Insomma, ieri notte ci è sembrata che fosse arrivata l’ora.
Mi è piaciuto? Per niente — ed è per questo che questo post è stato scritto alle 4:37 di notte.
Oliver era pronto!
La mia apprensione — qualcosa che non pensavo di avere — si è fatta subito sentire. Una settimana fa la scusa ufficiale per tenerlo ancora in camera nostra era “Ma non abbiamo ancora le radioline e non lo sentiamo”.
Poi sono arrivate le radioline. Il giorno dopo “devo ancora testarle”. Due giorni dopo “è che non sono ancora sicura se si sente bene”. Tre giorni dopo “proviamo questo fine settimana”. Passato il fine settimana “proviamo il prossimo fine settimana”.
Ieri sera, Oliver era ormai addormentato e Alex mi ha suggerito di metterlo in camera sua. Mille scuse hanno percorso la mia mente nel giro di un secondo e mezzo, ma nessuna valida.
Non è stato facile lasciarlo lì!
Ha ragione lui. L’indipendenza di Oliver inizia quando finisce la mia potenziale apprensione. Devo solo abituarmici. Come dovrò abituarmici il giorno che lo lascerò con qualcuno per la prima volta. Il giorno che andrà scuola per la prima volta. Il giorno che vorrà farsi la sua prima serata fuori con gli amici. Il giorno che andrà a vivere da solo. Il giorno che accetterà un lavoro all’estero.
Un’ora fa sono andata a vederlo per l’ennesima volta e un aroma di cacca mi ha accolta. L’ho preso, abbracciato, messo sul fasciatoio ancora semi addormentato. Quando ha aperto gli occhi, si è guardato intorno e mi ha fatto una serie di sorrisi immensi, a tutte gengive, e mi ha perfino detto “Uuhh”. Non l’aveva mai fatto prima di notte. E per me, quello è stato il suo modo di dirmi, “sto bene qui, mami. Tu vai a dormire”. L’ho riaddormentato, sbaciucchiato tutto, stritolato un pochino e l’ho lasciato nel suo lettone. Questa volta più serena. Ha dormito tutta la notte.
Questo è solo il primo di mille distacchi. Ed è vero, Oliver è lì nella sua stanza solo soletto e io qui a scrivere, un po’ insonne. E sì, sono andata avanti e indietro cento volte, sono le cinque del mattino e sono sveglia da un’ora. Ma ne vale la pena se significa imparare ad essere una persona meno apprensiva (sento di averne bisogno) che accompagnerà suo figlio nei distacchi della nostra vita con serenità, mia e sua.
Dormi piccolo mio, se sei sereno tu lo sono anch’io.
SEQUEL
La seconda e terza notte Oliver ha dormito TUTTA la notte dalle 21:30/22:00 alle 6:30/7:00 confermandoci il dubbio che avevamo: si stava svegliando di notte perché la sua culla Bednest iniziava ad essere troppo piccola per il nostro piccolo gigante. Nel suo lettone ogni volta lo troviamo in una posizione diversa, di traverso, sottosopra, in diagonale… Insomma, aveva bisogno di più spazio!
E noi abbiamo dormito meglio, svegliandoci solo due o tre volte per andare a vedere se respirava ;-)
Grazie mille
Grazie per il tuo commento. Hai ragione su tutto :-) Io però sono una mamma un po’ egoista forse e avevo voglia di riappropriarmi della mia camera e di un po’ d’intimita con mio marito. Inoltre, avevo voglia di orari miei, cosa che il co-sleeping non mi permetteva perché non volevo lasciare Oliver da solo nel lettone e quindi seguivamo i suoi orari.
Il letto a terra in camera sua ha risolto entrambe le cose, e visto che Oliver si svegliava solo ogni tre ore, preferivo andare avanti e indietro per allattarlo.
Devo dire che per noi ha funzionato alla grande, ma ogni mamma deve ascoltare il proprio istinto, non ci sono regole quando si tratta di maternità. Inoltre, lo dico spesso, essere Montessori per me non significa seguirne al 100% e ciecamente i principi, non mi piacciono gli estremi e sono dell’idea che qualsiasi metodo vada adattato alle visioni e allo stile di vita di ogni famiglia.
Un saluto e spero di leggerti ancora da queste parti :-)
Con Emily, ora, è tutto diverso, a 9 mesi è ancora in camera nostra (dove è tornata dopo un breve intervallo in una terza cameretta provvisoria), dorme su un materasso matrimoniale per terra e che mi piaccia o no è l’unica soluzione al momento, perché essendo una bimba che non dorme dobbiamo continuamente andare da lei e spesso mi fermo a dormire sul suo materasso. Insomma, ogni bimbo è un mondo a parte, e stiamo aspettando che impari a dormire più ore di seguito per spostarla in camera con Oliver :-)
Ahhhh, quante paranoie! Grazie per il tuo blog, sarebbe piú facile chiacchierare, io poi a scrivere mi perdo in un bicchier d'acqua.
Guarda, devo essere sincera, non ricordo quando smisi di allattare Oliver di notte ma fu abbastanza dopo averlo messo in camera sua. Oliver si svegliava ogni tre ore, mangiava e si riaddormenta in fretta, quindi non mi scocciava andare avanti e indietro (anzi, lo preferivo all’alternativa, che era condividere la mia camera e non avere uno spazio mio ;-). Ma ogni mamma credo debba seguire il proprio istinto. Che cosa hai deciso alla fine?
Vedrai che è questione di pochi mesi prima che dorma tutta la notte. Io ho notato un cambio radicale quando ho deciso di non allattarlo più di notte: lo allatto ancora a richiesta durante il giorno (normalmente mattino e sera o quando è malaticcio), ma di notte se si sveglia, normalmente lo riaddormentiamo senza latte (ultimamente basta dargli acqua e si rimette giù senza fare storie dopo aver bevuto come un cammello…).
Noi abbiamo fatto questo grande passo da una settimana e siamo molto soddisfatti, anche se non sono ancora riuscita a farmi una dormita come si deve! :-)
Abbiamo iniziato a mettere Anna nella sua cameretta per il pisolino pomeridiano e poi siamo passati alla notte.
Ma vogliamo parlare dell'aspetto migliore? Il sorriso enorme che fa quando mi vede al mattino. Gioia pura!
Un caro saluto.
Per me devo ammettere che la cosa più bella in assoluto è stata quando ha iniziato a gattonare e venirci a svegliare—ora arriva camminando e si arrampica sul nostro letto, una meraviglia! Un abbraccio a te e un bacino ad Anna
Grazie mille e un saluto
Io forse sono un po' più egoista e avevo assoluto bisogno dei miei spazi (soffro di sinusite e allergie e in alcuni periodi di notte mi sveglio a soffiarmi il naso parecchie volte, cosa che disturbava Oliver). Quello è il motivo numero 1 della nostra decisione... e poi il fatto che l'esperimento sia andato così bene, ovviamente ha aiutato :-)
In bocca al lupo per quando sarà, ma sono sicura che il lettino a terra stile Montessori ti piacerà un sacco!
Presto scriverò delle ultime novità della nostra cameretta Montessori: se sei curiosa puoi iscriverti alla newsletter per non perderti i post. Un abbraccio!
La prima notte da sola nella sua cameretta Emma ha dormito come un sasso, mentre io e Bruno ci siamo svegliati mille volte per vedere se stava bene o se respirava ancora...è stata più dura per noi che per lei ma ora sono contenta della scelta fatta!
Osservare il mio angioletto mentre dorme nel suo lettino mi riempe il cuore di tenerezza e vorrei stropicciarla tutta per dirle che la mamma è li con lei...ma anch'io sono convinta che renderli indipendenti sia importante, a cominciare già dai primi mesi!!!!!
Ma la vera, grande differenza, sarà quando il proprio figlio non sarà di là, a pochi metri, e non ci sarà alcun interfono a raccontarti come sta. Quando non ti risponderà al telefono, e niente e nessuno ti aiuterà a calmarti, se non una necessità a salvare se stessi e a pensare positivo....
È da quelle prime volte, vuoi con una, vuoi con l'altra, che ho capito: non sarò mai più intera se non in presenza di entrambie le mie figlie.