Sono curiosa, qual è stata la tua esperienza del passare da uno a due figli? Cosa ti è sembrato difficile e cosa facile?
Oggi Oliver si è svegliato mentre Emily stava ancora dormendo. Sono corsa nella sua camera prima ancora che potesse alzarsi dal letto, l’ho preso in braccio e l’ho portato in salotto. Mi ha messo le braccia intorno al collo e la testa sulla spalla.
Ci siamo mancati da quando è arrivata Emily.
Mi sono seduta sul divano, si è seduto in braccio a me, l’ho abbracciato, si è guardato intorno—come per capire dove fosse Elli (come la chiama lui). Mi ha messo la mano nello scollo della maglia (da quando ha smesso di allattare gli piace tenere la mano sul mio seno, lo rilassa) ed è rimasto lì seduto a prendersi tutti tutti i miei baci e le mie coccole. E così, si è addormentato. Siamo stati lì insieme per almeno un’ora, il braccio mi faceva male, avevo un disperato bisogno di fare pipì, eravamo entrambi sudati, ma non mi sarei mossa per nulla al mondo.
Mi era mancato il mio bimbo. Tantissimo.
Se mi chiedi qual è stata la parte più difficile del diventare mamma per la seconda volta, ti rispondo senza dubbio alcuno: non essere in grado di passare tempo di qualità con Oliver. Siamo stati insieme, solo noi due, ogni giorno per 21 mesi e 16 giorni. Qualunque cosa facessi, la facevo con lui. Dovunque andassi, ci andavo con lui.
Da quando Emily è arrivata cinque giorni fa—e io sono diventata nuovamente una tetta gigante dispensatrice di latte 26 ore al giorno—non ho potuto giocare molto con Oliver, sedermi con lui a leggere un libro, stare insieme solo noi due.
Questa è stata la mia vera e propria montagna russa emotiva degli ultimi cinque giorni, del passare da uno a due figli. Amo la sorprendente ed incredibilmente esclusiva connessione che ho il privilegio di creare con Emily, ma mi piange un po’ il cuore ogni volta che guardo Oliver giocare felicemente con papà, zia o nonna mentre io allatto Emily sul divano, quando mi racconta di quanto si sia divertito al centro commerciale con papà mentre io sono rimasta a casa con Emily, quando la nonna lo porta a fare una delle mie amate passeggiate, quando vedo il suo entusiasmo dopo aver costruito con zia Cri la torre di Lego più alta di sempre.
Così oggi, invece di lasciare che giocasse con papà e dedicarmi finalmente un po’ di tempo mentre Emily dormiva, l’ho stretto forte e l’ho tenuto con me. Gli ho accarezzato i capelli, baciato la fronte un milione di volte, ho sentito il suo respiro sul collo, l’ho guardato dormire. Per la prima volta in questi cinque giorni di travolgenti emozioni, mi sono sentita di nuovo intera.
Come tutto ciò che è essere genitori, impariamo strada facendo. Oggi ho imparato che ho bisogno di Oliver tanto quanto lui ha bisogno di me. D’ora in avanti, ogni volta che si presenti l’occasione, starò con lui, lo metterò a dormire, gli leggerò un libro, giocherò con lui, faremo le torri di Lego da guinness dei primati, andremo a fare una passeggiata e raccoglieremo pietre e foglie, andremo a prenderci una spremuta e un croissant (il suo preferito!) e passeremo tempo di qualità insieme.
Perché questi cinque giorni mi hanno ricordato quanto sia importante (e bello) ritagliarsi del tempo a quattr’occhi con le persone che amiamo.
PS. Oggi ho ripensato a questa bella poesia.
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando :-)
Ora, da mamma, mi manca quell'essere solo io e lui che è stato fino a un anno fa. Si trovano nuovi equilibri, e accanto al piccolo-grande Sturm und Drang, c'è un nuovo piccolo Terminator che triplica le ore del giorno e della notte. Vederli giocare insieme ora, fa gioire il cuore.
Pensavo di essere la sola a soffrire di questa nostalgia ;-)
Anche noi desideriamo dare un fratello/sorella al nostro bimbo, da qualche parte ho letto che il più bel regalo che puoi fare a tuo figlio è donargli un fratello. Lui adesso ha 14 mesi e ci sembra ancora presto.
Una mia amica, mamma di una bimba di 17 mesi, mi ha dato la bellissima notizia di essere nuovamente incinta; ho pensato che se dovesse succedere a me ora, sarei spaventata all'idea di non poter più dedicare lo stesso tempo al mio bimbo, avrei timore che possa crescere meno sicuro, o paradossalmente sentirsi meno amato. Del resto, la nuova vita che cresce dentro di te ha bisogno di attenzione e amore fin da subito, esattamente come è successo con il primo.
Forse nel momento in cui ti trovi a vivere certe cose, l'istinto di madre ti porta a proseguirle nel modo migliore..
Da come scrivi, le tue giornate sono molto intense (ricordo quante energie per un neonato, non immagino quando i figli sono due o tre..) ma traspare la tua felicità e serenità!!
un abbraccio a tutti voi!!
Sei una mamma dolcissima, questa la prima cosa che mi salta agli occhi.
Anche io vorrei tanto un secondo bimbo perchè non voglio che Valerio sia figlio unico ma nello stesso tempo ho paura che non riuscirò a dedicargli il tempo che si merita. Sono una secondo genita quindi non so cosa può provare un figlio maggiore. Sò solo che in 11 mesi ho capito che fare i genitori, come mi diceva la mia Mamma, è il mestieri più difficile del mondo!
Non sai come ti capisco! Onestamente avrei voluto dedicare un po' più tempo esclusivamente a Oliver, almeno uno o due anni in più… Emily chiaramente aveva altri progetti! Sono certa che Oliver ne risentirà in una maniera o nell'altra (è fisicamente e mentalmente impossibile dedicare la stessa attenzione ad entrambi e lui di attenzione ne ha ancora tanto bisogno, quasi più di Emily), ma credo che imparerà anche tantissimo su di sé, sull'amore, sulla complicità, sulla condivisione… e sono sicura che tra qualche anno li guarderò e capirò perché Emily abbia voluto arrivare così presto. Un abbraccio 🌸
PS. Se non l'hai ancora fatto, puoi iscriverti alla mia newsletter e ricevere i nuovi post via mail una volta a settimana :-)