Sento spesso genitori al parco giochi dirlo a figli visibilmente in crisi, probabilmente anche per mostrare agli altri genitori che stanno prendendo provvedimenti. L’ho detto io stessa ai miei figli più volte di quanto non voglia ammettere, perché il loro pianto è una delle cose che mi rende più nervosa.
Ma, HAI MAI FUNZIONATO? Smettono mai di piangere, quando glielo dici così? Ed è davvero questo il messaggio che vuoi inviare ai tuoi figli: che piangere e mostrare le loro emozioni quando sono tristi o arrabbiati è qualcosa che non dovrebbero fare?
Chiudi gli occhi per un secondo e immaginati mentre piangi, senti la tristezza che quelle lacrime portano con sé. Ora immagina un tuo amico che ti punta il dito al viso e ti dice: “Smetti di piangere!” (che significa davvero: “le tue emozioni non sono importanti per me”). Come ti senti?
Chiudi di nuovo gli occhi, prova la stessa tristezza, immagina le stesse lacrime. Ora immagina un amico seduto accanto a te che ti dice “Respira, sono qui quando sei pronta” (che significa: “capisco le tue emozioni e ho tempo per te”). Non ti fa sentire meglio?
Ora, invece, pensa ai tuoi figli che piangono disperati (per qualsiasi motivo o “non motivo”), urlano, sono visibilmente angosciati e confusi, perché le emozioni confondono: che tipo di amico vuoi essere per loro?
Sii quell’amico.
🌸 Non mi piace farmi pubblicità, ma mi rendo conto sempre di più che tanti genitori non usano il loro potenziale, perché non sanno come accedervi. Nel mio corso online, do ai genitori gli strumenti per iniziare la propria trasformazione e, di conseguenza, crescere adulti equilibrati e felici vivendo in maniera più serena con i propri figli.
Ti invito a darci un’occhiata, perché è il corso che avrei voluto trovare io quando ho iniziato il mio viaggio nella giungla della maternità.
Ecco questa piccola affermazione mi serve per ridimensionare sul momento la crisi ed il pianto e creare una breccia dove con calma poterle dire: "io ci sono, sono qui per te e ti capisco", successivamente valido l'emozione e l'accompagno nella regolazione!
Come dice Carlotta, quando siamo davanti a una crisi, l’obiettivo non è calmare, ma accogliere (anche perché, come hai notato, spesso non c’è nulla che possiamo dire o fare per interrompere quel pianto, anche perché il cervello disrlegolato non è ricettivo). Però in alcuni casi può essere utile creare un piccolo varco per aiutarli a uscire per un attimo dal vortice emotivo e riagganciarsi alla relazione... che è quello che fai tu! ☺️