Preferiti dei bambini

Gridare ai tuoi figli è una risposta al tuo passato

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
10 marzo 2022·8 commenti
Quando gridi ai tuoi figli, non sei tu genitore che gridi, sei tu individuo che gridi.

Tu individuo con tutto il tuo zaino dell’educazione che hai ricevuto, delle emozioni e le reazioni di tutte le crisi del tuo passato. Quando mio figlio mi fa la linguaccia e ride se lo sgrido, la me che cede alla rabbia è la bambina che non veniva accolta quando provava emozioni forti, che veniva presa in giro dai compagni, la me a cui veniva sottratto l’amore per gli errori che facevo.

Quando tuo figlio ha una crisi, la tua risposta non riguarda solo la crisi di questo momento, ma tutte le crisi che sono già nel tuo zaino. La tua rabbia non si nutre solo delle vibrazioni distruttive di questo momento, ma di tutte le vibrazioni distruttive di tutte le crisi che hai attraversato in passato.

Gridare ai tuoi figli non è una risposta al presente, è una risposta al tuo passato. Inizia da lì per sanarla.

Scritto da

Carlotta Cerri – Fondatrice de La Tela
Sono la fondatrice de La Tela, creatrice del podcast Educare con calma e dal 2019 viaggio a tempo pieno con la mia famiglia Alex, Oliver ed Emily. Mi ritengo una visionaria pessimista: so come voglio cambiare l’educazione e che genitore ho scelto di essere, ma la maggior parte dei giorni mi sembra di scalare pareti di vetro. Ma forse proprio per questo so come aiutarti quando mi scrivi: perché ci passo anche io per quel disagio e ti dico le verità scomode con gentilezza e senza giudizio.

Parliamone

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Io non riesco a controllare la mia reazione ai morsi che mi da mio figlio di 2 anni quando è arrabbiato o quando vuole affermare la sua volonta..ci provo a parole a dirgli che non va bene che i morsi fanno male, ci provo a dire basta smettila ma poi lui morde, e dopo la 3/4 volta di seguito mi si chiude la vena e urlo, tanto e non riesco più a fermarmi...non so come fare..stamattina è finita così, per cui poi con la forza l'ho vestito senza rispettare i suoi tempi e portato al nido, non ragionavo più in maniera pacata. In auto non abbiamo parlato e al nido è entrato senza salutarmi, ma nemmeno io per prima non l'ho fermato a salutarlo (dovrei essere io l'adulta della situazione). Mi sento tanto in colpa e incapace ma non so come fare a gestire i suoi morsi, anche perchè alla prima non si ferma...inoltre quando lui è arrabbiato gli dico che va bene urlare o dire a voce che è arrabbiato ma non va bene alzare le mani o lanciare le cose..solo che mi sembra di essere in contraddizione. per lui va bene urlare e noi genitori non dobbiamo urlare per cui dopo dobbiamo puntualmente chiedere scusa per aver alzato la voce ..ma lui è autorizzato ad urlare se è arrabbiato (alternativa al lancio o alzare le mani..)...come si fa a esternalizzare la rabbia in maniera valida? con urla per sfogarsi o con cosa? respirare non funziona bene in questo momento...poi forse è anche il libro "che rabbia!" di M. d'Allancè che leggiamo? Non so come fare...sicuramente sbaglio io le mie reazioni, ma ci provo a partire bene ma poi finisce così...
Ciao Tanya,
innanzitutto ti abbraccio forte, mantenere la calma e scegliere la propria reazione a volte è davvero complicato 💜

Sul tema della rabbia, delle urla, e dei comportamenti aggressivi dei bambini puoi trovare davvero tanto all'interno del Percorso per educare a lungo termine su La Tela, con lezioni, esercizi, aneddoti e copioni da poter utilizzare per imparare a gestire questo tipo di situazioni (e molto altro!).

Inoltre, un aiuto davvero efficace potrebbe arrivare dalla guida per l'adulto + libro stampabile per l'infanzia È il tuo coccodrillo, che puoi trovare nello shop (tra l'altro, all'interno della guida Carlotta spiega perché non consiglia il libro che tu hai menzionato).

Ti lascio infine i link a due reel che Carlotta ha recentemente pubblicato, e che riguardano proprio il tema dell'aggressività dei bambini:
Rosalba
Team La Tela
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Quanto è vero ma quanto è difficile fermarmi quando vengo triggerata!
Quando mia figlia non mi ascolta certe volte mi parte l'embolo... come mi partiva quando cercavo disperatamente e inutilmente di farmi ascoltare dai miei genitori quando ero piccola... e poi lei mi spezza il cuore dicendomi "mamma mi hai spaventato" e allora le chiedo acusa e le chiedo di aiutarmi a controllare il mio coccodrillo... un passo alla volta ma ci riuscirò a tenerlo a bada! ❤️
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Rileggo questo pezzo con il magone dopo una sclerata epocale fatta stamattina prima di uscire. Diciamo che se ci fosse una check-list ‘cosa non dire mai ai tuoi figli’ l’avrei spuntata tutta. Urla? Célo. Minacce? Célo. Rifiuto di fare pace subito? Célo. Lapidatemi pure, me lo merito.
Con un colpo di spugna mi sembra di aver cancellato settimane di dialogo pacato e positivo, esattamente come un’abbuffata manda in malora un mese di dieta ferrea.
A cosa rispondevo, mentre perdevo la brocca? Credo al sentirmi poco considerata e ascoltata.
Ora che lo so, bene, si riparte da lì e si prova a far meglio la prossima volta. Però oramai la frittata è fatta, e non si cancella. E la sensazione di aver rovinato tutto non se ne va.
Perdonate lo sfogo.
Giulia, è capitato anche a me, non sei sola. Mi è piaciuto il tuo esempio della dieta, perché in realtà l'abbuffata non rovina nulla se ne sei consapevole. L'unica cosa che cambia è che ora il lavoro sarà più faticoso per qualche giorno per tornare a mangiare sano.

Quando seguivo uno stile alimentare paleolitico (ora non più, ma allora non mangiavo né farine né zuccheri), se sgarravo pensavo "è tutto rovinato": ma proprio quello stile alimentare mi ha insegnato che non è così, dopo l'abbuffata è solo un po' più difficile tornare a mangiare come voglio, ma l'ho fatto tante volte, so che so farlo e ogni volta è un po' più facile. E con questa mentalità di accoglienza ogni volta l'abbuffata mi attirava sempre meno…

Oggi riparti da lì, con la consapevolezza che non ti sei piaciuta in quel momento, che non rispecchia chi sei nella tua mente, che hai lasciato che il tuo calice emotivo si riempisse troppo e forse devi rivedere le priorità nelle tue giornate e che comunque sai come rimediare, perché l'hai fatto altre volte e ogni volta sarà più facile. Chiedi scusa, parla con loro come hai scritto qui a me, fate un patto che non urlate più, di loro che hai bisogno del loro aiuto per rispettarlo e di ricordarti il patto quando lo fai (in questo modo insegni loro a non assumersi la responsabilità delle tue grida ma a contestarle) e ripartite insieme.

Faccio il tifo per te.
Grazie, queste parole sono un balsamo per la mia anima ferita ♥️
Per fortuna, anche se perdo ancora spesso la pazienza, ho preso da tempo l’abitudine di scusarmi quando succede. Per cui ieri mattina prima di lasciarli all’asilo li ho abbracciati, ho detto loro che ero molto dispiaciuta per essermi arrabbiata, che avevano ragione a esserci rimasti male e che quando al mattino li aiuto a prepararsi ho bisogno anche io di aiuto da loro.
Pian piano qualche semino dì quel che leggo qui dentro sta germogliando in silenzio:)
Grazie ancora. Un abbraccio.
Chiedere scusa è importantissimo perché dice a loro che quel comportamento non va bene e a noi che possiamo fare meglio la prossima volta. Io penso che a noi abbia aiutato anche avere una parola segreta che loro mi dicono quando io sono arrabbiata e che mi ricorda che quel comportamento non va bene: fa sentire loro più in controllo e mi dà l'opportunità di aggiustare il tiro (magari andare vie nell'altra stanza e calmarmi). 💜
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