Tu individuo con tutto il tuo zaino dell’educazione che hai ricevuto, delle emozioni e le reazioni di tutte le crisi del tuo passato. Quando mio figlio mi fa la linguaccia e ride se lo sgrido, la me che cede alla rabbia è la bambina che non veniva accolta quando provava emozioni forti, che veniva presa in giro dai compagni, la me a cui veniva sottratto l’amore per gli errori che facevo.
Quando tuo figlio ha una crisi, la tua risposta non riguarda solo la crisi di questo momento, ma tutte le crisi che sono già nel tuo zaino. La tua rabbia non si nutre solo delle vibrazioni distruttive di questo momento, ma di tutte le vibrazioni distruttive di tutte le crisi che hai attraversato in passato.
Gridare ai tuoi figli non è una risposta al presente, è una risposta al tuo passato. Inizia da lì per sanarla.
innanzitutto ti abbraccio forte, mantenere la calma e scegliere la propria reazione a volte è davvero complicato 💜
Sul tema della rabbia, delle urla, e dei comportamenti aggressivi dei bambini puoi trovare davvero tanto all'interno del Percorso per educare a lungo termine su La Tela, con lezioni, esercizi, aneddoti e copioni da poter utilizzare per imparare a gestire questo tipo di situazioni (e molto altro!).
Inoltre, un aiuto davvero efficace potrebbe arrivare dalla guida per l'adulto + libro stampabile per l'infanzia È il tuo coccodrillo, che puoi trovare nello shop (tra l'altro, all'interno della guida Carlotta spiega perché non consiglia il libro che tu hai menzionato).
Ti lascio infine i link a due reel che Carlotta ha recentemente pubblicato, e che riguardano proprio il tema dell'aggressività dei bambini:
Team La Tela
Quando mia figlia non mi ascolta certe volte mi parte l'embolo... come mi partiva quando cercavo disperatamente e inutilmente di farmi ascoltare dai miei genitori quando ero piccola... e poi lei mi spezza il cuore dicendomi "mamma mi hai spaventato" e allora le chiedo acusa e le chiedo di aiutarmi a controllare il mio coccodrillo... un passo alla volta ma ci riuscirò a tenerlo a bada! ❤️
Con un colpo di spugna mi sembra di aver cancellato settimane di dialogo pacato e positivo, esattamente come un’abbuffata manda in malora un mese di dieta ferrea.
A cosa rispondevo, mentre perdevo la brocca? Credo al sentirmi poco considerata e ascoltata.
Ora che lo so, bene, si riparte da lì e si prova a far meglio la prossima volta. Però oramai la frittata è fatta, e non si cancella. E la sensazione di aver rovinato tutto non se ne va.
Perdonate lo sfogo.
Quando seguivo uno stile alimentare paleolitico (ora non più, ma allora non mangiavo né farine né zuccheri), se sgarravo pensavo "è tutto rovinato": ma proprio quello stile alimentare mi ha insegnato che non è così, dopo l'abbuffata è solo un po' più difficile tornare a mangiare come voglio, ma l'ho fatto tante volte, so che so farlo e ogni volta è un po' più facile. E con questa mentalità di accoglienza ogni volta l'abbuffata mi attirava sempre meno…
Oggi riparti da lì, con la consapevolezza che non ti sei piaciuta in quel momento, che non rispecchia chi sei nella tua mente, che hai lasciato che il tuo calice emotivo si riempisse troppo e forse devi rivedere le priorità nelle tue giornate e che comunque sai come rimediare, perché l'hai fatto altre volte e ogni volta sarà più facile. Chiedi scusa, parla con loro come hai scritto qui a me, fate un patto che non urlate più, di loro che hai bisogno del loro aiuto per rispettarlo e di ricordarti il patto quando lo fai (in questo modo insegni loro a non assumersi la responsabilità delle tue grida ma a contestarle) e ripartite insieme.
Faccio il tifo per te.
Per fortuna, anche se perdo ancora spesso la pazienza, ho preso da tempo l’abitudine di scusarmi quando succede. Per cui ieri mattina prima di lasciarli all’asilo li ho abbracciati, ho detto loro che ero molto dispiaciuta per essermi arrabbiata, che avevano ragione a esserci rimasti male e che quando al mattino li aiuto a prepararsi ho bisogno anche io di aiuto da loro.
Pian piano qualche semino dì quel che leggo qui dentro sta germogliando in silenzio:)
Grazie ancora. Un abbraccio.