ciao e benvenuti a un altro episodio del mio podcast. Mi è venuto in mente che quando ascolto altri podcast dicono sempre il nome all'inizio del tipo ciao, sono Carlotta Cerri e questo è il mio podcast educare con calma. Ma a me sembra un po' strano farlo in questo podcast, perché io penso che voi sappiate chi sono sappiate chi sta parlando sappiate di che cosa tratta il podcast, perché magari lo avete letto da qualche parte sul mio sito eccetera eccetera. Ma se così non fosse vi invito a trovare tutto quello che volete sapere su di me, sul mio sito w w w punto la tela di carlotta punto com Così facciamo prima. Detto questo comunicazione di servizio, proprio oggi mi diverto, dico mi diverto perché ho deciso di fare un episodio su una frase che sento spesso e che mi fa sempre sorridere, anche se una volta mi faceva arrabbiare. È una frase che sento spesso dire dalle nonne, ma anche da mamme di bambini più grandi o perfino da persone che non sono ancora genitori e generalmente la dicono quando sentono parlare di Montessori perché dovete sapere che c'è tantissima confusione su che cosa sia Montessori. Qualcuno pensa che Montessori sia lasciare libera libertà completa, totale, assoluta ai bambini qualcuno invece pensa il contrario, ovvero che sia una pedagogia molto rigida e strutturata. Mhm, ecco chi conosce bene il metodo della filosofia Montessori invece sa che Montessori non è nessuna di queste due cose. Io direi che è un po' a metà, è un bell equilibrio tra le due realtà. Ma quando si parla di Montessori c'è appunto una frase in particolare che si sente dire spesso e questa frase è io non sono stato cresciuto montessori e sono venuto bene lo stesso oppure io non ti ho cresciuto montessori e sei venuto bene lo stesso. Okay, prima di tutto ci tengo a fare un appello a chi dice la prima frase io non sono cresciuto montessori e sono venuto bene lo stesso. Ecco, a queste persone io faccio sempre notare con più gentilezza ed empatia possibile che non possono sapere davvero come sarebbero venuti su se fossero stati cresciuti. Montessori mi spiego purtroppo non abbiamo l'effetto sliding doors nella vita e non possiamo esplorare universi paralleli in cui saremmo persone diverse e quindi una frase del genere a me personalmente sembra che parta già da una da un presupposto sbagliato, da una disonestà intellettuale che io cerco sempre di controbilanciare quando parlo con le persone, perché io sono un'amante dell'onestà intellettuale e poi magari non lo dico a loro, dipende un po' dal livello di amicizia o di confidenza. Ma io personalmente sono convinta che se queste persone fossero state cresciute secondo i principi della filosofia Montessori o di qualsiasi altra filosofia che si incentri sul rispetto del bambino, una frase del genere non la direbbero. Perché dico questo? Perché oltre al fatto che questa persona non può sapere se con un'educazione diversa sarebbe venuto su meglio e attenzione con questo non voglio dire che sia venuto su male, ma semplicemente che l'educazione ricevuta soprattutto nei primi sei anni di vita, ha una grandissima influenza sugli adulti che si e sicuramente ricevendo un tipo di educazione diversa. Si diventa adulti diversi, nel bene e nel male. Quindi molto probabilmente se questa persona fosse stata cresciuta con un'educazione montessori avrebbe magari non lo so, più empatia, più rispetto, magari sarebbe più umile e proprio per questo una frase del genere probabilmente non la direbbe neanche. Secondo me una frase del genere la dice una persona che generalmente non ha l'abitudine a guardarsi dentro, non ha l'abitudine a mettersi in dubbio in discussione una persona che è abituata a mettersi in dubbio in discussione non esclude a priori nessun tipo di conversazione, non esclude a priori nessun tipo di differenza di vedute o di differenza di stili di vita. Una persona che sa mettersi in discussione sa anche ascoltare, sa anche riflettere e poi magari rimanere della propria opinione, certo, ma comunque solo dopo aver riflettuto c'è una bellissima frase che la madre di Jane Goodall le diceva quando era piccola che se le persone non sono d'accordo con te, la cosa più importante è che tu le ascolti. Se poi, dopo averle ascoltate con attenzione, pensi ancora e comunque di avere ragione, devi avere il coraggio delle tue convinzioni. E questa è diventata la mia filosofia di vita quando si tratta di relazionarmi con persone che non sono d'accordo con me, perché io sono una persona che si informa molto, ho delle idee molto chiare e molto precise. Ma proprio per questo in passato mi è capitato di cadere nell'errore, di peccare di presunzione, di non dare il beneficio del dubbio. E questa è una cosa su cui ho dovuto lavorare moltissimo. Ho voluto lavorare moltissimo da quando sono madre, perché credo che sia importantissimo imparare uno ad ascoltare e due a dare il beneficio del dubbio, anche se non stimiamo la persona che abbiamo davanti al cento per cento. E questo è sicuramente qualcosa a cui io sono arrivata grazie alla filosofia Montessori e quindi per questo mi sento di dire che una persona cresciuta con i valori montessoriani o comunque con un'educazione consapevole, rispettosa, non direbbe una frase come non mi hanno cresciuto Montessori e sono venuto bene lo stesso, perché effettivamente chi glielo dice che sa che non sarebbe venuto su meglio. Ma a parte questo non c'è solo questo. Credo che dietro a una frase del genere, um soprattutto quella che un genitore potrebbe dire al figlio. Ovvero io non ti ho cresciuto Montessori e sei venuto bene lo stesso, ci sia anche una mancanza di non so come definirla, non non solo empatia, ma proprio conoscenza dell'altra persona conoscenza delle sue difficoltà personali, del suo percorso, una mancanza di consapevolezza che quello che vediamo della vita di una persona è proprio solo la punta dell'iceberg. In realtà non abbiamo la più pallida idea della vita della maggior parte delle persone con cui ci relazioniamo. E quindi se mia madre mi dicesse una frase del genere, cosa che non ha mai fatto, ma se me la dicesse a me personalmente verrebbe da risponderle Tu non sai quelle che sono le mie difficoltà, non sai quanto lavoro ho dovuto fare su me stessa per arrivare a essere oggi la persona che vedi davanti a te. Non sai quanto lavoro ho dovuto fare anche solo per essere il tipo di persona che risponde in questo modo a una frase del genere. Credo fortemente che tanto del lavoro su noi stessi, sul nostro carattere che dobbiamo fare da adulti sia proprio ra- relazionato non solo alla nostra personalità, ma anche al tipo di educazione che abbiamo ricevuto. E ti faccio degli esempi parlando magari di un tu generico, ovviamente non non tu, tu che mi stai ascoltando? Per esempio, chi ti dice che la tua dipendenza dal cibo o il non saper ascoltare il tuo stomaco, per esempio, non sia nata quando i tuoi genitori ti forzavano a finire il piatto? Oppure chi ti dice che il fatto che fai fatica a dare fiducia alle persone. Non venga dal fatto che i tuoi genitori ti leggevano il diario e il telefono di nascosto sparo un po' a caso, eh? Oppure chi ti dice che il tuo bisogno di approvazione da parte degli altri non sia dovuto alla rigidità dei tuoi genitori nei confronti dell'errore? Quindi che magari non accoglievano l'errore e tu eri sempre allerta per paura di sbagliare, per paura di fallire? Ecco, tutti questi aspetti del tuo carattere sono aspetti su cui devi lavorare in età adulta. Se decidi di fare un percorso nell'educazione consapevole, nell'educazione a lungo termine e ti assicuro che se una persona fosse a conoscenza di tutto questo lavoro non direbbe mai Non ti hanno cresciuto, Montessori e sei venuto bene lo stesso, perché ancora una volta sarebbe disonesto intellettualmente se io penso a me stessa. Per esempio, riconosco che quando ho conosciuto Alex ero una persona decorosa, piacevole, determinata, certo, ma in alcuni aspetti del mio carattere, dei miei principi non ero una persona che oggi stime o rispetterei. No, no, aspetta. Magari stima e rispetto sono parole forti. In questo caso, probabilmente sarebbe meglio parlare di apprezzamento. Ecco alcuni aspetti del mio carattere di allora. Non mi rendevano una persona che io oggi apprezzerei. Mi riferisco a cose come pensare che andasse bene fare la foto al museo, anche se c'era scritto di non fare foto, perché tanto che cosa può cambiare una foto? Oppure sempre parlando di foto, per esempio pensare che andasse bene salire su un monumento per farmi una foto, anche se c'era scritto di non salirci oppure dire quelle che io chiamavo bugie bianche per ottenere qualcosa che in realtà non mi spettava. Per esempio dire che sono studentessa per ottenere uno sconto, perché so che tanto non mi chiedono una prova. Ecco cose così cose che io allora ritenevo piccole, innocenti, ma che oggi che sono madre invece capisco che innocenti non lo erano. Innocenti non lo sono. Um queste cose fanno parte ogni giorno di piccole scelte che mi rendono la persona che voglio essere e e l'esempio che voglio essere per i miei figli, ma per essere quella persona su questi aspetti del mio carattere io ho dovuto lavorare davvero, davvero, davvero tantissimo negli ultimi dieci anni e io sono stata fortunata perché ho avuto la fortuna di incontrare persone come mio marito, che per me è un esempio formidabile di coerenza, di rispetto, di empatia, di correttezza. E poi, ovviamente, persone come Maria Montessori, che con la sua filosofia mi ha mostrato davvero un'alternativa pratica e fattibile. Ed ecco, e a questo punto non so più nemmeno di che cosa sto parlando, perché ho iniziato dalla famosa frase incriminante e ora, onestamente non so come sono arrivata a parlare di mio marito, di Maria Montessori. Ah sì? Ah sì, per il fatto che chi mi dice tu non sei stata cresciuta a Montessori, ma sei venuta bene lo stesso, non sa quanto lavoro ci sia dietro in età adulta per comprare, pensare o complementare il tipo di educazione che ho ricevuto. Ecco, questo era il discorso che poi, ovviamente potrebbe essere stato migliore. Mhm, il tipo di educazione che ho ricevuto perché qualsiasi cosa si può migliorare nella vita. Io stessa che ho cresciuto i miei figli secondo i principi Montessori dal giorno zero, oggi che ho esperienza di quasi sei anni e moltiplicato per due per due bambini, perché con ogni bambino nasce anche un nuovo genitore. A volte dico ad Alex che mi piacerebbe avere un terzo figlio, perché così potrei rimediare a tutti gli errori perché mi sentirei molto più sicura di me stessa come genitore e probabilmente, se avresti un terzo figlio, lo direi per il quarto figlio, poi per il quinto figlio, eccetera eccetera. Perché la verità è che quando si impara a mettersi in discussione e si desidera evolvere, non c'è limite al miglioramento personale. Ma comunque quello a cui tenevo davvero era dare uno spunto su che cosa dire o che cosa pensare quando sentite questa frase e attenzione senza giudicare chi la dice, senza giudicare il perché la dica. Perché una frase del genere si può dire per moltissimi motivi, anche motivi non piacevoli, a volte come l'invidia, come i sensi di colpa, um, ma saper rispondere con gentilezza e con empatia a una frase del genere fa anche parte del tipo di genitori che vogliamo essere e del modello che vogliamo essere per i nostri figli. Ed è per questo che ho voluto dedicare questo episodio proprio a questa frase, perché la sento spessissimo. Me la chiedete spessissimo, Anzi spesso e volentieri mi chiedete anche come rispondo a una persona che mi dice Non sei stato cresciuto Montessori e sei venuto su bene lo stesso um e mi ritrovo ogni volta a spiegare tutto questo in un messaggio magari vocale, e credo che invece in questo modo possa arrivare molto più coerentemente, visto che ci ho pensato prima di di di registrare. Ci ho riflettuto attentamente a quello che volevo dire, magari non dire um e quindi spero che possa aiutarvi. Quindi chiudo così e ti do appuntamento alla prossima settimana. Ma prima di venerdì prossimo, se ti manco, mi trovi quotidianamente su Instagram. Anzi, nell'ultima settimana. Sono stata davvero molto attiva perché avevo voglia di condividere, cosa che non sempre succede e quindi a volte ho proprio dei silenzi stampa per delle settimane, ma comunque mi trovi come la tela di Carlotta Blog. Buona giornata. Buona serata o buongiorno a seconda di dove sei? Nel mondo. Ciao ciao.
Grazie!
E ti anticipo che presto lanceremo una piattaforma di aiuto alla genitorialità in cui ci sarà anche tutta una sezione enorme sulla crescita personale e la gestione delle emozioni, in particolar modo la rabbia. 💜
Carlotta complimenti