Preferiti dei bambini

141. Vacanze in famiglia

In questo episodio di Educare con Calma, con l'aiuto di una newsletter sul viaggiare con bambini che avevo inviato nell'estate del 2022, spacchetto i miei pensieri su come far sì che una vacanza in famiglia sia arricchente e rilassante… per smettere di dire al ritorno «ho bisogno di una vacanza dalla vacanza».

14 luglio 2023·
1h 03m
·6 commenti ·
Francesca Deane
Su La Tela, nella pagina di questo episodio, trovate anche gli episodi relazionati (sul nostro stile di vita in viaggio) e, se volete, potete lasciarmi un vostro commento: mi piace un sacco leggervi!

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Francesca Deane – Health e High-Performance Coach
Sono Health e High-Performance Coach e founder di Healthy Busy Life, una piattaforma per il benessere e la crescita personale e professionale di donne che vogliono fare spazio per loro stesse. Sono anche mamma di tre bimbi ed expat a New York: per tantissimo tempo mi sono ritrovata sola in questo ruolo di genitore nell'aiuto pratico, con la famiglia lontana, e nel portare avanti uno stile educativo non tradizionale.
benvenuti e benvenute a un altro episodio di educare con calma. Oggi ho deciso di parlarvi di viaggi e bambini. Mi sembra pertinente. Siamo in estate, ci approcciamo alle vacanze, qualcuno è già partito, qualcuno deve partire e quindi ho proprio deciso di parlare di come possiamo rendere il viaggio con i bambini un'esperienza sostenibile e arricchente per tutta la famiglia? Volutamente non ho detto piacevole perché a volte, specialmente le prime volte, come quando facciamo qualcosa per la prima volta, quando non siamo ancora bravi a fare qualcosa, ci può essere del disagio che è assolutamente normale. E parleremo anche di quello. Adesso andiamo a spacchettare un pochino i miei pensieri. Per parlarne ho deciso di riproporvi il contenuto di una newsletter dell'anno scorso l'estate scorsa in cui ho affrontato proprio questo argomento attraverso le mie solite ragnatele di pensieri. E vi lascio anche, appunto, qualche consiglio pratico basato sulla nostra esperienza di viaggiatori a tempo pieno che sicuramente nell'ultimo anno ha raggiunto. Diciamo un nuovo livello si è trasformata molto. Um io e Alex ci notiamo continuamente che i bimbi hanno davvero raggiunto un nuovo livello di viaggiatori e l'abbiamo notato per esempio in Giappone, quando per la prima volta siamo stati circa due mesi e mezzo in Giappone da poco e per la prima volta tutta la famiglia ha mangiato quasi esclusivamente cibo locale, direi magari davvero l'ottantacinque per cento CS cibo locale. E questo ci fa capire anche che i bambini si stanno adattando e stanno crescendo come viaggiatori insieme a noi. Prima di iniziare a parlarne, però, mi piacerebbe fare due premesse importanti. Uno. Molti genitori pensano perché magari a loro viene detto così, che quando si hanno bambini piccoli bisogna abbandonare l'idea di viaggiare. Questo non è assolutamente vero. Anzi, nei primi anni di vita dei bambini secondo me è molto più facile viaggiare prima di tutto, anche solo pensando ai viaggi che abbiamo fatto con Oliver ed Emily quando erano piccoli. Quando siamo partiti, che Emily aveva due anni in Asia, per esempio, c'è un sacco di aiuto, nel senso che quando vedono che hai dei bambini veramente vogliono aiutarti. Hanno questa questo desiderio davvero di aiutarti con i tuoi bimbi, di aiutarti nei nei bar, nei ristoranti, camerieri e cameriere vengono, giocano con loro. Um i fuori dall'italia Veramente ci sono tantissime strutture per bambini piccoli, per esempio, che sono delle strutture che hanno un ristorante o un bar con un'area giochi molto grande dove i bambini possono stare veramente anche tutto il giorno. Storia vera mentre i genitori lavorano, si rilassano um il mondo fuori dall'italia è preparato per le famiglie che viaggiano. Questo purtroppo non è ancora così, secondo me in italia, ma qualche struttura si sta formando, qualche ristorante sta prendendo l'iniziativa qualche bar sta prendendo l'iniziativa tra l'altro sul mio blog c'è proprio un articolo um in cui ho lasciato una collezione di google maps dove um insieme ad a tanti altri genitori abbiamo praticamente um segnato tanti posti che sono adatti alle famiglie adatte ai bambini che hanno un'area giochi in italia, quindi magari vi lascio la la nota no l'episodio il link all'episodio nella nota del podcast ma poi anche mettete il caso, per esempio che i bambini siano ancora in non abbiano ancora il pannolino è facilissimo viaggiare perché hai il ricambio con te che è vero, magari pesa un pochino di più, però non è un grave problema, non è un grande problema e um non c'è quel momento in cui tuo figlio ti dice devo andare in bagno. Emily ci dice devo andare in bagno. Questa è una delle mie frasi tipo da film horror, perché normalmente ce lo dice appena siamo nel punto più lontano in assoluto da qualsiasi bagno, cioè in tutta la città. Se c'è un punto che è veramente il più lontano da un bagno, lei me lo dice in quel momento e quindi per me è diventata una sorta di frase dell'orrore un po' come um ho fame quindici minuti dopo che abbiamo fatto cena o pranzo sono quelle domande che ci trigono proprio. Quindi pannolino ancora meglio comunque. Scherzi a parte, ci sono anche proprio dei vantaggi veri del viaggiare con bambini. Perché per esempio, se si viaggia in aereo si hanno corsie preferenziali in aeroporto diverse compagnie aeree, ma probabilmente la maggior parte di quelle dove siamo state stati quelli che abbiamo usato offrono la precedenza per le famiglie con bambini. Insomma, io personalmente credo che iniziare a viaggiare con i bambini piccoli magari c'è un po' di disagio, perché è possibile che non siamo capaci ancora a farlo bene, magari c'è quel disagio iniziale del non è la nostra zona di comfort, però in realtà se si analizza la situazione si guarda la situazione da fuori ci si rende conto che è davvero molto più semplice viaggiare con un bambino piccolo che magari è è ancora nel passeggino, per esempio. E quindi non non siamo ancora in quella fase come noi siamo passati per esempio tra i quattro e i cinque anni che avevamo lasciato il passeggino perché Emily ormai camminava dappertutto. Però a volte c'era, quindi non viaggiavamo più col passeggino. Però a volte c'era quel momento in cui magari tutti e due i bambini erano stanchi. E allora vai di braccio, caricateli. Um, ecco, non lo so io la mia esperienza personale, la nostra esperienza personale, lo diciamo a tutti, è che viaggiare con bambini è facilissimo, soprattutto quando lo fai un po' più spesso e cominci comincia a cominci ad espandere la tua zona di comfort. Ecco, quindi comincia a se a sentirsi cominci a sentirlo un po' più naturale, un po' più familiare. E poi non ci crederete, ma i bambini sono dei compagni di viaggio eccezionali. Sono sempre pronti a esplorare con curiosità. Questo perché esplorare è proprio una tendenza umana. Ne parlo anche nel mio corso con Schooling e i bambini e le bambine. Questa abilità la vogliono praticare ogni giorno sono dei veri e propri studenti sensoriali. Basta dare loro l'opportunità e rallentare un pochino, andare al loro passo per assaporare la magia, magari anche attraverso un gioco. Per esempio, ricordo che quando i bimbi erano ancora piccoli, eravamo a Chang. Mai. Quindi significa che Emily aveva ancora due anni. Oliver ne aveva appena compiuti quattro. E, um, noi abbiamo ricordo che abbiamo inventato questo gioco che si chiamava Follow Oli. Andavamo con il taxi in una parte della città che volevamo visitare e poi con Emily nel marsupio. Dicevamo a Oliver di portarci dove voleva e che noi lo avremmo seguito. E così lo seguivamo e scoprivamo la città e spesso posti che non ci saremmo neanche aspettati che magari noi non avremmo visto se non fosse stato per lui. E per questo gioco del seguirlo lui si sentiva questa grande responsabilità che ovviamente ai bambini piace. Um, e quindi sentiva questo senso di libertà, anche perché lo lasciavamo andare davanti a noi. Quindi era proprio lui a guidare il gruppo e spesso anche Emily, che di solito stava nel marsupio alla fine affascinata da questo gioco, voleva scendere dal marsupio e partecipare, quindi camminava tantissimo per fare il gioco. Ed è anche così che, um, secondo me Emily piano piano si è abituata a camminare fin da molto piccola. Credo davvero che l'abitudine a camminare sia importantissima e quindi io consiglio sempre ai genitori di fare dei giochi per abituare i bambini a camminare anche nella propria città, perché è davvero un qualcosa che poi in viaggio sblocca tantissime esperienze. Però ecco, diciamo che questo è un po', il motivo per cui io consiglio spesso di organizzare vacanze in cui si ha tanto tempo per farsi trasportare dalla corrente, quindi non troppo strutturate, um magari non con altre persone preferisco. Io personalmente preferisco viaggiare con la mia famiglia per um prima di tutto per non sentire la pressione del giudizio altrui. Poi per non sentire la pressione del dell'organizzazione, del rendere tutti felici all'interno delle esperienze che vogliamo fare. E poi anche proprio per andare al passo completamente al passo dei nostri figli, almeno all'inizio. Secondo me le vacanze dovrebbero essere davvero su misura dei bambini. Okay. Um, credo di aver finito con le premesse. In realtà queste non erano le i pensieri a ragnatela. Pensavo di iniziare i pensieri a ragnatela dopo e invece è già stato un mix di pensieri a ragnatela. Va bene, abbiamo già capito dove andrà questo episodio. Dunque secondo me ci sono tantissimi strumenti che possono rendere un viaggio con i bambini piacevole. Ve ne ho già detti alcuni, ma credo che quello proprio da cui partire l'essenziale sia la costruzione di un set consapevole, perché il modo in cui ci costruiamo l'immagine di quel viaggio, le storie che ci raccontiamo, sull'esperienza che stiamo per fare il nostro dialogo interiore. Tutto questo farà davvero la differenza sul modo in cui poi vivremo quell'esperienza e quella vacanza. Se ad esempio partiamo pensando che la vacanza sarà uguale all'epoca tre figli non ci sembra. Ha fatto una vacanza. Ma se partiamo con L'idea, che è una nuova avventura nella quale scopriremo insieme tutti insieme cercando di guardare ai bisogni di tutti i membri della famiglia, scopriremo insieme che cosa possiamo aspettarci e come imparare a viaggiare in famiglia. Allora davvero sarà un viaggio memorabile per tutti. In fondo è un po', come quando i nostri figli iniziano un nuovo sport. Non è che abbiamo l'aspettativa di sapere se gli piacerà di sapere um quan-, per quanto vorranno farlo di sapere esattamente come l'istruttore o l'insegnante insegnerà loro a colpire la palla con la racchetta piuttosto che a fare una bracciata di stile libero, eccetera eccetera. Andiamo con mente aperta perché sappiamo che dobbiamo imparare. Sappiamo che i nostri figli devono imparare. Sappiamo che ci vorrà tempo e quindi io approcciare la vacanza allo stesso modo. E a questo proposito um soprattutto quando si hanno bimbi piccoli è importante, davvero, davvero importante accettare che per un po' sarà diverso da quando i bimbi iniziano a camminare a quando hanno circa quattro cinque anni. L'età poi dipende da molti fattori le vacanze saranno più pensate intorno a loro e va bene così. Se lo accettiamo secondo me siamo tutti più soddisfatti del risultato finale. Vi racconto, per esempio, che le nostre visite della città proprio magari andavamo Ricordo questa nella mia mente mentre ve lo racconto Roma Noi abbiamo fatto, tra virgolette, Roma in un giorno perché Alex ci teneva ad andare a Roma. Eravamo lì, um eravamo passati con il camper vicino a a Roma, avevamo parcheggiato in una azienda agricola e abbiamo deciso di fare questa pazzia partire presto e andare a Roma in treno mi sembra o qualcosa del genere. Adesso non ricordo neanche esattamente come e dove um e siamo andati um davvero senza aspettativa alcuna. E il modo in cui l'abbiamo visitata è stato e e questo è il modo in cui visi- visitavamo tutte le grandi città. Ovviamente spesso avevamo più giorni. In questo caso avevamo deciso di abbassare proprio la l'aspettativa, ovvero se vediamo solo il Colosseo. Siamo contenti, ecco questo tipo di mentalità e il modo in cui la visi- l'abbiamo visitata è stato proprio una piccola camminata mattutina. Um, in quel caso avevamo fatto una camminata dal treno a piazza San Pietro. Avevamo fatto delle foto, eravamo arrivati molto presto, quindi era stato molto bello perché avevamo praticamente tutta piazza San Pietro per noi. Siamo poi completamente inaspettatamente perché abbiamo visto che non c'era coda. Siamo entrati nella basilica e in realtà poi alla fine siamo stati davvero molto più tempo di quanto pensassimo, perché siamo anche saliti fino in cima. I bambini erano curiosi e volevano proprio esplorare e quindi hanno fatto le scale da soli. Praticamente, um, ed è stata un'esperienza veramente molto bella, um, completamente inaspettata. Quindi quella già era una tappa che non avevamo previsto. Da lì siamo poi andati a un parco giochi lì vicino per circa una mezz'ora. Poi siamo andati avvicinandoci al Colosseo perché volevamo appunto avvicinarci a quello che in realtà poi volevamo vedere. Quindi ci siamo avvicinati al Colosseo per pranzo e poi abbiamo usato tra virgolette il Colosseo e la magia del Colosseo con i racconti sui gladiatori, eccetera eccetera. Per la nostra camminata pomeridiana, quando siamo usciti abbiamo preso dei lime, degli scooter elettrici e siamo andati fino alla fontana di Trevi, passando per le zone insomma più visitate ma senza l'intenzione, ovviamente di visitarle solo per darci un'occhiata. Ecco ed eravamo arrivati alla fontana di Trevi e poi eravamo andati su per la scalinata di piazza di Spagna e da lì eravamo andati a un parco giochi dove avevamo incontrato una famiglia che allora era la prima volta che li conoscevamo perché loro ci seguivano su Instagram e oggi sono degli ottimi amici. Ciao Marco, ciao Valeria. E poi eravamo andati a cena insieme e da lì eravamo andati a casa. Quindi ecco la nostra visita della città si può riassumere con camminata mattutina, parco giochi, pranzo, camminata pomeridiana, parco giochi, cena letto. Ecco, praticamente è un po' come andare da un parco giochi all'altro, cercando di passare per le attrazioni tra virgolette, principali, monumenti, strade e musei che vogliamo vedere. Ovviamente questo non è il modo in cui io e Alex visiteremo Roma, ma funziona. Per noi sì, e quindi in quel momento era il modo giusto per fare in modo che quella giornata sia un ricordo piacevole. E oggi la ricordiamo davvero con nostalgia, perché è stata una giornata bellissima, perché grazie alle giuste aspettative abbiamo navigato anche i piccoli disagi che si presentavano strada facendo e addirittura ci ci siamo stupiti di quanto i bambini hanno poi visitato e quanto ci hanno permesso di visitare. Allenare il significa proprio agire sulle aspettative non necessariamente abbassando le, anche se penso che spesso bisogna abbassarle, ma rendendole più realistiche, rendendole realistiche. In base a chi siamo come famiglia, che abitudini abbiamo il nostro stile di vita, quanto si cammina nelle nostre giornate. Anche quello ci dà un'indicazione di quanto i bambini saranno in grado di camminare in vacanza, per esempio e come dicevamo prima, se vostro figlio non è abituato a viaggiare, non potete aspettarvi che sappia viaggiare. È anche un po' quello che dicevo, forse in un altro episodio del podcast o magari era un post su Instagram. Non ricordo sull'andare al ristorante se non ci andate mai e poi un giorno decidete di andarci perché pensate mio figlio ora è grande abbastanza. Non potete aspettarvi che sappia stare e comportarsi al ristorante e con questo non intendo tra virgolette stare seduto per ore perché questa è un'altra storia. Come ogni cosa viaggiare richiede abitudine e le abitudini si costruiscono lentamente con l'esperienza con la pratica. Se non ci abituiamo a viaggiare insieme ai nostri figli, non possiamo aspettarci di saperlo fare quando vorremmo farlo le prime volte può essere difficile o magari no. Non lasciatevi spaventare adesso vi parlo anche del lasciarsi spaventare dagli altri, ma in ogni caso dovremmo tutti partire con un'idea ben chiara è un allenamento e quello che volevo dirvi sul lasc- non lasciarsi spaventare è che spesso le persone tendono a riversare sugli altri le proprie paure. Quando noi siamo partiti per la Thailandia, tantissime persone ci hanno detto eh, ma non avete paura di andare in Thailandia con dei bambini così piccoli e io lì per lì pensavo ma io no, non ho paura. Non ho mai neanche considerato l'idea di avere paura di andare in Thailandia perché avrà un fondo di verità. Questo che mi stanno dicendo e quindi ero un po' preoccupata. In realtà, ora questo per me è molto chiaro. Lo ripeto le persone tendono a riversare addosso a noi le loro paure e spesso e volentieri è proprio un esercizio che dobbiamo fare di um rispondere a queste persone dicendo Saprò dirtelo dopo, nel senso che prima lo vivo e poi lo so se non lo vivo non lo so e non voglio che la tua paura abbia un effetto negativo sulla mia esperienza. E infatti onestamente non c'era proprio nulla di cui avere paura in nessuna parte del mondo che abbiamo visitato finora. Ecco di cosa stavo parlando di aspettative. Ecco, forse l'unica aspettativa che mi sento mi permetto di consigliarvi di avere e visualizzare e di mantenere la calma qualsiasi cosa succeda, quindi proprio di avere questa aspettativa di voi stessi visualizzare questa aspettativa, visualizzare questa calma che vi accompagna durante ogni disagio, proprio anche creare quell'aspettativa dentro di voi ripetendo Non importa quello che succede, io cercherò di mantenere la calma. Questa è la cosa più importante, più costruttiva, più producente. Se così si dice in italiano che posso fare in questa vacanza, in questa escursione, in questa gita in montagna, eccetera, eccetera, più perdete la calma, più la perderanno anche i vostri figli in un viaggio in aereo, per esempio con vostro figlio che urla a squarciagola è frustrante e vi sentirete a disagio. Certo, perché tutti gli occhi sono puntati su di voi. Dimenticatevi gli sguardi e i giudizi e pensate solo di che cosa ha bisogno mio figlio in questo momento e come posso fargli vedere che io ci sono per aiutarlo? Magari è solo una passeggiata per i corridoi dell'aereo. E sì, se cammina può farla anche da solo. Emily si è fatta interminabili maratone nei corridoi dell'aereo. Però quella passeggiata è fondamentale. Non importa quello che pensano i vostri compagni di viaggio seduti nei posti vicino a voi. A questo proposito vi racconto un aneddoto recente che è successo proprio nel viaggio dall'italia a Bali. Ci siamo fatti un viaggio di dodici ore seduti vicino a una mamma single e a un bimbo di tredici mesi. Perché ve lo racconto? Perché la mia prima sensazione, il mio primo istinto, quando mi sono seduto e ho visto che avevo a fianco è stato Oddio, perché era tardi? Perché ero stanca. Perché volevo dormire. Perché volevo riposarmi. Perché conosco i bambini di tredici mesi e quindi quello è stato il mio primo istinto. Ed è un istinto valido. È un istinto, um, una sensazione che dobbiamo onorare. Ed è una sensazione di cui non dobbiamo, per cui non dobbiamo provare vergogna. Ma allo stesso modo in cui ho avuto quella sensazione, ho avuto anche un pensiero. Ovvero? Questa mamma sta per affrontare un viaggio di dodici ore con un bambino di tredici mesi. È duro. Sarà dura. Non importa quanto lei sia preparata per questo sarà dura. Non importa quanto lei manterrà la calma. Sarà dura. Cosa posso fare io per aiutarla? Alex dice che se non avesse avuto me vicina per lei sarebbe stata un'esperienza molto, molto peggiore. E onestamente, credo proprio che sia così. Perché se io avessi seguito il mio primo istinto di no. Non ci posso credere che ho questa persona vicina con questo bambino così piccolo. Sarà un viaggio tremendo. Non l'avrei aiutata l'avrei giudicata l'avrei fatta sentire più a disagio di quanto già non si sentisse. E invece io ho scelto di essere l'altro genitore e quindi ho avuto questo bambino in braccio per tantissimo tempo On off um ho avuto ho te ho tirato in alto, ho tenuto in alto i vassoi quando questo bambino voleva praticamente mettere le mani su tutto il cibo che vedeva davanti a lui in questo spazio minuscolo e ristretto che è l'aereo um ho asciugato per terra l'acqua che era caduta ho pulito la parete del succo di frutta, ho preso dei giocattoli, anzi del velcro che avevamo e ho creato un piccolo gioco per intrattenerlo. Per qualche momento ho gli ho raccontato storie, mi sono alzata e l'ho portato in giro. Sono stata con lui quando la mamma è andata a fare la pipì um insomma, sono stata l'altro genitore per lui e io onestamente vorrei fare un appello proprio in questo momento a chiunque mi stia ascoltando siate la persona che aiuta, non vi pentirete mai di aiutare qualcuno e il vostro aiuto potrà fare tutta la differenza nel viaggio o nell'esperienza di quella persona. In questo caso quella mamma era molto calma, molto consapevole. Abbiamo parlato anche di educazione, quindi ho capito subito che aveva gli strumenti per gestire quel viaggio di dodici ore, probabilmente altrimenti non si sarebbe messa in quella situazione. Ma adesso che l'ho detto ad alta voce penso che invece no. Si sarebbe messa in quella condizione in quella situazione, perché avendo gli strumenti sa di poter gestirla. E sa anche che nel momento in cui non riesce a gestirla farà un un respiro profondo e continuerà. E quello aiuterà poi a gestire la stessa o una situazione simile simile. La prossima volta, se non ci mettiamo mai nella condizione di uscire un pochino dalla nostra zona di comfort, non possiamo espanderla. E quindi oggi che mi guardo indietro e anche in quel momento, mentre ero proprio mentre stavo vivendo quella situazione faticosa che comunque fa è stata veramente faticosa per me, detto proprio onestamente, alla fine del viaggio ho detto Ecco, ho capito perché non facciamo un terzo figlio, Quindi non è stata un'esperienza piacevole. Però sono state dodici ore, dodici ore posso sopportarle, soprattutto se so che sto facendo un favore a questa persona e che sto aiutando nel modo in cui posso aiutare c'erano tante cose. Ci sono state tante cose con le quali non ho potuto aiutare, perché ovviamente questo bambino voleva la sua mamma. Ma nelle cose in cui ho potuto aiutare, ho aiutato e io vi assicuro che non vi pentirete mai di aiutare un genitore o una qualsiasi persona in un momento di difficoltà. Finito. Aneddoto Okay, quindi concludo questa carrellata di pensieri ragnatela e non concludo ancora l'episodio perché ho un sacco di cose da dire. Non ci posso credere che sono già venticinque minuti con un invito quando viaggiate, non paragonate ad altre famiglie. Se siete in spiaggia e i vostri figli sembrano senza controllo, mentre i figli del vicino dell'ombrellone nuotano e giocano tranquilli, non sentitevi inadeguati. Magari quei bambini sono abituati ad andare in spiaggia fin da piccoli. Magari quei bambini sono dei viaggiatori a tempo pieno come i miei. Magari la famiglia non sta facendo fatica quel giorno, magari l'ha fatta in altre situazioni. Oppure quei genitori sono abituati ad usare minacce e castighi per educare. Quindi la tranquillità che osservi in realtà è l'obbedienza cieca che deriva dalla paura della punizione. Spero di no, ovviamente, ma in ogni caso ricordate che ciò che state osservando è solo la punta dell'iceberg. Non potete conoscere la storia di quella famiglia. Non potete conoscere il loro approccio educativo, le situazioni in cui fanno fatica le loro abitudini, i loro valori, i loro stile di vita. Provate quindi a concentrarvi su di voi e se proprio volete, se c'è qualcosa che vi piace in quello che osservate, lasciatevi ispirare, come ha suggerito recentemente la mia amica Sara Ghirelli su Instagram. Prendete spunto dalle persone che osservate. Potete farvi alcune semplici domande come C'è qualcosa che mi piacerebbe portare nel mio approccio educativo e sostenibile per me e per la mia famiglia, A quali risorse posso attingere per farlo? Ecco, spero che queste riflessioni vi possano essere utili a viaggiare più consapevoli e sereni con i vostri figli. E adesso arriva la parte che tutti stavate aspettando. Voglio darvi alcuni consigli pratici basati sulla nostra esperienza di viaggio numero uno. Scegliete i posti con cura ora Oliver e dei medi sono abituati a viaggiare. Non ce n'è più bisogno, ma quando erano più piccoli, quando dovevamo scegliere un hotel o un Airbnb, guardavamo attentamente due cose uno che fosse vicino a un parco giochi o un parco e che fosse vicino ai mezzi pubblici. Questi due minuscoli dettagli hanno fatto davvero la differenza in ogni posto dove siamo stati, anche se andate al mare, per esempio, cercate di trovare un posto che sia il più vicino possibile alla spiaggia, in modo che in un in ogni momento di fatica potete ricorrere a quello che io chiamo il mantra dell'acqua che è when cruby ad Warr. Quando sono arrabbiati, aggiungi acqua e portarli in mare o in piscina e un'altra, cosa che potete fare è dare priorità a posti meno stressanti. Dopo tanti anni di viaggio a tempo pieno, noi abbiamo capito che i posti sulle famose sono spesso delle delusioni e spesso sono quelli che ricordiamo con meno entusiasmo, code infinite, ambienti affollati. Questo è veramente un cocktail esplosivo per un bambino e anche per un adulto. Quindi per la famiglia intera i sentieri meno battuti sono quelli che ci restano nel cuore. Quando un anno fa eravamo in Islanda, per esempio, abbiamo deciso che, a meno che non fossimo capitati proprio sopra la famosa Blue Lagune, non ci saremmo nemmeno andati. Eravamo sicuri che l'islanda ci avrebbe riservato posti altrettanto belli e che avrebbero comportato per noi e per i bambini un livello di stress più basso. E in effetti così è stato. Non siamo andati alla blu lagune, ma abbiamo visto dei posti strepitosi perché L'islanda ha un sacco da offrire. Due Datevi i turni e ritagliatevi spazi individuali. Se partite con l'idea di poter stare in piscina o sdraiati al sole tutto il giorno, le aspettative sono sbagliate. Ne abbiamo già parlato prima. Se partite con l'idea di visitare ogni angolo della città, le aspettative sono sbagliate. Ne abbiamo già parlato prima. Tutto questo può avvenire però, e spesso i bimbi vi sorprenderanno, come hanno sorpreso noi quel giorno a Roma, ma più spesso affinché questo avvenga, i genitori devono darsi i turni per farlo avvenire. Uno gioca con il bimbo, L'altro, si rilassa al sole, uno porta il bimbo, il parco giochi L'altro, va a farsi un giro a piedi per la città e va a vedere quei monumenti a cui davvero tiene e poi ci diamo il cambio. Questo non deve avvenire sempre. Ci saranno molti momenti insieme, ma questi momenti da soli, facendo ciò che uno ama, saranno come una boccata d'aria fresca. Se tornate da una vacanza con i vostri bambini, dicendo che avete bisogno di una vacanza, come spesso sento dire, è probabile che non vi siete divisi bene il tempo che non vi siate ritagliati abbastanza a momenti individuali o magari che non abbiate scelto il posto adatto alla vostra famiglia. Quindi davvero alla prossima vacanza ritagliatevi del tempo per voi individualmente per le cose che amate davvero, io credo che farà tutta la differenza. Consiglio numero tre Questo è un po'. Il nostro super potere segreto che è molto segreto, non è ormai mantenete l'ora della nanna. Mantenere l'ora della nanna significa giornate più rilassate e più rilassanti perché non c'è una mancanza di sonno che spesso causa grandi disagi e che davvero sottovalutiamo quanto disagio causi quando un bambino non dorme abbastanza o dorme meno delle ore di cui ha bisogno. Questo secondo me, tra l'altro è un qualcosa che andrebbe rivisitato proprio anche nella routine a casa, perché spesso sento um dei genitori che mi dicono che i bambini vanno a letto molto tardi alla sera, anche nelle giornate di di scuola, e credo che questo possa davvero incidere poi nella serenità della giornata. Purtroppo capisco che ci siano delle necessità della famiglia. Per esempio uno dei due genitori non torna a casa fino alle otto e allora si aspetta quella persona per mangiare e quindi tutto è citato. Praticamente tutto si viene ritardato però io veramente credo che soprattutto nei primi anni di vita del bambino bisognerebbe priori se si dice dare la priorità a alle ore di sonno e quindi o cambiare qualche piccola, come dire routine dei genitori al lavoro e magari qualche giorno alla settimana arrivare un po' prima, se è possibile iniziare magari un po' prima a lavorare per poi arrivare un po'. Prima ecco cercare di fare dei piccoli compromessi um per cercare di fare in modo che i bambini siano a letto tra le otto e le nove. Noi quando Oliver ed emily erano ancora più piccoli il nostro orario era tra le sette e le otto, quindi verso le sette e mezza eravamo quasi sempre nel letto. Adesso che sono un po' più grandi vanno raramente a letto dopo le otto e mezza. Nove Ci sono poi delle serate particolari, speciali, con le quali diciamo facciamo un po', un compromesso e quindi i bambini vanno a letto molto più tardi. Però oggi oggi che sappiamo parlare con loro, che loro sanno che cosa succederà il giorno dopo, sanno come il loro corpo reagirà a quella stanchezza e sanno tra virgolette affrontarla. Parlando invece più specificatamente di viaggio di vacanze. Vi faccio un altro paio di esempi quando i bimbi erano più piccoli, perfino per i viaggi lunghi in aereo o in treno, noi mettevamo i bimbi a letto esattamente alla stessa ora di sempre e spesso cercavamo proprio di mantenere anche la stessa routine della nanna. C'è stato un periodo in cui perfino in aereo loro si mettevano il pigiama e andavano a lavarsi i denti, proprio come stessero andando a letto. Oggi non lo fanno più perché capiscono l'importanza del sonno dopo anni che gliene parliamo e quindi decidiamo un orario in cui andiamo a dormire, in cui si spegne la televisione in aereo per per esempio, oppure in cui si smette di andare avanti e indietro per il treno e di solito si mettono quello che io chiamo paraocchi. Non so come si chiami in realmente e dormono anche senza cambiare vestiti. Quando cambiamo fuso ci mettiamo a letto anche se non siamo stanchi e aspettiamo con pazienza, con molta pazienza che i bimbi si addormentino. Questo può essere un po' frustrante. Le prime notti però poi velocizza davvero molto l'adattamento al fuso orario. Oggi, ovviamente, che i bimbi hanno sette otto anni s- sei otto anni siamo più rilassati, anche se vanno ancora a letto, come vi dicevo prima, tra le otto e le nove, ogni sera. Ma appunto, quando erano più piccoli cercavamo di mantenere l'ora e la routine della nanna a qualsiasi costo, perché avevamo notato uno che quando non lo facevamo le nostre giornate successive erano molto, molto più faticose, con molte più crisi di pianto e due perché io e Alex preferivamo, um avere un una serata per noi adulti, in modo da ricalibrare un pochino le energie e anche per ritrovarci noi. Credo che quello sia veramente molto importante. E anche questo molto sottovalutato il tempo che due genitori hanno insieme da dedicare l'uno all'altra, ma oppure a volte anche stare separati e dedicare quel tempo per se stessi, per la cura di sé. Purtroppo so, um per um esperienze di tantissime famiglie con le quali ho lavorato negli ultimi otto anni, che se cambiate l'ora della nanna in quell'unica settimana o due di vacanza, per esempio per andare al concerto di sera o il cinema all'aperto quando i bimbi sono ancora piccoli e soprattutto se non sono abituati a cambiare routine, spesso è molto più probabile che la vacanza diventi faticosa e che ci siano molte più crisi durante la giornata e per questo consiglio sempre ai genitori che vanno in vacanza con amici o familiari, per esempio, di pranzare fuori invece che di cenare fuori insieme, in modo da poter fare cena a casa e mantenere la routine e l'ora della nanna. Quello che facciamo noi in quelle circostanze tipo da poco siamo stati alcune settimane con amici e familiari in Italia è mangiare cena alla solita ora, mettere i bimbi a nanna alla solita ora e poi uscire in giardino o in salotto con gli amici o con la famiglia. E in questo modo abbiamo anche un po' di tempo per noi adulti che è molto bello e se vogliamo uscire lo facciamo a pranzo o lo facciamo durante il giorno. Questo non sarà sempre così. Ovviamente i bambini crescono, ma credo che davvero aiuti moltissimo a godersi le vacanze quando i bambini sono più piccoli e quindi anche a scoprire che le vacanze con i bambini e che viaggiare con i bambini non è necessario. Faticoso se per un pochino facciamo qualche compromesso che rende la vacanza magari un pochino diversa, ma non meno piacevole, perché la vacanza davvero può essere piacevole quando tutti rispettiamo le esigenze di tutti e le necessità di tutti dei bambini, per esempio, di mantenere le loro ore di sonno e di trovare attività adatte anche a loro quando siamo tutti insieme e le esigenze dei genitori, come per esempio trovare qualcosa da fare e dedicarsi del tempo individuale per fare le cose che amiamo. A tale proposito mi è piaciuta molto una frase che ho letto nella newsletter della mia amica Elisabetta, del genitore consapevole che vi leggo ce l'avevo qua Ecco che dice L'altro giorno una persona mi ha scritto su Instagram Ricordiamoci che le vacanze non sono solo nostre, ma anche i nostri figli. Sacrosanto. Ma forse in questa community di persone così attente alle esigenze dei bambini serve di più ricordare il contrario. Le vacanze non sono solo dei nostri figli, ma anche nostre. Dobbiamo trovare un modo per sentirci gratificati e al rientro, essere magari stanchi ma comunque appagati e non potrei essere più d'accordo. Grazie Elisa per averlo espresso in maniera così chiara e cristallina. Quattro Consiglio numero quattro Se scegliete di usare gli schermi, fatelo con consapevolezza e flessibilità, sapete che noi non usiamo schermi né a casa né in viaggio. Ho sempre l'idea di fare un episodio, ma non ci sono ancora arrivata. Giuro che prima o poi ci arriverò perché non è nemmeno onesto intellettualmente dire che non usiamo schermi perché sì, li usiamo, ma con molta consapevolezza. E um, per esempio, nei voli più lunghi è proprio una di quelle circostanze in cui non ci preoccupiamo minimamente delle ore di T V. Perché? Perché la T V lo schermo è lì davanti al naso dei miei figli. Vedono tutti intorno a loro che lo usano e avrebbe davvero poco poco senso cercare di evitarlo. Meglio scegliere con cura i programmi. Ci sono tanti documentari, um, che secondo me hanno proprio un effetto più calmante di cartoni con immagini molto rapide e con colori molto sgargianti. Quindi sceglierei dei documentari. Um però ecco, una volta che si scelgono con cura i programmi, lo userei con tranquillità. Per esempio in uno degli ultimi viaggi in aereo era un viaggio di otto ore, mi sembra. Abbiamo tutti guardato la T V per almeno sei delle otto ore è un'eccezione e va bene così. E i bimbi si sono poi resi conto grazie a tutto il lavoro che facciamo da sempre intorno agli schermi di tutti i sintomi che sentivano nel loro corpo dall'aver guardato troppa televisione, troppo schermo e quindi abbiamo poi scelto insieme di fare un tox tecnologico di qualche giorno proprio senza schermi. E perché? Perché quando creiamo delle sane abitudini, poi queste ci ritornano. Prometto. Prometto. Prometto che farò questo episodio sugli schermi perché credo che sia super importante e credo di avere molto da condividere perché vedo davvero oggi mhm tutti i semini che abbiamo piantato con i bimbi germogliare e quindi voglio parlarvi anche di questo e di quello che per noi ha funzionato. Um okay, consiglio ultimo credo non lo so, magari poi ce ne saranno altri. Preparate snack e giochi. Secondo me sono fondamentali per intrattenere i bambini, soprattutto quando sono più stanchi. Um i giochi poi sono anche un'ottima alternativa agli schermi e quindi avere magari qualche gioco dedicato proprio a quel determinato viaggio non necessariamente comprandolo, ma magari mettendolo via qualche mese prima dai giochi dei bambini e poi tirandolo fuori dall'armadio tipo mago dal cappello per il viaggio potrebbe funzionare e soprattutto con i bimbi più piccoli che non hanno davvero una concezione di quali siano i loro giochi e per questo potrebbero averne molti meno. Quando Oliver ed Emily erano più piccoli, a ogni viaggio avevamo una mini lavagnetta con i gessetti per disegnare. Oppure una di queste tablet magnetiche che si scrive e si cancella. Quello era proprio il must, perché con quello si possono fare tantissimi, tantissimi giochi. Ovviamente a volte i bimbi li fanno da soli. A volte richiedeva il nostro intervento di genitori, quindi giocavamo insieme. Però quello comunque è un buono strumento di base per avere creare davvero tantissimi giochi. È molto eclettico. Poi avevamo dei libricini da colorare, avevamo c'è stato un periodo in cui avevamo quaderni con adesivi um tanti libri da leggere, libretti fini per esempio oggi da tanti anni ormai da quando li creiamo mi porto con me i libricini Montessori stampati perché sono molto fini e i bimbi li leggono da soli. Oggi però allora li leggevo insieme a loro e praticamente qui libricini fanno un libro normale perché sono talmente fini e quindi c'è più varietà e loro lo preferiscono. E poi tanti, tanti, tanti, tanti, tanti snack. Quando i bimbi erano piccoli, oggi ci dimentichiamo perfino l'acqua a casa quando andiamo in escursione in montagna. Ma perché ovviamente oggi i nostri bambini sono abituati e sanno che se c'è da aspettare per bere lo fanno ovviamente per i bambini più piccoli e come sempre io non vi dico età perché secondo me dovete osservare vostro figlio per sapere a che fase è del suo sviluppo. Tutti gli snack e i giocattoli non serviranno granché se il genitore non li usa insieme a loro e io consiglierei se siete in due, datevi i turni anche in questo. Se invece siete da soli spero davvero che troviate una persona come lo sono stata io per quella mamma. Nel viaggio in aereo di dodici ore tra l'altro io ho menzionato solo i libricini Montessori, però sulla tela davvero trovate un sacco di prodotti adatti ad essere portati in viaggio, per esempio la serie di favoli reali della nonna che parla. Conosco tantissime, tantissime famiglie che li utilizzano durante i viaggi in macchina e non solo e i giochi produttivi che secondo me sono perfetti per esempio per le attese al ristorante oppure in coda se andate in un altro paese nelle attese per il visto, eccetera eccetera. Le lezioni di disegno perché basta veramente portarsi dietro un dispositivo e avete le lezioni di disegno a portata di mano. Le lezioni di musicalità di canta con Francesca sono più rumorose, magari per un viaggio in aereo, ma sono ottime per esempio per un momento di connessione in famiglia durante una giornata, un po' faticosa um qualsiasi tipo di fatica stiate passando. Insomma veramente andate Ah, e poi c'è anche il grande lavoro adesso che è veramente una cosa una risorsa bellissima, molto eclettica ed è praticamente un PD f su una tematica che voi potete stampare tutto e poi portarvi in vacanza e per tutta la settimana o per due settimane potete tirare fuori e fare un'attività un giorno un'altra attività un altro giorno è veramente molto molto bella. Tra l'altro li stiamo anche creando proprio a A a seconda delle tematiche e mi sembra che questo mese la tematica sia proprio l'acqua e abbiamo anche la tematica sugli alberi e quindi sia cambiate in montagna si è cambiati al mare. Veramente io ve lo consiglio perché è una delle è una delle mie attività preferite con i bambini avere questo tipo di attività molto eclettiche e inoltre mi stavo quasi dimenticando l'anno scorso Miriam, la nostra Miriam, ha creato sul suo shop l'angolo di mimi un'attività gratuita che è la valigia delle vacanze. E si tratta di una scatola che decorata si trasforma poi in una piccola valigia ed è uno spazio personale in cui bambini e bambine possono scegliere cosa vogliono portare con loro in vacanza. Però, visto che io non l'ho mai utilizzata, ho chiesto a Miriam di darci qualche suggerimento su come usarla e anzi, te lo lascio proprio ascoltare direttamente dalla sua voce. Ciao Carlotta, eccomi qui con due idee allora la prima è un'idea che viene dalla mia infanzia perché io la facevo tutti gli anni, io e i miei fratelli facevamo ciascuno la sua valigia delle vacanze, che non era una valigia di vestiti, era una scatola. Noi usavamo una scatola da scarpe e utilizzavamo un pomeriggio di di quelli prima della partenza per decorare la nostra scatola ciascuno. La sua è un modo, quindi potrebbe essere quello di preparare su un tavolo un po' di materiale che i bambini usano. Come che ne so, pennarelli, um pittura, se usano la pittura um adesivi, fogli da ritagliare da incollare, disegni da colorare ecco qualsiasi cosa che possa stimolarli a creare la loro valigia, la loro scatola, una volta che poi l'hanno decorata all'interno possono portare quello che desiderano e quello che a cui non vogliono rinunciare di casa loro quando saranno in vacanza. Nei miei ricordi qualcuno metteva il peluche, il libro preferito, qualche pezzo dei Lego, oppure da più grandi avevamo il nostro diario segreto che dovevamo portare anche in vacanza. Insomma, il uno spazio in cui il bambino si senta libero di portare quello che desidera, quello che sceglie lui e non quello che secondo i genitori è più utile in vacanza. Questa cosa, secondo me è molto carina per due motivi. Intanto, quando si parte per le vacanze si è pieni di cose da fare i genitori e avere un'attività che può coinvolgerli potrebbe essere di grande aiuto. Il secondo motivo è proprio quello di lasciargli questa libertà di scegliere per sé quello che vogliono. Quello che secondo loro è utile è importante però circoscrivendo la cosa, perché se chiedo alle mie figlie che giochi volete portare in vacanza loro sicuro portano tutta la stanza, quindi invece avere una scatola. Loro sanno che devono stare all'interno come unica regola. Diciamo che può essere un buon aiuto. La seconda cosa che faccio è già il secondo anno che la faccio e secondo me davvero salva in tante situazioni in vacanza è preparare un altro contenitore quest'anno. Io ho fatto una cartellina come quelle che si usano col manico che si usano a scuola. Però potrebbe essere un'altra scatola da scarpe in cui mettere altri intrattenimenti che so che possono aiutarmi in momenti come il viaggio oppure se so che avremo delle attese, oppure se usciamo al ristorante durante la vacanza. Ecco tutti degli intrattenimenti per le bambine, in base ovviamente a quelli che sono i loro gusti. Mi piace l'idea che sia un po', una sorpresa. Infatti di solito questa scatola la tengo io e di volta in volta tiro fuori una cosa per volta, in modo da avermi un po' di jolly da giocarmi durante la vacanza. Vi lascio le idee che c'erano nella cartellina per le mie bambine. Allora avevo messo dentro un quaderno per ciascuna, ognuno con il la sua lettera dell'iniziale in copertina e all'interno c'era anche qualche adesivo, che è una grande passione delle mie figlie in questo momento. Un astuccino, ovviamente con pennarelli, matite con qualche penna, alcuni libri in versione tascabile. Io ne ho diversi a casa e secondo me sono perfetti per i viaggi. Una caccia al tesoro già stampata, dei mazzi di carta che so che apprezzano altri piccoli oggetti. Io quest'anno avevo messo all'interno, ad esempio il binocolo, che so che è una cosa che chiedevano da tanto tempo e che era perfetta per queste vacanze e poi i fogli per disegnare. Insomma, si può mettere tanto materiale semplice anche di cose che a volte abbiamo in casa e che però davvero um risolvono quelli che possono essere dei momenti delicati. Grazie a miria sono molto felice di aver chiesto a lei di raccontarvelo, perché sicuramente ha saputo darvi dei consigli molto più validi di quello che avrei saputo raccontarvi io che non l'ho mai usata questa tecnica. E poi mi piace tantissimo che lei attinge tanto tanto tanto dalle sue esperienze dell'infanzia da quando lei era piccola. Io ascolto sempre con ammirazione, con stupore queste sue storie d'infanzia e poi in realtà, dopo aver conosciuto un pochino proprio in minima percentuale i suoi genitori, capisco da dove le arriva tutta questa creatività. Miriam è la è la nostra mente creativa per tutti i giochi sulla tela e ha anche creato il suo shop sulla tela che è l'angolo di Mimì, che se non conoscete davvero vi invito ad andare a sbirci perché ha tantissime attività molto semplici che come piace a me e le nostre preferite in assoluto sono le cacce al tesoro tra l'altro per chi è venuto al nostro family dei si ricorderà il nonno inventore, il nonno inventore e il papà di miriam. Tutto torna e ora ho una piccola sorpresa per voi perché dopo che avevo già registrato questo episodio, ho visto sulle storie della mia amica Francesca Dean di Huff bis Life che il loro viaggio in aereo um dagli Stati Uniti all'italia con tre bambini e due adulti tra l'altro tre bambini di cui una di pochi mesi. Ella che è appena arrivata da poco um, è andato benissimo e quindi per controbilanciare il terrore che probabilmente ho generato in voi raccontandovi la storia del viaggio di dodici ore con un bimbo di tredici mesi, ho chiesto a lei di raccontarci la sua esperienza e quindi lei mi ha inviato gentilmente un vocale. Ma ci tengo anche a specificare che quel viaggio lungo con quel bambino di tredici mesi. In realtà è andato benissimo, è stato faticoso. Certo, per me e per la mamma, probabilmente anche per il bambino, però è andato benissimo. Il bambino ha fatto il bambino, ovvero piangeva. Quando non lo capivamo era intrattenuto quando trovava cose che lo interessavano. Non voleva stare fermo, ovviamente. Quindi bisognava comunque andare con lui, camminare, passeggiare, um cantare canzoncine, eccetera eccetera. E il bimbo ha perfino dormito nel lettino che l'aereo mette a disposizione Francesca Ce ne parla nel vocale, quindi non vi anticipo nulla. Quindi ecco, avendo aspettative realistiche che sia io che la mamma avevamo di come debba andare un viaggio così lungo con un bambino in questa fascia d'età il viaggio è andato benissimo. Vi lascio con le parole di Francesca Ciao a tutti, Ciao a Carlotta Ciao a tela! Ciao a tutti gli ascoltatori di educare con calma. Io sono Francesca Din e sono qui per raccontarvi e condividere con voi un po' la mia esperienza di viaggio. Io sono mamma di tre bambini che al momento hanno cinque e mezzo quattro anni e ella la neonata di qualche mese. Tre mesi um e vengo proprio da un viaggio che ho concluso ieri con con tutti e tre e esperienze di viaggio con i bambini ne ho avute, ne ho avute diverse nel corso degli anni, perché io sono un expat vivo vivo a New York e quindi mi ritrovo con frequenza a dover intraprendere dei viaggi importanti um verso l'italia per venire a trovare la mia famiglia almeno una volta all'anno. Sono viaggi che sono sicuramente non semplici, ma che io ho sempre cercato di vivere in una maniera più positiva possibile e quindi volevo condividere con voi quelli che sono in qualche modo le cose che faccio per poter vivere questo processo estremamente faticoso e con maggiore positività possibile. In primis mi organizzo, cerco di preparare quanto più possibile prima, ma anche prepararmi mentalmente quanto più possibile viaggiando così. Um insomma, con con che siamo in tanti quello che cerco di fare, innanzitutto di viaggiare quanto più possibile leggera, così che almeno possa gestire il il transito nella in maniera più agevole. Quindi cerco veramente di partire con poco, ma poi cerco di organizzarmi quanto più possibile per poter avere il viaggio più comodo che che si può. Per esempio questa è una cosa che magari non non sapete, ma con con neonati. Molte compagnie aeree, quasi tutte mettono a disposizione dei bassi delle cullette che permettono al bambino di dormire e di stare steso tutto il tempo. Che significa pure che non dobbiamo tenercelo in braccio per tutto il periodo del del viaggio. E io ho viaggiato proprio ieri con con i miei tre bimbi e con con ella di tre mesi. E siccome abbiamo fatto un viaggio overnight notturno, lei si è praticamente um addormentata subito dopo il decollo si è risvegliato poco prima dell'atterraggio e io ho potuto fare un viaggio deci- decisamente confortevole. Quindi questo è sicuramente un consiglio non tutte le le compagnie aeree ti permettono di prenotarlo in anticipo e motivo per il quale io cerco di andare in aeroporto presto qualche ora prima perché la culletta la puoi prenotare solitamente al tavolo del check-in o addirittura il gate. Quindi questo è un un chip per chi viaggia con bambini. Certo dobbiamo partire da casa un po' prima però almeno ci possiamo garantire un viaggio eh, un pochino più comodo, quindi l'organizzazione sicuramente e i due punti fondamentali per riepilogare sono di provare a viaggiare quanto più leggeri possibili. Quindi imbarcare tutto quello che dobbiamo imbarcare avere giusto l'essenziale che ci serve durante durante il volo e e poi sì che se avete il neonato, anche il il bat tra l'organizzazione vorrei anche citare per i bimbi più grandi un consiglio è quello di portare degli hps, quindi le le cuffie, quelle da proprio per adatte a loro e non le cuffiette da orecchio perché solitamente non entrano e quello genera sempre tantissima frustrazione nei bambini. Poi seconda cosa dopo l'organizzazione è quella di gestire le aspettative, le nostre aspettative e io questo l'ultimo viaggio che ho fatto con i tre bimbi avevo anche mio marito e perché ovviamente con la neonata e non sarebbe stato semplicissimo viaggiare, viaggiare con tutti e tre? Non ancora, ma fino allo scorso anno ho viaggiato con gli altri due con i due bimbi maggiori da sola. Le aspettative quindi, che dovevo andare a tarare erano un pochino più basse, cioè sono partita con l'idea che sarebbe stato sì un viaggio complicato e difficile. Ho provato a viverlo. Step by step, quindi senza pensare a tutto quello che dovevo fare, anche perché io viaggio solitamente da New York a Roma e poi ho altre quattro ore di viaggio in macchina che devo fare per arrivare a raggiungere la mia famiglia nelle Marche e quindi è veramente tanto, ma cerco di vivere lo step by step, okay, adesso devo arrivare fino all'aeroporto. Intanto viviamo a questa fase, poi adesso devo mi devo aspettare fino all'imbarco. Viviamo questa fase cercando di essere veramente molto presente, um, abbassare le aspettative perché con i bambini si sa che le cose non vanno sempre benissimo e che hanno le loro i loro momenti di crisi che dobbiamo gestire. Se non siamo noi tranquille e serene e dobbiamo gestire poi il nostro momento di crisi, diventa difficile poi mantenere mantenere tutta la situazione abbastanza sotto controllo. Quindi, um, viaggio sempre sapendo che queste cose possono succedere e che se succedono, va bene così, fare un bel respiro. E soprattutto e questo mi porta al terzo punto che volevo condividere con voi è quello di chiedere aiuto quando ho viaggiato da sola con i miei due bimbi più grandi, anche in età abbastanza delicate, quando avevano un anno e mezzo e tre quando avevano um, um due anni e mezzo e quattro, quindi ancora abbastanza piccoli, mi sono ritrovata spesso a dover fare un po' da giocoliere in inglese si dice Jung proprio no. Come quando lanci lanci le palle in aria e qualcuna qualcuna può cadere. Um, è importante chiedere aiuto e gli assistenti di volo sono veramente squisite e e quindi tante volte ho chiesto a qualcuna di loro di potermi aiutare con uno dei due bimbi, così che io potessi dedicarmi all'altro in un momento di crisi. Oppure, se dovessi dovevo andare in bagno, dovevo prendermi una pausa e sono sempre estremamente disponibile a farlo. Quindi, ecco, non vi preoccupate di chiedere e soprattutto non vi preoccupate della reazione che possono avere le altre persone a bordo qualora uno dei vostri due bimbi abbia abbia una crisi. E a me ha aiutato tantissimo accettare questo sono bambini, devono essere bambini. Queste cose possono succedere se io comincio ad agitarmi e a sudare e a essere nervosa. Loro lo percepiscono e in qualche modo mettiamo benzina sul fuoco e siamo già in un momento di difficoltà. E speriamo che le persone che facciano il viaggio, che fanno il viaggio con noi possano comprenderlo se non lo comprendono. Non sta a noi, in qualche modo provare a a a sistemare la situazione, sentirci in colpa per questo con i bambini è difficile chi genitore lo sa, chi non è genitore riesce a empatizzare un po' meno e è ovvio che sarebbe meglio per loro non avere dei bambini a bordo. Ma questo è la è la dobbiamo viaggiare anche noi con i nostri bambini e quindi non non il mio consiglio è di fare un gran un bel respiro, di lasciare andare di non vi preoccu- di non preoccuparvi quello che le persone intorno a voi stanno pensando sicuramente se i bambini piangono non è perché non stiamo facendo un buon lavoro noi, ma perché viaggiare è difficoltoso anche per loro. E quindi noi che siamo genitori consapevoli eh, perché se siete qua a ascoltare Carlotta lo siete sicuramente accogliamo le loro emozioni, accogliamo anche le nostre emozioni. Un bel respiro di sollievo, un bel sorriso in bocca, un molto spesso a me mi capita di dire semplicemente grazie per la pazienza, non mi scuso, ma che dico grazie per la pazienza alle persone che sono intorno a me e e vedo che rispondono quasi sempre con con un sorriso. Quindi niente. Questo era un po' i miei se come si dice qua negli stati Uniti e dei dei piccoli, dei piccoli tipi e consigli. Spero che insomma possano essere utili e il viaggio non è mai facile, ma ecco il e questo è semplicemente condividere con voi come possiamo renderlo il più positivo possibile e e spero che insomma, possa essere utile. Un abbraccio a tutti e grazie grazie mille Francesca per il tempo che ci hai dedicato tra l'altro se non conoscete Francesca Dean e il suo lavoro, vi consiglio davvero di andarlo a scoprire. La trovate su Instagram come Huy bis Life e questo è anche il nome del suo sito e del suo podcast. Hai detto tantissime cose in cui mi ritrovo. Mi è piaciuta tantissimo l'idea del prendere il viaggio step by step perché mi rendo conto che inconsciamente è qualcosa che faccio anche io, quindi penso okay, adesso abbiamo il pulmino che ci porta all'aeroporto, poi abbiamo il check-in, poi abbiamo l'attesa alla porta d'imbarco, poi poi poi e questo mi aiuta veramente tantissimo. E poi ovviamente grazie per avere ancora una volta ricordato che in generale, soprattutto quando nostro figlio è in crisi, non possiamo prenderci carico dei pensieri altrui. La cosa migliore che possiamo fare è mantenere la calma e respirare e non possiamo farlo se stiamo pensando a quello che pensano tutti intorno a noi e quindi quella credo che sia un promemoria assolutamente essenziale. Ovvero, ricordiamoci, non siamo il comportamento dei nostri figli, anche se le persone a volte ci giu-, ci giudicano in base al comportamento dei nostri figli spesso e volentieri, soprattutto quando siamo genitori consapevoli che fanno un lavoro su se stessi. Noi stiamo facendo quello che possiamo con gli strumenti che abbiamo e va benissimo così da ogni situazione ci facciamo note mentali e impariamo a gestire le situazioni future in maniera diversa se vogliamo, o magari ci rendiamo conto che il modo in cui l'abbiamo gestita è già esattamente come vogliamo e quindi non c'è nulla da cambiare. Quindi sono sicura che le tue parole e il tuo racconto aiuteranno genitori che sono magari in partenza, ma in generale sono ancora una riprova del fatto che viaggiare con bambini quando si ha un'organizzazione delle aspettative realistiche è totalmente possibile. E questo mi ricorda tra l'altro che spesso e volentieri a noi chiedono ma com'è viaggiare a tempo pieno con bambini. E io e Alex All'inizio non sapevamo come rispondere a questa domanda e poi in realtà ci siamo resi conto e abbiamo iniziato a rispondere che viaggiare a tempo pieno con bambini è esattamente la stessa cosa che vi vivere in maniera stabile in un posto unico, sempre lo stesso con bambini, perché alla fine cambiano le circostanze, ma tutto l'intorno e il metodo educativo è quello che facciamo e come affrontiamo le crisi, le crisi stesse che esistono anche in viaggio. Tutto il resto, tutto il contorno è uguale. E con questo credo di avervi detto tutto, anzi molto di più. Pensavo che sarebbe stato un episodio molto più breve e invece è stato un episodio abbastanza lungo, ma perché mi sono come sempre lasciata trasportare un pochino dal dai pensieri ragnatela. In realtà credo davvero che il messaggio più importante, um che voglio lasciarvi è proprio quello del dell'idea della vacanza come un'opportunità per espandere la propria zona di comfort per un po'. Sarà così a seconda delle vacanze che fate? Se scegliete sempre la stessa vacanza vedrete che diventa esponenzialmente più facile man mano che va avanti, perché ovviamente i bimbi crescono, insomma abituati a quell'ambiente familiare e quindi diventerà veramente una vacanza molto piacevole. Se invece siete un po' come noi che cercate sempre di espandere le zone di comfort, troverete altre sfide, ma la vacanza diventerà comunque piacevole. Perché la base che acquisite nei viaggi che fate con una certa aspettativa, proprio prendendo il viaggio come un'opportunità di apprendimento di sé, della famiglia, dei nostri ritmi, di come funzioniamo meglio dello stare insieme. Allora tutto questo pacchetto, tutto questo corso accelerato, poi viene con voi e ve lo portate dietro nelle prossime vacanze, anche quelle un po' più un po' più sfidanti. E se vi va di approfondire tutto questo nelle note dell'episodio troverete sia la collezione di post viaggiare con bambini che sul mio blog. Um vi lascio anche il post su Instagram su come sviluppare il senso del tempo per i bambini e anche l'episodio ventitré del podcast in cui rispondo alle domande più frequenti sul nostro stile di viaggiatori a tempo pieno. Perché anche se non è lo stile di vita che hai scelto, magari lì puoi davvero trovare altri spunti interessanti da utilizzare nelle tue esperienze di viaggio. E poi avevo detto che lasciavo anche un altro episodio del podcast, ma non mi ricordo qual è e dovrò riascoltarlo per poterlo lasciare sono un disastro. Vi ricordo anche che ovviamente mi trovate anche su www punto la tela punto com e da lì potete andare in alto a destra per arrivare al mio instagram. Buona serata. Buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao.
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Ciao Carlotta,
grazie per i bellissimi spunti!
Io personalmente trovo che il più sfidante sia il viaggio lungo in auto:
i bimbi sono legati, non possono muoversi molto o passeggiare come in treno o aereo, spesso sono sola quindi devo prestare attenzione alla guida e non posso dedicarmi a loro con giochi e disegni!
Per fortuna ci sono gli audiolibri (amano la nonna che parla) e canzoni ma cerco alternative! Ogni consiglio e condivisione dalla community è ben accetto!
Grazie :)
Ciao Paola,
sono Rosalba del team La Tela.
È vero, il viaggio lungo in auto credo che sia la cosa più "temibile" con bimbi piccoli.

Oltre agli audiolibri, che tu già utilizzi 😍, altri giochi strategici potrebbero essere: la lavagnetta per scrivere/disegnare, quaderni con adesivi da mettere, libricini vari da poter sfogliare (ad esempio i Libricini Montessori, o anche qualsiasi altro libro che amano).

Personalmente, amiamo molto e utilizziamo (da tanti anni devo dire, ma all'occorrenza in viaggio o al ristorante continuo a tirarli fuori e riscuotono ancora successo) dei libri che si chiamano Water Wow, non so se li conosci già: c'è una penna che si riempie con acqua, il bambino "colora" con quella e poi una volta che il disegno è asciutto, può ricominciare. Ci sono diverse pagine, e per i più grandini, “indizi“ da cercare. Per i viaggi in auto sono stati spesso miracolosi per noi!
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Ciao Carlotta,
L'episodio è uscito al ritorno delle nostre vacanze.
Bimbo di 4 anni, primo viaggio on the road con lui (dovevamo andare nel 2020,ma abbiamo dovuto rimandare 😷), all'estero. Prima vacanza pensata più per noi genitori che per lui, dove ogni giorno o 2 cambiavamo posto, casa, tanta macchina ecc.
Sapevo razionalmente che sarebbe stato un po' più stancante e provante, ma non sapevo che avrei conosciuto un bambino nuovo.
G. è stato per la maggior parte del tempo "intenibile", correva ovunque, non voleva starci vicino o non ascoltava mai (a casa non emai così). Cercavamo di dargli più sfogo possibile, dove possibile,ma tanti luoghi non erano adatti o c'era troppa gente. Se non poteva correre voleva stare in braccio (non è abituato e lo avevamo preventivato,ma è stata dura).
Tutto questo per dirti che, nonostante tutto questo, a fine vacanza ho pensato che sarei voluta ripartire subito con lui. Perché ha scoperto una cucina nuova ("mamma qui è tutto buonissimo"), perché a fine giornata ci diceva che era felicissimo e che gli piaceva tantissimo il posto, perché osservava cose che noi non avremmo nemmeno degnato di uno sguardo. Perché ha visto persone diverse, ha sentito lingue diverse, ha preso un sacco di mezzi pubblici, perché ha allenato la pazienza (con molte lamentele,ovviamente), e perché quando correva aveva un sorriso a 55 denti..
La prossima volta voglio provare il vostro metodo di lasciarlo decidere che strada prendere 😊 sono sicura che gli piacerebbe.
Un abbraccio
Ciao Valeria,
che bellissima condivisione, grazie! 💜

Rosalba
Team La Tela
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Ciao Carlotta, ho ascoltato questa puntata del podcast mentre preparavo la valigia per il weekend al mare con la mia famiglia.
Sono davvero grata per il valore che continui a portare nel mio quotidiano.
Questo episodio lo sento davvero vicino, sento che il percorso Educare a lungo termine e anche il percorso con Francesca Deane in Academy, mi stanno aiutando a lavorare sul mio mindset come donna,moglie e madre.
Sento che il mio pensiero trova spazio dove prima non ce n'era e mi sento meno vincolata (dal giudizio degli altri). Tutto questo mi ha portata ad essere più minimalista nelle scelte che compio ogni giorno e di conseguenza mi sento più leggera, in tutti i sensi, in ogni ambito...io che ero la collezionista dei "non si sa mai" e conservavo la qualsiasi.....ora mi sento davvero più leggera e più consapevole di cosa c'è nella mia vita, riesco a dare reale valore alle cose.
Perciò grazie, con i tuoi contenuti hai portato impatto nella mia vita e io a mia volta lo sto compiendo con la mia famiglia e le mie relazioni.
A presto e buona giornata!
Elena
Grazie infinite per le tue parole, Elena 💜.
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