Preferiti dei bambini

63. Regole: idee per impostare limiti sani e costruttivi

In questo episodio di Educare con Calma parliamo di limiti, vediamo che cosa intendo con la parola "limiti", sfatiamo un mito sull'educazione montessoriana, vediamo perché i limiti sono così importanti in qualunque società (anche nella famiglia), ma perché spesso non sono costruttivi, creando lotte di potere e confusione nei bambini. 

17 settembre 2021·
16 min
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E poi vi suggerisco alcune idee, ance pratiche, per impostare limiti in maniera sana e costruttiva.

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benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. Oggi parliamo di limiti, un argomento che crea tantissima confusione perché nella versione di educazione tradizionale in cui predomina la gerarchia padre figlio, quindi il genitore che insegna il figlio che impara, i limiti sono tanti e sono visti come qualcosa che il genitore imposta e il figlio deve rispettare a tutti i costi. E vedremo anche tre maniere di impostare limiti in maniera sana e rispettosa. Forse un po' più di tre, ma vedremo dopo, ovviamente nel mio corso, educare a lungo termine. Ne parlo in maniera molto più dettagliata c'è un intero modulo dedicato a libertà e limiti, perché è un argomento davvero molto importante. Quando lo si capisce a fondo la genitorialità è molto più facile, ma spero in questo episodio di darvi un buon assaggio. Allora prima di tutto specifico che quando parlo di limiti mi riferisco alle regole, le regole che noi abbiamo in casa o nella nostra società e che vorremmo far rispettare. E vorrei che fosse chiarissimo che, a dispetto di quanti molti pensano nella filosofia Montessori ci sono regole e i bambini non fanno ciò che vogliono. Questo è davvero un luogo comune. E se vedete i genitori che lasciano che i bambini facciano ciò che vogliono e si giustificano usando Montessori è perché non conoscono Montessori. Ecco l'ho detto non esiste libertà senza limiti. La famiglia è una piccola società e in qualsiasi società possiamo essere liberi solo se rispettiamo le regole della pacifica convivenza e del rispetto verso noi stessi, verso gli altri e verso l'ambiente. Educare alla pace significa educare al rispetto e nel rispetto rispetto. Significa anche, ovviamente, rispettare le regole della società in cui viviamo, che sia la casa, la scuola o il mondo fuori. I limiti sono necessari, ma il loro obiettivo non è reprimere, non è ordinare, non è proibire l'obiettivo dei limiti nell'educazione è guidare, motivare, costruire i limiti non possono spegnere interessi, non possono togliere l'essenza del bambino, non possono minare la sua autostima perché altrimenti non costruiscono ma distruggono. Quindi la prima cosa che vorrei dirvi oggi è questa diciamo davvero troppi no ai nostri figli e molti di questi no, sono controproducenti. Da una parte noto davvero troppa paura e apprensione che credo arrivi dal modo in cui molti di noi sono stati cresciuti perché lo ricordo, tendiamo ad educare come siamo stati educati è normalissimo. Credo che i genitori debbano cercare di trovare un modo per rilassarsi di più, soprattutto in Italia. Permettetemi la generalizzazione questa volta, ma è una cosa che noto ogni volta che torno nel mio paese dall'altra parte. È noto che molti genitori hanno dei costrutti mentali troppo rigidi quando si tratta di regole e hanno una visione troppo bianca o nera di ciò che i figli possono e non possono fare. E anche questo arriva senza dubbio dall'educazione che abbiamo ricevuto pensiamo se che se diciamo no quel no deve rimanere, no. E infine noto spesso poca coerenza quando impostiamo i limiti e questo confonde moltissimo i bambini. Per esempio, puoi attraversare questa strada di campagna da solo perché non ci sono macchine, ma in città pretendo che mi dai la mano. Questo è un limite poco coerente che un bambino piccolo difficilmente può capire e quindi rispettare un limite più sano e rispettoso. In questo caso, e per esempio mi aspetti prima di attraversare qualunque strada, poi se vuole la strada, il bambino la attraversa da solo, senza mano, anche in città. Imporre che ci dia la mano in questo caso è un limite non necessario, soprattutto quando il bambino si rifiuta categoricamente di darci la mano. Creiamo solo una lotta di potere inutile. Se ci fermassimo di più a riflettere sulle regole che abbiamo in casa, sui no che diciamo, ci renderemmo conto che tanti non sono necessari, ma purtroppo spesso per far rispettare quei costrutti mentali e per far rispettare i nostri no. Entriamo in lotte di potere perché sentiamo di dover riprendere i nostri figli per aver fatto qualcosa che magari in realtà non è sbagliata, ma infrange quella regola rigida, quel costrutto mentale rigido che ci siamo imposti noi nella nostra mente, ma che non abbiamo analizzato fino in fondo perché forse non ci siamo chiesti è una buona regola, è una regola valida. Mio figlio ha un'alternativa per rispettare questa regola. Vi faccio un esempio, così capite meglio. Arrivo in cucina e vedo che Emily di due anni si è preparata una ciotola di yogurt con i cereali. La mia mente fa due più due e capisco immediatamente che per prendere i cereali ha dovuto salire sul bancone della cucina. Quindi reagisco guidata dalla paura, dal pensiero che avrebbe potuto farsi male. E sappiamo che quando siamo impauriti facciamo più fatica a controllare le nostre emozioni. Quindi d'istinto invece di congratularmi con lei come dovrei fare perché è riuscita da sola a prendersi il suo yogurt e a preparalo? Ma vi immaginate che soddisfazione che è per lei invece di essere felice? Perché trovare risorse e imparare a risolvere problemi è un'ottima qualità da avere nella vita, eccetera, eccetera eccetera. Insomma, invece di una reazione positiva io mi arrabbio e magari le urlo pure. Ti ho detto mille volte di non salire sul bancone. È possibile che non mi ascolti mai. Adesso nascondo i cereali, così smetti di salire lì sopra. Ecco, questo non insegna nulla a nessuno. Io genitore che ho fatto un lungo percorso interiore, so che in quel momento uno non ha senso pensare a quello che sarebbe potuto succedere, perché non è successo. Due. Non ha senso entrare in una lotta di potere perché perdiamo tutti e tre. Ho uno strumento infallibile, la mia calma. E allora sapete cosa faccio? Faccio una pausa per riprendermi dallo shock. Faccio un respiro profondissimo e offro un'alternativa per prevenire che la situazione si ripeta. Per esempio, dico vedo che sei riuscita da sola a prendere i cereali sono buoni. Erano un po' in alto. Che ne dici se li mettiamo in questo cassetto basso? Così è più facile. Vedete che cosa faccio? Rispondo con calma e cambio l'ambiente per poterle offrire un'alternativa al salire sul bancone della cucina, ma lasciarle comunque l'indipendenza di preparare la sua merenda. Perché scelgo di fare così? Perché non posso avere due metri due misure. Non posso insegnare a Emily a essere indipendente e poi arrabbiarmi se pratica l'indipendenza che io stessa promuovo. Lei in quel momento sta praticando l'indipendenza. Lo slancio verso l'indipendenza di un bambino piccolo è più forte di qualsiasi regola, soprattutto se il bambino vede come è fattibile quello che vuole fare. Se io genitore ho una regola in casa che ostacola l'indipendenza di mia figlia, quel limite non costruisce quel limite. Distrugge e quindi io lo analizzo. Mi chiedo come posso aggirare questa regola e modificare l'ambiente È spesso un'ottima soluzione. E per modificare l'ambiente cerco di capire di che cosa ha bisogno il bambino e glielo offro. Ha bisogno di scalare perché nel periodo sensitivo del movimento gli metto una spalliera in sala e soddisfo così il suo bisogno di scalare o usare il corpo. Dobbiamo ricordarci che quando i bambini ignorano i limiti o non rispettano, non è perché vogliono sfidarci. Che è una parola che io non apprezzo perché crea una mentalità di scontro invece che di confronto. Ma è perché stanno cercando di praticare l'indipendenza e la loro volontà. Ostacolarli non ha senso. Se io voglio assecondare il loro percorso di sviluppo ha bisogno di praticare l'indipendenza preparandosi la merenda. Allora preparo l'ambiente in modo che non debba salire sul bancone della cucina per trovare ciò di cui ha bisogno. Per esempio, le sistemo un cassetto dedicato con le cose che le servono per prepararsi la merenda. Un grande problema è che spesso noi genitori abbiamo così tante restrizioni mentali che diciamo no in continuazione, spesso anche solo per abitudine, perché era quello che i nostri genitori dicevano a noi e facevano con noi. Invece dobbiamo costruire l'abitudine di analizzare i limiti che impostiamo e ridurre drasticamente la quantità di no che diciamo ai nostri figli. I bambini non possono rispettare tutti i limiti che impostiamo perché allora non esisterebbero. Sarebbero quasi dei soprammobili. Non toccare questo, Non toccare quello. Non fare così, non salire lì, Non correre, non andare lì, non venire qui non respirare è un no continuo mamma e papà è un no continuo. E allora io, bambina di due anni che voglio e devo e ho bisogno di praticare l'indipendenza che cosa faccio? Inizio a testare un limite perché fortunatamente sono curioso e la mia curiosità mi guida e penso mhm, mia mamma mi ha detto di no, però a me sembra di poterlo fare. Io ci provo lo stesso e poi quando ci riesco, la mia mente cosa mi dice? Mi dice Ah, guarda se mi ha detto di no e io l'ho fatto lo stesso e ci sono riuscito. Allora magari ci provo anche con questo limite. Con quest'altro limite un bambino che sfida il limite e spinge i confini della sua indipendenza non è cattivo, non è maleducato, non è che non ascolta, è un bambino che fa quello che il bambino deve fare. Esplora e impara attraverso l'esperienza sensoriale. Se noi diciamo no, non solo tarpiamo le ali dell'indipendenza e rischiamo di spegnere interessi e minare la sicurezza in sé. Ma li confondiamo anche se diciamo no in continuazione come fanno i bambini a sapere quali no, sono davvero importanti come fanno i bambini a capire quali no, devono davvero rispettare il non toccare il forno perché ti ustioni è importante come il non togliere i cuscini dal divano. Capite come li confondiamo? Ecco, è fondamentale che prendiamo l'abitudine di analizzare i limiti che impostiamo o che vogliamo impostare. E vi assicuro che meno limiti meglio è. E soprattutto quando un limite toglie indipendenza. Se posso lo evito. Vi prometto. E io non prometto a cuor leggero che se impariamo a dire meno no a riservare il no per quello che è davvero, davvero, davvero, davvero, davvero non possono fare. Possiamo non solo evitare tantissime lotte di potere, ma anche promuovere l'indipendenza e guadagnarci molto più facilmente la fiducia dei nostri figli, perché la fiducia è a due corsie più io mi fido di loro, più loro mi ritornano con la fiducia. Quindi, per ultimo, vorrei darvi alcuni modi alcuni spunti per impostare regole sane, rispettose e costruttive. Prima di tutto avere poche regole. Anche se può sembrare controproducente, il modo migliore per far rispettare le regole è avere poche regole e questo aiuta a dire meno no e a riflettere se davvero una regola ha senso di esistere. Due. Avere regole chiare Se la regola è chiara il bambino la capisce più facilmente. Per esempio, se dico possiamo colorare solo sulla carta, è più chiaro che dire non puoi colorare le mani, non puoi colorare i piedi, non puoi colorare le pareti, non puoi colorare il pavimento, eccetera eccetera eccetera. E di solito girare le frasi in positivo è più chiaro per chi vuole approfondire sul mio podcast ho un episodio della mia rubrica Montessori in cinque minuti che si intitola proprio girare le frasi in positivo. Vi invito ad ascoltarlo. Tre. È importante avere regole ragionevoli. Se la regola è ragionevole, è più probabile che il bambino la rispetti. Per esempio, se dico che non può salire sul bancone della cucina, ma poi lascio ciò che gli serve per prepararsi la merenda in alto negli scaffali in alto non è ragionevole. Posso per esempio guardare la credenza alta con mio figlio o mia figlia, chiedere di che cosa ha bisogno e spostare quelle cose in basso. Inoltre, in questo modo è molto più probabile che la prossima volta mi chieda aiuto, invece di provarci da solo o da sola, perché si ricorderà che la volta scorsa non l'ho sgridato e invece l'ho aiutato a trovare una soluzione. Poi ovviamente avere regole giuste. Quindi abbiamo poche regole chiare, ragionevoli e giuste. Giusto? Significa che la regola è valida per tutti, che tutti in casa la rispettano. Non posso dire ai miei figli di non guardare la televisione. Se poi io passo ogni momento libero su Instagram a scorrere video e foto, come dicevo prima, ci va coerenza. E poi, ovviamente, sempre offrire alternative costruttive. Per esempio, invece di dire non strappare quel libro, posso provare a chiedere mi aiuti a strappare le erbacce in giardino? Perché in quel momento magari il nostro figlio ha bisogno un bisogno fisiologico di strappare. E allora perché non proporgli un'alternativa che praticamente fa la stessa azione e invece di proibire, fai domande che li aiutino a ragionare e a trovare soluzioni? Per esempio, invece di dire non toccare il vaso che lo rompi, possiamo provare con cosa credi che possa succedere se facciamo cadere il vaso, oppure come possiamo toccarlo senza rischiare di romperlo? E allora magari c'è, ci avviciniamo al vaso, andiamo lì insieme, gli facciamo vedere come toccarlo, magari semplicemente accarezzandolo. E così almeno togliamo la mente dall'idea ossessiva di voler toccare il vaso che cresce che diventa sempre più ossessiva man mano che non gli diciamo non toccare il vaso e poi di fronte a situazioni che si ripetono nel quotidiano invece di dire ciò che non possono fare oppure ciò che devono fare, dobbiamo provare a giocare, d'anticipo, praticare con loro come possono farlo nell'esempio di prima del dare la mano invece di dire dammi la mano possiamo provare a dire guarda, ti faccio vedere come camminiamo lì. Ora me lo fai vedere tu. E così in questo modo l'abbiamo anche trasformato in un gioco e siamo riusciti magari a coinvolgerlo e a far capire che in quel posto si cammina così e si cammina, magari con la mano o magari senza mano, ma semplicemente si cammina lentamente e lo abbiamo fatto senza lotte di potere. Wow, questo è un tipo di educazione, vi assicuro molto più efficace, molto più costruttiva, molto più produttiva e anche molto più facile. Spero quindi che questo episodio vi sia piaciuto. Io personalmente credo che gli esempi pratici, come questi ultimi che vi ho dato siano veramente molto, molto importanti e davvero aiutino tantissimo nel quotidiano. Ed è per questo che il mio corso educare a lungo termine ne è assolutamente pieno, che è un'unità intera su come rigirare le frasi per cercare appunto di coinvolgere i nostri bambini in quello che noi vogliamo fare o quello che possono e non possono fare, senza però imporre senza imporci, quindi educare dall'accompagnamento invece che dalla superiorità e basta. Credo di aver toccato un pochino tutti i punti che volevo toccare, forse non nell'ordine in cui volevo toccarli, non con la chiarezza con cui volevo toccarli, ma spero veramente di avervi comunicato il messaggio più importante, ovvero che diciamo veramente troppi no ai nostri figli e se riusciamo a limitarli, se riusciamo ad analizzarli, a trovare delle alternative ne gioviamo tutti. Ne beneficiamo tutti, vi ricordo anche o vi dico se non lo sapete, che nel mio corso educare a lungo termine c'è anche una chat diretta e privata con me che potete usare per dubbi e domande. A volte rispondo un po' a passo di bradipo, ma rispondo sempre e con questo vi saluto. Vi auguro una bellissima giornata serata notte a seconda di dove siete nel mondo e vi ricordo che mi trovate ovviamente su la tela punto com e su Instagram e Facebook come la tela di Carlotta Blog al prossimo episodio di educare con calma ciao ciao
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Ciao a tutti, sto vivendo un periodo molto faticoso con il mio bambino di 19 mesi, per paura di dargli delle regole da rispettare sto rischiando appunto di fare la cosa opposta. Sono confusa perché ad oggi non riesco a fargli rispettare dei limiti che magari sono necessari per la sua sicurezza…tipo mangiare seduto anziché alzarsi in piedi sulla sedia ogni due secondi oppure non salire sulle sedie da solo oppure non ci lascia mangiare perché quando lui ha finito me ne combina di tutti i colori. Ma quali sono questi limiti da far rispettare per la sua educazione e sicurezza? Mi sa che al momento non sto dando nessun limite perché fa proprio quello che vuole in tutto, forse ho dato troppa libertà ? 😣 Grazie 🌼
Ciao Michela, hai proprio ragione, questo è un periodo faticoso (è un'età faticosa), ma magari a volte in queste fasi ci sentiamo sopraffatti dalle tante piccole grandi crisi quotidiane e quindi possiamo sentirci indecisi su come gestirle.

Prima di tutto, voglio rassicurarti che il fatto di chiederti se stai dando troppa libertà significa che sei già molto attenta e consapevole del tuo ruolo di genitore. I limiti e le regole sono necessari, ma la cosa importante è che siano coerenti e adeguati alla sua età.

Per esempio, stabilire che deve mangiare non stando in piedi sulla sedia è un limite che riguarda la sicurezza, e per insegnarglielo puoi usare un tono fermo ma gentile, senza frustrazione, dicendo qualcosa di molto semplice, come: «Sulla sedia si sta seduti». Probabilmente lo hai già fatto tante volte e capita che ugualmente non rispetti il limite: prova a ricordare che testare i limiti a questa età è proprio il suo lavoro.

Questo non significa accettare che mangi stando in piedi sulla sedia, ma trovare un'alternativa e rimanere calma se arriva una crisi data dal limite che vuoi mantenere (lo so, spesso è difficile, ma rimanere il capitano della barca è ciò che più aiuta a navigare questi momenti).

Ti lascio qui alcune lezioni del Percorso che possono darti spunti utili sull'argomento, e anche una interessante newsletter passata, proprio sui limiti:

Percorso / Disciplina
Come sono i limiti efficaci
Quando i limiti sono efficaci, i bambini sono più inclini a rispettarli e sviluppare l'auto disciplina.


Percorso / Disciplina
Tre strumenti per far rispettare i limiti
Dai due opzioni, trasforma le frasi in positivo e introduci un limite alla volta.


Percorso / Disciplina
I bambini hanno bisogno di limiti (ma non troppi)
Sfatiamo il mito del «nell'educazione a lungo termine i bambini fanno ciò che vogliono».


Percorso / Disciplina
Due esempi pratici per far rispettare i limiti
Ma puoi prendere spunto e applicarli anche in altre situazioni.


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La Tela di marzo: il mindset dei limiti a lungo termine
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Mi ritrovo in tutte le tue parole. Per il mio bimbo di 3 anni un momento difficile è accettare di andare via dal parco. Nonostante io lo prepari e lo avvisi in tempo e non bruscamente all’improvviso, il momento di andare via è sempre un po’ difficoltoso. 
Ciao Amelia, situazione classica, che mette a dura prova sia i bimbi che noi genitori. Ma piano piano possiamo imparare a gestirla. 💜

Rosalba
Team La Tela
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Ciao Carlotta,ti seguo da parecchio su Instagram, ti seguo nei tuoi viaggi, e ascoltando da poco i tuoi podcast mi sono ritrovata, specialmente in questo, a fare un tuffo nel passato. Quando ho avuto il mio primo figlio, ho riservato a lui un mobile in basso in cucina dove c'erano i suoi alimenti, affinchè fosse autonomo.Poi l'ha condiviso con la sorella, e ancora oggi dopo quasi trent'anni lo chiamiamo "il mobile dei bambini". Oggi ho sorriso ascoltandoti, perchè di sicuro avrò detto qualche no di troppo,per paura, retaggio,età, poca esperienza. Ma di sicuro, almeno spero, tante cose che ai più sembravano pazzie, hanno formato i miei bambini in ragazzi gentili, rispettosi, affidabili , critici dove serve (anche con noi genitori) e in grado di cavarsela.
Grazie per aver condiviso con me la tua esperienza, Carmela, e sono felice che il mio podcast ti faccia compagnia :-)
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Ciao Carlotta, ho ascoltato il tuo podcast e ho messo in atto le tue strategie. Con le mie bambine prima di andare da qualche parte chiedo sempre "adesso andiamo al parco giochi, secondo voi quali sono le regole da rispettare"? Attendo che elaborino loro le regole ed eventualmente le implemento. Il mio problema è questo... quando trasgrediscono a queste regole cosa devo fare? Io di solito ricordo sempre le regole che abbiamo dato ma poi se continuano a fare le cose che non dovrebbero fare scatta la minaccia ahimè.... quindi si va a casa! Cosa potrei fare invece?
Grazie
dettaglio.... le regole solitamente sono 3...
1. si rispettano gli altri senza alzare le mani
2. si sta vicino alla mamma, o meglio dovete vedere la mamma e la mamma deve vedervi.
3. non ci si tolgono le scarpe (le mie bimbe vorrebbero stare perennemente scalze ma al parco giochi spesso ci sono vetri, schegge o altro).
Non mi sembrano nemmeno tante queste regole, anzi.... puntualmente la più piccola si toglie le scarpe..... o alza le mani... che fare?
Ah ecco, leggo ora: guarda, magari potreste decidere per un paio di scarpe più comode? Perché se le toglie? Perché preferisce stare senza? Che cosa le impediscono di fare le scarpe al parco giochi? Il gioco per loro è ovviamente più importante di una regola che non capiscono davvero (e non possono capire perché non si sono mai tagliate con una scheggia…) 🙂
Credo che dovresti chiederti: Che cosa sono le cose che non devono fare? Chi ha deciso che non devono farle? E loro pensano davvero di non doverle fare o rispettano la regola senza capire/essere d'accordo? L'autonomia di pensiero passa anche attraverso il non rispettare le regole se pensiamo che non siano valide o se sentiamo che non rispecchiano le nostre capacità. 🙂
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<3
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domanda tecnica, non riesco ad ascoltare i podcast su questa pagina, clicco su play ma non parte. grazie
Ciao Alessia, mi spiace. Che dispositivo usi? E su che browser li stai ascoltando? Spero che il problema si sia risolto!
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Come sempre ci suggerisci, cambiare la prospettiva aiuta a guardare il mondo e le cose dal punto di vista di questi piccoli esseri umani!
Hai qualche tip su come impedirgli che metta le mani nelle pattumiera della differenziata sotto il lavello? 😅
Magari dargli un'alternativa sia di che cosa fare con la spazzatura, sia di dove mettere le mani :-)
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Preparare l'ambiente,non pensare ci stia sfidando... Quant'è vero!!!! Purtroppo la mentalità condivisa li vede come furbi che non fanno altro che farci i dispetti argh
"Eeeeh ma non è che devi spostare tutto per lui" ... Ma se io lo faccio a te che cambia? Lo agevolo e basta, lui è più sereno, io sono più felice!!
Grazie Carlotta, meraviglioso!!!
🙌 Yes!
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