benvenuti e benvenute a un altro episodio di educare con calma. Oggi è Montessori in cinque minuti e parliamo di noia. Vedremo perché è sano che i bambini si annoino e che cosa fare quando si annoiano, che spesso può anche essere molto frustrante per noi genitori. L'idea mi è venuta perché l'altro giorno un genitore che fa il mio corso mi ha chiesto se dovessi dire una cosa tra tutte che ha aiutato i tuoi figli a giocare da soli qual è? E io ci ho pensato un attimo e poi ho detto la noia, la noia la vediamo come un sentimento negativo un'emozione negativa nel mondo di oggi. Siamo sempre propensi a dare qualcosa da fare ai nostri figli, a cercare delle attività extrascolastiche nel pomeriggio, a portare gli album da disegno al ristorante, a dare ai bambini il cellulare mentre si aspetta dal dottore. E questo credo che sia per due motivi uno perché i bambini passano veramente tante ore a scuola durante il giorno e quindi tanti genitori hanno perso l'abitudine di stare con i propri figli per lunghi periodi di tempo, non si sanno come intrattenerli e due perché i genitori pensano che sia loro compito intrattenere i figli in ogni momento. Questo non solo non è vero, ma è controproducente. Un bambino che non si annoia non può trovare soluzioni alla noia. Un bambino che si annoia e che si vede forzato a trovare soluzioni alla noia. E un bambino che impara a giocare da solo, che impara a usare l'immaginazione per creare dei giochi con quello che ha a disposizione. La nona è positiva, è positiva per i bambini, ma anche per gli adulti. E il problema è che anche noi adulti ormai non la sentiamo più la noia. Viviamo vite frenetiche, spesso di fretta, spesso di corsa, saltando da un'attività all'altra, da un pensiero all'altro. E credo che sia anche per questo che tra tutte le altre cose il covid ci ha colpiti così fortemente perché ci ha messo di fronte alla noia nostra e dei nostri figli. E quando dico noia dei nostri figli intendo proprio quel continuo lamentarsi. Non so che cosa fare, che cosa posso fare? Ho fame o sete, che sono poi manifestazioni della noia. In realtà spesso i bambini non hanno fame e sete, ma si stanno annoiando quando questo succede. La cosa migliore che possiamo fare noi genitori è indovinate accogliere l'emozione. Questo è un mantra. E due non aiutarli. Possiamo dire loro Non vedo l'ora di vedere che cosa deciderai di fare Oppure vedo che non sai che cosa fare. A volte capita anche a me. Oppure lo so. Sei annoiato? Dai, vai a vedere in giro per casa e portami una cosa che vuoi fare in questo modo. Non li stiamo lasciando soli. Stiamo dando un'indicazione chiara, ovvero decidi che cosa fare. Ma allo stesso tempo non stiamo imboccando loro la soluzione. Se riusciamo a non dare le nostre idee, è meglio. Non è nostro compito risolvere la noia. Non è nostro compito proteggerli dalla frustrazione. La frustrazione è la giusta. È un'emozione positiva. Magari però all'inizio, dobbiamo aiutarli un pochino di più. Tipo dando opzioni. Per esempio, puoi giocare con i Lego. Puoi fare un castello con i cuscini. Puoi leggere un libro e molto probabilmente loro, in un momento di noia ci diranno tutto. No, no, no. Ma noi non cediamo. Non li aiutiamo. Non imbocchiamo la soluzione. La cosa migliore che possiamo fare è aspettare. Aspettare sempre di più di quanto ci sembra sufficiente nel mio corso Schooling Educare a casa parlo del concetto della falsa stanchezza. Ora nel corso lo spiego molto bene, ma qui lo accenno proprio perché penso che sia rilevante. Maria Montessori ha dedicato tutta la sua vita ad osservare i bambini, lo sapete e tra le altre cose ha notato anche che generalmente in Un'aula Montessori, prima di un momento di grande concentrazione c'è un momento di caos in cui i bambini parlano ad alta voce, vanno da un lato all'altro della stanza, sembrano fuori controllo. Lei chiamò questa fase falsa stanchezza. E noto anche che spesso molti educatori del metodo tradizionale intervengono troppo presto. Non danno ai bambini il tempo necessario per superare questa falsa stanchezza da soli. E io aggiungo che lo stesso tendono a fare i genitori a casa. Io e Alex, ovviamente per necessità, per lo stile di vita che abbiamo scelto viaggiando a tempo pieno, lavorando da casa, non mandando i bambini a scuola. Semplicemente non potevamo permetterci di cedere alla noia. E quindi spesso e volentieri lasciavamo che superassero da soli questa falsa stanchezza. Non ignorandoli, ovviamente, ma appunto, come dicevo prima, nemmeno imboccando loro la soluzione. Ed è così che Oliver ed Emily hanno imparato a superare la noia poi, certo, sono anche in due, e questo aiuta perché a volte si aiutano a vicenda. Quindi, per fare il punto della situazione, quello che vi consiglio di fronte alla noia è uno sicuramente preparare l'ambiente, perché quando l'ambiente è preparato è più facile che il bambino trovi cose da fare da solo. Due. Preparare l'ambiente significa anche essere creativi. Per esempio fare la rotazione dei giocattoli per avere giochi nuovi e interessanti ogni poche settimane. Oppure se i bambini sanno già leggere, per esempio lasciare in camera loro una lista di idee in modo che non debbano venire da noi a chiederci che cosa posso fare. Tre. Come dicevo prima, non offrire soluzioni resistete il più possibile. A volte può causare pianti, può causare grida crisi è normale, è sano che il bambino mostri la sua frustrazione. È molto più facile imboccare la soluzione, quindi risolvere il problema al posto loro piuttosto che aiutarli a pensare da sé. Ma noi vogliamo educare a lungo termine quindi punto quattro aspettate sempre un po' di più di quanto pensate che sia sufficiente. Provate a lasciare che la falsa stanchezza passi e ovviamente cinque date loro fiducia ed esprimete quella fiducia. Fate capire loro che siete sicuri che possono trovare qualcosa da fare da soli e se ci riescono mostrate interesse nella loro soluzione. Se hanno fatto una costruzione con i lego o un disegno, mostrate interesse. Chiedete dimmi che cosa hai creato. Fammi vedere il disegno, ma non usate tutto questo come una scusa. A volte il bambino che dice di avere fame o sete magari ha davvero fame o sete non scartate. L'opzione pensando a no, è solo annoiato e quindi ignorando, ma in questo caso cercate di prevenire, mettendo magari dell'acqua degli snack a sua disposizione in cucina in un posto che lui possa raggiungere. E questo ovviamente è anche parte della preparazione dell'ambiente e voilà, credo di aver detto tutto. Spero che questo episodio di montessori in cinque vi sia utile e trovate un piccolo riassunto scritto sul mio blog la tela di carlotta punto com nella collezione express. Però però prima di salutarvi mi prendo un minuto extra e vi comunico che ho appena lanciato il mio nuovo libro per bambini per spiegare il sesso e avviare l'educazione sessuale a casa. Sapete che è un tema che mi sta molto a cuore perché l'italia è veramente molto indietro, non avendo ancora nemmeno l'educazione sessuale obbligatoria a scuola. E quindi quando comprate questo libricino stampabile, avete anche una mini guida per il genitore e delle risorse per continuare poi l'educazione sessuale in casa. Lo trovate sul mio shop sul mio sito e vi invito davvero a darci un'occhiata. E adesso sì, vi ho detto tutto. Ci vediamo venerdì per un altro episodio di educare con calma e questo venerdì non sarò sola. Ciao ciao.