Preferiti dei bambini

Speaker 0: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. Mi sono resa conto che tutti I miei episodi hanno un audio completamente diverso perché registro sempre in un posto diverso e quindi alcuni hanno più altri hanno meno eco, insomma è veramente un disastro. Però non importa speriamo che siano I contenuti quello che davvero contano e a proposito di contenuti oggi parliamo di un argomento un po' diverso perché parliamo di trucco esatto avete capito bene non c'entra molto con la genitorialità ma c'entra con la genitorialità e adesso vi spiego perché. Qualche settimana fa ho espresso un mio personale parere sul trucco nelle storie di Instagram devo dire che ho ricevuto tantissimi messaggi in merito e molti mi hanno fatto riflettere quindi oggi ho voglia di parlarvi di quello vi racconterò che cosa ho detto sul trucco nelle storie così se non le avete viste sapete di che cosa parliamo e vi racconterò più in dettagli la mia esperienza e la mia opinione e ci tengo a precisare è la mia opinione che significa che non per forza deve essere la tua non dovete essere d'accordo con me anche se siete d'accordo con me su tutto il resto sull'educazione a lungo termine, sulla sostenibilità, sull'alimentazione, non per forza dovete essere d'accordo con me su tutto.

Ricevo spesso messaggi che dicono per esempio: sono d'accordo con te su tutto ma su questo proprio no. A me sembra già un introduzione sbagliata, quasi come dire come puoi dire una cosa del genere su questo argomento? Ecco per me quelle parole sono già di scontro e se dall'altra parte non si trova qualcuno che sa cogliere le critiche allora ci si scontra e su instagram purtroppo questo succede spesso. Tra l'altro questa espressione è un po' tipica del modo di parlare italiano, ho notato, ma io credo che si possa esprimere le proprie opinioni in maniera migliore: meno di scontro, più di confronto, imparando magari a fare domande sulle scelte altrui, imparando ad ascoltare quello che gli altri dicono attivamente, che per me significa ascoltare non per rispondere ma per capire. Nel momento in cui vogliamo capire perché una persona sta dicendo quello che sta dicendo, allora ecco che è anche molto più probabile che ci rendiamo conto che magari non siamo d'accordo con una parte di quello che sta dicendo, ma magari ci sono dei punti di incontro, magari c'è una validità in quello che dice, e si può partire da lì per il confronto, scegliendo le frasi con cura.

Credo che le stesse frasi e le stesse opinioni possano essere sempre espresse in modalità confronto o scontro e siamo noi a scegliere. Ecco vi invito sempre a scegliere la modalità confronto sia nella vita che sui social media perché il mondo virtuale di una persona per quanto sia di pubblico dominio è comunque casa sua e va rispettato. E ora che ho ridetto la mia sulla comunicazione rispettosa sui social media vi racconto che cosa ho detto nelle storie riguardo al trucco. Sono partita da un post di Jamila che è un'attrice modella, attivista, una donna che io apprezzo moltissimo, l'ho scoperta nella serie televisiva The Good Place che noi abbiamo adorato tra l'altro e come faccio sempre quando mi piace una serie televisiva curioso un po' chi sono gli attori e lei l'ho trovata su Instagram e sono rimasta piacevolmente sorpresa perché è una tosta che dice le cose giuste, le cose che vanno dette, che non paura di puntare il dito verso le ingiustizie, parla di body positivity, di diritti delle donne, di femminismo, attacca la cultura della dieta, dei corpi stereotipati, insomma tantissime cose che risuonano con I miei valori e con I miei principi. E quindi la seguo da allora e un giorno lei fatto un appello per aiutarla a diffondere l'idea che I filtri su instagram dovrebbero essere banditi, Non quelli divertenti, simpatici, con I fiorellini e le orecchie da cane, ma quelli che cambiano le caratteristiche della persona, che ci rendono più abbronzati, che distendono la pelle, che eliminano le imperfezioni, che rendono gli occhi più grandi, il naso più piccolo, la bocca più piena, insomma quelli che ci trasformano nell'ideale stereotipato e patriarcale di bellezza bianca.

E con questo discorso con me sfondavo una porta aperta, anzi un cancello aperto, perché io ne parlo da anni nelle storie, sul blog, sul mio corso, sono molto aperta sul mio percorso di accettazione del corpo che è cambiato dopo le gravidanze e non è un segreto che io non uso I filtri su Instagram scelta, quindi non potevo che essere d'accordo con Jamila. Questo tipo di filtri io li trovo pericolosissimi per noi e per le nuove generazioni, perché mandano tutti I messaggi sbagliati. Dicono alle ragazzine, ai ragazzini, alle bambine e ai bambini di oggi, perché purtroppo oggi ci sono dei veri e propri bambini e bambine che usano Instagram e I social media, che quello è l'ideale di bellezza che dobbiamo raggiungere per essere accettati dalla società, Ma purtroppo I filtri, a differenza della moda o della pubblicità che ci sbattono addosso negli occhi quegli stereotipi ogni giorno, I filtri tutto questo non lo dicono soltanto, ma ci trasformano sullo schermo in quell'ideale di bellezza. Perché sì, la moda ti mostra I corpi filiformi, gambe infinite, fianchi senza curve, taglia -dieci anche se sta cambiando ma se quel corpo non ce l'hai, non ce l'hai. Puoi provare ad ottenerlo, certo, e spesso I giovani lo fanno in maniera malsana, non mangiando e facendo esercizio fisico ossessivamente e anche ammalandosi spesso purtroppo, ma comunque il tuo corpo è quello che ti porti dietro e tutti lo vedono.

Invece con I filtri non è così. I filtri su Instagram ti cambiano non solo agli occhi degli altri ma anche ai tuoi stessi occhi, con la differenza che poi ti guardi allo specchio e non sei quella persona. E allora ti metti cento strati di fondotinta per avere la stessa pelle del filtro quando gli altri ti vedono dal vivo. O magari peggio non vuoi più uscire di casa, ti rifugi nello schermo, nel mondo virtuale perché quella è l'unica versione di te che non odi quando la vedi mentre invece detesti la persona che vedi allo specchio senza il filtro. Questo è malsano, anzi io lo trovo pericolosissimo magari non per me e per te ma sicuramente per le generazioni future.

Io sento che dobbiamo porci, sento che dovremmo cercare di evitare quei tipi di filtri su Instagram e cercare di riflettere davvero a fondo sulle conseguenze di azioni come quella di usare un filtro che altera le caratteristiche di una persona, perché I social media sono uno strumento potentissimo e proprio perché sono così potenti sono anche molto pericolosi per dirla alla spider man da un grande potere derivano grandi responsabilità e quindi io credo che se possiamo rimuovere qualche bandierina d'allarme secondo me dobbiamo provarci ognuno nel proprio piccolo comprese di posizioni ben chiare e per me la scelta di non usare I filtri su Instagram è la mia personale presa di posizione ben chiara, per quello che sento essere meglio per le generazioni future, per I miei figli. E da lì, da tutto questo discorso sui filtri nelle storie di Instagram vi avevo raccontato che per motivi simili non gli stessi ma simili io ho anche smesso di truccarmi anni fa. Questo ovviamente non significa che condanno chi si trucca. Spesso noto che quando esprimo una mia opinione o scelta personale su Instagram o Facebook trovo persone che si sentono veramente criticate dalla mia scelta e in dovere di giustificarsi o spiegare perché la loro scelta è diversa dalla mia o addirittura darmi contro per questa mia scelta.

Questo per me è impensabile come se io mi sentissi attaccata da chi non sceglie Montessori lo dicevo forse in un altro episodio oppure come se io quando mangiavo ancora la carne mi fossi sentita attaccata da chi non la mangiava o adesso che non la mangio più mi sentissi attaccata da chi sceglie di continuare a mangiarla e questo un po' con tutto: chi vaccina I figli e chi no, chi al latte e chi no, chi si trucca e chi no. Come individui dovremmo riflettere di più sulle nostre scelte e informarci di più sulle alternative prima di decidere. Dovremmo avere una mente più aperta perché la conoscenza dà sicurezza e se io mi sento sicuro della mia scelta, dei miei valori, dei miei principi, non posso sentirmi attaccata da chi sceglie diversamente perché la scelta degli altri parla di loro non di me. Non dovrebbe esserci scontro con il diverso dovrebbe esserci confronto, curiosità, desiderio, interesse verso chi è diverso o fa scelte diverse da noi perché davvero poi questa mentalità, questa attitudine del sentirsi attaccato da chi fa scelte diverse da noi è un problema enorme della nostra vita, comportamenti sociali molto più pericolosi, come il sentirsi attaccato da chi sceglie una religione diversa per esempio, o pensare che chi sceglie di amare una persona dello stesso sesso in qualche modo tolga qualcosa alla nostra immagine di famiglia o alla nostra scelta di amare una persona del sesso opposto.

Ok mi sono persa di nuovo ma per tornare al trucco che oggi continuo a lasciarmi trasportare dai fili della mia ragnatela di pensieri perdonatemi oggi va così per tornare al trucco io stessa a volte mi trucco per uscire la sera non più sempre a dire il vero ma a volte mi piace mettere il mascara il rossetto ma non è più la mia scelta quotidiana e dico non più perché io mi truccavo e mi truccavo sempre ogni giorno ed è proprio per questo in parte che ho smesso di truccarmi ancora prima di pensare al messaggio che do ai miei figli perché aveva notato che il trucco stava diventando un uniforme quotidiana. Davvero raramente uscivo senza correttore, base, un filo di fard, mascara e a volte il rossetto. Non mi truccavo tanto ma mi truccavo sempre. Il trucco era praticamente il mio filtro di instagram della vita vera e questo oltre ad essere un campanello d'allarme di per sé perché oltretutto quando non avevo tempo di truccarmi mi dimenticavo una parte tipo il mascara mi sentivo un po' meno bene, mi sentivo un po' meno bella magari incrociavo il mio sguardo allo specchio e mi dicevo cavolo non mi sono messa al mascara e mi sentivo davvero meno bella come se mi sentissi incompleta.

Poi quando sono diventata mamma ho iniziato a notare altri campanelli d'allarme che non mi piacevano il primo è stato il fatto che il trucco mi limitava un po' nei comportamenti con Oliver che aveva pochi mesi perché spesso il trucco rimaneva sui suoi vestiti quando lo baciavo e lo abbracciavo a volte addirittura mi notavo attenta a non baciarlo proprio per non lasciargli il rossetto o a non fargli le coccole, per non sporcargli I vestiti di fondotinta e quindi lì ho deciso che questa cosa non andava bene, non mi piaceva e dovevo fare qualcosa. Il mio primo istinto non è quello di comprare trucchi più adatti ma per me quella non è stata la soluzione. La mia soluzione è stata quella di dire no al trucco. Il mio pensiero è stato: non apprezzo una cosa che mi limiti nella mia spontaneità con I miei figli. Ecco, non fa per me, ripeto per me Carlotta Cherry.

Ed è quando ho smesso completamente di truccarmi che ho iniziato a vedere tutti gli altri campanelli d'allarme. La mia faccia mi piaceva di meno, I brufolini pre-ciclo che ho cominciato ad avere dopo la gravidanza mi facevano sentire a disagio, prima no perché li coprivo con il fondotinta, mi sentivo in generale meno bella e tutto questo mi rendeva meno sicura di me stessa, cosa che mi stupiva perché io mi sono sempre considerata una persona relativamente sicura di sé e per me questi campanelli d'allarme sono stati una conferma del fatto che a me parlo sempre di me stessa Carlotta Acerri l'effetto del trucco sulla mia mente non mi piaceva e solo dopo ho iniziato a ragionare anche sul messaggio che mandavo ai miei figli e il messaggio che secondo me stavo mandando ai miei figli perché in realtà lo pensavo io nella mia testa è che il mio viso non mi piace così com'è, che ho bisogno del trucco per piacermi, o ancora che il volto truccato è ciò che ci si deve aspettare da una donna perché I bimbi non vedono Alex truccato e che quindi quello è l'ideale di donna da ricercare o a cui ispirarsi.

In realtà questo pensiero si è fatto più forte quando sono diventata mamma di Emily, quindi di una bimba, ma a dire il vero se avessi avuto allora la stessa sensibilità che ho oggi ci avrei già ragionato quando ero solo madre di un maschio, perché oggi so che non è detto che se ho un maschio non potrà decidere di truccarsi nella sua vita e tra l'altro è anche per questo che non mi piace dire cose come truccarsi rende più femminile o fa sentire più donna, come tanti di voi mi hanno scritto nei messaggi privati, perché non le condivido, non condivido più questo messaggio di femminilità. E quindi questo è stato un po il mio percorso quando ho notato che il trucco era diventato per me un po' come un filtro della vita reale, quando ho appurato che facevo più fatica a sentirmi bella e sicura di me stessa senza il trucco e quando ho capito che il messaggio che volevo e voglio mandare ai miei figli e invece che io mi piaccio così come sono allora ho deciso di smettere definitivamente di truccarmi. Ora quando ho detto tutto questo con meno dettagli nelle storie di Instagram tanti di voi ma davvero tanti tanti tanti mi avete stupita se devo essere sincera mi avete scritto che truccarsi per voi significa prendersi cura di sé e del proprio aspetto che quindi il messaggio è positivo.

Ho salvato un messaggio in particolare che a me è piaciuto molto come toni e modo di esprimersi altri mi sono piaciuti molto molto meno e ve lo leggo: mi piace come hai esposto questo tuo concetto per quanto riguarda trucco e filtri. Ho notato però che non hai menzionato il trucco e il fatto di truccarsi come un prendersi cura di sé e del proprio aspetto perché a volte un velo di rossetto o un po' di mascara ti danno soddisfazione non perché ti mascherino ma perché ti danno quel tocco in più che a volte non quotidianamente certo ti fa sentire più bella. Allora io sono solo in parte d'accordo, sono d'accordo sul fatto che a volte truccarsi ti dia soddisfazione per esempio a me piace truccarmi a volte quando esco con Alex alla sera anche se lui mi preferisce senza trucco oppure quando vado a ballare mi piace perché mi fa sentire un po' diversa non più o meno bella ma diversa una bellezza diversa un po' come quando mi taglio I capelli quindi lo faccio volentieri e quando I miei figli mi chiedono che cosa sto facendo spiego che mi sto mettendo il trucco, mi sto truccando perché a volte mi piace e mi diverte vedermi un po' diversa.

Un giorno avevo detto loro che è un po' come quando loro vogliono mettersi vestiti da carnevale che avevano trovato nell' airbnb si divertivano a sentirsi e vedersi un po' diversi ecco per me il trucco era un po' come quello quindi concordo con il fatto che il trucco possa dare soddisfazione non perché ci mascheri ma perché ci fa sentire diversi e a volte è bello e divertente sentirsi diversi. Ma detto questo io non sono d'accordo su due cose di quel messaggio uno non credo che truccarsi ovvero mettersi sul volto delle cose che mi fanno apparire diversa da quella che sono sia prendermi cura di me stessa credo che le cose che mi fanno prendere cura di me stessa siano altre: farmi un massaggio al viso, fare face yoga, mettermi l'olio di cocco dopo la doccia, farmi uno scrub alla pelle, mettermi la protezione solare prima di uscire al sole ecco questo per me è prendermi cura di me stessa questo è il modo di prenderci cura di noi e del nostro corpo che io e Alex vogliamo trasmettere ai nostri figli e due non sono d'accordo su quel ti fa sentire più bella. Io negli ultimi anni ho fatto un lunghissimo percorso di autoaccettazione e di autoapprezzamento quasi come una terapia di coppia con me stessa.

Chi il mio corso lo sa, ne parlo spesso, oggi posso sentirmi bella anche appena sveglia in pigiama con I capelli arruffati o con dei pantaloni sportivi e una maglietta, come posso sentirmi bella con un paio di pantaloni attillati, una maglietta che mostra la pancia o un vestito più elegante. Il mio sentirmi bella oggi dipende meno dalla mia apparenza e più dalla mia mente. I giorni in cui non mi sento bella sono I giorni in cui la mia mente fa più fatica, per esempio nella sindrome premestruale. Quando la mia mente sta bene invece posso andare a ballare salsa con gli stessi vestiti che metto per andare a fare escursioni in montagna e mi sento bella e sexy comunque e questo per me è un grandissimo successo perché è stato un percorso davvero lungo che toccato vari aspetti della mia vita tra cui anche ovviamente l'esercizio l'alimentazione per esempio io oggi non faccio più esercizio per perdere peso o dimagrire faccio esercizio per essere sana perché ho imparato a guardarmi allo specchio ed essere felici del mio corpo così com'è, anche con quei quasi dieci chili in più da com'era prima delle gravidanze o con quella pancia che non riesco a fare andare via.

Più o meno allo stesso modo non mi metto il trucco per sentirmi bella, per essere più carina, per abbellirmi come mi avete scritto in tanti, perché ho imparato a vedermi bella comunque, a guardarmi allo specchio con gli occhi dell'amore. Io mi metto il trucco ogni tanto per sentirmi diversa o per divertirmi. E lo stesso discorso tra l'altro vale per l'alimentazione: non scelgo di non mangiare un determinato cibo perché voglio dimagrire, scelgo di non mangiare un determinato cibo perché so che non è sano per il mio corpo. C'è una differenza abissale che cambia anche il nostro modo di pensare, anche le parole che usiamo con I nostri bambini, perché ovviamente quando cambia la nostra mentalità, la nostra attitudine cambiano anche le conversazioni con I bambini. I miei figli crescono pensando Mia madre fa esercizio per essere sana, mia madre non mangia zucchero tutti I giorni per essere sana, mia madre non si trucca tutti I giorni perché si sente bella così com'è, ed è per questo, come dicevo credo nell'episodio precedente sullo zucchero, che allo stesso modo faccio attenzione a non dire cose come devo perdere qualche chilo o sono a dieta o voglio togliermi questi rotolini perché non mi piacciono I messaggi che trasmettono.

E' anche per quello che quando mi chiedono, quando I miei figli mi chiedono perché mi trucco non rispondo per essere più carine e nemmeno per essere più femminile. Rispondo quello che vi ho detto prima, perché mi piace, perché mi diverte, perché ho voglia di sentirmi un po' diversa. Onestamente non so se queste mie attenzioni risulteranno in uno stile di vita più sano per I miei figli loro faranno le loro scelte nella vita e io in più non lo faccio solo per loro lo faccio soprattutto per me per mostrare amore al mio corpo, al mio volto, per concentrarmi sul dentro piuttosto che sul fuori, sull'essenza piuttosto che sull'apparenza. E con questa attenzione non voglio dire che non trasmetto l'importanza del prendersi cura del proprio aspetto, del proprio corpo, anzi per esempio ovviamente noi insegniamo ogni giorno che è importante lavarsi I piedi se puzzano prima di uscire perché è bello che gli altri non debbano sentire il brutto odore dei nostri piedi. Lo stesso discorso vale per il deodorante: io uso Nude che è un deodorante che applico ogni tre-quattro giorni circa, ma con le mestruazioni lo applico tutti I giorni ed Emily un giorno mi chiesto perché lo metti anche oggi ricordando che l'avevo messo il giorno prima.

Pazzesco tra l'altro quanto notino I bambini. Allora io le ho spiegato che le ascelle quando ho le mestruazioni puzzano di più e non è bello né per me né per gli altri sentire la puzza e gli altri sono sia loro, Alex Emily Oliver, quindi la famiglia in casa, sia gli amici e gli estranei fuori casa, quindi non è che mi prendo più cura di me se devo uscire piuttosto che se devo stare in casa ecco. E lo stesso vale per I vestiti: se sono visibilmente sporchi o puzzano ovviamente li mettiamo a lavare, ma questo non significa che uscire per andare al ristorante con una tuta o con un paio di pantaloni sportivi sia meno rispettoso verso se stessi e verso gli altri e non significa nemmeno che sia meno bello per me non significa che siamo sciatti se non ci tiriamo a lucido per uscire. Se io mi sento bene con I miei pantaloni comodi, con la mia tuta e voglio andare a mangiare fuori così perché non posso? Non significa che non mi prendo cura di me, significa che mi ascolto e onoro le mie emozioni, non mi sforzo di essere diversa da quello che sento.

Allo stesso modo se ho voglia di andare a fare una passeggiata intorno a casa con il mio vestito bello, mi ascolto e onoro le mie emozioni. E buffo perché una volta quando mi sentivo giù di morale o meno bella compensavo con più cura nel vestirmi o con un trucco più appariscente, mentre oggi so che ho la capacità di risollevare la giornata quando sto male, non sempre ci riesco, ma so che ne ho la capacità e quella capacità non nulla a che vedere con quello che mi metto addosso perché parte da dentro dall'essenza non dall'apparenza. Curare di più l'apparenza in quei giorni in cui ti senti più affaticata o affaticato non è né sbagliato né giusto è una scelta personale, è un onorare le nostre emozioni e quello che proviamo ma ovviamente è una toppa, mentre il lavoro che io voglio fare su me stessa è un altro, va in profondità va a toccare la gestione delle emozioni il controllo della mia mente più a che fare con l'accettazione di me e dei limiti con il perdonarmi con l'amarmi con l'imparare a concentrarmi su ciò che mi piace piuttosto che su ciò che non mi piace Non dico che l'attenzione all'apparenza non sia cura di sé dico che spesso noto una tendenza a curare troppo l'apparenza e troppo poco l'essenza e secondo me al punto in cui siamo oggi io trovo sbagliato perpetuare messaggi come I vestiti o il trucco rappresentano la cura di sé che poi comunque anche paragonare il vestirsi al truccarsi non lo trovo molto appropriato un vestito non cambia la tua apparenza in modo così intenso così drastico mentre il trucco cambia parecchio la persona liscia la pelle, ingrandisce gli occhi, toglie le occhiaie, ci altera innegabilmente le caratteristiche del volto.

Quindi anche questa è una considerazione da fare. Tutto questo per dire che credo che bisognerebbe iniziare a comunicare che la cura di sé si manifesta in primis nel modo in cui ci trattiamo, ci parliamo e ci accettiamo, perché quando la cura di sé arriva da dentro, allora si riflette fuori. Ma quando la cura di sé arriva da fuori, non sempre si riflette dentro. Ed è per questo che vorrei chiudere rispondendo alla domanda di una mamma che mi chiesto: Se invece io non mi truccassi per mandare un messaggio a mio figlio ma uscendo senza trucco mi sentissi insicura, secondo te che cosa gli starai trasmettendo? Non è meglio che mi trucco se mi fa stare bene?

Ecco questa cosa del stare bene io non dico che non bisogna truccarsi se ci fa stare bene, ma dico che se siamo genitori dobbiamo anche pensare ai messaggi che trasmettiamo, perché allora magari a me fa stare bene mangiare un gelato quando sono triste, ma che messaggio trasmetto ai miei figli? Che tipo di controllo, di gestione delle emozioni trasmetto ai miei figli? E' un messaggio sano? E comunque poi se non mi sento sicura senza trucco, forse in questo caso prima di chiedermi che cosa trasmetto ai miei figli credo che dovrei chiedermi che cosa trasmetto a me stessa? Che cosa trasmetto a me stessa se mi sento insicura senza trucco ecco forse quella mamma consiglierei di partire da lì di partire da un percorso di accettazione di se stessa di amore verso se stessa perché come dicevo prima non è l'apparenza che trasmette il messaggio di sicurezza a noi stessi e ai nostri figli, è l'essenza.

E per ultimo ripeto: tutto questo è la mia opinione. Non condanno chi si trucca, non giudico chi si trucca, non dico né che chi si trucca è insicuro né che chi non si trucca non si prende cura di sé. Ci sono tante verità e tante scelte diverse quante persone esistono al mondo e la mia scelta non è migliore della tua, la mia scelta è meglio per me Chi sono io per dire che quello che scegli tu è sbagliato e chi sei tu per dire che quello che scelgo io è sbagliato. Ognuno fa le proprie scelte e se sono nel rispetto di sé e degli altri sono tutte valide. E ovviamente quando dico che il trucco è un po' come il filtro della vita reale è una provocazione per avviare una riflessione: va presa con le pinze, con mente critica, non come attacco personale.

Io scelgo di dirlo perché credo che a volte le frasi che ci colpiscono di più, che ci rimangono più in mente, che magari ci fanno sentire anche un po' scomodi siano quelle che ci fanno riflettere poi di più. E credo sia sempre importante riflettere sulle mentalità e sui messaggi che trasmettiamo agli altri, con le nostre azioni e le nostre scelte. E in questo caso parlo della mentalità e del messaggio che trasmettiamo quando parliamo del trucco come cura di sé. Io personalmente credo che il trucco sia una forma di espressione, una forma d'arte, un accessorio, ma la cura di sé è altra cosa: la cura di sé meno a che fare con l'apparenza e più con l'essenza. La cura di sé meno a che fare con come ci vediamo allo specchio prima di uscire di casa e molto, molto più a che fare con come ci sentiamo nel letto alla sera prima di spegnere la luce.

E se siete arrivati e arrivate fino a qua? Come sempre spero che possiate accogliere le mie parole con gentilezza e con mente critica e aperta perché le scelte degli altri non dovrebbero farci sentire attaccati o giudicati ma solo curiosi e interessati a una mentalità diversa. Come sempre vi ricordo che mi trovate anche su w w w punto latelladicarlotta punto com e su Instagram e Facebook come la tela di Carlotta blog. Se avete piacere di continuare la conversazione lasciatemi un messaggio nella pagina del podcast di questo episodio e non mi rimane altro che augurarvi buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao!