Speaker 0: Benvenuti e benvenute a un altro episodio di Educare con calma! Qualche giorno fa o l'altro ieri non mi ricordo su instagram ho scritto un post che adesso vi leggo l'ho scritto un po' d'istinto da pensieri che si rincorrevano nella mia testa dopo una giornata di discussioni con Alex, anzi dopo settimane difficili con Alex, ma questo ci arrivo tra un pochino. Il post dice: Una volta un insegnante di salsa mi disse: Sulla pista da ballo ci sono sempre tre persone: tu, il partner e la musica. Ecco penso che in una relazione di coppia sia lo stesso: ci siamo io, Alex e la relazione: io, lui e noi. Sono tre entità separate che hanno bisogni completamente diversi e che vanno nutrite in maniera completamente diversa.
Quello di cui e che vanno nutrite in maniera completamente diversa. Quello di cui bisogno l'individuo spesso non coincide con quello di cui bisogno la relazione, ma se continuiamo a nutrire gli individui e lasciare solo gli avanzi alla relazione, beh come ci aspettiamo che la relazione sopravviva? Che poi spesso quello di cui bisogno la relazione non coincide con quello di cui bisogno l'individuo, ma se nutriamo solo la relazione diamo gli avanzi agli individui, siamo da capo, la relazione non fluisce. Un po' come se ascoltiamo solo la musica e non balliamo insieme al partner. Ecco questo era il post che ho pubblicato su instagram e a cui forse avrei dovuto mettere un warning all'inizio pensieri e ragnatela in corso ed è per questo che anche questo episodio sarà pieno di pensieri e ragnatela.
Per me che sono una ballerina l'immagine della musica come terza entità sulla pista da ballo è potente e mi rappresenta appieno: per esempio io spesso non riesco a seguire il partner con cui sto ballando perché la musica mi chiede tutt'altro e se il partner non segue la musica io spesso e volentieri mi fermo per un attimo e gli racconto questa storia delle tre persone sulla pista da ballo per qualcuno deve essere una vera e propria tortura ballare con me ma vabbè altre volte invece mi lascio completamente trasportare dalle mani della persona con cui ballo e anche se la musica a me dice altro quello che mi comunica il partner è più forte quindi seguo quello che dice lui o lei e non so da che cosa dipenda sicuramente dipende da me da quello che sento in quel momento da quello che mi trasmette l'altra persona ma una cosa è sempre vera non importa con chi io stia ballando la musica è sempre presente e le altre due entità devono ascoltarla e farle onore. Ecco forse anche nella relazione di coppia è così: la relazione è sempre presente, a volte sono più disposta a farmi trasportare e seguire quello che Alex sente nella relazione altre volte invece sento di dover seguire quello che la relazione mi dice a discapito di quello che sente Alex.
A volte mi sembra quasi che la relazione parli un'altra lingua, che gli individui devono imparare per riuscire a comunicare e capirsi. Una volta ho letto il concetto delle cinque lingue dell'amore di Gary Chapman. Le cinque lingue dell'amore sono parole di affermazione, azioni di servizio, fisicità, tempo di qualità e regali. Ora, che io trovi questo valido o meno non importa, ma questo concetto delle cinque lingue dell'amore mi aveva fatto riflettere perché per esempio se la mia lingua primaria è tempo di qualità ma Alex continua a parlarmi in fisicità non ci capiamo oppure se la lingua primaria di Alex è azioni di servizio e io continuo a parlargli in regali non ci capiamo ecco parlare la lingua della relazione significa forse imparare la lingua dell'altro e provare a parlarla. Il paragone linguistico ovviamente è qualcosa che per me è molto familiare e si può fare anche in termini più spiccioli: io e Alex quando ci siamo conosciuti non parlavamo la lingua l'uno dell'altro, lui non capivo l'italiano, io non capivo il finlandese, l'inglese è diventato la lingua della nostra relazione ecco forse per le emozioni è lo stesso bisogna trovare o sviluppare la lingua della relazione.
Nel post di Instagram chiudevo chiedendo come si trova un equilibrio, come si nutre al meglio la relazione di coppia, come si impara la lingua della relazione. E qualcuno nei commenti mi risposto con l'amore. Ecco, no, io questo non lo credo. Credo che riuscire a nutrire una relazione con l'amore sia estremamente raro, anche salvare una relazione con l'amore è estremamente raro secondo me, perché credo che in ogni relazione proprio come finisce la passione a un certo punto finisce anche l'amore. L'amore è quello dei primi anni, che non importa che cosa succede, si continua comunque a pensare che non ci lasceremo mai, ecco quell'amore per me finisce.
Credo che in una relazione però se gli individui imparano a nutrirla e a parlarne la lingua possa rimanere in realtà molto più dell'amore, rimane il rispetto per esempio, l'affetto quasi fraterno a volte. Certo ci sono sprizzi di amore e di passione soprattutto se si mantiene il dialogo aperto e sincero, se si sviluppa una familiarità con il compromesso, se si accetta che è normale che un matrimonio sia duro lavoro, ma nonostante quegli sprizzi di amore e passione ci siano, esistano, non sono più quell'amore e quella passione del non ci lasceremo mai sono più un chissà se riusciremo a stare insieme fino alla fine dei nostri giorni perché a lungo andare non è più così chiaro e scontato come lo era all'inizio, anzi come sembrava all'inizio perché è sempre questione di percezione. Ora, magari vi sembrerò estremamente negativa in tutto questo, però continuo con questa mia ragnatela di pensieri proprio ieri tra l'altro mi è arrivato un messaggio privato in risposta a quel post che diceva: ma tu e Alex sembrate aver trovato davvero l'equilibrio siete un team vincente come avete fatto? Ecco sì credo anche io che io e Alex abbiamo trovato un nostro equilibrio ma non credo che siamo un team vincente anzi spesso e volentieri per amor del vero devo dirvi che mi lamento con lui che non ci sento più squadra sicuramente però siamo due persone che hanno avuto la fortuna di conoscersi relativamente giovani ma non troppo giovani avevamo già avuto le nostre esperienze romantiche ma eravamo altamente malleabili e flessibili e quindi ci siamo modellati e trasformati a vicenda e inoltre siamo due persone che capiscono che il matrimonio è duro lavoro e non hanno paura di lavorare sodo per trovare compromessi, per superare ostacoli.
Non parlo molto della mia relazione con Alex sui social o sul blog se ci fate caso è raro che io scriva su di noi, sulla coppia, su quanto siamo innamorati, di quanto ci apprezziamo e cose così magari ci vedete di più nel quotidiano, nelle storie, nelle nostre avventure ma è davvero da tanto tempo che non scrivo di noi come coppia e questo è in parte perché non credo di avere molti semini da offrire su questo argomento non è come sulla genitorialità che oggi sento davvero di avere gli strumenti e l'esperienza non solo di libri ma di vita vissuta per aiutare altri genitori e in parte perché io e Alex stiamo facendo fatica anche se siamo capaci ad essere molto affiatati e siamo in linea su tutti gli aspetti della genitorialità e dell'educazione e siamo felici che entrambi apprezziamo questo stile di vita perché non è scontato di aver trovato una persona con la quale si possa fare una pazzia di prendere partire come abbiamo fatto io e Alex però ecco io e Alex non siamo immuni alle difficoltà normali del quotidiano e del matrimonio, facciamo fatica litighiamo, ci feriamo a volte senza volerlo altre volte apposta non ci capiamo a volte non ci parliamo, vorremmo non parlarci poi vivendo sempre insieme non è così semplice abbiamo anche imparato a lasciare andare più in fretta e magari vi chiederete perché non parlo di questa fatica ma di altre fatiche con I miei figli per esempio non ho problemi a parlare Perché nonostante siano due fatiche normali, questa fatica con Alex del matrimonio mi sembra più faticosa, è una fatica di persone adulte ed è una fatica che dura da molti anni.
Le fatiche con I miei figli ho capito che sono tutte passeggere, sono fatiche con persone che cambiano alla velocità della luce, è un po' come una tempesta passeggera e quindi l'unica cosa che davvero io devo fare come genitore è riuscire a mantenermi aggrappata a un tronco per non lasciarmi portare via dalla corrente ma la fatica della coppia io la sento molto diversa a volte mi sembra quasi come una tempesta perenne perché ci si scontra sempre per le stesse cose e sulle stesse cose è una fatica che sono anni che processo nella mia mente una fatica che ho anche decifrato e capito infinite volte nella mia mente ma che non sono ancora pienamente riuscita ad affrontare e risolvere e ho capito due cose fondamentali di me e le ho capite soprattutto in questi tre anni di viaggio a tempo pieno perché il viaggio mi permesso di entrare in contatto con me stessa come mai avevo fatto prima mi messo di fronte a una solitudine di cui avevo probabilmente bisogno per evolvere e appunto ho capito due cose di me anzi tre forse tre: una che devo processare e analizzare una situazione o un'emozione per darle coerenza e logica nella mia testa ed è e devo processare e analizzare una situazione o un'emozione per darle coerenza e logica nella mia testa ed essere in grado di parlarne agli altri due che devo processare le mie fatiche da sola, mi viene meglio io sono un po' un lupo solitario nel campo delle emozioni e dell'evoluzione personale evolvo meglio da sola sento che il lavoro su me stessa richiede solitudine preferisco evolvere da sola e poi aggiornare gli altri della mia evoluzione tre) perché ho capito che non voglio influenze da fuori ho capito che proprio perché l'evoluzione personale per me è solitaria allora preferisco che sia solo mia non so come spiegarlo è un po' come se leggere e studiare come sia possibile evitare una caduta non mi tolga la voglia e la necessità di cadere io stessa in poche parole sento di dover sbatterci il naso io ecco è il mio processo e anche per questo tra l'altro raramente scrivo di lezioni della genitorialità che ho imparato se prima non le ho vissute e processate sulla mia pelle con I miei figli e forse è per questo che questo episodio è un po' una ragnatela di pensieri perché l'unico modo in cui riesco a parlare di ciò che ancora non è chiaro al cento per cento nella mia mente e tra l'altro mi sembra strano che non sia ancora chiaro al cento per cento nella mia mente perché l'ho processo da anni!
Sono anni che processo questa vita di coppia, questa relazione di coppia che cerco di capire come funziona, perché non funziona, quando non funziona. L'altro giorno rileggevo un post vecchio del duemila sedici di cui vi leggo una parte: Un bambino arriva come un uragano nella relazione di coppia. So con ogni cellula del mio corpo che un giorno io e Alex finiremo insieme, vecchi e vecchi e grigi, su quella panchina davanti al mare. Siamo troppo determinati per non farcela, ma sicuramente dovremmo usare tutte le nostre energie, pazienza e razionalità per arrivarci. Da quando Oliver è nato discutiamo molto più di prima, per cose stupide, siamo meno squadra, ci sembriamo più competitivi di prima, quel tipo di competizione da io so come si fa perché non lo fai come me.
A volte sembra una gara a chi è il genitore migliore, ci fraintendiamo più spesso, ci rendiamo la vita più difficile più spesso, ci facciamo sicuramente più male più spesso. Non ci capiamo. Io gli chiedo: Ci sono ancora pannolini sotto il fasciatoio? Ma quello che sente lui è: Perché non mi hai detto che I pannolini stavano finendo? E quindi mi risponde: Ma lo vedi anche tu, no?
Tu cambio Oliver molto più spesso di me. Oppure lui chiede A che ora hai le prove di ballo domenica? Ma quello che sento io è Non ci posso credere che hai di nuovo le prove di ballo domenica. E quindi gli rispondo: ma se te l'avevo detto, perché me lo fai pesare ora? Io volevo solo sapere se c'erano ancora pannolini, perché se no li avrei comprati.
Lui voleva solo sapere a che ora sarei arrivata a casa domenica per farmi trovare il pranzo pronto. E' un circolo vizioso: quando entriamo in questo stato mentale offuscato, più ne parliamo e cerchiamo di risolverlo, più troviamo cose che ci infastidiscono dell'altro. Ma fortunatamente siamo entrambi razionali, e sappiamo che un matrimonio è duro lavoro. Sappiamo che sono I compromessi più dell'amore che lo tengono in piedi e a volte lo salvano. Cioè queste parole le ho scritte nel duemila sedici ve ne rendete conto?
E qua sono ancora a chiedermi le stesse identiche cose, a pensare le stesse identiche cose Queste parole quando le ho rilette mi hanno fatta sorridere sul momento, ma poi mi hanno dato un senso di tristezza, uno perché riflettono quanto diventare genitori che io e Alex volevamo con tutti noi stessi ed è una delle gioie più grandi della nostra vita e questo lo dico con assoluta onestà perché diventare genitori oltre a darmi il privilegio di crescere al fianco di due personcine che stimo all'infinito mi fatto scoprire Montessori che poi dato un senso alla mia vita e mi dato una missione e mi accompagnato nella mia evoluzione personale, ma d'altro canto diventare genitori avuto un prezzo altissimo sulla nostra coppia e spesso io e Alex quasi non ci riconosciamo come le persone che abbiamo scelto mille trecentoquattordici anni fa. Due queste parole mi danno un senso di tristezza perché come dicevo prima le avrei potute scrivere oggi. Sono passati oltre cinque anni da quelle parole eppure le sento ancora molto vere forse ancora più vere oggi di allora anzi forse se questo post lo avessi scritto oggi senza la consapevolezza e l'evoluzione che ho fatto negli ultimi cinque anni queste parole sarebbero ancora più amare perché le ho scritte prima che arrivasse Emily, ma è dopo che è arrivata Emily che la coppia subito la prova più grande perché abbiamo attraversato l'esperienza della privazione del sonno.
Se ricordate, uno dei miei primi episodi di questo podcast raccontava proprio che la privazione del sonno tirato fuori tutti I miei demoni, mi fatta rinchiudere dentro me stessa, tirato fuori prepotentemente l'egoismo di cui avevo bisogno per non cadere nella depressione, però allo stesso tempo allontanato me e Ale. Siamo rimasti a galla credo che quel periodo ci abbia fatto ferite profonde che non si sono ancora cicatrizzate del tutto e magari non si cicatrizzeranno mai, perché quel periodo creato meccanismi e circoli viziosi da cui ancora oggi facciamo fatica a uscire. E proprio nelle ultime settimane stiamo attraversando uno di quei periodi in cui facciamo più fatica del solito litighiamo più spesso siamo meno tollerati l'uno verso l'altro non ci capiamo certo essere viaggiatori a tempo pieno non aiuta perché siamo sempre insieme ventiquattro ore su ventiquattro ma questo è un ostacolo che abbiamo già superato da tempo quando abbiamo iniziato a viaggiare tre anni fa e abbiamo dovuto e voluto imparare a far funzionare questo stile di vita la fatica che stiamo facendo ora secondo me ci arriva proprio da quelle ferite che stanno ancora cicatrizzandosi Quando ne parliamo siamo sicuri entrambi che sentiamo ancora quella determinazione di arrivare su quella panchina davanti al mare vecchi e grigi e ripeto questa immagine perché è la mia foto portafortuna ne ho scritto un post ma ecco anche se noi sentiamo ancora quella determinazione, anche se siamo entrambi determinati a fare il lavoro per arrivare su quella panchina, non significa che il lavoro non pesi, il lavoro pesa!
Eccome, è un macigno. Poco tempo fa, dopo l'ennesima discussione, un giorno sono scoppiata a piangere e ho detto ad Alex che mi sento prosciugata emotivamente dalla nostra relazione perché litighiamo sempre per le stesse cose e per cose stupide ci critichiamo e giudichiamo in continuazione perché perché non sento che siamo squadra e gli ho detto che per stare così forse è meglio non stare insieme Quella stessa sera dopo aver messo a letto I bimbi e dopo ore e ore di parole sincere a cuore aperto e anche che ci hanno feriti reciprocamente ma anche di ascolto attivo e di lacrime, Alex mi detto che a volte mi guarda e non sa se mi ama ancora, che sono una persona completamente diversa e io so esattamente che cosa intende perché lo provo anch'io questo ed è vero che non ci amiamo più come una volta, ci amiamo in maniera diversa ma l'amore in gran parte forse è stato sostituito da altro. Litigare sempre per le stesse cose prosciuga mentalmente ed emotivamente perché sembra di non fare passi avanti. Sappiamo che cosa ci dà fastidio o ci ferisce ma spesso non riusciamo a evitarlo per esempio lui sa che a me dà fastidio la sua mancanza di comunicazione oppure che mi ferisce la sua poca pazienza verso di me ma spesso non riesce a comunicare o a mantenere la pazienza Oppure io so che a lui dà fastidio quando io lo critico in maniera non costruttiva e che lo ferisce la mia mancanza di dimostrazioni d'affetto.
Eppure spesso non riesco ad evitarlo, proprio per quei circoli viziosi che si sono creati e dai quali facciamo fatica ad uscire. Alex bisogno di più dimostrazioni di affetto ma io per sentire di voler dimostrare affetto ho bisogno di sentirmi appoggiata di pazienza da parte sua ma lui per darmi pazienza e tolleranza bisogno di sentirsi apprezzato, bisogno delle mie dimostrazioni d'affetto. Questi sono circoli viziosi da cui è difficilissimo uscire perché richiede non solo l'evoluzione degli individui ma anche della relazione. Prima ho detto che io e Alex abbiamo un superpotere, ma forse in realtà ne abbiamo due adesso che ci penso. Il primo è l'aver capito che bisogna fare degli aggiornamenti delle persone: L'evoluzione personale una volta che la si inizia e si capisce come evolvere non si ferma mai, e se uno nella coppia non riesce a stare dietro all'altro o non comunichiamo l'evoluzione e non facciamo nella nostra mente un aggiornamento dell'altro allora ci si allontana irrimediabilmente poco a poco.
Sapete che una delle mie frasi preferite dice: lo scopo della vita di un uomo è dare alla luce se stesso. Ecco, questa è l'evoluzione personale che io ricerco: un'evoluzione che non si ferma mai perché la mia missione in questa mia vita è dare alla luce una versione migliore di me. E quando dico migliore intendo migliorare ciò che di me non mi piace, ciò che sento di poter fare meglio c'è sempre qualcosa che sento di poter fare meglio. Questa evoluzione è davvero potente, per questo secondo me è importantissimo continuare a comunicare come stiamo evolvendo o come siamo evoluti quando ci rendiamo conto di essere evoluti, e credo che questa immagine del fare un aggiornamento dell'individuo noi degli altri e gli altri di noi sia necessaria nell'evoluzione personale proprio come facciamo l'aggiornamento del telefono alla versione più recente allo stesso modo dobbiamo fare gli aggiornamenti degli individui perché quando evolviamo, se non abbiamo tempo o abitudine o voglia di comunicarlo, l'altro può rimanere indietro all'immagine di chi eravamo. E questo vale per la coppia ma anche per qualsiasi altra relazione.
Per esempio da quando ho capito questo concetto riesco anche ad affrontare molto meglio le discussioni con mia madre. Quando litighiamo e lei dice una frase su di me che non è più vera non sento più di dovermi difendere o di dover attaccare, semplicemente le dico che deve fare un aggiornamento di me perché non sono più quella persona che lei ricorda, e finché lei non fa l'aggiornamento la nostra comunicazione non può essere onesta intellettualmente. E allo stesso modo io so che io devo fare l'aggiornamento di lei. E lo stesso vale con Alex e qui arrivo al secondo superpotere che abbiamo io e lui come coppia io e Alex parliamo parliamo parliamo parliamo parliamo e parliamo Abbiamo interiorizzato dentro di noi la consapevolezza che se continuiamo a parlare e continuiamo ad essere sinceri sui nostri sentimenti e sulle nostre emozioni, ma davvero sinceri a costo differire, allora forse possiamo farcela. E appunto essere sinceri significa anche dire le verità scomode, quelle che si spesso paura di dire perché ci si vergogna o perché si paura di ferire.
Verità come se continuiamo così divorziamo, che poi non sono verità, magari sono solo pensieri. Pensieri come non ho voglia di fare l'amore con te, non ho più pazienza con te, non mi attrae più fisicamente, non so se ti amo ancora. Ecco questi pensieri queste frasi sono dure da ascoltare e da processare perché a volte sembrano frasi che preannunciano alla fine, ma io credo che la fine arrivi proprio se non le si dice queste frasi a noi stessi e all'altro. Se non si la capacità di essere onesti sui propri sentimenti con la persona che abbiamo scelto al nostro fianco, allora che cosa ci stiamo a fare con quella persona? E no, facile non è.
Non è facile, le relazioni non sono facili anche quelle che da fuori sembrano perfette e affiatate e da dentro sono duro lavoro e compromessi per questo mi sorprendo quando una coppia si separa e se chiedo perché mi dice perché non c'è più passione o non c'è più amore perché a me sembra che non abbiano capito che cos'è davvero il matrimonio forse cresciamo con un'idea sbagliata di come dovrebbe essere un matrimonio una relazione duratura quell'idea che ci presentano I film che se riusciamo a conservare l'amore la passione allora possiamo avere un matrimonio sano e duraturo l'idea che l'amore è più forte di tutto e finché c'è amore la coppia può contro tutte le avversità della vita ed è ovvio che quando cresciamo con questa idea di matrimonio e poi arriva il nostro turno e ci rendiamo conto che stare insieme è tutt'altro che rose fiori amore passione, allora ovviamente pensiamo che quello che stiamo vivendo non è normale. Ovviamente pensiamo che non è normale sentire di dover lavorare così tanto e così duramente per far funzionare la relazione e per parlare la lingua della relazione. E invece è proprio normale. Ecco forse a dire il vero il superpotere più grande che abbiamo io e Alex è che entrambi abbiamo capito che tutto questo è normale.
Se tutte le coppie fossero sincere e trasparenti sono convinta che l'idea di normalità sarebbe ben diversa. Forse nella nostra società dovremmo un po' ridefinire che cosa è normale in una relazione a lungo termine, dovremmo rivalutare l'importanza di amore e passione nella coppia, perché credo che amore e passione siano davvero sopravvalutati, che gli si dia troppa importanza e che in questo modo si crea un'idea distorta della verità e della normalità. Mi sembra quasi che nell'immaginario collettivo siano l'amore e la passione a definire la coppia, che quelli siano il metro di paragone tra una coppia che durerà e una che si separerà. Ma personalmente credo che siano altre le cose che marcano al successo di una coppia: il dialogo, il rispetto, l'apprezzamento, la stima, la voglia di stare insieme. Ecco la voglia di stare insieme credo che sia importante, non credete?
Cioè se non abbiamo voglia di stare con la persona che abbiamo a fianco, che abbiamo scelto, che senso stare insieme? Per me questo è un metro di paragone molto più forte dell'amore e della passione. Io posso litigare con Alex e possiamo non capirci e possiamo comunicare male e possiamo arrivare a fine serata che mettiamo a letto I bambini e invece di chiacchierare ci sediamo a computer a lavorare perché non vogliamo nemmeno vederci. Ma la verità è che di fondo io ho voglia di stare con Alex in questa vita ho voglia di continuare questa avventura insieme perché se c'è una cosa che mi è chiara è che io non vorrei condividerla con nessun altro questa vita, perché ho investito tanto in questa relazione nel conoscere questa persona e farmi conoscere da questa persona, e siamo migliorati così tanto insieme tra progressi e regressi, che l'ultima cosa che vorrei è buttare tutto all'aria, soprattutto dopo quindici anni di duro lavoro che ci resi ancora più bravi a discutere, a lasciare andare, a perdonarci, ad accettarci, a riconoscerci, ad aggiornarci, a parlare. Ecco più parliamo più diventiamo bravi a parlare e più diventiamo bravi a parlare più cresce il nostro superpotere.
E come dicevo prima parlare con onestà credo davvero che sia da sempre il nostro superpotere, non c'è nulla che abbiamo timore di dirci o che pensiamo che l'altro non capirebbe, ci stimiamo tanto da avere massima fiducia che l'altro saprà accogliere le nostre parole con il beneficio del dubbio, sempre. E a volte ci diciamo delle cose assurde, cose che io forse non condividerei nemmeno con la mia migliore amica perché non so se lei mi capirebbe, così come mi capisce Alex. Un giorno per esempio parlando di una coppia di amici che si è separata da poco gli ho detto: sai penso che se io e te estremo insieme per tutta la vita è anche perché io ballo. E il ballo mi fa riprovare di tanto in tanto quelle farfalle nello stomaco che tanti magari cercano in una nuova relazione. Quando esco a ballare trovo sempre un qualcuno con cui ho più feeling, qualcuno che mi invita a ballare, e appena inizia la musica e le mani si toccano sappiamo entrambi che sarà un bel ballo intenso, e allora ci lasciamo andare alla musica e seguiamo I movimenti l'uno dell'altra, e allora magari una canzone diventa un po' come una piccola storia d'amore in cui I corpi diventano uno e quella sensazione è un po' poi finisce la canzone, ci si batte il dieci e si prosegue, si balla con altri, per poi magari ricercarci dopo, chiedersi se balleremo di nuovo la settimana prossima.
E dopo aver raccontato tutto questo ad Alex, lui mi ascoltava, guardandomi, così, ascoltandomi semplicemente. Gli ho detto: Dovresti trovare un hobby così anche tu? E lui si è messo a ridere e mi detto che non ne bisogno ma che è felice che io ce l'abbia. E poi ovviamente mi fatto qualche battutina sui miei tanti spasimanti in giro per il mondo e oggi ogni volta che esco a ballare mi chiede se troverò uno spasimante e io gli rispondo spero di sì. Ecco questa è la nostra forza secondo me: parlare con onestà, non avere paura di dire quello che proviamo, di condividere anche pensieri un po' come dire anormali nell'immaginario collettivo, perché poi parlare spesso aiuta a normalizzare.
Continuo con il ballo, che ormai ho iniziato con il ballo e magari finisco pure con il ballo. Per esempio chi balla baciata bene ad alti livelli sa che questa sensazione delle farfalle nello stomaco, del feeling con il partner è assolutamente normale quando si balla perché la baciata è un ballo sensuale e per ballarla bene ci si deve affidare l'uno all'altro spesso si è così vicini che addirittura le fronti si toccano. Ecco, io so che ballare baciata è così e che è ballo, non nulla di sessuale. E io Carlotta l'ho detto ad Alex dall'inizio della nostra relazione. Io dico sempre che Alex sposato me e il ballo, quindi qualsiasi tipo di gelosia che avrebbe potuto sentire in realtà non mai trovato terreno fertile per crescere, perché io sono sempre stata molto sicura e molto sincera e molto aperta sulle mie sensazioni ed emozioni.
Ma ora pensa se non lo fossi stata, pensa se mi fossi vergognata e non gliene avessi parlato pensando che tanto non capirebbe o che sarebbe geloso, che magari ferirei suoi sentimenti, e quindi continuo ad andare a ballare ma mi tengo dentro queste sensazioni ma proprio perché gliele nascondo inizio a sentire di stare facendo qualcosa di sbagliato anche se non sto facendo nulla di sbagliato ma invece di parlarne con lui continuo a tenermelo dentro e questa sensazione cresce e più cresce e più sento di stare facendo qualcosa di sbagliato e allora inizio a sentirmi in colpa e quando poi magari un giorno esce la conversazione per una ragione o per l'altra arriviamo a parlarne mi sento così in colpa che anche se non c'è nulla di male non ho fatto nulla di male ho solo ballato io mi sento così sbagliata che mi metto sulla difensiva e il mio atteggiamento fa sentire lui meno sicuro e lo porta a fidarsi meno di me cioè mi sono data la zappa sui piedi da sola mi sono fatta delle idee nella mia testa sulla base di quello che pensavo che lui avrebbe pensato invece di parlarne con lui direttamente.
Ecco io personalmente penso che non parlare con onestà crei molti più problemi nella coppia di quanti se ne creino già di per sé senza dover fare nulla. Credo che sia molto più produttivo ed efficace essere onesti l'uno con l'altro non pensare che l'altra persona possa leggere nella mente possa leggere tra le righe non avere paura delle proprie verità anche se scomode, perché se io scelgo una persona e mi fido di quella persona e la stimo io le do il beneficio del dubbio e ho fiducia che mi accoglierà sempre. E se poi non mi accoglie ci penso dopo. Ci penso quando succede, però prima mi prendo la responsabilità delle mie verità, dei miei pensieri, perché per me imparare a dirsi e a dire la verità, anche scomoda, fa parte dell'evoluzione personale. E questo per me vale per tutte le conversazioni, soprattutto quelle su cui ci sono aspettative perché la società ce le presenta in un certo modo.
Prendiamo il sesso per esempio: sentiamo dire a destra e a manca che il sesso è importante in una relazione. Da adolescente ricordo sentire dire spesso che mantenere una Da adolescente ricordo sentire dire spesso che mantenere una buona relazione sessuale è la cosa più importante in un matrimonio, che è l'unico modo per rimanere uniti e complici e continuare ad amarsi nonostante le difficoltà. Ecco io sarò bastian contraria ma io credo che questa sia una grande grossa bugia e una bugia tra l'altro che crea aspettative completamente sbagliate e malsane credo che dovremmo rivalutare queste affermazioni iniziare a ridefinire la normalità e soprattutto parlare più apertamente con il nostro partner di come viviamo il sesso, perché se io non comunico quello che provo con onestà, per paura di ferire o di non essere capita, rischio di creare problemi che magari invece si potrebbero evitare. Per esempio se io faccio sesso con mio marito due volte a settimana perché credo che il sesso sia importante in una relazione ho letto da qualche parte che bisogna fare sesso almeno due volte alla settimana per avere una relazione sana ma di quelle otto volte ne ho davvero voglia due e le altre lo faccio perché sento di dovere o magari non riesco nemmeno a entrare nel mood e magari non vedo l'ora che sia finito uno) è una tristezza perché lo scopo del sesso dopo I figli quando non è più per riprodursi è il piacere quindi se non provo piacere che senso farlo?
Due) non mi sto rispettando io come donna e come individuo tre) non sto rispettando lui o lei perché sto mentendo quattro) non sto facendo nulla di sano per la coppia anzi sto creando risentimenti e rancori che sicuramente a lungo andare esplodono. Se io invece faccio sesso solo quelle due volte ma ne ho davvero voglia lo cerco lo desidero me lo godo raggiungo l'orgasmo senza fatica e sono coinvolta e presente con la mente e con il corpo in ogni istante. Io credo che sia molto più sano per la relazione. Ma se quando capisco tutto questo non ne parlo con il mio partner, con il mio compagno, con mio marito, con mia moglie, come posso aspettarmi di creare una relazione sessuale sana e piacevole? In Nuova Zelanda sono andata a fare una visita ginecologica per una ciste nell'ovario e già che c'ero ho spiegato alla ginecologa che mi sembra che la mia libido sia bassa negli ultimi anni.
E lei mi detto qualcosa che mi fatto riflettere molto: è bassa per te o per tuo marito? Vorresti voler fare più sesso ma senti che il corpo non accompagna il pensiero? O il sesso che fai ti va bene ma pensi che dovresti farne di più perché tuo marito ne bisogno? Io non ho risposto subito pensato per un attimo e lei continuato e mi detto: Per noi donne è normale desiderare meno sesso se non vogliamo più figli, il sesso possiamo farlo per il piacere che dà, ma è anche possibile che troviamo molto più piacere nel condividere una risata seduti sul divano. E non c'è nulla di male, non siamo sbagliate perché desideriamo meno sesso!
Spesso ci fanno credere che gli uomini hanno bisogno del sesso perché per loro è fisiologico c'è una parte di verità in questo ma ti assicuro che gli uomini non hanno bisogno di noi per soddisfare questo bisogno fisiologico la masturbazione è sana anche in un matrimonio e se ne dovrebbe parlare più apertamente senza tabù e senza vergogna. E mentre lei diceva tutto questo io pensavo a quante volte io e Alex avevamo parlato esattamente delle stesse identiche cose con le stesse identiche parole e io credo davvero che più che fare sesso parlare di sesso renda una relazione duratura, perché quando ci si capisce, si capiscono I bisogni dell'altro, si trova un compromesso per venirsi incontro, magari si trova anche un modo per scherzarci su, allora non si sente più il sesso come un dovere e si accetta che magari lo si fa meno ma lo si fa bene e convoglia, e che non è la quantità che rende una relazione duratura, ma la qualità. E la qualità si ottiene solo parlandosi ed essendo onesti l'uno con l'altro. E questo credo sia proprio la chiave per ritrovare quegli sprizzi di amore e passione di cui parlavo prima, perché quando si fa del dialogo una priorità si sviluppa l'abitudine di ricercare il dialogo.
Io e Alex il dialogo lo ricerchiamo in tantissime forme diverse: quando spegniamo I dispositivi e giochiamo carte sul tappeto, quando ci sediamo sul balcone a guardare il tramonto con un tè, quando ci sediamo a tavola con un bicchiere di vino improvvisamente la bottiglia è finita e ci troviamo a spiegare la matematica su dei fazzoletti ridendo a crepapelle e quelli sono anche I momenti che poi nutrono la relazione, che ci ricordano come parlare la lingua della relazione, perché poi la stessa persona che mi detto a volte ti guardo e non so se ti amo ancora mi dice anche sei la mia moglie preferita e quando io gli rispondo che è ovvio perché sono l'unica lui mi dice che non è vero che è stato sposato da tantissime versioni di me e questa è la sua preferita e io sento lo stesso anche se facciamo fatica anche se a volte mi sento prosciugata emotivamente come in questi giorni anche se a volte non sopporto più la sua anche se a volte non sopporto più la sua presenza e vorrei farmi tre settimane in ritiro da qualche parte da sola su una montagna anche se cambierei un milione di cose di lui come lui cambierebbe un milione di cose di me.
Sono quattordici anni che cresciamo ed evolviamo insieme e ci appoggiamo e ci aggiorniamo. Questa magari non è la versione di lui che amo di più ma è sicuramente la versione di lui che preferisco, perché lo stimo e lo apprezzo in tantissime cose che fa e che dice, e questo per me è ben più importante dell'amore. E magari chi lo sa, dicono che l'amore è cieco e quindi magari solo quando l'amore si trasforma in altro possiamo vedere davvero l'altra persona e decidere ogni giorno con consapevolezza di stare insieme. Credo di aver esaurito la ragnatela, penso davvero di aver esaurito tutti I pensieri e tutte le emozioni e sono felice di essere riuscita a mantenere un po' la lucidità, di non essere di non essermi lasciata andare a pianti e a singhiozzi perché la verità è che è un periodo complicato e quando è un periodo complicato si fa più fatica a parlare di queste emozioni ma forse magari ne avevo bisogno forse questo episodio di pensieri e ragnatela l'ho fatto più per me che per gli altri, anzi sicuramente l'ho fatto più per me che per gli altri, perché avevo bisogno di mettere nero su bianco, perché poi sapete che li trascrivo questi episodi e quindi rimarrà anche trascritta nella trascrizione.
Spero che abbia senso, spero di aver avuto un minimo di razionalità, di coerenza, di logica in quello che ho detto, di aver seguito un qualche filo della ragnatela di pensieri. Ci vediamo la prossima settimana con un altro episodio di Ducare con calma. Vi ricordo che se mi cercate mi trovate anche su instagram e su facebook come la tela di carlotta blog oppure ovviamente sul mio sito w w w punto la teladicarlotta punto com. Non mi rimane che augurarvi buona serata, buona giornata o buonanotte, a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao!