Speaker 0: Benvenuti e benvenute a un altro episodio di educare con calma oggi non sono sola ho invitato elisapella che alcuni conoscete su instagram come elisagram altri come il genitore consapevole perché come ci racconterà anche in questa chiacchierata lei due account uno professionale e uno personale tra l'altro su questo io e lei abbiamo avuto una chiacchierata interessante a microfoni spenti dopo questa intervista per poi invece renderci conto che I microfoni non erano spenti! Chissà che prima o poi non ve la propongo qui sul podcast perché credo che sia davvero una conversazione onesta, spontanea e trasparente sui nostri diversi approcci su instagram. Ma oggi non parliamo di questo! Ho invitato Elisa a parlare di FIVET, di PMA ovvero procreazione medica assistita e della sua esperienza personale di come si è sentita quando ricevuto la diagnosi di infertilità, che effetto avuto sulla coppia, come è stato il percorso, che cosa si sente di consigliare a chi lo sta affrontando e tanto tanto altro. Elisa è una persona che io stimo molto per la sua sensibilità, la sua dolcezza, la sua chiarezza, la sua preparazione ed era davvero da tanto che volevo chiacchierare con lei su questo tema, forse addirittura da quando ho pubblicato la guida online per il genitore Come si fa un bebè che un libro stampabile per I bambini in cui ho scelto proprio di includere anche la PMA perché si parla di tutti I modi in cui si diventa genitore e credo che sia bello parlarne con trasparenza con I nostri bambini e diffondere consapevolezza.
Ma bando alle ciance, anzi alle mie ciance, spero che la chiacchierata vi piaccia, tra l'altro la povera Elisa quel giorno era rauca quindi fatto veramente un grandissimo sforzo e la ringrazio doppiamente e non mi rimane che lasciarvi all'ascolto Ciao Elisa grazie mille per aver accettato la mia proposta di essere mia ospite qui su Educare con calma
Speaker 1: Grazie a te Carlotta, è il mio podcast del cuore e sono felicissima di essere qui con te.
Speaker 0: Gentilissima! Senti, iniziamo subito in quinta! Proprio dalle cose tecniche dall'inizio, visto che io non ho esperienza in termini di pma, non sapevo neanche cosa fosse questa sigla PMA fino a pochi anni fa, ti chiederei di spiegarci brevemente qual è stato il tuo percorso proprio in termini tecnici prima, quindi come si scopre o come si verifica forse di essere infertile, in che cosa consiste, quanto è invasiva la procedura, quanto è costosa, anche quello che hai voglia di raccontarci insomma però in termini più tecnici prima di entrare nell'emotivo?
Speaker 1: Okay volentieri e grazie per questa opportunità Carlotta perché penso che sia una conversazione che non si fa abbastanza e che hai a cui è importante dare spazio quindi ti ringrazio Allora noi abbiamo sperimentato quella che si chiama infertilità di coppia diciamo per un anno e mezzo più o meno quasi due anni ovvero abbiamo provato a fare un bambino nei modi più naturali possibili e non ci siamo riusciti. Ci siamo accorti che mese dopo mese questa cosa non succedeva e quindi abbiamo iniziato a ricercare le possibili cause di questa cosa facendo delle analisi. Le prime analisi che abbiamo fatto sono state fatte da parte di Niccolò. Quindi mio marito fatto uno spenmiogramma che è un'analisi proprio del liquido seminale che serve per verificare la fertilità maschile. Si si misurano cose come concentrazione mobilità morfologia degli spermatozoi e si determina se l'uomo è fertile o meno fertile diciamo che non è sì o no?
Ci sono varie possibilità in mezzo e abbiamo verificato che c'erano effettivamente dei parametri non perfetti ma correggibili e quindi lui fatto una la chiamòterapia ma non è proprio terapia è una sorta di preso degli integratori per un periodo di alcune settimane e abbiamo continuato a provare naturalmente a fare un bambino Chiedo scusa per la mia raucedine di oggi. Questo bambino continuato a non arrivare e quindi siamo passati alla fase due. Okay? La fase due prevedeva eventualmente di fare una fecondazione intrauterina quindi siccome il suo sperma probabilmente non riusciva ad arrivare dove voleva arrivare naturalmente I medici avrebbero potuto intervenire e aiutare questa fase del processo di fecondazione. Per fare questa procedura mi hanno sottoposto a me a delle analisi per verificare la mia fertilità e la funzionalità delle mie tube e ho fatto un esame che si chiama isterosonosalpingografia che si fa praticamente durante un'ecografia transvaginale non è non è particolarmente invasivo non più di quanto lo lo sia un'ecografia transvaginale e hanno rilevato che in effetti io avevo le tube chiuse e quindi il mio cuore si è fermato nel senso che poi tu hai una diagnosi di infertilità io ho detto ma cosa vuol dire perché ho le tube chiuse cosa vuol dire?
Mi hanno detto può essere che sia una cosa congenita che tu sia nata così o che si sia verificato a seguito di un'infezione io ho detto e voi non siete in grado di dirmi nient'altro perché lo scopro adesso no? Com'è possibile cioè io ho sempre fatto visite, controlli e tutto però quello non è un esame che si fa di default è un esame che si fa soltanto prima di intraprendere un processo di procreazione medica assistita e quindi questo ci fatto slittare in tutt'altro protocollo quindi dalla fecondazione intrauterina a quella in vitro che significa che avrebbero dovuto prelevare sia I miei ovuli che il suo sperma e fecondarli in un ambiente esterno per poi eventualmente reinserire l'ovulo fecondato all'interno del mio utero e quindi così poi è iniziato il nostro percorso nella fecondazione in vitro. Fecondazione in vitro che in Italia per fortuna fa parte di quello che ti passa il sistema sanitario nazionale e e che quindi noi abbiamo potuto affrontare a un costo calmierato diciamo non è comunque a costo zero nel senso che le medicine e tutte le visite specialistiche che devi fare costo anche con il ticket sanitario però è infinitamente inferiore di quello che sarebbe una procedura interamente privata come si può fare in Italia e come purtroppo avviene all'estero.
Io avevo sentito proprio in un altro podcast americano una ragazza che diceva a me sembra incredibile che la gente possa fare I figli gratis perché aveva speso decine di migliaia di dollari per affrontare un percorso di PMA ecco per noi non è così ma è comunque io ho riguardato preparandomi a questa intervista con te le mie carte noi comunque alla fine abbiamo speso circa tremila euro per fare due tentativi di Fivet che poi ci hanno portato alla nostra bambina e quindi è comunque un processo costoso però per fortuna in Italia siamo molto aiutati in questo siamo ci siamo rivolti a una clinica privata convenzionata e abbiamo fatto tutto il processo con loro. Quindi questa è la parte più tecnica arrivi totalmente impreparato perché nessuno mai ti detto che esisteva questa possibilità che poteva succedere come affrontarlo e quindi sei lì che improvvisamente cerchi di raccogliere informazioni su una cosa di cui sei totalmente incompetente e che ti riguarda il cento per cento e questo è abbastanza scioccante. Ti tralascio la parte emotiva che mi hai detto che vediamo dopo.
Speaker 0: Esatto, adesso credo che entreremo direttamente nella parte emotiva perché già solo mentre ti sentivo parlare smuove qualcosa dentro, in più preparandomi a questa intervista mi è venuta in mente una frase che ho sentito una volta a cui non avevo dato molto peso allora ma adesso un significato tutto diverso e lei stava facendo un percorso di pma e detto che si sentiva meno donna che si sentiva incompleta, che sentiva come se qualcosa fosse rotto dentro di lei e quindi mi piacerebbe chiederti se tu ti sei mai sentita così e se sì come l'hai superata, perché idealmente a me sembra un pensiero importante da superare per la propria evoluzione personale, la propria salute mentale, quindi lascio la parola a te su questo.
Speaker 1: Rotta è una parola in cui mi riconosco completamente, È esattamente come mi sono sentita io. Fisicamente ed emotivamente cioè proprio come se si fosse aperto il cuore quel giorno io ho retto tutta la diagnosi. Sono rimasta impassi davanti ai medici sono uscita avevo una bicicletta parcheggiata fuori dall'ospedale e sono scoppiata in un pianto disperato ho chiamato mia mamma e e la tenerezza mia mamma iniziato a chiedermi scusa come se c'entrasse lei nel fatto che io avevo questo problema che poteva essere magari una cosa che avevo dalla nascita qui è stato un momento di grandissima fragilità ci ho messo un po' a chiamare mio marito per dirglielo e e in quel tempo appunto ero in bicicletta e pensavo a come io non mi sono sentita meno donna, mi sono sentita rotta, cioè proprio come se ci fosse qualcosa dentro di me che non funzionava però ho pensato alle implicazioni di questa cosa come in un'altra società, in un altro tempo, in un'altra in un'altra cultura questo mio difetto personale avrebbe potuto magari portarmi a essere ripudiata no? A non essere considerata valida come moglie perché incapace di procreare e io non potevo farci niente, era una cosa che non sapevo di me ed era una cosa su cui non avevo nessun potere sì mi sono sentita sì un po' svuotata cioè avevo sentito questa sensazione di enorme fragilità che mi hai portato a una notte di grande tristezza e poi per come sono di carattere anche a una reazione di proattività per fortuna non abito in quel tipo di società o in un tempo in cui tutta questa conoscenza sull'infertilità non esisteva e quindi mi sono messa a studiare però quella sensazione lì di di non di non avere nessuna possibilità tu personalmente di venire su qualcosa che ti riguarda così da vicino è disarmante, non credo di essermi mai trovata prima in una situazione del genere
Speaker 0: Hai detto una frase che mi colpito molto, hai detto che in un altro tipo di società ci sarebbe stata la possibilità che tu marito ti ripudiasse, non solo la società probabilmente, ma anche proprio una relazione di coppia, e questo mi riportato talmente una frase che ho sentito probabilmente in un'intervista a Eva giusti che molti conoscono su instagram come il frutto della passione e lei disse che l'infertilità è di coppia e questo mi colpì molto, come mi colpito quello che hai detto adesso, perché nella mia mente mi sono sempre chiesta come e anzi che cosa succede nella coppia quando si scopre che uno non può avere figli? C'è risentimento, c'è rancore e se non possiamo permetterci la pma, come dicevi prima ad esempio che negli Stati Uniti appunto è molto costosa, si hanno pensieri del tipo: magari io con un altro uomo potrei avere figli o con un'altra donna potrei avere figli o mio marito con un'altra donna potrebbe avere figli in maniera naturale? Ecco mi chiedo se io Carlotta riuscirei a pensare ad infertilità di coppia invece di provare il risentimento verso me stesso o verso di lui, tu come hai vissuto tutto questo?
Speaker 1: Allora ovviamente parlo solo della mia esperienza e credo che sia diverso per tutti, Io un po' l'istinto a chiedere scusa per questa cosa ce l'ho avuto, cioè dire mi dispiace di averti messo in questa condizione Ho la fortuna tra virgolette che all'interno della nostra coppia il desiderio di genitorialità fosse molto più mio che di mio marito. Mio marito mi sempre detto guarda che se anche non facciamo un figlio non importa e quindi in tutta questa fatica non avevo il peso di sentire che la mia relazione dipendeva da questa cosa. Mia relazione non era in dubbio e questo ovviamente è stato molto rassicurante per me. Tra l'altro avendo io questo desiderio di maternità e avendo io questo problema non lo so lo sentivo coerente no? Perché è veramente un percorso difficile e io avevo la motivazione che mi serviva per affrontarlo avessi dovuto far sottoporre un'altra persona a questo tipo di trattamento e di procedura per un mio desiderio di genitorialità sarebbe stato difficile vederla attraversare in fondo poi non è piacevole per nessuno non è piacevole neanche per un uomo però tutto quello che deve fare è andare a consegnare lo sperma il resto lo fa la donna per cui sapere che quanto meno in questo piccolo modo potevo occuparmi io farmi carico prendermi la responsabilità di della soluzione di questo problema mi faceva sentire che che potevo farlo che che non gravavo su di lui per questo.
Dopodiché credo che sia come diceva Eva una questione di coppia perché è un percorso emotivamente e psicologicamente estremamente difficile e non è difficile solo affrontarlo è difficile anche stare accanto a una persona che lo sta affrontando. Nel nostro caso ci uniti io credo che un uomo che deve stare vicino a una donna che affronta questo percorso si debba dedicare a un periodo di grande cura perché il corpo di quella donna è stata in qualche modo ferito e c'è bisogno di prendersene cura e tra l'altro subisce ogni giorno delle invasioni che sono insomma dagli analisi del sangue alle punture che ti fai tutti I giorni nella pancia al bombardamento ormonale per cui c'è bisogno di cura io penso che tante donne soffrano del fatto che non ci si sente capite in questo percorso. Io credo che sia impossibile
Speaker 0: chiedere
Speaker 1: a un'altra persona di capire quello che si sta provando. Bisogna riuscire a stare insieme accettando di non capire esattamente cosa sta attraversando l'altra persona e essere un pochino flessibili a eventuali umori e difficoltà che possono emergere. Trattenersi dal dare consigli è una cosa fondamentale perché perché tendono tutti a dirti vada e non ci pensare si sistema poi se non ci pensi vedrai che va tutto bene ma non è possibile non pensarci tu ti devi svegliare all'alba per andare in clinica prima di andare in ufficio per fare un'ecografia un giorno sì e un giorno no, un esame del sangue ogni due giorni devi farti le punture sottocutanee tutte le sere in più in un periodo in cui non eravamo abituati a delle restrizioni come siamo adesso in tempo di covid. Io dovevo essere tutti I giorni a casa per la mia puntura a quell'ora un giorno sì e un giorno non andare in clinica davvero cioè era talmente tanto vincolante rispetto alla libertà che avevo allora che non è che puoi non pensarci occupa il tuo tempo, ti riempie la testa e tutto quello per cui stai vivendo in quel momento lì, quindi non pensarci proprio veramente è è un consiglio utile.
Io lo so che è un consiglio utile ma è impossibile. E quindi è inutile. E quindi questo rispetto alla coppia. Per me poi è stato lui a farmi le punture quasi fino alla fine. Io facevo veramente fatica a farmele da sola e quindi anche in questo lui avuto il suo ruolo credo che ogni ogni coppia debba trovare la sua il suo equilibrio so che perché ho parlato con altre mamme qualcuno tende a chiudersi in questo percorso che magari è molto doloroso espone una certa vulnerabilità personale appunto non ci si sente pienamente capite e ci si chiude penso che tenere un dialogo aperto con il proprio partner anche pensando che non ci possa capire fino in fondo, ma cercando di raccontarci sia fondamentale.
Anche perché è lungo, sai quando inizi ma non sai quando ne esci.
Speaker 0: Hai detto una cosa bellissima che mentre ti ascoltavo pensavo: questo si applica a tutto! A tutta la genitorialità, a tutte le relazioni di coppia, a tutte le relazioni di amicizia lavorative. Accettare di non capire, accettare che non si può capire l'altro. Io credo che questa frase racchiuda in sé molto di più di quanto stiamo dicendo, del tema che stiamo trattando in questa puntata perché spesso e volentieri mi ritrovo ad esempio nella relazione con mio marito, mi ritrovo a dirgli anzi no è una bugia questa, lui mi dice ho capito che devo accettare che non posso capirti ma voglio starti vicino e questo deve essere sufficiente per me e questa è una cosa bellissima è una cosa che io ho sempre apprezzato tantissimo di lui una cosa sulla quale io devo ancora fare molto lavoro perché probabilmente se non siamo sempre stati accettati da piccoli facciamo fatica poi a rigirare la frittata e a diventare persone che sanno accettare anche se non capiscono. Però questo si riflette poi su tutta la genitorialità, sul modo in cui sono I nostri figli, quante volte dobbiamo accettare di non poterli capire, ma che non importa se non possiamo capirli, dobbiamo stare comunque vicino a loro.
Mentre parlavi mi chiedevo anche oltre al durante, quindi al processo proprio di procreazione medicalmente assistita, alle punture, a tutta questa parte emotiva che viene prima, poi a un certo punto sei rimasta incinta. E quindi come hai vissuto questa gravidanza e l'inizio della maternità venendo da un percorso così? Perché probabilmente è diverso, non lo so magari è uguale però idealmente magari potrebbe essere diverso da arrivarci da un percorso completamente naturale.
Speaker 1: Per me è stato molto diverso, è ovvio che non ho il paragone sulla mia pelle però ti posso dire che ci arrivi con una cautela estrema cioè quello che ti è dato è una specie di miracolo miracolo scientifico ma miracolo e lo tratti come tale. Io ero uno scrigno preziosissimo per tutto il mio primo trimestre ma per tutta la gravidanza dovevo essere trattato da me stesso e dagli altri con estrema cura e avevo paura di un sacco di cose sciocche perché sentivo questa condizione estremamente precaria. Ho fatto talmente tanta fatica per arrivarci e tante volte sono stata delusa lungo il percorso che facevo fatica a credere che fosse vero. Avevo sempre la sensazione che qualcuno me lo potesse togliere da un giorno all'altro. E ti dicevo non ho il confronto sulla mia pelle ma ho il confronto perché mia sorella è rimasta incinta in modo naturale e molto veloce contemporaneamente a me.
Noi abbiamo partorito due settimane di distanza e io vedevo la la diversità dei nostri atteggiamenti una cosa Io credo di non aver detto sono incinta fino al quinto mese. Io dicevo ho fatto la fecondazione assistita, mi hanno fatto l'impianto e sta andando bene. Non ho detto nascerà a ottobre veramente finché eravamo vicini tipo dovrebbe nascere a ottobre. Sentivo mia sorella con tutti I suoi progetti, il suo entusiasmo e la sua sicurezza e io quella cosa lì non ce l'avevo. Mi ricordo ho fatto un viaggio con una mia amica o mi han fatto un weekend lungo durante I miei primi mesi di gravidanza, forse era il quarto mese e avevamo noleggiato una macchina ogni tanto c'erano dei buchi sulla strada erano delle strade un po' dissestate e poverina la costringevo ad andare a dieci all'ora perché faccio no attenta un buco non posso non posso prendere questo scossone no?
Ero così cioè non prendevo l'autobus che cosa ti devo dire? Insomma sentendomi così uno potrebbe giudicare dire che esagerazione ma veramente io sentivo quella cosa lì come estremamente preziosa e bisognosa di protezione e quindi ero iper attenta a tutto che non vuol dire che non mi sono voluta la gravidanza. È stata una gravidanza meravigliosa è stata estremamente intima per tante cose cioè passata tanti momenti sul divano di grande coccola mi trattavo benissimo poi mi avevano detto dopo l'impianto di che non potevo fare niente no? Ti racconto scusami mi faccio questa deviazione C'è la settimana peggiore di tutte che è quella dopo che hai fatto l'impianto e prima di avere le beta e ti dicono se questo ovulo fecondato si è attaccato al tuo utero e è iniziata la gravidanza oppure no. Quindi fai un'operazione per cui ti mettono dentro questo o questi in altri casi ovuli e poi ti dicono va bene stai un paio d'ore nel letto e poi puoi andare, fai la tua vita, vai.
E tu davvero cioè ti hanno messo dentro questa cosa che potrebbe o no attaccarsi a te e non dipende in nessun modo da te devi solo magari stare attenta a non sollevare pesi o fare cose folli però eppure sei lì che dici oddio adesso vado a far la pipì mi casca fuori non faccio più niente non è così ovviamente non è così certo però come come cioè come fai a non pensare che che tu c'entri qualcosa in quello che ti sta succedendo e quindi hai questa settimana folle secondo me io ho cercato di fare una vita normale ma mi vien da ridere se ci penso e poi hai queste questa telefonata da fare e credo di non essere mai stata così in tensione per nessun esame dovevo chiamare tipo alle tre del pomeriggio e io ero davanti al telefono dalle tre meno un quarto e poi alle tre mi son detta ma no dai aspetta ancora un minuto se no sembra che eri proprio disperata e alle tre un minuto ho chiamato e per fortuna era il nostro secondo tentativo e mi hanno dato la buona notizia che che stava andando bene anche se poi devi richiamare due giorni dopo e poi ancora due giorni dopo e poi vedere però questo è l'inizio della gravidanza per me non è come dire faccio un test boh oddio sono incinta è proprio diverso mh ci arrivi con una sicurezza diversa e con una consapevolezza anche del tuo corpo molto diversa.
E ti porto questa cosa avanti nel tempo perché molto a che fare con la genitorialità e anche con la strada che preso la mia vita dopo quando questa bambina o questo bambino arriva tu sai quanto hai fatto per farlo venire in questo mondo e solo che incontri tutte le difficoltà che incontra qualsiasi genitore con un neonato tra le mani in qualche modo dire Madonna ma io ho fatto tanto ce l'ho proprio voluto e adesso non sono capace di occuparmene e l'ho sentito da più mamme ti fa sentire ancora peggio dici ma perché no? Non è possibile ho fatto tanto e non sono capace ho sbagliato allora era un segno non dovevo aver sono in realtà stai stai attraversando la fase che attraversa qualsiasi mamma no? Però ti carichi del del fatto che l'hai voluto che l'hai cercato che ti sei adoperata per farlo contro natura tra virgolette adesso sorrido però nel momento ovviamente tra l'emotività, gli ormoni e tutto è stato faticoso.
Speaker 0: Tra l'altro tu lavori con I genitori, credo che questo percorso probabilmente ti dia una sensibilità ancora maggiore quando si tratta di parlare con una futura mamma o una neo mamma o una mamma già più esperta che viene da te e ti esponei I propri problemi con I propri figli. Come hai detto tu giustamente sono poi tutti I problemi che passiamo tutti, chi più chi meno, chi in maniera più intensa meno intensa, perché I bambini poi sono tutti diversi ovviamente però mi chiedevo che cosa consigli che cosa dici alle donne che arrivano da te ai genitori con cui parli magari che ti esprimano il desiderio di diventare genitori? Magari stanno attraversando lo stesso percorso che avete attraversato voi? Che cosa consigli loro e secondo te questo percorso ti dato più sensibilità nel lavorare con I genitori che è il tuo lavoro di oggi?
Speaker 1: Allora guarda di solito sono le amiche o persone che magari si collegano a me tramite I social che mi chiedono com'è la FIVET com'è il percorso di procreazione medica assistita perché mi sono esposta su questo e quindi sanno che ho fatto questa esperienza. Ho ricevuto per un periodo adesso meno ma ogni tanto continuo a ricevere tantissimi messaggi di mamme che improvvisamente si trovano a dover affrontare questo tipo di percorso. La sensazione comune lo spaesamento, la paura, il senso di incompletezza che cosa dico? Allora a chi deve iniziare dico di avere pazienza perché appunto non sai quanto ci vorrà di avere fiducia anche se io dico è uno strazio ma funziona la verità è che non funziona neanche per tutti purtroppo però in tantissimi casi funziona ed è importante entrarci con fiducia e soprattutto di prendersi cura di sé. Cioè quella per me è la parte fondamentale devi volerti bene.
Cioè il tuo non vivere questo tradimento del tuo corpo come una cosa negativa con un senso di ostilità devi proprio coccolarti devi trattarti bene, volerti bene e farti coccolare dagli altri. Questo è il ricordo più prezioso che ho ed è credo la cosa più importante da fare. Mangiate avocado io ho vissuto di avocado per tutta la mia PMA e ho la sensazione che questo mi abbia portato bene quindi è una cosa che quasi merita Se dovessi dare davvero un consiglio a chi sta affrontando questo percorso ed è una cosa che io non ho fatto è di scriverne durante anche solo per se stessa tenersi un diario in cui da una parte cercare di mettere a fuoco le proprie emozioni, I propri stati d'animo che sono spesso molto altalenanti dall'altra diventa bellissimo poi mh come strumento di ricordi no? Come scatola dei ricordi per cui scrivere io credo che sia sempre in parte terapeutico e in parte consegni qualcosa al futuro per cui scrivere è sicuramente un consiglio che darei e l'altra è parlarne. Credo sia molto soggettiva questa scelta.
Io ho sempre detto a tutti al lavoro, alla mia famiglia, ai miei amici ho ricevuto questa diagnosi di infertilità tra l'altro parentesi la diagnosi di infertilità non è mai vera al cento per cento Io questa cosa l'ho scoperta molto tempo dopo La diagnosi di infertilità è vera più o meno all'ottantacinque per cento Esiste una possibilità che gli esami che tu fai non siano completamente veritieri perché comunque non sono fatti con liquido seminale per cui il liquido può essere che abbia una consistenza diversa, un giorno, una temperatura diversa per cui passa dove magari il liquido di contrasto non è questo per dire perché poi ci sono persone che fanno, hanno I figli e sono apposta e poi che cavolo son rimasta incinta, com'è possibile se mi han detto che ero sterile? Beh, un ginecologo mi detto guarda che la parola sterile noi non dovremmo usarla. Mh. Okay. Questa era una piccola parentesi che ho fatto come ti ho fatto la ragnatela e l'ho staccata.
Altro consiglio che darei appunto dicevo è parlatene, è una scelta personale però a me sempre aiutato uno perché le tue giornate sono faticose e poter dire oggi sono giù perché ho fatto questo esame, sono stanca, non ho dormito per questo motivo secondo me ti aiuta a funzionare nel mondo in maniera migliore. Parlatene perché non c'è niente da nascondere, perché probabilmente sentirete le storie di altre persone e vi aiuterà. Storie diverse. Tu mi dici la sensibilità. La sensibilità sicuramente mia ne guadagnato come in ogni cosa che ci succede ma anche come ogni storia che noi ascoltiamo con il cuore.
Sono venute da me tante persone che hanno avuto esperienze di infertilità ma anche tantissime persone che hanno avuto esperienza di aborto spontaneo nei primi mesi o anche in mesi più avanzati della gravidanza e che si sono sentite di potermelo raccontare proprio in virtù del fatto che anch'io avevo fatto un'esperienza un po' faticosa. Siamo in una società in cui arrivare ad avere un figlio è in tante occasioni estremamente faticoso ed estremamente doloroso Dovremmo parlarne di più Io capisco che non ti si senta sempre pronti ma qualcuno deve fare I primi passi Se ti apri io ti assicuro che ti arriveranno un sacco di altre storie e sentirsi meno soli è sempre di grandissimo aiuto in queste circostanze quindi scrivere e parlare credo che possano essere due buoni consigli
Speaker 0: Sempre, un po' in tutto, credo che in ogni episodio del podcast ci sia qualcuno che commenta e dice pensavo di essere l'unica invece no, non siamo mai gli unici, non siamo così unici come pensiamo e questo a volte è un po' triste ma in realtà è una fortuna credo perché abbiamo sempre una rete di salvataggio secondo me. Se abbiamo la la mente aperta per cercarla. Perché poi a volte bisogna proprio cercarla la rete di salvataggio credo e cercare persone e mettersi un po' in gioco. Ascolta c'è un ultimo argomento, forse un'ultima domanda di cui vorrei parlare perché alla fine questo è un podcast di mamme e bambini, mi piacerebbe parlare di Yem se hai voglia ovviamente mi chiedo se tu abbia sentito o se senti il bisogno di spiegare a Emma che lei è nata grazie alla procreazione medicalmente assistita e se sì come l'hai spiegato o come hai intenzione di spiegarglielo?
Speaker 1: È una bella domanda non gliel'ho ancora spiegato perché in questo momento lei quasi quattro anni ed è molto più interessata a come cresce il bambino nella pancia e a come esce di come ci arriva che è proprio una cosa su cui non ancora iniziato a indagare quindi abbiamo molto più esplorato la la vita del feto in utero e la sua uscita la sua nascita più che come origina la vita però è una cosa che sicuramente le racconterò anche perché è uno dei tanti modi che abbiamo per insegnare ai bambini la diversità ci raccontano le storie no? Come si come si crea la vita ci sono un uomo e una donna, fanno l'amore, che cosa vuol dire fare l'amore, si crea un embrione che diventa feto che diventa un bambino e che nasce. Questa è la migliore delle ipotesi, no? E poi ci sono tutti milioni di modi in cui tu puoi essere diverso da questa storia e e più ne raccontiamo ai bambini più saranno pronti quando a essere diversi saranno loro perché succederà sicuramente in uno almeno in uno o più ambiti della loro vita. Quindi glielo racconterò senza dubbio le dirò come I dottori ci hanno aiutato come abbiamo incontrato io e il papà questa difficoltà e come siamo riusciti a superarla e ti dirò che io ho a casa un sacchettino, io ho il braccialettino che ci dato l'ospedale quando lei è nata e ho tutte le siringhe delle punture che ho fatto durante I cicli di Fivet che non riesco a buttare, che tengo lì perché sono un ricordo della storia di come abbiamo avuto la nostra bambina e quindi forse un giorno gliene farò vedere e saranno anche quelle parte del racconto che farò.
Speaker 0: Bellissimo. Sei nervosa? L'idea di raccontargliela o la vivi in maniera
Speaker 1: serena? No, non sono nervosa, fa parte del racconto di quanto la mia amo credo, di quanto l'abbiamo voluta.
Speaker 0: Un'ultima domanda forse un po' inappropriata, non lo so, tu me lo dici? Pensi di voler rifare tutto questo, di voler un altro figlio?
Speaker 1: Ti rispondo volentieri, io non voglio rifare il processo di procreazione medica assistita e questo aiutato all'interno della nostra coppia perché mio marito sempre voluto un figlio solo e se fossimo stati nelle condizioni di fare figli naturalmente questo sarebbe stato un argomento di cui discutere Siccome io non ho intenzione di rifare questo processo per motivi personali insomma che posso o meno condividere o che possono essere o meno condivisibili ma che hanno a che fare con delle mie paure o cautele rispetto a tutto quello che significa bombardarsi di ormoni in quel modo, questo ci aiutato ad appianare la questione secondo figlio.
Speaker 0: Grazie, Elisa, allora non ti nascondo che tu sai io e te non ci vediamo molto bene in questo momento, perché la connessione internet è pessima, ma io più di una volta ho trattenuto le lacrime, perché uno immagina I racconti, immagina le risposte, ma ascoltarle con tanta lucidità, con tanta dolcezza e tanta sensibilità è poi un'altra credo che toccheranno veramente tantissime persone. Quindi come dicevi tu qualcuno deve iniziare a parlarne e su questo credo un po' con tutti I tabù. Ti ringrazio veramente dal cuore di esserti veramente dal cuore di esserti esposta e di aver accettato il mio invito a parlarne qui su Educare con calma.
Speaker 1: Grazie a te, a parte che sono felicissima di avere avuto l'opportunità di fare questa cosa insieme anche se ti vedo e ti sento male ma in qualche modo ce l'abbiamo fatta però voglio mandare un abbraccio veramente con tutto il cuore a chi è in mezzo a questo processo in questo momento ricordando che la mia storia di diversità è diversa da tutte le altre e che non possiamo controllare il modo in cui questa cosa ci influenza quello che fa la nostra sanità mentale, la nostra sicurezza in noi stesse Veramente un abbraccio enorme a chi ci è mezzo fatevi coccolare, chiedete aiuto, trattatevi bene, abbiate fiducia, ci sono persone che l'hanno fatto sette-otto volte, io l'ho fatto due, non riesco neanche a immaginare che cosa possa significare, quindi tanto affetto per voi e vi abbraccio, in bocca al lupo.
Speaker 0: Come hai detto prima all'inizio siate scrigni preziosi mi è piaciuta questa metafora quindi ecco siate scrigni preziosi grazie Elisa
Speaker 1: grazie Carlotta grazie di cuore
Speaker 0: l'ultima cosa prima di dimenticarmi dicci dove ti possono trovare dove ti possiamo trovare sui social, su internet, su dappertutto. Okay.
Speaker 1: Allora io ho due account Instagram. Io sono Elisa e uno è quello in cui il lavoro che faccio con le famiglie e ed è il genitore consapevole che è anche un sito che è il genitore consapevole punto IT
Speaker 0: e fai percorsi per I genitori vero?
Speaker 1: Sì faccio percorsi di crescita genitoriale per aiutare I genitori nella relazione con I figli quindi lavoriamo nello stesso ambito diciamo per migliorare l'educazione, dare qualche strumento in più, qualche sostegno in più alle famiglie e costruire un futuro più armonico, più gentile, più rispettoso
Speaker 0: Sì, vero, lavoriamo nello stesso ambito e ci tengo ancora una volta a ripeterlo che non siamo in competizione, credo che questa sia veramente una cosa importantissima da continuare a ripetere e schiacciare questa mentalità della competizione, io Carlotta da sola l'educazione non la cambio, ma magari tutti insieme sì.
Speaker 1: E anzi il tuo corso di educare a lungo termine oppure quello di co-schuling? Sono lavori che si integrano nel sostegno alle famiglie e questa è una ricchezza in più.
Speaker 0: Sono assolutamente d'accordo e credo che sia bellissimo che I genitori abbiano più risorse a disposizione. Elisa, che dire, grazie davvero grazie di cuore per la tua pazienza anche con la connessione che è stata veramente terribile oggi, mannaggia! Però grazie grazie grazie di cuore!
Speaker 1: Grazie a te per il confronto, per l'ispirazione continua e per la tua presenza online che è sempre molto ricca di spunti di riflessione per me e per tutti. Grazie Carlotta!
Speaker 0: Grazie Elisa, alla prossima!
Speaker 1: Ciao cara, a presto! Ciao!
Speaker 0: So che ci siamo ringraziate almeno cinquecento volte prima di chiudere ma sono davvero ringraziamenti onesti uno perché credo che ci sia davvero tanto bisogno di queste conversazioni e due perché sono davvero grata a Elisa per il lavoro che fa con I genitori spero che la chiacchierata sia piaciuta anche a voi tanto quanto è piaciuta a me e a noi e ci vediamo la prossima settimana con un altro episodio di Educare con calma ovviamente mi trovate anche su w w w punto la tela punto com dove tra l'altro se volete potete lasciare un commento a questo episodio vi lascio il link nelle note e mi trovate anche su instagram come la teladicarloblog. Come sempre grazie per il vostro tempo e buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo.
Speaker 1: Ciao ciao!