Speaker 0: Benvenute e benvenuti a un nuovo episodio di educare con calma l'altro giorno in una delle mie dirette su instagram sapete che io faccio dirette improvvisate, se sono da sola non le salvo perché mi piace proprio la spontaneità e la temporaneità della diretta proprio come se fosse un ritrovo tra amici non è che se andiamo a mangiarci una pizza insieme lo registriamo e lo salviamo sui social media almeno spero di no e allo stesso modo mi piace mantenere le mie dirette così e quindi l'altro giorno in maniera molto così e quindi l'altro giorno in maniera molto spontanea ho fatto una diretta e visto che ero all'allenamento dei bimbi di calcio parlavamo di competitività perché io notavo come nell'ambiente del calcio ce ne sia molta sia tra bambini sia tra genitori senza generalizzare perché ci sono realtà molto belle amichevoli in cui si respira davvero un bell'ambiente però noi finora abbiamo trovato moltissime realtà legate al calcio e abbiamo vissuto poco piacevoli bambini al parco giochi che iniziano a giocare anche con Oliver ed Emily e poi escludono a chi non gioca bene, bambini che si urlano addosso piuttosto che giocare solo quando si inizia a giocare a calcio perché altrimenti giocano perfettamente tutti in armonia, squadre per allenamenti che appena arrivi all'allenamento ti guardano da capo a piedi e cominciano a farti domande e se si rendono conto che non sai nulla di calcio come Oliver per esempio che va solo lì per divertirsi e imparare uno sport nuovo ma che per ora non mai mostrato interesse nel gioco del calcio in televisione questi I bambini ti e così via potrei raccontarvi tantissimi altri esempi ora noi e I bimbi abbiamo esperienza solo con il calcio e con la pallacanestro come sport di squadra e nella pallacanestro c'è veramente da subito un ambiente molto bello mentre nel calcio è più normale che l'ambiente sia molto competitivo o almeno questa è stata la nostra esperienza tra l'altro proprio anche tra genitori che urlano dagli spalti manco dovessero arrivare ai mondiali e tra l'altro Alex detto una cosa interessante che non so se voi se siete d'accordo o meno che il calcio è sì uno sport di squadra ma in realtà è uno sport molto individuale star, la stella della situazione c'è c'è sempre il voglio segnare il gol io la fama del gol quindi ecco si che è uno sport di squadra cioè senza tutta la squadra ovviamente non si può giocare però è anche uno sport molto individualistico comunque a parte tutta questa cosa del calcio che non c'entra assolutamente niente con quello di cui voglio parlarvi oggi nella diretta poi con alcuni genitori parlavamo di come al di là dello sport comunque questa competitività nasca dalla scuola e purtroppo al contrario di quello che crediamo non è sana per lo sviluppo dei bambini quindi oggi ho deciso di parlarvi di sei aspetti dell'educazione tradizionale che incoraggiano una competitività malsana tra I bambini non per dare contro alla scuola tradizionale perché non tutte le scuole sono così ma perché come sempre credo sia importante essere consapevoli degli ambienti che frequentano I nostri bambini perché noi a casa possiamo fare molto se siamo consapevoli e se sappiamo che cosa osservare.
Quindi vorrei parlarvi di questi sei aspetti della scuola tradizionale e poi vorrei raccontarvi qual è la soluzione montessoriana perché montessoria è un ambiente che non promuove affatto la competizione del Quindi quelli che ho pensato io poi magari voi potete aggiungerne altri nei commenti sono uno) gli esami. Gli esami sono prove costanti per qualificare I bambini che finiscono per diventare il voto non solo della performance accademica del bambino ma purtroppo anche del suo valore di persona. Non tengono conto del ritmo individuale di apprendimento, richiedono che tutti I bambini acquisiscano la stessa conoscenza allo stesso tempo, quando un bambino è più lento in una materia viene punito con un brutto voto questo ovviamente provoca in lui una sensazione di tristezza di frustrazione soprattutto quando vede che il suo amico la sua amica hanno preso invece un bel voto spesso il bel voto del compagno non aiuta il bambino a pensare mi devo sforzare di più anche perché magari lui si è sforzato al massimo con le capacità che in questo momento per quella determinata materia perché in quel momento il suo interesse naturale non sarebbe per quella materia ma per un'altra però purtroppo la scuola gli dice tu devi studiare questo e quindi quel voto, il bel voto del compagno lo condanna a sentirsi inferiore due compiti a casa che poi finiscono per fare I genitori tra l'altro in alcune scuole ho visto addirittura compiti a casa con voto e quando c'è il voto stai sicuro che il genitore si attiva e qui parlo proprio di quei compiti a casa che io conosco bene tra l'altro perché li ricordo benissimo perché li facevo io una volta casa con I bambini quando facevo da tutor, che sono veramente più progetti universitari che competi a casa modelli realizzati con la pasta, disegni perfetti con glitter, pezzi di foglie, legno, poster con effetti speciali, invenzioni che brillano, fanno fumo, magari speciali invenzioni che brillano fanno fumo magari anche fuochi d'artificio che poi cosa succede?
Sono I genitori a preparare o finire da soli e generalmente a tarda notte sacrificando I loro momenti di riposo affinché il bambino prenda un bel voto purtroppo spesso quello che io vedevo quando andavo a casa di queste famiglie è che sembrava che la cosa importante fosse il progetto del bambino che questo progetto fosse spettacolare ma in realtà poco importava al genitore se il bambino partecipava o meno o se imparava o meno da questo progetto questa competizione contro gli altri è una mentalità che I bambini vedono e interiorizzano Numero tre: I voti I voti sono diventati quasi il momento chiave del percorso scolastico sono quelli che determinano se un bambino impara o meno lo fanno però in modo tale che se un bambino è curioso di insetti e dinosauri per esempio ma non imparato a conoscere I fiumi prende un po il suo voto e quindi bisogno di migliorare sui fiumi senza tenere in conto che se gli avessero chiesto qualcosa sugli insetti avrebbe preso probabilmente il voto migliore della classe I voti suppongono un tale elemento di pressione che I bambini e I ragazzini finiscono per studiare solo per passare l'esame e non per imparare memorizzano concetti per il giorno dell'esame che qualche giorno dopo rimangono poi per sempre chiusi nel cassetto dell'oblio di questo credo che abbiamo esperienza tutti nel nostro percorso scolastico spesso addirittura imparano le parole esatte del libro perché sennò gli insegnanti toglie un voto e li penalizza se non lo fanno tra l'altro questa è una storia vera una bambina a cui insegnavo mentre stavamo ripassando scienze in inglese bambina di sette anni lei spagnola che non dominava l'inglese io ero lì per insegnarle inglese e la madre mi aveva chiesto per piacere darle una mano con scienze avevamo appunto studiato il pomeriggio e vedevo che lei stava veramente facendo molta fatica con le parole del libro in inglese ma che in spagnolo sapeva tutto il concetto e allora le ho detto: Ma usa le parole in inglese, le parole che conosci, usa le parole in inglese, le parole che conosci, usa le tue parole non pensare alle parole del libro e lei mi detto che non voleva perché l'insegnante se no le toglieva punti poi ci stupiamo se adulti italiani colti con studi importanti non conoscono che ne so la geografia mondiale o anche solo quella italiana per esempio perché ce le hanno fatte studiare a memoria quattro) Le squadre o I gruppi competitivi una delle cose che molti genitori non sanno è che riassumo moltissimo gli studi sullo sviluppo dei bambini dimostrano che prima dei sei anni I bambini lavorano meglio individualmente e dopo I sei anni lavorano meglio in gruppo la scuola invece di solito fa esattamente il contrario ovvero li mette in gruppo a cantare canzoni a fare disegni e attività prima dei sei anni e alle elementari li divide in banchi singoli e li sgrida se parlano una volta si lavorava molto meno in gruppo oggi tante scuole hanno attività di troppo spesso il lavoro avviene in gruppi competitivi avviene proprio in maniera competitiva il gruppo con il miglior lavoro avrà un risultato ottimo e avrà un punto in più sul voto finale o qualcosa del genere quindi anche qui il focus è comunque sul competere e non sulla collaborazione competere con l'altra squadra con l'altro gruppo piuttosto che fare ricerca e collaborare con il mio gruppo per imparare semplicemente ciò che stiamo scoprendo studiando cinque) le punizioni non potevano mancare le punizioni mi conoscete quando un bambino si comporta male a scuola viene inflitta una punizione a volte questa punizione è addirittura per la classe intera a volte invece è per un singolo individuo e quel bambino viene punito e umiliato davanti all'intera classe altri duemila venticinque bambini quindi immaginatevi come si sente questo bambino in quel momento la punizione a questo punto diventa irrispettosa è una mancanza di rispetto il bambino si sente ridicolizzato si sente inferiore rispetto ai suoi coetanei e questo suscita in lui sentimenti negativi si fa poco lavoro con il bambino stesso per fargli comprendere le conseguenze delle sue azioni in modo rispettoso e individuale quindi poi come possiamo aspettarci che sappia comportarsi bene tra virgolette ultimo e ovviamente non potevano mancare I premi gli adesivi eccetera eccetera I premi sono una corruzione le cose vanno dette corrompono I bambini per il loro sforzo I premi a scuola sono pericolosi perché incoraggiano una competizione malsana e visto che non si rispettano I tempi gli interessi individuali spesso anche se I bambini si sforzano non ottengono il premio perché non hanno raggiunto l'obiettivo e quindi si sentono ancora più frustrati vedono che il compagno o la compagna come dicevamo prima prendono tre adesivi e loro nemmeno uno e quindi la motivazione diventa demotivazione cominciano a pensare di non valere perché non ottengono quell'adesivo che è inutile ma che per loro è tutto.
Nessun bambino dovrebbe essere ricompensato per l'apprendimento. L'apprendimento è un qualcosa che dovrebbe dare gioia, dovrebbe dare una soddisfazione intrinseca, è un fuoco intrinseco dentro di noi. Dovremmo lavorare di più affinché I bambini si sentano felici nell'apprendimento in modo che imparino con curiosità ed entusiasmo da poco un genitore mi raccontato che a scuola si dà un adesivo a chi è gentile tutto il giorno parlo di quella scuola determinata non a scuola in generale cioè si dà un adesivo a chi è gentile tutto il giorno io sono rimasta di sale perché siamo passati a usare premi non solo per premiare lo sforzo accademico ma anche per premiare I comportamenti dovremmo usare anche un po di buon senso essere gentili tutto il giorno inoltre significa che se hai un emozione forte e la esprimi con un urlo cosa normalissima per un bambino piccolo non ricevi il tuo premio e impari che le emozioni come la rabbia vanno represse ok, pedagogia Montessori per parlarvi di come si incoraggia la cooperazione invece della competizione perché questo modello scolastico è possibile, è fattibile, è vero, esiste! Maria Montessori credeva che l'educazione fosse lo strumento migliore per raggiungere la pace, ve l'ho raccontato tante volte e questo lo credo anch'io credo che semmai raggiungeremo obiettivi davvero importanti come l'assenza di guerre, la cura del pianeta e davvero partendo dai bambini e promuovendo nei bambini valori di rispetto e pace, educandoli al rispetto e alla pace.
Detto questo cercherò di prendere gli stessi fattori che ho usato per parlare della competizione e vi farò vedere come invece si usano e come li si approccia in Montessori. Prima di tutto in Montessori non ci sono esami, la motivazione dei bambini è continuare ad apprendere e migliorare se stessi le insegnanti sono coloro che valutano I bambini osservandoli li valutano con metodi che spesso restano privati e tra l'altro spesso non vengono neanche comunicati ai genitori se non ce n'è bisogno. Il colloquio genitori insegnanti parla molto delle caratteristiche del bambino dell'apprendimento emotivo piuttosto che dell'apprendimento accademico e dei successi accademici parla più della persona che dello studente due) in Montessori non ci sono compiti noiosi anzi non ci sono compiti però soprattutto non ci sono compiti noiosi l'apprendimento funziona attraverso le esperienze I bambini vivono il loro apprendimento in aula possono però ampliare le loro conoscenze a casa se vogliono ma non ci sono compiti monotoni e ripetitivi come nell'insegnamento tradizionale perché spesso e volentieri il bambino che è curioso in aula di un determinato argomento se gli viene data la possibilità di continuare a imparare su quell'argomento probabilmente arriva a casa e vuole continuare ad imparare perché l'apprendimento è come un fuoco non si spegne se non lo spegniamo noi e soprattutto I compiti non ottengono voti quindi quando fuori dall'aula per esempio visitano musei, fanno progetti, fanno ricerche, lo fanno senza la pressione di ricevere un voto o di fare meglio o peggio del compagno di presentare un progetto migliore e quindi lo vivono come un momento di gioia dell'apprendimento possono davvero nutrire il loro naturale amore per il sapere che tutti I bambini hanno e questo ovviamente rimuove la competizione perché ottenere un voto alla pari con il resto dei compagni crea molta pressione e quindi poi ci ritroviamo come dicevamo prima con quei genitori che lavorano fino a tarda notte per finire il progetto del figlio.
Tre. In Montessori I bambini non ricevono voti, la guida osserva ogni bambino, ogni bambino segue un ritmo individuale e ogni progresso o ogni difficoltà non viene valutata o etichettata o premiata io vi parlo del Montessori tradizionale ovviamente sapete che faccio sempre questa differenza perché oggi è un po' una moda e quindi tante scuole si definiscono Montessori ma non lo sono io vi parlo del Montessori tradizionale di quello che dell'eredità che ci lasciato Maria Montessori che poi io ho vissuto in prima persona perché I miei figli andavano ad una scuola tradizionale Montessori e so che questi ambienti esistono ne abbiamo anche poi vissuto in altre parti del mondo e questi ambienti vi assicuro che esistono e questo il non avere voti, non ricevere voti, motiva il bambino ad imparare senza paura senza pressione, solo proprio per la soddisfazione di sapere, di scoprire qualcosa di nuovo e questi bambini tra l'altro ritengono le informazioni perché non stanno imparando per un obiettivo, stanno imparando per il gusto, il piacere di imparare quattro in Montessori come vi dicevo prima si lavora in maniera cooperativa fin dalla scuola elementare in questa fase I bambini hanno un grandissimo bisogno di socializzazione quindi ci sono le squadre tra virgolette si lavora in gruppo ma non c'è competitività tra I gruppi questo bisogno di socializzazione si può soddisfare attraverso il lavoro cooperativo ma non è necessario che il lavoro cooperativo diventi anche competizione con altri gruppi come invece succede spesso nella scuola tradizionale I bambini in Montessori collaborano si aiutano a vicenda per giungere a conclusioni, per conoscere un argomento specifico, si correggono a vicenda anche perché I gruppi sono misti I bambini più grandi correggono ai più piccoli, I più piccoli insegnano ai più grandi eccetera eccetera però non competono tra loro si aiutano cinque come ho appena detto nelle aule Montessori c'è età mista ci sono gruppi di età mista il modo migliore per il bambino di imparare a non fare paragoni è quello di potersi sentire parte di una micro società in cui ci sono bambini più piccoli da aiutare ma anche bambini coetanei o bambini più grandi da cui imparare e che possono aiutare a loro volta questo bilancia, e costante sulla valutazione e l'evoluzione dei coetanei e promuove invece valori come solidarietà, empatia, pazienza, dialogo, cooperazione, risoluzione dei conflitti, dei problemi perfino.
Questi sono valori che la scuola dovrebbe insegnare che serviranno davvero a generare un futuro migliore e sei ultimo in Montessori non ci sono né premi né castighi ci sono bambini che ragionano sulle conseguenze anche aiutati ovviamente dagli adulti che ragionano sulle conseguenze delle loro azioni e partecipano per riparare il danno causato, per risolvere il conflitto che si è generato con un amico senza essere ridicolizzati in pubblico, senza essere puniti. I premi poi non servono perché la motivazione di fare bene o essere gentili e intrinseca nei bambini e questo montessoriani lo capiscono quella motivazione arriva da dentro non dobbiamo premiarla per farla uscire e visto che si lavora molto in maniera individuale anche quando un bambino fa qualcosa di ottimo supera un suo limite le insegnanti possono parlare con lui senza coinvolgere gli altri e anche questo impedisce che si creino sentimenti negativi di invidia, di competitività, anzi proprio perché la competitività viene rimossa è molto più facile che I bambini che crescono in un ambiente come questo montessoriano sappiano gioire dei successi degli altri piuttosto che provare invidia e poi c'è un'ultima riflessione che voglio fare prima di lasciarvi andare alle vostre giornate grazie come sempre per il vostro ascolto se siete arrivati fino qua perché è possibile che qualcuno di voi abbia pensato mentre mi ascoltavate che sia importante risvegliare nei bambini la sensazione di competizione in modo che diventino adulti competenti e di successo perché viviamo in un mondo competitivo ma la competizione tra le persone suscita sentimenti negativi sensazioni che poi in età adulta ci impediscono di concentrarci su ciò che è davvero importante che è il percorso, il lavoro, lo sforzo, e a lungo andare la mentalità della competizione offusca I nostri veri obiettivi e anche I nostri veri valori.
Il modo migliore per essere persone competenti nella vita e conoscere il proprio valore viviamo in un mondo competitivo è vero ma il modo migliore per essere competenti e avere successo in questo ambiente mondo competitivo è essere soddisfatti di ciò che facciamo non raggiungeremo mai la piena soddisfazione persona non raggiungeremo mai la piena soddisfazione di ciò che facciamo di noi se pensiamo sempre di più a superare il prossimo piuttosto che noi stessi e perfezionarsi è una tendenza umana come diceva anche Montessori tutti tendiamo a perfezionarci se ne abbiamo la possibilità e non ne siamo ostacolati e ne E' E un po' come diceva Picasso sull'arte: tutti I bambini nascono artisti il problema è rimanere artisti mentre cresciamo. Per migliorarci, per perfezionarci, dobbiamo imparare a competere con noi stessi, dobbiamo sviluppare la sicurezza in noi e sapere come superare noi da soli I nostri propri limiti. La concorrenza serve nel mondo adulto perché puoi inspirare, perché alla fine tutto ciò che creiamo è un remix di ciò che già esiste, ma la competizione malsana che insegna la scuola tradizionale non ci insegna a vedere la concorrenza come qualcosa di positivo ma come qualcosa che ci provoca invidia che vogliamo distruggere tra virgolette la competizione si può imparare nella vita nello sport in cui il gioco alla fine è proprio quello la competizione è il gioco si basa su quello ma la scuola dovrebbe basarsi sull'apprendimento, sulla gioia dell'apprendimento, sulla promozione dell'apprendimento e sul trasmettere valori più sani come la collaborazione e mi devo fermare perché I bimbi stanno cuocendo delle uova che ormai saranno pronte a sto punto e io ho promesso che avrei apportato il mio contributo preparando un insalata per pranzo quindi vado ma prima vi ricordo che mi trovate anche su w w w punto la tela punto com e su instagram come la teladicarlottablog veramente se questo episodio risvegliato in voi dentro di voi e sentite di volerlo condividere per favore andate sul mio blog cercate la pagina dell'episodio e lasciatemi un commento iniziamo una bella conversazione ricordatevi sempre ovviamente di rileggere I vostri commenti togliere I giudizi e cercare di renderli il possibile rispettosi per prendervi cura delle vostre parole e per prendervi la responsabilità delle vostre parole però veramente mi piacerebbe tantissimo se aprissimo una conversazione anche lì buona giornata buona serata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo ciao ciao