benvenuti e benvenute a un altro episodio di educare con calma dopo il Real di questa settimana che ho pubblicato su Instagram parlando della rabbia in cui dicevo che non dobbiamo insegnare ai bambini a non essere arrabbiati, ma dobbiamo insegnare loro come essere arrabbiati. Mi avete scritto in tanti e tante chiedendomi come si fa a insegnare a gestire la rabbia se non lo sappiamo gestire noi in primis? Domanda lecita, bellissima e che denota una cosa importantissima nella genitorialità. Ovvero l'aver capito che per crescere i nostri figli e dare loro l'opportunità di diventare individui equilibrati, rispettosi, capaci di empatia, dobbiamo prima diventarlo noi, quegli individui. È per quello che dico spesso che dobbiamo crescere noi stessi prima dei nostri figli. La risposta a quella domanda sta in parte alla fine della caption del stesso in cui ho scritto ma soprattutto bisogna fare il lavoro su noi stessi, perché se non sappiamo controllare noi la nostra rabbia, possiamo solo aspettarci che i bambini replicheranno il nostro modo di processarla. E purtroppo questa è la risposta, nel senso che io non posso dirti insegnarti come controllare la tua rabbia. Anzi, non credo nemmeno che la rabbia si debba controllare ai miei figli insegno che non è sano, non è costruttivo reprimere emozioni e lo stesso vale per me. Credo che la rabbia invece si debba accogliere, assecondare, accettare, anche coccolare a volte, ma so anche per esperienza personale, esperienza di persona che con la rabbia davvero ha vissuto l'ha conosciuta in maniera molto forte. Anzi, da un po' mi definisco scherzosamente nella mia testa una veterana della rabbia, espressione che mi è venuta spontanea quando una mia amica un giorno mi ha detto che per lei la rabbia era un'emozione nuova che aveva provato per la prima volta dopo essere diventata mamma. E io le ho risposto beh, allora io sono una veterana della rabbia. Ecco, quindi non so se tu sei una veterana o un veterano della rabbia o se invece per te la rabbia è un'emozione nuova. Come per la mia amica, quello che so di per certo è che si può imparare a gestire la rabbia in maniera più sana e più costruttiva. Io ero e sono appunto una persona la cui prima reazione ha un'ingiustizia. Ho una sensazione scomoda, un litigio e la rabbia esplosiva l'urlo. Lo dico anche al presente, anche se oggi so di aver fatto dei passi da gigante, ma lo dico al presente perché è un processo di apprendimento che si impara ogni giorno e che in realtà non si smette di imparare un po' come tutta la vita d'altronde non smettiamo di imparare. Il problema vero è che, come dicevo prima, io non posso dirti come gestire la tua rabbia. Sei tu che devi trovare il tuo modo, come ognuno deve trovare il suo modo di gestire la propria rabbia. Però posso dirti che cosa ha aiutato e aiuta me prima di tutto per me è non tenermela, non tenermi la rabbia ma esprimerla. Se sono arrabbiata lo dico posso dire per esempio in questo momento sono arrabbiata e ho bisogno di calmarmi. Poi posso parlare di nuovo con voi. Se non lo dico, so che arriva l'effetto pentola a pressione che anche se magari passa al momento della rabbia. Comunque quella rabbia si accumula lì da qualche parte dentro di me e alla volta dopo esplode e quindi so che lì perdiamo tutti perché esplodere e urlare non insegnano nulla né a me né alle persone con cui interagisco e poi un'altra, cosa che a me ha aiutato molto a comunicare sono anche i pensieri più cattivi. Una volta, per esempio, ho detto a Oliver che ero così arrabbiata che avevo voglia di picchiarlo. E poi gli ho detto che non lo facevo perché ho imparato a scegliere le mie azioni, a scegliere la persona che sono. Invece gli ho detto vado a chiudermi in camera e gli ho chiesto di rispettare il mio tempo. E a questo si allaccia la pratica del mommy time. I mommy time sono dei momenti per me, momenti in cui ho bisogno di stare da sola con me stessa e ovviamente bisogna praticare il mummy time nei momenti di calma, non quando siamo tutti arrabbiati, ma quando siamo calmi per poi poterli usare, saperli usare anche nei momenti in cui sorgono quei pensieri cattivi e in cui sale la rabbia del mummy time. Ho parlato sia sul mio blog che in una in un video su Instagram. Cercateli! Basta digitare sul mio blog Mummy Time e lo troverete e un'altra, cosa che mi ha aiutato tantissimo è visualizzare la rabbia. Um nel mio nella mia guida è il tuo coccodrillo. Offro tantissime visualizzazioni della rabbia per i più piccoli, um per capire la loro rabbia, ma in realtà servono tantissimo sia a visualizzare la loro rabbia sia a visualizzare la nostra rabbia e a me la visualizzazione in generale aiuta tantissimo proprio perché mi dà l'opportunità poi di usarla a mio um vantaggio la volta dopo, quindi a pensare e a riflettere per poi usarla e scegliere le mie azioni. La volta dopo ti invito anche ad ascoltare l'episodio del podcast numero quattordici che si intitola proprio la rabbia, le urla dei genitori e una storia tibetana. E poi per ultimo, um probabilmente semplicemente arrabbiarmi, perdonarmi e chiedere scusa perché quando esplodo esplodo so che non aiuta. So che in quel momento non sono una persona che so essere, ma non mi sento in colpa, non mi sento più in colpa, mi accolgo, mi perdono perché qualsiasi altra reazione o azione è poco costruttiva. E poi chiedo scusa e chiedo solo scusa, senza aggiungere il ma e sulle ragioni per cui evitare scusa ma ho parlato anche in un altro episodio del podcast e poi ovviamente voi mi chiedete ma come hai imparato tutto questo? E la cosa buffa è che la risposta è che l'ho imparato soprattutto facendo corsi di genitorialità in inglese e in spagnolo quando sono diventata mamma. Corsi a cui poi io mi sono ispirata per creare il mio corso, educare a lungo termine che chi lo ha fatto sa che è molto più di un corso di genitorialità. Perché ormai lo sapete, io non credo che si possa evolvere come genitori, si evolve solo come individui. Ed è per questo che parlo tanto tanto tanto di evoluzione personale quando parlo di genitorialità, con rispetto alla genitorialità, soprattutto. E perché l'ho imparato in quei corsi, non perché lo dicessero direttamente come lo dico io nel mio corso, ma perché quei corsi mi hanno aperto la mente a un tipo di educazione diversa da quella che io avevo ricevuto e per questo mi hanno fatta riflettere su quello che era mancato a me, in primis come bambina. E da allora ho iniziato ad analizzarmi da adulta per capire quali parti di me non mi appartenevano, ma che continuavo a nutrire, perché quello era il modello dell'educazione che avevo ricevuto perché pensavo di essere così e basta che non è vero. Non siamo così e basta. Siamo individui con un grande potenziale e una infinita possibilità di evoluzione e cambiamento e così, appena ho capito che potevo scegliere che persona essere, ho iniziato poco a poco a scegliere di cambiare quelle parti di me che mi facevano sentire scomoda per essere invece più in armonia con me stessa, per piacermi di più, ma anche per essere più in armonia con le persone che amo e che mi amano e anche, ovviamente, per offrire ai miei figli un modello di educazione che io reputo sano e costruttivo secondo i miei modelli, i miei standard. E tutto questo, ovviamente, è un passo alla volta, a volte in avanti, spesso indietro, perché, come dico sempre, l'evoluzione è fatta di progressi e regressi. Però comunque piano piano, anche quando andiamo indietro, poi è ovvio che andremo avanti. E quando andiamo avanti abbiamo imparato davvero una grande parte di noi e ce la portiamo appresso e poi si rinizia con un'altra piccola parte di noi, eccetera eccetera. Questa è l'evoluzione. Per me è un continuo avanti e indietro. Quindi se ti interessa scoprire di più sulla mia evoluzione, che sono uscita tantissimo dai miei cinque minuti, ma vabbè, non importa. Comunque, se ti interessa scoprire appunto di più sulla mia evoluzione, iniziare la tua ti consiglio di dare uno sguardo al mio corso. Educare a lungo termine perché è davvero molto, molto di più di un corso di genitori. Per me è un corso su come essere umani, come entrare in contatto con la nostra umanità, con la nostra empatia, con la nostra capacità di educare alla pace e al rispetto e scegliere la pace e il rispetto nelle nostre relazioni in tutte le nostre relazioni, non solo quelle con i nostri figli. E con questo ti saluto e ti do appuntamento al prossimo venerdì con un altro episodio di educare con calma. Ovviamente. Nel frattempo mi trovi anche su Instagram come la tela di Carlotta Blog e a casa mia, sul mio blog e sito la tela punto com. Buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove sei nel mondo. Ciao ciao.