Preferiti dei bambini
benvenute e benvenuti a un nuovo episodio di educare con calma Ho di nuovo qui con me un ospite speciale che è Viola Kyung Kg, consulente formatrice per l'alta sensibilità l'ho già invitata in due episodi precedenti. Nel primo episodio con Viola abbiamo spiegato che cos'è l'alta sensibilità ne abbiamo parlato più in generale, mentre nel secondo episodio abbiamo risposto a delle domande più frequenti. Quindi abbiamo affrontato questioni più specifiche, per esempio la fatica con i cambiamenti e le transizioni. Quindi, se non avete ancora ascoltato quei due episodi, vi consiglio di andare a recuperarli prima di ascoltare. Questo perché secondo me Potre- potranno aiutarvi moltissimo a capire quello di cui parleremo oggi, perché oggi parliamo di alta sensibilità, relazionata all'ambiente scolastico, cercando di capire come conciliare le due cose i due mondi, quindi la la casa e la scuola che potremmo considerare un po' come il mondo fuori e come comunicare con gli insegnanti. Do il benvenuto a Viola Ciao Viola, Grazie per essere di nuovo qui con me. Ciao Carlotta, è un grandissimo piacere. Grazie ancora, Dell'invito iniziamo subito con una domanda che mi ha fatto un genitore, ma che secondo me rispecchia la sensazione di moltissimi moltissimi genitori di bambini altamente sensibili. Questa volta ti leggo proprio il messaggio della mamma che era questo la mia grande paura è che la differenza tra casa e fuori risulti invalidante. Già adesso, dopo cinque mesi di materna, mi dicono che mio figlio è troppo sensibile, che ha emozioni troppo forti, reazioni esagerate, tutte cose senza senso per me Mio figlio è così, non fa così, ma loro sembrano non capirlo e la cosa mi fa parecchio male. Viola che cosa risponderesti a questa mamma? Cara mamma, ti capisco. Ti capisco perché effettivamente è molto comune trovarsi in questa situazione. Ma iniziamo da una cosa molto importante che è la conoscenza, cioè educhiamo il più possibile sull'alta sensibilità, in modo da poterne parlare con gli altri e inclusi appunto gli insegnanti. Spieghiamo loro che cos'è perché la la la conoscenza è il primo passo per sfatare dei malintesi e per far comprendere alle altre persone che la sensibilità dei nostri figli è un aspetto prezioso e non va giudicato o messo in isolamento per questa. Per questa sua, per questo suo tratto caratteriale, quando appunto si tratta della della scuola è è importante attivare una conversazione aperta con gli insegnanti, cioè non avere paura di parlare con loro delle caratteristiche specifiche di nostro. Dobbiamo parlare delle caratteristiche positive di nostro figlio più che parlare del fatto che ha delle emozioni esagerate. Ma parliamo delle cose belle perché fondamentalmente sono cose belle. Lui sente delle emozioni più forti rispetto agli altri bambini. Cerchiamo di sottolineare quali sono le sue capacità, quali sono i suoi interessi e la sua grande sensibilità empatica, in modo tale che la maestra, gli insegnanti entrano, entrino in empatia con nostro figlio. Quindi spiega alla scuola, alle insegnanti, alla direzione che tu vuoi collaborare con loro, creando un ambiente che supporti il suo sviluppo in modo positivo. Questo è importante e piano piano verrà accolto ancor di più e abbracciato in modo più gentile. Ecco perché mi vien da dire gentile, perché alle volte sì vengono messi un po' con le spalle al muro. Ecco, questo sì. Mhm, ascolta, ma secondo te ci hai già un pochino indirizzati? In un certo senso. Ma secondo te quali sono degli strumenti utili proprio per aiutare le famiglie ad affrontare questa conversazione, ad affrontare la tematica dell'alta sensibilità dei propri figli con la scuola? Allora la cosa importante è creare la consapevolezza. Cioè molte scuole potrebbero non essere a conoscenza dell'alta sensibilità. E questo è è importante che loro lo sappiano. Quindi le famiglie possono iniziare a condividere delle risorse informative con le scuole o degli articoli o dei libri. Comunque parlare a loro che cos'è l'alta sensibilità, come ho detto prima una comunicazione aperta, quindi parlare, dialogare, non rimanere lì. Um diciamo frizza come spesso dico um dettato dal giudizio che fa la maestra su nostro figlio, ma comunque accogliere anche quello che la maestra racconta di nostro figlio e spiegare. Quindi una comunicazione aperta è importante. Poi magari possiamo anche lavorare insieme agli insegnanti, quindi giocare d'anticipo, spiegare ancor prima le caratteristiche di nostro figlio in modo tale che sa cosa eventualmente aspettarsi di fronte alle situazioni. Possiamo anche condividere con gli interessi delle delle, delle esigenze specifiche che sono legate dell'alta sensibilità che possono essere banalmente, dico banalmente, perché a me viene naturale dirla questa cosa degli angoli dove il bambino può ritagliarsi e isolarsi, perché magari c'è un momento di caos, di caotici che possa essere può essere la ricreazione e il bambino, anziché andare a giocare coi bambini, con gli altri bambini, vuole isolarsi e stare nel suo angolino anche seduto al suo banco, o stare in un altro in un altro luogo. E poi bisogna importante sensibilizzare i compagni di classe attraverso gli insegnanti o la direzione. Quindi questo non è un aiuto solo per i nostri altamente sensibili, ma è anche un aiuto per i bambini normo sensibili che imparano ad accogliere, ad accettare bambini più sensibili di loro perché si aiutano a vicenda. Perché noi sì, aiutiamo il bambino altamente sensibile ad essere accolto, ma insegniamo anche i bambini normo sensibili ad accogliere. E questo è un passaggio molto importante. Ecco perché io non invito sempre e solo far giocare il bambino altamente sensibile col bambino altamente sensibile. Ma invito anche a far entrare in relazione un bimbo normo sensibile con l' altamente sensibile, proprio perché insieme si possano aiutare che tra l'altro è un po' quello che facciamo a casa. Poi, quando abbiamo un bambino altamente sensibile, un bambino um normo sensibile, probabilmente è esattamente la stessa cosa che facciamo. Li aiutiamo a interagire. Esattamente. Esattamente. Vanno bene tutti e due, si aiutano l'un con l'altro e crescono conoscendosi entrambi, perché uno sarà la forza dell'altro. Ognuno di loro si aiuteranno a vedere il mondo dalla prospettiva dell'altro anche. E qui si acquisiscono gli strumenti dell'empatia Esatto, tra l'altro appena ho detto normo sensibile che probabilmente lo abbiamo detto anche in altri episodi. Ma appena ho detto normo sensibile mi è in questo momento mi è se mi è sembrato sbagliato. Come dire perché normo sensibile che cos'è normo sensibile anche un bambino altamente sensibile è normale. Quindi ecco, magari specifichiamo che lo usiamo proprio per fare la distinzione in maniera puramente scientifica scientifico. Infatti sì, lo stavo per dire, lo usiamo puramente scientifico proprio per andare a per spiegare, per abbreviare, per far capire che l'alta sensibilità è una percezione delle emozioni molto più elevata rispetto ad un individuo che le percepisce in minor misura. Ecco, diamo solo questa definizione non sono etichette, non è niente, è solo per andare a spiegare normo sensibile che non ha questo processo sensoriale così elevato come l'alta sensibilità. Esatto. Um scusami, io ti ho interrotto viola, magari invece volevi continuare con con altri strumenti o avevi avevi concluso sono diciamo quelli fondamentali. Ecco per me il dialogo aperto. Spiegare bene che cos'è l'alta sensibilità, appunto portare documentazione che possono essere anche libri risorse aiuta e raccontare di proprio figlio come è in casa. E spiegare agli insegnanti, appunto, che la cosa miglior da fare è non insistere con i bambini altamente sensibili, non dare troppi incarichi, troppi compiti, ma soprattutto non fare troppe domande perché lì il bambino si frizza. Ecco, questa è una cosa che mi preme sottolineare. Importante perché i bimbi altamente sensibili hanno la tendenza a frizza. Cioè questo è un termine che ho coniato io a congelarsi, perché quando hanno delle domande eccessivamente dirette, loro si bloccano, si fermano e non rispondono, tendono a non parlare, diventano muti perché gli stanno cercando di elaborare tutto quello che noi stiamo dicendo loro che loro la percepiscono come un'emozione elevata, perché magari non alziamo il tono di voce, non siamo accoglienti in quel momento e per loro è forte. Allora muti piano piano per scongelarli dobbiamo cercare di portare tutto su un piano diverso, cioè sulla parte dolcezza, ma anche su cerchiamo di anche di farli sorridere in quel momento, di alleggerire quella tensione. Quindi se noi abbiamo un insegnante che ha questa modalità di insegnamento o anche di di discussione col bambino in cui si avvicina molto col viso oppure molto, molto forte e molto decisa. Spieghiamo agli insegnanti che è meglio parlargli con un tono molto più pacato che si possono dire le stesse cose, ma in modalità diverse affinché le scritta con più leggerezza. In questo modo troveremo collaborazione da parte del bambino altamente sensibile. Questa è la una delle prime cose importanti da dire al colloquio con l'insegnante come parlare ma ascolta viola io adesso che ti sento parlare nella mia testa c'è solo un unico come dire campanello d'allarme che faccio se non trovo comprensione da parte degli insegnanti e te l'avrei chiesto poi dopo però in realtà più ti sento parlare avevo un'altra domanda prima da farti, ma in realtà ti faccio poi quell'altra domanda dopo e e mi ha mi anticipo perché certo noi possiamo spiegare possiamo preparare che mi sembra essere un po' la chiave di volta no, la preparazione anche in questo caso ed è uscita tra l'altro in tutti e due gli episodi precedenti che abbiamo fatto sempre in situazioni diverse. Però davvero la preparazione è molto importante. Però anche se noi proviamo a comunicare in maniera efficace, poi cosa facciamo? Se dall'altra parte non riscontriamo comprensione, allora la domanda è perfetta per il momento giusto. Allora in quel momento lì la la l'istinto che ha il genitore è di prendere e portare via il bambino perché lì lo vuole proteggere. Il genitore naturalmente dice no, Mio figlio è così, non fa così, no? Un po' come la mamma di prima che ci ha fatto la domanda. Ma il punto è che, um noi il il mondo, il mondo è questo. Nel senso noi non non possiamo cambiare il mondo. Noi dobbiamo insegnare ai nostri figli a a stare nel mondo pur avendo la propria identità. Gius come è giusto che sia, e deve anche imparare nostro figlio a stare anche nei momenti di conflitto. Come nello stesso tempo, anche le insegnanti devono imparare ad accogliere i bambini altamente sensibili. Quindi in questo caso la cosa importante è veramente mantenere la calma di non partire, perché se l'insegnante parte col suo pregiudizio e anch'io, parto col mio pregiudizio non caviamo un ragno dal buco. Quindi, anche se è difficile mantenere la calma, cerchiamo di affrontare la situazione i in un modo pacato e una comunicazione a parte. Vabbè, rispettosa, ma evitare il conflitto perché evitando il conflitto riusciamo a ragionare di più con l'insegnante. Certo è che una cosa che adesso mi vien da dire è che noi dobbiamo cercare di trovare una scuola che in cui la classe di nostro figlio non abbia tanti bambini al suo interno. Cioè venti bambini sono tanti per un bambino altamente sensibile. Quindi già, già di per sé la scelta deve essere fatta in un determinato modo affinché l'insegnante non abbia neanche non debba neanche stare attenta a venti bambini. Ecco, infatti la mia domanda successiva sarebbe stata proprio quella ovvero come scegliere la scuola? Che domande facciamo alle insegnanti per scegliere la scuola adesso? Le te le sto mischiando tutte, praticamente sì, sì, sì, sì. No, no. Okay, allora rispondo a questa domanda, poi tanto si fonderà un po' tutto insieme. Allora la la scuola prevalentemente, come dicevo prima io bisogna cercare di capire che approccio educativo hanno, cioè capire se è un approccio che ha tendenza sull'app sull'apprendimento esperienziale piuttosto che collaborativo o piuttosto che tradizionale. Il metodo tradizionale c'è quindi adulto di fronte e il bambino lì fermo statico che ascolta la lezione. Stiamo parlando già di bambini di scuola elementare, eh? Per il bambino altamente sensibile è deleterio perché il bambino non è deleterio. Ho detto perché il bambino non è deleterio. Ma era era una era provocatorio. Era provocatorio? Certo, certo, io parlo sempre per quanto è violenta. Passatemi il termine, anche se non è proprio corretta. Li le la modalità proprio di insegnamento. Quindi questo insegnamento, il bambino come prima. Se noi gli parliamo in faccia e lo guardiamo dritto negli occhi e gli parliamo con irruenza per lui, lui la subisce come violenza. Ecco perché poi c'è il mutismo si frizza, si congela. Se io di fronte sono un'insegnante e insegno al bambino, gli faccio anche un'interrogazione. Si deve alzare in piedi di fronte a me difficilmente parlerà quel bambino perché si sentirà osservato, percepirà le smorfie dei suoi compagni, magari il disappunto dell'insegnante la paura di sbagliare, si sentirà magari giudicato. Quindi lui sa, avrà un riflettore addosso, cosa che non vorrà avere. Quindi è molto meglio un'educazione più esperienziale fatto di esperienze, di di complicità, di scambio. Dove può attivare anche la sua parte più artistica al bambino. Ecco, questo certo è un po'. Più difficile trovare una scuola con un approccio così. Quindi se è tradizionale, allora cerchiamo di trovare una scuola che non abbia tanti alunni per classe dove non siano più di quindici affinché nostro figlio non viva in questi gruppi giganteschi. Poi quali strategie La scuola adotta per supportare il benessere emotivo dei bambini? Ci sono dei programmi di gestione della dello stress o della educazione emotiva? Mhm, questa è un'ottima domanda. Certo, questa è una domanda che si possono fare alle scuole. E poi come cam-? Come gestiscono i cambiamenti delle routine o delle abitudini? Cioè c'è uno spazio per la flessibilità dei bambini che possono essere più sensibili se necessario, che può essere anche il nido e la materna, quando magari cambia la routine lì come accolgono il bambino altamente sensibile? E poi che pratiche di comunicazione hanno gli insegnanti con i genitori? Cioè è possibile instaurare un dialogo aperto e costante tra genitore e insegnante, perché il genitore avrà un sacco di domande da fare e vorrà avere risposte. Adesso funzionano, vanno a, vanno avanti con le applicazioni e mandano i messaggini. Ma no, non è sufficiente. Alle volte, anche qui capire come creano la relazione tra scuola e genitori. E poi ci sono i programmi di attività extrascolastici lo fanno. Questo promuove la socialità dei bambini tra l'altro avevamo parlato anche nel primo episodio. Per esempio dello sport bravissima. Avevamo parlato dello sport che è molto importante per il bambino altamente sensibile perché gli permette di stare nei gruppi intanto di individuare se il bambino preferisce un gioco individuale, uno sport individuale o uno sport di gruppo, ma comunque stare all'interno di una squadra, di un gruppo anche se non è un gio-, uno sport di squadra consente al bambino di dimenticare di stare in mezzo a tante persone perché è concentrato sull'attività che gli piace fare. Quindi lui cosa fa? Questo è un passaggio importante. Ancora una cosa bella, un momento molto bello che lo emoziona, che gli piace, che è quell'attività sportiva e associa il fatto che lui può stare in mezzo ad un gruppo caotico perché ha ancorato un momento bello. Quindi nel momento in cui lui si ritrova in mezzo a un gruppo di altri bambini, lui potrà spostare la sua attenzione non sul caos e sui rumori che vi sono all'interno dell'ambiente, ma nel qui ed ora su quello che sta facendo. Quindi l'ancoraggio positivo è solo un vantaggio per il bambino altamente sensibile perché tu genitore potrai dirgli sei riuscito a stare in mezzo ad un gruppo senza che tu ti sia sentito sopraffatto. E quello è un ancoraggio importante e potentissimo. Quindi per i bambini è altamente sensibile. Sfruttiamo lo sport come mezzo per farlo stare anche in una situazione che è fuori dalla sua zona di comfort. Certo, quindi nella scelta della scuola è importante che chiedere proprio che attività extrascolastiche ci sono e ed eventualmente se non ne hanno magari considerare una scuola che abbia un orario più accorciato per riuscire a far quadrare anche le attività extrascolastiche senza che tutta la giornata sia um impegnata minuto per minuto. Che poi ovviamente quello anche crea una un'impossibilità a essere flessibili che non è decisamente d'aiuto. Certo basta anche solo se la scuola non ha attività extrascolastiche e basta che noi noi iscriviamo anche ad uno sport esatto solo e che si dedichi a quello e in quel modo lì oltre che entrare in relazione con altri bambini. Quindi conoscere altri bambini. Ma lui potrà anche imparare a stare anche in altri ambienti. Quindi esco sempre dalla mia zona di comfort. Esatto. E tra l'altro prima mi sono fatta un appunto perché hai detto un qualcosa sulle interrogazioni ovvero che questo approccio frontale sarebbe meglio evitarlo per il bambino altamente sensibile che appunto, per esempio un'interrogazione come in un'interrogazione del tipo io ti faccio domande, tu sei in piedi davanti a me, è molto probabile che il bambino nel tuo gergo si frizzi e e io sentivo le domande dei genitori. Sì, vabbè però il mio mio figlio dovrà pure imparare a fare queste interrogazioni e volevo semplicemente specificare che non è che se noi non mettiamo nostro figlio nella condizione di farlo adesso a um quando non è ancora pronto, non lo imparerà mai per tutta la vita semplicemente stiamo dandogli prima gli strumenti per impararlo e poi mettendolo lo mettiamo nella condizione di potergli mettere in pratica quegli strumenti. È un po' lo stesso discorso di quando mi dicono eh vabbè, ma i miei figli nella vita verranno umiliati da tutti. Allora io li umili, così così glielo insegno perché altrimenti come imparano ad affrontare le umiliazioni ecco, in un certo senso è un po' lo stes- la stessa conversazione. Io prima do gli strumenti a mio figlio per far fronte alle critiche, ai giudizi della gente e alla cattiveria della gente, senza per forza esporlo a quella cattiveria che non lo aiuta a processarla. E poi così li avrà quando si ritroverà di fronte a quella cattiveria. Che ne dici? Assolutamente sì. E infatti qui cosa succede? Che in tutto il percorso, quello che è giusto fare è crescerlo con una buona autostima. Perché se noi lo cresciamo con consapevole, con una sana autostima, quando si troverà di fronte a questo tipo di insegnamento, perché è così? Diciamo tendenzialmente per la maggior parte delle scuole il bambino avrà gli strumenti che che ha acquisito nel corso del tempo e la fiducia intanto dei suoi genitori. E sa anche che i suoi genitori hanno parlato con gli insegnanti. Questa cosa noi a nostro figlio lo possiamo assolutamente dire. Anzi è necessario che noi lo diciamo che noi parliamo con con, con gli insegnanti affinché illustri, vi illustriamo sul suo carattere, sul suo, sulla sua personalità, sul suo temperamento, sulle sue modalità. E quindi si sentirà ancora più sicuro. Intanto il lavoro che noi facciamo già crescendo nostro figlio senza giudizio, ma accogliendo le sue emozioni. Noi già lì stiamo aiutando a far accrescere la sua autostima. E quando arriverà il momento di andare a scuola cinque sei anni, il bambino già avrà un po' di strumenti, certo, e poi ovviamente la sua relazione che che la la relazione che costruirà il bambino con gli insegnanti è una relazione tutta loro, come anche quando vanno al nido. La materna è una relazione che poi instaurano tra di loro. Noi sì che li accompagniamo nel mondo, ma devono anche imparare a stare nel mondo. I nostri figli non non possiamo essere sempre il loro guscio, dovranno uscire fuori. Però prima di tutto la cosa importante è che noi diamo loro le basi, ma le basi le diamo lavorando sulla loro autostima, sulla loro consapevolezza. E loro con quello che hanno guadagnato, poi vivranno il mondo. Noi siamo qui per dare gli strumenti. Mhm allora sì che loro poi potranno stare ogni dove. Esatto. Infatti, quando mi chiedono i genitori. Ma io posso educare in un modo, ma il mondo fuori è diverso. Io gli dico sempre ha senso, ha senso lo stesso perché tu stai mostrando che esiste l'alternativa. Immagina se tu educarsi allo stesso modo del mondo fuori tuo figlio non saprebbe mai che esiste un'alternativa e quindi non potrebbe neanche, um, sviluppare quegli strumenti, mentre invece così stiamo dando l'alternativa e stiamo aiutandolo a sviluppare proprio gli strumenti che avrà bisogno per affrontare il mondo fuori. E senti un'ultima domanda che in realtà mi è venuta mentre parlavi e mi allaccio a quello che mi dicevi prima del che cosa faccio quando un insegnante non si dimostra flessibile in un certo senso, oppure non riscontro comprensione da parte di questa insegnante, se mi rendo conto che sono in questo tipo di ambiente che mio figlio in questo tipo di ambiente e non ho altra scelta intorno a me, eh, perché la scuola è quella che è ed è l'unica nel raggio di um di chilometri che sono disposta a fare tutti i giorni che faccio. Immagino un po'. La tua risposta però, perché abbiamo parlato di preparazione già in tutti gli episodi. Però ecco che che si fa in quel in quel momento, allora? Beh, in questo caso qui parlare direttamente a parte quella direzione, proprio cercare insieme se si può trovare un punto, un punto d'accordo no, dove insieme si si si trova una quadra e insomma un accordo, cioè la cosa che per me la cosa molto, molto importante è proprio cercare una consulenza esterna da un professionista che che può dirigere la famiglia in una direzione. Okay, ma la stessa cosa anche le scuole no? Accogliere l'alta sensibilità e formarsi, cercare di capire, istruirsi su questo tratto per poter essere più accoglienti verso bambini così sensibili, perché se la scuola non la possiamo cambiare e mi rendo conto quanto possa essere difficile, noi non possiamo comunque pensare di dare in pasto ai nostri figli. Dobbiamo, ripeto lavorare sì sull'autostima di nostro figlio e sulla sua consapevolezza però dall'altra parte visto che sono bimbi comunque piccolini, ci deve essere anche un'apertura quell'abbraccio no grande grande che sappia accogliere con rispetto e amore ai nostri figli. Quindi se le insegnanti non sono pronte a fare questo, parlare con la dirigenza e spiegare che poi comunque esistono professionisti che possono aiutarli a conoscere più da vicino l'alta sensibilità. Certo che è un po', probabilmente quello che faremmo o che mi auguro che una scuola faccia con um bambini che hanno dei bisogni diversi da altri e spero quindi che insomma anche questo possa essere preso in considerazione, anche se effettivamente si conosce poco. Spero che si conosca sempre di più, però, ecco, spero che veramente possa essere considerato con accoglienza. Ecco perché alla fine credo che credo che si possa sempre trovare un po', un accordo tra quello che è il genitore e quello che è l'insegnante se c'è una sorta di um come dire di accoglienza da parte di entrambi, perché spesso purtroppo i genitori mi scrivono dicendomi um l'insegnante si arrabbia se dico qualsiasi cosa o si mette sulla difensiva. L'insegnante mi scrive dicendomi Il genitore si mette sulla difensiva e vuole praticamente di voler sapere conoscere il mio lavoro. Ed effettivamente anche io credo che ci siano dei ruoli ben sepa- separati. Ma quando si tratta del bene del bambino, secondo me è davvero l'unica. Cosa possibile e immaginabile è quella di unirsi e di collaborare la coalizione no, è importante quello coalizzarsi. Ma guarda difatti le le formazioni che faccio nelle scuole. Alcune di esse arrivano su richiesta del genitore, cioè il genitore arriva da me per risolvere una situazione e poi propongo di parlarne con la scuola e la scuola. Poi mi è capitato che mi mi ha contattata per fare formazione, affinché loro possano acquisire poi gli strumenti per stare con i bambini altamente sensibili, perché noi non lo sappiamo non si conosce ancora bene l'alta sensibilità, ma ce ne sono di bambini altamente sensibili. Ce ne sono e così si impara anche ad identificarli. Esatto? Esatto. E questo è un è un passaggio molto importante tra l'altro ascolta, io penso che veramente abbiamo toccato tutti i i punti principali. Ci sarebbe probabilmente da parlare per altre cinque ore, credo di podcast, però credo che abbiamo toccato i punti principali. Io in realtà adesso che hai detto questa cosa mi sono appena resa conto che nei precedenti episodi non ti ho neanche chiesto dove si trovano i genitori, perché questo è il tuo lavoro. Tu fai consulenza, ovviamente l'abbiamo messa nelle note dell'episodio. Um però se vuoi proprio dirci prima di salutarci, dove ti troviamo, che tipo di percorsi fai con i genitori? E e soprattutto come puoi aiutare le famiglie con bambini altamente sensibili? Um credo che sia un un bellissimo servizio sia per le famiglie e oggi abbiamo imparato che può esserlo anche per le scuole. Certo, allora mi trovate nei canali social, su appunto Instagram come viola empaticamente. Poi mi trovate mi potete scrivere appunto via mail su info chiocciola viola empaticamente punto com. I miei contatti tutti i riferimenti li potete tranquillamente trovare o il mio canale social Instagram o all'interno. Sul sito trovate tutto e poi il sito è viola empaticamente punto com viola empaticamente punto com esattamente e faccio formazione nelle scuole private e faccio consulenze con i genitori per i bambini. Quindi lavoro con il genitore per il figlio attraverso le consulenze. Poi, se necessario, faccio dei percorsi specifici sulle esigenze della famiglia. Ecco, questo è quello che faccio. Alle volte è successo che arrivassero da me adulti che si leggevano all'interno dei miei articoli che parlavo dei bambini e vedevano il loro bambino interiore. Sono nati dei percorsi per gli adulti che si rivedevano negli articoli appunto che che ho scritto e che scrivo. Ecco che bello, bellissimo viola ti ringrazio. Che dire basta. Non ci saranno sicuramente altre occasioni se ci vengono in mente se riceviamo domande um se avete domande per piacere, andate su www punto natella punto com Cercate nel podcast questo episodio o i i due precedenti con viola? Lasciateci le domande nei commenti, scriveteci un'e-mail e fateci le vostre domande e possiamo appunto creare altri episodi. Sono molto mi piace molto l'idea di offrire informazione sull'alta sensibilità perché credo che si conosca poco e credo che sia veramente un un mondo, un mondo che almeno a me ha aiutato tantissimo. Come dicevo nell'altro ne nei precedenti episodi ha aiutato tantissimo a scoprire mio figlio Oliver, a scoprire parti di me, anche che non conoscevo e come ho detto all'inizio proprio ad amare meglio mio figlio ad amarlo più su misura. E questo questo è stato molto bello per me. Quindi Viola, ti ringrazio per la tua pazienza nell'aver aspettato tutti questi mesi prima di riuscire a registrare l' episo- gli episodi e soprattutto anche per il tempo che ci hai dedicato. Mi ringrazio io te dal profondo del mio cuore. Grazie Carlotta, grazie viola, Alla prossima, alla prossima, un abbraccio, un abbraccio Ciao ciao e basta, per ora con viola non abbiamo altri episodi pianificati, però, come vi ho detto prima, se um avete domande scrivetele e possiamo ritrovarci con probabilmente tra altri dieci mesi, che più o meno il tempo che ci abbiamo messo a registrare questi episodi. Però, um siamo aperte, siamo disponibili, quindi ecco solo questo. Ringrazio ancora una volta viola e come ho fatto già nel primo episodio e anche nel secondo episodio lo ripeto ancora una volta credo che sia importante per piacere non generalizzate, um non diagnosticate per forza, non volete non vogliate per forza ritrovare voi stessi o i vostri figli nell'alta sensibilità e soprattutto non utilizzatela come una scatola per me dove metterci, metterci dentro, mettervi dentro. Ecco così che si dice in italiano o metterci dentro i vostri figli, ma semplicemente usatelo come un tassello del puzzle. Un tassello in più del puzzle del puzzle che è la genitorialità è la scoperta di noi e dei vostri figli, proprio per cercare di essere più accoglienti nella vostra comunicazione, nella vostra interazione con i vostri figli, ma anche nel dialogo interiore con voi stessi. E questo è tutto. Anzi no, no, no, no, no. Prima di chiudere, vi dico anche che da quando abbiamo registrato questo episodio a quando lo abbiamo pubblicato, cioè adesso, Viola è entrata a far parte del nostro team uno a uno sulla tela a grandissima richiesta vostra se non conoscete uno a uno, è un servizio che abbiamo creato per le famiglie e che abbiamo scelto di mantenere più accessibile di una video consulenza per poter offrire ai genitori l'aiuto di cui hanno bisogno per sbloccare una determinata situazione. Il genitore ci manda un messaggio guidato da noi, quindi rispondendo a delle domande che ci aiutano ad aiutarlo e noi rispondiamo con un messaggio di testo e un vocale e anche inviando link a varie risorse per continuare il lavoro. Dopo un piccolo periodo di attesa in cui il genitore fa il lavoro, ci ritroviamo sempre via messaggio e facciamo un follow up per vedere com'è andata come se si è sbloccata la situazione. Questo è un servizio che ho voluto fortemente sulla tela, perché nei miei anni di lavoro con i genitori e soprattutto all'interno del corso con la chat che esisteva all'interno di educare a lungo termine, mi sono proprio resa conto come a volte non serva un percorso, non serva una videochiamata, ma a volte serve proprio solo scrivere, mettere nero su bianco i propri pensieri, le proprie difficoltà e ricevere una aiuto concreto, ricevere una parola di sostegno, una parola di supporto. E questo spesso e volentieri basta proprio a sbloccare una situazione, perché capita che a volte noi gli strumenti li abbiamo già dentro di noi, ma non sappiamo semplicemente come metterli in pratica o magari non riusciamo ad accederci in un momento determinato della nostra vita in cui stiamo facendo più fatica al momento i nostri aiutanti, come piace chiamarli a me. I nostri aiutanti uno a uno sono Elisabetta e Sara Ghirelli per l'educazione a lungo termine la disciplina dolce l'educazione, gentile, rispettosa. Sara anche come supporto per il metodo Montessori, Chiara Baiguini per il sonno della famiglia Najadi, per il multilinguismo e Francesca Dean per aiutare le mamme e le donne a trovare o ritrovare la propria strada dopo la maternità. E da poco si sono aggiunte viola per l'alta sensibilità e la nostra logopedista di fiducia. Sara Mariottini lo trovate come uno a uno nel menù in alto sulla tela e basta. Questo è davvero tutto. Vi ricordo che ovviamente mi trovate su www punto la tela punto com e da lì poi trovate tutto il resto, compreso il mio profilo su Instagram. Buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao