Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di Educare con Calma. Sono all'aperto, non so se sentite ma ci sono gli uccellini che cantano, ci sono gli scoiattoli che fanno il loro verso, non so se avete mai sentito il verso di uno scoiattolo, è veramente curioso. L'episodio di oggi è un po' diverso dal solito. Voglio parlarvi del perché spesso dare il meglio di noi e fare squadra in famiglia è un pochino più semplice in situazioni difficili e magari meno ricorrenti rispetto ad altre meno stressanti ma che viviamo quotidianamente. Se questo vi sembra strano tra un po' capirete come mai.
Ve ne parlo attraverso una condivisione, una conversazione molto nutriente che è arrivata nel forum della comunità Latela qualche tempo fa ma prima di leggervi questa testimonianza faccio un passo indietro perché forse non sapete che cos'è il forum della comunità Latela quindi ve lo spiego. Il forum è una parte per noi importantissima della Tela, è praticamente la visione, l'idea che ha nutrito la recente evoluzione della Tela che è la voglia di offrire ai genitori un luogo virtuale ma che spesso diventa anche fisico per condividere le proprie esperienze, le proprie vulnerabilità, i dubbi, le vittorie, insomma tutto ciò che accompagna la nostra esperienza di essere genitori e che ci aiuta a non sentirci più soli nella scelta di educare a lungo termine. Quindi il forum è proprio una pagina su latela.com in cui i genitori possono scrivere i loro dubbi, le loro domande, le loro vittorie e noi diamo una risposta.
Noi intendo io ma intendo anche tutti gli altri genitori della comunità, il team Latela, il team allargato Latela, quindi anche tutte le persone che lavorano con noi e questo per noi è veramente molto nutriente perché in quel forum nascono conversazioni bellissime. Fino a qualche mese fa, mi sono dimenticata di dirvelo, la comunità era inclusa in tutta Latela, il percorso che offriamo per educare a lungo termine, quindi c'era solo un abbonamento ed era l'abbonamento a tutta Latela, la comunità entrava nell'abbonamento.
Abbiamo però capito che chi sceglie questo tipo di educazione deve davvero avere una rete di supporto, una comunità di riferimento perché una comunità di riferimento non è solo uno strumento fondamentale nel percorso ma spesso e volentieri è proprio il primo passo, ciò che motiva a fare anche tutto il resto del lavoro, proprio avere questa rete, sapere che questa rete esiste davvero e che c'è un posto sicuro dove condividere le proprie vulnerabilità perché spesso e volentieri i gruppi su Facebook, i gruppi su Instagram, le chat non sono posti sicuri, non tutti condividono la stessa mentalità, gli stessi valori e questo crea dita puntate, crea giudizio, ecco questo è un po' quello che cerchiamo di evitare all'interno della Tela, non che siamo tutti sempre d'accordo, anzi siamo una comunità molto variegata e ci confrontiamo su diverse tematiche ognuna con la propria visione che non include sempre essere d'accordo, sennò che noia sarebbe, però i valori di base sono gli stessi, ci aiuta proprio ad avere a che fare, ad avere conversazioni con persone che in un certo senso in un qualche modo sono allineate e così appunto abbiamo scelto di renderlo un pochino più sostenibile e abbiamo scelto di offrire due abbonamenti, i due tipi di abbonamento sulla Tela oggi sono la comunità, che dà accesso sia al forum di cui vi parlo oggi, oggi appunto l'episodio di oggi è basato proprio su una conversazione del forum, che è lo spazio come vi dicevo per crescere insieme, magari anche trovare nella vostra zona famiglie che educano come voi, perché il forum comprende sia la parte della conversazione, poi c'è la comunità che abbiamo separato nelle pagine effettivamente, c'è la pagina forum e la pagina comunità dove si possono trovare le persone, possiamo mandare un messaggio privato alla persona, ma possiamo anche creare un incontro, se io per esempio domani voglio andare al parco giochi, creo un incontro sulla Tela e dico domani sarò al parco sobrino, ovviamente il parco sobrino di Alba, domani sarò al parco sobrino alle ore 17, chi si unisce? So che ci sono incontri, sempre più incontri che vengono creati ogni giorno sulla Tela, tra l'altro mi sembra che ci sia anche un episodio del podcast in cui abbiamo raccolto alcune di queste testimonianze, ve lo lascio nelle note dell'episodio e parla proprio di un incontro che hanno creato alcuni genitori e delle loro sensazioni, ah mi sono dimenticata di dirvi che la comunità, l'abbonamento comunità include anche tutte le dirette che facciamo con gli esperti, io da sola, eccetera eccetera, e invece appunto tutta la Tela include oltre alla tutta l'aspetto della comunità, la possibilità di creare incontri, il forum eccetera eccetera, include il nostro percorso per educare a lungo termine, che include anche contenuti brevi, lezioni, esercizi, copioni, aneddoti, che vi danno tutti gli strumenti secondo me necessari per continuare a fare il lavoro per educare come avete scelto. Penso di avervi detto tutto, stavo pensando se mi sono dimenticata qualcosa, ah no sì mi sono dimenticata una cosa, che l'abbonamento a tutta la Tela include anche un ricchissimo nutrientissimo pacchetto mensile, un pacchetto editoriale a tema, per esempio il primo che abbiamo creato è stato sulla diversità e sulla disabilità e in questo pacchetto includiamo, quindi diamo in omaggio alla comunità, agli abbonati a tutta la Tela, diamo in omaggio anche ai nostri prodotti stella, per esempio questo pacchetto editoriale sulla diversità e sulla disabilità aveva in omaggio tra gli altri contenuti anche la nostra guida, su come parlare di disabilità in famiglia. Ok penso di avervi detto tutto, vi ringrazio per la vostra pazienza, a volte questi contenuti più promozionali, queste parti più promozionali e commerciali in un certo senso all'interno degli episodi del podcast sono fondamentali, perché la Tela voi sapete è sempre cresciuta con il passaparola, davvero è sempre cresciuta in maniera molto organica, non abbiamo mai fatto pubblicità, non accettiamo sponsor, però cresciamo ed è una scelta, cresceremmo forse dieci volte più in fretta attraverso pubblicità, sponsor eccetera anche finanziariamente, ma noi abbiamo scelto proprio di rimanere fedeli a quelli che sono i nostri valori e crescere soltanto in maniera organica attraverso il passaparola e però appunto offrire questi contenuti gratis ogni settimana, come il podcast, ogni mese come newsletter, quasi ogni giorno come il blog, perché anche sul blog siamo molto attivi, comunque è un grandissimo lavoro, sono tutti contenuti che voi ricevete gratuitamente però per noi sono delle opportunità proprio di raccontarvi il mondo della Tela, raccontarvi dei prodotti che abbiamo e raccontarvi di tutti quei prodotti a pagamento, questo è uno scogliattolo, raccontarvi di tutti i prodotti a pagamento che trovate sulla Tela e che permettono alla Tela di crescere e quindi rendono sostenibile offrirvi così tanto contenuto gratuito che è quello che io penso serva per cambiare l'educazione.
Ok penso di avervi parlato già fin troppo, e detto tutto questo passo a leggervi la condivisione che una mamma, Elisa, ha lasciato sul forum e che a me è piaciuta tantissimo, ve la leggo. Oggi siamo in viaggio di ritorno da un weekend a Roma per visita alla sorella, sciopero dei treni, quattro ore di attesa per poi sentirci dire che il treno è stato sospeso, era, anzi soppresso lei scrive, era l'ultimo treno che faceva la nostra tratta, corsa disperata per prendere uno dei pochi treni con la fermata più vicina possibile a dove dovevamo arrivare, da lì altre due ore di macchina. Litigi, discussioni, crisi, lamentele, zero. Nonostante lo stress, non avevamo la possibilità di fermarci un giorno in più perché domani abbiamo una visita importante in ospedale, tutti hanno collaborato, ovviamente a proprio modo, i nostri bimbi hanno due anni e mezzo e uno, senza mai lamentarsi, arrabbiarsi, rispondersi male, litigare. Mi ha stupito come i bimbi siano stati collaborativi, senza device che per noi al momento non sono un'alternativa. Hanno passato quattro ore in una stazione dei treni trovando interessante tutto quello che gli abbiamo proposto di fare, senza nessuna crisi, nonostante il più grande in questo periodo sia molto predisposto alle crisi e la piccola sia in piena fase di esplorazione del movimento e vuole camminare sempre e ovunque. Abbiamo camminato per tutta la stazione, scoprendone ogni angolo, abbiamo fatto le scale mobili un milione di volte, suonato il pianoforte, guardato i libri della libreria, senza comprarne nemmeno uno, cenato, seduti sulle valigie, descritto tutti i treni che abbiamo visto, scoperto tutti i ruoli delle persone che lavorano in una stazione ferroviaria, cantato, ballato, fatto salite e discese di corsa, fatto amicizia con più di qualche persona, fatto delle pause di riposo per noi genitori su una panchina, cercato di spiegare che cos'è uno shoppero, fatto la lista di tutte le cose che avevamo fatto in questi giorni. Mi sono stupita anche di me e di mio marito.
Non siamo due persone litigiose, ma nei momenti di stanchezza e sconforto spesso qualche fraintendimento c'è, spesso da parte mia, lo ammetto. Oggi invece non c'è stata nemmeno una parola o un atteggiamento, tra virgolette, sbagliato da parte di entrambi. Siamo stati davvero una bella squadra. Ora che finalmente siamo in macchina e fra poco arriviamo a casa, mi sto chiedendo, ma perché in situazioni più semplici e meno stressanti di quella che abbiamo vissuto oggi, spesso non riusciamo a essere la stessa bella squadra? Bellissima questa domanda di Elisa e inoltre mi è piaciuto tantissimo che ci abbia scritto, che abbia scritto alla comunità ancora prima di arrivare a casa, mentre era in viaggio. Tutto questo mi ha fatto veramente molto riflettere quello che ho letto e ho ripercorso mentalmente le volte in cui è capitato anche a noi di fare meno fatica e collaborare in situazioni davvero sfidanti e poi invece di sgretolarci proprio come famiglia, come squadra, in situazioni quotidiane che viviamo ogni giorno. E alla fine sono arrivata alla mia risposta che ho condiviso proprio nella conversazione del forum tramite un audio che vi faccio ascoltare. Elisa, che bello questo tuo post e ho sorriso tutto il tempo mentre lo leggevo perché uno sono davvero felice che tu abbia deciso di condividere una vostra vittoria, credo che sia importantissimo imparare a farlo e quindi sono davvero... mi ha commossa leggerlo e due perché avrei potuto scrivere tutto questo io parola per parola anche la parentesi del spesso sono più io che faccio questo, ecco tutto. Incluso l'ultima domanda che anch'io mi sono fatta spesso e ti offro un piccolo pensiero a bagnatela che ho fatto quando ho provato a rispondere a questa domanda ed è questo.
Credo che la risposta sia perché lo avete scelto. Voi avete visto una situazione difficile, vi siete guardati, avete capito che non potevate controllare, nulla era nel vostro controllo tranne la scelta della vostra reazione e lo avete scelto. Perché non riusciamo a farlo nella quotidianità? Perché spesso non diamo spazio a questa scelta, non diamo tempo a questa scelta. La nostra quotidianità è spesso frenetica, è spesso un'attività dopo l'altra, la scuola, poi l'attività, poi la cena, poi la messa a letto e tutto uno dopo l'altro si sussegue così velocemente che spesso e volentieri non lasciamo tempo e spazio a questa scelta ed è per quello che insisto tanto nel dire di rivisitare le priorità e lasciare tempo per queste scelte, per scegliere come reagire, perché se non ce l'abbiamo quello spazio e quel tempo non possiamo sceglierlo. E tra l'altro mentre leggevo ho avuto anche un altro pensiero a Ragnatela, proprio sulla scelta, sulla scelta di riuscire a fare qualcosa di difficile e riuscire a farlo proprio perché lo abbiamo scelto. E non riguarda me e la genitorialità, ma i miei figli, perché si ripete da tanto ormai.
La prima volta è successo che eravamo in Nuova Zelanda e dall'alto abbiamo visto una spiaggetta in basso in basso in basso in basso in basso al fondo al fondo al fondo con dei puntini minuscoli neri che abbiamo poi scoperto che erano leoni marini e allora abbiamo deciso di scendere e fare tutta la strada, non avevamo un portabebè, la discesa era ripidissima, sapevamo che avremmo dovuto risalire, non sapevamo se i bimbi sarebbero riusciti, pensavamo che avremmo dovuto portarli in braccio per tutta la salita, che avremmo fatto fatica, ma abbiamo deciso di farlo lo stesso. E quel giorno qui i nostri figli ci hanno sorpreso e hanno fatto la salita tutta da soli senza nessun aiuto, ci abbiamo messo tanto ma ce l'abbiamo fatta tutti a piedi ed allora quello si è ripetuto tante e tante volte. L'ultima volta proprio la settimana scorsa che siamo scesi alla fine di una cascata, vedevamo questa gola bellissima dall'alto, c'era questa cascata molto lunga che finiva nella valle praticamente della gola e abbiamo deciso di scendere, abbiamo preso un sentiero e siamo scesi, scesi, scesi, scesi e io e Alex ci guardavamo diciamo ma non ce la faremo mai a risalire, sarà difficilissimo risalire e invece siamo risaliti, ma in quella situazione adesso che Emily ha sette anni lei l'ha proprio detto, a un certo punto io ho detto wow sarà difficile risalire e lei ha detto ce la farò perché l'ho scelto, l'ho scelto io e quindi ecco questo è il piccolo pensiero ragnatela che volevo lasciarvi. Questo è quello che mi sono sentita di lasciare così spontaneamente sul forum, sulla conversazione in risposta al messaggio di Elisa, ma non sono stata l'unica a lasciare una riflessione, anche la nostra Valeria ha portato la sua esperienza e il suo punto di vista e ve lo leggo.
Mi rendo conto che fare squadra è meno difficile quando siamo tutti noi membri della famiglia contro o attraverso il problema, ovvero quando l'imprevisto è, come diceva Carlotta, fuori dal nostro controllo, quando quella responsabilità non è imputabile a nessuno se non al di fuori del nostro nucleo. Anche se queste sono situazioni più sfidanti rispetto alla quotidianità, alla fine diamo il meglio di noi, forse anche perché le vediamo così rare queste occasioni, così lontane da ciò che viviamo quotidianamente, da ciò che ci è familiare. In un momento simile in noi si è attivato proprio un senso di avventura, una sensazione costante che ci animava anche nello sconforto e ci faceva dire dai che tutti insieme ce la facciamo, un po' come un livello difficile di un gioco da superare.
Nella quotidianità invece a me spesso sembra di essere bloccata allo stesso livello, che magari è anche infinitamente più semplice, ma su cui sono rimasta per così tanto tempo che è div