Preferiti dei bambini

Speaker 0: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma! Oggi vorrei parlarvi di camminare scalzi in natura e mi sono appena reso conto che sono scalzo proprio in questo momento. L'argomento può sembrare insolito ma è una pratica che a me da anni regala un grandissimo senso di benessere e oltre a quello mi anche portato a fare esperienza dello spazio intorno a me in un modo completamente nuovo, più consapevole, tanto da diventare una vera e propria abitudine e un'azione che ricerco spesso quasi ogni giorno ormai in questo nuovo stile di vita. Dico da anni e solo da anni perché questa non è un'abitudine che porto con me da tantissimo tempo. Per gran parte della mia vita ho vissuto in città, come raccontavo anche nella newsletter di agosto, siamo nel duemila ventiquattro per chi non ascolta subito e ancora oggi anche se spesso ci vedete viaggiare e attraversare paesaggi naturali meravigliosi io amo visitare la città con tutto ciò che da offrire.

Ma da quando io, Alex e I bimbi abbiamo vissuto in Nuova Zelanda durante l'anno della pandemia non so se vi ricordate ma siamo rimasti tra virgolette bloccati lì per circa tredici mesi ci siamo ritrovati a vivere in una fattoria per molti mesi e in generale ci siamo davvero ritrovati costantemente immersi nella natura. Una natura incredibilmente selvaggia. Da quel momento qualcosa dentro di me è cambiato. Da quell'anno a stretto contatto con la natura sono uscita davvero cambiata, diversa. C'è uno scoiattolo che è appena salito sul tavolo ciao!

Ecco vi sta dicendo che qualcosa dentro di me è davvero cambiato. Abbiamo iniziato a vivere la natura, a viverla proprio in maniera molto più intensa, in maniera quasi

Speaker 1: istintiva costruendo nuove pratiche, nuove

Speaker 0: abitudini con cui abbiamo allargato sempre poi onestamente non poteva che succedere in Nuova Zelanda perché il camminare scalzi poi onestamente non poteva che succedere in Nuova Zelanda, perché il camminare scalzi fa proprio parte della cultura lì. Chi seguito I nostri viaggi, le nostre storie lo sa, I kiwi che è il nome con cui si definiscono I neozelandesi camminano spesso scalzi, ma non solo in natura. E' comune vedere persone scalzi nei centri cittadini, nei supermercati, nei ristoranti e spesso I bambini ragazzi vanno scalzi fino alla porta della scuola sia d'estate che d'inverno, anzi ci raccontavano specialmente d'inverno perché mettere delle scarpe specialmente quando piove se quelle scarpe magari non sono completamente waterproof e quindi poi si bagnano e poi hai le calze, le scarpe bagnate, quindi andare scalzi è molto più waterproof. E nei tredici mesi che abbiamo vissuto là ci siamo adattati spesso a questo stile di vita e abbiamo camminato davvero molto molto molto tempo scalzi, tanto che quando siamo tornati in Europa I bimbi non volevano più mettersi le scarpe, ma quella è un'altra storia o forse no magari invece la storia di come abbiamo scelto di passare a calzature barefoot di cui vi parlerò brevemente più avanti in questo episodio.

Quindi in questo episodio che va un po' a chiudere il mese sulla tela in cui parliamo di osservare la natura ci tengo davvero a offrirvi alcune riflessioni sul significato di questa pratica, sul sentire e connettersi con la natura attraverso I piedi al di là di tutti I discorsi sui benefici, sui pro, sui contro. Per parlare di tutto questo non potevo non chiedere a Chiara Grasso di lasciarci una piccola testimonianza. Chiara è nostra amica e amica della tela, è una persona speciale nei nostri cuori, è la nostra etologa di fiducia, è la nostra persona di riferimento per tutti I temi che riguardano la natura e il rispetto dell'ambiente degli animali. Molto probabilmente voi conoscete già Chiara perché è stata ospite di altri episodi di questo podcast ma non solo non la troverete solo lì ora potete trovarla anche sulla tela nella nuova serie a cui io e tutto il team abbiamo lavorato molto perché crediamo davvero che possa essere un meraviglioso strumento per avvicinare I bambini alla natura, ma anche proprio per stimolare domande e far scoprire loro attraverso I racconti di Chiara tante curiosità anche sugli animali che vengono apprezzati tra virgolette di meno, scoprendo il valore e il contributo che ogni singola specie può offrire all'intero ecosistema.

Questa serie inizia proprio con I capitoli del libro di Chiara che lei deciso di rivisitare e integrare per noi sulla tela, quindi ogni episodio sarà un capitolo del suo libro, ma poi continuerà con tutti gli animali a cui Chiara deciderà di dedicare un episodio. E inoltre trovate anche adesso sui reel sulla tela è che è una cosa che internamente un po' come scherzo chiamiamo la tela tv perché è un po' come una televisione che facciamo per I bambini troverete anche dei suoi reel ve li lascio anche quelli nelle note dell'episodio. Ma torniamo al camminare scalzi che mi perdo nelle mie ragnatele di pensieri. Come vi dicevo ho chiesto a Chiara di lasciarci una sua testimonianza, una sua esperienza personale con questa pratica del camminare scalzi e non potevo davvero non pensare a lei perché questa pratica noi l'abbiamo condivisa tante volte insieme tutte le volte che siamo andati a trovarla nel suo b&b naturin in Piemonte un posto che per me ogni volta che ci torna un po' come casa, circondato da colline e boschi pieni di biodiversità e che vi invito davvero con il cuore ad andare a scoprire se passate in Piemonte e sapete che non faccio pubblicità ma a Naturin c'è un pezzo del nostro cuore quindi mi viene spontaneo dirvelo e comunque ogni volta che andiamo dimentichiamo proprio di avere le scarpe e ci godiamo bellissime camminate a piedi nudi nella natura di quel posto che è un'occasione non solo per connetterci di più con la natura e sentire percepire davvero la presenza della natura, ma è anche un modo di stare insieme a un livello più autentico, senza sovrastrutture.

Tra l'altro se sentite interferenze è possibile che sia il vento perché sia alzato un vento veramente molto forte in questo momento e sto registrando fuori come avrete probabilmente intuito dallo scoiattolo che arriva sul tavolo eccetera eccetera e se state guardando il video mi vedete. Però ecco tutto questo vorrei farvelo proprio raccontare da Chiara, dalla sua viva voce e quindi le ho chiesto di registrare una sua testimonianza per questo episodio e lei l' registrato proprio da una pineta sul mare e quindi come qui ascoltate il vento se lo sentite se la mia applicazione non riuscita a togliere tutto ascolterete questo meraviglioso sottofondo di cicale. Lei ci chiede scusa per il rumore ma secondo me è proprio la playlist perfetta per parlare di questo tema. Vi lascio alle sue parole. Ciao Carlotta che bello essere di nuovo qui in questo tuo angolino che è il podcast grazie

Speaker 2: per avermi invitata è sempre un immenso onore e che bello poter parlare di parlare di barefoot con te che sei venuta da noi scalza e abbiamo fatto camminate scalzi con I nostri figli scalzi e quindi è ancora più emozionante trattare questo argomento sebbene ecco io metto le mani super avanti e I piedi scalzi super avanti perché io sono un'etologa quindi io mi occupo di animali di benessere animale sono educatrice ambientale e quindi mi occupo di rapporto con la natura e di come veicolare l'amore per la natura nelle nostre figlie e I nostri figli ma non sono né un osteopata né un fisioterapista né un ortopedico per cui appunto io vi racconterò di quella che è la mia esperienza da educatrice ambientale da guida naturalistica e da madre che sta crescendo una bimba come una piccola mugli nella nostra cascina e

Speaker 1: nel

Speaker 2: bosco. Però ecco voglio essere chiarissima che tutto quello che ti racconterò e vi racconterò è frutto della mia esperienza, delle mie letture, dei miei studi ma non sono un un osteopata e non sono un'esperta di questo tema dal punto di vista scientifico. Vi dico invece quello che secondo me la camminata a piedi scalzi nello sviluppo è del rapporto con la natura e del rapporto con

Speaker 1: il nostro corpo. Perché vedete noi nasciamo scalzi,

Speaker 0: le scimmie sono scalzi, nessun animale,

Speaker 2: le scarpe, portare calze è come vivere tutta la vita con I tappi alle orecchie e I guanti. A me questa metafora fatto veramente venire I brividi perché vedete I nostri piedi sono una mappa del nostro corpo, rappresentano la mappa di tutto quello che nel nostro corpo a livello di organi, a livello di fluidi si rappresenta poi in tutta la superficie corporea. I piedi hanno tantissimi recettori, molti più di quelli che sono distribuiti in tutto il resto del corpo. Noi siamo stati creati per camminare a piedi nudi. Noi siamo stati creati per utilizzare tutta la pianta del piede, per utilizzare le dita, per utilizzare tutte le sensazioni che I piedi scalzi ci possono trasferire.

Io lo vedo per esempio in Gaia che ovviamente ho cresciuto con la possibilità di camminare a piedi scalzi perché noi abbiamo in un ambiente naturale in mezzo al bosco in cascina con tanti animali con tanta erba quindi ho la fortuna di poterla lasciare scalza d'inverno, d'estate con la neve, con il caldo. Lei imparato a camminare abbastanza precocemente e imparato soprattutto a cadere che è una cosa che noi abbiamo intrinseca in noi, che noi Homo sapiens, che noi scimmia nuda abbiamo intrinseca in noi e che dimentichiamo di saper fare quando indossiamo le scarpe. Io lo vedo anche soltanto nei bellissimi parco giochi quelli in cui ci si può arrampicare, quelli in cui ci sono quelle piramidi di corda. I genitori lasciano salire queste piramidi ai bambini e alle bambine con le scarpe, a volte addirittura con le infradito, con le ciabattine Questi bambini scivolano, non riescono bene ad afferrare la corda per salire e quindi poi vanno in frustrazione e non salgono più oppure cadono e si fanno male. Io vedo che Gaia lasciando la scalza e permettendole di sentire la corda sotto I suoi piedi riesce a salire queste piramidi e scalare queste attrazioni nel parco giochi con molta più disinvoltura perché riesce effettivamente ad afferrare la corda con le dita dei piedi ed è un esempio di quanto effettivamente se noi lasciassimo fare I bambini come sempre loro saprebbero rispondere molto meglio di noi alle nostre sovrastrutture sociali, culturali ed educative del si è sempre fatto così a come giocare perché se ci pensiamo I bambini non vogliono mai avere le scarpe, vogliono stare scalzi, togliersi le scarpe.

La prima cosa che fanno quando arrivano a casa è togliersi le scarpe ed è una cosa che comprendo e in prima persona io da piccolina fattivo tantissimo dovermi mettere le ciabatte, dovermi mettere le scarpe. Vivevo scalza fin quando appunto poi non ero obbligata a rimettermele perché stiamo uscendo, perché siamo in società in Italia, perché poi come tu mi hai raccontato Carlotta in realtà in Nuova Zelanda la gente va scalza come a me è successo di vedere anche in sudafrica in Costa Rica vanno scalzi anche a fare la spesa. Scusatemi intanto non vi ho chiesto scusa prima io sono in una bellissima pineta adesso in riva al mare e quindi le cicale sono molto egocentriche sono cicale centriche e mi vogliono parlare sopra spero che l'audio non sia compromesso e che anzi vi dia ancora di più l'immagine di immersione nella natura. Scusate per le cicale che parlano al posto mio. Ecco però a proposito di immersione nella natura, quando io porto a camminare I miei ospiti o le scolaresche, in alcuni casi anche qualche famiglia della tela è venuta a fare le escursioni con me e che saluto se stanno ascoltando, io faccio fare un pezzo del percorso del bosco scalzi.

Ora vi racconto cosa succede e vi racconto qual è l'approccio delle persone nel novanta per cento dei casi. Iniziamo con le scarpe e io racconto delle tracce che vediamo, degli altri, dell'ecosistema, facciamo domande, chiacchieriamo e il tutto fluisce normalmente. Poi io mi taccio e questo ora è uno spoiler, non dovrei dirvelo perché se poi dovete venire a fare una camminata con me già sapete come funziona però va bene io a un certo punto mi taccio e la gente soprattutto ci sono bambini o appunto bambini con la scuola centri estivi eccetera tra di loro giustamente perché siamo in un bosco, siamo rilassati e durante la camminata ci lasciamo andare e chiacchieriamo. Però vedete in un bosco se chiacchieriamo perdiamo di vista quella che è l'immersione nel bosco, quello che mi piace che sia un po' il focus della camminata che appunto non è arrivare alla meta, arrivare in cima alla collina, arrivare al rifugio, arrivare dove dobbiamo arrivare al lago ecc. Ma è sentire il nostro corpo e goderci il bosco quello che il bosco da dirci da una traccia al finire di una cicala, al vocalizzare di un uccellino, quello di un capriolo, magari possiamo avvistare anche qualche animale in lontananza.

Se noi camminiamo, se noi siamo distratti, siamo estranei alla presenza del bosco in quel momento, tutte queste cose non le cogliamo. Per cui a un certo punto io chiedo, per chi vuole ovviamente non è mai un'imposizione, di togliersi le scarpe. Abbiamo fatto a Capodanno per farvi capire che poco influisce in realtà la temperatura e la stagione in cui siamo, ci togliamo le scarpe, a quel momento la gente, soprattutto I bambini, vanno in freezing totale. Non parlano più! Non parlano più perché perché fanno attenzione.

Fanno attenzione e hanno paura. Hanno paura di pestare, hanno paura di farsi male, hanno paura di quello che possono incontrare lungo il cammino, hanno paura di quello che non conoscono, dell'ignoto. Stanno zitti e improvvisamente, io ve lo giuro, nel novantanove por cento dei casi le persone con me iniziano a notare quello che prima non notavano: un albero, una traccia, un uccellino che canta, un panorama. Iniziano anche a venire nuove domande in testa pensate soltanto togliendosi le scarpe. In alcuni casi neanche le calze se le persone non se le vogliono togliere.

Ma il fatto di togliersi le scarpe ci predispone a essere più vulnerabili, ad una vulnerabilità e una fragilità che le scarpe, anche fossero soltanto delle infradito, ci fanno sentire sicuri tanto c'è la scarpa e questa è una cosa che secondo me dovremmo ricordarci sempre. Far conoscere alle nostre bambine e ai nostri bambini la possibilità di sentirsi fragili in un bosco, in una pinete, in una foresta, in una spiaggia. Permetterci la possibilità di sentire spiaggia per metterci la possibilità di sentire il nostro corpo in connessione con la natura. E sì, un legnetto ti fa male! Quindi devi capire e fare attenzione a dove mettere il tuo piede.

Non puoi fare finta che quel legnetto non esista e quindi non puoi schiacciarlo. Così come improvvisamente inizia a fare attenzione anche alle tracce, agli odori. Tutti I tuoi sensi saranno più spiccati. Pensate solamente togliendosi le scarpe e per me questo dal punto di vista pedagogico, psicologico, zooantropologico, etologico, è veramente di una potenza emozionante. Mi emoziona ogni volta vedere come le mie camminate cambiano nel momento in cui chiedo alle persone se volontariamente vogliono togliersi le scarpe.

C'è poi chi a volte non vuole, perché paura, perché non è abituato e ascoltate ascoltate e badate bene perché si vergogna. È uscito fuori da un'uscita che abbiamo fatto con Sole Donne in cui abbiamo chiesto di toglierci le scarpe. Ce le siamo tolte tutte concordando su questa scelta e poi ci siamo sedute in cerchio e ci siamo rese conto che ci nascondevamo I piedi. Allora io ho fatto caso a questa cosa e l'ho portata all'interno del gruppo. Ragazze, perché ci stiamo nascondendo I piedi?

Perché qualcosa che non mostriamo mai. No, ma perché io ho la luce grosso, perché io ho il dito storto, perché io ho la luce valgo, perché guardate io ho I piedi piatti eccetera eccetera. Sembra quasi che il piede sia diventato una parte così nascosta, così intima ed è una parte del corpo così naturale, così sacra. I piedi ci permettono di stare in piedi, ci permettono di camminare, ci permettono di vivere. Immaginate cosa sarebbe la nostra vita senza I piedi per cui rendiamoli sacri e rendiamoli di nuovo vivi, permettiamo ai nostri piedi di poter camminare, di poter di nuovo percepire tutte le sensazioni che possono sentire, facciamoli tornare a respirare.

Pensate quante sensazioni ci danno le mani, gli Pensate quante sensazioni ci danno le mani, gli occhi, la lingua, le papille gustative, l'olfatto e quei piedi possono darcene molte di più. Dobbiamo semplicemente tornare a farli sentire vivi, farli sentire parte di nuovo attiva della nostra vita. E mi sono persa! No ecco cosa volevo raccontarvi! Volevo raccontarvi che nella nostra formazione in savana per insegnarci a camminare in silenzio perché se vogliamo avvistare gli animali che sia in savana che sia in un bosco dobbiamo camminare il più silenziosamente possibile a passo di volpe o passo di leopardo e quindi per due ore nella savana con il sole cocente che ci bruciava I piedi anche perché di nuovo non siamo abituati a sentire il caldo o il freddo sotto I nostri piedi il nostro docente, il nostro ranger con cui eravamo, ci eravamo, ci obbligato a camminare due ore scalzi e dopo, quando ci siamo messi le scarpe, facevamo molto ma molto ma molto meno rumore.

Per cui io concludo qui il monologo

Speaker 0: sulla camminata

Speaker 2: scalza per ricordarci appunto di quanto sia importante far tornare le nostre bambine, I nostri bambini, noi stessi a camminare scalzi. Usiamolo come gioco, usiamolo come prova di sensazioni. Cosa sentiamo? Che cosa senti? Ci sono tantissimi parchi in tutto il mondo, ma in realtà anche in Italia, proprio di barefour, di camminata scalza, di forest in cui ci permettono di camminare scalzi.

Permettiamoci di farlo, giochiamo, sentiamo una sensazione diversa tra camminare in una paglia, camminare nel prato, camminare in una pineta come quelle in cui sono adesso piena di aghetti, camminare in una sabbia, camminare nell'acqua, camminare nelle pietre. Sentiamo tutte queste sensazioni che cosa ci riportano a livello primordiale, a livello di homo sapiens che le scarpe non ce le aveva. Io vi ringrazio, ringrazio Carlotta, vi saluto e a piedi scalzi un po' di più. Ciao!

Speaker 0: Quante riflessioni mi verrebbe da aggiungere dopo la condivisione di Chiara e tra l'altro credo veramente che non poteva esserci un episodio più appropriato per tutti I rumori che stiamo sentendo, lo scoiattolo che di nuovo è tornato qua davanti. Non capisco se lo stesso scoiattolo o se uno scoiattolo diverso, ma continua a salire, venire sul tavolo. Se state guardando il video vedrete anche a volte la telecamera si muove perché si arrampica sul treppiedi quindi con le cicali di Chiara lo scoiattolo sul tavolo il vento ecco onestamente penso che sia proprio l'episodio perfetto mi è piaciuto tutto quello che detto Chiara Chiara ti ringrazio se mi stai ascoltando ti ringrazio per questo bellissimo contenuto. Mi è piaciuta tantissimo tantissimo la parte in cui racconti delle camminate che organizzi nel bosco e di quanto in effetti quando camminiamo in compagnia di altre persone tendiamo a parlare a distrarci a non lasciare che I nostri sensi assorbano gli stimoli del luogo in cui si trovano. Anzi proprio recentemente dicevo ad Alex che spesso nelle camminate nei boschi io parlo e guardo giù per non cadere per non inciampare e che quindi voglio proprio trovare un nuovo modo di camminare nei boschi fermarmi di più e alzare di più gli occhi e guardare davvero di più quello che mi circonda.

E in questo senso è un po' la stessa cosa no? Togliersi le scarpe essere più attenti, camminare con più intenzionalità, con più consapevolezza, osservare di più quello che abbiamo intorno. Ecco questo mi è piaciuto veramente tantissimo perché sennò perdiamo davvero tanti dettagli: suoni, odori, movimenti particolari, consistenze, colori. Come dice Chiara, siamo quasi estranei alla presenza del bosco. Bellissimo questo termine: la presenza associato alla natura, che spesso vediamo come qualcosa che fa da sfondo eppure è così viva e presente e tanti stimoli da offrirci se apriamo I nostri sensi e ci prepariamo ad accogliere quegli stimoli.

E questo tema nella mia famiglia e quindi anche sulla tela un post una conversazione su tutta la tela. Ecco questo è un tema per noi davvero importante ed enorme. Ci sarebbero tante tante tante tante altre cose da dire e

Speaker 1: anzi molte in realtà potete leggerle nel pacchetto editoriale

Speaker 0: di agosto se avete l'abbonamento a tutta la tela. E se ultimi episodi del podcast avrete sentito che sono un po stufa che le persone si perdano le cose meravigliose che la tela da offrire perché davvero c'è tanto sulla tela ma proprio perché io ne parlo poco spesso e volentieri le persone non li conoscono e quindi ho deciso di raccontarvi negli episodi che senso in cui senso parlarne ho deciso di raccontarvi un pochino di cose che trovate sulla tela in questo caso ogni pacchetto editoriale è tipo un contenitore di prodotti, di pensieri, di strumenti, ma in realtà è molto di più. E' un vero e proprio motore di riflessioni e spunti per avviare e nutrire conversazioni importanti riguardo un tema specifico. Ad agosto appunto come vi ho detto parliamo di natura, in particolare di come possiamo nutrire il rapporto con la natura attraverso I nostri sensi anche semplicemente restando seduti in un paesaggio naturale osservandolo annotando tutto ciò che colpisce noi che può essere diverso anche solo per livello di intensità da ciò che può colpire I nostri figli o qualcun altro e proprio questo dettaglio modo personale di percepire la natura tra l'altro è anche presente in uno dei contenuti che stavate aspettando di più e che fa parte del pacchetto editoriale di agosto che è la nuova audio storia di La tela racconta che stavolta è sul pittore Mirò che a quanto pare era proprio un grande osservatore della natura e amava riproporla nelle sue opere, però in base a come la percepiva lui, più che con le sue oggettive caratteristiche e proporzioni.

Se vi ho incuriosito vi lascio scoprire questo e altri contenuti nel pacchetto editoriale, lo ricevete gratuitamente se avete l'abbonamento a tutta la tela o se lo fate ad agosto sempre duemila ventiquattro. A dire il vero oggi è l'ultimo giorno, quindi potete farlo fino a domani, se lo fate fino a domani ricevete questo pacchetto gratuitamente. Mentre invece da settembre tutti I contenuti inclusi nel pacchetto editoriale li trovate acquistabili sullo shop. Chiuso momento pubblicità, forse dovrei creare un mini jingle e vorrei tornare un momento al all'argomento di oggi che è il camminare scalzi e anzi al barefoot, ovvero con barefoot oggi si intende anche proprio un tipo di calzatura che sono quelle scarpe che consentono al piede di poggiare sul suolo come se I piedi fossero scalzi praticamente. All'inizio vi ho accennato qualcosa, vi ho detto che camminare scalzi scalzi in Nuova Zelanda anche influenzato il tipo di scarpe che compriamo, ma in realtà mi sono poi ricordata mentre parlavo che non è vero già prima di arrivare in Nuova Zelanda Alex usava calzature barefoot forse dal venti milioni e diciottoduemila diciannove proprio perché aveva letto tantissimi articoli sui benefici di questo tipo di calzature e quindi poi noi tutti in famiglia abbiamo iniziato ad usarle, ma molto prima della Nuova Zelanda.

Ora voi sapete che non mi piace fare pubblicità nemmeno dei prodotti che ritengo validi perché promuovere anche solo un prodotto in cui credo può alimentare in altre persone un bisogno, un senso di necessità che prima non c'era e magari può portare ad acquistare cose che magari non servono davvero, che è un po' il circuito alla base di tante scelte consumistiche che noi preferiamo non appoggiare e quindi anche per spesso non voglio neanche farvi vedere I nostri prodotti prodotti che scegliamo perché poi mi sembra proprio di creare quella necessità che è un po il mondo di come funzionano gli influencer e io non lo sono. Ovviamente però è un po' difficile parlarvi di questa nostra esperienza e scelta senza che voi andiate a cercare calzature berfoot eccetera eccetera. Quindi mi sento di dirvi consideratele, ma comprate solo se e quando avete bisogno di cambiare le scarpe. Non nutriamo il consumismo, compriamo solo ciò di cui abbiamo bisogno. Inoltre può anche darsi che non le troverete proprio in Italia perché mi è successo varie volte di avere molta difficoltà a trovare negozi che avessero calzature barefoot, sia per noi adulti ma soprattutto per I bambini.

Anzi in alcuni negozi in cui sono entrata in piemonte cercando e chiedendo di calzature barefoot mi è stato detto che non sono un prodotto valido o adatto per I più piccoli. Mentre invece tutte le ricerche che io ho fatto e so che anche Chiara fatto dimostrano il contrario E sapete come a volte ci sono quegli studi che poi vengono smentiti nel corso degli anni o l'anno dopo due anni dopo invece ecco questi sulle calzature barefoot e sui benefici del camminare scalzi ci sono sempre più studi che mostrano proprio di quanto sia valido e noi su questi studi abbiamo fondato la nostra scelta di acquistare queste calzature. Non usiamo esclusivamente barefoot ma se possiamo e senso per il tipo di scarpa di cui abbiamo bisogno la scegliamo. Però questa ripeto è la nostra scelta nutrita dalle nostre domande, dalle nostre ricerche, dalle nostre informazioni che abbiamo trovato, dai nostri studi e anche dalle nostre riflessioni che abbiamo fatto con spirito critico. Ma non deve essere la vostra scelta.

Quindi prendete sempre tutto con un pinch of salt, con le pinze, con un pizzico di sale come si dice in inglese. Allo stesso tempo però voglio offrirvi l'opportunità di ascoltare una voce, un punto di vista diverso da quello che probabilmente troverete in Italia in giro nei negozi di scarpe da bambini e quindi ho chiesto a Giulia Grosso, che è un osteopata, di darci un suo parere. Faccio proprio così vi lascio ascoltare direttamente la sua testimonianza.

Speaker 3: Ciao a tutti mi chiamo Giulia Grosso e sono un osteopata specializzata in ambito neonatologico e pediatrico. In questa sezione dedicata all'osteopatia parleremo del concetto di barefoot legato al piede pediatrico, benefici, indicazioni, controindicazioni e vi darò qualche consiglio pratico sul camminare scalzi. Cosa si intende per barefoot? Berfoot vuol dire letteralmente piede scalzo. Il barefooting corrisponde a uno stile di vita nel quale chi lo pratica adotta la scelta di non indossare scarpe.

Durante qualsiasi attività quotidiana sceglie di camminare esclusivamente a piedi nudi. Ad oggi il termine barefoot si riferisce più che altro a un tipo di scarpa che simula la camminata a piedi nudi. Sono infatti scarpe che consentono al piede di appoggiare sul suolo come se fosse scalzo, consentendo alla caviglia di compiere I movimenti fisiologici e alla pianta del piede di allargarsi completamente. Ma arriviamo al dunque: quali sono I benefici nel camminare a piedi scalzi? Partiamo da una premessa: I piedi, sebbene ci permettano di camminare, correre, saltare, ballare, sono organi di senso più che di moto.

Infatti, pensa che il piede è l'unica parte del tuo corpo che tocca il che tocca il mondo che ti circonda e comunica al cervello tramite dei recettori cutanei simili a dei bottoncini sotto la pianta del piede che vengono stimolati e inviano informazioni termiche: la sabbia è ustionante, il pavimento di marmo è freddo, propriocettive, quindi sullo stato di equilibrio, la superficie sotto di noia instabile, irregolare, scivolosa, informazioni dolorifiche e sensoriali. Più aggiungiamo materiale sotto la pianta del piede, quindi più isoliamo il nostro corpo dal mondo che ci circonda utilizzando calze, calze antiscivolo, scarpe, plantari, Meno questa comunicazione tra il piede e il cervello diventa efficace. Ecco che l'istinto dei bambini nel liberarsi I piedi da qualunque cosa gli mettiamo è assolutamente naturale, perché loro percepiscono in maniera amplificata la ridotta possibilità di ricevere informazioni dal mondo esterno, come se fossero perennemente bendati, come se ci obbligassero a toccare il mondo con dei guanti. Quindi capiamo già che uno dei vantaggi nel camminare scalzi è proprio quello di ricevere informazioni dal mondo che ci circonda. Negli ultimi anni sono stati fatti diversi studi, diversi ricercatori hanno studiato I benefici del camminare scalzi non solo sui bambini, ma su tutta la popolazione, soprattutto in ambito sportivo.

Ad esempio, sono state fatte numerosissime ricerche sugli atleti per la prevenzione degli infortuni. Sono stati fatti studi sugli anziani per migliorare l'equilibrio. Studi sui bambini sudafricani che hanno la possibilità di camminare scalzi durante tutta la loro crescita. E I benefici che sono stati riscontrati nei vari studi sono stati ritrovati sia in coloro che camminano scalzi sia su chi utilizza una scarpa barefoot che, come dicevamo prima, simula la camminata a piedi scalzi, piedi nudi come dicevamo. È stato dimostrato che quindi camminare scalzi rinforza I muscoli del piede e aumenta la stabilità delle ginocchia perché si crea proprio un lavoro di equilibrio e propriocezione.

Non essendoci nulla comprimere il piede, la pianta tra l'altro riducendo e contrastando l'eventuale alluce valgo. Gli individui che crescono

Speaker 1: scalsi, come appunto I bambini del sudafrica,

Speaker 3: tendono infatti a delle ripieni più larghe, come appunto I bambini del sud Africa tendono infatti a delle ripiedi più larghi con un arco plantare più alto e l'angolo dell'alluce più piccolo. Una domanda molto comune è quella che riguarda la postura: come incide camminare scalzi sulla schiena? Come dicevamo, camminare scalzi modifica la forma del piede e di conseguenza tutta la biomeccanica del passo influenza le articolazioni della gamba migliorando così il controllo posturale. Quindi io cammino scalzo, il mio piede più stabile e più forte risponde meglio alla forza di gravità e così anche la mia schiena ne trae giovamento. Inoltre la possibilità della caviglia di aumentare la sua flessibilità perché non è costretta all'interno di una scarpa migliore l'elasticità di tutta la catena posteriore del corpo, producendo giovamento alla colonna vertebrale.

Ma allora quali sono le controindicazioni? In generale non esistono controindicazioni nel camminare scalzi, Ma ci sono degli accorgimenti da tenere a mente. Prima di tutti la sicurezza cosa che invece la scarpa bearfoot, lo ripetiamo ancora una volta, simula la camminata a piedi scalzi ma protegge il piede. Ci tengo a fare una distinzione tra adulto e bambino. Per quanto riguarda gli adulti, chi decide di utilizzare delle scarpe backfoot è consigliabile che lo faccia in maniera graduale e non totale.

Questo perché il corpo bisogno di adattarsi gradualmente a questo cambiamento e soprattutto perché rispetto all'uomo primitivo che nasce scalzo, cammina scalzo, camminava esclusivamente su un terreno morbido fatto di erba, foglie, terriccio, al massimo le rocce. Al giorno d'oggi noi camminiamo per la maggior parte del tempo su superfici dure: a casa sulle mattonelle, fuori sull'aspaggio, sul cemento. È consigliabile quindi le prime volte camminare scalzo con le calzature barefoot nella natura e alternare comunque sempre l'utilizzo con una scarpa standard proprio per abituare il piede e le articolazioni delle gambe e della schiena al nuovo utilizzo del piede. Le prime volte si potrà proprio percepire tensione ai muscoli, alle gambe, come se avessimo fatto ginnastica. Man mano il nostro corpo si abitua perché I muscoli si rinforzano.

Rinforzano. Per quanto riguarda I bambini invece, come dicevamo, il piede è ancora di più un organo di senso. Pertanto già dalla nascita sarà importante lasciare il piede libero il più possibile e proteggerlo dal freddo solo quando necessario. E qua ci tengo a fare una premessa soprattutto per la paura che hanno I nonni che I bambini si possano prendere il raffreddore se stanno scalzi. Questo è un falso mito.

Il raffreddore si prende da virus e batteri che circolano nell'aria mentre camminare scalzi non

Speaker 1: una

Speaker 3: correlazione. Soprattutto quando il bambino farà I suoi primi passi sarà fondamentale che l'esperienza avvenga a piedi scalzi, piedi nudi senza nessuna interferenza, quindi no calzini, no calzanti scivolo, ma deve essere libero di esplorare e raccogliere informazioni dal mondo esterno. Molti genitori che incontro in studio sono preoccupati per la forma dei piedi dei propri bambini, ma è importante sapere che I piedi dei neonati sono fisiologicamente piatti. Nell'arco dei primi quattro-cinque anni di vita il piede maturerà andando a sviluppare completamente l'orco plantare. Questo avverrà soprattutto se il piede viene lasciato libero.

Infatti lo sviluppo continuo e le esigenze specifiche del piede pediatrico lo rendono molto vulnerabile alle influenze esterne e quindi alla scarpa che viene indossata. Ritornando un attimo all'esempio di bambini sudafricani che hanno una cultura intrinseca di camminare a piedi nudi, ovviamente I climi più caldi consentono ai bambini di stare scalzi più spesso durata la maggior parte dell'anno, I loro piedi rispetto a chi cresce con le scarpe hanno una forma diversa e, come abbiamo detto prima, intanto hanno anche meno probabilità di sviluppare e incorrere in quello che è il piede piatto patologico. Hanno le caviglie più mobili e hanno prestazioni motorie migliori sia nel cammino che nella corsa. Ovviamente nella nostra società non è possibile, non è pensabile camminare scalzi ovunque, sia per questioni di sicurezza che di cultura. Vediamo quindi insieme quali possono essere le caratteristiche importanti nella scelta delle scarpe per I bambini.

Le scarpe hanno la funzione di proteggere il piede dall'ambiente esterno. Allo stesso modo però devono consentire al piede di svilupparsi e funzionare in modo ottimale. Ad oggi purtroppo lo sviluppo delle scarpe per bambini, ma anche per adulti, è spesso influenzato dalla moda e non da considerazioni ortopedico biomeccaniche. Questo in realtà accade anche perché vengono fornite poche linee guida sulla strutturazione di una scarpa che va da considerare, oltre alla lunghezza, anche la larghezza e l'utilizzo di una scarpa stretta e non adeguata può provocare a lungo andare anche un disellineamento bio meccanico del corpo oltre che ad alterare la forma del piede. Tornando ai primi passi dei bambini, all'inizio sarà molto facile che il bambino tenda a rifiutare le scarpe, cercherà di toglierle e la scelta più corretta è, come dicevamo, quella di lasciar camminare il piccolo a piedi scalzi, in sicurezza su tutte le superfici che lo consentono.

Quindi magari sull'erba, in giardino, sui terreni irregolari, sulla sabbia, in modo che possa testare il suo equilibrio, fare esperienza e far sì che venga sollecitata la strutturazione della pianta del piede. Per andare un po' più sul pratico idealmente tra quelle che sono le caratteristiche più importanti nella scelta di una scarpa è quello di scegliere una scarpa che sia leggermente più grande della pianta del piede del bambino di circa un centimetro più lungo rispetto all'alluce. Ovviamente vista la velocità di sviluppo è fondamentale monitorare la crescita

Speaker 1: del piede per sostituire tempestivamente scarpette non più adatte.

Speaker 3: La punta è può essere un po' più alta, un po' più solida, non rigida, un po' più può essere un po' più alta, un po' più solida, non rigida, un po' più solida per sostenere la caviglia. Infine, che sia di un materiale traspirante e leggero. Bene, in conclusione quindi ricordiamo che camminare scalzi o utilizzare

Speaker 1: scarpe barefoot porta con sé

Speaker 3: numerosi benefici sia per I scarpe barefoot porta con sé numerosi benefici, sia per I bambini che per gli adulti. Non esistono controindicazioni nel camminare scalzi ma ci sono degli accorgimenti. I piedi sono degli organi di senso e pertanto vanno lasciati liberi di esplorare in sicurezza. Grazie per avermi ascoltata, buona passeggiata a tutti. Ciao!

Speaker 0: Grazie a Giulia per questo contributo che spero abbia aperto domande nelle vostre menti alle quali potrete rispondere con spirito critico facendo le vostre ricerche e grazie appunto a Giulia per aver aggiunto un pezzettino in più a questa conversazione che secondo me non era completa senza un accenno alla calzatura barefoot. Per oggi è tutto vi do appuntamento alla settimana prossima con un nuovo episodio del podcast e vi ricordo che mi trovate ovviamente su avete continuato voi la frase nella vostra mente la tela punto com e da lì potete arrivare anche a Instagram. Buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo.

Speaker 2: Ciao ciao!