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NO alla TV in asili e scuole

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
19 febbraio 2020·15 commenti
L’altro giorno ho letto un testo scritto da Marta Prada de Pequefelicidad sul suo account Instagram.

Le sue parole hanno toccato corde profonde, perché mi hanno riportato alla mente un’esperienza che ho vissuto in prima persona quando cercavo un asilo per Oliver a Marbella (nel 2017): quasi tutti gli asili che avevo trovato, anche quelli che mi piacevano di più, usavano la televisione come babysitter — in momenti morti, aspettando i genitori in ritardo, prima di pranzo, per chi non voleva fare il pisolino (!).

Quando dicevo a direttori/direttrici e insegnanti che non era giusto, le loro risposte mi deludevano. Ti lascio una lista:

«Non mettiamo i video, è solo per le canzoni» -> No, per questo ci sono gli mp3 o la tua voce

«È solo per rilassarsi» -> No, per rilassarci guardiamo un libro, ci sdraiamo con gli occhi chiusi, ci sediamo in silenzio tenendoci per mano. La TV agita il cervello, non lo rilassa.

«È solo per consentire al maestro di mettere il cibo in tavola» -> No, assumi una persona che metta il cibo in tavola, non è il lavoro di insegnanti. Oppure fai come nelle scuole montessori che sono i bambini a preparare la sala da pranzo e a prendersi il cibo a buffet. 

«È perché alcuni bambini non mangiano senza TV» -> No, se una bambina ha fame, mangia, altrimenti non la si forza (insegnare ad ascoltare lo stomaco fa parte dell'educazione alimentare). Lascia che scelgano e metti un po’ di frutta o verdure tagliate a loro disposizione per quando hanno fame.

«Già, ti capisco, anche io non lascio che i miei figli guardino la TV a casa» -> Allora perché lo fai nella tua SCUOLA? Con i MIEI figli?

A volte, noi genitori siamo complici se scegliamo di non contestare questa scelta, di non far sentire la nostra voce e non chiedere un cambiamento: non è una conversazione facile, ma è necessaria. 

Ecco le fondamenta della lettera che io scriverei alla scuola dei miei figli: magari può aiutarti a partire per scrivere la tua. 

Lettera alla scuola

Cari direttori, direttrici e insegnanti di scuole dell'infanzia e asili nido,
nella nostra famiglia facciamo uno sforzo quotidiano per trovare altre forme di intrattenimento che non siano TV e schermi: a volte ci piacerebbe mettere i nostri figli un intero pomeriggio davanti a un film e lavorare o anche solo rilassarci.

E a volte lo facciamo: non abbiamo alternativa – magari siamo soli a casa tutto il giorno con un bambino malato e non possiamo prenderci ferie; magari siamo malati noi; magari siamo stremati perché la notte prima non abbiamo dormito; magari abbiamo solo bisogno di un momento di silenzio…

A scuola, però, avete TUTTE le alternative: insegnanti e caregiver qualificati, tantissime attività, giocattoli e risorse, ambienti professionali e preparati…
Usare la TV come babysitter, anche solo per momenti puntuali durante il giorno, non solo non è valido per lo sviluppo del cervello infantile (ci sono tanti studi al riguardo) ma crea anche un'abitudine che a lungo termine è controproducente: lo schermo riduce abilità importanti come la tolleranza della noia e la risoluzione di problemi, fondamentali per la concentrazione, il gioco autonomo, l'autocontrollo…    

Vi chiedo di eliminare gli schermi dalla vostra routine quotidiana: non ogni giorno e non come abitudine per facilitare un momento «difficile». 

Un audiolibro è un'alternativa più efficace e, invece di uno schermo passivo, potreste scegliere di usare la TV per imparare insieme a fare un origami o seguire una lezione di yoga o guardare insieme ai bambini un breve documentario prima di fare un «lavoro» sui cetacei: prediligere gli schermi attivi è già un cambiamento.  

Grazie


Vi traduco il testo del posto di Marta Prada (vedi anche il suo blog e il suo Instagram, in spagnolo)

NO ALLA TV A SCUOLA ⛔

Dozzine di studi dimostrano che quanto più alta è l’esposizione agli schermi, maggiore è il danno allo sviluppo del bambino su diversi livelli.

Durante i primi 6 anni di vita l’essere umano ha una mente assorbente. Ciò significa che tutto ciò che VIVE si integra nella tua personalità per il resto della sua vita. La struttura di base del nostro cervello e della nostra personalità si forma in questi primi anni.

Davanti allo schermo, il bambino riceve ad ogni minuto una realtà dinamica che impatta con centinaia di piani, angoli, movimenti, disegni, molti casi di realtà che non esistono, colori, suoni… È come mettere il cervello nel programma di centrifuga della lavatrice.

Per questo quando spegni la TV molti bambini mostrano ancora gli effetti della centrifuga e sono più nervosi, agitati, con mancanza di concentrazione, anche più aggressivi… Non tutti i bambini mostrano gli stessi effetti dannosi, ma è dannoso per tutti allo stesso modo.

Per questa ragione, gli schermi NON sono una buona risorsa a scuola.

Giorni di pioggia? Sposta i banchi con i bambini, che servirà loro anche a canalizzare l’energia in modo intelligente, e poi gioca a giochi divertenti. Vai in palestra.

¿Canzoni? Canta con i bambini, dai loro strumenti a percussione. Racconta una storia con marionette…

Momento delle giacche? Mostra loro come aspettare, usa un cerchio, metti l’appendiabiti in un altro posto…

Il bambino non si diverte davanti allo schermo, entra in uno stato di autoassorbimento.

I bambini non hanno bisogno di schermi per mangiare, hanno bisogno di assaggiare il cibo, masticare, sentire la sazietà; hanno bisogno di limiti, hanno bisogno di grazia e cortesia, hanno bisogno di qualcuno che li conquisti…

I bambini hanno bisogno di emozionarsi per imparare e questo glielo dà l’esperienza. Hanno bisogno di vivere, è così che imparano a parlare, a camminare, a mangiare… facendo pratica.

Più possibilità di esperienza, di manipolazione, di movimento, più ascoltare i bambini, più ispirare… Fuori gli schermi.

Video pedagogici? Possono essere una risorsa molto puntuale dall’età di 6 anni, come supporto, per mostrare ad esempio un vero vulcano in eruzione o qualcosa del mondo reale a cui vogliamo avvicinare i bambini.

⛔ NO TV a scuola ⛔

Scritto da

Carlotta Cerri – Fondatrice de La Tela
Sono la fondatrice de La Tela, creatrice del podcast Educare con calma e dal 2019 viaggio a tempo pieno con la mia famiglia Alex, Oliver ed Emily. Mi ritengo una visionaria pessimista: so come voglio cambiare l’educazione e che genitore ho scelto di essere, ma la maggior parte dei giorni mi sembra di scalare pareti di vetro. Ma forse proprio per questo so come aiutarti quando mi scrivi: perché ci passo anche io per quel disagio e ti dico le verità scomode con gentilezza e senza giudizio.

Parliamone

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Mio figlio inizia lo scorso anno a frequentare la scuola dell’infanzia pubblica (l’unica presente dove abitiamo). Il pomeriggio trovavo la classe al buio davanti alla LIM a guardare cartoni o filmati “didattici”. Occhi rossi e spesso addormentati sul tavolino. Ero arrabbiata e disperata. Mi sono lamentata con la maestra che mi ha risposto testuali parole “se il ministero ci fornisce lo strumento, vuol dire che possiamo usarlo”. Sono dovuta andare dalla dirigente a lamentarmi. Ma sono andata da sola perché gli altri genitori avevano paura di ripercussioni sui figli o non avevano nulla da contestare. Non mi sono persa d’animo. La dirigente ha ripreso l’insegnate ma non ne aveva il pieno controllo e l’utilizzo dello schermo è rimasto troppo frequente. Così finito l’anno ho chiesto di cambiare sezione e, dopo di me, hanno fatto istanza per altri due bambini. Breve storia triste. 
Ciao Michela, grazie per la tua condivisione 💜

E sai che in realtà io ci vedo (seppur nella fatica) almeno 2 semini positivi? Intanto la tua scelta di aprire la conversazione con la scuola, malgrado non hai trovato il sostegno delle altre famiglie, hai comunque scelto di fare quel passo per provare a cambiare le cose, e questo lo trovo importantissimo (anche come esempio per tuo figlio).

E poi la Dirigente che ha accolto il tuo punto di vista: anche se alla fine le cose non sono andate come speravi, è grazie a genitori come te che piano piano il cambiamento può diventare sempre più forte.

Contestare l'autorità, con gentilezza ma fermezza, è un lavoro importante e difficile (anche perché a molti di noi non è stato dato questo esempio da piccoli), quindi davvero grazie di cuore. 🫂
Ciao Rosalba.
Sai che alla tua interpretazione positiva dell'accaduto non avevo proprio pensato?
Grazie davvero per avermi donato la tua prospettiva diversa dei fatti.
Vista così, ci sono davvero cose buone nella mia storia. Tanto più che (non lo avevo scritto nel mio commento precedente) la Dirigente, con il nuovo anno scolastico, è arrivata a rimuovere l'insegnante dall'incarico di responsabile/referente del plesso scolastico, sostituendola con un'altra.
Grazie di cuore. A volte abbiamo proprio bisogno di qualcuno che ci aiuti a vedere le cose sotto una nuova luce.
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Purtroppo anche io uso la TV come babysitter. Sono a casa da sola con lei e quando devo preparare da mangiare sta sempre aggrappata ai miei piedi e piagnucola. 15-20 minuti di canzoni (peekaboo, the wheels on the bus, head shoulders knees and toes) e riesco a preparare. Mi dispiace anche per questi pochi minuti, noi da anni abbiamo smesso di guardare la TV, e adesso di più sapendo(grazie a questo post) che è dannoso per il suo sviluppo. Grazie che esisti Carlotta, da quando ho scoperto tuo blog non leggo altro!
Non credo che 15-20 minuti al giorno siano un problema, ma se io tornassi indietro non lascerei nemmeno quelli perché purtroppo diventano una droga! Se posso permettermi, ti consiglierei di coinvolgerla in cucina mentre cucini tu, sai che i bimbi adorano fare le faccende con noi? Secondo me si divertirebbe più che guardare la TV 🙂
Grazie del tuo consiglio 🤗. Metterò in pratica, manca poco e il torre di apprendimento sarà pronto(lo sta facendo papi 💕). Grazie di cuore!
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Ciao carlotta! Io sono un'insegnante, ho studiato il metodo Montessori, ho fatto i tuoi corsi, sono mamma di due bimbi piccoli e ho lavorato ina scuola statale in cui il momento dell'uscita era gestito con la tv.. Un quarto d'ora di un film Disney.. E sapete perché? Perché eravamo due insegnanti con 32 bambini in un salone con le porte che danno direttamente all'esterno.. Al momento dell'uscita la bidella aveva appena pulito le aule e non potevamo stare lì.. I genitori ti facevano domande e richieste e così dovevi controllare che qualche bambino non scappasse mentre adulti, che avrebbero dovuto capire la nostra difficoltà di gestire una conversazione e la sicurezza di bimbi piccoli contemporaneamente, se ne stavano lì a parlare e si offendevano se non li ascoltavi.. Nonostante riunioni varie in cui si richiedeva di non farlo.. Per cui la tv aiutava moltissimo perché purtroppo intratteneva i bambini.. Questo lo scrivo come esempio, perché so che la tv non fa bene, ma a volte serve.. E non giudico chi la usa per necessità vere.. Le scuole statali in Italia sono spesso in difficoltà o non c'è abbastanza personale.. Giudichiamo il sistema e lo stato che non investe, non gli insegnanti che ce la mettono tutta per far funzionare la scuola.
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Eh sí, per me é stato uno shock vedere che in momenti "morti" in classe nella materna pubblica delle mie figlie (ma anche nel nido privato eh!) si mettono i bambini davanti al pc a vedere video. Soprattutto come alternativa alla siesta, come dici tu, mi pare assurdo. Noi la tele la usiamo raramente come metodo per farle stare buone mentre noi facciamo altro, di solito vediamo la tele insieme, spieghiamo loro quel che vedono, hanno sempre un sacco di domande. Fino ai 3 anni vedevamo praticamente solo video di canzoni, poi siamo passati gradualmente ad altri programmi. Mai usato tablet/smartphone fuori di casa e soprattutto mai durante i pasti. Per fortuna le bimbe mostrano un grande interesse per il cibo, da quando abbiamo cominciato lo svezzamento, quindi finché mangiano, il loro intrattenimento é proprio il cibo. Adorano andare al ristorante a mangiare seppia e cozze al vapore, o la pizza, e l'immancabile gelato. Poi si fa a turno ad alzarsi per controllare che non dusturbino/ si facciano male, ma le lasciamo libere di esplorare, che alla fine é quello che piú le affascina. Ovviamente, nonostante le nostre buone intenzioni, spesso sforiamo con i limiti che noi stessi vorremmo imporci (non piú di un'ora al giorno e non tutti giorni), ma ci si prova lo stesso. Soprattutto vedo il pericolo di abituarle a che le attese si debbano riempire con qualcosa, cancellare il concetto di attesa mi sembra istintivamente sbagliato. Se perfino io che ci sono arrivata tardi, adesso se devo aspettare sento la necessitá di attaccarmi allo smartphone, che ne sará di loro che sono nate quando lo smartphone giá esisteva? Smetteremo tutti di guardarci attorno e osservare gli altri perché siamo troppo concentrati sul nostro minischermo?
Esatto, bella riflessione, grazie per averla condivisa! 🌸
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Verissimo!!!!!!!!!!!! Oddio, non comprendo perché alcuni non lo capiscono... alcuni genitori e alcune insegnanti/maestre/caregiver...

Noi viaggiamo moltissimo e spesso nei ristoranti vedo i bimbi mangiare con un iPhone. Certo che stanno calmi, sono incantati (in senso negativo!), paralizzati... ma sono "bravi", non giocano con le posate, non ridono, non parlano ad alta voce... non cade nulla dal tavolo... ma vogliamo i bambini così?

Ti capita di essere guardata male dagli altri genitori? (Cioè da quelli che hanno calmato i loro figli con un iPhone, iPad o laptop e ora esigono che tutti i bambini siano come invisibili nel ristorante*).

* qui ovviamente ci possono essere situazioni diverse: i bimbi possono essere tranquilli (si fanno notare/sentire ma sono "bravi") oppure con poca fortuna (succede anche così!) possono essere insopportabili!!! Io in questo secondo caso che ci è capitato alcune volte, prendo take-out o room service ed esco!!! Cioè voglio dire - mi rendo conto che non sia giusto verso gli altri ospiti del ristorante e così in una giornata particolarmente difficile preferisco uscire, non rovinare il pasto a tutti MA non uso l'iPhone come ... premio/strumento per calmare/ruota di salvataggio/ dimmi tu! Erano situazioni rarissime ma con 4 bambini sotto 4 anni ci è capitato di lasciare un ristorante in modo "di evacuazione" per evitare sguardi malvagi😂 (e lo trovo giusto!)
Vabbè, ma tu lo sai che sei il mio mito! Perfino io a volte in questo viaggio (ok, magari due in dieci mesi) li ho messi davanti all'iphone al ristorante, perché volevo una cena di pace con mio marito dopo una giornata faticosa… e non lo fai tu che ne hai quattro! Sei unica!
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Ciao, sono completamente d’accordo su quanto scrivi...
Io abito in un paese dimenticato da dio e dove non c’è scelta di scuole ...
É quando fai presente che non sei d’accordo sul passare il tempo davanti allo schermo non ho solo la maestra contro ma anche le altre mamme!!
Per fortuna a casa evitiamo ... preferivo giocare o lavorare insieme 😀
Che tristezza… ma a volte se non c'è rimedio, meglio accettare e aggiustare il tiro a casa, proprio come stai facendo tu! Un abbraccio :-)
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Ciao Carlotta, condivido in pieno ciò che dici. Io devo correre a prendere mio figlia a scuola proprio perché li intrattengono davanti alla tv! E all'inizio ho dovuto protestare perché facevano vedere loro contenuti non appropriati all'età... Ma purtroppo non esistono scuole alternative. Come fare. Un abbraccio. Ari.
Eh lo so, è difficile! Purtroppo credo che lamentarti, creare una petizione e farla firmare dai genitori o correre a prenderla così non la mettono davanti alla TV è quello che puoi fare, non molto di più. :-( Che tristezza che degli educatori non lo capiscano da soli. Ti abbraccio
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