Preferiti dei bambini

Non forzare i bambini a fare ciò che non vogliono

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
18 giugno 2021·10 commenti
Quando forziamo un bambino a fare qualcosa che non vuole fare, stiamo crescendo un adulto che:

  • è meno predisposto a rispettare gli altri e la loro volontà
  • è più predisposto a fare ciò che gli altri dicono anche se non gli sembra giusto

Forzare i bambini a fare qualcosa che non vogliono fare, anche con le migliori intenzioni, è una forma di abuso — che loro, tra l'altro, probabilmente useranno poi nelle loro relazioni in futuro.

Ti faccio un esempio:

Invece di forzare un bambino a tuffarsi dagli scogli se ha detto di no, prova a capire e rispettare la sua paura (come rispetteresti quella di un adulto). Cambia la frase: "Ma dai! Non c'è nulla di cui avere paura!" -> Non devi farlo se non te la senti. Puoi provare la prossima volta, se ti va". Questi cambiamenti di frasi sono alla bse della comunicazione rispettosa.    

E un'altra cosa importante: insegnare agli adulti intorno a noi a rispettare la volontà dei bambini e chiedere il loro consenso è tanto importante quanto insegnare ai bambini a far valere i propri no.

Trasmetti questo messaggio: non è coraggioso chi ha paura e lo fa lo stesso; è coraggioso chi ascolta e onora le proprie emozioni indipendentemente da ciò che dicono gli altri.

Vi invito ad ascoltare l'episodio del podcast relativo, n. 51.

Scritto da

Carlotta Cerri – Fondatrice de La Tela
Sono la fondatrice de La Tela, creatrice del podcast Educare con calma e dal 2019 viaggio a tempo pieno con la mia famiglia Alex, Oliver ed Emily. Mi ritengo una visionaria pessimista: so come voglio cambiare l’educazione e che genitore ho scelto di essere, ma la maggior parte dei giorni mi sembra di scalare pareti di vetro. Ma forse proprio per questo so come aiutarti quando mi scrivi: perché ci passo anche io per quel disagio e ti dico le verità scomode con gentilezza e senza giudizio.

Parliamone

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Ciao Carlotta
Grazie per i continui spunti e riflessioni, da quando ti ascolto e ti leggo ho scoperto un mondo che cerco di fare mio giorno dopo giorno con tutte le difficoltà del caso. Sono approdata a questo articolo del blog ascoltando l’episodio 51 del tuo podcast, in particolare mi interessa quando parli del saluto alla nonna, noi ci siamo con tutte le scarpe, la mia bimba infatti ci impiega sempre un po’ ad aprirsi quando ci sono persone che non vede quotidianamente, cosa normalissima ma che purtroppo ai nonni (genitori di mio marito) disturba e ogni volta richiedono il bacio o l’abbraccio subito, io non so mai come comportarmi perché non voglio forzarla ma so che loro non capirebbero i miei ragionamenti. Cosa potrei dire di chiaro e semplice per cercare di spiegare questa cosa?
Grazie mille ancora e buona continuazione a tutta la tua famiglia 💜
Ciao Silvia, sono Milena del team La Tela.
Grazie per la tua condivisione.
Secondo la mia esperienza, ti consiglierei in questo caso di preparare prima la bimba a casa, con delle conversazioni semplici in cui potresti trasmetterle il messaggio che se lei non vuole abbracciare o baciare i nonni è libera di non farlo.
Con i nonni potreste poi provare a parlare (tu o tuo marito) magari in un momento in cui non è presente la bimba, spiegando che per la vostra famiglia è importante che la bambina non si senta forzata.
A questo proposito, se volessi approfondire, il tema del consenso è trattato da Carlotta nella guida per il genitore «Come si fa un bebè», ricca di spunti e consigli utili.
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Grazie, davvero, mi hai dato uno prezioso spunto ♥️
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Ciao Carlotta, ascolto da un po' i tuoi podcast :) non era questo l'argomento anche se è quello che più si avvicina per cui ti scriverò qui.
Il mio bambino fa 7 anni tra poco, da ottobre ha iniziato a frequentare una scuola parentale pluriclasse dopo due anni di homeschooling che nel mio caso è stato fallimentare purtroppo.
Va abbastanza volentieri in realtà, sono più soddisfatta di quanto avrei pensato ma c'è il problema compiti i quali sono davvero molto pochi e qui nasce il dilemma: lui non li fa volentieri e io odio obbligarlo a farli perchè credo che dovrebbe essere un piacere imparare, a scuola finora non li hanno mai controllati, forse inizieranno a farlo ora perchè altri bimbi oltre al mio usano la frase "tanto a scuola non li controllano", a giugno ci sarà l'esame di idoneità e a dire il vero la cosa non mi preoccupa più di tanto comunque vada, vorrei non forzarlo ma allo stesso tempo vorrei che seguisse il programma...
Consigli?

Grazie
Ps. Ti adoro :D
Ciao Elisa, purtroppo chiedi alla persona sbagliata: io sono dell'idea che i compiti dovrebbero essere bannati e che i bambini dopo scuola debbano riposarsi e giocare. Quindi io, come te, non lo forzerei nemmeno se li controllassero. Mi assicurerei insieme a lui che ha capito quello che deve fare, chiederei se ha dubbi, gli direi che se ha dubbi può chiedermi, ma non lo forzerei a fare i compiti e lo comunicherei all'insegnante se mi chiedessero. 💜
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Cara Carlotta, leggerete e cogliere le tue riflessioni è per me arricchente.
Quindi tu ci insegni che non bisognerebbe mai forzare i bambini? E quando il rifiuto è per la scuola a 5 anni?

Mi rendo conto non ci sia una regola fissa, ma tante sfumature umane. Sono però confrontata quotidianamente con questo rifiuto di muo figlio che non so gestire.

Grazie, un abbraccio e buona continuazione della vostra fantastica vita.
Ciao Federica, grazie per la tua domanda! Certamente ci sono sfumature: credo che ci siano scelte (o obblighi) che vanno rispettati, ma credo che il messaggio che vogliamo trasmettere non è “Credi che a me piaccia andare a lavoro? No, ma lo faccio lo stesso! La scuola è il tuo lavoro!” Ma più un messaggio come “Ti capisco, a volte anche io non ho voglia di andare a lavorare. Che cosa pensi che possiamo fare? Vorresti fare un disegno da portare alla maestra? Vuoi che ti scrivo un messaggio/faccio un disegno che puoi tenere in tasca e leggere/guardare quando ti serve?”… E poi chiedere alle insegnanti foto della scuola e parlarne, chiedere che cosa faranno il giorno dopo e accendere l’interesse… Piano piano, credo sia importante togliere il focus dalla scuola come qualcosa di forzato (anche se come lo viviamo nella nostra società lo è) e mettere il focus sulla bellezza dell’apprendimento e del coltivare le relazioni. 💜
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È giustissimo ciò che hai scritto, da sempre cerco di immedesimarmi nei miei figli, ultimamente però ho delle difficoltà con il mio bimbo di 3 anni che si rifiuta di fare i lavaggi nasali e per questo fatichiamo a guarire da un brutto raffreddore. Come convincerlo senza costringerlo? Arriva a piangere fino agli sforzi del vomito e più volte al giorno ovviamente. Sono provata!
Che fatica quando si tratta della loro salute (prendere medicine o cose prescritte dal medico). Hai provato a farlo fare lui a te per primo? Ricordo un paio di volte in cui ha funzionato per mettere il collirio 🙂
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