Perché non porto i miei figli allo zoo
Un articolo lungo per spiegare una decisione apparentemente estrema: non visitare gli zoo.
Da quelle parole sono scaturite tante riflessioni e domande, ma in particolare vorrei riflettere su due:
- Ma se non posso permettermi di viaggiare come fate voi, come faccio a esporre mio figlio a quegli animali?
- Ma in natura non sempre vedi gli animali, che delusione sarebbe per un bambino?
Che cosa ho scoperto sugli zoo
Alcuni sono migliori di altri
Gli zoo donano per la conservazione delle specie
Due mie esperienze
Eppure quella non è stata l’ultima volta che mi sono lasciata convincere dal marketing di uno zoo.
È successo di nuovo a Fuengirola, il cui zoo è menzionato in tutta Spagna insieme a quello di Valencia, per la loro missione di conservazione di specie in via d’estinzione e rilascio di alcune in natura. Anche quel giorno ho pianto tanto: mai scorderò quello scimpanzé agitato che cercava di scavare con le unghie la sua prigione di roccia. Per minuti interi. Quel giorno, forte di una maggiore consapevolezza dopo Berlino, ho usato le lacrime per spiegare ai miei figli che cosa stava succedendo, che quella non è casa sua, che gli scimpanzé non vivono in Europa, che lì è dove deve stare per il resto della sua vita perché attira turisti, e quanto sarebbe bello vederlo svolazzare di liana in liana nel suo habitat naturale.
[Anni dopo, durante il nostro viaggio per il mondo, in Vietnam abbiamo visto i gibboni proprio come volevamo: nella loro giungla, piccoli piccoli perché lontani, sulle fronde degli alberi più alti, svolazzando da una liana all'altra. È stata un'emozione indescrivibile!]
A volte il “sacrificio” di un animale in uno zoo aiuta altre specie
[Pensiero a ragnatela: non vi sembra assurdo definire alcune specie più “interessanti” di altre? Non vi sembra assurdo che i bambini vogliano vedere il leone e non l'uccellino o la mantide? Non è semplice, ma con i miei bambini cerchiamo di vedere la bellezza in ogni specie animale dalla mosca, al topo, all’elefante (e anche vegetale!)]
L'esperienza con l'acquario
[Il circo con animali è sempre sbagliato: se volete portare i vostri figli al circo, per favore assicuratevi che non abbiano animali, ma solo persone: le persone scelgono di fare lo spettacolo, gli animali no!]
Quel giorno non avevo fatto bene i compiti prima di entrare ed è stata per me una lezione importante. Ho verificato ancora una volta che spesso anche i marchi che cercano di assicurare la qualità su carta non sempre la assicurano nella realtà.
Quando considero lo zoo?
- C’è interazione con gli animali? Mi lasciano toccarli o dare loro da mangiare?
- Gli animali hanno posti per nascondersi?
- Lo zoo ha progetti di rilascio degli animali in natura?
Quello che ci ha insegnato la Nuova Zelanda
- Vedere gli animali nel loro habitat naturale non ha prezzo. Non c’è emozione più forte che sentirsi ospiti in casa di un animale e avere il privilegio di vederlo, anche se solo per pochi secondi. Un giorno siamo andati in barca a vedere le balene: in tre ore abbiamo visto una sola megattera ed è stato difficile (noioso) con i bambini di 3 e 4 anni, ma che meravigliosa emozione in quei pochi minuti e che privilegio vedere quella coda!
- I bambini non amano solo vedere animali grandi e “interessanti”, amano ciò che amiamo noi! Spesso basta una camminata nella natura, magari con una guida che ti sa coinvolgere per apprezzare la fauna e la flora locale. Oliver ed Emily hanno adorato ogni escursione guidata di Bird Watching in Nuova Zelanda (ne abbiamo fatte tantissime!), anche se gli uccelli erano lontani, anche se li vedevamo per mezzo secondo. Un Kaka un giorno si è fermato su un ramo davanti a noi e siamo rimasti molti minuti ad osservarlo in silenzio. La natura, piccola o grande, regala emozioni immense se siamo capaci di trasmettere questo messaggio ai nostri figli.
- Anche quando si va per vedere un animale e non lo si vede non è una delusione. La delusione nei bambini spesso la creano le aspettative che noi genitori abbiamo e trasmettiamo: se lo scopo non è “andare a vedere i lupi”, ma “andare a fare una passeggiata per godere della meraviglia della natura” e “tra l’altro, sai che in questa zona vivono anche lupi e volpi?” l’aspettativa cambia. È più sana. Inoltre, abbiamo imparato che andare con una guida fa la differenza: una guida preparata ti sa emozionare anche solo mostrandoti l’impronta di quell’animale, il suo cibo preferito, una piuma, una cacca. Ricordo quando abbiamo trovato una piuma di un falco al Papamoa Regional Park e i bambini l’hanno conservata per mesi: il falco non l’avevamo visto, ma era passato di lì, proprio dove eravamo noi! Che emozione!
- Proprio una guida in Nuova Zelanda ci ha detto una frase che è rimasta con noi: “It’s not the deer that is crossing the road, rather it’s the road that is crossing the forest”. Non è il cervo che attraversa la strada, è la strada che attraversa il bosco. Che oltre ad essere una bellissima metafora sull’importanza di guardare la vita da prospettive diverse, è secondo me il messaggio giusto da trasmettere ai nostri bambini. Siamo ospiti di questo pianeta. Siamo ospiti della natura. Quando siamo immersi nella natura, siamo noi a casa sua.