Preferiti dei bambini

Tuo figlio è oppositivo?

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
15 giugno 2022·6 commenti
Sento spesso dire che i bambini sono oppositivi e credo sia ora di eliminare anche questa etichetta dal nostro vocabolario. Spesso la verità è che i tuoi figli non sono oppositivi, sono incompresi: hanno bisogno di qualcosa che noi non gli stiamo dando (perché non conosciamo le fasi evolutive e di sviluppo o semplicemente perché non ci abbiamo pensato) e lo dimostrano con chiari NO e mettendo in discussione la nostra autorità (e ricorda: mettere in discussione l'autorità è una qualità che vogliamo nutrire nei nostri bambini!). Ti invito a leggere questi pensieri a ragnatela.

Tua figlia non è oppositiva

Ci sono momenti in cui i bambini dicono “sempre” di no (soprattutto tra i 18 mesi e 3,5 anni, ma anche a 5 anni e a 6 anni… non c’è una regola!). È in questi momenti che i genitori mi scrivono frasi come “mio figlio è oppositivo”, “mia figlia non mi ascolta mai”. Oggi ci tengo a fare una riflessione scomoda, ma vera: i tuoi bambini non sono oppostivi, è più probabile che ci sia qualche mancanza. Ti invito a riflettere con me sulle mancanze più comuni.

C’è mancanza di tempo

Viviamo di fretta. I bambini hanno tempi lunghi. Tempi lunghi e fretta non vanno d’accordo e spesso ne risente la relazione con i nostri figli. Se le mie giornate sono piene di attività e io metto in preventivo troppo poco tempo per prepararci a un’attività, è normale che mio figlio non possa esaudire le mie aspettative. Spesso mio figlio non mi ascolta non perché è oppositivo, ma perché non gli do abbastanza tempo.

C’è mancanza di comunicazione

È una giornata fitta di impegni. “Poco” prima di uscire, chiedo a mia figlia di mettersi le scarpe in fretta. Al supermercato le chiedo di camminare velocemente. Al parcheggio le dico di smettere di guardare la formica e di salire subito in macchina. Sembra non collaborare mai. Ma… l’ho preparata alla giornata? L’ho coinvolta nella programmazione? Le ho ricordato i programmi a ogni passo? Spesso mia figlia non mi ascolta non perché è oppositiva, ma perché io non comunico bene.   

C’è mancanza di coerenza 

Al parco giochi. Dico a mio figlio “5 minuti e andiamo” e poi mi metto a parlare con un genitore e quei 5 minuti diventano 20. Se non lo comunico a mio figlio, lo confondo, perché i bambini non hanno il senso del tempo: la prossima volta che dico 5 minuti il riferimento temporale di mio figlio saranno i 20 minuti. Spesso mio figlio non mi ascolta non perché è oppositivo, ma perché non sono stata coerente nella mia comunicazione. 

C’è mancanza di fiducia sua

Le minacce che usiamo per farci ascoltare sono scorciatoie controproducenti. “Non andare là perché c’è il lupo cattivo”: questo lupo dovrà diventare sempre più grande affinché mia figlia mi ascolti mano a mano che cresce. “Perché devo ascoltarla se so che mi sta mentendo?”, pensa. Se voglio che mi ascolti, devo evitare le scorciatoie e nutrire la fiducia. Mia figlia non mi ascolta non perché è oppositiva, ma perché perde la fiducia in me.

C’è mancanza di fiducia tua

Mio figlio ha steso la biancheria e io passo e la stendo di nuovo, meglio. Lui non dice nulla, ma vede che non può soddisfare i miei standard di adulto. Come posso pensare che la prossima volta avrà voglia di rifarlo e di collaborare quando gli chiedo di stendere il bucato? Spesso mio figlio non mi ascolta non perché è oppositivo, ma perché sente che non mi fido abbastanza di lui (l’apprendimento è un processo che richiede anche fiducia).    

C’è mancanza di flessibilità 

Spesso di 10 NO che dico solo 1 è davvero necessario. Mia figlia questo lo sente e inizia a testare i miei NO: presto si rende conto che molti dei limiti che impongo non sono davvero necessari. È davvero pericoloso stare in piedi sulla sedia o posso starle vicino mentre lo fa? Spesso mia figlia non mi ascolta non perché è oppositiva, ma perché non c’è flessibilità nei limiti che impongo.

C’è mancanza di scelta

Dico a mio figlio di svuotare la lavastoviglie e mi arrabbio perché non lo fa o mi dice che non ha voglia. Invece di impuntarmi e creare una lotta di potere, posso chiedergli che cosa vorrebbe fare oggi per contribuire alla famiglia e accetto la sua scelta. Questa scelta volontaria (e non la nostra forzatura) gli insegnerà a prendersi le proprie responsabilità. Spesso mio figlio non mi ascolta non perché è oppositivo, ma perché educo dall’autorità e non lo coinvolgo nelle scelte.
 

Scritto da

Carlotta Cerri – Fondatrice de La Tela
Sono la fondatrice de La Tela, creatrice del podcast Educare con calma e dal 2019 viaggio a tempo pieno con la mia famiglia Alex, Oliver ed Emily. Mi ritengo una visionaria pessimista: so come voglio cambiare l’educazione e che genitore ho scelto di essere, ma la maggior parte dei giorni mi sembra di scalare pareti di vetro. Ma forse proprio per questo so come aiutarti quando mi scrivi: perché ci passo anche io per quel disagio e ti dico le verità scomode con gentilezza e senza giudizio.

Parliamone

Hai modifiche non salvate -
Mia figlia Anna di 18 mesi da un paio sto cercando di farle capire che non si butta il cibo in terra, a volte sputa in terra, a volte rovescia il piatto sulla tovaglia. Osservandola mi sembra lo faccia quando qualcosa non le va o quando è sazia. La allatto ancora e spesso non le piace il cibo o lo assaggia e si stanca subito, anche se le propongo piccole porzioni. Le spiego che basta spostare il piatto e non lanciarlo quando non le va più ma niente. Glie lo mostro ma niente. A volte rovescia anche apposta l’acqua. Sa benissimo che non si fa perché poi mi guarda e dice “nooooo”, a volte con un musino beffardo.
Al parco invece capita che inizi a picchiare qualche coetaneo o bambino più grande (graffi, spinte) e nonostante la mia presenza al suo fianco per cercare di capire lei finché non la sposto fisicamente va avanti. Osservando ho ipotizzato che lo faccia quando sente un gioco come suo e invece deve condividerlo. O forse c’è qualcosa che mi sfugge.
Quale strategia mi consigli? Grazie.
Ciao Silvia,
sono Rosalba del team La Tela.
Per quanto riguarda il comportamento «oppositivo» di tua figlia, ti anticipo che potrai trovare tanti spunti pratici nella newsletter di fine mese: parleremo infatti proprio di questo tema 😉
Sui comportamenti che appaiono aggressivi, invece, si tratta  di imparare insieme a lei come gestire la rabbia, cosa che naturalmente una bimba di 18 mesi ancora non sa fare.

Ti lascio questo link, seguendo il quale trovi vari contenuti La Tela sull'argomento.
Se ti va di approfondire, trovi poi moltissimi contenuti efficaci riguardo questo tipo di crisi (ma anche su tanto altro) nel nuovissimo Percorso per educare a lungo termine su Tutta La Tela (la nostra nuova visione del supporto alla genitorialità). 💜
Hai modifiche non salvate -
Ciao Carlotta! Sono completamente d'accordo con le cose che scrivi, odio le imposizioni, i NO, le urla verso i bambini. Io ne ho due, il più grande di 19 mesi e il più piccolo di quasi 7. Il problema che riscontro maggiormente è la comunicazione (al momento più che altro con il grande) perchè non so fino a che punto lui riesce a recepire quello che dico. Faccio un esempio pratico: ora vuole sempre salire sul nostro letto, io lo lascio fare e gli sto vicino per evitare che si faccia male, cerco di fargli capire che sul letto ci può salire ma solo se c'è mamma o papà vicino ma puntualmente lui appena può scappa li anche da solo. L'altro giorno ha rischiato di farsi veramente male e per lo spavento siamo stati istintivamente bruschi con lui. Io vorrei evitare sempre questi comportamenti da parte nostra verso di lui ma è davvero difficile perchè è come se lui non riuscisse a capire il limite. Ed è normale che un bambino così piccolo non riesca a capire quando è il momento di fermarsi. La mia domanda quindi è: Ci sono dei metodi per riuscire a comunicare con bambini così piccoli? perchè al momento sembra recepire molto di più reazioni forti che gli suscitano emozioni forti sia negative sia positive.
Mannaggia, mi ero persa questo commento, altrimenti ti avrei risposto che ci sono tanti modi per comunicare e nel mio corso Educare a Lungo Termine ne mostro tantissimi. 💜
Hai modifiche non salvate -
Ciao Carlotta! Bellissimo post, molto interessante! L'ho stampato così da poterlo leggere a mio marito ^^ Mi ha molto colpito l'ultimo punto che offre un'alternativa che coinvolge e allo stesso tempo implica il contribuire alla vita di famiglia senza farlo diventare un obbligo. Anche il paragrafo sul tempo (dai 5 ai 20 minuti) non sapevo i bambini non avessero il senso del tempo (o forse non ci ho mai pensato) e ci farò sicuramente caso! Magari quando dico "tra cinque minuti andiamo a casa" metto insieme a mio figlio un timer sul telefono ^^

Buona giornata a tutta la famiglia della Tela,
Beatrice
Grazie per il tuo commento, Beatrice 💜 C’è un articolo proprio sul senso del tempo, se ti interessa! Un abbraccio a voi ☺️
Hai modifiche non salvate -