Preferiti dei bambini

Nei conflitti tra fratelli, sii mediatore e non giudice

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
22 luglio 2023·
1 min
·4 commenti
Come abbiamo fatto quel lavoro di mediazione? Uno strumento su tutti ci ha aiutati: il tavolo (o angolo) della pace. Oggi non ne abbiamo più bisogno, ma all’inizio era lì che avveniva la magia della mediazione!

Ho anche ritrovato questa mia nota sul mio computer (uno scritto che ho inserito forse in un volume di una collana montessori, perché è più formale del solito) e ve ne copio e incollo alcune parti.

«Lo stare insieme e la risoluzione dei conflitti sono abilità che i bambini devono imparare proprio come un tempo hanno appreso a camminare.

Così come non ci arrabbiavamo quando provavano per tentativi a camminare, non dovremmo arrabbiarci quando imparano a risolvere i conflitti, pur non riuscendoci subito.

Noi genitori serviamo da modello e da incoraggiamento, ma la maggior parte del lavoro appartiene al bambino: possiamo fornire aiuto, ma poi dobbiamo fare un passo indietro e lasciare che i nostri figli facciano il lavoro. A volte bisogna andare un po’ oltre la nostra zona di comfort: dobbiamo intervenire solo se è necessario e agire come mediatori invece che giudici, riconoscendo le difficoltà di ogni bambino e rimanendo imparziali nella loro esplorazione del concetto di giusto e sbagliato». 

Parliamone

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Parole sante , Carlotta! Ma a volte è così difficile… mi rendo conto che i momenti in cui non riesco a mantenere la calma e finisco per perdere letteralmente le staffe, quasi sempre si scatenano quando vedo mia figlia grande che “maltratta” il fratello più piccolo… gli fa i dispetti “gratuitamente“, a volte gli fa male, riversa su di lui rabbie e frustrazioni che, magari, nemmeno lo riguardano, ma lei parte, va da lui e gli fa male… io non ce la faccio, mi parte un impeto di rabbia, perché mi sembra così ingiusto!! E così non riesco a rimanere né calma, né imparziale, e rischio di lasciarmi travolgere dalla rabbia, alzare la voce, dire cose che non vorrei dire… peggiorando le cose! Poi la “tempesta” si placa e io rimango sfinita, con un gran senso di colpa, di inadeguatezza, e l’amaro in bocca… e mi dico che probabilmente con questo mio atteggiamento ho solo alimentato la gelosia della grande verso il piccolo… perché , per quanto a mente fredda cerchi di spiegarle che mi fa star male vedere le due piccole persone che amo di più al mondo farsi del male, so che nella sua testa ciò che rimane è solo: “prendi sempre le difese di Francesco (il piccolo), vedi, ti ho fatto arrabbiare ancora una volta e quindi non mi vorrai più bene”… o qualcosa del genere… 😞
Mi succede la stessa identica cosa 😖 e anche a me sembra proprio un circolo vizioso da cui non so più come uscire!
Ciao Stefania, sono Rosalba del team La Tela.
Ti mando un grande abbraccio 💜, e ti invito a leggere qui la risposta al commento di Lucia, dato che state vivendo la stessa fatica potrebbe essere utile anche a te.
Ciao Lucia, sono Rosalba del team La Tela! 🙂
Grazie per la tua condivisione, immagino e comprendo la tua frustrazione e fatica (avendo anche io due bimbi), quindi innanzitutto ti abbraccio forte. 💜

Poi ti anticipo che presto lanceremo una piattaforma di aiuto alla genitorialità in cui ci saranno, tra tantissime altre cose: una sezione enorme sulla crescita personale e la gestione delle emozioni (in particolare modo la rabbia) e una sezione specifica riguardante il rapporto tra fratelli e sorelle.

Inoltre, se non lo hai ancora fatto, ti invito ad esplorare la collezione sulla rabbia che puoi trovare direttamente su La Tela: https://www.latela.com/explore/25-gestire-la-rabbia

Lo so, è una strada spesso difficile, ma un passo alla volta è possibile imparare ad accogliere meglio e gestire le nostre reazioni (e ricorda: quando e se torniamo indietro non è un fallimento, ma un punto di ri-partenza)!
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