Normalizziamo la sofferenza
La propaganda della felicità ci ha portati a non sapere che cosa fare con la normalità della sofferenza.
Una persona su Instagram ha giustamente commentato: «Se non è per motivi seri, gravi o grossi sembra che tu non abbia il diritto di stare male». Sono d'accordo: il «pensa a chi soffre davvero» fa parte di quella propaganda della felicità. Serio o non serio lo decide ogni individuo per sé e una cosa non esclude l'altra: posso pensare a chi soffre «davvero» (e lo faccio ogni giorno) e allo stesso tempo riconoscere che la mia sofferenza è valida e non va sminuita.
La citazione di Esther Perell, tradotta:
«La felicità non è uno stato, la vita non è uno stato permanente di entusiasmo. Arriva in momenti, in momenti profondi in cui guardi la bellezza, senti connessione, unione, meraviglia. Non è "Sono una persona felice". Siamo in un momento sfidante in cui il mondo ti chiede di massimizzare, ottimizzare, essere felice. E così non sai più cosa fare con la normalità della sofferenza».
Ps. Per trasparenza, di solito parlo dei miei buchi neri quando ne sto già uscendo, quando ho afferrato la corda e mi sto tirando su. Quando sono nel mio «buco nero», non registro e sparisco – dai video, da IG, da Whatsapp, ovunque. Ma quando riemergo ci tengo a parlarne perché credo che sia importante normalizzare attivamente la normalità della sofferenza. Non c’è nulla di sbagliato in me quando sono nel mio buco nero. Io non sono sbagliata, la mia emozione non è sbagliata. Riscriviamo la narrativa per poterla trasmettere anche ai nostri figli.
Mi rendo conto che questa parte di aggiustare subito questi momenti è veramente un'imposizione della società perché bisogna essere forti perché sei mamma e quindi nn c'è tempo per lamentarsi o stare male. Mi sono sentita così per tanto(troppo tempo), adesso pian piano però sto provando a scendere da questa ruota e a ricordarmi che sono anche donna e individuo che ha bisogno di prendersi cura di sé stessa. E soprattutto ho diritto a comunicare i miei bisogni senza sentirmi giudicata ( e se succede amen, nn devo prendermi carico delle parole e giudizi altrui)
Grazie ancora 💜