Preferiti dei bambini

«Io mi fido dei miei figli, non mi fido degli altri!»

Se pensi questo, ti invito ad ascoltare l'episodio intero del podcast.

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
9 settembre 2024·
2 min
·2 commenti
Il mondo non è così pericoloso come ce lo raccontano.

Dopo 5 anni di viaggio a tempo pieno, ci credo davvero, ma non parlo solo per esperienza personale: lo dicono anche statistiche, studi, educatori e psicoterapeuti che parlano del benefici dell'avviare un cambiamento di mentalità per dare più libertà e autonomia ai nostri figli fin da piccoli (che contribuisce a creare un senso di responsabilità, sia delle proprie scelte sia dei propri comportamenti).

Dare libertà e autonomia in casa non significa aspettarsi o esigere che i nostri figli facciano tutto da soli, ma aiutare quanto necessario e il meno possibile. Allo stesso modo, dare libertà e autonomia fuori casa non significa essere incoscienti e non avere paura di nulla, ma:

  1. essere ben consapevoli dei pericoli e prepararci (tutta) con consapevolezza e cognizione di causa;
  2. Praticare a piccole dosi, osservando le persone che abbiamo davanti;
  3. Praticare spesso ad allargare la nostra zona di comfort e fidarci da nostra figlia.

Puoi ascoltare l'episodio intero sul mio podcast «Educare con calma», numero 188.

Parliamone

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Ciao, sono appena entrata nella "tela" - oltre che in questa anche in quella della genitorialità, il mio bimbo ha 5 mesi! - e ho ascoltato l'intera puntata del podcast dedicata alla libertà dei figli e all'importanza di crescere delle persone autonome e fiduciose in sè stesse e nel prossimo (non per questo stupide!). Io e mio marito abbiamo viaggiato tanto insieme e mi sono ritrovata nella considerazione che sì, è vero, il mondo è molto meno spaventoso di come ce lo raccontano. Tuttavia non ho potuto fare a meno di pensare ad un aspetto non menzionato, ovvero al caso nostro e di molti altri che viviamo in una grande città italiana con uno scarso senso civico, dove le regole del benessere comune troppo spesso o sono ignorate o vengono abitualmente infrante, e il primo esempio che mi viene in mente - il più banale ma fondamentale per garantire l'incolumità personale propria e del prossimo - è quello della circolazione stradale assolutamente imprevedibile dal momento che tutti i soggetti coinvolti, conducenti di qualsivoglia mezzo di locomozione ma anche pedoni, agiscono frequentemente in barba alle regole basilari per una viabilità sicura. Ecco, ascoltando la puntata, ho notato che molti dei Paesi citati (Germania, Giappone, paesi del nord Europa) godono di un elevato senso civico degli appartenenti alle rispettive comunità e mi sono detta che invece io avrò sempre paura a lasciare un bambino di pochi anni andare da solo al supermercato sotto casa non tanto per lo spettro di un (improbabile) sequestro di persona bensì perchè non sarà sufficiente insegnare a lui ad attraversare solo sulle strisce pedonali e solo quando il semaforo è verde etc. se tutto il contesto in cui si troverà ad agire è costantemente pericoloso nelle piccole cose (come, appunto, attraversare una strada). Il che, per chi come noi non può/vuole spostarsi per altre ragioni (familiari, professionali) ma vorrebbe adottare un metodo educativo in parte diverso da quello ricevuto e per certi versi "rivoluzionario" è molto frustrante. 
Ciao Alessandra, grazie per aver condiviso questa riflessione. Da persona che vive in una città non grandissima, ma comunque in cui circolano tante (troppe!) auto e il rispetto delle regole stradali scarseggia fortemente, ti capisco tanto 💜

Sì, è vero, spesso è davvero frustrante, però credo anche che possiamo scegliere le situazioni in cui è possibile concedere libertà, senza precluderla del tutto. Gradualmente, in alcuni contesti, e in base all'età dei bambini possiamo trovare «soluzioni creative» per aiutarli a sperimentare autonomia.

Un abbraccio,

Rosalba
Team La Tela
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