TEDx: dietro le quinte, esperienza e rimpianti
Pensavo che avrei detto di no e invece è un sì forte e chiaro.
Eppure, salire su quel palco non era davvero nelle mie aspirazioni né nei miei sogni: finché non me l'hanno chiesto. Avete presente quando nel mio libro scrivo che se non è un sì forte e chiaro, allora è un no? Ecco, in questo caso ho saputo immediatamente che avrei detto di sì.
Inoltre, il tempismo non poteva essere migliore: stava per uscire il mio libro «Cosa sarò da grande» e per la prima volta in 20 anni sarei effettivamente stata in Italia il giorno dell'evento: non avrei dovuto cambiare i miei piani di viaggio, non avrei dovuto volare per arrivarci. Non solo: il tour del libro mi avrebbe portata da febbraio a maggio per tutta la penisola, e ad aprile sarei proprio stata in Puglia. E non è finita: il tema del TEDx 2024 di Putignano era l'errore, uno dei miei temi preferiti nell'educazione che diffondo.
Insomma, è stata una di quelle rarissime decisioni facilissime da prendere.
La preparazione
Il percorso è molto lungo: da ottobre ad aprile, ogni mese ho fatto una video chiamata con lo staff del TEDx Putignano (che quando ho incontrato di persona già mi sembrava di conoscere) per leggere il mio discorso e fare le prime prove.
Spesso la scrittura richiede molto tempo e molti tentativi, perché il tono e la narrativa dei discorsi TED e TEDx hanno regole chiare: per me, però, la parte di scrittura è stata velocissima (forse perché guardo discorsi TED da quanto ero ancora all'università e ne ho anche tradotti e sottotitolati parecchie in maniera volontaria). Non penso di aver mai scritto un testo così velocemente in vita mia: in un'ora prima del primo incontro avevo già quello che è poi stato il discorso che ho portato sul palco – con alcune modifiche di forma e linguaggio e una sforbiciata (la sintesi non è il mio forte).
Due settimane prima dell'evento è iniziato lo studio a memoria (più tardi di quanto avrei voluto per via del tour del libro), con tanto di video chiamate per presentare il discorso senza leggerlo. Mi sono presa una pausa forzata dal tour del libro, che da febbraio mi vedeva, insieme alla mia famiglia, viaggiare in van di regione in regione facendo 2-3-4 presentazioni a settimana e ho imparato e ripetuto il discorso in mezzo a una valle deserta nelle montagne abruzzesi.
I giorni dell'evento
Il tema del mio intervento
Due rimpianti
- Il tour del libro è stato bello e allo stesso tempo brutale: sono arrivata all'evento esausta e ho dedicato molto meno tempo di quando avrei voluto allo studio del discorso. Questo mi ha portata a fare errori che avrei potuto facilmente evitare (mi consolo pensando che il tema era l'errore 😉).
- Mi dispiace non aver parlato de La Tela nel mio discorso: tornassi indietro userei quello come esempio di una paura che gli altri riversavano su di me. Su La Tela ho sempre scelto di fare le cose diversamente: non ho mai fatto pubblicità né accettato sponsor né seguito le regole di marketing sui social media… tante persone mi dicevano che non era possibile, che stavo sbagliando (alcune anche che un blog non è un vero lavoro), che se voglio crescere un business devo guardare a cosa fanno i business di successo… e invece, proprio come dico nel discorso, ho restituito quella paura ai proprietari, ho continuato sulla mia strada e oggi La Tela è la piattaforma di riferimento per la genitorialità in Italia.
Gli altri discorsi che ho amato di più
- Liberiamo il maschile di Giacomo Zani (tanta dell'educazione che diffondo è racchiusa anche qui)
- Cambiare le strade, per riscrivere storie di Demetrio Scopelliti
- A passeggio nel queer di Lorenzo Piccolo
- Ho anche la riflessione nel discorso di Antonia Gambacorta: «Si pensa comunemente che noi esseri umani siamo animali terrestri. Errore, vi dirò io. Solo i nostri piedi sono piantati per terra, il resto del nostro corpo è completamente immerso nell'atmosfera ed è parte integrante di essa».
La vita mette a posto tutto, basta solo attendere.
Complimenti Carlotta 🍀💜