Quella volta che ho gestito una crisi proprio come volevo
È tardi. Oliver ed Emily vengono a darci la buonanotte e poi vanno a letto, ma non dormono subito. Invece, si provocano (scenario ricorrente quando sono stanchi).
Mi fermo per un momento e osservo la situazione. «I litigi sono come un pronto soccorso, ha priorità chi sta peggio». Appena la mia vocina interiore dice questa frase, c’è uno shift di consapevolezza: loro sono stanchi perché è più tardi del solito, ma io sono esausta e frustrata per l’ennesimo conflitto pre nanna – avevo appena chiesto loro di andare a dormire senza provocazioni, ne avevamo appena parlato!
Offro a Emily uno sguardo che le dice «Mi dispiace. Vedo la tua sofferenza», ma allo stesso tempo rimango ferma e in silenzio.
Nel mio abbraccio, Emily inizia a dirmi tutto ciò che ha fatto di sbagliato Oliver. L’ascolto e poi le dico: «Mi dispiace. Oliver sa che in questa famiglia non tolleriamo la violenza e domani, quando tutti i cervelli sono calmi, possiamo parlarne».
«NO!», urla Oliver che fino a quel momento era rimasto con le braccia incrociate e la fronte corrugata.
«Quando il tuo cervello sarà calmo, io penso che sceglierai di parlarne, Oliver. Adesso è ora di dormire».
«NO! NON LO SCELGO!».
Rimango in silenzio per qualche secondo. So che la scelta è solo mia: posso rispondere alla provocazione o posso rilanciare calma.
«Buona notte, Emily, ti amo», le dico dandole un bacio sulla fronte.
Sto per andare via, quando la vocina interiore mi ricorda di accogliere anche Oliver.
«Buona notte, Oliver, ti amo», gli dico dandogli un bacio sul braccio.
Emily mi chiede un bicchiere d’acqua. Quando torno da loro, Oliver allunga la mano verso Emily e le dice: «Mi dispiace di averti fatto male, Emily». Lei gli dà la mano e si abbracciano.
Prendo anche io la mano di Oliver: «Ci è voluto molto coraggio per riuscire ad ammetterlo e tu ce l’hai fatta. Domani ne parliamo e capiamo insieme che cosa avresti potuto fare diversamente, invece di fare male a Emily. Va bene?», gli chiedo. Lui sa che in casa nostra ci prendiamo la responsabilità delle nostre azioni e ora è anche in grado di accettarlo.
«Sì». Pausa.
«I love you, mamma», mi dice infine rilassando il corpo e mettendosi giù.
Li abbraccio entrambi e torno a letto.
«Sono la mamma migliore del mondo», dico ad Alex con soddisfazione e un po’ di stupore (molto) quando torno a letto.
No, non sono la mamma migliore del mondo.
Ma non quella sera. Quella sera ho usato bene tutti gli strumenti che ho collezionato per anni nella mia cassetta degli attrezzi (la vocina interiore È l’educazione a lungo termine!): mi sono presa cura di me per prima; ho usato l alentezza per regolarmi; ho ascoltato; non ho preso la rabbia sul personale e, anzi, l’ho accolta; ho amato Oliver come aveva bisogno di essere amato; e ho creduto in lui, riuscendo a separare chi è da come si era comportato.
Tante sere, nei mesi passati, non ho onorato gli strumenti che ho, non sono stata la madre che so di poter essere. Ma quella sera… quella sera mi sono comportata come una persona che apprezzo, stimo e rispetto al massimo.
Il segreto è principalmente non prenderla sul personale, fare un passo indietro, capire che in lei in questo momento stanno affiorando molte emozioni e cambiamenti, alcuni pensieri “da grande” vissuti con l’impulsività dell’infanzia… distaccarsi dal momento permette di vedere che la confusione è tutta dentro e che il genitore può accogliere o fare muro e in molti casi peggiorare. Non è facile, ma si cresce insieme, errore dopo errore.
Per questo tuo, vostro vissuto che hai scelto di condividere! Mi mostra che c’è tanto lavoro ma che è possibile! Mi aiuta a non scoraggiarmi e mi da la possibilità di comprendere come sia importante scegliere il nostro passo verso quella situazione! Tante volte le crisi dei miei figli mi travolgono e mi sento in balia! Il fatto di poter osservare e poi SCEGLIERE come essere in quel momento è rivoluzionario!
Ho tanta strada ma ci voglio provare e in più desidero imparare a celebrare i successi! Anche questo è un aspetto secondo me importante!
Grazie 🤩