Preferiti dei bambini

11 cose che voglio trasmettere ai miei figli

Un esercizio di introspezione che mi ha ricordato perché educo come educo.

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
4 luglio·1 commento
Un genitore mi ha rivolto questa domanda, che io ho trovato bellissima e potente:

 «Quali sono le cose che speri che i tuoi figli acquisiscano a lungo termine come risultato di avere avuto te come madre?»

Questa domanda mi ha portata a fermarmi e fare un esercizio di introspezione, da cui è nata una lista che condivido con voi, non in ordine di importanza ma proprio come mi è venuta: un misto di cuore, visione e speranza.

  1. Empatia. Voglio che i miei figli abbiano consapevolezza di quanta differenza può fare offrire gentilezza e prendersi cura dell'emozione altrui, e che la vera empatia è quella che atterra nell'altra persona. Se l'altra persona non la sente, non è vera empatia. 
  2. Confini personali. Voglio che i miei figli sappiano riconoscere e far valere i propri confini personali. Questo richiede fiducia nella propria verità interiore e capacità di ascoltare e seguire quello che il corpo sente e comunica. Comporta anche imparare a non farsi carico delle emozioni altrui che invadono i loro spazi. 
  3. Responsabilità verso fuori. Voglio che i miei figli sappiano che scegliere come agire è una delle più grandi libertà che si possiedono e che come si comportano e le parole che usano hanno un impatto enorme (anche quando invisibile) sul rendere le loro comunità e il loro mondo un posto migliore. 
  4. Responsabilità verso dentro. Voglio che i miei figli sappiano prendersi la responsabilità dei propri comportamenti, riparare quando sbagliano o feriscono qualcuno e chiedere scuse sincere. Allo stesso tempo, voglio che sappiano riconoscere quando gli altri non fanno tutto questo con o per loro. 
  5. Amore per l'apprendimento. Voglio che i miei figli amino imparare più di quanto amano ottenere risultati. Per me è molto più importante che imparino a essere curiosi, piuttosto che sentano di dover performare o imparare a essere quello che la gente si aspetta che siano. 
  6. Resilienza. Voglio che i miei figli sappiano come rialzarsi dopo che la vita – inevitabilmente – li sbatte a terra, che sappiano che il disagio non va aggiustato né temuto e che anzi spesso restarci seduti dentro è la scelta più saggia e più nutriente a lungo termine. 
  7. Usare le emozioni come alleate. Voglio che i miei figli sappiano che ogni emozione è valida e che le emozioni comunicano attraverso il corpo. Voglio che possano fidarsi di ciò che sentono dentro e usare quelle sensazioni per andare verso il proprio benessere. 
  8. Sentirsi amati per chi sono. Voglio che i miei figli sappiano che, nella relazione con me, sono amati nella loro interezza autentica e talvolta scomoda. Che non devono guadagnarsi il mio amore essendo (o provando) altro da sé e che si sentano amati e accettati per chi sono (e quando non è così è colpa mia e quindi mi scuserò sempre). 
  9. Sentirsi meritevoli di amore e cura. Voglio che i miei figli sappiano senza ombra di dubbio che in ogni relazione che scelgono meritano cura, accettazione, connessione, riparazione, gentilezza, empatia e uno spazio sicuro in cui essere sé stessi ed esprimere ciò che provano. Se una relazione non glielo offre non è valida (e non è colpa loro). 
  10. Essere diversi. Voglio che i miei figli non abbiano paura di essere diversi dagli altri e che quando qualcuno prova a farli sentire a disagio per la loro diversità sappiano che quel comportamento rivela la paura di chi lo mette in atto, non un problema in loro stessi. 
  11. Giocosità. Voglio che i miei figli conoscano risate, leggerezza, gioco, divertimento e la gioia di fare cose per puro piacere (che io spesso mi precludo). E voglio che imparino a portare con sé questa giocosità nell'età adulta.

Ps. L'ultima è la mia «materia in sospeso», ma provo ogni giorno a praticare piccoli momenti e ad imparare da Alex (che per fortuna ne ha per tutti).

Scritto da

Carlotta Cerri – Fondatrice de La Tela
Sono la fondatrice de La Tela, creatrice del podcast Educare con calma e dal 2019 viaggio a tempo pieno con la mia famiglia Alex, Oliver ed Emily. Mi ritengo una visionaria pessimista: so come voglio cambiare l’educazione e che genitore ho scelto di essere, ma la maggior parte dei giorni mi sembra di scalare pareti di vetro. Ma forse proprio per questo so come aiutarti quando mi scrivi: perché ci passo anche io per quel disagio e ti dico le verità scomode con gentilezza e senza giudizio.

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Le sottoscrivo tutte ed anch'io come te, sto lavorando sull'ultima.
Un passo alla volta ;-)
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