11 cose che voglio trasmettere ai miei figli
Un esercizio di introspezione che mi ha ricordato perché educo come educo.
«Quali sono le cose che speri che i tuoi figli acquisiscano a lungo termine come risultato di avere avuto te come madre?»
- Empatia. Voglio che i miei figli abbiano consapevolezza di quanta differenza può fare offrire gentilezza e prendersi cura dell'emozione altrui, e che la vera empatia è quella che atterra nell'altra persona. Se l'altra persona non la sente, non è vera empatia.
- Confini personali. Voglio che i miei figli sappiano riconoscere e far valere i propri confini personali. Questo richiede fiducia nella propria verità interiore e capacità di ascoltare e seguire quello che il corpo sente e comunica. Comporta anche imparare a non farsi carico delle emozioni altrui che invadono i loro spazi.
- Responsabilità verso fuori. Voglio che i miei figli sappiano che scegliere come agire è una delle più grandi libertà che si possiedono e che come si comportano e le parole che usano hanno un impatto enorme (anche quando invisibile) sul rendere le loro comunità e il loro mondo un posto migliore.
- Responsabilità verso dentro. Voglio che i miei figli sappiano prendersi la responsabilità dei propri comportamenti, riparare quando sbagliano o feriscono qualcuno e chiedere scuse sincere. Allo stesso tempo, voglio che sappiano riconoscere quando gli altri non fanno tutto questo con o per loro.
- Amore per l'apprendimento. Voglio che i miei figli amino imparare più di quanto amano ottenere risultati. Per me è molto più importante che imparino a essere curiosi, piuttosto che sentano di dover performare o imparare a essere quello che la gente si aspetta che siano.
- Resilienza. Voglio che i miei figli sappiano come rialzarsi dopo che la vita – inevitabilmente – li sbatte a terra, che sappiano che il disagio non va aggiustato né temuto e che anzi spesso restarci seduti dentro è la scelta più saggia e più nutriente a lungo termine.
- Usare le emozioni come alleate. Voglio che i miei figli sappiano che ogni emozione è valida e che le emozioni comunicano attraverso il corpo. Voglio che possano fidarsi di ciò che sentono dentro e usare quelle sensazioni per andare verso il proprio benessere.
- Sentirsi amati per chi sono. Voglio che i miei figli sappiano che, nella relazione con me, sono amati nella loro interezza autentica e talvolta scomoda. Che non devono guadagnarsi il mio amore essendo (o provando) altro da sé e che si sentano amati e accettati per chi sono (e quando non è così è colpa mia e quindi mi scuserò sempre).
- Sentirsi meritevoli di amore e cura. Voglio che i miei figli sappiano senza ombra di dubbio che in ogni relazione che scelgono meritano cura, accettazione, connessione, riparazione, gentilezza, empatia e uno spazio sicuro in cui essere sé stessi ed esprimere ciò che provano. Se una relazione non glielo offre non è valida (e non è colpa loro).
- Essere diversi. Voglio che i miei figli non abbiano paura di essere diversi dagli altri e che quando qualcuno prova a farli sentire a disagio per la loro diversità sappiano che quel comportamento rivela la paura di chi lo mette in atto, non un problema in loro stessi.
- Giocosità. Voglio che i miei figli conoscano risate, leggerezza, gioco, divertimento e la gioia di fare cose per puro piacere (che io spesso mi precludo). E voglio che imparino a portare con sé questa giocosità nell'età adulta.
Un passo alla volta ;-)