80. Solo biglietto di andata / con Eva Ragnoli
In questo episodio di Educare con Calma ho invitato Eva, una mamma che ho conosciuto tramite Instagram, a raccontarci la decisione della sua famiglia di ritirare la figlia di 6 anni da scuola e partire per un viaggio di… non sanno quanti mesi, hanno solo un biglietto di andata!
Trovate Eva su instagram come @evaragnoli_psicologaperinatale.
Grazie per il vostro tempo e per la vostra pazienza: a volte l’audio delle interviste non è perfetto (tantissime stelle tecnologiche si devono allineare 😅), ma spero che i contenuti siano di ispirazione per voi come lo sono per me.
:: Le domande che ho fatto a Eva:
01:25 Raccontaci come e perché avete preso questa decisione
07:14 C’è un momento in particolare che vi siete guardati e vi siete detti: “Lo facciamo!”
09:13 Quindi state lasciando due lavori…
12:31 Ti senti coraggiosa?
14:52 Dove andate?
17:16 Quando dici “ci appoggiamo a progetti” che cosa intendi?
19:46 Parlando di Homeschooling, ti stai appoggiando a qualche sito per gli obiettivi della prima elementare?
24:12 Dimmi la cosa che ti preoccupa di più e invece quella che ti fa dire “Stiamo facendo la cosa giusta!”.
27:45 Come l’hanno presa le vostre famiglie?
30:22 Documenterete il viaggio sui social o su un blog?
31:39 Hai una domanda tu per me?
:: Le domande che Eva ha fatto a me:
32:01 Mi chiedo come facciate a gestire il tutto, lavoro, homeschooling… come avete trovato un equilibrio?
35:00 Tu fai riferimento a qualche ente per gli esami dei bambini?
37:39 Che cosa ne pensi del fatto di non avere un posto da chiamare casa?
Carlotta: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma oggi non sono sola dall'altra parte dello schermo vedo già Eva Ragnoli che è una donna italiana psicologa per il Natale e mamma di un bimbo di due anni e mezzo Samuele e di una bimba di sei anni e mezzo Maria Sole e con la sua famiglia appena preso una decisione un po' particolare, un po' pazza, un po' coraggiosa che è quella di togliere sua figlia grande dalla scuola statale, lasciare non solo il lavoro ma anche l'Italia per scendere dalla ruota come la definisco io e dedicarsi un tempo con la sua famiglia e poi lascerò a lei che ci racconti di più che ci racconti tutta la storia ma per ora voglio semplicemente dirvi che per me è stato chiaro che volevo regalarvi questa chiacchierata con lei perché so che cosa significa prendere decisioni che vanno controcorrente e che spaventano ma decidere comunque di buttarsi nel buio nonostante I rischi di entrare in queste caverne oscure dove possiamo trovare il tesoro. E credo che queste storie siano davvero di grandissima ispirazione o almeno lo sono state per me in passato e quindi voilà, ho qui Eva che ci racconterà questa scelta coraggiosa.
Ciao Eva, grazie per questo tempo che mi dedichi e per aver accettato il mio invito sul podcast soprattutto.
L'ospite: Grazie a te, grazie mille!
Carlotta: Senti iniziamo subito subito in quinta proprio, dall'inizio. Raccontaci di questa decisione! Eva, raccontaci tutto! Io un pochino
Speaker 2: so più di quello che
Carlotta: ho letto nell'introduzione, ma ovviamente chi è a casa no, quindi perché avete fatto questa scelta, quali sono stati I motivi scatenanti, e magari anche se c'è stato quel momento lo facciamo, lasciamo tutto e partiamo, vai!
L'ospite: Allora, no è stata una scelta pensata e pensata e ripensata. Allora, la nostra famiglia, se siamo in quattro, mio marito è spesso all'estero per lavoro, è così la nostra vita, nel senso che è dieci anni che siamo insieme, ma siamo sempre stati un po' divisi un po' insieme un po' insieme in Inghilterra poi di nuovo insieme in Italia un po' a Budapest e un po' ancora in Italia insomma un po' di qua e un po' di là da quando è nata la nostra prima bimba l'abbiamo in Inghilterra poi l'abbiamo riportata in Italia poi l'abbiamo portata a Budapest poi l'abbiam riportata in Italia l'asilo comunque sempre fatto diciamo qua in Italia e quest'anno è iniziato la prima elementare
Carlotta: siete girovaghi anche voi insomma
L'ospite: Sì sì, io da sempre viaggio e poi da quando ho conosciuto Alberto e il mio compagno abbiamo iniziato a viaggiare insieme. Abbiamo fatto già un viaggio ormai nove anni fa, di otto mesi in Asia
Carlotta: wow
L'ospite: zaino in spalle e quindi un po' avevamo questa voglia di ripartire perché poi avendo I bambini e comunque è più più difficile inevitabilmente non è che puoi partire con lo zaino in spalla, quei bambini non poi comunque la bambina era piccola poi ne è arrivato uno dopo quindi comunque era troppo piccolo, insomma proprio anche logisticamente facevamo fatica ecco. Si vede un po' anche la pandemia, si vede un po' tutto l'insieme io iniziavo a star stretta qui, perché comunque magari il mio compagno andando un po' e venendo un po' all'estero un po' qua sente meno questo bisogno di andare a un certo punto, invece io l'ho sentito tantissimo dopo la pandemia, la prima ondata diciamo, e poi soprattutto anche con la pandemia ho sentito molto anche di più la più la responsabilità verso I bambini e magari ero qua spesso da sola e con I bambini a casa cioè proprio ero proprio stanca anche di di stare da sola ed ero ero arrivata proprio al limite per la prima volta in in dieci anni nel senso di rendermi conto che mi son detta io non ce la faccio più, cioè io ho bisogno adesso di stare un tempo vicina al mio compagno perché non volevo avere tutto il carico io, ma anche condividere so anche le gioie non solo I dolori ci mancherebbe però si sa che avere dei bambini sono gioie e dolori nel senso ci sono anche momenti in cui devi anche magari sopportare la loro emotività la lontananza comunque anche dei bambini dal papà, che comunque non è che sia cioè lui è un lavoro per cui è via una settimana e sta a casa una settimana, quindi quando già c'è davvero, però è proprio o tutto o niente, quindi sono proprio degli equilibri che la grande adesso preso, poi per esempio il bambino più piccolo ancora un pochino ingranare, no?
Perché il papà quando è a casa e c'è ventiquattro ore su ventiquattro, ma quando non c'è, non c'è. Quindi sono proprio anche in questione di equilibri, infatti dico: ma dopo dieci anni io non mi sono ancora abituata a sta cosa, ho fatto ogni tanto mi chiedo: ma com'è possibile che non mi sia ancora abituata a sto fatto? Vabbè così è non mi sono abituata. Sta di fatto che sono arrivata un po' proprio al mio limite. Ho detto no io ho capito che sono al limite e dobbiamo far qualcosa cioè e allora abbiam detto ma che ne dici partiamo è tanto che non viaggiamo I bambini sono un po' più grandi che ne dici che ne dici e allora
Carlotta: questo tu a lui?
L'ospite: Sì ma sì insieme comunque volevamo viaggiare perché forse appunto anche dal fatto della pandemia dicevamo massivi e poi io ho un po' spinto sono sincera sono un po' ho spinto un pochino ma allora dai davvero lo facciamo dai guarda allora davvero andiamo dai che guarda che allora mi informo allora e allora alla fine poi pian piano si è però lui non mi mai detto no ecco non mi sempre detto sì sì sì però ecco spingevo un pochino perché mi dicesse più volte sì ecco perché poi io sono una persona che bisogno che le cose un po' mi vengano ripetute no? Se non mi basta sì ok lo prendo come sì
Carlotta: comunque è una decisione importante quindi mhmm anch'io per le decisioni importanti di solito faccio un po' sia quella che ripete la domanda per sentirsi dire la risposta sentirsi essere sicura che la risposta è sempre la stessa e poi anche spesso e volentieri
Speaker 2: che mio marito lo odia, faccia l'avvocato del diavolo e quindi comincio a dire tutte le cose che invece non dovremmo fare e che invece non supportano la decisione allora lui mi guarda e
Carlotta: mi fa ma scusami vuoi ancora farlo o no?
L'ospite: Anch'io un po' sono così sì, però probabilmente proprio perché ho bisogno di essere rassicurata in qualche modo che effettivamente, nonostante magari tutti gli ostacoli che mettiamo, comunque la decisione è quella, no? Alla fine ci siamo appoggiati a dei progetti, perché quando abbiamo viaggiato soli otto mesi cambiavamo spessissimo post città, ci abbiamo dormito ovunque, anche nella stazione in India, per dirti, no? Quindi posti veramente, ovviamente coi bambini noi non li mettiamo
Carlotta: di farlo. Senti, fai un passo indietro però. Quando è stato quel momento in cui avete detto Ok, lo facciamo? Cioè raccontami quella
L'ospite: wow nel senso che cioè prima era tutto molto a parole nel senso se okay lo facciamo è stato un processo diciamo per cui lui l' detto a lavoro però ancora tipo prima dell'estate verso giugno lui l' detto a lavoro, così magari da un'aspettativa. Io ho cercato vari progetti tramite un sito che è Workaway, non so se lo conosci
Carlotta: non lo conoscevo lo sono andata a vederlo quando me l' detto tu
L'ospite: e ci sono un sacco di progetti in tutto il mondo e abbiamo cercato quindi io ho iniziato comunque a cercare a chiedere se ci avrebbero ospitato e quindi poi aspetti le risposte quindi un po' un processo lento per cui comunque scrivi ma poi ovviamente non ti rispondono subito quindi devi aspettare
Carlotta: e lui niente definitivo insomma
L'ospite: mi sono esatto mi sono messa in moto per dico io faccio se proprio proprio poi io son pronta con le mie
Speaker 2: cose esatto
L'ospite: e però così molto sì un processo e poi insomma è stato anche guarda perché poi anche al lavoro il suo lavoro le avevano detto sì okay va bene parti quando torni ti diamo una sorta di aspettativa per cui poi quando torni c'è il tuo posto poi quel capo a cui l'aveva detto in realtà poi non era più così capo e quegli altri che erano subentrati più capi non erano così d'accordo e quindi non sono quindi a settembre per esempio lui dovuto ripetere tutto e non erano d'accordo, non sono d'accordo neanche tanto adesso Quindi oltre a tutto c'è d'accordo neanche tanto adesso,
Carlotta: quindi oltre a tutto c'è anche questa cosa che in realtà veramente state lasciando due lavori.
L'ospite: Sì, stiamo lasciando due lavori e soprattutto lui quando torna abbiamo capito praticamente venti giorni fa che praticamente non si sa se quando torniamo poi il suo posto ci sarà effettivamente. Quindi anche lì c'è stato un altro carico perché dici vale davvero la la non so forse più non so un capriccio forse stiamo rischiando forse troppo comunque ci sono I bambini no perché finché sia in due secondo me è un conto ma con quattro con I bambini ovviamente è la responsabilità dei bimbi.
Carlotta: Quando tornate quindi non sapete se avete un lavoro o solo lui. Tu invece come sei messa?
L'ospite: Solo lui, solo lui, perché io comunque vabbè essendo libera professionista sì sarà un po' difficile per me per le persone che seguo così però insomma diciamo che il mio è un po' più un po' più flessibile e poi sai cosa questa attesa è stata un pochino anche per me sempre più mh un po' snervante no? Perché sono stata tantissimo tempo in attesa di allora non andiamo, allora andiamo e quando e poi io avevamo deciso di partire a metà novembre poi il suo lavoro no a metà dicembre, metà dicembre no, adesso è gennaio e quindi cioè se quando dici mamma mia che cioè proprio una già ero cioè la decisione per cui siamo partiti era comunque di ritrovare un pochino noi come famiglia, ma non perché non stiamo andando d'accordo, c'è tutto ancora come prima o poi viverci proprio di più no? Anzi
Speaker 2: a me è piaciuto tantissimo quello che mi hai scritto
Carlotta: che mi hai proprio detto vogliamo ritrovarci come famiglia cioè vogliamo darci una possibilità di stare di passare del tempo di qualità insieme scendere da questa ruota e questo secondo me è bellissimo.
L'ospite: Che poi guarda forse per assurdo non so siccome quando lui è qui è qui proprio ventiquattro ore su ventiquattro magari ancora ci vediamo di più rispetto a delle famiglie che magari si vedono solo la sera o col lavoro che c'è la cena, I bambini e poi sei sfatto sfinito no? Però insomma noi riteniamo che quello non è tempo di di qualità e invece abbiamo proprio voglia di di stare insieme, di non dire sì questa settimana ci sei allora lo facciamo adesso, non lo facciamo dopo perché quella dopo cioè sempre col calendario in base a se c'è, non c'è, no? E quindi infatti anche la bambina detto: Ma papà a Santa Lucia ci sei, noi abbiamo Santa Lucia che porta I doni il tredici e allora prima che partisse perché questa settimana è via m' detto la bambina gli fa ma papà Santa Lucia ci sei? Li fa sì ci sono però non ci sono tipo in un'altra cosa che dobbiamo fare allora io proprio lì io quando siccome avevamo già comprato il biglietto e io ho detto a mia figlia guarda Maria Sole saranno le ultime volte perché poi staremo tantissimo tempo insieme senza questo perché anche questo secondo me è un po' frustrante no?
È un po' sì ero proprio stufo anche di questo guarda di di
Carlotta: certo sì questo avanti e indietro ma poi in generale quando senti che qualcosa non va alla fine tu sei l'unica persona che puoi cambiarlo e se non ti se non ti attivi tu e non cominci a fare I piccoli passi per cambiarlo nessuno lo farà per te. Ecco una domanda: a me hanno sempre detto che siamo coraggiosi io non mi sono mai sentita coraggiosa in questa decisione. Tu ti senti coraggiosa?
Speaker 2: Sì, sì grande! Adoro, adoro l'onestà!
L'ospite: No nel senso che ma sai perché te lo dico? Perché quando ho iniziato un po' poi anche a dirlo a dei miei amici e a dei conoscenti non ai familiari finché non avevo il biglietto perché non volevo e non volevo sentirmi tutto quello che poi sapevo che come appunto è arrivato mi son sentita dire ma non ho se pazzi il covid, la scuola, I bambini e cosa fai, non è il momento, cioè sapevo esattamente tutto il momento più lo posticipo meglio meno tempo anno per dirmelo,
Carlotta: hai scelto la tattica opposta c'è chi sceglie di dirlo il prima possibile in modo che abbiano tempo di prepararsi invece tu hai scelto
Speaker 2: lo dico all'ultimo momento non c'è non c'è possibilità d'appello
L'ospite: esatto però tante persone mi detto beata te che vai, beata te, beata te Però non è tanto secondo me un beata me, nel senso riconosco che siamo fortunati perché riconosco che non tutti possono permettersi davvero di dire: ok mollo tutto, vado e poi quando torno boh chissà come andiamo avanti, no? Però penso che ci siano anche tante persone che potrebbero e non lo fanno. È vero. E e per questo dico coraggiosa nel senso perché è è più facile dire sì beata te che vai però probabilmente anche tu potresti e non lo fai no? Non so se è più coraggiosa o più non so incosciente forse però devo dire che in realtà l'abbiamo pensato bene soprattutto pensando ai bambini è la prima volta che andiamo via così con I bambini.
Non abbiamo mai fatto cioè siamo stati in tantissimi posti con I bimbi però sempre per mhmm o per starci per viverci tipo in Inghilterra siamo stati due anni o altrimenti non cioè per spostarsi meno ecco meno tempo quindi
Carlotta: certo sì diciamo che forse ne coraggiosi né incoscienti ma forse semplicemente consapevoli nel senso che come lo come dicevi tu all'inizio siamo arrivati sono arrivato a un punto che dovevo cambiare qualcosa e effettivamente sì ho avuto il coraggio di dire ok cambio qualcosa perché così non vado avanti ascolta dai raccontaci dove andate perché non l'abbiamo
Speaker 2: ancora detto in tutto l'episodio continuiamo a dire andiamo andiamo andiamo dove
Carlotta: andate e per quanto e perché avete scelto quello. Ok
L'ospite: allora allora andiamo in Ecuador, per quanto non lo sappiamo
Speaker 2: wow avete solo
Carlotta: un vigneto d'andata
L'ospite: solo andata e e la terza domanda?
Carlotta: E perché? Perché l'Ecuador?
L'ospite: Ecco qua ecco qui ancora prima quando hai fatto già la mini presentazione era qua che già quella con gli occhi luci ci sono già all'inizio no trattenditi un attimo perché no vabbè allora andiamo in Ecuador non perché volevamo assolutamente andare lì. Allora no mio marito in realtà avrebbe voluto andare in Nuova Zelanda Australia però io ho detto però c'è la lingua inglese pensando ai bambini forse ho anche sbagliato non lo so però volevo cercare di tutelare un pochino soprattutto Maria Sole e portarla in un posto in cui riuscisse un po' anche a comunicare. Allora dico se la porto in un posto dove parla spagnolo forse è più facile per lei è più orecchiabile lo può imparare prima perché magari l'inglese sì lo impara in tre mesi però dopo dopo uno andiamo torniamo a casa e c'è più uno sforzo immane per lei e poi mhmm poco di di guadagnato diciamo anche se magari si dovrebbe portare a casa l'inglese però io ho dato priorità al fatto di cercare di stare tutti bene là e probabilmente mia figlia non sarebbe stata così bene se non avesse capito nulla, no? Quindi abbiamo detto ok, lingua spagnola quindi si va su America, centro America e e poi spulciando vabbè ci sono dei paesi del Centro America che è meglio ovviamente non andare per questioni di criminalità quindi tutti quelli sono stati un po' scartati e alcuni non ti fanno entrare causa covid tipo saremmo voluti andare in Patagonia, così però in Cile il presente non ti fanno entrare, in Argentina era molto complicato e quindi insomma togli uno togli l'altro, ovviamente l'Ecuador era tra I posti e alla fine abbiamo scelto l'Ecuador, perché poi abbiamo trovato anche un progetto alle Galapagos, quindi staremo un mese alle Galapagos.
Carlotta: Che bello! Quando dici progetto raccontaci un po' meglio perché magari chi è a casa non lo sa. Quando dici progetto che cos'è?
L'ospite: Allora è un mh è questo sito per cui tu ci si può iscrivere e e si trovano tantissimi progetti di qualsiasi natura nel senso se ti piace costruire case puoi costruire case, se ti piace stare nella natura, sei nella natura, se ti piace stare coi bambini, insomma c'è veramente qualsiasi cosa. Noi sempre pensando ai bambini abbiamo pensato che fosse meglio dei progetti o con gli animali o con altri bambini, per cui il primo progetto dove andremo sulla costa dell'Ecuador a Crusita è un progetto con altri bambini e dovremmo sostanzialmente lavorare tre quattro ore al giorno facendo dei laboratori per bambini di pomeriggio in cambio ci danno vitto e alloggio, per cui anche insomma a livello economico ecco perché sostenere la famiglia senza lavorare per tantissimi mesi ecco non è che proprio siamo navighiamo nell'oro che ci possiamo permettere sei mesi senza lavorare in ferie sostanzialmente e quindi abbiam pensato questo potrebbe essere un buon compromesso no? Ci dà il momento alloggio lavoriamo qualche ora al giorno comunque per esempio lì coi bambini saremmo tutti anche I nostri figli potrebbero stare lì con gli altri bimbi e quindi ci sembrava un buon compromesso. Mentre e quindi staremo tipo un mesetto lì e poi andiamo a Legal a Pagos dove c'è un altro progetto invece più con alberi da frutto, animali, quindi cavalli, caprette, mia figlia adora cavalli caprette animali infatti oggi anche siamo andati a trovare degli asini qua vicino a casa e allora gli ho detto guarda che poi quando partiamo ci dovremmo prendere proprio cura noi degli animali dove andremo e le fave, vedo l'ora, le caprette ma posso proprio io dargli da mangiare?
Sì, sì, dovrei metterti cura tu delle caprette.
Speaker 2: Che meraviglia!
L'ospite: Sì, in tutto questo diciamo che ci sarà anche l'home schooling che ecco non è che proprio vado così a cuor leggero perché appunto non l'ho mai fatto e soprattutto in un clima così un po' diverso dico ma chissà se se riusciremo effettivamente grazie a Dio fa la prima quindi
Speaker 2: spero davvero sì esatto
Carlotta: sì la geografia almeno del Sud America comunque di quella parte lì ce l'avrete esatto
Speaker 2: quella già la potete tacciare dalla lista
L'ospite: sì sì, sì, sì, no, comunque sì, dai, ma gli obiettivi della prima elementare non sono chissà che, quindi
Carlotta: ti stai informando su qualche sito per questi obiettivi o come li hai trovati?
L'ospite: Non li ho cercati, non li ho trovati.
Carlotta: Io uguale, quindi chiedevo a te proprio per curiosità personale perché volevo saperlo io.
L'ospite: No, non l'ho ancora fatto. Allora, tu quest'altra è stata anche un'altra grande parte di un po' sofferenza mia, nel senso che poi ho scritto Maria Sole in prima in elementare statale, lei proviene comunque da una scuola staineriana, fatto l'asilo staineriano e arrivare in prima così è stato per lei un po' scioccante, per cui mi risentito tantissimo e alla fine l'ho ritirata prima del previsto, quindi l'ho già ritirata e però vabbè adesso devo parlare con la referente della didattica della scuola che comunque molto gentilmente mi detto: guarda ti dico due o tre cose su come si fa tipo a insegnarle a leggere a scrivere sostanzialmente che proprio ti basta sapere due cose per cui poi puoi andare avanti tu tranquillamente.
Carlotta: Guarda su quello sul leggere e scrivere puoi affidarti al mio corso e così che ho insegnato a leggere a scrivere ai miei figli proprio con quelle nozioni che dico che racconto in questo corso che non riguarda solo la lettura e la scrittura ma anche matematica, scienze, geografia eccetera eccetera ed è per me insomma non è un curriculum ma è quello che secondo me sono un po' le basi di quello che dovremmo dare ai nostri figli perché ovviamente anche Oliver adesso sei anni e mezzo quindi Esatto sì perché anche noi siamo in questa fase in cui quest'anno lui dovrebbe già essere a scuola ma abbiamo scelto di non fermarci ancora e quindi di continuare a viaggiare e continuare a fare home schooling e quindi c'è voluto un po' per trovare un nostro equilibrio ma adesso ce l'abbiamo e secondo me è veramente un qualcosa che ogni famiglia deve trovare il proprio infatti anche nel corso ne parlo lo scrivo e dico proprio che deve essere un bisogna scoprire il ritmo biologico della famiglia, ogni famiglia scopre il suo. Io non sono favorevole tra virgolette a questi curriculum rigidi che devi praticamente fare, non lo so, dal mattino dalle dieci alle dodici e poi non so ecco io so che per la mia famiglia, per il ritmo biologico della mia famiglia questo non avrebbe funzionato non che non l'abbiamo provato, l'abbiamo provato ma non funzionato quindi chissà che magari non trovi qualcosa anche lì.
L'ospite: No ma infatti adesso volevo appunto cercare di informarmi perché sì vabbè a parte la scuola come era impostata così non aveva molto senso secondo me e poi proprio a livello emotivo lei non era minimamente pronta a quello che trovato.
Carlotta: Cosa trovato?
L'ospite: Veniva a casa e mi diceva che c'era troppa confusione per lei che le maestre gridavano, che sgridavano, che ricattavano. Un giorno a casa e fa mamma ma le maestre mi ricattano. Sicuramente lei non era pronta emotivamente, cioè non poi sì secondo me era ancora non so non pronta poi durante noi in famiglia non siamo così cioè io ho passato sei anni della mia vita a dire che non si ricatta che non si ricatta e poi ma sai che le maestre ricattano? Con tutto che avevo fatto anche un colloquio perché ero proprio in colloquio e le maestre avevano detto veramente che era molto molto brava. Cioè il riassunto finale davvero è stato tutti vorrebbero tutte le maestre vorrebbero una marea sole nella loro classe che è stato bello da una parte però dico e allora io gli ho detto sì peccato che giorno sì giorno no piange che non vuol venire e loro sono un po' cascate dal dall'albero e ma perché come mai allora io poi ho detto ho detto tutto, cioè io capisco anche che sia molto difficile tenere una classe di ventitré bambini, è veramente penso snervante, io non ci riuscirei mai davvero però insomma quel metodo non ci piaceva per niente, quindi tanto sapevamo che comunque l'avremmo dovuta ritirare per partire, allora ho detto perché dobbiamo continuare questa agonia, la finiamo prima e Mi
Carlotta: sto trattenendo, non mi pronuncio sulla scuola. Chi mi ascolta sa perché, mi trattengo. E senti, dimmi la cosa che ti preoccupa di più e la cosa che invece ti fa dire abbiamo preso la scelta assolutamente la scelta migliore che potevamo prendere.
L'ospite: Allora in tutta onestà la cosa che mi preoccupa di più è un po' la sicurezza. Cioè I miei bimbi sono abituati ad andare qua, viviamo in un paesino quindi loro vanno, tornano, tornano e ho paura un pochino sì che che vadano troppo distante, che ci sia gente, insomma non siamo in un ambiente in cui sì magari poi quando arriveremo nei progetti sì però c'è anche previsto che faremo dei viaggi per andare a conoscerla e di là e ho paura di non riuscire a tenere I bambini vicino come vorrei perché non sono abituati e però riconosco che comunque è un paese che anche lì comunque c'è un'altra criminalità oltretutto proprio l'altro giorno ho scoperto, cioè ho scoperto, ho letto, ho saputo che dal ventuno ottobre il governo spiegato l'esercito per l'alta criminalità. Che bello! E quindi quello mi messo un po' di ansia, son sincera, perché veramente I bimbi qua sono abituati ad andare. Cioè mio figlio due anni e mezzo con la biciclettina a parte, si fa cinquanta metri avanti indietro però sai è un paese, il mio dove vivo è un paese per cui conosco tanta gente, sanno che è mio ufficio, insomma sono un po' invece là comunque saremmo soli, comunque sei il gringo, sei un po' il turista e quindi penso che nei progetti no perché comunque sono progetti che dove in cui comunque vai ad aiutare la comunità per cui sei visto forse diversamente da un turista ma come una persona che va aiutare la la propria comunità ecco.
Però in giro un pochino sì, quello sì.
Carlotta: Guarda per questo mi fa sorridere perché anch'io quando siamo partiti per la Thailandia non so come mai ma avevo la stessa sensazione proprio a me ma era più ho capito poi dopo che era più la percezione che abbiamo noi della Thailandia che mi faceva sentire così preoccupata mentre invece quando siamo arrivati là la vita era esattamente uguale, I bimbi erano altrettanto liberi andavano avanti con I loro avevamo degli amichetti andavano avanti di centinaia di metri prima di noi nella strada quando camminavamo in mezzo alla gente era Mi stupito questa cosa perché veramente la vita era uguale, era esattamente come l'avevamo lasciata. Ora io non sono mai stata in Ecuador ma secondo me mi fatto sorridere questa cosa che tu abbia detto questo, ma io ho la sensazione che arriverete là e penserete non c'era motivo di preoccuparsi, insomma ve lo auguro!
L'ospite: Sì esatto spero, perché questa è un po' proprio la mia preoccupazione maggiore e per il resto veramente non abbiamo tanto forse dopo l'Ecuador andiamo in un altro paese, non sappiamo neanche dove, forse in Costa Rica, forse a Cuba, non sappiamo, non è niente di però quello esatto secondo me dobbiamo prendere un po' le misure del posto capito? E poi poi sì insomma io son contenta di partire proprio contenta sento che ho sento che abbiamo tutti un po' bisogno di questa cosa
Carlotta: e quindi non
L'ospite: vedo l'ora di essere il nove
Carlotta: gennaio. Nove gennaio hai detto, partenza, si va, Ecuador. Solo una domanda, me l'hai già accennato un pochino, ma la tua famiglia come
Speaker 2: le vostre famiglie come sono messe?
L'ospite: No, non sono contente
Carlotta: un
L'ospite: po' per il covid, un po' per la scuola della bimba, per cui sì però per esempio mia mamma detto: però la bambina perde un anno scuola mamma c' vent'anni da andare a scuola a sua figlia anche se ne perde uno vedrai che alla fine Mirti grazia nel senso non sarà mica quell'anno che perde però penso che mh e poi gli ho detto partiamo il nove gennaio che è il compleanno del mio compagno che coppia quarant'anni.
Speaker 2: Ma dai.
L'ospite: E lei allora mi detto avresti potuto aspettare almeno avremmo festeggiato Alberto prima della partenza faccio sì ma mamma non ti sarebbe andato bene nessun giorno proprio è stato il mio compleanno poi il tuo non quindi un po' vabbè penso anche il fatto di andar via mesi e e non vedere me e e I nipoti soprattutto
Carlotta: esatto che così in fretta
L'ospite: Sì, un po' quello, però principalmente sì, e le obiezioni sono quelle che proprio mi aspettavo, nel senso il lavoro, lasci il lavoro, togli la bambina e c'è il covid. Sì
Carlotta: è come è la solita storia l'andare un po' controcorrente spaventa e non è che non approvano probabilmente magari è che semplicemente hanno paura, non sanno che cosa significa, non l'hanno mai pensato nelle loro vite di fare una cosa del genere quindi probabilmente insomma provano a trasmetterti le loro sensazioni e lo fanno magari in modo sbagliato, ovvero criticando le tue scelte, ma in realtà magari quello che ti stanno dicendo è non le capisco.
L'ospite: Un punto che comunque anche I miei hanno viaggiato un sacco quando erano attraversato l'Atlantico con una barca a vela ma ti parlo ormai di
Speaker 2: ma dai
L'ospite: quarant'anni fa insomma non proprio quando comunque non c'erano I telefoni ancora comunicare a casa quindi
Carlotta: e tu hai chiesto a loro cosa hanno detto I loro genitori
L'ospite: allora? Sì sì gli ho detto ma mia mamma è partita che gli avrà quasi già col piede in barca quando l' detto I suoi genitori che abituati a vivere in un paesino di spero tutto quindi figurati mia mamma dal Marocco gli detto io sto partendo mi sto attraversando con la barca d'Atlantico cioè allora gli hai detto insomma anche tu le hai fatte queste cose sì però ovviamente
Carlotta: vabbè certo certo è normale Ascolta, nove gennaio partite, se qualcuno non so se avrete intenzione magari di documentare la vostra esperienza sui social, avrete ne avete già parlato, ne avete già pensato dove vi troviamo?
L'ospite: Allora sì, vorremmo, vorremmo, però appunto non sappiamo se ci sarà bene una connessione buona, non sappiamo se vorremmo fare un blog, poi comunque vorrei sulla mia pagina Instagram documentare magari quotidianamente qualcosina, e non sappiamo se ci sarà una connessione buona soprattutto alle Galapagos e se per fare il blog magari ci serve un pochino più tempo e non so quanto tempo I bimbi ci ci daranno ecco quindi dipenderà un po' da come ci mh ci organizziamo là da come quando capiamo insomma gli spazi che abbiamo le le risorse e come stanno I bimbi insomma dobbiamo proprio essere là per per capirlo meglio ecco però sì l'intenzione c'è, quantomeno quella c'è.
Carlotta: Qual è la tua pagina Instagram?
L'ospite: E la mia pagina Instagram è Evaragnoni psicologa per I Natale.
Carlotta: Ok, io comunque lascio questo nelle note dell'episodio e poi se deciderete di iniziare o continuare questo blog di cui parlavi magari lo metto anche quello nelle note dell'episodio.
L'ospite: Va bene ok grazie.
Carlotta: Senti hai una domanda tu per me visto che noi viaggiamo da tre anni con I bambini?
L'ospite: Mi chiedo perché veramente abbiamo sempre viaggiato tanto ma mai con I bambini e la nostra premura è stata cercare di veramente di trovare un fare il possibile per dare anche a loro modo di avere una loro dimensione e mi chiedo come come potere un po' gestire il tutto anche no? Come cioè come si fa anche tipo fare a scuola però perché io neanche uno di una di sei e mezzo uno di due e mezzo quindi hanno cioè ovviamente non è che tutti e due vedevano fra scuola e le quello piccolino cioè non tiene magari l'attenzione cinque minuti e poi giustamente si si scocciano E quindi era proprio un po' anche a livello logistico come come fate? Infatti guarda ti sto veramente seguendo un sacco per vedere l'invito cosa fate? Guarda
Carlotta: è stato prima di tutto onestamente è proprio stato un processo, nel senso che non è successo subito devo anche ammettere che comunque I bambini sono sempre stati abituati a vederci lavorare da casa quindi comunque il nostro lavoro è sempre stato a casa dietro al computer quindi in un certo senso già un pochino avevano imparato a rispettare il nostro lavoro dietro al computer e noi continuiamo a lavorare quindi sicuramente gli equilibri sono diversi da quelli che avrete voi, ma per noi è stato un processo ma è stato un processo molto naturale, nel senso che sono quasi stati I bambini a guidarci in tutto quello che è poi successo, in quello che negli equilibri che abbiamo sviluppato erano loro a dirci per esempio io magari avevo piacere di lavorare al pomeriggio per esempio e invece vedevo che comunque loro mi chiedevano e mi dicevano no noi vogliamo giocare al mattino, noi siamo indipendenti al mattino quindi il nostro equilibrio spesso e volentieri è che al mattino noi neanche li vediamo, nel senso che loro si svegliano iniziano a giocare fanno le loro cose poi magari c'è un momento tipo un'oretta in cui propongo un'attività di gioco produttivo come lo chiamo io che poi è home Schooling quindi facciamo quello poi continuano a giocare noi lavoriamo e poi magari invece al pomeriggio quando hanno magari più bisogno di uscire, hanno più voglia di uscire, hanno più voglia di il parco giochi, hanno più voglia dell'attività fuori casa.
Però tutto questo lo abbiamo capito vivendolo, nel senso che è stato un processo, noi non abbiamo mai dato la priorità alla scuola, all'Home Schooling perché per me la scuola è il mondo, quindi Home Schooling è veramente per noi quello che ci offre il mondo e poi ovviamente con un pizzico di struttura in più perché comunque adesso ovviamente Oliver un'età che dovrebbe essere in prima e quindi in un certo senso sentiamo questa responsabilità un po' più pesante ma neanche troppo perché siamo abbastanza tranquilli perché in Finlandia mio marito finlandese in Finlandia iniziano a sette anni quindi ecco diciamo che tra l'altro abbiamo scoperto anche in Croazia, Slovenia e in tantissimi paesi I bambini iniziano a sette anni, quindi ecco siamo veramente molto tranquilli.
L'ospite: Però ti fai e tu fai riferimento a qualche tipo qua non so come funziona dalle altre parti non so se fai riferimento probabilmente non all'Italia, però tipo qua in Italia a fine anno devi fare una sorta di esamino per vedere se hai tutti I requisiti per poi passare in seconda sostanzialmente.
Carlotta: Guarda noi abbiamo conosciuto un sacco di famiglie che hanno fatto home school in giro per il mondo e tra l'altro anche a bambini fino a mille duecentotredici anni e ora in Italia non lo so perché non so se è necessario che facciano l'esame ogni anno o se possono fare l'esame riniziare e per me quella sarebbe la scelta migliore. Io lo troverei un po' forzato fare un esame ogni anno semplicemente, a parte che io non mi appoggio al sistema italiano perché noi siamo residenti in Spagna, in Spagna l'Home Schooling è illegale quindi stiamo anche pensando di cambiare la residenza che è tra I prossimi progetti, però ecco diciamo che io da tutti I racconti che ho avuto di queste famiglie loro quello che hanno fatto è semplicemente andare l'anno prima che o anche solo proprio al settembre agosto quando facevano insomma questi test poi ogni scuola lo fa in un momento diverso facevano fare questo test per entrare in quarta elementare, quinta elementare, prima media, quello che era. E quindi forse ingenuamente siamo molto tranquilli ma non lo so forse questa tranquillità invece mi è semplicemente data da una consapevolezza proprio di aver parlato con così tante famiglie che hanno vissuto il mio stesso percorso, quello che sto facendo io, in più io non avrei mai pensato di fare home school dopo I sei anni invece eccoci qua, quindi vedi che poi I progetti cambiano e siamo andati proprio molto molto a braccio nel senso che non ci siamo neanche mai informati moltissimo e quando avremo la necessità di mettere Oliver Demili in un sistema scolastico di nuovo a parte che probabilmente sarà un sistema scolastico montessoriano quindi sarà ancora diverso ma in ogni caso allora ci informeremo.
Una cosa che mi insegnato mio marito che per noi è stata molto utile è proprio quella di affrontare il problema quando il problema arriva perché prima è un problema non problema.
L'ospite: Di non preoccuparsi. Esatto. Esatto. Ti volevo fare un'altra domanda però è una cosa che mi son sempre chiesta delle persone che che viaggiano tante quindi che non hanno punto fisso no? Cioè non hanno casa.
Non dico mio dubbio veramente è sempre stato questo dico cavoli ma però dopo non avere forse un un rimando di casa forse non è così bello questo perché anch'io tipo viaggiato tanto e son stata mesi qua mesi là e però dopo quando pensavo a casa di casa mia è Desenzano no? Quindi torno a casa e hai mai pensato a questa cosa? Ci ho pensato
Carlotta: tantissimo perché è una domanda che mi è stata fatta spesso ma non ho io devo dire che il primo anno che mi sono trasferita dall'Italia alla Spagna quindi io un po' questo l'ho già vissuto in un certo senso perché ovviamente ho lasciato la mia casa per andare in un altro paese e quindi il primo anno che ero lì sì pensavo torno a casa andavo a trovare I miei per esempio pensavo torno a casa e poi poco a poco quando mi sono ambientata quando ho cominciato a sentirmi bene in quella vita per me casa è diventata la Spagna ed è successo esattamente lo stesso in giro per il mondo nel momento in cui sono mi sono sentita bene di nuovo perché è stato un processo per me anche perché comunque il viaggio a tempo pieno è molto solitario quindi per me è stato veramente io sono una persona molto estroversa, molto socievole, molto sociale quindi per me è stato faticoso per qualche mese, ma nel momento in cui mi sono sentita bene in questa nuova vita e nel momento in cui ho imparato ad apprezzare la mia compagnia prima di ricercare quella degli altri mi sono sentita a casa.
Io credo che ormai tutti e quattro noi per io e mio marito per diciamo una consapevolezza acquisita, mentre loro più per una consapevolezza quasi impostagli tra virgolette siamo tutti cittadini del mondo, non abbiamo più casa che sia casa da dire torniamo a casa. E questo per molto tempo mi un po' scombussolata e invece oggi lo apprezzo tantissimo perché vedo tutte le infinite possibilità del semplicemente del privilegio di poter scegliere dove fiorire, del poter piantarci dove fioriremo e questo per me è bellissimo nel senso che credo di stare facendo un grandissimo regalo ai miei figli, non credo di stare privando loro di radici, credo che le radici comunque nella nostra situazione familiare non ne avrebbero avute, che comunque io sono italiana, mio marito finlandese, vivevamo in Spagna, la loro prima lingua è l'inglese cioè che radici ci sono? Sono cittadini europei, sono cittadini oggi del mondo e questo per me non è più uno svantaggio ma è un grandissimo vantaggio. Io sono convinta che loro abbiano la resilienza e la capacità, la flessibilità, l'adattabilità di decidere qualsiasi cosa nella loro vita. Nel senso che potranno decidere di continuare a viaggiare per sempre, potranno decidere di mettersi in un solo posto e rimanere, ma in ogni caso dove andranno si sentiranno a casa.
A casa e questo secondo me è un qualcosa che il viaggio ti dà.
L'ospite: No, sì, mi hai commossa.
Carlotta: È una sensazione strana, è una sensazione strana a cui io fino a che sono arrivata in Nuova Zelanda per esempio continuavo a dire che casa è Spagna, per me casa è Marbeja e poi qualcosa invece è cambiato. Oggi se mi chiedi dove vogliamo andare, se mi chiedi dove vogliamo fermarci per esempio sappiamo che non è Marbeia perché quando siamo tornati a Marbeia ci siamo sentiti estremamente stretti e quindi sappiamo che non è lì, non è più lì. Dov'è? Non lo so abbiamo ancora forse troppo mondo da esplorare per prendere una decisione? Non saprei dirtelo ecco è tutto aperto, è tutto aperto che in un certo senso è un po' il paradosso della scelta quindi ti fa sentire completamente piccola e impotente ma dall'altro ti fa sentire abbiamo il privilegio veramente di decidere, di scegliere e questo è veramente un privilegio grandissimo.
E' ovvio che tu ti senta un po' felice di partire ma ovviamente spaventata dal partire e soprattutto forse per I bambini perché comunque la vita è tua e sei responsabile della tua vita ma per loro stai decidendo tu e sei responsabile tu della loro vita quindi questa questa responsabilità pesa e lo capisco perché noi abbiamo avuto infinite
Speaker 2: crisi esistenziali sul fatto che siamo responsabili di queste due vite, che non li stiamo mandando a scuola e tutti che
Carlotta: ci dicono non sviluppano la parte sociale cosa che non è vero tra l'altro cioè è veramente il modo in cui lo vivete voi, è veramente il modo in cui a voi approcciate il viaggio e da come l'avete impostato, ovvero con queste esperienze, non avete possibilità di fallire magari andate e vi ritrovate in un'esperienza che non vi piace. Questo sì, è possibile. Magari l'esperienza non vi piace, magari dovete starci ancora un po' prima di poterla cambiare perché non avete quella successiva, magari deciderete di tornare prima del previsto, però quello che vivrete lì non è un fallimento, è un successo già a prescindere anche per I bambini. Qualsiasi cosa succederà nella loro vita questa sarà un'esperienza anche se non se la ricorderanno questa sarà un'esperienza formativa. So che I miei figli hanno avuto le possibilità e le opportunità per gestire tutti gli eventi in cui si sentono insicuri, in cui si sentono timidi, in cui si sentono come un pesce fuor d'acqua, hanno avuto tutte quelle possibilità e tutte quelle possibilità che se le ricordino o meno rimangono qui, tutte!
E queste storie sono tutte storie che vanno ad aumentare la loro fiducia in sé.
L'ospite: Grazie mille,
Carlotta: grazie infinite per aver accettato l'invito ancora una volta e per averci raccontato un po' le tue preoccupazioni e questa storia che secondo me potrebbe essere davvero di ispirazione perché comunque non sono come dicevi tu all'inizio sono tante le persone che le famiglie che lo pensano e poche che lo fanno e secondo me è bello raccontare le storie delle famiglie che lo fanno.
L'ospite: In maniera si butta un po' coraggio un po' a vicenda, non ci eravamo stato fatto lui e loro magari potrei anch'io ma dai guarda sì sarebbe bello riuscire a buttarsi sia a uscire un pochino dal sistema che poi ti Bisogna di prendere aria, no?
Carlotta: Dai che l'aria arriva, il nove gennaio è vicino, un in bocca al lupo gigante, continuerò a seguire le vostre avventure e che sia un mese, due mesi, sei mesi, un anno, quello che sarà godetevelo il più possibile con tutti gli alti e bassi,
Speaker 2: ma godetevelo!
L'ospite: Dobbiamo metterlo in conto!
Carlotta: Grazie mille Eva
L'ospite: grazie a te, grazie ciao
Carlotta: ciao sono veramente felice di essermi regalata questa chiacchierata con Eva spero che anche voi l'abbiate sentito come un regalo e credo fortemente nel potere del lasciarsi ispirare da altri e anche nella bellezza di conoscere realtà diverse dalla nostra e tra l'altro anche un piccolo aggiornamento per voi Eva e la sua famiglia hanno avuto un ritardo sulla partenza rispetto a quello di cui parlavamo nel nell'episodio perché sono risultati positivi al covid proprio a inizio gennaio ma non hanno desistito e sono finalmente partiti il diciannove gennaio Eva mi mandato un vocale già dall'aeroporto di Madrid dove stavano facendo scalo e l'entusiasmo era incontenibile mi emoziona perché so che cosa si prova quando si parte per un viaggio così e non vedo l'ora di seguirli nei loro progetti in Ecuador per il momento Eva racconterà sulla sua pagina instagram che vi lascio nelle note dell'episodio mando loro ancora un enorme abbraccio e visto che so che mi stanno ascoltando faccio il tifo per voi ragazzi vi ricordo che mi trovate anche su w w w punto la tela punto com e su instagram come la tela di carlotta blog buona serata buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo ciao ciao
Alla fine, dopo una cena improvvisata con un'amica, sono tornata a casa, coi seni gonfi di latte, rilassata ma con
l' ansia che mio figlio fosse in lacrime. Invece, l' ho trovato che dormiva coi mio marito. :) ho pensato a quando tu andavi alle tue lezioni di ballo. Questo podcast per me ieri è stato "la tua lezione di ballo".
Grazie per quello che fai!
E grazie anche ad Eva che ha condiviso con te questa storia. Ora guardo i video nel suo Instagram e sogno quando arriverà il mio momento.
Ti auguro di realizzare i tuoi sogni, l'importante è iniziare... un paso alla volta 💜
Rosalba
Team La Tela
Questo podcast mi ha fatto venire la pelle d'oca dall'emozione, grazie!
Non sono genitore ma da poco mi sono affacciata al mondo dell'educazione dopo diverse esperienze lavorative e personali (anche io provengo da un percorso di studi da traduttrice). Ho lasciato l'Italia a 22 anni e ora vivo in Austria da 4, dove lavoro con bambini bilingue e frequento il corso per educatrice infantile... qua sul piano teorico sono molto avanti ma c'è comunque ancora parecchio lavoro da fare... se non si è professionisti è difficile avere a disposizione i giusti mezzi... per legge è vietato picchiare i bambini ma mi sono ritrovata a intervenire per strada offrendo aiuto e supporto a mamme in piena crisi che scaricavano botte sui propri figli... ci possono essere tutte le indicazioni nazionali perfette e in linea del mondo ma se non c'è un lavoro sulla propria infanzia, si arriva solo a metà strada (questo vale sia per i genitori sia per gli insegnanti)... il cambiamento parte da ognuno di noi e cercare di fare consapevolezza il più possibile su questo è la chiave per la vera svolta...
Non so se conoscete il documentario "Figli della libertà" (2017), parla proprio dell'homeschooling e di diverse realtà italiane dove un'educazione alternativa è possibile... il cambiamento arriverà e la rivoluzione è già in corso... facciamo rete e sosteniamoci...
Vi lascio il link al trailer: https://vimeo.com/ondemand/figli/195419235?autoplay=1
E a proposito delle linee nazionali, vi lascio il link alle parole di questa pedagogista (anche lei compare nel documentario) "il programma non esiste": https://www.youtube.com/watch?v=1SYt6fb2WBA
Grazie per quello che fate!!
Grazie per il suggerimento, guarderò volentieri il documentario.
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma ora sto recuperando. 💜
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma ora sto recuperando.
grazie per aver condiviso con noi questa piacevole conversazione.
La scelta di Eva non mi stupisce perchè quello di 'lasciare tutto' per cambiare vita è un trend del post-pandemia, la cosidetta "Great Resignation" che sta cambiando il mindsets delle persone e anche le loro priorità. Sempre più persone stanno facendo questo tipo di scelta perchè in moltissimi si sono resi conto del valore del tempo. Secondo dei recenti studi fatti nei consumatori americani uno dei valori che sta avendo un rapido aumento è quello del "daring", trovare il coraggio di cambiare.
“You only live once” (YOLO) è la nuova filosofia che sta determinando le scelte di molti dopo questa pandemia.
Ascoltando le parole di Eva mi sembra che comunque ci sia una casa e un luogo sicuro dove poter tornare in caso sia necessario e che questi punti restino fermi. Nel nostro caso abbiamo una vita più simile alla vostra (Carlotta ed Alex) dove non abbiamo nessuna casa e nessun luogo dove tornare, in aggiunta non abbiamo neanche una sicurezza economica data da lavori che possiamo continaure a fare anche dopo uno spostamento. Quindi ad ogni spostamento dobbiamo completamente reinventarci da zero.
Quattro mesi fa abbiamo di nuovo cambiato vita lasciando due lavori sicuri a tempo indeterminato e tutta una serie di comodità, senza però avere una casa o un luogo dove poter tornare in caso le cose non fossero andate a buon fine...non è la prima volta che facciamo una cosa del genere.
Mi interessa molto la questione home-schooling vietato in Spagna. Come vi organizzate per il futuro? Cambiando semplicemente residenza ....questi dettagli burocratici mi interessano molto.
Lascio un ultimo saluto ad Eva dicendole che è stata molto coraggiosa ad affrontare tanti anni con suo marito che era via per lavoro a settimane alterne. E' molto pesante. Io l'ho provato per quasi un anno con una neonata ad alto bisogno e in una cittò nuova dove non conoscevamo nessuno (senza famiglia ed amici) e non ha funzionato e quindi mio marito si è licenziato (senza avere alternative già pronte). Credo che questo sia il vero coraggio, capire che certi equilibri possono pesare sulla salute del proprio partner e cambiare vita di conseguenza (anche a discapito della propria economia).
Un grande abbraccio ad entrambe,
Francesca
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma ora sto recuperando.
Ps2. Esatto, stiamo decidendo di cambiare residenza a un Paese ponte, fino a quando non sceglieremo dove stabilirci.
Sei sempre nel posto giusto al momento giusto caspita!! Anche noi abbiamo deciso di vivere qualche anno negli usa con i nostri figli e io proprio ieri mi sono licenziata!! Sto vivendo le stesse emozioni e sensazioni!! Che bello!! Ho il tuo corso di co-schooling e sarà di sicuro un valido supporto che affiancheremo alla scuola che mi piacerebbe far frequentare ai miei figli anche per dargli l’opportunità di imparare l’inglese da madrelingua!
Una frase che abbiam fatto nostra negli anni e che ci rappresenta è: “La barca è più sicura nel porto, tuttavia non è per questo che le barche sono state costruite.” Avanti tutta e buon vento!!
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma ora sto recuperando.