benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. Oggi non sono sola, ma ho qui con me una ospite che mi aiuterà a parlarvi di come promuovere la lettura con i bambini e magari anche per i genitori. Chissà dove ci porterà la chiacchierata prima di darle il benvenuto, però vi voglio raccontare che io non sono una lettrice abitudinaria, non ho proprio una costanza nella lettura. A volte leggo cinque libri di film, soprattutto se è per lavoro. Se c'è uno scopo um altre volte invece proprio non leggo per mesi e questa è una cosa che mi ha sempre creato un po' di gelosia per in. Per chi invece legge molto e ha una costanza nella lettura perché credo che sia davvero una bellissima abitudine, soprattutto quando lo si fa per piacere e non solo per lavoro che è un po' quello che forse frega a me, in un certo senso, che scelgo sempre libri per lavoro e mai per piacere. E però nonostante questo, eh, diciamo che ho provato tantissime volte a creare l'abitudine, ma non ci sono mai riuscita e quindi a maggior ragione quando sono diventata mamma con i miei bambini ho deciso di lavorare molto sulla lettura e, um cerco di essere sempre disponibile per loro quando si tratta di leggere quando mi propongono di leggere, anche se non ne ho proprio voglia, ma anche solo una pagina o due cerco di di accontentarli ed effettivamente loro sono molto appassionati alla lettura e ai libri in generale. Eh certo, è come dico sempre questo anche in questo ci va. Il mio esempio ci va l'esempio dell'adulto l'esempio dell'adulto è fondamentale e quindi se non mi vedono leggere, mi chiedo quanto i miei sforzi di leggere con loro siano utili. Ma questa è una domanda che magari farò alla mia ospite di oggi che è Giulia Giordano. Giulia è maestra, è laureata in scienze della formazione primaria e si è formata proprio per la lettura e per la promozione della lettura per l'infanzia. Quindi secondo me ne uscirà una bella chiacchierata. Una bella conversazione. Non mi rimane che dare il benvenuto a Giulia e lasciarvi all'ascolto. Ciao Giulia, grazie per aver accettato il mio invito su educare con calma. Ciao Carlotta. Per me è un onore essere qui oggi. Davvero. Grazie, grazie infinite. Senti, andiamo subito al punto. Iniziamo proprio con la domanda che secondo me tutti i genitori che finora non hanno intrapreso un percorso di lettura con i figli si stanno facendo, cioè, secondo me iniziamo, magari con la domanda che ti avrei fatto alla fine vorrei proprio iniziare in quinta. Secondo te se io genitore non ho dedicato tempo fino ad ora alla lettura in casa è troppo tardi. Allora secondo me non è mai troppo tardi e dobbiamo anche ovviamente pensare all'età dei bambini, perché se parliamo di ragazzi di quindici sedici anni che non hanno mai letto prima, sicuramente magari ci sarà da lavorare di più rispetto che con un bambino di due anni a cui non ho mai proposto i libri prima d'ora um ma si può sempre fare, si può sempre lavorare e possiamo sempre far innamorare i bambini e i ragazzi della lettura. Quindi c'è sempre un un margine e uno spazio di lavoro. Assolutamente. Mi è piaciuta tantissimo questa cosa che hai detto sui bambini che è sempre possibile fare innamorare i bambini. Mi è piaciuta moltissimo questa espressione. Secondo te è possibile far innamorare anche gli adulti come me, del tipo cioè ovviamente, Come dicevo prima, il modello educativo del genitore è fondamentale. Quindi quello che il bambino vede fare all'adulto probabilmente si sentirà più incline a farlo lui stesso. E quindi chissà se magari hai qualche consiglio prima di parlare dei bambini proprio per promuovere la lettura, per me e per l'adulto certo. Allora, um anche qui c'è sempre tempo e secondo me la chiave un po' di volta, come dicevo, è l'innamoramento perché anche l'adulto può innamorarsi dei libri, può trovare quel libro che lo faccia innamorare della lettura. Ovviamente, come per la letteratura, per l'infanzia e dopo questa cosa la ripeterò. Ma la dico di già, perché fa solo che bene la qualità è fondamentale. Sono i libri di qualità, um letteraria, artistica, stilistica che ci fanno innamorare della lettura. Quindi la cosa magari un po' difficile è incontrare questo libro se sono un adulto non lettore e qui ovviamente parlo solo di narrativa, non sto parlando di divulgazione scientifica, um se sono un adulto, non lettore, faccio magari fatica a incontrare quel libro che mi fa innamorare. A questo punto io um su di affidarsi a delle persone esperte, che quindi può essere un bibliotecario preparato o anche un librario libraio preparato e che magari sulla base dei nostri interessi e delle nostre passioni può indirizzarci. Un altro suggerimento che io mi sento di dare agli adulti non lettori è quello di andare a leggere libri brevi, perché un libro, molto spesso un libro molto, molto corposo, intanto spaventa perché spaventa poi c'è bisogno comunque di tanto tempo per leggerlo e già abbiamo poco tempo per leggere. Quindi un libro breve che riusciamo ad iniziare e finire in un tempo comunque breve e contenuto ci aiuta nel voler leggerne poi un altro. Io c'è stato un periodo in cui ero molto presa, avevo appena avuto il mio primo bambino, quindi ero molto. Il tempo era molto limitato e mi sono data come regola quella di scegliere libri che stessero all'interno delle cento centocinquanta pagine. Perché comunque un libro breve non vuol dire che non sia di qualità, perché uno scrittore sa scrivere bene anche in poche pagine. Quindi questo è un suggerimento che io mi sento sempre di dare. E dopodiché vorrei citare Daniel Pennac sulla questione del tempo, perché si pensa sempre che non ci sia tempo per leggere. No? E Pennac questa cosa la riportava già nel millenovecentonovantadue nel suo libro come un romanzo e diceva che, a ben pensarci, nessuno ha mai tempo per leggere. In realtà né i piccoli, né gli adolescenti, né i grandi. La vita è un perenne ostacolo alla lettura. E quindi sembra che leggere non sia a volte del tempo rubato al vivere. Io alla fine sto lì ferma e cosa faccio? Leggo, sto perdendo tempo quando ho un miliardo e mezzo di cose che devo fare è vero. E invece sto lì a leggere. Però, come diceva Pennac, il tempo per leggere come il tempo per amare dilata il tempo di vivere o che bello bellissimo. Che bella questa citazione. E tu sei una lettrice. Quindi da quanto? Cioè, sei una una lettrice appassionata, leggi molto? Sì, ho avuto dei periodi di di blocco del lettore che si possono attraversare e bisogna anche accettare. Um ma ne sto uscendo. Anche perché anche grazie al mio bambino, Gioele, che adesso ha due anni e si sveglia molto presto la mattina e quindi mentre lui fa dell'altro, io leggo. Ecco, mi abbiamo trovato un po' questo compromesso. Nel senso io ho quel tempo lì di lettura la mattina, molto presto, ecco. E quindi sto sto uscendo dal blocco. Insomma, del lettore e sono sempre stata una grande lettrice e ho scoperto la lettura quando ero bambina grazie a un a un autore di qualità che ero al Dal io darò Alda. Mi sono innamorata della lettura e da lì ho continuato a leggere. E tra l'altro mi è piaciuto molto il tuo consiglio di scegliere libri corti E adesso prenderò il tuo consiglio. Chissà che non che non riesca a cambiare questa questo corso. Ecco, magari riesco a cambiare il corso della lettura. Okay, ascolta tornando ai bambini che sennò divaghiamo proprio nel mio corso schooling forse sai che ho una sezione dedicata proprio alla lettura nel modulo della lingua e una delle domande che mi arriva mhm più spesso in assoluto dai genitori e che rigiro a te è questa. E poi magari metterò proprio questa puntata all'interno del corso nell'unità della lettura. E la domanda è mio figlio non legge mio figlio è assolutamente non interessato ai libri. Che cosa posso fare? Okay, è una domanda che arriva spesso anche a me, devo dire. Quindi sì, sì, ci mi ritrovo in questa domanda. Allora, um, anche qui dipende un pochino sempre dall'età del bambino. Però cerco di dare dei consigli generali che possono andare bene per tutte le fasce d'età. Il primo sicuramente è quello di cercare di seguire gli interessi del bambino. Se è un bambino che è par-, particolarmente affascinato da una tematica possono essere anche gli animali. I bambini attraversano quasi tutti questa fase in cui hanno un fortissimo interesse per il mondo animale. Posso proporgli dei libri che trattino quel tema. Quello che è un po' fondamentale anche per i bambini più grandi è la lettura ad alta voce da parte dell'adulto. Non posso pretendere che un bambino che non legge inizi magicamente a leggere da solo, anche se gli propongo un libro che gli piace. La cosa migliore? La prima tecnica di promozione della lettura è proprio la lettura ad alta voce da parte dell'adulto, quindi leggere ad alta voce ai bambini anche quando imparano la lettoscrittura in autonomia anche quando hanno sviluppato le competenze di lettoscrittura. Questo è importante, quindi seguire l'interesse leggere ad alta voce. E poi un suggerimento che io mi sento sempre di dare è quello di proporre eventualmente storie divertenti che facciano ridere. Le storie che fanno ridere sono quelle che poi chiedono di essere rilette sempre di più sempre più spesso. Quindi, um ad esempio, ad esempio, abbiamo un un albo illustrato per la fascia dei cinque anni. Mi viene in mente il mostro peloso di pef e Cnr, che ai bambini diverte sempre tantissimo. Ed è uno di quegli albi illustrati che anche i bambini non lettori chiedono che venga riletto e che spesso si mettono a sfogliare da soli. Un una raccolta di romanzi, invece, molto divertente per i bambini dagli otto nove anni e ad esempio, il mio mondo a testa in giù di che sono appunto tutti piccoli racconti. Quindi anche lì è stimolante perché inizio e finisco eh brevemente nel giro di poco tempo un racconto e sono tutti divertenti, anche un pochino dell'assurdo, e che ai bambini piacciono molto e che quindi chiedono che venga letto e riletto, perché anche la rilettura ritornare a leggere e ad ascoltare le belle parole che ho sentito è molto importante. Dopodiché, se proprio abbiamo un bambino che non ne vuole sapere, mhm proprio poco interessato. Una cosa che io suggerisco sempre è la divulgazione scientifica, perché solitamente anche i non lettori, um la divulgazione scientifica l'apprezzano. Quindi ci sono dei bellissimi libri di divulgazione scientifica per bambini e ragazzi, come ad esempio gli inventari illustrati l'inventario illustrato degli animali, dei dinosauri della preistoria. E ovviamente la parte testuale in quel caso è meno corposa rispetto a un albo illustrato. Un romanzo, quindi della narrativa. Però comunque avvicina la lettura ci stiamo avvicinando a un libro, cioè poi da lì possiamo proporre magari qualcosa di narrativa. Ecco, certo. E tra l'altro mi hai fatto ritornare alla mente un sacco di libri che abbiamo letto in Nuova Zelanda, che sono piaciuti tantissimo, che chiedevano di che glieli leggessimo e rilegge e rilegge proprio perché erano divertenti e parlavano. Non adesso. Non mi ricordo esattamente né l'autore né il titolo, ma ricordo un po' la storia. Ed era proprio una storia di queste assurde che aveva a che fare con la pipì con la cacca. Quindi era una cosa veramente molto interessante per loro. Il tema Pip va sempre alla grande. Esatto, esatto. E poi, oltre alle storie che fanno ridere i miei figli adorano le storie che hanno come protagonisti i bambini. Situazioni in cui possono immedesimarsi, um storie che magari parlano di una situazione difficile da risolvere, di come poi il bambino l'abbia risolta e vabbè, poi io preferisco storie più reali che fantasiose. Quindi prediligo persone piuttosto che animali parlanti. E infatti il libro stampabile che c'è nella mia guida e il tuo coccodrillo è proprio una di queste storie in cui loro si sono immedesimati molto e poi un'altra, cosa che ho notato, che attira moltissimo e magari me lo puoi confermare o meno è la filastrocca, ovvero proprio la storia in rima. Oliver ed emily, ad esempio, sono molto, molto, molto attirati dalle rime e questa curiosità ha stimolato anche il il desiderio di scrivere le loro proprie rime e quindi è stato un promotore non solo della lettura ma anche della scrittura. Sì, sì, assolutamente. Guarda io um in in questo caso ti riporto un po' anche quello che dice silvio brezza pickle, che è che i bambini sono dei filologi, loro amano la lingua, amano le parole, quindi sono molto attenti in realtà alla qualità stilistica fin da piccolissimi veramente um il suono la ritmicità la adorano. Quindi un un aspetto della letteratura per l'infanzia che è troppo poco conosciuto è proprio quello della produzione poetica. Quindi tutta la parte delle poesie, delle filastrocche abbiamo delle produzioni di qualità veramente altissima in Italia posso citare Chiara Carminati come poetessa per bambini, bravissima Sabrina Giarratana un'altra, poetessa eccezionale che scrivono poesie per bambini stupende ma stupende davvero. E loro le adorano. Quindi la parte delle rime, della musicalità um ritorna spesso. A loro piace ed è il motivo per cui poi è anche importante che un albo illustrato o un romanzo siano scritti bene con cura nella scelta delle parole. Perché quello che li riporta a voler leggere e sentirle di nuovo quelle parole um e poi una delle conseguenze, come dicevi tu, è quella che queste belle parole loro le vogliono anche utilizzare per produrre, per scrivere qualcosa, per vedere cosa viene fuori da loro. È una un po' delle conseguenze, diciamo, secondaria, della promozione alla lettura. Ecco, non è il nostro obiettivo primario, quindi quello che diventino scrittori. Però dalla promozione alla lettura ci arriva anche questo. Esatto. Una volta ho letto questa bellissima cosa che mi è mi è proprio rimasta dentro che che non non è mia. Nel senso non non la sento mia perché appunto, come ti dicevo non sono una lettrice, ma um e tra l'altro forse devo smettere di etichettarmi e dire che non sono una lettrice perché anche questo crea un'immagine di me nella mia testa e devo smetterla. Quindi da adesso non lo dico più. Ah, ma basta! Grazie. E è questa cosa che è la è un po', come come respirare la lettura e l' inspiro e la scrittura e l'espiro. Quindi questa cosa di inspirare da ispirare parole è veramente mi è piaciuta sempre molto. Ascolta in termini invece più pratici Ah, una cosa che voglio dire ai nostri a chi ci sta ascoltando è che tutti questi titoli che stai menzionando li scriveremo anche nelle note dell'episodio. Quindi non preoccupatevi, non dovete tornare indietro, scrivermeli eccetera eccetera Li troverete tutti nelle note dell'episodio, perché effettivamente stai dicendo tante, tanti titoli e tanti autori e anche le citazioni le metteremo, le metteremo nelle note dell'episodio. Okay, passiamo adesso in termini più pratici, mi piacerebbe chiederti dei consigli su um albi o libri illustrati, titoli, autori. Ne abbiamo già parlato, hai già detto qualcuno, eccetera eccetera. Però mi piacerebbe approfondire un pochino, perché io personalmente ho avuto esperienze un po', come dire, poco piacevoli, con molti titoli che mi sono stati regalati soprattutto in italiano, um per per bambini e mi sono spesso ritrovata. Avevo fatto anche delle storie in passato su Instagram mi sono spesso ritrovata a dover cambiare intere frasi perché magari non mi sembrava una comunicazione rispettosa. Proprio all'interno dei personaggi del libro mi ritrovavo a a proprio a dover cambiare il testo perché non mi sembrava in linea con il mio metodo educativo. Da questa esperienza ho deciso di leggere tutti i libri prima io stessa, prima di leggerla ai bambini, di leggerli ai bambini. Però ovviamente questo diventa sempre più difficile, ovvero cambiare parole, cambiare frasi diventa sempre più difficile adesso che i bimbi iniziano a leggere e che quindi praticamente mi seguono nella lettura. Quindi come facciamo? Quali sono i criteri per scegliere un albo di qualità? Un libro illustrato di qualità? Secondo te? Allora, um dopo ti rispondo proprio a questo, su questo aspetto del cambiare le parole, sul perché è una riflessione che mi è stata già riportata e ci tengo a sottolineare una cosa su questo do volentieri. Allora per Cap è un argomento lunghissimo, quindi cercherò di essere un attimo sintetica. Um però è un aspetto che ho approfondito poi nel mio profilo Instagram e in realtà ho un piccolo podcast io dove ho fatto una puntata proprio su come riconoscere un albero strato di qualità. Quindi magari poi ma certo, lo mettiamo nelle note dell'episodio ci sono pochissime tre puntate proprio perché poi non ho mai avuto tempo di mettermi a starci dietro. Però avevo fatto proprio un episodio su questo un'altra Scusa Giulia, è vero, è che oh c'ha un bambino di due anni, uno di sei mesi. Scherzo, scherzo, no, il mio tempo di lettura è davvero una scusa al tuo no, con un bimbo di due anni e uno di sei mesi no, ce la fate quello che in effetti, insomma cerco di fare quello che riesco più divulgazione riesco a fare più sono felice. Infatti io ho il podcast, anche se ha poche puntate, lo sto tenendo lì. Fai bene, so che in futuro ci tornerò. Quindi intanto lo lascio lì. Ecco quindi per per approfondire l'aspetto dell'al stato avevo fatto proprio una puntata, però comunque adesso do qualche indicazione. I principi alla base sono proprio quello, quelli della qualità. Quindi qualità stilistica, letteraria, qualità artistica come questi due aspetti interagiscono tra di loro e anche in particolar modo per l'albo illustrato che è non è un genere letterario, ma è un medium um dobbiamo vedere anche il la con la l'aspetto grafico, quindi proprio com'è realizzato dal punto di vista del materiale e della forma della misura. Sono tutti aspetti che vanno ad interagire nel nei criteri di qualità. Allora la qualità artistica delle illustrazioni è forse quello più semplice, anche da da capire perché sono illustrazioni non stereotipate, sono illustrazioni con un tratto grafico ricercato che magari a volte ci richiamano delle correnti artistiche, quindi c'è proprio il richiamo a un determinato artista. Um e qui vi cito direttamente la furia di mash dove c'è un fortissimo richiamo a Clint, ad esempio, è un piccolissimo esempio. Um dopo vediamo che ci sono delle prospettive originali, quindi non sono illustrazioni statiche sempre con la stessa prospettiva, ma ci presentano i personaggi l'ambiente da prospettive diverse e innovative. L la qualità stilistica letteraria lo ca-, la capiamo perché le parole non sono banali, sono ricercate. Sono termini belli che i bambini hanno voglia di ripetere che Chiara Carminati dice Ai bambini piace far rotolare in bocca queste parole e quindi lo vediamo da questo e lo vediamo anche, ad esempio, dalla dall'uso delle figure retoriche. Abbiamo delle metafore innovative, originali, delle similitudini innovative. Ad esempio, e visto che prima avevo citato Sabrina Giarratana come poetessa, lei ha scritto una raccolta di poesie che si chiama Amica. Terra bellissimo E posso leggerti una poesia, Carlotta, Ma assolutamente Ma non hai non devi neanche chiedere assolutamente leggici una poesia, per favore. Allora guarda ce l'ho qui e te la leggo così senti la bellezza delle parole da amica terra filastrocca del tuono, tuono che batti come un tamburo suono che scoppi nel cielo scuro Tu mi hai assordato re del frastuono Ma il cielo è bello Io ti perdono Sono incantato dalle saette tutte appuntite come forchette Sono impaurito dal grande fuoco ma elettrizzato da questo gioco Dopo Stai zitto, Siedi sul trono Mettiti buono Bellissimo Queste sono parole ricercate e c'è anche no, la similitudine tutte appuntite come forchette che è originale Ai bambini piace. E questa questa è la raccolta di poesie di Poe, di poesie filastrocche di cui ci stavi parlando, vero? Sì, sono poe-. Sono poesie. E conte queste, um che si chiama amica Terra di Sabrina Giara l'edizione illustrata poi da Arianna Papini. Bellissima Una bellissima raccolta di poesie e dopodiché l'interazione tra testo e immagine nell'albo illustrato è fondamentale perché il senso della narrazione dell'albo illustrato si crea proprio da questa interazione. Perché il testo non può vivere senza illustrazione. L'illustrazione non può vivere senza testo. Se io leggo solo le immagini avrò una parte, avrò una parte della storia, solo del testo ne avrò un'altra è insieme che capirò il significato completo della storia. E poi, appunto, il formato se è un ba per se è un albero stato per la fascia zero tre anni è importante che sia cartonato. Certo, perché il bambino deve avere l'autonomia di aprircelo, leggerlo e poterlo sfogliare da solo, senza paura che questo libro si rovini. Quindi questo è un esempio. Se è un libro molto piccolo, devo pensare che quell'albero è stato probabilmente è pensato per la lettura singola o al massimo duale, non per una lettura in grande gruppo. Mhm, se devo fare una lettura in grande gruppo devo pensare a un altro formato. Certo. Ecco, questi sono un po' i criteri di qualità. Volevo tornare su quello che dicevi sul, sulla necessità, a volte no, di cambiare le parole, eccetera. Um e questa è una necessità che ho sentito in riferimento anche ad altri illustrati che è stata riportata da alcuni genitori. Allora quello che fa la migliore letteratura per l'infanzia in generale, quindi non solo gli illustrati ma anche i romanzi, è riportare personaggi che siano autentici. Cosa significa? Significa che sono personaggi a tutto tondo, personaggi che si presentano in tutte le loro sfaccettature, anche quelle meno belle. Quindi la presenza a volte di un adulto che magari urla o che sgrida un bambino e che non è empatico nei suoi confronti è un adulto veritiero la cosa perché comunque può capitare nel senso a tutti gli adulti questa cosa può capitare. Non possiamo presentare solo modelli perfetti, perché non sarebbe realistico che i bambini non capiscono. La cosa importante è che di fronte a questo adulto che comunque di solito viene presentato sotto forma di critica, ad esempio roald in matilda um presenta gli adulti e i genitori di Matilde, li presenta con una fortissima critica, è un'a adultità non ascoltate del bambino però c'è poi la figura della signorina dolce miele, che è un adulto che invece ascolta l'infanzia e che dalla parte dell'infanzia che la sostiene e che la capisce. Ecco, questi sono degli adulti che vengono definiti outsider e che sono sempre presenti nella letteratura per l'infanzia. E una cosa bellissima è che spesso sono le figure dei nonni. I nonni sono degli adulti speciali in cui con cui i bambini possono parlare di essere loro stessi e spesso vengono appunto accolti da questi adulti. Um un un albo illustrato, piccolino ma stupendo sul tema proprio delle urla è urlo di mamma di questo pinguino piccolino che un giorno riceve una sfuriata dalla mamma e questa sfuriata lo manda letteralmente in mille pezzi. Quindi qui c'è proprio il gioco della metafora che viene viene resa visiva. Quindi tutti i suoi pezzetti finiscono in giro per il mondo e la mamma deve andare poi a recuperarli. Quindi la mamma ha sbagliato, ma la cosa bella è che non solo lei li recupera e mette insieme i pezzi del bambino alla fine si scusa e dice scusa se ho urlato, quindi anche questo è un aspetto, come per dire ho ti ho presentato un adulto che sbaglia perché è un adulto autentico, ma c'è anche l'aspetto. Insomma della riparazione allora sono d'accordo con te sull'esempio di Matilda, che però io reputo un libro per bambini, un po' più grandi che hanno un cervello più maturo, che sa distinguere giusto e sbagliato o comunque ha avuto esperienza con la pratica, con il praticare il giusto e lo sbagliato. Nella vita reale. Invece non mi trovo molto d'accordo sull'orlo di mamma, soprattutto per la fascia zero sei, che è quella per cui lo vedo consigliato più spesso. Perché io personalmente preferisco non scegliere libri per bambini che normalizzino comportamenti come la rabbia dell'adulto anche quando poi seguono le scuse, perché la rabbia è normale. Certo, questo lo sappiamo noi adulti il grido purtroppo è normale, perché siamo stati cresciuti così, senza strumenti alternativi al grido e quindi replichiamo quel comportamento con i nostri figli e credo che sia importante certo rendersi conto che non è una conversazione sana e quindi chiedere scusa, come fa la mamma pinguino. Quindi il messaggio del libro per bimbi più grandi credo sia valido, um, ma secondo me non è sano normalizzare quei comportamenti di rabbia dell'adulto con i bambini piccoli è più sano mostrare esempi di calma perché così imparano che esiste un'alternativa a quel comportamento di rabbia all'urlo um e imparano anche a contestare l'adulto quando mostra quel comportamento, perché altrimenti lo proponiamo quasi come un modello sano. Mi arrabbio, ti urlo, ti umili, ma poi ti chiedo scusa. Chiedere scusa è giusto, ma per me è anche giusto cercare di trovare metodi per evitare la sfuriata. Che poi è un po', quello di cui io mi occupo nei miei corsi e in questo podcast. Quindi quel modello, ecco per me per bambini della fascia zero sei non è sano, è un modello che secondo me dobbiamo iniziare a cercare di cambiare. Vorrei anche nella lettura, però, ecco insomma io poi sono molto selettiva sulla letteratura per bambini e su quello che leggo ai miei figli e per me per essere valida la letteratura deve anche essere in linea con il mio stile educativo, con i miei valori. Quindi quando mi ero ritrovata in libreria a scegliere questo libro che il libraio mi stava consigliando, io avevo deciso per ora di lasciarlo lì. Ovviamente uno deve anche leggere quello che si sente di leggere, come dicevi tu leggere i libri prima di proporli ai bambini è una parte importante. Noi dobbiamo conoscere i libri che proponiamo ai bambini, quindi ci sta se in quel momento ritieni che non sia un albo illustrato che rientra nelle nelle nelle vostre letture per diversi motivi. Va bene, insomma, ecco sì, credo che nello scegliere un libro sia veramente molto importante tenere a mente anche i nostri valori educativi a discapito a volte dell'albo stesso, anche se è molto bello, anche se è quello che stanno leggendo tutti, anche se è quello che stanno consigliando tutti. Ecco quello che invece ti dicevo di cambiare parole eccetera eccetera. E sicuramente questi queste mie esperienze sono state probabilmente con albi sbagliati, con albi non validi. Erano proprio frasi stereotipate, um, che che riportavano stereotipi che riportavano minacce, che riportavano le classiche cose del tipo No, tu sei una bambina con noi non giochi che riportavano cioè, ecco frasi che veramente non rientrano nel mio stile educativo e che i miei figli hanno tutto il tempo di questa vita per sperimentare sulla loro pelle. Quindi a volte per quello mi riferivo che a volte cambio cambio determinate parole. Um però sì, sono assolutamente d'accordo sul discorso che hai fatto tu, eh? Comunque, guarda, um questo mi mi fa venire in mente una cosa che ho dato forse per scontata, che la qualità è anche nella trama. Um anche ciò che proponiamo quindi probabilmente quegli albi illustrati lì non erano proprio di qualità, perché nel momento in cui mi presenti una storia piena di stereotipi, già la qualità non c'è una storia moralistica. Ad esempio, qui non cito perché le lascio stare le citazioni. Brutte però le storie volutamente scritte per insegnare ai bambini a lavarsi i denti o a rispettare quella determinata regola. Ecco, quelle sono storie fortemente moralistiche, moraleggianti, che non sono di qualità e c'è pieno c'è pieno. Ecco insomma di un topo molto famoso che non vuol lavarsi i denti. Ecco. E qui chiudo. Chiudi chi ha buoni intenditori. Poche parole, insomma. Esatto. E ascolta invece vedi che poi io te l'ho detto noi cerchiamo di rimanere sul su con i tempi brevi, però poi in realtà divaghiamo tantissimo, ovviamente. Giusto così bello. Così però mi piacerebbe una domanda che ancora volevo farti Um, è proprio una cosa che secondo me è fondamentale per il genitore, almeno nel mio tipo di comunicazione ai genitori. Per me è inf-, è fondamentale offrire la pratica. Noi genitori abbiamo bisogno di praticità, cioè siamo sommersi di teorie da destra e a manca e ed è per questo che io nei miei corsi. Cerco sempre di offrire tanto, tanto tanti, tanti, tanti, tanti spunti pratici. E quindi mi piacerebbe che ci desti anche proprio dei suggerimenti di giochi pratici, semplici, diretti, um che magari non non sono solo proprio leggere ad alta voce, come ci hai detto prima, ma qualcosa proprio giocato per promuovere la la, la lettura, qualcosa che un genitore sente adesso e dice No, questo è troppo facile, non posso non farlo, è talmente facile che non posso non farlo. Okay, allora guarda um sulla lettura ad alta voce mi permetto di precisare una cosa e dopo passo ai giochi e la lettura ad alta voce è bene che venga eseguita in forma, come la chiama sempre ble Pickle espressivo letterario, cioè non una lettura troppo animata. Non serve fare le vocine. Ci sono degli adulti che a volte mi dicono ma io non so leggere l'alta voce, ma come non sai leggere l'alta voce Sai leggere l'alta voce okay, rispetti la punteggiatura se riesce a dare qualche cambio di tono. Bene, però non serve fare la vocina del bambino, la vocina della strega, la vocina dell'orsa, i bambini capiscono benissimo chi sta parlando che senza fare le vocine quindi una lettura ad alta voce, un semplice con qualche cambio di tono per dargli un po'. Il ritmo è sufficiente? Ecco no, rido, rido perché questo devo raccontartelo. A questo punto questo aneddoto devi sapere che mio marito spesso e volentieri um prova a fare le voci. No? Quando legge prova a fare le voci. Sono Oliver ed Emily che gli dicono Papà no, perché secondo me li disturba proprio li disturba nella comprensione del testo. E quello che loro vogliono fare assorbire e vivere la lettura. E se mio marito si mette lì e fare le voci? E adesso glielo fa, ormai ha capito che non gli piace e e glielo fa proprio a volte per per così per scherzare e sentirsi dire No, no, non così. Allora cambia con un'altra voce. No, nemmeno così. Però sono loro stessi che quando li abitui a una lettura mhm, direi normale. Non mi viene un altro termine. Però è veramente come leggiamo nella nostra mente. Um, sono proprio loro che apprezzano quel tipo di lettura. Sono perfettamente d'accordo. E come dicevi tu, questo è un tipo una lettura, diciamo animata perché questo è un tipo di animazione della lettura li distrae. È vero che li distrae. I bambini negli eventi un po' così vengono fatti con grandi animazioni l'uso di pupazzetti mentre leggo fare le vocine si distraggono dal testo, vengono attratti da altro. Quindi ci sta che Oliver e Emily dicano ad Alex Guarda, papà, basta. Noi vogliamo ascoltare. Esatto. Basta. Leggi normale, Vai. Scusami. Interrotta. Vai. Niente, ci mancherebbe. Quindi vi suggerisco qualche attività e io queste attività le ho tratte dal libro formare lettori, promuovere la lettura, riflessioni, itinerari narrativi tra territorio e scuola di Silvia Brezza Pickle, che è un manuale, forse il migliore che abbiamo in Italia sulla promozione della lettura. È un po' scientifico, un po' tecnico. Però se qualcuno vuole provare a leggerlo, io lo suggerisco tantissimo. Um, alla fine c'è un'appendice proprio operativa, con qualche suggerimento di qualche attività. Perché quando proponiamo giochi o attività ai bambini, è importante che questi giochi e attività riportino il libro. Non ci allontanino dal libro, perché sennò abbiamo perso lo scopo della promozione della lettura. Quindi il primo gioco che vi propongo è un gioco tratto, diciamo dalla tradizione di Gianni Rodari, che è quello che si chiama a sbagliare le storie. Cioè nel momento in cui noi abbiamo letto un libro, un albo illustrato. Chiudiamo il libro oppure sempre con l'albo illustrato in mano, iniziamo a raccontare, a leggere nuovamente questa storia sbagliando qualcosa, eh? Cambiando il nome di un personaggio, sbagliando la vicenda che avviene e e i bambini piano piano si renderanno conto di quello che stiamo facendo e ci vorranno correggere. Questo questa correzione poi ci riporta sul libro perché noi diciamo Okay, andiamo a vedere. Allora avevi ragione tu, avevo ragione io andiamo a leggere e questa è un'attività. Quindi semplicissima che i bambini diverte tantissimo, che ci riporta al libro di Gianni Rodari l'aveva fatto con Cappuccetto Rosso proprio nel nella sua favola, al telefono a sbagliare le storie c'è il nonno che racconta Cappuccetto Rosso alla bambina, la bambina alla fine il nonno continua a sbagliare, le dice Senti tu questa storia non la conosci, la leggo io. E un altro gioco che propongo quasi sempre è quello delle copertine l'adulto. Quindi il genitore in questo caso copre le copertine dopo aver letto un po' di albi illustrati, copre le copertine degli albi illustrati o dei romanzi anche e legge dei pezzettini. E i bambini devono indovinare quale albo illustrato era nel momento in cui lo dicono scopriamo l'albo illustrato e controlliamo se era giusto o era sbagliato. Insomma, la l'ipotesi del bambino. Quindi prima glieli presenti mhm, magari non fai una selezione, immagino cioè ne hai tre o quattro o come funziona proprio al illustrati che conoscono Alvi illustrati, che già abbiamo letto, che quindi magari sono diverse settimane che abbiamo letto, che ne so, tre albi illustrati che sono i bambini conoscono bene, noi li copriamo, copriamo proprio la copertina può essere con un foglio o proprio possiamo impacchettarli anche con delle adorano, o anche solo una sciarpa sopra, per esempio in modo da coprire gli leggiamo un pezzettino senza che loro vedano la copertina. Dopodiché, dopo che abbiamo letto il pezzettino, loro ci devono dire il titolo quale albo illustrato è? E noi scopriamo la copertina in quel momento, così loro che possono vedere, insomma che così che loro possano vedere se era giusto o era sbagliata la loro ipotesi. E questa è un'attività semplicissima che anche lì ci riporta il libro, perché torniamo all'albo illustrato e infine è un un'attività, un gioco molto semplice che è quello del chi parla. Quindi anche in questo caso con delle storie che i bambini già conoscono e quindi abbiamo letto e probabilmente anche riletto diverse volte. Um li prendiamo, leggiamo solamente dei pezzetti dialogati e i bambini devono indovinare qual è il personaggio che sta parlando in quel momento. E è ovvio che queste sono tutte attività che si possono fare con i bambini da una certa età in poi. Ecco, non sono attività per bambini in una fascia zero tre, mi verrebbe da dire. Forse per bambini di tre anni possiamo proporre a sbagliare le storie, però è comunque complesso. Ecco quindi io direi quanto meno dalla scuola dell'infanzia in su queste attività per i piccolissimi veramente basta la lettura ad alta voce a contatto anche con l'adulto. Ecco perché questo è un aspetto che a loro fa molto bene. Ecco ma grazie, grazie mille proprio veramente molto carini questi questi giochi e li proporremo sicuramente nelle prossime settimane. A Oliver ed Emily però ascolta, proprio per chiudere proprio ultima ultima cosa mi piacerebbe, um che ci raccontassi un po' del tuo percorso se ti va, perché io non sapevo assolutamente che ci fosse una specializzazione proprio per la promozione della lettura l'ho scoperto adesso con te. Quindi chi è interessato a questo questo percorso? Se tu ci racconti che tipo di studio hai fatto, magari potresti ispirare qualcuno che c'è. Abbiamo bisogno di più lettori al mondo. Certo, allora non lo definirei percorso di specializzazione, perché purtroppo qui in Italia, dal punto di vista ministeriale, non è quello del promotore della lettura. Non è una figura ancora riconosciuta, ma io ho una tesi di laurea, quindi con una ricerca sperimentale sul campo, sulla promozione della lettura. Io ho fatto scienze della formazione primaria e quindi mi sono laureata dopo aver seguito il corso all'università di promozione della lettura e letteratura per l'infanzia con la professoressa di quel corso, um ho eseguito la mia tesi che era Silvia Brezza pickle um dopodiché quest'anno ho frequentato anzi l'anno scorso. In realtà ho frequentato il corso di aggiornamento professionale tenuto dall'università di Verona proprio sulla promozione della lettura della letteratura per l'infanzia nella fascia sei sedici anni. Questo è un corso di aggiornamento professionale o di perfezionamento, insomma, in passato e di perfezionamento adesso di aggiornamento e um dei percorsi simili um di corsi di perfezionamento o master so che vengono anche proposti da altre università, ad esempio per certo so che viene proposto anche dall'università di Padova, quindi in caso insomma, si può si può seguire un corso universitario. In alternativa ci sono tantissimi corsi di formazione al momento Silvia Bressa picche con Luca Gazzella tengono corsi anche per Ericsson, fanno non corsi in realtà convegni e e continuano insomma a fare promozione e divulgazione. E io consiglio tantissimo di seguire loro perché sono i migliori che abbiamo sul campo in Italia. Giulia, che dire? Grazie infinite, credo davvero che questo tuo percorso possa ispirare qualche appassionato di lettura, quindi grazie per averlo condiviso con noi. Ma soprattutto grazie per tutti gli spunti che ci hai dato, c'hai addirittura letto una poesia. Insomma, è stata una chiacchierata veramente veramente piacevole e grazie per essere stata qui con me su educare con calma. Grazie a te, Carlotta, per me un piacere e un onore essere presenti in questo podcast. Grazie Giulia, alla prossima, allora grazie mille. Ciao Ciao alla prossima. Ciao. Spero davvero che la chiacchierata sia piaciuta a voi tanto quanto è piaciuta a me. Ci tenevo a fare questa chiacchierata e questo episodio sulla promozione della lettura, perché veramente è una di quelle cose che con la quale io in età adulta ho un po' faticato. Come dicevo all'inizio, non essendo non avendo l'abitudine alla lettura, non mi dico più che non sono una lettrice e quindi credo che veramente ci siano alcune cose, alcuni piccoli stratagemmi che possiamo avere in casa per promuovere la lettura nei nostri figli. E ovviamente il primo passo è leggere, leggere, leggere, leggere anche io nel mio corso schooling quando dico se c'è una sola cosa che voi volete fare durante il giorno che avete tempo di fare durante il giorno con i vostri bambini, prendete un libro e leggete. E con questo non mi rimane che ricordarvi che mi trovate anche su w w w punto la tela punto com dove trovate anche questo episodio la pagina di questo episodio dove potete lasciare un commento leggere i le note dell'episodio i link tutto quello che abbiamo di cui abbiamo parlato in questo episodio e mi trovate anche su Instagram come la tela di carlotta blog. Buona serata. Buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao
Mi hai anche confermato quel sospetto che avevo sulle due scene differenti su due pagine affiancate: un caso estremo è quello di Arriva la mamma!
Mi piace la storia che sovverte un attimo lo stereotipo corrente della donna casalinga e uomo lavoratore. Proprio per quel motivo l'ho trovato però un po' strano e di difficile comprensione da parte dei bimbi piccoli a cui sembra riferirsi il libro (per il poco testo).
Tutte le pagine a sinistra parlano di ciò che succede a casa e tutte le pagine di destra raccontano del rientro della mamma dal lavoro e tutto il libro è un ping-pong tra una scena e l'altra :-/ Confonde perfino me!
- La mamma può farmi a pezzi, mamma fa paura, io sono fragile, le persone possono farmi male.
- Io posso fare a pezzi e fare male agli altri tanto poi basta chiedere scusa.
!!!TERRIFICANTE!!!
io vorrei far notare una questione che spesso viene sottovalutata: la traduzione (e adattamento).
In casa nostra ci son libri in diverse lingue, e già questo porta a dover far delle considerazioni. Focalizzo il commento con un esempio: "i colori delle emozioni" di anna llenas. a noi è stato regalato in italiano dove c è scritto che "la paura è vigliacca" io ho avuto i brividi (e non di paura!) quando lo lessi. Non mi capacitavo del suo successo internazionale. Andai a cercare la versione spagnola, francese e inglese.... per esempio quest'ultima era molto più accomodante nella scelta dei termini collegati alle emozioni negative! così come spesso nei libri in italiano si usa "rabbia" ...e non collera o ira (che però hanno sfumature differenti).
Mi rendo conto che sia difficile...
pensate ai colori: nessun italiano userà mai il termine "blu" per indicare l azzurro/celeste, inveve per il mio compagno "blu" ha la stessa neutralità che ha per me il termine "verde" (con il quale potrei riferirmi indistintamente alla tonalità chiara o scura)...
ho scritto questo commento anche perché so che tu ti occup(av)i di traduzioni e son super curiosa del tuo punto di vista.
buona primavera
Non è semplice, a volte facciamo delle rinunce, ma è davvero raro che leggiamo autori inglesi o spagnoli in italiano, proprio per i motivi di cui parli. L'ultima volta che sono stata in Italia sono entrata e ho chiesto proprio espressamente solo autori italiani (più difficile da trovare all'estero).
Ci sono tantissimi esempi, anche solo per lo stesso blue che in inglese è relazionato anche alla tristezza…
Credo che ci siano davvero tante osservazioni da fare al riguardo e voglio invitare un'ospite a parlarne sul podcast (so già anche chi!).
Grazie per questa bellissima riflessione e molto importante!
Ps. Io penso molto in inglese e ho scelto di renderlo un punto di forza: spesso quando parlo italiano traduco dall'inglese invece che usare un espressione più comune in italiano. Le lingue sono ponti tra culture.
Al momento sto cercando libri che:
1) in maniera naturale, sovvertano gli stereotipi di genere
2) che presentino pochi elementi di fantasia o il meno possibile (piano piano per disperazione mi sto arrendendo agli animali che parlano...)
3) in lingua italiana
Un esempio: il trattore della nonna di EDT-Giralangolo collana Sottosopra.
Se qualcuno avesse qualche dritta la accetto volentieri, grazie in anticipo :)
Grazie per il tuo consiglio di lettura: anche per me quella è una regola che spesso mi fa lasciare sugli scaffali libri che tutti consigliano, anche se da un po' vedo che anche libri che non sovvertono gli stereotipi aiutano a sovvertirli perché scaturiscono belle conversazioni che non avremmo probabilmente avuto. Non mi vengono in mente titoli specifici su due piedi, ma io ti consiglio di tenere un occhio sulla piccola casa editrice Undercats di Francesca Cavallo 🙂
Cerco di essere concisa: ogni libro è dedicato ad una stagione. La città è sempre la stessa, ma cambia: cambia la vegetazione, il cantiere per costruire il nuovo asilo procede, cambiano dettagli all'interno delle case.
Secondo me il libro aiuta a sradicare stereotipi in due modi:
1. Grazie al fatto che non ci sono parole, il libro porta chi legge a fare un sacco di ipotesi. Ricordo una scena in cui una persona alza un dito vicino al volto della persona che ha di fronte e mio figlio che mi chiedeva "Cosa dice?" e io giù di ipotesi inclazata dagli "oppure" di mio figlio. Partivo dicendo che la persona magari stava sgridando l'altra persona e finivo dicendo che magari invece le stava mostrando una coccinella che era sulla punta del suo dito. Incredibile, vero? Un esercizio strabiliante di apertura mentale.
2. In maniera più diretta, tutte le persone con le loro peculiarità convivono pacificamente in questa cittadina. Ci sono diverse figure che non seguono lo stereotipo corrente: donne che lavorano nei caniteri o pilotano elicotteri, uomini addetti alle pulizie, padri che accompagnano i bimbi all'asilo, un papà che sembra vivere solo con la figlia, ...
Se non si era ancora capito: lo consiglio vivamente!
Vorrei aggiungere una riflessione basata sulla mia esperienza e di cui non mi pare si sia accennato nel podcast: gli albi illustrati per l'infanzia sono molti ma a volte piuttosto costosi.
Per non scoraggiarsi di fronte al prezzo....suggerisco di prenderli in prestito dalle biblioteche pubbliche, che troviamo ormai anche nei paesi più piccoli e sono un servizio gratuito, facilmente accessibile e con un'offerta davvero ampia (molte hanno anche un sito web dove prenotare i libri, vederne le anteprime e sceglierli con calma).
Quando porto le mie bambine nella biblioteca pubblica, andiamo nella sezione infanzia e lascio loro la libertà di sfogliare e scegliere tutti i libri che vogliono (cosa che non potrei permettermi in una libreria). Se poi uno o più albi le colpiscono particolarmente, li acquistiamo in libreria e creiamo in casa la loro biblioteca personalizzata.
L'unica pecca del fare scegliere il bambino in questo caso è che ogni tanto mi arrivano a casa dei libri piuttosto scandalosi (dal mio puntò di vista). Non ho ancora una vera e propria soluzione. Di solito li faccio "sparire" in fretta e li tiro fuori solo se me li chiede esplicitamente o dico che quel libro non mi piace e che volentieri gliene leggerei un altro.
Tra l'altro volevo ringraziare Carlotta, perché questo lo spunto di andare in biblioteca l'ho sentito da lei. Un consiglio semplice e pratico ma nel mio caso non banale visto che non ho mai avuto questa abitudine.
A noi quando erano più piccoli aiutava molto che loro prendessero una pila di libri che li interessavano e li smistavamo insieme: poi mettevamo da parte quelli che volevamo leggere e andavano a rimettere via gli altri (con la grande voglia di arrivare al momento della lettura, spesso questo era indolore 😉).
Oggi si fidano di me e questo ha aiutato anche la selezione di cose da guardare, visto che spesso sono loro a chiedermi se qualcosa va bene per loro. 💜