benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. Oggi non sono sola. Ho invitato michela imperio a parlare dell'imbarazzo che gli adulti provano nelle conversazioni sulla sessualità. Imbarazzo che poi rende molto difficile fare educazione sessuale a casa con i propri figli. Sapete che io credo sia molto importante perché se non se ne occupa la scuola dobbiamo occuparcene noi genitori a casa e um io e michela abbiamo avuto una conversazione su instagram. Lei è un'educatrice professionale personal trainer pre e post parto e si occupa con suo marito di riabilitazione um pelvico perineale che adesso ci spiega meglio che cos'è perché anch'io sono un po', mi mi sento un po' persa in questa in questa terminologia um quindi non mi rimane che dare il benvenuto a michela michela benvenuta a educare con calma grazie per aver accettato il mio invito soprattutto così all'ultimo minuto perché io veramente quand'è che te l'ho detto due giorni fa due giorni fa l'ho proprio buttato nella fossa dei leoni le ho detto non è che mi manderesti un vocale con espandendo il tuo pensiero? E poi le ho detto non è che verresti a parlarne sul podcast? Eh? A me ha fatto un enorme piacere perché io ho risposto a una storia così al volo mentre facevo il trasloco e poi mi sono ritrovata con questo invito contentissima però e onorata. Grazie, ne sono contenta. No, grazie. Grazie a te per aver accettato e soprattutto nel trasloco eccetera eccetera. Adesso magari ci racconti meglio Che cosa sta succedendo? Però ascolta, dai, presentati tu. Perché io non so se ho fatto un ottimo lavoro a presentarti e magari raccontaci anche un pochino, eh, Appunto un po' meglio che cos'è il tuo lavoro nei in termini pratici proprio allora. Intanto ciao a tutti. Di nuovo, sono Michela. Ho trentasette anni e abbiamo nominato anche mio marito. In realtà sarà il mio futuro marito tra quindici giorni. Ma ma è vero, Me l'hai anche scritto è vero, io io l'ho io ho detto a tuo marito ma è vero, ci siamo quasi. A dire il vero, quando uscirà questo episodio sicuramente sarete già sposati. Quindi Quindi marito, Allora oggi siamo nel mezzo di un trasloco perché abbiamo venduto la nostra casa per un grande progetto di vita in viaggio che questo è uno spoiler, perché non lo sa molta gente. Siamo nel mezzo dei preparativi per il nostro matrimonio e e così ci buttiamo anche nel podcast Se sono così felice è un periodo di di grandi novità. Come uscire dalla propria zona di comfort vero? Così si fa. Abbiamo una bimba che si chiama Persephone, che ha due anni e mezzo. Abbiamo avviato un nostro progetto lavorativo insieme ci occupiamo come dicevi tu di riabilitazione. Pelvi perineale. Io sono un'educatrice professionale um lavoro. Lavoravo già anche prima nell'ambito della riabilitazione, in realtà nell'ambito della disabilità e della salute mentale. E ho lavorato anche molto tantissimi anni con gli adolescenti e i giovani in contesti più informali. E Moreno invece è un infermiere e siamo arrivati. Adesso vi spiego anche che cos'è la riabilitazione veterinaria. Ci siamo arrivati passando dalla nostra esperienza di gravidanza um quando io ero in gravidanza, visto che entrambi siamo appassionati di fitness, di attività fisica lui è un personal, è un crossfit trainer essere precisi. Io ero appena diventata personal trainer, ci siamo domandati ma cosa succede quando quando si è in gravidanza, come ci si allena e non abbiamo trovato grandi risposte se non quelle di um si evita di fare alcune cose E invece poi visto che ci piace continuare a formarci, approfondire. Abbiamo fatto dei corsi e abbiamo scoperto invece che ci si può allenare per prepararsi al parto, per viverlo in modo migliore, conoscendo il proprio corpo usando il proprio corpo e che soprattutto la gravidanza e il parto possono lasciare dei segni che possono poi portare a delle disfunzioni nel nostro corpo, quindi a dei problemi che le donne vivono dopo la gravidanza già durante ma anche dopo, come l'incontinenza urinaria, i prolassi, dolori, eccetera. E abbiamo scoperto che spesso queste problematiche vengono taciute e vengono tenute, um perché semplicemente non si sa che invece si possono risolvere e si possono risolvere con una buona riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico, che sono quei muscoli che chiudono il nostro bacino e la nostra l'aria dei genitali. E quindi da lì um insomma, abbiamo detto abbiamo fatto un po' di ricerche, abbiamo ascoltato molte, molte donne, ci siamo confrontati. Noi eravamo ignoranti su molte cose e abbiamo scoperto che c'è un buco enorme su questo e e allora abbiamo detto Caspita, ma noi possiamo aiutare gli altri no? Così come abbiamo scoperto noi abbiamo risolto i nostri problemi. Possiamo essere d'aiuto agli altri e quindi abbiamo studiato. Io sono diventata personal trainer specializzata nel pre e post parto, e Moreno come infermiere ha potuto specializzarsi come abilitatore del pavimento pelvico, quindi abilitato per fare delle visite e interne all'area genitale. Valutare se i muscoli, le strutture um i tendini, i nervi sono in buono stato e funzionano al cento per cento o se hanno bisogno di essere aiutati a tornare alla loro funzionalità e e poi insieme a me strutturiamo un percorso di esercizi che sono un po' all'inizio, un po' difficili da capire perché andiamo a usare i nostri muscoli interni all'area genitale che noi siamo abituati ad utilizzare e e quindi strutturiamo tutto un percorso insieme alla persona. Che bello bellissimo che abbiate fatto squadra in un certo senso e abbiate creato questo vi siete ve lo siete un po' tra virgolette. Creati questo lavoro insieme come squadra e tra l'altro appunto, adesso abbiamo fatto un po', uno spoiler di quello che di quello di cui parleremo, perché effettivamente la ragione per cui io ti ho invitata qui sul podcast è proprio perché in seguito ad un mio post mi sembra in cui consigliavo di usare le parole anatomiche corrette dei genitali con i bambini. Tu mi hai scritto in privato e mi hai raccontato che spesso noti che gli adulti provano imbarazzo o vergogna a parlare di organi genitali, a nominarli e a usare la terminologia corretta che secondo me è importante superare questo imbarazzo e questa vergogna anche non solo per liberarsi dai tabù, ma proprio anche per liberare i nostri figli dai tabù, per trasmettere appunto questa questa sorta di normalizzazione di di consapevolezza che poi libererà anche loro dai tabù perché altrimenti continuiamo a perpetuare questa mentalità e quindi sono curiosa. E questa è la domanda che ti feci su in privato, su WhatsApp. Sono curiosa di sapere come aiuti tu i tuoi clienti a superare questo imbarazzo, questa vergogna come li metti a loro e spesso c'è questo imbarazzo. Già, cioè già da prima, cioè e come ti dicevo, spesso non si cerca una possibile soluzione a un problema, perché si ha già vergogna a parlare di quel problema con qualcuno e non non si riesce a superare questo ostacolo. Ecco, noi lavoriamo in due, ma in due momenti separati no. Però ci siamo anche un po' confrontati. Abbiamo deciso no, anche un po' come svolgere la nostra attività e io porto tanto di quello che ho imparato nel mio lavoro da da educatrice. No, in questo perché non smetto di esserlo. Quindi per me è ogni contesto. No, è è un è un è un'occasione educativa. Quindi cosa faccio? Prima di tutto, cerchiamo di accogliere la persona e chiacchieriamo. Insomma, come come abbiamo fatto anche come abbiamo fatto io e te chiacchieriamo, ci mettiamo a nostro agio e non entriamo così a gamba tesa. Okay. Buongiorno. Mi dica qual è il suo problema, Ma ci arriviamo pian piano. Quindi con una conversazione amichevole distesa um, abbiamo creato anche un setting che è importante, no? Il setting l'ambiente che ci accoglie, per cui cerchiamo di non avere mai la scrivania. E in mezzo a noi. Ma prepariamo delle delle sedie, ci sediamo tranquilli noi Fino a poco tempo fa avevamo il nostro piccolo studio a casa nostra per cui si passava dalla casa, facevamo un po' di conversazione e poi pian piano entravamo nello studio seduti sulle sedie, a volte addirittura seduti per terra, sul nostro tappeto dove poi facciamo gli esercizi e adesso abbiamo venduto casa. Quindi vedremmo dove dobbiamo ricreare chat e poi cerco sempre di creare, attraverso il mio modo di esprimermi, di pormi um un atteggiamento di ascolto, di ascolto attivo, di di empatia, di accoglienza e soprattutto di far capire che siamo in assenza di giudizio in questo spazio. In questo luogo parliamo di cose anche intime, di cose che ci fanno soffrire non solo fisicamente, a volte anche emotivamente e non c'è giudizio. Per cui anche se provi imbarazzo, io lo colgo eh! A volte lo lo verbalizza e ti dico guarda, è normale, può essere normale sentirsi in imbarazzo, ma tu prova a spiegarmi quello che hai abbiamo dei supporti come il vaccino didattico puoi indicarmi qui su un supporto esterno da te um i dolori che hai, quello che senti eccetera. E poi insomma, io provo a fare delle domande per approfondire, però sempre con con molta delicatezza, quando un po' mi hanno raccontato cerco di restituire um riformulando con i termini corretti quello che mi hanno detto anche per capire se ho se ho capito bene e e cerco sempre di usare i termini corretti per iniziare ad introdurre questa pratica, eh, ma usando sempre un linguaggio semplice non do mai niente per scontato, per cui non non inizio a parlare di cose dando per scontato che tu sappia di che cosa sto parlando, cioè perché spesso questo imbarazzo, questa vergogna um vieni anche te a questo non so di che cosa tu stia parlando, ma non te lo chiedo perché poi sembra sembra che ignorante che lo sono. Però abbiamo questa accezione negativa del termine ignorante che in realtà è proprio che ignora, che non sa che non so esatto e non siamo tenuti a sapere tutto. No, esistono degli esperti che ci possono spiegare, per cui a cui cerco sempre di di di spiegare in modo approfondito, utilizzando anche dei supporti esterni di che cosa stiamo parlando? Parlando di che area come funzioniamo eccetera senza dare niente per scontato. Poi faccio delle domande per capire se abbiamo capito a volte uso degli esempi e insomma, questa è un po' la la mia modalità tra l'altro mi aveva anche fatto specie o comunque mi aveva incuriosita un po' stupita. Anche il fatto che tu mi avessi raccontato che corregge se sbaglio che perfino l'incontinenza urinaria um provoca questo imbarazzo, questo disagio e che è un vero e proprio tabù per alcuni a me questo ha stupito perché in realtà quello non è proprio legato alla sessualità, al al al sesso di per sé che io pensavo fosse quello il tabù. E quindi questa cosa mi ha lasciata veramente un po', un po' scioccato. Cioè, nel senso abbia c'è tanto lavoro da fare e c'è tanto lavoro da fare. Perché secondo me molte questioni che riguardano l'area genitale, genitali e gli organi genitali sono un po' sconosciute. Dell'incontinenza si parla, no, perché vediamo anche le pubblicità. Se ne parla però in termini sbagliati, secondo me e senza comprendere fino in fondo da dove arrivi L'incontinenza. Cioè, spesso si pensa che sia una cosa che a un certo punto succede e te la tieni. E infatti andiamo a comprarci ciò che ci serve per per tamponare, no, il problema, eh? Esatto. Sì, è un po'. Un cerotto, praticamente. Cioè, pen-. Pensiamo al cerotto invece di guarire la ferita? In un certo senso, no? Esatto. E penso che però ne un po' nell'immaginario comune l'incontinenza sia una roba da anziani, mentre invece quando sei giovane hai appena partorito. Ma magari è il primo figlio. A volte non hai nemmeno avuto una gravidanza. Non hai partorito. Eppure hai un problema di incontinenza. Ti senti sbagliato? Perché e questo è un problema che dovrebbero avere le persone anziane, no? E non se ne parla o quando se ne parla ho scoperto si pensa che possa essere normale. E lì viene il dubbio no, che forse non non sappiamo molto bene come funzioniamo quando abbiamo un problema e quando questo problema può essere risolto perché in realtà si può risolvere. E ci sono anche delle buone pratiche, um buone abitudini di prevenzione. La prevenzione è l'altro grande buco della nostra società, no l'educazione alla prevenzione. Sembra roba da da fissati, no? Mentre invece è molto importante e ho scoperto ma l'ho scoperto chiacchierando con con le persone che poi si affidano a noi, che in realtà invece l'incontinenza nelle giovani è abbastanza diffusa, è molto diffusa in chi pratica molto sport, ma che viene ritenuta normale. E ho scoperto che piuttosto che parlarne e cercare una soluzione con qualcuno, le ragazze dicono no, devo mettere oggi c'è quel tipo di allenamento. Mi devo mettere i leggings scuri perché così non si vedono le chiazze e le perdite è diffuso e c'è poca consapevolezza. Si pensa che sia normale e a volte, pur di non rinunciare a allo sport. Um si accetta che ci si va, anche questa è la situazione con cui dobbiamo convivere. Praticamente, ecco, in questo senso secondo me è ancora tabù. E tra l'altro prima mentre parlavi, mi è sembrato di capire che un po' le parole d'ordine sono ascolto attivo e accoglienza. Um e mi chiedevo pensavo come credi che gli adulti, genitori o non genitori, potrebbero usare in casa da soli quello che ci hai appena detto per superare il loro proprio imbarazzo? Per esempio, io so che molti sessuologi consigliano di guardarsi i genitali allo specchio proprio per aumentare la familiarità e non sentirli, come dire estranei. Lei ha sé è un po' me l'ha fatto ricordare perché mi di mi parlavi appunto del bacino didattico che lo usi proprio perché togli il problema dal paziente e lo metti su uno strumento esterno. In un certo senso. Ecco cosa ne pensi come potremmo fare in casa per affrontare questo imb- imbarazzo? Secondo te? Ma allora sì, sono molto d'accordo con l'utilizzo dello specchio, anche noi lo consigliamo. Anzi, Moreno ha iniziato ad utilizzarlo anche durante le visite per invitare a guardarsi no, lo guardiamo sul bacino didattico, però, visto che comunque durante la visita stiamo facendo una visita um ai nostri geni d'italia alla nostra area per per perineale, guardiamola e anche perché con lo specchio possiamo renderci conto del movimento di alcuni muscoli che noi non possiamo vedere, no senza l'aiuto dello specchio. Ma questo è importante per prendere consapevolezza e ci aiuta poi anche nel nostro percorso di riabilitazione e a casa è molto importante. Poi secondo noi anche utilizzare lo specchio, imparare a toccarsi senza vergognarsi. Spesso invitiamo a fare dei massaggi degli auto massaggi, per questo serve anche lo specchio, eh, però anche lì c'è molta, non so come si può dire sì, sì, no, non siamo abituati, no, Quando diciamo bisogna poi fare questo auto massaggio, puoi utilizzare anche degli strumenti che poi si possono acquistare. Ma come no? Sono un po' legati vengono un po' legati a a qualcosa che viene ritenuto sporco. Um anche la masturbazione è un buon strumento di conoscenza. Um spesso invitiamo anche a farsi aiutare dal partner, per cui per esempio, per capire se stiamo usando determinati muscoli che poi intervengono anche nella nell'atto sessuale che ci aiutano anche con il piacere per capire se stiamo muovendo i muscoli giusti o no? Diciamo anche guarda fatti aiutare dal partner, che sia uomo o donna, inserendo un facendogli inserire un dito o il pene nella vagina e facendoti dire quando e se sente stringere con con che forza eccetera no e anche quando però diciamo questa cosa si creano resistenze, risolini insomma c'è c'è un po' quell'imbarazzo perché probabilmente non siamo abituati e ci stavo pensando un po' a questa domanda un'altra cosa che mi viene in mente, che poi poi a casa no a iniziare a sciogliere un po' le tensioni um può anche essere quella di provare a rispondere a delle domande no ad autori rispondersi siamo in coppia perché facciamo sesso, quindi usiamo il pene e la vagina. Perché facciamo così fatica a nominarli? Eppure li usiamo facciamo sesso? No, perché facciamo fatica a parlarne, magari anche tra di noi questa cosa stona. Eppure succede spessissimo, anzi forse più la la regola che l'eccezione questa mentalità del non parlare con i bambini in questo modo ci arriva proprio anche dal fatto che non siamo abituati a parlare di sesso con i nostri partner e non lo so, probabilmente potrebbe anche essere davvero una sorta di esercizio da fare in casa, riservate una sera a settimana e parlate di sesso usando i nomi anatomici corretti. Probabilmente diciamo che può anche darsi che quando c'è questa difficoltà a parlarne perfino con se stessi o con un professionista, è difficile invece parlarne con un partner. Quindi magari c'è bisogno di quell'aiuto del professionista. Effettivamente però quello prima parlavi di masturbazione e so che non siamo qui a parlare di masturbazione perché ci vorrebbe un episodio a sé stante. Ma effettivamente la masturbazione è a tutti gli effetti un tabù enorme, mentre invece la masturbazione è una pratica non solo importante per prendere consapevolezza del proprio corpo, per conoscerlo, per conoscersi, per iniziare a sgretolare l'imbarazzo. Ma è anche normalissima ed è normalissima non solo tra gli adulti, ma fin da piccoli. Spesso vediamo un bambino che si tocca il pene finché diventa duro o una bambina che si struscia la vulva contro un cuscino, per esempio. E questa si definisce proprio masturbazione infantile, che non è solo molto comune, ma è anche a assolutamente normale. Me lo confermi, così anche i genitori che ci ascoltano si rilassano sapendo che non è un problema e magari puoi dirci anche quando invece sarebbe il caso di rivolgerci a un professionista. Se pensiamo che possa essere un problema, allora penso che più che un problema del bambino, che non è un problema, sia um nostro il problema rispetto alla masturbazione, come dicevi tu, per noi è ancora un grande tabù, è è una cosa sporca, ci vergogniamo, non ne parliamo. Non penso che neanche tra amici se ne parli. Tra le donne poi è ancora più tabù rispetto che tra gli uomini. Però invece i bambini scopre il suo corpo senza malizia. I bambini non hanno malizia e non fanno questi gesti con malizia, ma perché stanno scoprendo il loro corpo e lo scoprono guardandosi toccandosi, vedendo che cosa succede e spesso domandano io mia figlia l'altro giorno stava facendo la cacca e e si è chinata per guardarsi e mi ha detto Mamma, la cacca esce dall'ano, ma io non lo vedo. Allora io le ho detto È vero, non lo puoi vedere. Però se vuoi, dopo quando ti sei pulita puoi usare lo specchio per guardarti. Lei usa anche lo specchio per guardarsi e spesso mi fa domande um e quando mi fa queste domande e se succederà anche ecco con con la masturbazione non la blocco, non le dico No, questo non si fa. Questo non si dice come invece accade spesso, ma come siamo stati educati noi. Perché io vengo da un'educazione di questo tipo e ne ho anche parlato con mia mamma. Poi ho fatto anche un ragionamento su questo, perché ecco, se se siamo noi ad intervenire con questa modalità negativa subito stiamo insegnando che quella è una cosa brutta, sporca che non si fa. Poi ovviamente, come dicevi tu, se diventa un comportamento ossessivo, allora mi rivolgerei a un professionista perché poi anche lì le mie competenze si fermano e mi affido. E così come quando se mia figlia mi fa delle domande a cui non so rispondere, le dico Non lo so, possiamo chiedere. Di solito chiediamo a papà che essendo esatto chiediamo a papà. Esatto. Lei di solito ci risponde Sì, Moreno su queste cose è molto preciso e bravo è è un vantaggio, è un vantaggio. Ecco, non avere questo tabù mentale per educare, per fare educazione sessuale in casa ai bambini. Ovviamente mi incuriosisce sapere di quella conversazione con tua madre. Guarda ieri. Beh, da quando abbiamo iniziato questo questo progetto, questo lavoro ne parliamo. Um quindi utilizziamo spesso questi termini anche in casa? Anche mia sorella è infermiera. Quindi lei si Cioè, gli infermieri sono abituati, no? A parlare di queste cose. E quindi? Beh, ne parliamo spesso, quindi lei fa molte domande, vuole capire eccetera. E ieri le dicevo Sai che Carlotta mi ha invitato? Um insomma, a registrare un episodio del podcast con lei e lei ti segue? Devi vedere Carlotta. Ciao, mamma di Michela. E le ho spiegato da dove era nata la nostra conversazione dell'educazione sessuale. E lei diceva Vabbè, ma guarda, noi non vi abbiamo educato così perché non volevamo o ma perché noi stessi non avevamo gli strumenti e siamo stati educati così. Io ho un po' cercato um degli strumenti, ma insomma quelli che ho trovato. E poi comunque magari in età anche più adulta. Ah, e quindi ho cercato di fare del mio meglio. Infatti una delle riflessioni che mi vengono sull'educazione sul buco dell'educazione sessuale è che non diamoci colpe. Non diamo colpe ai nostri genitori. Però se ci rendiamo conto che siamo carenti formiamoci, perché oggi invece gli strumenti ci sono anche nell'online. Esatto, Esatto. No, io io su questo devo dire che sono stata fortunata perché mia madre non ha mai avuto questi tabù e quindi non me li ha passati. Infatti credo che gran parte del della mia disinvoltura a parlare di sesso e a anche anche proprio certo, ho dovuto fare uno sforzo anch'io per usare i termini corretti perché anch'io avevo i miei pisellino, patatina, eccetera eccetera. Quindi anch'io ho dovuto fare uno sforzo c'è stato imbarazzo iniziale, però in realtà è passato molto velocemente per me, nel senso che è stato proprio un no non c'è stato imbarazzo c'è stata più difficoltà nel ricordarmi di usare i termini corretti, mentre adesso invece mi è come una seconda pelle. Insomma, è naturale, però ecco quell'i, cioè non c'è stato quell'imbarazzo. Ecco, grazie proprio anche al fatto che mia madre ci ha sempre parlato in maniera molto normale, molto disinvolta del sesso del di di, di tutto quello che coinvolge, insomma l'educazione sessuale. Quindi credo che questo sia stato davvero un beneficio oggi. Lo vedo davvero come un grandissimo beneficio, perché mi permette di espandere tra virgolette, sull'educazione sessuale senza dover fare quel primo passo del mamma mia. Devo togliermi questo imbarazzo come faccio a togliermi questo imbarazzo che è difficile. E quindi? Quindi, secondo me davvero, adesso che abbiamo gli strumenti, usiamoli perché effettivamente l'unico modo per formare i nostri figli o per educare i nostri figli è educare prima noi stessi e tra l'altro Prima, prima, prima, prima. Prima mi mi hai detto o ci hai detto che hai lavorato molto con gli adolescenti? E questo mi mi piacerebbe sapere conoscere la tua esperienza, perché mi hai anche detto in una conversazione privata su Instagram che effettivamente hai notato quando lavoravi con gli adolescenti, un buco gigante proprio sull'educazione sessuale? Ecco, forse le domande sono due uno. Come noti questo buco gigante? Cioè, quali sono i sintomi? Come si manifesta questo buco gigante quando lavori con gli adolescenti? E cosa pensi che si possa fare a quel punto? Perché ovviamente a quel punto sono adolescenti? Non è che possiamo fare un salto indietro nel passato e fare educazione sessuale fin da piccoli, Quindi cosa si fa a quel punto? Allora come lo noto? Beh, io ho lavorato per tanti anni nei quartieri periferici di Milano, in progetti rivolti agli adolescenti e ai giovani che erano un po' ambigui tra virgolette, perché erano un po' rivolti um all'interno di una struttura, quindi dei progetti strutturati con un luogo degli orari, dei progetti descritti e un po' fuori infatti si chiamava sulla soglia il nostro progetto perché si intercettavano tutti quegli adolescenti e giovani che ruotavano nel quartiere ma che avevano comunque bisogno di di sostegno di di figure no di riferimento e devo dire che il lavoro grosso e più bello sono riuscita a farla lì perché, come ci dicevamo prima, spesso nei luoghi educativi non possiamo esprimerci al nostro cento per cento. Dobbiamo rispettare determinati paletti, così come avviene nella scuola dove manca l'educazione sessuale, mentre invece eh insomma, nei progetti sulla soglia per strada si possono creare delle relazioni e poi addentrarsi un po' in tutto quello che serve si parla un po' di di tutto, si affrontano tantissime questioni e si educa così da dove serve, con cosa c'è eccetera e come ci si accorge che che che c'è che c'è un buco ci si accorge nella relazione parlando eh, io penso che con gli adolescenti serva esserci ed essere il più possibile integri quindi con un buon lavoro su di sé alle spalle. Ma nel momento in cui tu ci sei? Um e nonostante tutto perché ti sfidano, ti mettono alla prova. Però tu ci sei e sei a disposizione, crei una relazione nel tempo perché l'educazione è sempre nel tempo. Non si può parlare di educazione sessuale di due ore a scuola. No, quello è un incontro informativo al limite e informazione ed educazione sono due cose completamente diverse. Però quando tu crei una relazione poi loro si aprono e allora te le portano loro le mancanze che ci sono, i dubbi, le domande. E lì ho scoperto che gli adolescenti fanno sesso ma non sanno quello che stanno facendo. Ecco sì, su su questo buco sull'educazione sessuale. Ecco, secondo me manca perché nelle scuole non c'è o viene scambiata per questi incontri che si fanno, che poi sono incontri informativi, dove si pensa che mette la scatolina con per le domande anonime sia educazione sessuale. Poi si risponde a quelle che mettono meno in imbarazzo chi tiene l'incontro secondo me e a casa mancano gli strumenti da bambini non non ce la sentiamo perché sono troppo piccoli, li vogliamo proteggere. Quando poi si avvicina all'età delle scuole medie in adolescenza ci si accorge che c'è il fidanzatino di turno, eccetera. Allora si pensa di dover fare qualcosa, ma non si sa che cosa e e non so se stanno un po' in mente quelle scene dei film. Esatto. Dove c'è la mamma che va dalla ragazzina, il papà che va dal ragazzino, fanno quella conversazione imbarazzante, passano la scatolina di preservativi e poi corre via imbarazzato. Non è questa l'educazione sessuale e c'è anche quest'idea che al giorno d'oggi. Dato che c'è internet che l'accesso all'informazione è illimitato, allora possiamo delegare a internet. Però informarsi e essere informati sul fatto che con il preservativo posso prevenire una gravidanza o proteggermi dalle malattie sessualmente trasmissibili è diverso dal dall'aver ricevuto un'educazione sessuale affettiva. Saper accogliere le emozioni che il sesso e la sessualità mi portano. Saper stare in una relazione, essere consapevole del mio corpo, capire quello che provo dare il consenso e l'educazione è un'altra cosa E l'informazione non non ci dà queste questo valore? No. Questa libertà di essere consapevoli e di poter scegliere tutto quello che continuavo a pensare mentre parlavi era proprio cavolo, dobbiamo iniziare adesso. Cioè, dobbiamo iniziare quando sono piccoli, dobbiamo iniziare quando sono piccoli. Perché tanti genitori, um dicono Ah, no, ma adesso sono troppo piccoli e non non se ne parla a due tre anni. Perché no? Perché non se ne parla due, tre anni? Perché parliamo di fotosintesi, clo clorofilliana e parliamo di, um, processi naturali che avvengono in natura davanti ai nostri occhi. Non parliamo del sesso, non parliamo di come nascono i bambini. Perché diciamo così tante bugie ai bambini? Esatto, esatto. E certo, l'educazione sessuale fatta bene arriverebbe anche ad aiutare L'adolescente. Però il modo migliore per aiutare L'adolescente è iniziare quando è bambino. E quindi chi ha l'opportunità di iniziare da bambino? Che lo faccia, che lo faccia e che sì, che usi gli strumenti che oggi ci sono. Perché poi, effettivamente come dicevi tu, um spero che onestamente spero che nessun genitore pensi possa delegare a internet. Perché, um su internet la prima cosa che si trova quando si approccia all'argomento sesso il porno tra l'altro nella mia guida come si fa un bebè c'è proprio un video. Non so se tu l'hai visto, ma una campagna pubblicitaria che è stata fatta in Nuova Zelanda. La Nuova Zelanda ha un ha un percorso di educazione sessuale fin dai tre anni in tutte le scuole fatta molto bene. Educazione sessuale e affettiva non l'ho, non l'ho visto c'è stata proprio questa campagna pubblicitaria televisione di qualche anno fa in cui due attori della pornografia arrivano nudi a casa di un ragazzino. La madre apre la porta. Vi lascio immaginare la faccia per chi ha la mia guida. Ho messo proprio il link al video se volete vederlo e le dicono con disinvoltura buongiorno signora. Suo figlio ci stava guardando pochi minuti fa su internet. Possiamo parlargli un momento? E la madre scioccata lascia andare un um e per te il ragazzino è imbarazzatissimo, arriva alla porta e gli attori gli dicono guarda che il sesso non è così nella vita reale, cioè nel video non parliamo nemmeno di consenso, è assurdo. E poi non trattiamo così i nostri partner nella vita reale. Questo per dire che questa apertura mentale lo so che in italia, in questo momento, in questo pezzettino storico non è possibile, perché non penso che una pubblicità del genere potrebbe mai essere prodotta in Italia. Um è trasmessa in televisione, ma um è lì, secondo me che possiamo in tra virgolette, intrometterci o introdurci noi genitori a casa, iniziando da da subito iniziando da bambini, iniziando da a normalizzare. Come dicevamo, all'inizio le conversazioni nella nostra testa a normalizzare le le parole, normalizzare il chiedere aiuto. Se abbiamo problemi um normalizzare anche fare delle prove davanti allo specchio, per esempio che ne so dire okay, devo andare da da questo specialista e dire questa frase in questo modo che alla fine è un po' quello che io consiglio anche ai genitori quando non non ti viene spontaneo educare tuo figlio in un certo modo fai delle prove allo specchio che alla fine continua a recitare un copione finché questo copione diventa la tua seconda pelle, in un certo senso e e no e tra l'altro probabilmente anche un consiglio, un buon consiglio da dare ai genitori di adolescenti è anche quello di Okay, se ti senti così in imbarazzo, magari lascia stare tu la conversazione, però dirigi tuo figlio a persone che possono effettivamente rispondere che magari a cui non con con le quali magari non c'è questo imbarazzo. Ecco, al fare le domande forse, come dicevi anche tu, manca ancora anche quel pezzettino puoi chiedere aiuto? Credo che poi ecco, grazie a sempre a questo luogo l'online stiano nascendo anche dei corsi di educazione sessuale rivolti agli adulti e ai genitori su come proporre e come educare i propri figli alla alla sessualità. Per cui, secondo me, cercando certo, si trova c'è tantissimo lavoro. Però credo che il più più parliamo di queste di queste conversazioni e più le formalizziamo più probabilmente abbiamo l'opportunità. Insomma, come dicevamo, all'inizio proprio di sradicare il tabù dalle menti dei nostri figli o magari proprio da non so, dalle nostre menti. Esatto. Toglierlo a noi per non passarlo a loro. E penso che sia questo, no, il lavoro, il lavoro da fare per educare ai nostri figli dobbiamo necessariamente lavorare su noi stessi e continuare a a formarci, ad educarci? Esatto. Senti, io ti ho già rubato tantissimo tempo che so che è stato proprio preziosissimo c'è un messaggio finale che hai voglia di trasmettere, magari alle donne che ci stanno ascoltando, visto che tu lavori soprattutto con donne o se no, in generale ai genitori sì, Allora ai genitori era proprio questo quello che stavo che stavo dicendo. Allora la fatica c'è perché la fatica nel cambiamento la la proviamo tutti. Um però se vi accorgete che c'è tanta fatica ma avete voglia di fare questo cambiamento per voi stessi e per i vostri figli. Non abbiate timore a chiedere aiuto, perché ci sono professionisti che ci possono supportare e che ci possono aiutare. Um e non si deve avere vergogna di questo, perché anche su su questo chiedere aiuto e supporto spesso c'è vergogna? Ma no, anzi è un grande regalo che state facendo a voi stessi E che fate ai vostri figli? Spesso si cerca no li il libro su come educare mio figlio. Lavoriamo su di noi e e questo aiuterà anche i nostri figli. E alle donne rivolte nello specifico al mio ambito lavorativo dico di non pensare mai che sia normale avere dolori, avere problemi e e non teneteveli soffrendo in silenzio perché soprattutto poi nel periodo difficile del postparto già siamo in una situazione fragile di fragilità. Se in più ci teniamo problematiche anche fisiche che invece potremmo risolvere, eh, andiamo a caricarci ancora di più. Ecco, ecco invece una mamma che sta bene fisicamente, che fa qualcosa per sé, che risolve un problema è una mamma più serena e più presente anche per suo figlio e quindi il messaggio è lo stesso Prendiamoci cura di noi stessi per poterci prendere cura dei nostri figli. Grazie, Michela. Ascolta ricordaci solo dove possiamo trovarti su Instagram, magari o se avete una pagina web o se la state creando. Non lo so, la stiamo creando. Allora ho una pagina Instagram che è tutta da perfezionare ancora proprio piccolina agli inizi e si ha il mio nome Michela punto imperio. Appunto. Ci dovremo lavorare perché invece poi ci sarà anche Moreno. Avremo un altro nome. Stiamo proprio lavorando su questo progetto anche a livello di visibilità e per adesso ci trovate lì. Perfetto. Perfetto. E poi dicevi che ci sono dei progetti, magari con lo ma magari ce lo racconterai più avanti quando saranno realtà. Sì, spero a breve. Esatto. Speriamo vi vi faccio un in bocca al lupo Grandissimo! E soprattutto grazie a te per questo tempo. T in durante il trasloco premo e vabbè chissà che altro, insomma Quindi grazie mille per il tuo tempo. Grazie a te. Davvero, Carlotta, è stato un onore essere qui con te. Alla prossima. Grazie, Michela. Ciao Ciao a tutti e siamo arrivati alla fine anche di questa chiacchierata. Spero che vi sia piaciuta. Spero che abbia lasciato veramente tanti semini. Um siamo partite che volevamo parlare di imbarazzo degli adulti intorno alle conversazioni tabù come il sesso e la sessualità. E poi in realtà abbiamo veramente parlato di molto di più. Um e abbiamo proprio seguito un po', un filo spontaneo di questa nostra ragnatela di pensieri e che poi sapete che sono i miei pensieri preferiti ragnatela e quindi spero davvero appunto, che abbia lasciato dei semini e che se avete voglia di approfondire qualcosa, lasciateci dei commenti sull'episodio de di questo podcast sul mio sito trovate il podcast su www punto la tela punto com barra podcast e non mi rimane che ricordarvi anche che ovviamente mi trovate anche su internet come la tela di Carlotta blog. Per quanto riguarda invece il contatto di Michela, ve lo lascio nelle note dell'episodio insieme anche a qualche altro qualche altra piccola risorsa che mi è venuta in mente mentre chiacchiera, chiacchiera con Michela e basta. Buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao
Come sempre le tue puntate sono puntuali e perfette (almeno, per me arrivi sempre al momento giusto!).
Sono una docente di scuola media e quest'anno, per la prima volta, avrò una terza media!
Sono ragazzi che hanno tanto bisogno di ascolto e accoglienza e vorrei poter offrire loro qualcosa di efficace sull'educazione emotiva e, di consegni, sessuale.
Hai link o libri sui quali posso informarmi e lavorare al meglio su me stessa?
Grazie per tutti i tuoi semini, soprattutto ora che sono mamma, stanno attecchendo benissimo!!
Michela