16. Pene e vulva: normalizziamo le parole
Con questo episodio inizio una serie di conversazioni a tema sessuale, perché credo che in Italia se ne debba parlare di più, soprattutto tra famiglie con bambini. L'educazione sessuale è un aspetto importante dell'educazione dei bambini e deve iniziare da piccoli. Un ottimo primo passo è proprio quello di normalizzare parole "imbarazzanti" come pene e vulva e sostituirle alle più comuni pisellino e patatina.
Il post sull'attività con gli organi del corpo di cui parlo alla fine è il Laboratorio sugli organi del corpo umano (con modelli in "scala reale" da stampare): il post è solo per membri La Tela, ma unirti alla community è semplice e gratis 🙌🏻
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Carlotta: Benvenuti a un nuovo episodio di Educare con calma Spero che stiate tutti bene e oggi parliamo di educazione sessuale quindi sì parlerò anche di peni, di testicoli, di vulve, di vagine quindi mettetevi comodi, allacciate le cinture di sicurezza perché qui si entra in pieno argomento tabù e se mi conoscete saprete che lo farò senza molti filtri se invece vi sentite scomodi a parlare di sesso a sentire queste parole a maggior ragione restate perché avete bisogno di questa conversazione dunque prima di tutto perché voglio parlare di questo argomento io non sono una sessuologa o un'esperta di educazione sessuale assolutamente ma ho fatto sempre molta ricerca su questo argomento e ancora di più da quando ne ho scritto per la collezione Gioca impara con il metodo Montessori se non la conoscete è una collezione di cinquanta volumi ognuno scritto da un autore diverso e tutti curati da Grazia Aonegar Fresco che è stata ultima allieva una delle ultime allieve dirette di Maria Montessori e che purtroppo è mancata poco dopo aver finito proprio questa collezione quindi per me questa collezione assunto un valore ancora più grande perché è stata l'ultimo lavoro di quella che io ritengo uno dei pilastri dell'educazione Montessori in Italia e per questa collezione io ho scritto quattro volumi e uno di questi il numero quarantotto quindi quasi verso la fine è proprio quello sull'educazione sessuale ovviamente l'educazione sessuale è un tema ampissimo e potrei forse parlarne per un fine settimana intero quindi ho deciso oggi di concentrarmi su un argomento che reputo importante che è la normalizzazione delle parole ovvero un delle parole ovvero un minuscolo cambiamento che secondo me possiamo fare tutti noi genitori ma che potrebbe davvero fare una grandissima differenza allora di educare noi stessi e I nostri figli alla sessualità Ok iniziamo quindi ripetete con me: 'pene e vulva' state ripetendo?
'pene e vulva' sono solo due parole non c'è nulla di male in queste due parole non c'è nulla di sbagliato in queste due parole non c'è nulla di imbarazzante in queste due parole sono solo due parole l'unica loro colpa è che sono due parole che si riferiscono a parti del corpo considerate intime e private a volte diciamo anche un po' sporche se vogliamo in alcuni ambiti in alcuni contesti e quindi sono probabilmente anche un po' tabù perché mi sembra davvero che si faccia più fatica ad usarle ma in realtà non dovrebbe esserci alcun imbarazzo a usare queste parole così come testicoli o vagina perché dire vulva non è anzi non dovrebbe essere più strano o più imbarazzante che dire gomito e vi assicuro che per un bambino ascoltare la parola gomito o la parola vulva è esattamente la stessa cosa siamo noi adulti che consideriamo queste parole imbarazzanti probabilmente perché sappiamo a che cosa servono queste parti del corpo semplicemente per il tipo di educazione che abbiamo ricevuto ma per un bambino sono parole come altre cioè pensiamoci un attimo perché chiamiamo I genitali pisellino e patatina o come li chiamate voi ma poi invece chiamiamo il gomito gomito il collo collo e la fronte fronte e se chiamiamo la vulva patatina perché allora non chiamiamo il dito grissino o il collo salsiccia cioè a me sembra un vero e proprio controsenso perché per me non alcuna logica non senso né sentirsi più in imbarazzo a dire Vulva che a dire avambraccio per esempio, sono entrambe parti del corpo, né ad aspettare un'età appropriata per iniziare ad usare queste parole con I bambini, come non aspettiamo un'età appropriata per parlare di mani e piedi allo stesso modo non dovremmo nemmeno aspettare un'età appropriata per parlare di pene e vulva ripeto sono parti del corpo sono parole normali ma al di là del logico o del meno logico perché voglio parlarvi dell'importanza di normalizzare le parole?
Perché credo che normalizzare le parole legate al sesso sia proprio il primo passo per iniziare ad educare noi stessi e I nostri bambini alla sessualità e per iniziare a dare loro gli strumenti di cui hanno bisogno per avere un rapporto positivo e consapevole con la loro sessualità ma questo ci ritorno tra un attimo perché prima vorrei raccontarvi una storia in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una delle mie ricerche, in una vorrei raccontarvi una storia in una delle mie ricerche sull'educazione sessuale mi rimase veramente molto in mente una storia che avevo letto da qualche parte in spagnolo purtroppo non ricordo la pagina non ricordo il blog non sono riuscita a ritrovarla per dare il giusto credito quindi se la riconoscete per favore segnalatemela e la aggiungo nelle note dell'episodio ma comunque ve la racconto Per capire la storia però dovete sapere che come noi in Italia chiamiamo la vulva patatina o farfallina in spagnolo la chiamano anche 'Gayeta' che significa biscotto, quindi per raccontarvi questa storia userò questa parola 'Gayeta' e la storia è quella di una bambina che va dalla sua insegnante a scuola e le dice mio zio mi leccato la Gaeta e l'insegnante le dice mi dispiace la prossima volta chiedi un'altra gayeta poi passano I mesi e la mamma della bambina va a parlare con l'insegnante per spiegarle che da un po' di tempo la bambina un brutto sfogo rosso sulla gayeta e quando la madre dice queste parole l'insegnante si rende immediatamente conto di ciò che la bambina aveva cercato di dirle quel giorno e le cade un po' il mondo addosso a me questa storia che non so se sia vera se sia inventata ma non importa mi era rimasta impressa perché credo che spieghi con una chiarezza disarmante quanto in alcuni casi insegnare ai nostri figli le parole corrette dei genitali possa fare una differenza seppur minima in caso di abuso sessuale certo questa storia sembra lontana da noi vero?
Ci sembra quasi surreale una cosa che non potrebbe mai e poi mai succedere a noi nella nostra famiglia ai nostri bambini e invece purtroppo I casi di abuso sessuale sui bambini sono più comuni di quanto si pensi e riguardano sia I maschi sia le femmine quindi anche se un genitore vuole allontanare questa realtà dai suoi pensieri anche se vuole allontanare questa immagine dalla sua mente, lo capisco perfettamente esserne consapevoli è fondamentale ed è soprattutto importante sapere che nella maggior parte dei casi di abuso sessuale la persona che abusa sessualmente di un bambino è una persona che il bambino conosce e conosce bene per esempio una figura autorevole di cui il bambino si fida come un familiare piuttosto che un amico, un parente, un insegnante, un allenatore, una baby sitter, un prete e quindi questa persona non deve nemmeno usare la forza fisica ma solo la coercizione per coinvolgere il bambino sessualmente e per convincerlo che è una cosa che va bene che non c'è nessun problema che non deve essere stranito perché è tutto normalissimo e inoltre è importante sapere che la percentuale di abusi denunciati ufficialmente è ancora molto molto inferiore a quella reale perché visto che la persona che abusa sessualmente è spesso ben conosciuta dalla famiglia quando e se il bambino cerca di raccontarlo spesso I genitori non gli credono e dico se perché magari il bambino non ci prova nemmeno a raccontarlo specialmente se in casa non c'è un dialogo aperto sulla sessualità se non c'è un'educazione sessuale se non si normalizzano le conversazioni sui genitali se non si parla di consenso e quindi I bambini non hanno né gli strumenti né la fiducia necessaria per raccontare ai genitori una cosa come quella che vi ho raccontato nella storia e certo questo è uno di quei casi in cui preferiamo allontanare il pensiero e pensare che non succederà mai a noi ma la verità è che può succedere a chiunque può succedere anche a famiglie attente ci sono davvero tantissimi casi che mi hanno fatto rabbrividire che non sto a raccontarvi ma il punto è se quella bambina quel giorno avesse detto vulva se avesse usato la parola corretta quando l' raccontata all'insegnante magari non sarebbe cambiato nulla ma magari sì magari quell'incubo per lei sarebbe finito un po' prima a livello fisico perché poi a livello psicologico forse non finisce mai insomma però vabbè e io personalmente se posso preferisco sempre dare uno strumento in più ai miei figli piuttosto che uno strumento in meno e secondo me l'educazione sessuale è uno strumento in più ma ora anche se non andiamo con la mente all'abuso sessuale usare le parole corrette un grandissimo beneficio non solo per I bambini ma anche per I genitori perché aiuta I genitori a normalizzare la conversazione sul sesso a normalizzare l'educazione sessuale a ridurre l'imbarazzo perché poi non dovrebbe esserci nulla di imbarazzante nel sesso nel parlare del sesso nel parlare anche solo di come si concepiscono e come nascono I bambini per esempio sono processi naturali e per questo dovremmo imparare a parlarne con naturalezza ovviamente sempre seguendo il bambino un po' come vi ho raccontato nell'episodio su come parlare ai bambini della morte se lo avete ascoltato per me seguire il bambino significa rispondere con sincerità alle sue domande ed è indipendente dall'età cioè se Oliver tre anni mi chiede come è uscita Emily dalla mia pancia gli rispondo che è uscita da un'apertura che ho tra le gambe che si chiamava Gina e poi sto in silenzio seguo lui se non altre domande la conversazione questa volta è finita fino alla prossima domanda e meno male perché così posso prepararmi e tra l'altro ci tengo a ricordarvi proprio come ho detto nell'episodio sulla morte che I bambini non fanno domande di cui non sono pronti a sentire la risposta ok ho fatto una digressione ma riprendo il filo dei pensieri vi stavo raccontando che secondo me per arrivare a avere queste conversazioni in maniera spontanea e offrire ai nostri figli un'educazione sessuale fin da piccoli dobbiamo prima educare noi stessi lo dico sempre non possiamo educare I nostri figli se non educhiamo prima noi stessi e normalizzare le parole è davvero un primo passo, un ottimo passo per ridurre l'imbarazzo e piano piano per sradicare il tabù del sesso nella nostra mente perché anche se io faccio fatica a crederci diciamoci la verità il sesso è ancora un tabù per molti quanti di voi abbassano la voce quando dicono la parola sesso davanti ai bambini nonostante il sesso sia un aspetto naturale della vita spesso noi genitori ci sentiamo in imbarazzo a parlarne ma credo sia più perché non sappiamo come affrontare l'argomento e allora magari bisbigliamo quando parliamo di genitali rapporti sessuali oppure distraiamo I figli in fattoria per esempio quando il toro monta la mucca e raccontiamo che stanno giocando invece di dire che si stanno accoppiando per cercare di dare vita a un vitellino oppure raccontiamo la storia della cicogna anche quando abbiamo tra le mani un neonato che fino a poche ore prima era nella pancia della mamma non mi stancherò mai di dirlo I bambini capiscono e spesso se sappiamo condividere le informazioni con sincerità, contatto e con accortezza seguendo loro seguendo I bambini le loro domande non hanno nemmeno bisogno di essere protetti da certe conversazioni e sicuramente non hanno bisogno di essere protetti quando si parla di una cosa naturale come il sesso di una delle cose più naturali del mondo a volte mi sembra quasi che I genitori pensino che essere sinceri con I propri figli riguardo al sesso e a come nascono I bambini per esempio li renda precoci sessualmente Ma in realtà io credo che spesso e volentieri sia proprio il contrario Quando un ragazzino o una ragazzina non sa e non conosce qualcosa ancora più curiosità in più dobbiamo ricordarci che I bambini hanno una sensibilità spiccata sono osservatori attenti e sanno quando un genitore nasconde la verità per esempio se raccontiamo che la cicogna portato il fratellino poi purtroppo magari non fanno domande perché non hanno ancora processato la conversazione nella loro mente perché magari non hanno vocabolario perché magari ci hanno provato e I genitori li zittiti e allora il bambino capito che di questo argomento non si parla ma è proprio così che si perpetua il tabù che tra l'altro credo sia un tabù controproducente Io personalmente quando I miei figli si avvicineranno alla sessualità preferisco che sappiano vita morte e miracoli del sesso perché più sono informati più posso fidarmi di loro più sono informati più hanno gli strumenti per capire affrontare questo mondo altamente sessuale in cui viviamo perché poi I bambini sono bombardati dal sesso anche solo le pubblicità di profumi con donne mezze nude e cartelloni pubblicitari per strada di reggiseni che sembrano dei giornali porno oggigiorno I bambini vengono catapultati sempre più precocemente e inevitabilmente in un mondo davvero altamente sessuale e se noi genitori decidiamo di non dare loro un'educazione sessuale molto probabilmente I bambini non avranno gli strumenti per affrontarlo questo mondo altamente sessuale e non solo ma quando non gli diamo gli strumenti per affrontarlo quando non gli diamo il vocabolario non gli diamo la conoscenza non offriamo un dialogo aperto in realtà stiamo comunicando loro che non possono parlare con noi di queste cose che non possono fidarsi di noi e poi magari ci stupiamo se I bambini sogghignano quando si parla di penne vagina a scuola o ci stupiamo se troviamo una ricerca su Google del nostro preadolescente che vuole capire perché prova piacere quando si tocca ai genitali ma si vergogna a parlarne con noi genitori che poi magari va beh che poi non diciamo neanche che cosa trova su internet quando dici da una ricerca del genere perché anche con tutti I filtri del mondo ovviamente il bambino trova il porno leggero o meno lo trova e magari ci stupiamo se oggigiorno alcuni adolescenti pensano alla verginità come un problema a cui rimediare il prima possibile invece di aspettare che accada naturalmente quando c'è affetto quando c'è amore e occhio tutto questo non è solo colpa dei genitori perché certo non aiuta a vivere in un paese cattolico in cui mi sembra che si applichi un po' una doppia morale il sesso si fa ma guai a parlarne cioè per me per esempio è scioccante che l'Italia non abbia ancora un programma di educazione sessuale obbligatorio in tutte le scuole ma poi capisco perché non c'è questa obbligazione dell'educazione sessuale quando leggo che per esempio nel duemila undici papa Benedetto XVI definì l'educazione sessuale contraria alla fede e alla retta ragione oppure che nel duemila tredici litri'educazione sessuale veniva definita da una deputata di scelta civica come un manuale di corruzione dei minori e da allora certo si aprono il duemila venti ma da quando da quanto ne so io non mi sembra che la situazione sia cambiata molto e ovviamente con questa mentalità predominante I genitori non sono il problema principale ecco ma sono sicuramente parte del problema perché leggevo anche che quelle rare volte in cui ci sono stati tentativi di avviare l'educazione sessuale in alcune scuole a volte erano proprio I genitori che in quelle ore non mandavano I figli a scuola ecco quello è un problema perché quei bambini crescono senza educazione sessuale senza gli strumenti per affrontare la sessualità per accogliere I cambiamenti del corpo per capire che cosa sia il consenso per vivere il sesso come qualcosa di naturale che poi vivere il sesso come qualcosa di naturale per me significa viverlo con spontaneità senza tabù senza restrizioni non necessarie a me piacerebbe che I miei figli si avvicinassero al sesso come mi sono avvicinata io al sesso e io ringrazio la mia mamma e il mio papà perché in questo sono stati davvero delle mosche bianche e hanno cresciuto sia me che mia sorella senza il tabù del sesso molto sicure della nostra sessualità e si sono fidati di noi ovvero non ci hanno mai ostacolate a vivere la nostra sessualità cioè io ricordo che il mio primo fidanzato serio verso I tredici anni poteva venire a casa mia e potevamo chiuderci in camera e starci quanto volevamo e magari proprio per quello proprio per quella libertà e per quella fiducia che mi davano e che ci davano I nostri genitori io con quel fidanzato non ho fatto poco o nulla a livello sessuale siamo stati insieme un anno e mezzo quindi non poco e lo stesso è stato con il mio secondo fidanzato serio con il quale sono stata invece cinque anni dai quattordici anni circa e con il quale ho perso anche la verginità lui veniva spesso a dormire a casa mia e io andavo spesso a dormire a casa sua le porte erano sempre chiuse ci davano la nostra privacy e quando mi guardo indietro credo proprio che questo tipo di libertà e fiducia ci abbia dato anche un senso di responsabilità perché abbiamo aspettato poi davvero un paio d'anni prima di lanciarci nel sesso vero e proprio che secondo me è parecchio parecchio tempo anche per I canoni di allora e tutto questo lo racconto perché voglio normalizzare queste conversazioni voglio normalizzare il discorso sul sesso voglio che arrivi il messaggio che il sesso è un tabù che non motivo di esistere e più perpetuiamo il tabù più cresciamo una generazione di individui insicuri a livello sessuale e anche meno tolleranti verso chi la sessualità la vive in maniera diversa e con questo non voglio che finiate di ascoltarmi e andate a raccontare ai vostri figli la danza del pene della vagina no per carità ancora una volta lo ripeto perché credo sia importante diamo l'informazione ai bambini quando I bambini ci fanno le domande non prima però sicuramente iniziare a chiamare I genitali con I nomi giusti è un buon primo passo anche per iniziare ad affrontare nella nostra mente il nostro imbarazzo il nostro tabù quindi se decidete di farlo e I vostri bimbi sono piccoli è facile basta davvero solo sostituire patatina e pisellino pisellino con vulva e pene e il gioco è fatto se I vostri bimbi sono già abituati a patatina e pisellino potreste proprio solo spiegare loro sai come si chiama davvero la patatina si chiama vulva riesce a dire vulva e poi iniziare ad usarla come parola normale anche alternandola a patatina perché ora non è che patatina e pisellino sono parole proibite non si possono più usare non andiamo da un estremo all'altro possiamo mantenerle nel nostro vocabolario allo stesso tempo fare uno sforzo per usare anche I termini corretti senza imbarazzo che poi all'inizio un po' di imbarazzo c'è ma vi assicuro che più li usate più viene spontaneo usarli e meno imbarazzo si prova la mia migliore amica faceva davvero fatica a usarli lei è inglese e nella cultura inglese di queste cose non si parla in famiglia e neanche fuori ma dopo una lunga conversazione deciso di iniziare fatto uno sforzo per usare la parola vulva per spiegare alle sue bambine appunto che la patatina si chiama vulva e alla fine dopo pochi mesi è diventata una parola normalissima tanto normale che un giorno erano a un parco dei divertimenti e su una giostra sua figlia gridato: Mami il vento mi fa I solletico con la vulva!
E ora io sento già le vostre testoline che pensano: io mi sarei vergognata tantissimo e se I miei figli dicono cose così a scuola o in casa di altri che cosa faccio come la prendono gli altri genitori che poi devo spiegarmi devo scusarmi e no fermate subito le vostre menti perché questa non è la vostra mente a parlare è il tabù ed è proprio il tabù che vogliamo smontare perché se ci pensiamo che genitore o che persona può prendersela se mio figlio usa le parole corrette dei genitali un conto è se lo chiamassimo con nomi osceni che non sto a dire ma I nomi scientifici dei genitali sono solo parole possiamo dirle in pubblico e possiamo dirle senza imbarazzo e per quanto riguarda le conversazioni tra I bambini invece che nascerebbero sicuramente a scuola me le posso già immaginare tipo questa si chiama vulva? No si chiama farfallina la mia mamma la chiama vulva la mia la chiama farfallina e poi vanno dall'insegnante e le chiedono di chiarire o comunque le chiedono si chiama Vulva o si chiama farfallina e lei se è un insegnante valida per me dovrebbe sorridere e con tutta la normalità e la calma del mondo dire che il nome scientifico è vulva ma alcuni la chiamano farfallina e altri patatine e anzi questa insegnante maschio o femmina che sia potrebbe addirittura trasformare l'episodio in una lezione mettendosi tutti in cerchio alla prima occasione e raccontando che c'è stata questa conversazione tra due bambine su come si chiamano I genitali femminili e chiedendo ai bambini come li chiamano loro nella loro famiglia e quindi ognuno condivide la propria esperienza eccetera eccetera e poi alla fine l'insegnante racconterà ai genitori di questa conversazione in modo che anche loro sappiano che non c'è nulla di male et voilà abbiamo normalizzato le parole abbiamo ammazzato con spontaneità il tabù e detto questo però voglio anche ripetere dimentichiamoci gli estremi per favore credo e forse l'ho già detto nel podcast che spesso per raggiungere l'equilibrio bisogna passare per l'estremo e ne sono convinta al cento per cento ma poi la mente critica e consapevole deve essere capace di mettersi in discussione deve essere capace di mettere in discussione l'estremo e trovare un equilibrio sostenibile perché una vita vissuta di estremi di bianco e di nero non fa bene né all'individuo né alla comunità quindi per onore del dimentichiamoci gli estremi vi racconto anche poi chiudo giuro che noi in passato chiamavamo il pene pippeli dal finlandese e la vulva patatina e anche se io oggi ho cambiato le parole e quindi diciamo che ho fatto un po' una transizione li chiamo quasi sempre pene o vagina spesso, scusatemi pene o vulva, spesso Oliver ed Emily usano quelle parole usano pippeli e patatina e va benissimo non è che ora dico loro no non si chiama patatina si chiama vulva devi usare la parola vulva Un giorno Oliver mi chiesto perché si chiamano in entrambi I modi e io ho spiegato che alcune persone le chiamano così che è un po' un soprannome come dire oli invece di Oliver o Elli invece di Emily ho detto questo perché non era ancora il momento di spiegare loro che è perché le persone si vergognano a dire I nomi corretti perché il sesso è un tabù eccetera eccetera eccetera ma prima o poi sono sicura che ci saranno occasioni per approfondire e allora approfondiremo ma per me la cosa importante è già che loro sappiano comunque questi nomi sappiano che I nomi corretti di pene e vulva sono pene e vulva e che quindi nella mia famiglia queste parole siano parole normali come fiore, come bottiglia, come telefono e quindi basta avevo detto che chiudevo dopo questo e chiudo vi lascio con tutte queste riflessioni chiudo sia perché voglio mantenere l'episodio breve come piace a me sia per darvi il tempo di digerire se quello di cui vi ho parlato è tutto nuovo e siete completamente scandalizzati spero di no ma vi saluto e vi do appuntamento al prossimo venerdì come sempre se vi manco mi trovate su w w w punto la teladicarlotta punto com e su Instagram e Facebook come la tela di Carlotta blog buona giornata, buona serata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo ciao ciao no mi stavo dimenticando una cosa importante sul blog ho pubblicato un post con un'attività che avevo creato per I laboratori del volume quarantotto sull'educazione sessuale della collezione Gioca sessuale della collezione Gioca impara con il Metodo Montessori e vi ho anche preparato un modello da stampare con gli organi del corpo in scala più o meno reale perché l'attività è proprio disegnare la sagoma del bambino e poi disporre gli organi che includono ovviamente il sistema riproduttivo femminile maschile quindi potrebbe essere anche un'attività adatta per introdurre normalizzare parole che magari ci fanno sentire in imbarazzo Ecco quindi andate a vederlo vi lascio il link nelle note dell'episodio e adesso ho davvero detto tutto quindi vi saluto ciao
sono Rosalba del team La Tela.
Grazie di aver fatto questa domanda, Carlotta la riceve spesso dai genitori e proprio per questo ha approfondito l'argomento all'interno della Guida sull'educazione sessuale «Come si fa un bebè» (che contiene anche il libro stampabile per l'infanzia):
In effetti, farci vedere nudi dai nostri figli può essere una scelta educativa, se vissuta con naturalezza, perché aiuta a trasmettere un rapporto sano con il corpo e l’intimità.
Tuttavia, è altrettanto importante rispettare il pudore degli altri membri della famiglia: anche scegliere di mantenere la privacy, se comunicato con rispetto e senza trasformarlo in un tabù, può essere educativo 💜
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando :-)