Preferiti dei bambini

142. Lascia che i tuoi figli si annoino

In questo episodio di Educare con calma ti spiego perché noia è un'esperienza essenziale dell'infanzia, ti parlo della teoria montessoriana della «falsa stanchezza» e ti racconto come noi abbiamo usato la noia per coltivare la pazienza e combattere la frustrazione. No, non in una notte: anche questo è un processo a lungo termine.

21 luglio 2023·
24 min
·29 commenti
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Carlotta: Benvenuti e benvenute ad un altro episodio di Educare con calma, oggi ho deciso di parlarvi della noia perché è un'esperienza meravigliosa di cui troppo spesso ci priviamo noi adulti e priviamo anche I nostri figli e che invece può essere secondo me grandissima alleata nella vita di ognuno di noi. In realtà non è la prima volta che vi parlo di noia su questo podcast, c'è anche un episodio che si intitola Montessori in cinque lasciate che si annoino in cui avevo già spiegato quanto sia importante il ruolo della noia per sviluppare la capacità di gioco autonomo, è un episodio breve, oggi mi dilungherò un pochino, se mi ricordo vi lascio il link nelle note di questo episodio perché comunque vi avevo dato vari consigli su come coltivare la noia e aiutare bambini e bambine a giocare da soli. Oggi però non voglio parlarvi della noia solo in relazione al gioco anche se mi rendo conto che questo è uno dei motivi principali che porta I genitori a scrivermi, ma vorrei davvero riflettere con voi, dico proprio coltivarla perché la noia è un'esperienza a cui ci siamo disabituati, siamo sempre immersi nelle nostre vite frenetiche piene di stimoli e di cose da fare, vite veloci in cui corriamo da una parte all'altra, da un edificio all'altro, da una persona all'altra e all'interno di queste vite la sensazione all'altro, da una persona all'altra e all'interno di queste vite la sensazione di vuoto che ci provoca la noia ci mette a disagio, è un po' come il silenzio no?

Io solo vivendo con Alex ho imparato a non sentirmi a disagio nel silenzio perché nella sua cultura il silenzio non è qualcosa per cui sentirsi a disagio, per esempio quando tutto il tavolo a cena diventa improvvisamente silenzioso I finlandesi non hanno alcun problema, noi italiani invece noto proprio una tendenza a cercare qualcosa da dire velocemente e invece credo che ci sia anche della bellezza in quel silenzio perché non significa per forza che non si sa di che cosa parlare, magari si sta solo riflettendo su quanto si è detto fino a quel momento, insomma. Purtroppo la noia come anche il silenzio a volte spesso ci fa sentire in una sorta di stallo emotivo e che si tratti di noi o dei nostri figli questa sensazione di stallo non ci piace, il vuoto ci fa sentire in uno stato di disregolazione e pur di non sentire quel disagio, di non avere quel rumore di sottofondo che sia il rumore delle nostre emozioni o le voci dei nostri figli che ci chiamano per dirci che non sanno che cosa fare quante volte lo ascoltate al giorno, tendiamo spesso a riempire quel vuoto di stimoli che in realtà non ci servono.

Parlando con tantissimi genitori ogni giorno noto che molti fanno davvero una gran fatica a lasciare ai propri figli la possibilità di annoiarsi, ai propri figli la possibilità di annoiarsi, noto che I genitori tendono a riempire la vita dei propri figli con attività extrascolastiche per esempio, che riempiono poi di fatto anche le loro di giornate, o se sono in casa magari si sentono in dovere di intrattenere spesso I figli e allora iniziano a proporre giochi o attività che magari nemmeno hanno voglia di fare. C'è un episodio del podcast in cui parlo del senso di colpa che nasce quando non ci piace giocare con I figli o con I bambini in generale e vi consiglio di ascoltarlo, quello che succede è che non lasciamo ai nostri figli la responsabilità di intrattenersi da soli quindi loro non si fidano delle proprie capacità di uscire da soli da quella situazione di disagio tra virgolette e di usarla come un'occasione in cui lasciar emergere nuove idee questo non significa lasciarli soli attenzione possiamo aiutarli ad uscire dalla noia senza imboccare loro la soluzione anche perché non è nostro compito risolvere la noia così come non è nostro compito per esempio proteggerli dalla frustrazione anzi la frustrazione nella giusta dose è un'emozione positiva.

Lo so non è semplice vedere la frustrazione come un'esperienza positiva, in fondo respiriamo costantemente uno stereotipo negativo attorno alla noia, I momenti di inattività nella vita adulta sono visti quasi con disprezzo, le occasioni in cui non si produce nulla di valore sono quasi inutili, sacrificabili, accessorie. Mi è capitato spesso di parlare con persone che vedono il riuscire a fare quattro cose alla volta, il famoso multitasking, come una qualità positiva ma io per esempio ho deciso di imparare a non vederlo più così ma tralasciando tutto il discorso sulla performance lavorativa che richiederebbe probabilmente un podcast a parte, anche quando decidiamo di riposare a volte tendiamo a farlo in modo produttivo, e sto facendo le virgolette con le dita, facciamo esercizio perché fa bene al nostro corpo, chiamiamo un'amica o I nostri genitori così coltiviamo quel rapporto e ci sentiamo meno in colpa. Pensaci, quando è stata l'ultima volta che hai concesso a te stesso a te stessa di stare, stare, senza fare nulla diretto ad un risultato visibile? E io mi metto in cima alla lista, anche io ci metterei un attimino a ricordarmelo un momento, tutte le case sono in fiamme ti ricordi? E se non sai che cosa significa puoi scoprirlo nell'episodio settantatré, ormai so perfino il numero Ecco ti invito a riflettere su questo: prima di pensare a come puoi aiutare tuo figlio o tua figlia ad annoiarsi, Prova a riflettere su cosa è per te la noia, sul tipo di disagio che ti provoca, quando pensi mi sto annoiando, quali sono quei momenti?

E poi ti invito a ribaltare il tuo punto di vista e a considerare la noia un terreno fertile dove possono essere coltivate nuove idee. Prova ad aiutarti con una metafora che mi suggerito la nostra Valeria: prova a pensare ai momenti di noia come un mare piatto: quando il mare è agitato, increspato da tutte le onde, la sabbia sul fondo agitato increspato da tutte le onde la sabbia sul fondale si agita e tutto si fa più opaco indistinto facciamo fatica a vedere che cosa c'è sul fondo giusto? Ma quando il mare si calma l'acqua torna limpida e se resti fermo o ferma per un pochino puoi scorgere tutta la ricchezza che c'è sul fondo, tutta la ricchezza che c'è intorno a te: pesci colorati, conchiglie, alghe, stelle marine, se sei a Bali come noi in questo momento potresti anche vedere una tartaruga marina. È un po' come nella vita quotidiana: più siamo in movimento meno siamo capaci di vedere oltre ma se ci fermiamo ci diamo la possibilità di metterci in contatto con noi stessi, con I nostri pensieri, con le nostre idee, la noia è nostra amica, ci aiuta a conoscerci meglio e stimola la curiosità che è una risorsa preziosissima che ci guida a cercare nuove opportunità.

E per I bambini non è poi così diverso, lasciare che si annoino vuol dire aiutarli a mantenere quel mare calmo e a trovare sul fondo nuove idee anziché imboccargliele noi quando diamo ai nostri bambini la responsabilità di intrattenersi diamo loro un dono per tutta la vita perché la noia è il posto dove nasce tutta la creatività, lo stupore, le idee. Forse detto così sembra tutto molto teorico, magari romantico, ma ti assicuro che queste sono davvero occasioni preziosissime e che I bambini realmente possano sfruttarle per capire da soli come mia raccontato che era con suo figlio di quattro anni e un'amichetta di sei anni sul terrazzo e le bambine si stavano annoiando, sembravano non trovare pace, erano irrequiete, chiedevano in continuazione cosa potessero fare e la mamma semplicemente suggerito di guardarsi intorno e di trovare qualcosa che potesse interessarle e ad un certo punto le bambine hanno iniziato ad osservare le ombre che le piante proiettavano sul pavimento e sono rimaste così qualche minuto finché la mamma non sentito dire ad una di loro: Disegniamole! Lei suggerito di usare fogli e colori per ricopiarle e così è nata proprio letteralmente dal nulla un'attività che impegnato le bambine per un po'.

Questa tra l'altro è un'attività che proposero in uno dei volumi della serie gioca impara con il metodo Montessori, la ricordo benissimo perché feci con I bimbi, con I miei bimbi I laboratori degli ultimi quindici volumi e questo era uno dei laboratori, disegnare le ombre e quelle bambine l'avevano pensata da sole, dalle loro menti, non avevano avuto bisogno di un libro che l'aiutasse a trovare un'attività da fare in quel momento, avevano scoperto quell'attività tutte da sole e questo è solo un esempio ma è per farvi capire che se lasciamo andare le redini del controllo, se diamo fiducia ai nostri figli in queste occasioni di noia, se li lasciamo osservare, se li indirizziamo ad osservare, se diamo la possibilità ai ad osservare, se diamo la possibilità ai loro pensieri di incatenarsi e fluire liberi, loro molto probabilmente sapranno stupirci. Questo è esattamente ciò che intendo quando dico che la noia è il luogo in cui nasce la creatività intesa non come attitudine artistica ma come capacità di pensare fuori dagli schemi e percorrere strade diverse per trovare la soluzione ad un problema quindi c'è tantissimo anche problem solving che si acquisisce quando ci si annoia, quando ci si permette di rimanere seduti nella noia in quel disagio.

Quello che voglio consigliarvi quindi è di smettere di offrire costantemente cose da fare, di smettere di riempire questi spazi vuoti o sentirci in colpa o responsabili se I nostri figli sperimentano questa sensazione di disagio. Questo servirà loro anche per allenare un'altra importante abilità che è strettamente collegata alla noia che è la pazienza che si bisogna allenare perché la pazienza non è una qualità innata anzi come tutte le abilità richiede lavoro va allenata richiede tanto tanto lavoro ed è un processo. La pazienza davvero si deve imparare, se io voglio che I miei figli sappiano nuotare per esempio devo portarli in piscina, devo esporli all'acqua, devo portarli a delle lezioni di nuoto magari, è un processo, so che devono imparare a nuotare allora li espongo a quella determinata attività. Perché non pensiamo la stessa cosa con la noia o con la pazienza? Con la pazienza è lo stesso, se voglio che sviluppino la pazienza devo dare loro occasioni di sviluppare la pazienza e quali sono queste occasioni?

Per noi che siamo viaggiatori a tempo pieno sicuramente tante di queste occasioni sono nate in viaggio soprattutto aspettando I mezzi di trasporto infinite ora ad aspettare I mezzi di trasporto qualsiasi mezzo di trasporto e facendo viaggi lunghi anche cinque o sei ore senza dispositivi, camminando dove vogliamo andare invece di prendere l'auto che anche questo sviluppa pazienza oltre che capacità di camminare che anche quella è un processo ma poi per esempio questa pazienza oggi si riflette ovunque nella nostra vita anche solo ad accogliere con naturalezza non sempre con armonia, le lunghe code per qualsiasi ristorante in Giappone o quando la stanza è piena e arriviamo stanchi da un viaggio e non possiamo ancora fare il check in eccetera eccetera ma le occasioni davvero sono ovunque, non dovete essere viaggiatori a tempo pieno, sono nella vita di tutti I giorni a seconda del vostro stile di vita, della vostra routine, dobbiamo solo imparare a riconoscerle, a farci caso, sfruttarle, possiamo imparare a vivere le attese, a scoprire la vita che c'è tra un'attività e l'altra, per esempio le sale d'attesa del dottore sono un'ottima palestra, le code al supermercato, quando il nostro cibo ci mette di più ad arrivare al ristorante, tutte situazioni di piccolo disagio che però in realtà sono davvero un'ottima palestra per nutrire la pazienza, spesso evitiamo di fare esperienza con I nostri bambini perché le temiamo e ragione perché le crisi dei bambini esistono, sono vere palpabili, imprevedibili, altamente fastidiose, ci disregolano tutti eccetera eccetera ma se non esponiamo I bambini a quelle esperienze come fanno a impararle?

Mi sono persa in un'altra ragnatela di pensieri ma non mi dilungherò molto su questo argomento, ho dedicato alla pazienza un altro episodio del podcast e anche questo spero di ricordarmi di mettertelo nelle note dell'episodio. A questo punto a proposito di ingannare le attese con scorciatoie che sicuramente non promuovono la pazienza, parliamo dell'elefante nella stanza che sicuramente vi è saltato in mente all'orecchio quando prima ho detto una frase: la tecnologia. Questa probabilmente è una verità scomoda, lo capisco, ma gli schermi non promuovono la pazienza, non allenano la noia, non insegnano a gestire la frustrazione e purtroppo al giorno d'oggi sono un'alternativa sempre sempre sempre disponibile alla noia, gli schermi però fanno sì che il cervello si spenga, sono un po' una macchina del tempo per I momenti di noia, nel senso che quando un bambino guarda uno schermo il suo cervello si spegne, non sente il tempo che passa, non sente la noia, non fa lo sforzo di imparare a convivere con la noia, con quel disagio, non impara a rimanere seduto in quel disagio e si ritrova alla fine della noia in cui inizia l'altra attività, voilà andiamo da un'attività all'altra e nel mezzo la noia si perde, la noia si riempie, quel vuoto si riempie, quindi il bambino nella sua testa pensa: perché devo coltivare la pazienza se tanto ci sono sempre gli schermi a mia disposizione che mi permettono di non sentire la noia e di non soffrire l'attesa, di non soffrire quel disagio.

Non è difficile da capire, per me è ovvio che il bambino preferisca l'alternativa facile alla noia che è un processo più difficile ma secondo me c'è davvero molto di più del dire non esporre I tuoi figli agli schermi e di questo giuro che un giorno vi parlerò in modo da essere dire non esporre I tuoi figli agli schermi e di questo giuro che un giorno vi parlerò in un episodio perché è un tema che vorrei trattare da molto tempo ma richiede tempo che ultimamente non ho avuto. Però oggi ti lascio questo semino: la qualità e non solo la degli schermi conta tantissimo, alcuni giochi o programmi hanno un ritmo frenetico, frequenti cambi di inquadrature, scene, tantissimi colori, movimenti veloci e questo genera una vera e propria sovrastimolazione nel cervello, a volte anche di una persona adulta, quindi immaginati in un cervello immaturo come quello dei nostri figli. Quando parlo con I genitori dico spesso che quando I nostri figli guardano questi contenuti così veloci, così frenetici, è un po' come mettere il cervello, una centrifuga dalle pareti lisce, quando si spegne lo schermo il cervello continua a girare come se fosse una pallina da ping pong ed è poi ovvio che I bambini si annoino facilmente di fronte a una realtà lenta e statica come lo è la vita vera in confronto a quella sullo schermo, se invece smettiamo di offrire stimoli e scorciatoie aiutiamo I bambini a camminare in quelle acque calme, a guardarsi intorno, a scoprire tutta la vita che ci può essere nei momenti di attesa, nei momenti in cui non succede nulla.

Evitare di offrire uno schermo significa invogliare ad osservare, immaginare le storie dei luoghi o delle persone, pensare a come gli oggetti sono fatti e come potrebbero essere utilizzati diversamente, chi li costruiti, come sono arrivati dove siamo noi, che questo sapete è un bellissimo esercizio di empatia e ve ne parlavo nell'episodio Siamo tutti interconnessi che forse è ancora uno dei miei episodi in assoluto preferiti di tutto il podcast. Offrire gli schermi e poi anche non selezionare con estrema attenzione il contenuto che c'è su questi schermi vuol dire mettere un coperchio sui pensieri e sugli stati d'animo dei bambini e così facendo si perde tantissimo e come dicevo prima utilizzare gli schermi significa anche abituare I nostri figli ad una realtà velocissima dove c'è sempre uno stimolo dietro l'altro e quindi realtà velocissima dove c'è sempre uno stimolo dietro l'altro e quindi loro si abituano a ricercare questa velocità anche nella vita quotidiana e nella vita quotidiana questa velocità spesso non esiste quindi faranno molta più fatica a stare nei tempi lenti dove non succede nulla, apparentemente non succede nulla. Quindi tempi lenti dove non succede nulla, apparentemente non succede nulla, e voi mi direte ok Carlotta ma ci sono momenti in cui gli schermi ci salvano, ad esempio quando I miei figli il pomeriggio sembrano non trovare pace e si lamentano in continuazione e mi chiamano perché non sanno che cosa fare, io devo fare mi chiamano perché non sanno che cosa fare, io devo fare una vita, devo fare cose, devo pulire, devo cucinare, devo fare questo, devo fare quell'altro, devo rispondere alla chiamata, devo parlare al telefono, lo capisco perfettamente.

Ti assicuro ma te lo giuro proprio che ci sono passata anch'io. Però ti invito a guardare questi momenti con occhi diversi. Chi già acquistato il mio corso co-schooling lo sa già Maria Montessori chiamava quel momento di irrequietezza diciamo in cui I nostri figli non sanno esattamente che cosa fare falsa stanchezza, quel momento in cui I bambini sembrano avere più voglia di concentrarsi o non essere ancora entrati nella concentrazione Montessori aveva notato che se aspettava qualche minuto o mezz'ora I bambini trovavano naturalmente e da soli un'attività da fare, un materiale da usare e così tornava l'ordine in classe. E' proprio in quel momento che dobbiamo avere pazienza e dare loro un'opportunità in più prima di cambiare attività o di aiutarli a cercarne una. Spesso non diamo ai bambini un tempo sufficiente per arrivare a questa fase di concentrazione perché ci fermiamo a quella fase intermedia in cui sembra che il bambino sia stanco di lavorare o di fare, di stare, di esistere.

In realtà questa falsa stanchezza se non interrotta precede generalmente una fase di grandissima concentrazione, quando I miei figli si lamentavano perché non avevano nulla da fare e vi assicuro che è successo tantissimo perché in quattro anni e mezzo di viaggio a tempo pieno in cui noi lavoriamo a tempo pieno e loro si intrattengono a tempo pieno è successo infinite volte, quando si lamentavano che non avevano nulla da fare io sapevo che quello era il momento in cui dovevo aspettare un po' e dare loro fiducia e quindi li aiutavo in un certo senso con le mie parole e dicevo per esempio sono sicurissima che troverai qualcosa da fare, non vedo l'ora di vedere che cosa sarà, vieni a dirmelo subito quando l'hai trovato e ovviamente questo non aveva sempre una reazione positiva dall'altra parte a volte c'era del disagio dei pianti, a volte c'era della frustrazione, però tutto questo non è negativo. Io accoglievo quelle emozioni e magari dedicavo un pochino più tempo a quelle emozioni e stavo con loro però non risolvevo il loro problema di che cosa faccio adesso, mi occupavo dell'emozione e poi ripetevo loro sono sicura che troverete qualcosa da fare, venite subito a dirmelo quando lo trovate e mese dopo mese assistevo alla magia, a volte disegnavano, a volte trovavano un gioco, a volte ognuno faceva una cosa diversa, a volte ascoltavano audio libri, guardavano fuori dalla finestra, tornavano con I vestiti infangati se eravamo in un posto di campagna o in una fattoria, a volte decidevano di fare le pulizie o una lavatrice o perfino di cucinarsi qualcosa in autonomia e noi ovviamente in quel momento davamo loro fiducia perché cuciniamo con loro e loro cucinano con noi da quando sono piccoli Altre volte poi invece magari era vera stanchezza e allora magari si addormentavano nel mezzo del pomeriggio, questo non è successo molto ma è successo, risultati domani, ma il lavoro che metti oggi è un investimento nel futuro e anche nella relazione e anche per questo la chiamo educazione a lungo termine.

Ok credo di avervi parlato un po' di tutto quello di cui volevo parlarvi, in realtà forse il riassunto, il consiglio che mi piacerebbe lasciarvi in questo episodio e non si tratta di una soluzione magica alla noia o di un set di strumenti per aiutare I vostri figli a stare nella noia, però alcuni appunto li trovate negli episodi che vi ho menzionato all'inizio del podcast, più che un consiglio forse è un invito proprio spassionato insegnate ai vostri figli la noia dando l'esempio, annoiatevi! Lo so, so che già pensando a un bambino è difficile guardare con positività a questa esperienza e che associarla alla vita adulta può essere destabilizzante, disregolante, ma proviamo noi stessi ad annoiarci, ad offrire un'immagine diversa della noia, una con cui I nostri figli possano confrontarsi nel corso della loro vita e nel concreto possiamo provare a non riempire a tutti I costi le nostre ore con attività che ci va di fare o che non ci va di fare solo per non sentire il peso di quel tempo vuoto, di quel disagio, per esempio possiamo evitare di guardare al riposo come un capriccio o un lusso magari rivedendo anche le parole che usiamo per la noia.

Possiamo decidere di dedicarci del tempo lontani dal lavoro e soprattutto quando decidiamo di dedicarci del tempo lontani dal lavoro possiamo provare a non ripiegare su attività che debbono comportare un beneficio palese, per esempio fare esercizio o caricare una lavatrice. Lasciamo che I nostri figli ci osservino mentre ci annoiamo, lasciamo che ci osservino mentre siamo seduti sul divano o mentre osserviamo fuori dalla è una delle mie cose preferite. È una delle mie cose preferite. Dare l'esempio è il modo più efficace che abbiamo per dare dignità ad un'esperienza con un valore altissimo, per mostrare concretamente che quei momenti possono coesistere insieme ad altri più attivi anzi che spesso l'uno può essere il presupposto dell'altro e questo lo dico forse più per I nostri figli perché se io penso a me stessa onestamente io so sempre che cosa fare quindi ho sempre un'alternativa alla noia in un certo senso, che sia lavoro che sia qualsiasi altra attività c'è sempre qualcosa che mi interessa fare e quindi ecco probabilmente l'esperienza della noia io mi ci devo un po forzare dentro proprio nel restare in quello che dicevamo prima nello stare e basta, nell'esistere e basta e come sempre nella genitorialità quando I nostri figli hanno un modello è molto più facile che lo replichino, la noia è un'esperienza importante dell'infanzia e continua ad esserlo anche nell'età adulta, non combattiamola, diamole spazio, non lasciamo che si estingua.

Con questo è tutto, grazie per il tempo che mi avete dedicato, se siete arrivati fino qui grazie, mi trovate anche ovviamente su w w w punto la tela punto com e da lì trovate anche il mio Instagram, buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao!

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Ciao Carlotta, che bello ascoltare questo episodio. Mi viene voglia di raccontarti la mia esperienza.

Il mio bimbo ha quasi tre anni e in casa siamo io e lui. Lo gestisco per il 90% del tempo da sola.

Mi sono aiutata con gli schermi (con non pochi sensi di colpa). Lui guardava alla tv principalmente documentari e qualche cartone animato selezionato (spesso “Minuscule”, parla di insetti e… non parlano!!!) .

Scrivo “guardava”, perché ormai sono circa 2 mesi che non accendiamo più la televisione.

Ho approfittato delle vacanze per fare un reset (in campeggio non avevamo la tv), siccome mi sono accorta che sempre più spesso il mio bimbo mi chiedeva di stare al televisore nei momenti di noia, e che quando lo spegnevo le sue richieste di attenzione da parte mia diventavano estenuanti e continue, per non parlare delle crisi.

Risultato: il mio bimbo ha imparato davvero in pochissimo a giocare da solo (anche per mezz’ora!), a tratti richiede la mia attenzione per qualche minuto (che in queste modalità gli offro volentieri) e poi riprende a giocare da solo e… inventa, inventa… a volte costruisce delle capanne con i cuscini e passa il tempo lì sotto… senza fare “niente” o semplicemente ascoltando un’audiostoria.

Al ritorno dalle vacanze mi ha chiesto per la prima settimana di stare al televisore (circa 1/2 volte al giorno), l’ho distratto e sono riuscita a non accenderlo (sebbene avessi avuto la tentazione).

Sono felicissima, ho molto più tempo per me ed è un piacere vedere il mio cucciolo così piccolo che lavora con la sua fantasia.

Un abbraccio (anche se non ci conosciamo di persona!)

A presto
Vorrei aggiungere una cosa: ho fatto la scelta drastica di eliminare totalmente gli schermi poiché, essendo il mio bimbo ancora molto piccolo, mi sono accorta di non riuscire a “dosare” il tempo alla tv, nonostante i programmi selezionati. Probabilmente quando sarà più grande riprenderò a proporgli qualche documentario o cartone animato. Attualmente se cedessi nuovamente alla televisione, sono sicura che lui riprenderebbe a chiederla in ogni momento di noia (non posso dirgli che il tempo alla tv è scaduto, lui ancora non lo concepisce). In sintesi… credo che finché non sarà più grande e consapevole, la tv resterà spenta.
Ciao Giusy!
Ti ammiro moltissimo, hai fatto una scelta di grande ispirazione.
Sei stata proprio brava a "cogliere l'attimo"!

Io feci una scelta drastica simile quando il mio primo bimbo era piccolo (2 anni) con il telefono: allora non avevo ancora tutti gli strumenti che ho poi acquisito negli anni e avevo iniziato a cedere all'aiuto dello schermo per farlo mangiare (se ci penso 🙈) perché lui era davvero lentissimo.

A un certo punto, io e mio marito ci siamo accorti di quanto questa cosa fosse diventata per lui una vera e propria "droga" (ovviamente, ma allora non sapevo fosse ovvio) anche se il tempo davanti allo schermo era davvero limitato ai pochi minuti del pasto, e non sempre.

In un lampo abbiamo deciso: l'uso del telefono per il bambino doveva diventare zero. E così è stato. Per alcuni giorni ci sono state crisi? Si, eccome. Ma nel giro di una settimana è finito tutto, e io sono sempre stata grata di questa scelta.

Ahimè ti confesso che ho pensato di fare la stessa cosa con la tv tante volte in questi anni, io non la guardo mai quindi sarebbe stato facilissimo, ma in questo non sono riuscita a convincere mio marito, che invece è suo fan (ovviamente negli anni abbiamo stabilito limiti considerata la presenza dei bambini).

Un abbraccio 💜
Ciao Rosalba! Quanto sei cara ☺️

È vero, è stata fondamentale la vacanza per riuscire in questa impresa, ha facilitato le cose. 

Riguardo il “compromesso” che hai raggiunto con tuo marito, penso che sia fondamentale averne in famiglia. Ognuno conosce i propri equilibri e credo sia controproducente impuntarsi su determinate questioni.

Mi rendo conto che stando da sola da certi punti di vista sono paradossalmente “facilitata”.

Sai che ho usato la tv per la pappa di  Jacopo fin da piccolissimo? 
Io lavoro da casa e in quel periodo lui era con la sua prima tata che non riusciva ad aiutarmi con le pulizie. Usavo la tv per evitare che lui pasticciasse troppo perché poi non potevo pulire…

Adesso che va a scuola, ovviamente è tutto più semplice (scuola, croce e delizia…). 

Stiamo continuando a tenere la tv spenta e confermo quanto detto nel mio primo commento. 

Il mio primo bimbo ora è praticamente screen free… però… sono molto curiosa di provare i contenuti della Tela insieme a lui e nell’ultima settimana sto seriamente pensando di fare un’eccezione solo per la Tela.

Tu cosa ne pensi? 

Spero che questa sia la sede adatta a questo tipo di domande, altrimenti mi trasferisco altrove ☺️. 

Grazie tantissimo 🎈
Ciao Giusy, scusami ti rispondo dopo un sacco di tempo, mi ero persa questo messaggio mi sa 😅

Ricordo che una mamma aveva chiesto a Carlotta un consiglio simile, riguardo al fatto di essere screen free e se fosse il caso di introdurre gli schermi per i contenuti La Tela.
Lei rispose che fino a una certa età, preferibilmente meglio di no: ci sono anche tanti nostri contenuti che non prevedono lo schermo, come sai, quindi magari i contenuti per cui c'è bisogno del supporto video potresti introdurli più in là?

I contenuti La Tela con video sono utilissimi per sostituire lo schermo passivo, qualora per qualsivoglia motivo il bambino ne fruisce già, ma se come nel vostro caso siete riusciti ad eliminare “la tentazione“, io eviterei fin quando è possibile 😉

Poi comunque non è un concetto assoluto, tutto è sempre in trasformazione ed evoluzione in base alle situazioni ed esigenze della vostra famiglia 💜

Ti abbraccio!
Ciao Rosalba! Ti racconto com’è andata: ho ricevuto una lezione di balletto con Caroline e non ho resistito 😂. 

Il primo tentativo è andato male (Jacopo voleva andare da Emily e Caroline… magari!). Era un po’ assonnato, quindi è possibile che sarebbe andata male qualsiasi cosa in quel momento.

L’ho riproposto ed è andata bene. Ha fatto tutta la lezione. Qualche giorno dopo ha voluto rifarla. 

La cosa che mi ha sorpresa è che nonostante la tv accesa non mi abbia chiesto i cartoni animati (era quella la mia paura). 

In sintesi, continuerò a proporgli i contenuti La Tela perché è andata più che bene, non c’è stata nessuna “tentazione” extra.

Prossimamente gli proporrò disegno con Dalila 🤞🏻😊
Oh che bello! 💜
Beh, difficile per chiunque resistere alle lezioni di Caroline! Ma direi che questa è una tentazione positiva! 😂 
E comunque ottimo che lui non abbia chiesto poi altro, significa che davvero avete fatto un buon lavoro.

Stupendo Jacopo!
Beh, ha fatto tutto da solo. Io ho solo spento la tv. 

È incredibile quanto i bambini ti sorprendano. 

La lezione di Caroline l’ho fatta pure io, ho sempre desiderato fare danza classica 😁. 

Ti abbraccio tanto 🥰
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Andra 24 agosto 2023
Ciao, grazie per il lavoro che fate! Molto illuminante però ripensando a questo tema in questi giorni di vacanza dalla routine solita con l'asilo lascio sì le mie figlie(3,5anni) ad annoiarsi però regolarmente loro per intrattenersi finiscono a volte per fare cose discutibili come salire sui mobili, prendere cose che non dovrebbero toccare o usarle in modo improprio...insomma fanno stupidate e casini vari. Come si fa a non arrivare all'anarchia??
😀 ti capisco! Credo che la risposta sia molto ampia, ma in breve preparare bene l'ambiente in modo che ci siano cose interessanti per loro, e avere pochi limiti ma chiari sono i due strumenti essenziali. 💜 (Però certo, a volte anche noi dopo una giornata di nostri lavoro ci siamo ritrovati la casa un po' sottosopra e scelte discutibili su attività e su come usare oggetti, credo che un pochino faccia parte del gioco. Per noi l'importante è che non si passi il limite della sicurezza e il resto impostiamo aspettative realistiche, accettiamo e risolviamo insieme).
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Andra 25 agosto 2023
Grazie della risposta! Lo apprezzo molto!
Ma quali possono essere questi limiti ? E come fargli capire che sono da rispettare, spesso mi sento inefficace nel comunicare con loro e inascoltata vedendo che ripetono comportamenti che vorremmo evitassero. 😔
Ciao Andra, sono Rosalba del team La Tela.
È una domanda che apre un mondo la tua, una di quelle che davvero spesso vengono fatte dai genitori (perché forse è una delle fatiche più grandi che incontriamo nel cammino dell'educazione a lungo termine) 💜

Sulla nuova piattaforma Tutta La Tela ci sono moltissimi  contenuti che offrono spunti pratici nella comunicazione dei limiti. Essendo insegnante, tu hai già accesso ad alcuni di questi contenuti, ad esempio hai a tua disposizione proprio la selezione sui Limiti: hai già dato un'occhiata?

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I tuoi podcast sono sempre grandi spunti di riflessione per me...
Grazie a impegno e fatica, mia figlia ha quasi 4 anni e non vede ancora la TV, a parte ogni tanto i video della canzone di Frozen!
Ora, la maggioranza dei suoi amichetti guarda i cartoni regolarmente, e lei é giustamente curiosa. Come dici tu, voglio selezionare accuratamente prima di decidere cosa farle vedere, ma ho "paura" che poi la cosa mi sfugga la mano e di rovinare il lavoro fatto finora senza tv...come decidere cosa, quanto tempo e quando guardare? Esiste un modo sano per non proibire né abusare?
Grazie mille per tutto il tuo lavoro!
Ciao Valentina,
sono Rosalba del team La Tela.
Gestire gli schermi è una delle grandi sfide della genitorialità, voi siete stati davvero bravissimi ad evitare fino a ora il più possibile 💜

Di gestione dell'uso degli schermi Carlotta ha parlato molto nel nuovissimo Percorso che trovi in Tutta La Tela: c'è un'intera sezione dedicata a questo argomento, con molti contenuti (lezioni, aneddoti, copioni ed esercizi) da poter applicare in modo molto pratico.



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Mi apri un mondo nuovo! 🎉💜

Non sono ancora mamma e questo podcast mi aiuterà sicuramente se nella vita potrò sperimentare questo grande dono.

Mi occupo per lavoro di lavoro su di sé e trovo che tutto ciò che dici si possa applicare mooolto bene anche ai nostri bambini interiori e mi sta aiutando ancora di più a relazionarmi con ancora più amorevolezza e consapevolezza verso me stessa e verso gli altri e i loro bambini interiori oltre che fornirmi tanta saggezza in più per rapportarmi meglio ai bambini che mi portano in studio per i massaggi e i trattamenti energetici! ✨🙏🏼

Immensamente grata di tutto ciò che sei e fai! 🌞🫂🙏🏼✨
Che belle parole, Gloria, ti ringrazio per il tuo commento! 💜
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Ciao Carlotta, ho ascoltato per 2 volte questo episodio...e la domanda è sempre la stessa,come si fa?
Mio figlio 6 anni, impaziente e quando si annoia non riusciamo a trovare altro rimedio che la TV.
Perché naturalmente nel momento in cui gli chiediamo del tempo per noi(leggere un libro, stirare o cucinare...) Lui non sa giocare da solo quindi si annoia, ma proprio non riesce a trovare una cosa diversa dalla TV mentre aspetta che noi finiamo.
😞
Ciao Paola,
sono Rosalba del team La Tela.

C'è una bellissima e ricca newsletter tutta incentrata sul tema del gioco autonomo (l'abbiamo inviata a luglio): l'hai già letta?
Se ti va di recuperarla, trovi tutte le newsletter su La Tela 💜



Scendi un po' in giù nella pagina, fino a luglio: in questa newsletter puoi trovare molti spunti utili!


Grazie infinite ☺️
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Mea culpa: avevo iniziato ad ascoltare l'episodio e nel frattempo risistemavo casa... no multitasking no! Mi son seduta sul divano per dedicarmi del tempo e ascoltarlo davvero e dopo poco mi son scoperta a far una lista mentale di cose da fare... ancora non ci siamo mi son detta... questo voglio che sia tempo per me! Al terzo riavvio ci sono riuscita...25 minuti ad ascoltare la tua voce ferma sul divano guardando il soffitto e pensando a quanto sia difficile STARE! come sempre prima imparo io poi insegno ai miei figli... grazie
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Ciao Carlotta.
Episodio IMPORTANTISSIMO.
Tutti i genitori dovrebbero ascoltarlo e metterlo in pratica il più possibile.
Vedo bambini PICCOLISSIMI appiccicati ad 1 schermo anche quando sono seduti nel passeggino per fare una passeggiata all'aperto.....PERCHE?????? Quando si è fuori casa c'è il MONDO INTERO DA SCOPRIRE.
Purtroppo è una questione spesso sottovalutata, anche involontariamente. Del resto, i nostri figli sono i primi "nativi digitali", e la cultura della giusta educazione digitale deve ancora diffondersi. 
Pian piano...partiamo da noi 💜

Rosalba
Team La Tela
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Grazie Carlotta,
Spunti di riflessione sempre molto ricchi e interessanti.
Sto cercando di limitare la tv,che in alcuni momenti è comoda anche per noi per "riposare", ma reagisce poi sempre molto male quando la spegniamo,per cui voglio provare a lavorarci!
Di solito poi gioca tanto e anche in autonomia, ma la scelta più comoda anche per lui è la tv.
Ne guarda poca, ma probabilmente guarda cose troppo stimolanti e "attive" per lui.
Un abbraccio e grazie
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Sei preziosa, sempre 💞
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