benvenuti e benvenute ad un nuovo episodio di educare con calma. L'episodio di oggi sarà breve e pratico, ma contiene anche un messaggio secondo me molto importante, quindi vi invito ad ascoltarlo fino alla fine, anche se state pensando che l'argomento non sia per voi di grande interesse oppure oggetto di particolari sfide o difficoltà in questo momento momento e magari mentre parlo capirete già qual è il messaggio. Anzi, se mi conoscete lo capirete sicuramente. Dunque, come avrete intuito dal titolo oggi parliamo di come possiamo aiutare i bambini a gestire il momento di fare la pipì, soprattutto quando stanno ancora lasciando il pannolino tra l'altro sul lasciare il pannolino c'è un episodio del podcast se vi interessa vi rimando a quell'episodio che è il numero quarantasei. Per parlarvi di questo vorrei partire da un messaggio che mi è stato inviato da una mamma, un po' di tempo fa che dice ciao carlotta, mi chiedevo cosa ne pensassi dell'uso di quello che noi chiamiamo il timer della pipì. Funziona così se dopo un po' circa un'ora e mezza che so essere il tempo di tenuta di mia figlia e dopo un paio di proposte di andare al bagno, lei non vuole andarci punto un timer a tre cinque minuti, quindi dico a mia figlia che punto il timer della pipì e che quando suona andiamo in bagno insieme a vedersi. La p p è arriva quando il timer suona, lei viene volentieri al vasino o al massimo fa ancora un'ultima scivolata o un'ultima canzone o qualsiasi cosa stia facendo in quel momento. E poi va subito a farla preciso, che non lo uso sempre e che ogni tanto lascio che si gestisca lei sia per vedere se tiene di più, sia per mostrarle la conseguenza di non ascoltare il suo corpo. Non mi sembra un modo di raggirarla o costringerla, ma volevo sapere che ne pensassi di questa strategia. Grazie. Allora, prima di tutto voglio dirvi che a me questa idea è piaciuta tantissimo. Ma prima di spiegarvi il perché, vi leggo la mia risposta carissima, a me sembra una bellissima idea quella che mi scrivi, ma soprattutto è una bellissima idea se funziona per voi, sai spesso e volentieri ci facciamo tanti problemi ad usare piccoli stratagemmi, perché magari pensiamo che non siano adatti o che possano avere dei risvolti negativi, ma quello che mi descrivi mi sembra uno strumento che ha davvero il potenziale di supportare tua figlia. Non lo vedo né come un premio, né come un castigo per un comportamento che avviene o non avviene, anzi, comunica un messaggio del tipo Okay, piano piano mia mamma mi sta aiutando a capire come funziona il mio corpo mi sta aiutando a capire quanto il mio corpo riesca a trattenere la pipì e magari piano piano riuscirò a farlo da sola. Però nel frattempo utilizzo questo timer della pipì che mi aiuta. Mi è piaciuto tanto leggere questa esperienza e mi è piaciuta tanto la domanda perché è l'esempio concreto che prima di tutto osservare i nostri figli è davvero la base. Il primo passo per, um educare con rispetto. Questa mamma ha osservato sua figlia ha notato che il suo tempo di tenuta è circa un'ora e mezza e a quel punto ha solo trovato un modo per ricordarglielo, che magari non funzionerà per un'altra famiglia, ma funziona per loro. Se troviamo uno strumento che funziona per la nostra famiglia, che i nostri figli accettano volentieri, perché non continuare a proporglielo? Ovviamente analizziamo questo strumento, ci chiediamo, è in linea con i nostri valori, è in linea con il tipo di educazione che io voglio trasmettere a mia figlia è in linea con i principi che utilizzo nel mio tipo di educazione. Per esempio, questa mamma non utilizza castighi, premi, punizioni e quindi ovviamente deve chiedersi Questo strumento è in linea con i miei valori e con i miei principi? Se la risposta è sì, basta poi osservare i nostri figli. Se vediamo che qualcosa che proponiamo loro funziona, usiamolo. Non lasciamoci influenzare dal post su Instagram che dice di non usare il timer della pipì. Sto inventando eh? Non so nemmeno se il timer della Pip è qualcosa che esiste o non esiste. Però è sicuro che esistono migliaia di post che dicono di non fare questo. Non fare quello e vale per qualsiasi argomento. Il messaggio importante di cui vi parlavo all'inizio non sta nella validità di uno strumento o nella capacità di questo genitore di aver gestito con successo o meno un momento di difficoltà della bambina. Il messaggio importante sta a monte sta nella scelta di osservare la bambina piuttosto che di seguire rigidamente un metodo o una teoria. Questo genitore ha visto che questo metodo funziona per lei, per la figlia per la famiglia. E allora a quel punto l'ha messo in atto e ha continuato a metterlo in atto perché L'istinto le diceva Questo strumento sta funzionando per noi. Con questo non voglio dire che i metodi non siano validi. Anzi, voi sapete che io spesso mi rifaccio al metodo Montessori, ma lo adatto alla nostra famiglia e alla persona che ho davanti ai miei figli. E così facendo, sicuramente trovo ciò che funziona per noi. Se impariamo a osservare i nostri figli, saranno proprio loro a dirci di che cosa hanno bisogno quando ne hanno bisogno, come aiutarli ad aiutarsi. E ormai lo sapete che per me l'osservazione è chiave. È un superpotere. Che si tratti di pipì o di qualsiasi altra sfida stiamo attraversando in quel momento. La base per me è l'osservazione dei nostri figli, quindi vi lascio con questo invito. Osservate di più i vostri figli come se foste degli scienziati e delle scienziate. Ci vediamo la prossima settimana con un nuovo episodio del podcast. Nel frattempo vi ricordo che mi trovate su www punto natella punto com e da lì trovate anche il mio profilo su Instagram. Buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete? Nel mondo. Ciao. Ciao. E mi sembra incredibile, ma sono praticamente quasi quasi rimasta nei cinque minuti. Wow.
Grazie per avermi ricordato che non esiste un metodo o una regola uguale per tutti, ma che l'importante è che sia giusto per la nostra famiglia. Avevo perso di vista questo presupposto davvero molto importante e a volte il mio sforzo per fare funzionare qualcosa che non si adatta a noi mi ha fatto reagire in maniera ingiusta.
Grazie di quest'episodio su un argomento per noi difficile. Mi sento, su questo, di non sostenere mio figlio correttamente, di sbagliare, ma non sappiamo più come fare. Lui, soprattutto se è fuori casa (quindi anche all'asilo), trattiene la pipì tantissimo, anche tutto il giorno! Abbiamo ovviamente consultato la pediatra per escludere patologie. Però mi immagino quanto sia faticoso per lui e non so come aiutarlo! Siccome è qualche mese che succede, siamo, per disperazione, già anche passati da stickers/tatuaggi come premio. Lo ammetto e non mi è piaciuto, però in questo modo la faceva qualche volta in più ed eravamo più tranquilli anche noi sulla sua salute fisica. Ora ci limitiamo a sostenerlo, non insistiamo più, e gioiamo con lui quando la fa. Lui è più sereno ma comunque fa al massimo 1-2 pipì di giorno (di notte la fa nel pannolino). Sbaglieremo noi, o è lui che ha bisogno di questo periodo lungo di adattamento? Stiamo proprio facendo fatica su questo.
La mia bambina, che adesso ha 4 anni, fino a marzo scorso, quindi a 3 anni e mezzo passati, mi chiedeva ancora il pannolino per fare la cacca. La pipì la faceva più o meno sempre nel water, anche se una volta ha avuto anche lei un blocco di tutta una giornata.
A me questa cosa cominciava a pesare, saprai anche tu cosa comporta la cacca nel pannolino e tutto il corollario.
E in più quando era a scuola la tratteneva, visto che non aveva il pannolino. A volte anche per ore e questo le causava mal di pancia.
Poi una collega mi ha parlato della kinesiologa. Non avevo mai sentito questa figura e sinceramente non so se in Italia ci sono, ma noi viviamo in Francia e qui ce n’è qualcuno. La mia collega mi ha detto che l’aveva aiutata quando i suoi figli avevano avuto blocchi di questo tipo. Ci sono stata. Quando il “paziente” è un bambino piccolo, la kinesiologa lavora su di te mamma. In pratica ti stendi su un lettino e lei lavora tramite immagini che ti mostra e nel frattempo ti percepisce il polso.
So che molte persone forse non credono a questo tipo di cose, ma io ho sempre avuto tendenza a crederci.
La séance è durata più di un’ora, ho avuto l’impressione che lavorasse davvero in modo approfondito (e non che fosse una ciarlatana, per intenderci). E nel giro di un mese Sofia ha accettato di andare sul water per la cacca e da allora non ha più avuto nessun problema.
Sono anche tornata dalla kinesiologa dopo da sola per altre cose mie 😌
Voilà, è uno spunto che magari può aiutarvi! 😊😊
Rosalba
Team La Tela
Messaggio per Alex -> Ho ascoltato l’episodio num 150 su Spotify, qui nel sito non si carica, c’è scritto “processando audio” da un bel po’. Vi abbraccio fortissimo e grazie per tutto quello che fate per questa meravigliosa community 🙏🏼 Buona giornata!
sono Rosalba del team La Tela.
Come va adesso? Siete riusciti a provare con il tabellone della routine?
Sulla voglia di arrivare per primo: è una cosa comune a tanti bambini, credo proprio che anche questa sia una fase! Ad esempio per noi c'è stato un momento in cui era così per entrambi i miei figli, ora il più grande ha superato la fase... ci rimane la seconda, che ha 6 anni e in generale quando perde a volte si frustra un po'. Pian pianino, anche accettare la sconfitta è un'abitudine da allenare 💜
Per il momento ho deciso di non proporre più questo gioco a Leonardo, inizialmente quando facevamo le scale insieme si frustrava perché andavo più veloce di lui, gli ho detto che non stavo facendo una gara e che poteva andare tranquillamente con i suoi tempi, ho dato il buon esempio al papà e vedo che nemmeno lui glielo propone più (salvo rare occasioni in cui davvero siamo in ritardo e Leo non ha molta voglia di collaborare). Abbiamo ancora una piccola abitudine al momento, che mi aiuta a far fare a Leo la pipì quando rientra a casa dall’asilo. Gli dico «vediamo chi la fa più lunga» e in questo modo lui la prende come un gioco e viene a farla subito, ma poi non c’è un vero metro di misura per dire ho vinto io o hai vinto tu, la cosa finisce lì con qualche risatina scambiata tra noi due 😅 Pensi sia un’abitudine innocua o anche in questo caso devo provare ad aggiustare il tiro perché rientra nella sfera delle sfide? Grazie mille per il supporto. Un abbraccione
Sulla pipì più lunga, personalmente penso che vi stia risolvendo il problema senza creare crisi, quindi la terrei. Che poi il concetto in sé di sfida non è che debba essere un tabù, penso sia piuttosto la gestione delle sfide su cui bisogna lavorare coi bimbi piccoli 😉