227. La coppia fa più fatica se educa a lungo termine?
In questo episodio di Educare con calma rispondo a un dubbio: il prezzo dell'educazione a lungo termine potrebbe essere la serenità dei genitori (come coppia)?
Ne è nata una ragnatela di riflessioni, mie e di Alex, sulla fatica di essere genitori, su alcune credenze limitanti e sulla condivisione (nella coppia) del lavoro sulla genitorialità.
Nell'episodio menziono anche:
Carlotta: Benvenuti e benvenute ad un nuovo episodio di Educare con calma. Oggi riflettiamo insieme su un quesito che ci è stato suggerito da una mamma durante una delle dirette che offriamo alla comunità su tutta la tela. Durante il mese di febbraio duemila venticinque se ci ascolti tra un po' di tempo ci siamo concentrati sulla tematica della coppia come lavoro bonus lo chiamerei che abbiamo scelto bonus perché è separato dalle lezioni del percorso. I pacchetti editoriali sono qualcosa che offriamo per fare insieme una piccola parte di lavoro che ci stimola, che ci ispira e di cui ci sentiamo la necessità. Abbiamo infatti esplorato in quel pacchetto e lo abbiamo fatto da diverse prospettive il lavoro che è necessario fare sia come individui che come partner per ritrovare e mantenere l'equilibrio di coppia e abbiamo offerto alla comunità di abbonati a tutta la tela strumenti pratici per fare questo lavoro quotidianamente tra cui anche una bellissima secondo me masterclass di Karen Taranto sulla distanza emotiva tra partner si intitola appunto coppia primi passi nella distanza emotiva e si trova in vendita sullo shop della tela se non la conoscete Karen è la nostra persona di riferimento per la coppia e la sua specialità è proprio la mediazione dei conflitti nelle relazioni di fondamenta proprio per iniziare a fare questo lavoro sulla distanza emotiva di cui si parla poco, si parla meno spesso forse di quella fisica, ma è una condizione la chiamerei quasi vera e propria di tante coppie.
All'interno di ogni pacchetto editoriale offriamo anche delle dirette relative al tema di cui parliamo. Queste dirette sono momenti in cui ci ritroviamo insieme live e approfondiamo un argomento, a volte solo con me, altre volte anche con altre persone professioniste della tela e tra l'altro nell'abbonamento trovate proprio tutte le registrazioni di queste dirette con Karen Taranto, con Francesca Dein sulla cura di sé, con Silvia D'Amico sull'uso della tecnologia e tante altre. La cosa che a me piace di più di queste dirette è che sono bellissime occasioni di confronto costruttivo e di condivisione da parte dei genitori della comunità e infatti è proprio durante una di queste dirette che una mamma sollevato una questione molto interessante, che oggi voglio condividere con voi. Vi leggo per iniziare il messaggio che la mamma condiviso durante la diretta: nel contesto della genitorialità in cui molte coppie scelgono un'educazione rispettosa e prestano molta attenzione a tematiche come l'alimentazione l'uso degli schermi la comunicazione il contatto con la natura non credete che questa continua attenzione alle numerose aree della crescita dei figli possa generare un carico di fatica e stress che alla lunga influisce negativamente sulla relazione di coppia? Mi sembra che un impegno così grande in tutti questi aspetti possa, in alcuni casi, lasciare meno spazio alla cura della relazione di coppia mettendo sotto pressione il legame e favorendo la nascita di conflitti o incomprensioni.
Ovviamente non intendo dire di abbandonare l'impegno e l'attenzione che mettiamo nell'educazione dei figli ma come trovare l'equilibrio forse la mia domanda è il prezzo di un'educazione attenta di un'educazione a lungo termine è la serenità dei genitori A noi è piaciuta tantissimo questa domanda e tra l'altro queste sono le domande meravigliose che nascono all'interno della nostra comunità, perché la nostra comunità è preziosa, è fatta di genitori che hanno voglia di mettersi in dubbio in discussione in gioco che non hanno paura delle domande scomode come questa e quindi ringrazio veramente tanto questo genitore questa mamma per averla condivisa con noi. Io e Alex l'abbiamo trovata talmente interessante che proprio subito dopo la diretta ci siamo ritrovati a parlarne e in questo episodio del podcast vi condivido alcune delle nostre riflessioni ma lo farò credo sotto forma di pensiero ragnatela perché non ho una vera scaletta è difficile rispondere a questa domanda è una domanda veramente potremmo probabilmente farci farci una tre giorni di conferenza e prenderla da ogni lato no sviscerarla a seconda di diverse tematiche quindi vediamo come si tesse oggi questa ragnatela, sono curiosa anche io, è uno di quegli episodi veramente in cui la ragnatela è proprio una ragnatela vera, una di quelle che so dove inizia ma non so dove finisce.
Ok, parto da qui. Con Alex quel giorno abbiamo pensato che per noi non è che sacrificare parte dell'educazione renderebbe la nostra relazione più serena faccio riformulo questa frase perché l'ho detta male non pensiamo che se sacrificassimo parte dell'educazione la nostra relazione sarebbe più serena ecco non pensiamo che se facessimo meno fatica sull'educazione dei figli e quindi fossimo meno attenti a determinate questioni la coppia ne guadagnerebbe. Perché? Perché il modo in cui educhiamo fa parte dei nostri valori. Per esempio questo messaggio menzionava scelte riguardo all'uso degli schermi all'alimentazione alla comunicazione al contatto con la natura che per noi sono valori importanti e I valori sono la nostra bussola se questi valori per una famiglia sono importanti quella famiglia non può non scegliere di seguirli perché andrebbe contro la propria autenticità.
Io educo come faccio perché è ciò in cui credo non posso e non voglio spegnere I miei valori quindi per noi non si tratta di una scelta non si tratta di un compromesso o di un qualcosa che posso rimuovere per fare meno fatica nella coppia sempre con la premessa che sia così Anche perché credo fortissimamente nel detto inglese che è un qualcosa che ho ripetuto veramente tantissime volte nelle presentazioni del libro del mio libro in Italia. Il mio libro si intitola cosa sarò da grande e nel duemila ventiquattro ho fatto una quarantina di presentazioni in tutta Italia abbiamo girato tutta l'Italia in camper e il concetto è questo: onece you seat you can't un seat. Questo è un detto inglese che significa quando vedi una cosa, quando sai che quella cosa è così, quando sai che esiste, quando sai che è possibile, non puoi fare finta di non saperla. E se quella cosa risuona con te non puoi non sceglierla. Se io conosco esempio I risvolti negativi delle punizioni delle sculacciate della privazione dell'amore per comportamenti scomodi non posso fare finta di non conoscerli ecco perché non potrei scegliere di educare come sono stata educata perché so che c'è un'alternativa più in linea con I miei valori e non sceglierla significherebbe per me tradire me stessa.
E sì, è difficile. Se la genitorialità a tratti o sempre vi sembra difficile è perché lo è la genitorialità è difficile lo è ancora di più all'inizio se scegliamo di rompere I cicli generazionali perché dobbiamo fare un re-parenting, come si direbbe in inglese, dobbiamo diventare prima il genitore di noi stessi, dei nostri bambini interiori prima di poter essere consapevolmente il genitore dei miei dei nostri figli, dobbiamo crescere come genitori prima di crescere I nostri figli. Ma io non potrei più non sceglierla questa fatica, questa difficoltà, perché I miei valori mi portano verso quella strada. E perché? Once you seet, you can't on sit.
Oggi so che è possibile che l'opzione di non educare come sono stata educata esiste, non posso non sceglierla. E anzi in questo senso forse devo rimangiarmi quello che ho appena detto e iniziare l'idea di pensieri ok preparatevi, brace brace. Forse dobbiamo anche riformulare la credenza che educare a lungo termine sia più difficile, perché io credo che sia una credenza limitante. Penso per esempio a tutti I genitori che mi raccontano che arrivano dall'educazione che arrivano all'educazione a lungo termine dopo aver usato magari anche per diversi anni l'educazione tradizionale. Sapete cosa mi dicono questi genitori?
Questi genitori mi dicono che educare con minacce, punizioni, poteva sembrare più facile, sì, ma era solo una punizioni poteva sembrare più facile, sì, ma era solo un'apparenza. E io capisco bene che cosa intendono: un bambino che obbedisce perché altrimenti riceve una punizione sta imparando qualcosa solo apparentemente sembra che stia imparando perché in quel momento ascolta il genitore ma a lungo termine non sta imparando nulla perché rimuoviamo il genitore ovvero rimuoviamo la punizione, rimuoviamo il castigo e il bambino non imparato a distinguere giusto e sbagliato non avuto la possibilità di sviluppare una propria bussola morale che lo fa agire in maniera consistente anche quando il genitore o la punizione o il castigo non c'è o se la il castigo non c'è, o se l' sviluppata da adulto non l' fatto sicuramente grazie alle punizioni, l' fatto perché magari da adolescente, magari anche da adulto, con tanto tanto lavoro è riuscito a re-parent re-parent è riuscito a evolvere a fare un'evoluzione personale magari grazie anche a esempi morali validi che incontrato sul suo cammino, che non sempre si incontrano e questo secondo me è evidente nella società di oggi, quindi dobbiamo forse ricordarci che essere genitore è difficile a a prescindere scegliere un'educazione a lungo termine può essere più difficile all'inizio per I motivi che abbiamo detto ma dopo è infinitamente più facile perché quando le menti dei nostri figli cominciano a essere più mature e più intelligenti a quel punto c'è già collaborazione c'è fiducia c'è intelligenza emotiva e questi fattori rendono la genitorialità più facile personalmente oggi vi posso dire che noi siamo nella preadolescenza ma a me la genitorialità sembra una passeggiata in confronto ai primi anni anche con tutte le sfide aggiuntive dell'arrivo della pubertà e dell'adolescenza e stavo per dire metto la mano sul fuoco che secondo me anche l'adolescenza sarà per alcuni aspetti non così difficile come me l'aspetto proprio perché abbiamo impostato una base una fondamenta solida fondamenta le fondamenta solide Scegliere un'educazione tradizionale invece forse è proprio il contrario come vi dicevo prima può sembrare più facile all'inizio ma sarà più difficile dopo perché come scrivo anche nel mio libro cosa sarò da grande il lupo ovvero la minaccia e la paura deve diventare sempre più grande per continuare ad ottenere l'obbedienza dei nostri figli perché uno come dicevo prima non possono sviluppare la propria bussola morale se sono sempre puniti castigati se noi siamo sempre lì a controllarli e due quell'obbedienza è dettata dalla paura e più educhiamo con la paura più I bambini mentono per non far avverare lo scenario della loro paura, più mentono meno fiducia c'è, meno fiducia c'è, più tendiamo a controllare ma, spoiler, arriva inevitabilmente un momento in cui il controllo non ce l'abbiamo più e allora che cosa è rimasto di quella relazione?
Io oggi sono convinta perché inizio vederlo da qualche anno che più lavoro faccio per educare a lungo termine quando sono piccoli più quel lavoro mi torna con gli interessi e più è facile educare mano a mano che andiamo avanti. Ok, ho un quando ne parlavo con Alex poi ne ho parlato anche con il team secondo noi la fatica nella coppia non nasce dal lavoro che facciamo per I figli o per seguire I nostri valori nell'educazione Può sicuramente nascere però questa fatica dal non condividere insieme quel lavoro, dalla distanza emotiva che si crea quando non siamo allineati, Quando non si è allineati con il partner, con la partner, riguardo a come educare I figli o se non condividiamo gli stessi valori o approcci educativi è naturale che sorgano difficoltà, ostacoli, tensioni, malintesi, frustrazioni e non è facile conciliare tutto questo con la necessità di prendersi cura della relazione ovviamente ma anche da questo punto di vista forse possiamo provare a cambiare un po' prospettiva non è che chi educava con l'educazione tradizionale faticasse meno nella coppia per esempio quando ne ho parlato con Alex forse è un esempio un po' superficiale ma lui mi diceva I tuoi genitori non hanno educato come educhiamo noi e quindi possiamo ipotizzare che per loro fosse più facile concentrarsi sulla loro coppia eppure per anni tu te li ricordi male insieme alla fine hanno divorziato quando avevi venti anni perché non entro lì ma per tanti motivi ma forse soprattutto anche per una mancanza di lavoro sulla coppia perché allora non c'era ancora l'abitudine a pensare che la fatica della coppia sia naturale quindi l'hanno vissuta come un loro problema specifico, come un problema della loro coppia che non poteva essere risolto.
Se magari avessero avuto strumenti diversi chissà che non sarebbero ancora insieme oggi, ma questa è una riflessione personale che non né capo né coda, quindi ritorniamo al punto: le sfide allora per chi educava in maniera tradizionale erano diverse, ma c'erano e quindi oggi sì, magari sono un po' più difficili perché sono sfide nuove, penso per esempio alle sfide della tecnologia, ma è anche vero che abbiamo molti più strumenti e molti più strumenti più accessibili che rendono più facile far fronte a quelle sfide quindi rigiro la domanda voi perché io non ho la risposta voi pensate che le sfide di oggi siano diventate più difficili pensate che queste sfide interferiscano nella relazione di coppia e che sia oggi più difficile teoricamente ritrovare la connessione nella coppia o concentrarsi sulla coppia proprio a causa dell'educazione a lungo termine o educazione chiamatela come volete consapevole intenzionale, connessa, rispettosa ovviamente non è una gara a chi è alle condizioni peggiori noi o ai nostri genitori ma mi incuriosisce sentire il vostro punto di vista potete lasciare un commento nella pagina di questo episodio sulla tela e facciamola avviamola questa conversazione, espandiamola questa ragnatela di pensieri. Se dovessi rispondere io oggi nella fase di vita in cui sono, direi che è quasi il contrario.
Secondo me sono le difficoltà nella coppia che spesso rendono più faticoso educare I figli a lungo termine. Di questo tra l'altro ho recentemente parlato in un post su Instagram che magari trasformano in un episodio del podcast in cinque minuti, che poi sapete sono sempre quindici, e in questo post dicevo proprio che negli ultimi anni di fatica con Alex spesso non sono riuscita a mettere in pratica con I miei figli gli strumenti che ho nella mia cassetta degli attrezzi. Spesso mi sembrava addirittura di retrocedere e lo dicevo lo raccontavo perché io credo che ci sia tanto focus sul lavorare su se stessi e credo che sia fondamentale voi sapete che io sono una grandissima fan promotrice del lavoro personale di evoluzione personale ognuno di noi è responsabile di imparare a regolare il proprio sistema nervoso per essere un genitore o un adulto emotivamente maturo per essere uno spazio sicuro per I propri figli ma poco si parla secondo me di quanto la relazione romantica che abbiamo scelto influisca sulla nostra capacità di scegliere di fare quel lavoro sulla nostra capacità di mettere in pratica ciò che sappiamo in teoria ed è naturale che sia così I nostri bambini interiori non hanno mai smesso di ricercare la connessione e la persona che abbiamo oggi al nostro fianco è la nostra figura di attaccamento primaria e in quanto tale una grandissima influenza su come ci sentiamo che una grandissima influenza su come reagiamo.
Quindi concludevo questo post dicendo che a volte quando non sai essere il genitore che scegli è anche perché il tuo sistema nervoso vive costantemente in uno stato di allerta e quando ti sembra di non riuscire nella genitorialità che hai scelto devi sì guardare a te, lavorare su di te, evolvere tu, ma non puoi dimenticarti di guardarti anche nel contesto di chi sei con la persona che hai a fianco. Se tutto questo ti risuona tra l'altro molto a che fare con la teoria dell'attaccamento, molto a che fare con gli stili di attaccamento e nel percorso per educare a lungo termine troverete varie lezioni sull'attaccamento nelle categorie coppia e crescita personale. Ok oggi è veramente un filo di pensieri, di ragnatela di pensieri dopo l'altro forse ecco forse in realtà è una ragnatela di pensieri proprio perché quella domanda non una risposta, dipende da troppi fattori e tra l'altro trovare la serenità nella coppia come diciamo in tanti contenuti non significa eliminare le divergenze ma imparare a navigarle insieme trovando soluzioni che possono soddisfare entrambe le parti cercando di accordarsi almeno ad avere una mente aperta da entrambe le parti e quindi non significa nemmeno sotto questo punto di vista sacrificare la relazione per l'educazione o viceversa non significa scegliere per l'educazione o viceversa non significa scegliere fra una e l'altra ma integrare entrambe le dimensioni in modo che possano sostenersi reciprocamente e per me il comune denominatore di qualsiasi difficoltà di questo tipo è il lavoro che scegliamo di fare il lavoro di evoluzione personale sicuramente il primo passo per fare questo lavoro è prendersi il tempo se non ricaviamo tempo nelle nostre giornate per dedicarci alla connessione della coppia per dedicarci adesso parliamo di connessione della coppia ma sostituitela con evoluzione personale cura di sé eccetera eccetera allora sarà molto più difficile ristabilire quella connessione nella coppia indipendentemente dal tipo di educazione che scegliamo dobbiamo imparare a ritagliarci il tempo e questa è proprio una cosa che ripeto in tantissimi contenuti perché credo che sia proprio una di quelle come dire, di quei di quelle frasi che possono sembrare superficiali e che in realtà racchiudono l'essenza del dell'evoluzione personale dobbiamo imparare a ritagliarci il tempo a volte ci ritroviamo a dire che non abbiamo tempo per stare insieme per stare con il nostro partner con la nostra partner non abbiamo tempo per coltivare la relazione per dedicarci a quell'intimità che tanto desideriamo parlo di coppia, relazione, per dedicarci a quell'intimità che tanto desideriamo, parlo di coppia ma declinate tutto questo anche ai figli.
Lo capisco benissimo, è facile sentirsi sopraffatti, è facile sentire che il tempo ci sfugga di mano e spesso ci sembra che il mondo corra veloce senza darci il respiro per fermarci, per concentrarci su ciò che davvero conta. Ma a volte in questa credenza limitante c'è proprio una non scelta di fermarsi a riflettere su come utilizziamo il nostro tempo perché spesso il tempo che abbiamo non è troppo poco lo stiamo utilizzando male magari senza accorgercene perdiamo ore su instagram a scrollare a guardare a comparare a consumare contenuti che non solo non ci arricchiscono ma che in fondo ci lasciano con la sensazione di essere ancora più vuoti di prima non c'è giudizio in questa riflessione tra l'altro anche perché mi includo in questa riflessione e a volte poi è anche vero che I social diventano una sorta di rifugio, una fuga momentanea. Quando facciamo fatica è più facile rinchiudersi in un mondo parallelo piuttosto che affrontare la realtà della giornata, la fatica, le incomprensioni che magari sono ancora lì in sospeso. Però veramente credo che solo iniziando a essere consapevoli dell'uso che facciamo del nostro tempo possiamo iniziare a reindirizzarlo dove serve? In questo caso alla nostra relazione, alla coppia, alla connessione.
Tra l'altro nel percorso per educare a lungo termine abbiamo creato qualche mese fa una lezione in cui vi offriamo cinquanta idee per appuntamenti romantici in casa o fuori casa è una lezione con un pdf stampabile si trova nella categoria coppia e questo pdf stampabile proprio tanti bigliettini, uno per quasi ogni settimana dell'anno ed è proprio mirato a trovare momenti per ricostruire la relazione, per dedicarsi tempo di qualità, per fermarsi e dirsi e dirsi ehi, esistiamo anche noi, siamo individui oltre che mamma e papà, siamo coppia oltre che genitori ma questo richiede appunto prima di tutto un cambio di mentalità sul tempo che pensiamo di non avere. E a questo proposito vi invito in una delle vostre gite su Instagram ad andare sul profilo di Francesca Dean che troverete come healthy Beasy Life e fatevi proprio una carrellata dei suoi ultimi reel perché vi verrà proprio voglia di prendere in mano questo vostro tempo e iniziare a usarlo in maniera che vi faccia sentire bene con voi stessi. Ok credo che quella fosse la mia ultima ragnatela di pensieri, ho risposto alla domanda no perché abbiamo detto che non c'è risposta quindi ho dato cento risposte e nessuna esaustiva o forse nessuna senso, ma grazie per il vostro tempo a chi è arrivato fino qua, sicuramente ho tessuto molti fili della ragnatela, ho piantato qualche semino, non lo so, ditemelo voi, mi piacerebbe molto continuare la conversazione con voi, se avete riflessioni da aggiungere, domande dubbi da risolvere andate nei commenti di questo episodio su la tela punto com barra podcast e cercate il numero di questo episodio oppure scrivete semplicemente nella lente di ingrandimento in alto a destra su la tela punto com il titolo dell'episodio e così lo trovate potete commentare Vi do appuntamento al prossimo episodio di Educare con calma vi ricordo che mi trovate anche su la tela punto com ovviamente se non fosse ancora chiaro da lì potete trovare anche il mio instagram e non mi rimane che augurarvi buona giornata, buona serata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo.
Ciao ciao!
In generale, io penso che crescere delle persone sia faticoso. Lo è sempre, e comunque, quando si decide di educarle. E anche la fatica che sembra “risparmiata” quando si decide di usare stratagemmi comodi, per esempio abusare degli schermi per intrattenerli in casa o al ristorante, poi torna quando vanno gestite le crisi d’astinenza, gli squilibri emotivi, e tutte le note conseguenze a questo correlate. Nella mia visione da genitore, fare fatica fa parte del gioco. Trasferire la frustrazione che ne deriva sulla coppia è una opzione, come lo è trasformarla in un gettone da conservare nel salvadanaio, con la consapevolezza che la fatica di oggi è una conquista di domani ❤️
1) la nostra fatica nasce dal disaccordo educativo. Mio marito in teoria lo sostiene ma, di fatto, non vuole fare il corso né accetta che io gli spieghi e ovviamente non acquisisce gli strumenti necessari. Poi mi sono resa conto che lui vuole arrivare alla meta senza mettersi in discussione. Non accetta che il modo di educare passi attraverso la crescita personale;
2) se discuto con lui o sento sguardi di disapprovazione, perdo la bussola e faccio fatica a mantenere la calma con mio figlio. Le nostre discussioni a volte finiscono per ripercuotersi sul bambino.
Cosa che sto cercando di evitare ma è dura!
Quello che faccio è comunque continuare a piantare dei semini:
1. Mostrando l'esempio (quando mi riesce).
2. Introducendo pillole nelle nostre discussioni o raccontando un episodio (riuscito) dove mi sono sentita orgogliosa dei miei progressi col bimbo.
3. Spiegando al bimbo (5 anni qui) che anche noi stiamo imparando e a volte il papà fa più fatica.
Io dico che piano piano funziona, purtroppo deve partire da lui, ma tu non abbassare le braccia, anche a piccole dosi il cambiamento dell'educazione a lungo termine arriva.
Un caro saluto
Monica
Il tuo messaggio potrei averlo scritto io. Tante volte mi sento sconfortata perché devo "lottare" con me stessa (cresciuta con un'educazione tradizionale), mio marito che ha lo stesso atteggiamento del tuo, e mia figlia di 5 anni.
Grazie a Monica per i preziosi suggerimenti!
E la verità è che sono 2 le cose che dobbiamo provare a ricordare in questo caso:
Hai già guardato questi contenuti nella categoria «Coppia»?
E forse la nostra
Ti abbraccio 💜
Tutte le fatiche che ho letto sono quelle che sperimentiamo inevitabilmente per scegliere l’educazione a lungo termine, una strada fatta di salite (molto più che di discese), almeno per un periodo, ma poi sono sicura che tutto quello che si è seminato porterà i suoi frutti.
Sono certa anche di un’altra cosa, il cambiamento va affrontato sapendo che i nostri cuccioli ci osservano anche nelle dinamiche che mettiamo in atto per accompagnare la trasformazione, quindi diventa fondamentale aver cura delle nostre fatiche, poterle verbalizzare, meta comunicarle al partner e insieme, scegliere ogni giorno come vogliamo vivere e gestire determinate situazioni.
Per me è fondamentale ricordare che non siamo “io contro te” nella coppia, ma “noi due contro la fatica” e così la soluzione diventa la scelta che facciamo insieme sul come proseguire passo. Questo aiuta a sostenere meglio la fatica, abbassa le difese (soprattutto di chi è più legato ai metodi “tradizionali”) e condividere i progressi, senza vincitori e senza vinti!
Condivido qui un pezzo di lavoro che facciamo
Con le coppie proprio in questi casi: fare un percorso non tanto di “ristrutturazione” sui metodi/stili educativi, che rischia quasi di volersi assumere la finalità di “aggiustare l’altro”, ma partiamo trovando i punti in comune rispetto a ciò che vogliamo trasmettere ai nostri figli e li capiamo come ognuno, nel concreto è disposto ad offrire l’apprendimento. Un vero e proprio cammino dove è fondamentale non sentirsi sbagliati ma capaci, capaci di attivare piano piano risorse e competenze che ci rendono squadra e dove le differenze si integrano, non ci allontanano✨
Spero di aver lasciato spunti utili e come dice anche Carlotta, faccio il tifo per te💖
Karen 🌷
Noi cerchiamo di ritagliarci dei momenti per stare insieme, e stiamo cercando anche un equilibrio per la nostra famiglia.
Io la fatica che trovo più di tutte sono le innumerevoli corse che si fanno durante il giorno. Quindi non si riesce manco più a fare due chiacchiere con i figli.
Un’altra fatica e la dipendenza che danno i telefoni dove noi grandi abbiamo sempre i musi sopra, e non parlo per lavorare ma proprio solo per scrollare. C’è un mondo dietro alle fatiche che io sento. Mi piacerebbe essere un genitore negli anni 90 e provare a cambiare l’educazione in quegli anni… probabilmente sarebbe un po’ meno faticoso. 🤗 Ma non per questo mollerò. Grazie Carlotta degli spunti di riflessione.
Mi ritrovo molto nella fatica di trovare il tempo per la relazioni e, se posso, mi piacerebbe condividere un aneddoto che per me è poi per altre persone, ha funzionato.
Ho iniziato a mettere a calendario appuntamenti con i miei figli, (anche separatamente, ne ho due di 6 e 4 anni), con mio marito, con me stessa, con altre persone importanti per me.
Le ho inserite come farei con gli appuntamenti di lavoro e li ho trattati come fossero quegli impegni a cui proprio va data priorità assoluta e tutto il resto gira intorno.
Non è sempre facile, anche perché il senso del dovere verso il lavoro è spesso molto forte, ma anche questo so che arriva da vecchie radici.
In questo modo sono riuscita a coltivare quella sicurezza nelle relazioni che mi ha permesso anche di condividere le fatiche, le vulnerabilità trovare più forze per sostenere il cambiamento e sentirmi meno “in difetto” in quella lotta interiore tra ciò che vuoi e non vuoi (mi riferisco qui a quello sguardo al passato dei nostri genitori a cui ti collegavi).
L’esercizio dell’agenda, pur nella sua semplicità (apparente) mi ha aiutata tanto e permesso di invertire anche l’approccio allo stile di vita molto frenetico (e ho ancora da migliorare), in cui prevedere proprio del “tempo libero” in cui poter anche non mettere nulla, dedicandomi a quella relazioni di cui parlavamo. Non compro più l’agenda sperando di vederla piena, ma per decidere la qualità del tempo e quando sento di essere “oltre”, faccio il lavoro inverso: decluttering🤭
Spero di averti annoiata, leggerti mi ha proprio attivato questa riflessione che avevo voglia di condividere con te e con chi passerà di qua !
Un caro saluto
Karen 🌷
Sebbene sia convinta che il lavoro sulla coppia parta dalla continua scelta personale di migliorarsi e di evolvere come individuo, credo che sì, oggi, chi sceglie di educare a lungo termine, faccia più fatica delle generazioni precedenti. Premetto che ciò che sto per scrivere si basa anzitutto sulla mia esperienza personale di figlia e su qualche confronto con i miei coetanei, ma ciò che mi sembra è che un tempo, mancando l’accessibilità all’informazione di cui disponiamo oggi, si provvedeva a rispondere alle esigenze primarie dei figli: garantire cibo tutti i giorni (e senza le conoscenze che si hanno oggi sulla buona alimentazione), garantire vestiti puliti e a misura, dare una “modesta imbeccata” allo studio a suon di minacce (“Fila a fare i compiti! - Li hai fatti?- domani te la vedi tu con la maestra peggio per te!”), e… non mi viene in mente altro. Ciò che mancava di sicuro era l’attenzione alle emozioni dei figli, il rispetto nella comunicazione verbale e non verbale, la cura del cuore, la capacità di farsi contenitore delle loro montagne russe emotive. Così come mancava consapevolezza sul cosa mettere in tavola, sull’importanza delle routine nel rispetto dei tempi sonno-veglia dei bambini, sull’educazione affettiva, sessuale, il consenso sin da piccolini… e tutti i grandi temi che qui su LaTela si affrontano ogni giorno.
Ho una figlia di quasi 3 anni e la fatica immane che sto facendo assieme al mio compagno mi fa dubitare un giorno sì e un giorno no delle mie scelte. Ed è anche il motivo per cui non voglio una seconda gravidanza. Perché so che non avrei le risorse interiori per crescere con altrettanta attenzione e cura anche un altro essere vivente.
Ahimé sono circondata solamente da famiglie che hanno scelto un’educazione tradizionale, e ciò che vedo è che oggi, qui ed ora, quando non riescono a godersi una cena fuori, tirano fuori uno schermo e poi mangiano sereni, quando non sanno come intrattenere i figli a casa, accendono la tv (e i contenuti proposti sono tutti stereotipi di genere - principesse e supereroi - rosa e celeste), quando i figli non vogliono venir via dal parco, tirano fuori un ovetto Kinder per convincerli, e potrei andare avanti all’infinto… e cosa vedo? Una serenità maggiore rispetto alla nostra.
No, non cambierò rotta, questa è l’educazione che ho scelto e, come bene hai detto, se di qualcosa conosci le conseguenze non puoi fare a meno di seguire una certa strada, ma sì, a mio avviso, educare in questo modo è molto più faticoso.
Grazie per il lavoro di divulgazione che fate tu ed Alex, è prezioso!
Non dico che tutti i giorni e tutti i momenti siano facili, ma adesso (e già da alcuni anni) vedo ogni giorno con i miei occhi fiorire i semini che ho piantato.
Li vedrai presto anche tu, ne sono sicura 💜
É ciò che anche io penso ogni giorno. Vai avanti..non sei sola..con tutti i tuoi dubbi, come me, Con tutto il sentirti una mosca bianca in una società così diversa.. ti abbraccio
Riguardo alle energie per un secondo figlio, ti capisco benissimo, la pensavo esattamente come te. Oggi ho un bimbo di 5 anni e uno di 5 mesi! Mai dire mai nella vita. Ci sono momenti più difficili di altri e per noi sicuramente i primi 3/4 anni sono stati i più difficili.
Ti abbraccio e facciamoci forza a vicenda, ne vale la pena!