Preferiti dei bambini

223. Desiderio sessuale: e se non voglio fare l'amore? | con Sara Cavalieri

In questo episodio di Educare con calma torno a parlare di sessualità, e approfondisco il tema della diminuzione del desiderio, delle fatiche che spesso ne derivano per la connessione di coppia, e di come possiamo agire per gestirle e superarle.

27 giugno·
42 min
·3 commenti ·
Sara Cavalieri
Per farlo, ho invitato Sara Cavalieri, una professionista che nel suo lavoro si dedica proprio al tema del desiderio femminile, aiutando le donne a ritrovarlo e a scoprire come nutrirlo all'interno della coppia.

Sara ci mostra quanto sia comune la dinamica in cui, soprattutto dopo la nascita dei figli, uno dei due partner (spesso la donna) inizia ad avvertire un calo del desiderio, e come questo porti con sé una catena di risvolti negativi sulla coppia (sensazione di rifiuto, senso di colpa, nervosismo...) che possono andare ad erodere la relazione.

Ma esiste un'alternativa alla narrazione comune (soprattutto in Italia) sul calo del desiderio femminile, che spesso ci porta a sentirci sbagliate: nel corso della nostra chiacchierata, Sara ci offre alcuni degli strumenti per avviare un cambiamento di mentalità e iniziare a ricontattare «da dentro» il proprio desiderio.

:: Le domande che ho fatto a Sara:

00:00 Introduzione e benvenuto.

02:48 Raccontaci chi sei e parlaci del tuo lavoro.

07:01 La paura dell'intimità: che cos'è e come si affronta?

14:37 Come possiamo «allenare» il desiderio sessuale?

16:21 Ci parli del punto di vista del partner che disidera di più?

33:14 Desiderio e attrazione sono la stessa cosa?

37:34 Parlaci del tuo percorso «Riaccendi il desiderio».

39:20 Conclusione e saluti.

:: Trovate Sara:

:: Nell'episodio menziono: 
  • Le altre professioniste sulla sessualità che seguo (in inglese): Esther Perel, Vanessa Marin, Emily Nagoski.

Conosci l'ospite

Carlotta: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. Oggi parlo di un tema di cui, se mi seguite lo sapete, amo parlare perché le sfide che ne derivano mi hanno toccata per anni in prima persona e poi so che anche voi amate quando io ne parlo parliamo di sesso, di sessualità nella coppia, di desiderio che manca e di come spesso questo ci possa sembrare un problema. Di sesso nella coppia ho parlato per la prima volta anni fa in un episodio del podcast, poi ne ho riparlato in un altro episodio del podcast a podcast poi ne ho riparlato in un altro episodio del podcast a grandissima richiesta e poi ne abbiamo anche parlato insieme ad Alex in un altro episodio del podcast se volete recuperarli li troverete tutti nelle nei relazionati nella pagina dell'episodio su la tela punto com barra podcast basta cercare il titolo dell'episodio o il numero la cosa che La cosa che mi porta di nuovo qui a parlarne di nuovo è che da allora ricevo ancora e continuamente messaggi di persone che mi ringraziano per averne parlato, e questo mi fa capire che se ne parla veramente troppo poco. Uno dei problemi che io riscontro in Italia è che non se ne parla secondo me in un modo che aiuta in un modo che fa sentire meno soli meno sbagliati per esempio non provo desiderio uguale qualcosa non va nella coppia devo rassegnarmi che sono sbagliata io e devo fare stesso controvoglia per soddisfare mio marito questa è un po la narrazione che sento da tanti da tante donne da tanti genitori non potrebbe essere più sbagliato l'aiuto vero che io ho ricevuto l'ho ricevuto tutto da persone che ne parlano in inglese come esser per Elvanes a Marines a Marines a Goski e in Italia non ne avevo mai sentito parlare nei termini in cui ne parlano negli Stati Uniti finché non ho trovato Sara Cavalieri che è la mia ospite di oggi quando ho trovato il suo account su instagram per me è stato come una boccata di aria fresca e sono stata davvero felice di vedere I contenuti che ascolto da anni in inglese finalmente anche per un pubblico italiano ho poi scoperto parlando con lei che si è formata proprio con la mia amatissima Ester per El e quindi porta proprio una voce nuova una voce fresca in Italia e ce n'è incredibilmente bisogno quindi sedetevi comodi e comode perché questa conversazione vi piacerà benvenuta Sara grazie per aver accettato il mio invito su educare con calma

Sara: Carlotta grazie mille ad aver invitato è un piacerissimo per me essere qui grazie mille.

Carlotta: Visto che io ti ho conosciuta da poco chi ti ascolta o chi ci ascolta in questo momento magari non ti conosce partirei proprio dalla domanda più difficile di tutte almeno questa è la domanda più difficile secondo me quando me la fanno ti va di presentarti che cos'è il tuo lavoro, che cosa fai e anche proprio che cosa ti muove nel tuo lavoro, perché io percepisco tantissima passione per quello che fai che è una cosa che ci accomuna e mi piacerebbe che anche chi ci ascolta da casa sentisse questa passione.

Sara: Assolutamente, guarda è una domanda difficile però provo a rispondere. Allora, appunto, io sono Sara Cavalieri e sono, diciamo, come formazione, nasco come coach, poi sono diventata counselor, sistemico relazionale. Mi sono occupata per anni di coppie, di famiglie e ho riscontrato sempre di più queste dinamiche all'interno delle coppie e delle coppie più spesso con figli in cui le donne mi portavano un calo di desiderio che poi appunto si riversava sulle dinamiche di coppia, ma di questo appunto parleremo insieme. Però, appunto, sono state tutte dinamiche che mi hanno sempre più interessato. Quindi mi sono formata poi successivamente come consulente sessuale in Italia, ma poi effettivamente la mia formazione viene di più da una parte estera che in questo momento in Italia non avevo riscontrato e appunto quindi mi sono formata appunto più all'estero su questi temi che in Italia.

E appunto io sono quattro anni ormai che lavoro esclusivamente attraverso il mio percorso che si chiama Riaccendi il desiderio con il quale appunto l'idea è che aiuto le donne a nutrire il desiderio all'interno della coppia. Proprio perché spesso la sessualità quando c'è e va bene nella coppia prende un'importanza del dieci por cento, una fetta di quello che poi è tutta la relazione. Quando ci sono delle cose che non funzionano diventa anche il novanta por cento perché diventa il problema che poi stira dietro tutto il resto che possono essere più discussioni, più sensazione di essere lasciato indietro, rifiutato, ma tu non mi capisci tutte queste dinamiche che poi alla fine vanno a diciamo anche erodere un po' la relazione di per sé. E quindi quello che faccio in questo momento è proprio questo: mi sono molto molto specializzata in verticale sul tema del desiderio perché è molto chiaro per me che non voglio entrare nel vi farò fare più sesso ma veramente per me il tema è ricontattare il desiderio soprattutto per le donne e riaffacciarsi all'idea che nonostante la narrazione che tu dicevi prima non lo stiamo facendo perché una coppia sana fa l'amore dieci volte l'anno.

Non lo stiamo facendo perché sennò mio marito poi si arrabbia e discutiamo di più. Bisogna tornare un po' al lo sto facendo perché c'è qualcosa qui dentro per me. Perché è mia questa sessualità e perché io la desidero. E per desiderare deve esserci una parte di lo faccio per me perché altrimenti lo faccio per te ma non lo voglio non so come dire no? Quindi un po' non so se assolutamente assolutamente

Carlotta: beh ti ho chiesto di farci sentire la passione e sicuramente l'hai fatto nel senso che sei già entrata, ti sei catapultata nel tema di oggi che abbiamo visto come tu hai detto e relazionato a tutto e tu hai accennato problemi di coppia, problemi di dialogo, problemi di ma in realtà si riflette tantissimo a trecentosessanta gradi su quella che è la nostra evoluzione personale, le nostre relazioni nel lavoro, le nostre relazioni con I nostri figli, la capacità di educare a lungo termine, quindi di scegliere come educare e non educare come siamo stati educati ed è per questo che questo tema mi appassiona così tanto ascolta andiamoci dritte, entriamoci di testa proprio parliamo di questo desiderio, parliamo di questo desiderio la frase tu lo saprai più comune che io sento dalle donne che mi scrivono dopo aver ascoltato il mio episodio del podcast o I vari episodi del podcast in cui ne parlo è non sento più desiderio, non ho voglia di fare l'amore e c'è una cosa in più visto che non ho voglia di fare l'amore quando lui si avvicina anche solo per un abbraccio, anche solo per un bacio, io lo respingo perché non voglio che pensi che arriveremo al sesso.

Questo è un tema particolarmente dolente per me una ferita ancora aperta perché è stata anche la mia esperienza con Alex e credo che sia proprio stato dettato da una grandissima paura che qualsiasi atto di intimità portasse al sesso, paura perché non ne avevo voglia, paura perché poi sentivo di dovermi forzare. Ci parli un po' di questo e ci parli un po' di come uscire da questo loop, da questa paura, come affrontarla.

Sara: Ci siamo entrati di testa proprio!

Carlotta: Di testa, di testa te l'ho detto!

Sara: Allora diciamo che appunto questa paura deriva spesso da questa dinamica che tu hai descritto molto bene, no? Cioè l'idea è più io e te facciamo poco spesso l'amore. Quando c'è una discrepanza di desiderio, quindi quando magari tu desideri di più, io adesso parlo dell'uomo della situazione, ma succede anche il contrario, Parentesi. Comunque. Più noi facciamo l'amore di rado, più tu uomo della situazione o persona desiderante della situazione, desidererai di fare l'amore con me.

Io dall'altra parte sentirò che tutti gli approcci che tu hai sono finalizzati a quello. E quindi c'è un circolo vizioso nel quale si entra per cui io ho donne guarda adesso penso a una mia cliente che è più di sessanta anni in realtà quindi sta con il marito da quaranta e lei è arrivata dicendo io so che lui andrà in pensione l'anno prossimo e mi sono abituata a uscire di casa quando lui è in casa per non essere per non dare l'idea di magari essere disponibile no? E quando noi abbiamo lavorato su queste dinamiche è venuto fuori proprio questo cioè è un pian piano io mi non so se scollego al termine giusto però mi allontano sempre di più quindi prima è non ti abbraccio perché poi mi arriva la mano sul sedere quindi io poi penso che tu vorrai e quindi non si fa poi magari non sto nemmeno nella stessa stanza con te che era successo a lei no? E pian piano si perde tutta questa mh come dire connessione anche a livello più ampio non connessione fisica o sessuale proprio connessione emotiva da parte di entrambi. Quindi l'idea qui è che veramente è un circolo vizioso quello che credo che sia il primo passo perché veramente qua non c'è un ecco I cinque passi per uscire da questa dinamica ci si lavora ci

Carlotta: si lavora per

Sara: tanto tempo ci saranno momenti in cui la sentiamo ritornare, quindi veramente però se devo scegliere qualcosa di io lavoro molto sul pratico, quindi se devo scegliere qualcosa di molto molto pratico da cui partire, allora mi verrebbe da dire che la prima cosa da fare può essere rendere sicuro quello spazio, cioè trovare una modalità per la coppia che sarà diversa per ogni coppia in cui io ti possa dire io ho bisogno, ho voglia, mi va di avere un abbraccio, di farci le coccole, ma sappi che non voglio andare oltre. Va bene per te. In questo modo si crea una sicurezza per me che tu non come dire non ti aspetterai, non richiederai e quindi io riesco a lasciarmi andare lì dentro perché il problema qual è? Che arrivandomi un abbraccio e pensando io subito chissà se si aspetterà qualcosa dopo o vado da un'altra parte, evito, o entro in allerta, quindi quell'abbraccio io non me lo godo, non ci sono lì perché sto pensando già cosa succederà dopo. Quindi la prima cosa da fare E

Carlotta: l'altra persona lo sente.

Sara: E l'altra persona lo sente certo e quindi c'è ti sento rigida e quindi c'è vabbè allora non ti abbraccio più poi mi dici tu quando vuoi e c'è questa dinamica che appunto si è si autoalimenta E quindi l'idea qui è veramente avere chiaro entrambi che si riparte da una cosa che io chiamo piacevolezza. No. Cioè veramente si riparte da difendiamo uno spazio che non sia sessuale in cui tu ti possa rilassare, lasciar andare senza la paura di una, come dire, aspettativa e anche io dall'altra parte io magari che desidero di più posso godermi una parte di fisicità che altrimenti sento che comincia a proprio scappare, mancare okay? Riparte da qui

Carlotta: effettivamente è proprio la connessione ci parliamo a volte sopra se sentite qualche voce che arriva sopra o prima o dopo è perché siamo in differita queste sono la è la bellezza della della live della diretta quello che hai detto appena adesso mi colpito parecchio perché effettivamente proprio una cosa che ricordo che Alex mi diceva spesso mi diceva sento proprio che mi manca quella connessione non so come riprenderla non so come ritrovare quella connessione non è tanto che io devo per forza fare l'amore ma è proprio che ho bisogno ho voglia di quella connessione con te perché tu sei la mia figura di riferimento sei la mia figura primaria di attaccamento poi insomma questa frase sì è evoluta e con la nostra evoluzione però è proprio questo è proprio che nel momento in cui ci priviamo di quella connessione andiamo piano piano a creare crepe nella relazione in tutta la relazione e quindi è molto bello quello che hai detto di creare piccoli momenti di piacevolezza ma soprattutto di creare uno spazio sicuro in cui sentire questa connessione che magari può essere mezz'ora tutte le sere ci abbracciamo con la promessa che per un mese non ci sarà sesso, cioè un mese.

Anche se quell'abbraccio ci porta a volere sesso non lo facciamo, per esempio è una cosa valida questa l'ho sentita mi sembra da Vanessa Marin

Sara: ma molto ma molto anzi questa si chiama proprio allenare il desiderio cioè io desidero quando appunto quello che stavo dicendo prima ma si completa perfettamente con quello che tu dici è che se c'è una cosa una che per me è importante che le persone si portino a casa anche dal mio percorso è che il desiderio si crea di base dalla piacevolezza che sembra una roba molto scontata detta così no? Però veramente non può esserci desiderio se non sento piacere che può essere la piacevolezza di una chiacchierata, di un momento di condivisione, di una fantasia, ma anche veramente di connessione fisica. Quella piacevolezza lì mi porta a dire io di te ne voglio ancora, che è il desiderio. Quindi quello che tu dici rispetto a come dire difendere uno spazio in cui sentirsi sicuri per connettersi fisicamente è veramente anche un cioè dicendo per un mese poi non lo faremo anche se viene fuori il desiderio di farlo è un coltivare quel desiderio perché è un coltivare una piacevolezza che mi porta a dire ne voglio ancora, che mi porta a dire vorrei ma cavolo non si può, quello nutre il desiderio.

Carlotta: Esatto esatto e questo secondo me è bellissimo è un primo passo incredibilmente importante. Ok ho quindicimila domande in testa in questo momento per te sto velocemente cercando di sceglierne una nel mio cervello abbiamo parlato tanto della persona che desidera di meno Non lo so perché ma sento di voler fare un accenno anche alla persona che desidera di più e forse tra le tante domande che ho in mente vorrei farti questa: dal punto di vista del partner che desidera di più è faticoso, è faticoso perché e io lo capisco, capisco molto bene quel punto di vista, capisco perché probabilmente si rispetta la volontà di chi meno desiderio ma poi allora dove sta la volontà di chi ne di più? E questo per me è un punto molto dolente credo per tanti uomini o tante persone che desiderano di più perché è vero è brutto fare stesso controvoglia è vero non vuoi forzare il tuo la tua partner non vuoi forzare il tuo partner ma allora dov'è la mia volontà?

Sara: È una è veramente qualcosa di molto faticoso da vivere È molto faticoso per tanti motivi. Uno quello che hai detto tu, cioè e allora dov'è la mia volontà? Un altro è quello di sentirmi costantemente o spesso appunto quello che loro cioè che viene che spesso sento dire come rifiutato. Quindi non è soltanto non è rispettata la mia volontà tra virgolette, no? Non c'è spazio per il mio desiderio, ma è il classico scambio classico scambio tra due persone che io vedevo quando lavoravo con le coppie un po' all'ordine del giorno, da una parte c'è ma come fai a pensare sempre al sesso?

Non ti viene in mente altro, abbiamo duecento cose da fare e da pensare e l'altro che risponde ma come fai a non dargli nemmeno un po' di importanza? Cioè, spesso mi sono trovata a intuire che dietro il desiderio di sessualità ci fosse molto un desiderio di connessione e questo è un altro tasto dolente perché ovviamente è un po' come se tu andassi a dirmi che per te non è importante la connessione che io voglio con te, no? E mi sono trovata spesso all'interno delle coppie a fare ragionamenti su appunto la classica domanda che io faccio spesso è quando cerchi sesso cosa cerchi? E senza generalizzare perché veramente non si può. Diciamo che le persone che venivano da me erano persone che comunque stavano insieme da tantissimo.

Non ci vai da qualcuno che ti può aiutare per una relazione perché stai insieme da sei mesi, in genere vai quando ci sono già delle dinamiche avviate

Carlotta: eccetera. Bisognerebbe però, sarebbe veramente importante secondo me andare prima prevedere invece che curare. Sarebbe io penso che è una cosa che ho detto tante volte, penso che sarebbe importantissimo che tantissimi ragazzi giovani che iniziano una relazione andassero a mettere un po' ragazzi giovani che iniziano una relazione andassero a mettere un po' le anatree in fila, no? Come si dice in inglese, a capire un po' che cosa stiamo facendo, qual è il lavoro che stiamo facendo qui, no? Sì, sì.

Spatare miti. Vero, benissimo,

Sara: benissimo Però ecco quello che veniva spesso detto dagli uomini era voglio sentirmi bello ai suoi occhi, voglio sentirmi connesso, voglio sentire che sono importante per lei, che mi ama. Spessissimo gli uomini che vengono rifiutati dicono cose tipo: Ma allora non mi ami più? Ma allora c'è un altro? Ma allora non mi vedi più bello? No?

E quando io lo chiedevo alle donne non era connessione quello che cercavano nel sesso perché spesso la connessione la cercavano con un abbraccio, con la coccola, con una bella chiacchierata Quello che cercavano nel sesso era spegnere il cervello, era divertirmi, giocare, sentirmi più leggera, poi ognuno le sue, no? Sentirmi più femminile. Quindi veramente veniva fuori questa cosa. In un'ala di

Carlotta: tutto questo puoi sentirlo se senti che il sesso è un dovere?

Sara: E niente di tutto questo puoi sentirlo se senti che il sesso è un dovere, assolutamente. Però veniva fuori questa strana roba per cui gli uomini cercano quasi quasi sesso per amore e le donne cercano quasi quasi sesso per divertimento, no? La dico un po' così però per me era interessante. E'

Carlotta: molto interessante. Mi piace molto questa domanda: che cosa cerchi quando cerchi il sesso? Questo credo che sia una buona domanda che spero che possiamo lasciare come semino a chi ci sta ascoltando da casa perché credo che a volte cercare l'intenzionalità cercare proprio il perché di una determinata sensazione che provi andare un pochino a fondo di quella sensazione scavare aiuta tantissimo poi a sviscerare quindi secondo te per sentirsi meno rifiutati queste persone che hanno più desiderio, per sentire che in realtà non stiamo rifiutando loro, stiamo rifiutando il sesso in quel momento, Come risolviamo questo paradigma? Non c'è, lo so che non c'è una bacchetta magica, ma se potessi dare un solo consiglio a loro e dire ehi, pensala così, guardala da questo punto di vista perché almeno nell'educazione a lungo termine spesso parte tutto dalla mentalità e dalla prospettiva per poi prima ancora degli strumenti. Cosa gli diresti?

Sara: Allora, io credo che questa sia una cosa da guardare sempre all'interno della relazione. Quindi verissimo quello che dici per fare capire a loro non sto rifiutando te, ma sto rifiutando il sesso. È assolutamente qualcosa da cui partire, cioè è veramente una bella conversazione da avere. Quando io ti dico di no, dico di no a quella cosa lì. Non sto dicendo di no a te.

E rispetto appunto a quello da cui sono partita, no? Cioè quando io cerco te, cerco la connessione con te, per questo il sesso per me è così importante. Quindi quando mi arriva un non sto rifiutando te, sto rifiutando il sesso in questo momento potrebbe essere difficile da comprendere. Quindi una cosa utile che si può fare è avere una conversazione insieme su cosa mi potrebbe essere utile per entrare in una dimensione più come dire erotica con te che non significa cosa mi potrebbe aiutare a fare sesso con te okay? Significa se tu tarchi connessione attraverso questa parte e probabilmente io ci sono per la connessione semplicemente non voglio sesso in questo momento allora potrebbe essere utile fare questo tipo di ragionamenti che potrebbero portare a quello che già abbiamo detto potrebbero portare a come faccio a farti sentire al sicuro all'interno di un abbraccio di una serata in cui facciamo non so coccole sul divano e ricominciare a piccoli passi da lì.

Una cosa che per me è utile sottolineare in questo momento se parliamo di una visione, un mindshift, come dicevi tu, quindi da un approccio più mentale, può essere che quando sei la persona più desiderante non è qualcosa che è, come dire, parlare di come ti fa stare male il pasto di non fare sesso con tua moglie o tuo marito non è qualcosa che aiuterà a farlo più spesso probabilmente. Richiederlo non è qualcosa che aiuterà a farlo più spesso probabilmente. Entrare nella mentalità che se io sono già in questa chiamiamola bolla in questa dimensione in cui mi sento che voglio entrare nella sessualità e tu non ci sei ancora, quello che posso fare io è capire come faccio a invogliarla ad entrare con me. Quindi, come faccio a io faccio sempre questo esempio, te lo dico in due minuti e poi finisco di parlare, ma giusto perché secondo me rende molto l'idea.

Carlotta: Se io ho io ti ascolterei fino a domani, quindi non preoccuparti.

Sara: Allora dammi un'idea tu no? Faccio prendo te hai un piatto preferito tuo piatto

Carlotta: o lo vuoi indovinare? È una cosa che in cui devi indovinare dimmelo pure okay la pizza il mio piatto preferito

Sara: okay okay allora diciamo che tu sei invitata a casa mia per un aperitivo alle sette di sera e sei appena stata al matrimonio del cugino del fratello di tuo nonno okay? Quindi sei piena come un uovo però vieni a casa mia perché invitato all'aperitivo okay? Quando entri ti dico guarda sto cucinando la pizza io la faccio buonissima c'ho il forno apposta per fare la pizza e tu mi dici guarda tutto molto bello ma io sono piena Io controllo lo stomaco, ti dico Sono piena però mi bevo uno spritz volentieri con te. Ok? Quindi noi ci mettiamo lì, beviamo uno spritz, facciamo due chiacchiere, io ti dico, tu mi dici, ridiamo, tutto molto bello.

La pizza comincia a cuocere, quindi c'è questo profumino di pizza nell'aria. La pizza esce dal forno e io ti dico ne vuoi un pezzo? E tu continui a dirmi guarda onestamente sono molto piena, è molto bella, è molto profumata ma sono molto piena. Ok. E continuiamo a parlare, a divertirci insieme, c'è una bella atmosfera, io mangio un po' di pizza e ti dico: Dai un pezzettino l'ho fatta io.

E tu dici: Guarda, hai una faccia così bella, dai fammi sentire un pezzettino di sta pizza, no? E magari l'assaggi, ti piace e ti piace così tanto che te ne prendi un altro pezzo e alla fine finisce che ti sei mangiata a mezza pizza, continui a pensare che non avresti dovuto mangiare, ma te la sei goduta! E' stato bello! Perché? Perché non hai controllato fammi controllare ma ti sei fatta invitare all'interno di un'atmosfera che si è creata, ok?

Quindi tornando alla domanda perché l'ho presa larga ma un senso, da una parte c'è la persona che desidera è quella che sta cucinando. Bisogno di entrare nella mentalità che non ti devo dire però se non mangi la pizza ci rimango male. Ma c'è bisogno di dire se non la assaggi te la perdi, ma ti perdi una roba fantastica perché ci potremmo divertire così tanto insieme, guarda qui quello che ho preparato, guarda qui quello che non ti fa un po' voglia. Cioè invitarti a. E dall'altra parte c'è il rimanere aperti da parte magari di chi non prova desiderio.

Una cosa che ho notato spesso, per questo ti dico che è un lavoro da fare però insieme volendo farlo, è che quando io sento No aspetta non ho desiderio è come quando sento controllo Ho fame o non ho fame? Ed è come se io sento che ho desiderio allora questo mi dice vai quando sento che non ho desiderio allora questo mi dice fermati, no? È un po' come per la pizza io assolutamente non sto parlando di farlo senza consenso, non è questo quello che sto dicendo, di forzarsi non è questo ok? Ma anche quella attitudine un po' di stare a guardare, di avere anche un po' quell'idea di dire all'altro vedo che hai molto desiderio io ancora non sono lì vuoi provare a convincermi cioè vuoi no?

Carlotta: Esatto sono aperta a quella possibilità che magari mi piacerebbe lasciarmi convincere. Ecco sono aperta rimango aperto. Questo tra l'altro ne parleremo dopo perché ho una bella domanda per te ma mi è piaciuto veramente tantissimo questo esempio che hai fatto. Non so come mai ma credo che abbia veramente credo che abbia veramente moltissimo senso perché tutte le volte che sento un paragone con il cibo funziona e dici ho capito e comunque stiamo un po' ripetendo la stessa cosa con parole diverse ma credo che quello sia proprio il il punto no? Alex mi dice sempre prima hai detto una cosa bella secondo me che vorrei ripetere anche non possiamo trovare la connessione parlandone.

Alex mi dice sempre we can't talk are way to connection. Non possiamo parlare per ritrovare la connessione. La connessione non è parole e quindi mhmm magari poi quella sera la pizza proprio non ne ho voglia. Magari quella sera ti dispiacerà non la mangerò magari me la mangerò il giorno dopo fredda okay? E quindi è importante che lo diciamo questo non è poi per arrivare e dire devo mi deve la devo convincere no?

Quella non è l'aspettativa l'aspettativa è nutrire quella connessione proprio come abbiamo detto dall'inizio dall'inizio della nostra chiacchierata ormai.

Sara: Qui aggiungo una piccola cosina che veramente appunto rispetto a quello che stai dicendo ci sono tante coppie che dopo tanti anni si guardano sul divano a un certo punto e ti dico e si dicono o ti va dai ci sono non ci sono I bimbi un quarto d'ora facciamo no? Ecco questo era quando se noi siamo in una situazione in cui abbiamo una dinamica in cui il desiderio manca possiamo partire da lì e questo è cucinare la pizza. Come dicevi tu non è il la convincerò, ma veramente il metterci un pochino più di giocosità, di leggerezza, di novità all'interno di quello che possiamo fare nell'ottica di invitare l'altro e non di chiedere ma dai ti va? No, ma non ti va mai. Non è questo.

Esatto. È un po' un creare quell'atmosfera.

Carlotta: Sì questo è molto bello che l'hai ripetuto quindi c'è da una parte quella giocosità quel creare l'atmosfera e dall'altro c'è quel rimanere aperto alla possibilità alla possibilità che magari adesso non mi va ma magari tra dieci minuti sì c'è questa possibilità che è anche molto bello il pensiero secondo me. Ho ancora una domanda relazionata in realtà al desiderio. Questa domanda mi è arrivata da Instagram quando ho parlato non mi ricordo più l'ultima volta che ho parlato di coppia e mi scritto te la leggo proprio sento che nella mia relazione c'è tutto tranne l'attrazione che non provo più per il mio compagno Lui mi desidera ancora, invece. E ho avuto il coraggio di parlare di questo con lui. Sono a pezzi, lui è la mia persona, come hai descritto nel tuo ultimo post, credi che il nostro rapporto sia da considerarsi finito?

E io quando ho letto, al di là di tutto quello che abbiamo detto adesso del desiderio, ho letto ma mi lasciato una una domanda chiara nella mia mente: desiderio e attrazione sono la stessa cosa?

Sara: Qui si va su appunto teorie e idee personali ovviamente, no? Però a livello personale io credo che attrazione e desiderio siano due cose molto diverse. O meglio il desiderio può portare all'attrazione cioè creare desiderio mi porta a sentirmi attratto dall'altro Però credo che l'attrazione sia qualcosa che può, come dire, mettiamola così: io posso essere attratta da qualcuno che magari non conosco, che magari non lo

Carlotta: so,

Sara: mi per qualche motivo mi pare molto interessante, magari l'ho visto su un palcoscenico, magari però l'attrazione è più qualcosa di veramente possiamo dire la chimica, cioè quella chimica che c'è che magari non si spiega, che è molto fisica, che è molto cioè fisica nel senso di istintiva. Io credo e voglio dire, ci ho fatto un percorso sopra su questo, che il desiderio sia qualcosa che si coltiva cioè il desiderio verso l'altro non può essere soltanto il quanto ti desidero fisicamente appena ti vedo esiste a livello iniziale in una relazione noi cresciamo all'interno di una cultura che ci dice che il desiderio è qualcosa di fisico e poi ci troviamo in un matrimonio dopo dodici anni, tre figli, il cane e non lo so, hai problemi di lavoro e pensiamo io passo da una parte del corridoio col bambino in braccio che si è non so, a cui devo cambiare il pannolino e dall'altra parte tu passi con la pila di vestiti da lavare, ci guardiamo e scatta l'attrazione. Non possiamo pensare questo Mhmm. Il desiderio all'interno di una coppia si coltiva non è più quell'attrazione magari istintiva animale in qualche modo che può esserci. Non so se ho risposto alla tua domanda o se tu hai

Carlotta: altro da aggiungere rispetto

Sara: a questo perché sono proprio riflessioni.

Carlotta: Personale credo che ogni coppia credo soprattutto che quello che hai detto sia molto interessante sul fatto che desiderio può quando nutri il desiderio poi può generare attrazione questo credo che sia un po' la base no cioè mette un po' in ordine anche perché aiuta anche secondo me un pochino ad accettare che quando cambiano I corpi, quando magari arriviamo a un certo punto che magari non c'è più quell'attrazione fisica che c'era all'inizio per esempio non significa che sia finito tutto non significa che allora tutto il desiderio cala significa che possiamo continuare a nutrire il desiderio che è una parte separata e da lì arriviamo al sentire l'attrazione lo stesso per quella persona ma ripartiamo allora tutto dall'inizio no? Cioè riascoltatevi l'episodio dall'inizio e ripartite dalla connessione per nutrire il desiderio ascolta dicci solo un attimo questo raccontaci di questo corso e percorso che hai che mi incuriosisce molto.

Sara: Sì, allora, Riace per il desiderio appunto è nato perché io vedevo questa difficoltà nelle coppie e quindi l'idea per me è stata prima di tutto lavorare nelle relazioni di coppia e poi vedevo che c'erano dei pezzettini invece che erano proprio da guardare a livello di della della della parte femminile diciamo, no? Perché c'è tantissimo, come dicevi tu all'inizio, da sapere sul desiderio che noi non sappiamo ancora. Cioè come funziona, come funziona il desiderio femminile rispetto al desiderio maschile, sono due cose diverse, funzionano in modo molto diverso, in modo diverso. Ognuna di noi funziona in modo unico, quindi quello che facciamo in questo percorso è proprio dare uno spazio tutto femminile. Io lavoro solo con le donne per nutrire la leggerezza, la giocosità, la connessione all'interno della coppia.

C'è uno spazio sulla comunicazione, però sicuramente ci sono spazi proprio anche su come funziona il desiderio per te, cosa lo crea, cosa lo frena, cosa lo inibisce, cosa lo aiuta a uscire, come puoi portarlo nella coppia, come conoscenza anche no per l'altro, come fate a crearla insieme questa parte qui. E quindi è un po' veramente un viaggio di scoperta e di cambiamento per le donne che vogliono mettersi in gioco e capire come proprio costruire e nutrire il desiderio per se stesse. E poi quando io conosco come funziono, come lo porto nella coppia. Questo è un po' l'idea.

Carlotta: Bellissimo. Mi piace mi piace moltissimo tra l'altro uno dei dei concetti più rivoluzionari per me quando lo scoprii allora anni fa fu proprio quello del desiderio reattivo invece che attivo. Scoprire quello mi fatto sentire infinitamente meno in colpa fatto sentire Alex infinitamente meno rifiutato c'è stata poi una fase in cui l'abbiamo utilizzato come scusa ne parleremo più avanti ma ma ho deciso proprio in questo momento perché qua educare con calma funziona così che oggi abbiam parlato di desiderio e questo sarà un episodio sul desiderio quindi per conoscere il sequel e tutto quello di cui parleremo invece adesso con Sara perché io e Sara continuiamo la conversazione ma voi la ascolterete nel prossimo episodio dovete aspettare la prossima settimana. Cercherò di fare in modo che escano consecutivamente questi due episodi in modo da non farvi aspettare lì con tantissima con tantissimo desiderio di ascoltare il prossimo o magari è meglio così lo nutriamo questo desiderio. E ringrazio tantissimo Sara per averci accompagnato in questo viaggio.

Io credo veramente che queste conversazioni siano un viaggio, un viaggio dentro di sé, dentro la coppia, dentro credenze limitanti e credo che sia infinitamente importante avere queste conversazioni. Quindi ti ringrazio veramente tanto mh a chi ci ascolta do appuntamento alla settimana prossima ritroverete sia me che Sara grazie Sara

Sara: Carlotta grazie mille a te per avermi dato appunto questo spazio super piacere grazie mille

Carlotta: e ovviamente trovate tutti I contenuti relazionati di cui ho parlato nella pagina del podcast su latella punto com barra podcast scrivete il numero dell'episodio, il titolo, cercatelo, ci trovate e lì potete anche avviare una conversazione scriveteci nei commenti facciamo crescere queste conversazioni prendiamole meno tabù non nascondiamoci dietro l'anonimato parliamone parliamone parliamone perché la condivisione avvicina ci fa sentire meno soli ci fa sentire meno sbagliati non mi rimane che augurarvi buona serata buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo ciao ciao

Hai modifiche non salvate -
Grazie per aver registrato questo episodio
Carlotta
e
Sara Cavalieri
🙏🏻🧡 veramente molto interessante e pieno di spunti di riflessione. Oggi in un libro mi sono imbattuta in un concetto molto interessante e mi siete subito venute in mente. Premetto che non ho ancora ascoltato la seconda parte dell’episodio e magari ne potreste aver già parlato voi. Si parlava di come fare l‘amore sia l‘atto che si avvicina di più alla sintonizzazione emotiva tra madre e figlio. E continuavano dicendo che l’atto sessuale implica la percezione dello stato soggettivo dell‘altro, la condivisione del desiderio, un‘armonia di intenzioni e un‘attivazione reciproca sintonizzata. Nel migliore dei casi fare l’amore è un atto di empatia reciproca. Mi è piaciuta  tantissimo questa lettura dell‘atto sessuale e volevo condividerla 🧡 
Hai modifiche non salvate -
Il desiderio per il prossimo episodio é già alle stelle 🤩😆
😍💜
Hai modifiche non salvate -