224. Sesso, desiderio e diritto di dire no: sfatiamo alcuni miti | con Sara Cavalieri
In questo episodio di Educare con calma continuo la mia chiacchierata con Sara – counselor sistemico relazionale che aiuta le donne a ritrovare il proprio desiderio e nutrirlo all'interno della coppia.
Parliamo anche di come avviare o nutrire una comunicazione efficace sul sesso e vi porto infine un mio aneddoto personale sul diritto di dire no.
:: Le domande che ho fatto a Sara:
00:00 Introduzione e benvenuto.
01:06 Come si fa a riaccendere il desiderio quando non si sa più «come fare», perché non si è più abituati a gesti affettuosi?
06:24 Sensazione di fastidio verso i gesti d'affetto del partner più desiderante: come si può smettere di sentirsi sbagliatǝ?
10:22 Chiarire le intenzioni: cosa può fare il partner più desiderante per aiutare?
13:01 E se uno dei due partner non vuole parlare di sesso?
18:07 È importante imparare a comunicare ciò che ci piace e ciò che non ci piace durante l'atto sessuale?
20:38 Cosa possiamo fare se il lavoro da fare per arrivare a una sessualità soddisfacente ci sembra troppo faticoso?
24:35 Vale cambiare idea (anche nella sessualità)!
25:46 Aneddoto di Carlotta: diritto di dire no e apertura alla possibilità.
30:40 Sfatiamo un mito con una domanda «classica»: quante volte deve fare l'amore una coppia per essere «sana»?
:: Trovate Sara:
Conosci l'ospite
Carlotta: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. Ve lo promesso la scorsa settimana non me ne sono dimenticata sono di nuovo qua con Sara Cavalieri ciao Sara
Sara: Ciao Carlotta
Carlotta: Nello scorso episodio se non l'avete ancora sentito vi invito a recuperarlo abbiamo parlato di desiderio siamo partite proprio dalla base da un po' una mentalità di base per approcciare la conversazione
Speaker 2: sul desiderio. Oggi invece
Carlotta: mi piacerebbe parlare desiderio. Oggi invece mi piacerebbe parlare con Sara di alcune domande che sono un po' falsi miti secondo me sulla sessualità, poi magari Sara me lo confermerà o no. Sentiti libera di contraddirmi per favore
Speaker 2: perché magari sono mie credenze limitanti esatto
Carlotta: e poi nello scorso episodio vi ho fatto un po' uno spoiler di una conversazione che mi piacerebbe avere con Sara proprio su quello che è una mia esperienza personale, un mio aneddoto personale. La prima domanda che mi piacerebbe farti è per fare un po' una transizione dall'episodio passato, perché nell'episodio passato tu m'hai detto, cioè questa è stato il l'idea chiave, dobbiamo ripartire dalla connessione per nutrire il desiderio o per riaccendere il desiderio, come si chiama anche uno dei tuoi percorsi. Lo sintetizzo moltissimo, andate ad ascoltare l'episodio perché Sara l' detto infinitamente meglio. Se vogliamo arrivare a una relazione diciamo anche fisica più nutriente non dobbiamo andare a risolvere la relazione fisica. Cioè il nostro obiettivo non è il sesso, il nostro obiettivo è la connessione.
La connessione significa magari anche solo accogliere l'abbraccio mettendo dei confini personali chiari dicendo ok io ho voglia di questo abbraccio, ho voglia di stare con te stasera, di abbracciarci per mezz'ora a letto, non voglio che porti al sesso perché allora lì mi irrigidisco. Quindi questo è un po' la premessa. L'ho spiegato un po' malino ma nell'episodio passato l'abbiamo spiegato bene. Però che cosa succede Sara se una donna ti dice io però è talmente tanto che sono in questa situazione che a me anche quell'abbraccio cioè io non so da dove ripartire Non è questione di ok accetto l'abbraccio, mi mentalizzo io sul fatto che non porterà il sesso, l'altra persona mi capisce, che io proprio non so come andare e toccare, non so come andare a abbracciare c'è proprio questo gap tra di noi e nell'episodio passato abbiamo detto non si può ritrovare la connessione parlando Come si fa in quel caso?
Sara: In quel caso io partirei da un'altra domanda che è: E lui? Lui sa come abbracciarti? E tu riesci a ricevere? Mettendo linee guida chiare, no? Cioè ho bisogno di ricevere più abbracci da te ma nient'altro.
Poi lì si aprono tutta un'altra serie di porte, no? Perché riesco a ricevere, non riesco a ricevere, cosa faccio per allenare questo aprirmi pian piano, posso partire dall'abbraccio, sento l'abbraccio troppo intimo, posso partire da ci teniamo per mano. L'idea qui è veramente quella di personalizzare, poi perché ognuno la sua storia, il suo vissuto, come si sente in determinati momenti. Però la prima domanda che ci si può fare è: qual è il primo passettino possibile per me da fare verso quello che voglio raggiungere. Quindi se io voglio raggiungere, che ne so, una di nuovo sessualità col mio compagno o voglio raggiungere il desiderare il mio compagno non posso zompare da zero a mille okay?
Si può fare il passaggio di cosa sento possibile oggi? Sento possibile stare ferma a ricevere? Sento possibile darci la mano? Sento possibile, come la mia cliente di sessanta anni che dicevo nell'episodio precedente, stare nella stessa stanza con mio marito? Una delle prime cose che lei mi portato è stata, è stato bellissimo perché siamo stati nella stessa stanza, io stiravo, lui guardava la TV e non mi sono sentita che volevo scappare.
Carlotta: Questo è incredibilmente emozionante tra l'altro nel senso che ti fa proprio capire quanto bisogno ci sia di parlare di queste conversazioni, quanto bisogno ci sia di aprire queste conversazioni e fare in modo che smettano di essere tabù perché è commovente quello che hai appena raccontato e questo secondo me è molto bello che ci sia ci siano figure come la tua che possano aiutare a fare quel passo in più a fare quel passettino per chi il percorso per educare a lungo termine noi abbiamo creato proprio una lezione per la coppia con cinquanta idee per appuntamenti romantici. Non importa dove si possono fare anche a casa sono è un PDF con cinquanta cartellini da ritagliare si può decidere si può metterli in una in una scatola e poi prenderne uno ogni settimana l'abbiamo pensato per tutto l'anno uno a settimana proprio per arrivare lì no? Per fare quel piccolo se avete l'abbonamento potete andare a cercarlo nel percorso per educare a lungo termine c'è però anche un'altra un'altra sfumatura di questa domanda che credo che sia altrettanto dolorosa e faticosa per entrambe le parti coinvolte e credo che la risposta sarà un ripetersi ma ripetiamo repetita iuban ripetiamo più che una domanda è un'affermazione ricorrente tra le donne e mamme con cui parlo che è una sensazione di fastidio tipo mio marito poveri mariti stiamo sempre prendendo I mariti come partner più desiderante e le donne come partner meno desiderante Sara l' detto molto chiaramente nell'episodio passato ci sono anche casi al contrario perdonateci per questa perdonatemi per questa generalizzazione sarei stata molto più brava a parlare di persona che desidera di più e persona che desidera di meno quindi riformulo una conversazione ricorrente tra le persone che desiderano di meno è la sensazione di fastidio mi dice quando viene e mi dà un bacio o magari io sto facendo I piatti viene da dietro e mi abbraccia mi dà proprio un fastidio sento immediatamente questa sensazione di fastidio salire e non so esattamente a che cosa relazionarla tu che cosa ci diresti per farle sentire meno sole anche meno sbagliate e magari anche aiutare un pochino a cambiare prospettiva perché io penso che non siamo
Speaker 2: sole questa sensazione comune
Sara: Assolutamente. Che è un po' il motivo per cui mi sono messa su Instagram a parlare di queste cose perché avevo tante persone che mi dicevano ma sono sola, sono sbagliata, la risposta easy è no. Quindi no. Lì la riflessione secondo me importante da fare è che probabilmente il fastidio non viene dal bacio. Probabilmente il fastidio non viene da tuo marito o dalla persona che desidera di più.
E spesso quando mi portano alle mie clienti questa riflessione, questa difficoltà, io chiedo se hanno figli se arriva tua figlia mentre lava I piatti e ti chiede un bacio. Hai la stessa reazione proprio anche fisicamente, no? Hai la stessa sensazione? Novantanove su cento la risposta è no. Perché quando mia figlia arriva e chiede un bacio io posso fermarmi, darle un bacio e tornare a fare quello che stavo facendo perché spesso mi dicono lei vuole solo un bacio.
Quindi la domanda qua diventa: E tuo marito invece cosa vuole? Che non è magari quello che vuole lui, ma è quello che tu ti stai sentendo,
Speaker 2: ti stai raccontando che lui vuole.
Sara: Quindi, se mio marito arriva raccontando che lui vuole. Quindi se mio marito arriva da dietro e mi dà un bacio sul collo mentre sto lavando I piatti e io sento quello non come un bacio tipo quanto sei bella, quanto ti amo, vado a fare le mie cose dall'altra parte ma come un ricordati che io e te è una settimana che non si fa niente. Quindi magari non adesso che ci sono I bambini ma questo bacio ti vuole ricordare che questo probabilmente mi infastidisce. Cioè è detta in parole molto meno parole è possibile che il fastidio arrivi da una sensazione che l'altro richieda qualcosa da me. E quindi io sono sulla difensiva.
Quando l'altro è mia figlia so che non c'è una richiesta dietro so che c'è un mamma quanto ti voglio bene la accolgo in maniera completamente diversa. Quindi qui l'allenamento potrebbe essere: forse quando tuo marito arriva e ti dà un bacio può essere un messaggio di quanto ti amo e vado via a fare le mie cose.
Carlotta: E una cosa che aggiungerei è che anche dal proprio perché l'abbiamo vissuta noi in prima persona anche dall'altra parte può essere proprio una frase studiatevi un piccolo copione ditelo ehi questo bacio non significa che voglio arrivare al sesso significa semplicemente che ti amo significa semplicemente che ti ho vista e avevo voglia di darti un bacio e lo so che a volte sembra difficile e questa è relazionata tra l'altro alla mia prossima domanda so che sembra difficile parlare di queste cose ma è difficile anche educare diversamente da come siamo stati educati eppure grazie a piccoli strumenti, a copioni, riusciamo se vogliamo riusciamo a dire frasi diverse da quelle che dicevano I nostri genitori questa è la stessa cosa possiamo usare piccoli copioni almeno per noi questo funzionato tantissimo il fatto che Alex venisse lì e mi dicesse ehi questo non significa che voglio sesso? Anzi sì cioè lui ci scherza sempre no? Lui dice sì sì cioè lo voglio non non fraintendermi se vuoi andiamo adesso però
Speaker 2: però ecco anche questo l'umorismo e
Carlotta: soprattutto ti fa uscire, almeno a me fa uscire da quella sensazione di loop mentale in cui entro, quella che proprio dicevi tu no? Ecco adesso mi hai dato un bacio che cosa vuole devo devo difendermi quindi devo devo se io non lo voglio devo ricordarmi di star di separarmi e tutte le cose che abbiamo detto detto prima Quindi il lavoro di entrambi come sempre.
Sara: Sì. E come dici tu chiarire le intenzioni è utilissimo per mantenere proprio una sorta di mi sento al sicuro qua dentro anche per la parte meno desiderante no? Quindi è un okay posso rilassarmi esatto
Carlotta: c'è questo spazio sicuro di cui parlavamo prima che poi è lo stesso spazio sicuro che nell'educazione a lungo termine parliamo quando parliamo di fare in modo che I nostri figli abbiano uno spazio sicuro per poter esprimere le proprie emozioni senza sentirsi giudicati senza sentirsi umiliati ma sentirsi accolti è la stessa cosa se voi andate a riascoltare tutto quello che abbiamo detto sullo spazio sicuro e pensando nella vostra mente all'educazione a lungo termine è uguale il lavoro lo state già facendo lo sapete fare se siete qua da un po' e se non siete qua da un po' rimaneteci perché lo saprete fare, è solo questione di pratica, di abitudine e di mentalità. Proprio riguardo al dialogo però c'è anche un'altra fatica da affrontare. Che cosa succede quando uno dei due non vuole parlare di sesso? E non mi riferisco solo, ma anche, al non voglio parlare di quello che ti piace, di quello che non mi piace, mi mette a disagio parlarne nell'atto sessuale, ma proprio anche non voglio parlare di sesso, cioè questa non è una conversazione che possiamo avere anche solo per risolvere dei problemi legati o delle sensazioni personali, non chiamiamoli problemi, delle sensazioni personali legate al sesso.
Cosa si fa in questo caso?
Sara: Allora dato che appunto è vero che non si può come dire ricostruire la connessione attraverso il il dialogo però il dialogo è una grossa parte rispetto a è è importantissima rispetto a cosa sta succedendo a te cosa sta succedendo a me come la vivo io e come l'avevi tu per capire dove siamo è molto è utile parlarsi. Quindi intanto bisogna capire qual è la parte perché poi è diverso se io non lo desidero e non ne voglio parlare o io ti desidero molto ma non te ne parlo. Classico esempio è: Non ti desidero e non ne voglio parlare e quindi la persona più desiderante si ritrova da sola a desiderare e questo è faticosissimo. Dall'altra parte, se c'è una persona che non desidera ma ne vuole parlare, ma la persona desiderante non ne vuole parlare, succede anche questo Ed è un vabbè, allora io non ti cerco, non ti dico niente, fai tu, quando vuoi mi vieni a cercare, io mi astengo da qualsiasi cosa. E chiude.
E a quel punto c'è una persona dall'altra parte che non desidera, scusami, ma non dove aggrapparsi.
Carlotta: Poi quella è una richiesta d'aiuto, cioè è un meccanismo di protezione personale anche, anche da vedere in quei termini, no? Ok, fai tu perché io sono stufo di cercarti sentirmi rifiutato, di provarci e sentirmi sbagliato eccetera eccetera eccetera poverini sto utilizzando di nuovo tutto al maschile, me ne rendo conto, ma è proprio
Speaker 2: non riesco a cambiarlo Ci sto provando dai, sto allenandomi.
Sara: Sono faticose entrambe le posizioni, diciamo che appunto lì la cosa più utile che mi viene in mente di fare è proprio rivolgersi a qualcuno che ci aiuti a prendere in mano questa situazione e parlarne. Una cosa che utilizzo a volte perché mi piace dare proprio strategie pratiche come abbiamo già detto, una cosa che può essere utile magari a volte ma non è risolutiva perché in questo caso veramente se ci sono dei blocchi nel parlarne potrebbe essere veramente utile rivolgersi a qualcuno che faccia da ponte in qualche modo. Però ricordiamoci sempre che la comunicazione non passa soltanto attraverso il dialogo. Cioè potremmo sviluppare cose in cui noi ci sentiamo comodi. Quindi io non riesco a parlare di sesso, io non riesco a parlare del mio desiderio, però vorrei: posso scrivere, possiamo parlare di qualcosa di difficile per noi scrivendoci una lettera invece che parlandone a voce possiamo parlarne non lo so via WhatsApp poco romantico vero però può essere un canale che magari dal dal vivo non riusciamo a utilizzare e quindi possiamo utilizzare altre cose che ci aiutino a parlare di questa cosa di nuovo queste sono strategie a spot non sono magari risolutive se c'è un problema veramente di questo tipo credo che la cosa migliore sia andare da qualcuno che può fare da ponte tra di noi e aiutarci a riconnetterci a questa conversazione
Carlotta: insieme. Sì perché poi il rischio quando non c'è questo tipo di dialogo è proprio un pochino quello che dicevi prima riprendendo un'espressione che hai usato tu che a me piace anche sempre molto dalla mia carissima Brené Brown che poi la storia che ti racconti nella tua testa diventa tutta un'altra cosa dalla realtà quando non porti questa storia all'altra persona, quando non condividi quello che provi, quando non riesci a comunicare quelli che sono I tuoi veri bisogni, quelle che sono le tue vere paure perché poi magari in fondo c'è c'è una paura di fondo o c'è una vergogna o c'è un'emozione che non sappiamo che cos'è esattamente e se non ne parliamo non possiamo esplorarla e quindi questo credo che sia veramente importante. E invece secondo te è importante comunicare o imparare a comunicare che cosa ci piace proprio nell'atto sessuale o è qualcosa che meglio semplicemente fare?
Sara: Ma allora questa è una domanda interessante. Io la vedo un po' così. Credo che per quanto noi possiamo, tornando al desiderio quello che dicevamo la scorsa volta, per quanto noi possiamo lavorare sul desiderio, capire che è reattivo e non spontaneo, che magari per alcuni funziona in un modo, per altri in altro, come lo nutriamo insieme nella coppia, eccetera. Se poi arriviamo ad un atto sessuale che non ci piace, in altre parole che non sentiamo desiderabile, questo desiderio si spegne. Cioè non c'è niente da fare, no?
Proprio perché se io sento qualcosa desiderabile lo desidererò. Altrimenti è un po' difficile. Per cui costruire una sessualità appagante è fondamentale per desiderarla. Poi di nuovo io non sono purista sul come. Ci sono coppie che ne parlano tranquillamente a cena di quello che ti ricordi che abbiamo fatto la settimana scorsa che mi è piaciuto tanto, vorrei provare a fare quest'altra cosa.
Ci sono coppie che ho conosciuto che addirittura si scrivevano copioni insieme per organizzarsi scene che avrebbero voluto vivere nella sessualità oppure ci sono coppie che invece hanno più magari difficoltà a guardarsi occhi negli occhi davanti a un bicchiere di vino a tavola e parlare di quello che mi piacerebbe che mi facessi. Però hanno una buona intesa a livello di durante l'atto sessuale posso dirti mi piace questo, no quello, fammi quello. Ognuno trova un po' il suono. Io credo che qua la cosa fondamentale sia che sia funzionale per quella coppia, cioè che si capiscano e che vengano fuori cose belle per entrambi e che questo crei una sessualità che, come dire, senso desiderare per loro.
Carlotta: Esatto, sì, come dice Ester, senso che stai facendo non vale la pena
Speaker 2: è inutile farlo e soprattutto non lo desidererai mai.
Carlotta: Devo ammettere però che questa frase in alcune fasi della mia vita mi fatto sentire molto scomoda perché io sentivo ok il sesso che vale la pena cioè il sesso che stai facendo vale la pena e se la mia risposta era no mi sentivo incredibilmente sbagliata, mi sentivo incredibilmente scomoda e mi sentivo anche davanti a un muro perché adesso come cambio tutto questo?
Sara: Cos'è che ti faceva sentire scomoda?
Carlotta: Mi faceva sentire scomoda credo la fatica che io percepivo nel lavoro che dovevo fare per arrivare a una sessualità che mi soddisfacesse per arrivare a un sesso che valesse la pena era più mi faceva fare fatica a pensare al lavoro che c'era dietro da fare avevo davvero voglia di fare quel lavoro lo sentivo troppo faticoso forse
Sara: non c'è modo per edulcorare questa cosa no però diciamolo è un lavoro questo. Nel senso che la sessualità coinvolge tutta una serie di cose che sono la vulnerabilità, che sono il entrare in contatto con quello che voglio veramente. Lo so, lo devo trovare, come lo trovo, come lo esploro. Coinvolge il mi metto a nudo davanti a te, cioè lo condivido con te e tu cosa penserai di me se io ti dico che voglio proprio questo? È una parte, diciamo, di fatica, no?
Che è una parte di fatica ed è una parte di bellezza, nel senso che scopro me, nel senso che vado a costruire qualcosa che sento importante per me, per noi, per la relazione, per la mia vita, no? In ampia. Detto questo, io torno sempre al mio carissimo un passo alla volta e il primo passo che senti possibile per te. Perché se io fino ad oggi sono stata chiusa nel il sesso si fa solo in missionaria, fine e poi nelle mie fantasie c'è di essere una mistress, possibile che non farò da uno a cento nella prossima settimana, ok? Però può essere che io possa cominciare a pensare qual è la prima cosa che posso uno accettare di fare cioè vedere me stessa fare senza sentirmi troppo troppo scomoda due condividere con te, con l'altro senza sentire che sì sono vulnerabile ma non mi sto proprio mettendo completamente non lo so che l'altra persona dice ma chi sei no?
Cioè qual è veramente il primo passettino che io posso fare per muovermi da dove sono a dove penso che vorrei arrivare. E dico penso non a caso, perché anche qui è tutta una sperimentazione, no? Cioè alcune ragazze arrivano e mi dicono: Ma il mio compagno mi chiesto cosa vorresti? E io non lo so. No?
E non lo so significa: Non so cosa mi piace e quindi non so cosa dirti. Io posso dire: Non so cosa mi piace, vediamo insieme. Cioè è un'esplorazione. Perché è possibile che non mi conosca così tanto bene come vorrei. Perché è possibile che ci siano delle cose che posso sperimentare.
Perché è possibile che tra dieci anni le cose che stavo facendo dieci anni fa non mi piaceranno più. Quindi anche lì è sempre in evoluzione, è sempre un mettersi in discussione nel senso buono del termine. Cioè chiedermi e adesso mi va ancora bene? Perché appunto anche lì, no? Il sesso che vale la pena desiderare non è che io lo costruisco, è lì, è l'unico e poi sarà il mio sacro graal per tutta la vita.
Possibile che a trenta anni, a cinquanta, mi piaceranno cose
Carlotta: diverse. Esatto ed è possibile anche che quello che pensi, tu prima hai sottolineato penso, che quello che pensi che ti piace poi effettivamente arrivi nel momento e non ti piace e vale cambiare idea e vale dire ehi pensavo che mi sarebbe piaciuto no tagliamolo questo fuori dal repertorio
Sara: assolutamente e tutto quello che c'è in mezzo io ho conosciuto persone che mi dicevano nella mia fantasia c'è questo lo voglio provare e come fantasia funzionava assolutamente molto bene e nella realtà è stato un delirio e torniamo alla fantasia, lo lasciamo nelle fantasie, fine. Cioè possono essere cose Che a volte è anche bello condividere,
Carlotta: come fantasie proprio no anche solo quello penso che sia una bellissima scoperta dell'altro sentire qual è la tua fantasia se riusciamo ovviamente a non prenderla come un se quella non è non corrisponde con la mia fantasia mi sento in colpa perché non posso dargliela ecco no questo questo è proprio una mentalità che dobbiamo togliere cioè scopriamoci l'un l'altro e magari rimaniamo nella fantasia non è detto che debba trasladarsi alla pratica
Sara: assolutamente, assolutamente
Carlotta: E parlando proprio di passettini, di racconto finalmente per chiudere questo aneddoto penso che possa aiutare alcune persone che magari sono nella mia situazione di persona meno desiderante a fare quel piccolo passettino di cui parlavi e questo piccolo passettino a che fare con l'aprirsi alla possibilità con l'aprire la mentalità alla possibilità ti spiego tutto è iniziato da una conferenza proprio una conferenza con Ester per El in cui ho sentito una frase che subito avuto senso dentro di me e la frase era questa: a volte il diritto di dire no al sesso a lungo termine ci desessualizza. Da questa frase io ho iniziato a fare le mie ragnatele di pensieri perché anche io effettivamente nella mia risoluzione tra virgolette nel mio nella mia evoluzione sessuale di coppia sono partita proprio da lì sono partita dal mio diritto di dire no ho lavorato tantissimo per uscire dalla narrativa del sesso come collante del matrimonio devo fare sesso affinché la mia relazione sia sana è un mio dovere devo padrone del
Sara: mio
Carlotta: desiderio non stavo facendo padrona del mio desiderio non stavo facendo qualcosa che solo mio marito voleva potevo fare sesso solo quando ne avevo davvero voglia
Sara: ma a
Carlotta: lungo andare cosa è successo non so se sai ma io spesso parlo di non affibbiare etichette ai bambini perché quando tu continui a ripetere a un bambino sei pigro stiamo creando quell'immagine nella mente del bambino tanto io sono un bambino pigro perché devo camminare quei cento metri in più quindi creiamo un'immagine di sé ecco questo è quello esattamente quello che è il mio diritto di dire no fatto nella mia mente che creato una mia narrazione personale e mi creato nella mia mente un'immagine di me come persona non fisica, una persona a cui non piace il sesso che tra l'altro non è così. E proprio da lì che è partita tutta una serie di una nuova evoluzione che mi portata a quel piccolo passettino del ok, è vero, magari il mio desiderio non è lì, ma voglio iniziare a pensare all'opportunità che mi sto precludendo e quindi al magari invece se rimango aperta mi piace, magari invece se rimango aperta ne ho poi voglia e quindi ho capito che non potevo partire dal desiderio dovevo partire anche da quella volontà di rimanere ho capito che non potevo partire dal desiderio, dovevo partire anche da quella volontà di rimanere, di mantenere una mente aperta.
Che ne pensi? Assolutamente.
Sara: Se io spesso sento le mie clienti dire sento desiderio e allora so che posso dirgli di sì. Non sento desiderio, questa è qualcosa che mi fa pensare allora non bisogna farlo, non so come dire. E di nuovo, non stiamo parlando di consenso o del diritto di dire di no, che sono assolutamente sacrosantissimi, neanche da mettere come punti Ma è veramente qualcosa è proprio una narrativa, credo, sul desiderio che è un po' da cambiare perché l'idea che solo il fatto di desiderarlo significa che quello sia un desiderio vero e quindi devo seguirlo perché se come dice la mia amata Emily Nagosky che so che anche tu segui Cioè se tu stai desiderando ridesiderarlo, lo stai già desiderando. Poi non lo senti nella pancia, bisogna capire come fare ad arrivare lì e quindi dire rimango a guardare, rimango aperta la possibilità, non ci sono ancora in quel desiderio però lo desidero esserci e quindi questo un altro sapore, non può essere questo non è un no, questo è un aiutami ad entrarci perché magari io in questo momento non ci
Carlotta: sono adesso che tutte le volte che dirai o che sentirò la frase aiutami ad entrarci penserò alla tua metafora della pizza cioè non non esiste altra cosa nella mia mente se non avete ascoltato l'episodio passato capirete capirete che cosa significa Sì lo capisco perfettamente e penso che sia un bellissimo come dire chiudere I puntini proprio no per fare circolo completo però sai che mi sono dimenticata di farti una domanda che volevo fare è proprio una domanda a cui secondo me risponderai tipo un botta e risposta ma è una domanda che mi arriva talmente tanto che non possono farti in questo episodio riderai riderai ma quante volte una coppia deve fare l'amore a settimana per essere una coppia
Speaker 2: sana? Io mi rifiuto
Sara: allora se è una cioè se è una domanda seria purtroppo no
Speaker 2: okay allora non è una domanda seria da parte mia però è una domanda seria purtroppo da parte di
Carlotta: tante persone quindi vogliamo solo sfatare questo mito proprio in chiusura per lasciarli più leggeri perché alla fine queste conversazioni devono portare un po' di leggerezza
Sara: assolutamente sfatiamolo sfatiamolo e non ci sono numeri non ci sono numeri la domanda da farsi è come ci sto io in questa relazione e in questa sessualità che abbiamo insieme? Ci sono coppie che fanno l'amore due volte l'anno e sono felicissime? Ci sono coppie che vengono da me perché hanno fanno l'amore tre volte a settimana ed è troppo poco? Ok? Quindi, questo è un sottolineamolo in chiusura: il problema di desiderio nella coppia non è mai un problema di quante volte a settimana, al mese all'anno, devo fare l'amore con, ma è veramente un problema che si crea quando c'è una disparità di desiderio.
Quando c'è una persona che desidera di più e una persona che desidera di meno. E lì non è un problema di desiderio, E' un problema di come facciamo a convivere a riorganizzarci con questa diversità che c'è tra di noi, ok? E come la gestiamo insieme? E quindi dopo da lì si riparte con il primo episodio e possiamo riguardare quello che abbiamo detto quindi
Carlotta: esatto bellissimo grazie grazie abbiamo sfatato anche questo mito me l'ero dimenticato non potevo lasciarlo non potevo lasciarlo lì nel dimenticatoio perché era troppo importante sei stata preziosa è stata importante Sei stata preziosa, è stata una conversazione piacevolissima parlando di piacevolezza Grazie, grazie per il tempo che ci hai dedicato e ci racconti solo dove possiamo trovarti? Assolutamente, intanto grazie mille a te per avermi invitato possiamo trovarti.
Sara: Assolutamente intanto grazie mille a te per avermi invitata per me questo è uno spazio prezioso quindi veramente grazie. Io sono su Instagram la Sara Cavalieri perché Sara Cavalieri era già preso oppure appunto su Facebook Sara Cavalieri o su saracavalieri punto it
Carlotta: Grazie mille e comunque non temete abbiamo grandi progetti un passettino alla volta con Sara per portare anche il suo lavoro ai genitori della tela avrete modo di conoscerla di più per le note dell'episodio questi riferimenti che vi appena dato Sara trovate tutto nei relazionati sulla pagina del podcast basta andare su la tela punto com barra podcast cercare il titolo o il numero e da lì tra l'altro ve lo ricordo sempre potete anche aggiungervi ai commenti avviare una conversazione portare una riflessione portare un dubbio ci sarà anche Sara lì a rispondere quindi non esitate a portare questa conversazione rendiamola meno tabù facciamola insieme basta grazie per chi è arrivato fino a qua per il vostro tempo che non è mai scontato grazie Sara e non mi rimane che augurarvi buona serata buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo ciao ciao
Una cosa di cui mi pare non abbiate parlato è la sensazione che parlare e trovare delle strategie per uscire da questa situazione, renda poi il sesso poco spontaneo (almeno l'incipit)...e questa sensazione a me non piace, anche se poi il sesso mi piace, resta comunque la sensazione che sia "costruito". Passerà?
Forse questo deriva dal tabu che abbiamo su questo argomento che ci porta a pensare che il sesso debba essere facile e spontaneo altrimenti risulta "finto"...quando magari invece molti hanno lo stesso problema e parlarne non dignifica renderlo meno vero!?!
come la vedete?
Credo che quello che sottolinei sia molto importante ed è una sensazione comune: l'idea che abbiamo, come dici, è molto spesso proprio che "il desiderio dovrebbe essere spontaneo", altrimenti c'è qualcosa di strano (o che non sta funzionando come dovrebbe).
Lavorando con le clienti spesso mi viene portata questa riflessione, e davvero da dire ce ne sarebbe parecchio!
Per questioni di tempo e spazio, provo a lanciarti due riflessioni:
1. quando all'inizio della relazione usciamo con l'altro, ci facciamo belle, ci prepariamo con cura, ci impegniamo a parlare di argomenti interessanti o leggeri o divertenti (e non della litigata con la collega di lavoro) durante il tempo insieme, ci guardiamo negli occhi quando l'altro dice qualcosa (e nessuno dei due ha il cellulare davanti, invece). Quando poi l'altro ci accompagna a casa e noi lo invitiamo ad entrare per un'ultima chiacchierata, e poi ci baciamo: baci lunghissimi, tanto tempo a disposizione e una tensione crescente... e poi alla fine sentiamo desiderio: davvero quello è arrivato "da solo"?
Non abbiamo, invece, contribuito tutta la sera a CREARLO, insieme?
Ecco, qui la trappola sta nel pensare che potremmo provare lo stesso desiderio incrociandoci in pigiama in corridoio... ma è possibile che non sarà così. E non perché c'è qualcosa che non va, ma perchè non è il contesto utile per aiutare il desiderio ad emergere.
2. Mettiamo anche che sì, per qualche allineamento dei pianeti, riusciamo a sentire un fortissimo desiderio. Magari spontaneamente, magari guardando nostro marito alle 18.45 di una sera mentre stiamo cucinando.
Domanda: riusciamo a lasciarlo uscire e ad abbandonarci a quel momento?
Probabilmente la risposta sarà che abbiamo i bambini intorno, la cena da finire di preparare e le nanne da organizzare.
Quindi pure se passasse questo pensiero (difficile, ma non impossibile) sarebbe comunque rimandato indietro: sia per priorità che per possibilità.
Quindi, in conclusione, capisco bene quello che dici ma dall'altra parte è importantissimo prendere atto del fatto che è molto utile in una coppia con figli e che sta insieme da tanto fare VOLONTARIAMENTE spazio a momenti per fare emergere il desiderio, perché se lo releghiamo soltanto alla spontaneità purtroppo è possibile che uscirà molto di rado.
E non perché c'è qualcosa di sbagliato in noi o nella coppia, ma per tutto il contesto che stiamo vivendo.
Sono andata a cercare tra le risorse il pdf relativo alle 50 idee, ma non l'ho trovato (c'è il video ma nelle risorse manca il pdf), non so se sto sbagliando io qualcosa, grazie!
Grazie della vostra pazienza 💜
Anch'io sono nella coppia la persona meno desiderante e se potessi rispondere a quella domanda: sesso una volta a settimana?
Io sarei fuorissimo!
Per me non esistono scadenze finché non c' è connessione.
Connessione che ricerco attraverso la discussione ed il conflitto,quando necessario.
Forse per questo la nostra coppia funziona ancora dopo dodici anni, perché credo che se smettessimo di parlare , vorrà dire che non c' è più nulla da aggiustare e che è tutto finito.
Anche mio marito è quel compagno pronto in ogni momento al sesso ed io invece quella che fa sesso anche con un' attenzione, con una colazione al mattino preparata per me, con un complimento fatto per me, con una gratificazione. Io ho bisogno di questo per funzionare con il sesso e quando tutto questo non c' è, per me non c' è desiderio.
Ovviamente questo discorso è giusto che sia reciproco e devo lavorarci anch'io ma grazie per aver normalizzato una sensazione a volte scomoda.
Grazie alla Tela ci educhiamo a lungo termine su tanti fronti.
Un caro abbraccio ❤️