239. La leggenda del bambù: educare a lungo termine è costruire radici
In questo episodio di Educare con calma condivido una leggenda che mostra l'essenza dell'educazione a lungo termine. È una storia che ci ricorda che – anche quando non vediamo (ancora) risultati visibili – stiamo creando le radici di un'educazione basata su fiducia e rispetto.
Ma è proprio in questi momenti che stiamo lavorando alle radici dell’educazione: l’ascolto paziente, la scelta di non punire o minacciare, i limiti impostati senza aggressività e i momenti in cui chiediamo scusa e ripariamo sono semi che crescono sottoterra.
Magari non lo vediamo subito, ma giorno dopo giorno queste radici sosterranno la capacità di nostrǝ figliǝ di relazionarsi con il mondo in modo consapevole e rispettoso.
:: Nell'episodio menziono
Carlotta: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di Educare con Calma. Oggi parliamo di un tema che cresce lentamente, ma profondamente. Dovevo fare il gioco di parole, se avete letto il titolo, un pochino avrete già capito. Qualche tempo fa una persona della comunità La tela Lucia mi mandato una leggenda giapponese con un messaggio che mi commossa. Mi scritto: mi sono imbattuta in questa leggenda e mi sei venuta in mente tu perché anche I tuoi consigli sono semini a lungo termine.
E io ho pensato che questa storia parli esattamente del tipo di educazione che cerco di diffondere ogni giorno, l'educazione a lungo termine che richiede tempo, fiducia, pazienza per sviluppare quelle radici forti. Oggi allora voglio leggervi questa leggenda per lasciarla nella memoria del podcast, che in fondo è anche un po' come un mio diario personale, un po' un mio personale strumento di journaling. Ve la regalo così com'è? Ho fatto solo una piccola modifica, ovvero ho trasformato gli agricoltori in agricoltrici, Perché mannaggia tutte ste leggende hanno solo uomini come protagonisti creiamo un pochino di rappresentanza femminile eccola qui leggenda giapponese del bambù da leggere quando le cose non vanno come vuoi. Molto tempo fa due agricoltrici stavano passeggiando per il mercato quando ad un certo punto la loro attenzione venne catturata da una bancarella sulla quale erano esposti dei semi che non avevano mai visto prima.
Così decisero di fermarsi per chiedere informazioni al mercante. Mercante, che semi sono questi? Chiese una delle due donne. Sono semi di bambù, vengono da oriente e sono semi molto speciali rispose il mercante. E perché sono tanto speciali?
Chiese una delle due agricoltrici. Se li prenderai e li pianterai scoprirai il perché. Hanno solo bisogno di acqua e concime rispose il mercante. Così le due agricoltrici mosse dalla curiosità comprarono diversi semi di quella pianta chiamata bambù. Una volta tornate nei loro rispettivi terreni le due agricoltrici piantarono quei semi e iniziarono fin da subito ad innaffiarli e a concimarli proprio come aveva detto di fare il mercante.
Dopo quattro anni le piante di bambù non erano ancora germogliate a differenza di tutte le altre che già davano I primi frutti. Una delle due agricoltrici disse all'altra: quel vecchio mercante ci ingannate con questi semi. Da qui non nascerà mai nulla e decise di smettere di prendersene cura. L'altra invece continuò a coltivare I propri semi dando loro l'acqua e il concime necessari. Passò un altro anno ma I semi non germogliavano.
L'agricoltrice era ormai sul punto di gettare la spugna quando un giorno vide I primi germogli. La pianta stava finalmente crescendo ma non solo stava crescendo velocemente. La contadina rimase letteralmente scioccata perché dopo cinque anni di attesa in sole sei settimane le sue piante di bambù avevano raggiunto un'altezza di duemila cinquecentotrenta metri. Com'è possibile che il bambù abbia impiegato cinque anni per germogliare e che in sole sei settimane sia riuscito a raggiungere una tale altezza? Molto semplice.
Durante I cinque anni di apparente inattività il bambù stava generando un complesso sistema di radici che gli avrebbe permesso di crescere così tanto e velocemente quando ci troviamo in una fase difficile ricordiamoci delle piante di bambù. A volte l'impegno che mettiamo in quello che facciamo è talmente grande che ci aspettiamo un risultato proporzionale al nostro impegno, e quando non vediamo I risultati ci arrendiamo, credendo che non siamo capaci nel portare a termine l'impegno preso questa leggenda ci insegna che la perseveranza e la resilienza costante e continua sono fondamentali per ottenere dei grandi risultati e che se inizialmente non vediamo I frutti del nostro lavoro è perché si stanno formando le radici che ci permetteranno di avere risultati più duraturi e costanti a lungo termine. Ok, ora non voglio rompere la magia e il romanticismo, ma so che alcuni e alcune di voi, se siete come me, se lo staranno chiedendo o staranno pensando di andare a cercarlo. Quindi ve lo dico io: no, questa leggenda non riscontro a livello botanico. Nella realtà il bambù non impiega davvero cinque anni per germogliare e ne cresce di trenta metri in sei settimane.
In natura ci sono alcune varietà di bambù che hanno effettivamente un periodo di germinazione e crescita sotterranea prima di spuntare a volte anche di alcuni anni ma non è assolutamente così estremo questa è chiaramente una leggenda e una metafora è una storia motivazionale che ci parla di crescita personale, che è invisibile, che bisogno di radici profonde e di fiducia nel processo, e anche se non è botanicamente esatta, è profondamente vera nel suo messaggio perché quante volte nella vita e nell'educazione stiamo lavorando sotto la superficie senza vedere risultati immediati quante volte stiamo creando radici anche se da fuori tutto sembra fermo? Ed è proprio questo credo il cuore, l'essenza dell'educazione a lungo termine, quando scegliamo di non punire ma accogliere, quando ci fermiamo ad ascoltare invece di reagire quando seminiamo fiducia, empatia, rispetto, libertà, connessione spesso come vi dico in una delle prime lezioni del percorso nella categoria mindset I frutti non si vedono subito anzi a volte sembra di fare tutto questo lavoro per niente di fallire di non essere ascoltati e di non essere questo lavoro per niente, di fallire, di non essere ascoltati, di essere genitori strani, insegnanti soli, voci fuori dal coro, ci sentiamo alieni.
Ma quello che stiamo facendo ogni giorno, ogni volta che resistiamo all'impulso di controllare, di sgridare, di giudicare, di umiliare, di punire, di abusare, di abusare, è mettere acqua e concime. Le radici si stanno formando e quando arriverà il momento crescerà qualcosa di grande, non perfetto ma forte, radicato, capace di stare nel mondo. Se anche tu ti senti in quella fase in cui non sta crescendo nulla, non mollare, stai formando radici e io, la tela e la comunità siamo qui con te a farlo ogni giorno e non ti diciamo solo come farlo ma lo stiamo facendo anche noi. Tutte le case sono in fiamme. Non sei sola, non sei solo.
Anche per oggi è tutto. Vi do appuntamento al prossimo episodio di Educare con calma e vi ricordo che se volete commentare, lasciare un cuore, lasciare una riflessione o fare una domanda potete farlo su la tela punto com barra podcast
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Vale a casa con i nostri bimbi ma vale sempre in ogni contesto in cui i bambini piccoli siano il fulcro del contesto.
Crediamo nei semini che piantiamo perché i germogli arriveranno,magari quando noi avremo voglia di gettare la spugna o quando meno ce lo aspetteremo ma ci saranno.
Crediamoci!