244. Verità su Babbo Natale: è più semplice di quanto pensi (dal Forum de La Tela)
In questo episodio di Educare con calma torno su un tema che tocca molte famiglie: scegliere se e come presentare la figura di Babbo Natale.
La scelta su come presentare la figura di Babbo Natale è infatti unica e personale per ognunǝ di noi, e qualunque decisione è valida, se la famiglia la sente davvero coerente con sé stessa.
Spesso, però, fare questo passo sembra difficile: nessuno ci ha insegnato come parlarne (moltǝ di noi hanno scoperto da solǝ la verità su Babbo Natale). Per questo vi offro le condivisioni della comunità, uno strumento prezioso se per chi sente di voler percorrere questa strada.
:: Nell'episodio menziono
Carlotta: Benvenute e benvenuti a un nuovo episodio di Educare con Calma. Oggi voglio parlarvi di nuovo di un tema che ogni anno torna puntuale a farsi sentire in tante famiglie. Abbiamo parlato spesso anche qui sul podcast di quanto la scelta su come presentare la figura di Babbo Natale sia unica e personale di ogni famiglia e di come qualunque scelta sia valida se la famiglia la sente valida per sé e debba essere rispettata. In uno dei primissimi episodi del podcast che risale al duemila venti, il numero diciassette, vi ho raccontato la nostra scelta di dire la verità su Babbo Natale e I motivi che ci sono dietro questa scelta di raccontare questa storia in modo oggettivo e reale. Ne ho riparlato tra l'altro anche recentemente sul podcast e da allora sono tantissimi I genitori che mi hanno scritto dicendomi: Anche a me piacerebbe essere sincera con mia figlia su Babbo Natale, ma mi sembra troppo difficile perché già sei anni, ormai ci crede, perché la mia famiglia di origine non approverebbe, perché non so come affrontare l'argomento.
Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?
Perché non so fare diversamente da come si è sempre fatto, è un po' il riassunto. Quindi oggi mi piacerebbe parlare di nuovo di questo argomento: quando e come raccontare ai bambini la realtà dietro questa figura? Come mantenere la magia del Natale senza dover ricorrere a bugie? Ma questa volta non lo faccio io, ovvero lo faccio attraverso la voce di altri genitori di cui mi faccio portavoce leggendo alcune riflessioni ed esperienze raccolte sul forum della tela, perché penso possano essere di ispirazione, molto utili per tutte le famiglie che si trovano in questo
L'ospite: momento di transizione, che vorrebbero
Carlotta: trovare un equilibrio autentico e rispettoso dei propri che non sanno da dove cominciare. Perché anche in questo caso quello che sentiamo come difficile magari non lo è davvero, ma a noi appare così perché nessuno ci insegnato come fare o perché anche solo non conosciamo nessuno che lo abbia fatto prima di noi. I nostri genitori non ci hanno detto la verità su Babbo Natale, almeno la maggior parte di noi lo scoperto da sé arrivati a un certo punto, oppure la bugia è stata svelata da amici o fratelli o sorelle maggiori. E tra l'altro io sono rimasto sorpresa ma questa è proprio l'esperienza di tantissimi genitori con cui ho parlato negli ultimi dieci anni, una delusione grande quando abbiamo scoperto che uno I nostri genitori ci avevano mentito per anni per tutta la vita ai nostri occhi di bambini e sì, permettetemi l'uso di questa parola mentire, bugie, perché per me raccontare che Babbo Natale è reale equivale a dire una bugia, che poi sia una bugia bianca o di qualsiasi altro colore non importa, è comunque una bugia e sapete che a me piace chiamare le cose con il loro nome perché credo che aiuti a diffondere consapevolezza.
Quindi dicevo che tantissimi adulti mi hanno raccontato che è stata una grande delusione quando hanno scoperto che uno I loro genitori gli avevano mentito per anni e due che non solo gli hanno mentito per anni, ma poi anche proprio quando avevano cominciato a capire, hanno fatto la domanda diretta: ma Babbo Natale esiste o no? I loro genitori avevano continuato a mantenere la bugia probabilmente nella loro mente per non rovinare la magia. E no, naturalmente non dico questo per colpevolizzare I nostri genitori, come dico spesso I loro comportamenti erano figli dell'assenza, degli strumenti, della consapevolezza che invece oggi noi abbiamo a disposizione. Dico questo per dare oggi una prospettiva diversa a chi sceglie di non perpetuare questa bugia, perché troppo spesso ancora oggi leggo commenti volti a sminuire e a far sentire inadeguate le famiglie che vogliono dire la verità su Babbo Natale ai propri figli, magari semplicemente perché lo sentono più coerente con I propri valori. Ok, quindi con questa piccola premessa che era un pochino necessaria per farvi capire di che cosa sto parlando, se non avete ancora ascoltato gli altri episodi, ma se volete approfondire tutto quello che ho appena detto potete andare a cercare gli altri contenuti.
Vado avanti raccontandovi proprio l'esperienza di alcuni genitori della comunità. Per esempio Pamela, mamma di una bambina di sei anni e mezzo, deciso di dire la verità alla sua bambina spiegandole con delicatezza che I regali li comprano e incartano I genitori evitando però di usare la frase Babbo Natale non esiste perché temeva di essere troppo brusca. All'inizio la bambina mostrato un po' di tristezza, qualche lacrima, ma poi detto di apprezzare la sincerità della mamma e le comunicato la sua scelta di continuare a fare finta che Babbo Natale porti I regali. E questa testimonianza per me è stata bellissima perché ci ricorda che dire la verità non significa distruggere la magia, ma può trasformarla quella magia in un gioco condiviso, più autentico, più sereno, perché non comporta più mentire. E tra l'altro, forse lo saprete, questa è stata anche un po' la nostra esperienza, perché dire che Babbo Natale non esiste non significa dire che non possiamo fare finta che Babbo Natale non esista.
Quindi sapere che Babbo Natale è un personaggio fittizio non significa che non possiamo giocare a Babbo Natale. La magia è la stessa. Semplicemente un bambino la conoscenza della verità, l'altro bambino no. E a questo proposito vi ricordo anche che a sei anni l'età di questa bambina, è proprio il momento in cui di solito si acquisisce la capacità di distinguere la fantasia dalla realtà, cosa che prima I bambini non hanno possibilità di fare. Proprio a livello cerebrale non ne sono ancora capaci, il loro cervello non è ancora capace di astrarre ed è proprio per questo, anzi questo è uno dei motivi per cui io sconsiglio di presentare Babbo Natale come un personaggio reale, perché in molti bambini questo può creare grandi paure, a volte non esplicite, ma che possono manifestarsi in comportamenti scomodi e crisi che magari il genitore dice sembrano arrivare dal nulla.
E invece no, arrivano da quella paura che è stata generata da una fantasia che loro non sono in grado di processare e questo capita spessissimo. Se volete approfondire questo aspetto, tra l'altro ci sono tantissimi contenuti sulla tela, anche lezioni del percorso, altri podcast, eccetera eccetera. Ma non tutte le famiglie vivono questa scelta allo stesso modo. Eleonora, per esempio, mamma di Augusto di due anni e mezzo, raccontato il suo dilemma: da una parte desidera trasmettere verità e autenticità, dall'altra si trova a gestire il marito e la famiglia di origine che continuano a vivere la tradizione di Babbo Natale come un dato di fatto. Eleonora chiedeva come faccio a rispettare questo equilibrio senza mentire, ma anche senza creare conflitti o delusioni?
A questo proposito, Marianna condiviso secondo me una bellissima idea: far vestire da Babbo Natale le persone care come zii o nonni, mostrando però al bambino chi si cela sotto il costume. Così Babbo Natale diventa una figura che rappresenta lo spirito del Natale, un gioco di affetto e condivisione e non una menzogna. E in più Marianna pensa di coinvolgere anche il bambino nel ruolo di Babbo Natale per farlo sentire parte attiva di questa tradizione. E questo non significa dire al bambino che Babbo Natale non esiste, ma se il bambino a un certo punto chiede e fa la domanda ma Babbo Natale era il nonno, quindi Babbo Natale esiste? Ecco, a quel punto è importantissimo dire la verità, perché una domanda diretta significa che il bambino già capito, significa che è già pronto a sentire la risposta, quindi in quel momento è importantissimo secondo me non mentire, dire la verità, offrire la verità, è un regalo.
E in questo bellissimo scambio tra l'altro è intervenuta poi anche la nostra Miriam che suggerito tantissime proposte per vivere la magia del Natale indipendentemente dalla figura di Babbo Natale come personaggio reale. Quindi ecco non è che Babbo Natale non può esistere ma può esistere come personaggio fittizio. Per lei, per esempio, la magia si trova nel calore delle luci, nei profumi di casa, nelle piccole abitudini come preparare insieme I biscotti o decorare l'albero con addobbi fatti in casa. E anche Miriam raccontato che anche loro, nella loro famiglia, hanno deciso di
L'ospite: presentare Babbo Natale come una storia inventata, un racconto che si può leggere,
Carlotta: si può ascoltare in come una storia inventata, un racconto che si può leggere, si può ascoltare insieme per poi giocare a far finta che esista davvero, ma con la consapevolezza della verità. Così le sue bambine hanno potuto godersi la magia senza confondere fantasie e realtà e il genitore, in questo caso Miriam, può gettare le basi per una comprensione più consapevole in futuro. E in questo, tra l'altro, può essere molto utile la favola reale della nonna che parla che racconta proprio la vera storia dell'origine di Babbo Natale e questo, insieme al nostro libricino della serie Prime letture Il Natale è diverso per tutti può essere un bellissimo motore della conversazione. E poi, sempre nello stesso messaggio, Miriam condiviso delle idee di regali fatti a mano, di giochi, momenti di attesa che creano un'atmosfera speciale, come si vuole che sia il Natale, ma che non richiede necessariamente di raccontare una storia che non si sente autentica, che la famiglia non sente faccia parte dei propri valori, che rispecchi I propri valori. A questo proposito vi ricordo anche che sulla tela trovate un bellissimo gioco produttivo che noi amiamo moltissimo che è perfetto per vivere insieme la magia e l'attesa
L'ospite: del Natale. Si chiama Tradizioni di Natale nel mondo e per chi
Carlotta: tutta la tela questo tradizioni di Natale nel mondo e per chi tutta la tela questo contenuto per l'infanzia è incluso nell'abbonamento quindi andate, cercatelo, mettetelo nella vostra libreria e godetevelo. Se invece volete acquistarlo separatamente lo trovate nella sezione per l'infanzia. Tutto questo episodio, raccontarvi le esperienze di altri genitori per dire che le possibilità sono davvero tante, che è possibile seguire I propri valori, è possibile fare diversamente da come si è sempre voglia, se sentite dentro di voi che la strada più valida sia non presentare Babbo Natale come un personaggio reale, avete tante possibilità per farlo. Lanciatevi. Non importa se I vostri figli hanno un anno o otto anni e onestamente non penso che sia più facile a un'età o all'altra, perché il lavoro è comunque su noi genitori, quindi la facilità è direttamente proporzionale a quanto noi genitori sentiamo che sia facile.
Quindi prima forse il lavoro va fatto su di noi, anzi senza il forse, e poi così quando siamo sicuri, quando siamo convinti, quando siamo preparati, possiamo continuare quel lavoro con la nostra famiglia, con nostro figlio, con nostra figlia. Però sì, voglio ricordarvi che se vostro figlio è già più grande ci potrebbe essere quella delusione e che magari voi avete proprio paura di quella delusione inconsciamente ed è per questo che posticipate il raccontarlo e magari alla domanda papà, mamma, ma Babbo Natale esiste davvero? Continuate a perpetuare la bugia. In questo caso però vi ricordo che uno strumento potentissimo per avviare questa conversazione è una riparazione preventiva, quindi magari dire: Mi dispiace, in questa cosa non sono stato sincero con te. Sappi che in generale io cerco sempre di dirti la verità e puoi fidarti che io ti dico la verità, ma in quell'occasione ti ho detto una bugia e ho scelto di dirtela e mi dispiace.
Io penso che questa riparazione, sia che ti dispiaccia sia che non ti dispiaccia di aver detto la bugia, sia comunque importante perché ne va molto della fiducia nella relazione. E se invece magari avete capito col tempo che non volevate dire la bugia, ma l'avete fatto per il sì, è sempre fatto così, magari potete dire una frase del tipo quando ti ho detto la prima volta che Babbo Natale esisteva che veniva a casa nostra che ci portava I regali l'ho fatto perché è così che si fa sempre così che è stato fatto con me nella mia infanzia e non ho riflettuto Col tempo ho poi capito che preferisco dirti sempre la verità anche quando ti rende triste, anche quando io penso che potrebbe privarti di qualcosa, perché per me la verità è importante, quindi ho scelto di essere sincero. Insomma, la strada non è unica, non c'è un modo giusto o sbagliato, ma io credo che sia importante prendersi quella responsabilità e poi continuare nel viaggio insieme per trovare l'equilibrio tra verità e
L'ospite: fantasia con attenzione ai
Carlotta: bisogni emotivi di tutta la famiglia. Attenzione ai bisogni emotivi di tutta la famiglia. Dire la verità, lo ripeto un'ultima volta, l'ho detto in tantissimi altri episodi, non significa togliere la magia, ma piuttosto costruirne una nuova che sia più autentica secondo quelli che sono I vostri valori, che rifletta meglio I vostri valori. Se vi ritrovate in queste riflessioni, in queste ragnatele di pensieri, vi invito a osservare e accogliere le vostre emozioni e quelle dei vostri bambini e a costruire con loro una storia di Natale che sia fatta di magia ma anche di verità a modo vostro. Anche per oggi è tutto.
Vi do appuntamento al prossimo episodio di Educare con calma. Vi ricordo che se volete commentare potete farlo su tela punto com barra podcast cercando il numero dell'episodio o scrivendo il titolo nella barra di ricerca. Tra l'altro quando andate lì sulle note dell'episodio trovate anche tutti I contenuti relazionati di cui abbiamo parlato in questo episodio. Non mi rimane che augurarvi buona giornata, buona serata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao.
In merito al mio precedente commento mi piacerebbe condividere con voi gli ultimi aggiornamenti: ho proposto al mio compagno di parlare tranquillamente delle nostre posizioni e provare a trovare un punto d'incontro e l'ho fatto proponendo di ascoltare questo breve podcast di Carlotta.....non potevo credere alle mie orecchie, quando mi ha detto che in un certo senso capisce il mio punto di vista ed ha accolto la proposta di dire a nostro figlio la verità!
Wow!!
Stamattina così abbiamo colto l'occasione per spiegargli insieme qualcosa e vi lascio qua il discorso fatto , magari potrebbe servire a qualcuno che è nella nostra stessa situazione...
Abbiamo detto qualcosa tipo: " sai vogliamo dirti la verità sul periodo di Natale e su Babbo Natale (da notare che lui ha risposto subito "che i regali li fate voi? (!!!???!) ) comunque":vogliamo dirti si, che i regali li fanno gli adulti e che la storia di Babbo Natale è legata alla magia e allo spirito del natale. Possiamo comunque continuare a giocare alla storia di B.N. facendo finta di scrivergli la letterina ad esempio... Le cose le possiamo fare comunque... Avere comunque quella magia. È un modo per stare insieme alla famiglia e agli amici e anche ai grandi piace fare finta che arrivi B.N. con la slitta....sai che anche il babbo una volta si è travestito da B.N. e i tuoi cugini se ne sono subito accorti?? .....lui ha riso, sembrava divertito e non turbato.... Oggi dopo l'asilo proporrò di ascoltare la storia di natale della nonna che ho ascoltato insieme al mio compagno e ci è sembrata proprio adatta!
Quindi grazie Carlotta e grazie La Tela....
Un semino è piantato!! ;-)
Che bello, mi sono commossa, e grazie anche per aver lasciato questo spunto che sono sicura potrà essere prezioso per tante altre famiglie. 💜
Sto vivendo proprio in questi giorni un grande conflitto interiore e sto cercando di capire quale sia la cosa più giusta (so che è quella di dire la verità) e soprattutto come non creare conflitti familiari soprattutto con il papà di mio figlio.
Io con mio figlio, 4anni e mezzo , ho cercato di essere più sincera possibile e alla domanda "mamma ma esiste?" ho risposto vuoi sapere secondo me se esiste? "Allora ho risposto secondo me no però nelle fantasie dei bambini si...".(Forse l'ho confuso , non so ma per un po' non mi ha più chiesto nulla...). L'altro giorno invece tornata da lavoro ho trovato mio figlio intento a "scrivere" la letterina a babbo natale allora ho detto come mai? E mi ha risposto perché il babbo me lo ha detto che esiste sai! La questione è delicata, noi adulti dovevamo avere un confronto prima di rispondergli, così forse lo abbiamo confuso ancora di più.... La mia domanda è: come trovo un punto di incontro con il mio compagno? E se non lo troviamo cosa è giusto dire e trasmettere a nostro figlio??
Ricordo benissimo il momento in cui ho scoperto che Babbo Natale non esiste. Ero nella cucina della casa dei miei quando, in un cassetto, ho trovato tutte le letterine scritte negli anni.. Sono rimasta in silenzio per un tempo che mi è sembrato infinito. La delusione è stata ancora maggiore perché, quello stesso anno, avevo chiesto una prova dell'esistenza della Befana e mia madre aveva lasciato un bigliettino di saluti firmato con una grafia tremolante (ovviamente, la Befana è molto anziana!).
Per la mia Elena di 2 anni, ho scelto una storia diversa: vivremo la tradizione ma, quando sarà pronta per chiedere, le diremo che ogni anno ci ricordiamo, attraverso la sua figura, di tenere sempre vivi in noi i sentimenti di solidarietà e amore verso il prossimo, con un pò di magia ❤️
Alla domanda di mia madre: "E se dovesse dire agli altri bambini che non esiste?" Ho risposto che a Elena dirò che ognuno è libero di credere in ciò che vuole, purché ci sia rispetto (e ho provocatoriamente aggiunto: "non è così anche per la religione?" Esiste una verità religiosa assoluta? Certamente no, ma non per questo ogni credo non merita uguale rispetto).
Le domande "scomode" non mi intimoriscono, fintanto che le affronterò con onestà.
A quel punto, noi possiamo rispondere qualcosa come: «Va bene, alcune persone credono che Babbo Natale sia vero, altre persone credono che Babbo Natale non esista». E non importa se adesso non capirà del tutto, tu stai piantando comunque tanti semini: di fiducia e di accoglienza delle diversità, che torneranno poi quando tra qualche anno gli sarà tutto chiaro (anche questa storia vera, adesso che mia figlia ha 8 anni ha unito tutti i puntini).
Voi offrite chiarezza e coerenza, e quando lui sarà abbastanza grande da fare quella distinzione nella sua mente, tutto si incastrerà. E a quel punto ricorderà che con voi la verità c’è sempre stata, e questo costruisce fiducia.
Tra l'altro, venerdì prossimo uscirà un nuovo episodio del podcast che si collega a questa conversazione. 💜
L’anno scorso mio figlio grande(8)anni mi ha chiesto e io gli ho detto la verità, la presa bene allora ho pensato di dirlo anche al più piccolo (6) anni c’è stato male molto! Ad oggi però che il Natale si avvicina abbiamo deciso di giocare al Natale! E io la vivo molto meglio! Proprio come un gioco. Mi è piaciuto quello che ha detto Marianna del far vestire i propri cari… e siccome ho la mia ultima bimba proprio di 2 anni e mezzo penso che copierò questo “Gioco” .
Ho solo una domanda, il mio bimbo di 7 anni a volte spoilera agli altri bambini che Babbo Natale non esiste. Io gli ho spiegato che bisogna rispettare quello che gli altri credono. Ma lui dice che ha solo detto la verità … come faccio a fargli capire che non deve dirlo… perché poi le mamme incominciano a raccontare bugie ai loro figli e io mi ritrovo un po incasinata.
Grazie Carlotta!
Se posso, non credo che tu debba sentirlo come un problema tuo. È proprio il fulcro di questo argomento, secondo me: perpetrare la bugia a ogni costo, mina la fiducia nel rapporto con i figli. Non lasciare che le dinamiche esterne influenzino quelle con tuo figlio. Gli altri genitori hanno convinto i loro figli dell'esistenza di Babbo Natale pur sapendo che non è reale? È inevitabile che si scontrino, prima o poi, con la verità! La colpa non può certo essere tua o di tuo figlio. Hai fatto benissimo a dirgli di rispettare gli altri e le loro credenze, ma non puoi impedire ai bambini di confrontarsi tra loro e discutere degli argomenti che per loro sono importanti.