Preferiti dei bambini

247. Babbo Natale: un'occasione per educare alla diversità

In questo episodio di Educare con calma rispondo a un dubbio comune a tante famiglie: «E se io spiego a miǝ figliǝ che Babbo Natale non esiste e poi va a raccontarlo ad altrǝ bambinǝ?».

12 dicembre·
13 min
Esploro la dinamica che può nascere tra famiglie con visioni diverse su Babbo Natale e di come questo possa diventare un momento per insegnare il rispetto e per parlare di diversità.

Vi offro anche alcuni copioni per mostrare a bambinǝ che esistono modi diversi di vivere le tradizioni, e che ciascuna scelta è valida. 

La magia del Natale non dipende dalla scelta di presentare Babbo Natale come una figura vera: il modo in cui ne parliamo in famiglia può diventare uno strumento per coltivare rispetto, fiducia e apertura verso le differenze, e per aiutare bambinǝ a crescere consapevoli che le scelte degli altri meritano attenzione e considerazione, proprio come le loro.

Carlotta: Benvenute e benvenuti a un nuovo episodio di Educare con Calma. Oggi parliamo di un tema che torna ogni anno, puntuale come le lucine di Natale, ovvero proprio babbo Natale, bambini buoni, bambini cattivi, rispetto, diversità e magia. Se potessi esprimere un desiderio, su Babbo Natale chiederei questo: togliamo di mezzo il concetto di bambino buono e bambino cattivo, smettiamo di usare Babbo Natale come minaccia, come leva per ottenere il comportamento che vogliamo. Se scegli di introdurre Babbo Natale nella tua famiglia, assicurati che sia solo magia. E come ogni anno, ti ricordo anche che scegliere di non credere a Babbo Natale è altrettanto valido, è una possibilità reale e spesso anche più semplice da mettere in pratica di quanto a volte pensiamo.

Perché lo dico? Perché credo che sia importante iniziare ad essere un pochino più tolleranti alle scelte diverse di altre famiglie. Parlo spesso di questo tema perché in Italia le famiglie che non festeggiano il Natale o che scelgono per esempio di non raccontare Babbo Natale come se fosse un personaggio reale sono davvero una minoranza e in questo periodo si sentono spesso sole, giudicate, non rispettate. E in questa dinamica, in questo ambiente è davvero difficile essere, rimanere così solidi, così sicuri di sé da non far vacillare I propri valori, da non far vacillare le proprie scelte. Ed è per questo che ci tengo ogni anno a creare questo tipo di contenuti proprio per far sapere a queste famiglie che c'è un'alternativa e che questa alternativa non significa rovinare la magia del Natale, perché non è tutto bianco o tutto nero.

Personalmente io, Carlotta, nella mia famiglia e nella comunità La tela sconsiglio di presentare Babbo Natale come una figura reale. Io sulla tela consiglio di parlarne in modo oggettivo fin da piccoli, perché il cervello dei bambini piccoli non mascherato, che mascherato che entra in casa tua, nel tuo ambiente familiare, tra le tue cose, mangia il biscotto, beve il latte, magari vieni anche a vederti mentre dormi, può davvero, davvero, davvero generare grandissime paure in una mente immatura che non è ancora pronta a processare, anzi non pronta, ma non proprio non capace, non in grado di processare la fantasia. Ma in realtà la mia scelta va anche molto oltre. Io ho deciso che nella mia genitorialità voglio mettere al centro la verità, voglio mettere al centro la fiducia. Non voglio dire ai miei figli cose che non sono vere, qualsiasi cosa.

Non solo Babbo Natale è una scelta che faccio prima di tutto per me, per sentirmi coerente con I miei valori. Questo però, come sapete, se avete letto il mio libro in cui ne parlo un pochino più approfonditamente, sapete che non vuol dire che in casa nostra non ci sia spazio per la magia. Al contrario, io e I miei figli adoriamo non ci sia spazio per la magia. Al contrario io e I miei figli adoriamo Babbo Natale anche se sappiamo da sempre che è solo una storia leggiamo racconti su di lui osserviamo le decorazioni natalizie ascoltiamo le canzoni di Michael Bubblea ammiriamo le luci per strada. La magia non bisogno della bugia per esistere.

Esiste nei momenti condivisi, nei piccoli rituali, nei racconti, nell'atmosfera. E abbiamo bisogno di questa magia, sono d'accordissimo con chi mi dice Carlotta, ma noi abbiamo bisogno di magia. Sì, sono d'accordo. Soltanto che per noi, nella nostra famiglia, la magia è altra. È magari un film insieme sotto le coperte, è magari una camminata in montagna, è magari un mercatino di Natale, magari è guardare le stelle o un tramonto in silenzio.

Se senti che Babbo Natale o il Natale come l'hai sempre conosciuto non corrisponde a quelli che sono I tuoi valori, ti assicuro che andare verso I tuoi valori e rimanere fedele a chi senti di essere, rimanere autenticoautentica, non significa rovinare la magia a nessuno. La magia la creiamo noi. La magia è diversa per ogni famiglia. La magia è soggettiva. E se anche tu senti che il Natale non ti rispecchia o che raccontare Babbo Natale come reale non è in linea con I tuoi valori, sappi che non sei solo, non sei sola.

È difficile uscire dal si è sempre fatto così, è difficile iniziare a festeggiare il Natale diversamente da come l'hai sempre festeggiato, da come lo festeggiano tutti intorno a te. Lo so, ma tu puoi creare le tue tradizioni, le tradizioni della tua famiglia. E lo ripeto: non credere a Babbo Natale non rovina la magia del Natale. La magia può vivere anche altrove, anche in forme nuove, tutte vostre. E a braccetto con questo tema non posso non parlare di un'altra dinamica che si ripete spesso.

E lo so perché durante queste date ricevo veramente tantissimi messaggi di genitori che me la raccontano ed è questo: se un bambino che vive in una famiglia che presenta Babbo Natale come personaggio fittizio dice a scuola che Babbo Natale non esiste, le famiglie che scelgono di raccontare Babbo Natale come realtà parlano di mancanza di rispetto, come se quel bambino avesse rovinato qualcosa. Ma è davvero così? Siamo sicuri che sia davvero mancanza di rispetto? O forse si tratta di mancanza di educazione alla diversità e magari di mancanza di educazione alla diversità da entrambe le parti? Pensaci, pensiamoci insieme.

Immagina il contrario: mio figlio non conosce Babbo Natale e il tuo gli racconta che un signore vestito di rosso con una grande barba bianca stanotte entrerà in casa nostra. Anche questo può creare disagio. Può addirittura spaventare mio figlio. Anche questo può essere faticoso. Anche questo può rovinare qualcosa.

La notte dei genitori, per esempio, perché questo bambino probabilmente farà fatica ad addormentarsi, farà fatica a dormire, magari avrà degli incubi. Anche io potrei vedere questa come una mancanza di rispetto. Non trovi? Come dico spessissimo, il rispetto è una strada a due corsie e questo non solo vale nel diverse dalle nostre, per qualsiasi motivo. Ecco perché io propongo una una via diversa, che è proprio l'educazione alla diversità.

Qualsiasi sia la tua scelta, quindi dire che Babbo Natale esiste o dire che Babbo Natale è una storia inventata, tu puoi aggiungere qualcosa di semplice, una frase semplicissima come questa: però alcune famiglie credono che Babbo Natale sia vero. Oppure, però alcune famiglie credono che Babbo Natale non esista. Una frase così semplice può fare la differenza, aiuta I bambini a comprendere che esistono diversi modi di pensare, di vivere, di celebrare, insegna che nessuna scelta è l'unica giusta. Insegna rispetto per la scelta altrui. Questa è educazione alla diversità e ne abbiamo incredibilmente bisogno.

Nella mia famiglia io insegno ai miei figli che non tutte le famiglie hanno I nostri stessi valori, che ogni persona merita rispetto, anche quando idee diverse dalle nostre. Così, anche se Oliver e Emily sanno che da sempre che Babbo Natale una storia inventata, non sentono il bisogno di smascherarlo agli altri, perché per loro è naturale che per alcune persone sia una realtà vera e valida. Quando un bambino gli dice stanotte viene Babbo Natale, gli ho lasciato I biscotti e il latte, loro non sentono il bisogno di dire no, Babbo Natale non esiste, perché non ne sono straniti. È semplicemente un'altra realtà, una realtà che sanno che esiste e che non è la loro. E quindi la ascoltano, sorridono e basta.

E gliel'ho visto fare tantissime volte senza dover ricordare loro o dire loro: Ehi, non dire a nessuno però che Babbo Natale non esiste, perché alcuni bambini ci credono. Quando mostriamo ai nostri figli la varietà di scelte, la varietà di stili di vita, la varietà di credo, diventano molto più accoglienti verso la diversità. E non è proprio questo che vogliamo, anche questa educazione a lungo termine. Ed è per questo che credo che quella semplice frase però alcune famiglie ci credono oppure però alcune famiglie non ci credono possa fare una grandissima differenza per tutti, non solo per una categoria o per l'altra. E a questo proposito, proprio per il mio fortissimo desiderio di educare alla diversità anche su questa tematica, abbiamo creato un libricino che si intitola proprio il Natale non è uguale per tutti e che aiuta proprio ad aprire, ad avviare questa conversazione, a portare queste idee, questo tipo di educazione alla diversità nella vostra famiglia.

Questo contenuto è in vendita da un bel po', ma adesso è gratuito, incluso nell'abbonamento a chi tutta la tela. Perché vi ricordo che sì, tutta la tela adesso include anche tutti I contenuti per l'infanzia che creiamo noi del Team La tela, quindi anche tutte le guide, come quella dell'educazione sessuale, quella sui capricci, quella sulla paura, quella sull'educazione alla diversità, quella sulla disabilità, poi include anche tutte le mie masterclass e poi davvero include anche tutti I contenuti per l'infanzia, gli audiolibri, la tela racconta, I giochi produttivi, I grandi lavori, I libricini. Non li elenco tutti perché sono tantissimi, ma ti ricordo che adesso sono tutti inclusi nell'abbonamento a tutta la tela insieme al percorso, alle dirette, al forum della comunità. Perché crediamo tantissimo in questi contenuti ed è per questo che ci sforziamo tanto nel crearli, perché immagina immagina se anche le famiglie che credono a Babbo Natale educassero in questo modo, educassero alla diversità. Sarebbe tutto più semplice, non trovi?

E piano piano tutti e tutte insieme creeremmo un mondo in cui le scelte diverse non sono strane, non sono giudicabili, non sono da puntarci il dito contro. Sono accolte, fanno parte della realtà, sono valide tanto quanto le nostre. Ti immagini questo mondo? Io sì, altrimenti non penso che sceglierei o continuerei a scegliere di fare il lavoro che faccio. Perché lo dico spesso la maggior parte delle volte in questo lavoro la sensazione è quella di scalare pareti di vetro.

Però ci credo, credo davvero che tutti e tutte insieme un passettino alla volta, un adulto alla volta, possiamo cambiare il mondo. E quindi, se ti va, aiutami a condividere questo episodio, aiutami a condividere questi messaggi, questi contenuti, perché anche questa è una bellissima forma di attivismo per creare il mondo in cui crediamo. Anche per oggi è tutto. Vi do appuntamento al prossimo episodio di Educare con calma. Vi ricordo che se volete commentare, lasciare una riflessione, fare una domanda potete farlo sulla tela punto com barra podcast cercando il numero dell'episodio o scrivendo il titolo nella barra di ricerca.

Nelle note dell'episodio vi lascio anche tutti I contenuti di cui ho parlato e anche una collezione di tutti I contenuti sul Natale che ho fatto in questi anni. Non mi rimane che augurarvi buona giornata, buona serata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao.

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