Preferiti dei bambini

29. Montessori in 5': NON va tutto bene

In questo episodio di Educare con Calma, vi spiego in 5 minuti perché secondo me, in un momento di sofferenza dei bambini o quando li vediamo in balia delle proprie emozioni, sia meglio evitare frasi come "non è successo nulla" e "va tutto bene" e vi suggerisco l'alternativa che uso io con i miei figli.

31 gennaio 2021·
5 min
Per visualizzare le informazioni scritte in formato altrettanto digeribile, ti invito a leggere il post relativo Montessori express: NON va tutto bene! 

Nell'episodio menziono anche un articolo su come mostrare empatia ai nostri figli )è attraverso il nostro esempio che imparano): Come mostro empatia ai miei figli e Un esempio di come pratico l'empatia con i miei figli.
benvenuti e benvenute a un altro episodio di educare con calma. Oggi è un episodio di Montessori. In cinque minuti dovete sapere che qualche settimana fa su Instagram ho lanciato un hashtag. Io mi dissocio perché se mi conoscete saprete che io mi dissocio dall'educazione tra, ovvero dai meccanismi come i castighi, le minacce, le punizioni dalla violenza fisica, ma anche da quella verbale, tipo dal ferire i miei figli per ottenere obbedienza, oppure anche solo dal perpetuare comportamenti che io stessa non vorrei vedere nel mondo. Vi racconto un aneddoto recente ma potrei raccontarvene milioni l'altro giorno eravamo in piscina e una bambina che avrà avuto undici o dodici anni si è messa a piangere perché la sorella L'ha colpita in faccia con un piede mentre scendeva lo scivolo perché lei era rimasta volutamente in acqua sotto lo scivolo ad aspettarla. E questa bambina piangeva disperata, attaccata al bordo. I genitori non si sono mossi, hanno aspettato seduti sul divano e quando lei è uscita dall'acqua la madre le ha detto Bella lezione, no? Magari la prossima volta non aspetti sotto lo scivolo. Ecco, questi sono i comportamenti e le frasi che non dovremmo giustificare. Sono i comportamenti e le frasi da cui io mi dissocio e onestamente non mi interessa sapere quante volte la madre gliel'avesse già detto per me quella è una mancanza di empatia che tra l'altro non insegna nulla alla bambina, tanto meno il rispetto. Quindi questa è l'educazione da cui io mi dissocio e lo voglio diffondere a costo di far sentire scomodo qualche genitore che magari si è comportato così con i figli in passato. E spero davvero che chi la pensa come me si unisca a questo movimento perché, come dico sempre io, da sola l'educazione non la cambio ma tutti insieme sì che la cambiamo. Da questo hashtag è nata poi un'idea, ovvero quella di creare una serie di sfide pratiche su Instagram, ovvero piccoli cambiamenti da mettere in atto nel nostro quotidiano per cercare di cambiare la mentalità tradizionale. E in questo episodio vi ripropongo proprio la prima sfida che è stata quella di sostituire le frasi Va tutto bene, non è successo nulla quando i bambini piangono e invece dire la frase sono qui per te, sono qui con te. Non è successo nulla, è ovvio perché lo vorrei sostituire, perché se mio figlio sta piangendo, ovviamente qualcosa è successo o comunque è giusto partire da quel presupposto mentale. Va tutto bene. In realtà è un'espressione che probabilmente noi genitori usiamo per dare speranza, perché, um ma anche noi ne abbiamo bisogno, perché siamo noi che vogliamo darci la speranza che vada tutto bene. Ma in realtà io mi sono resa conto che nel momento in cui io stessa piango e soffro se tu mi vieni a dire va tutto bene, il mio primo pensiero è non mentirmi. No, non va tutto bene, sto facendo fatica. Non lo vedi? Sto piangendo. Penso che per i nostri figli sia lo stesso. E onestamente mi sembra che dirgli va tutto bene, significhi quasi sminuire il loro sentimento, la loro emozione di quel momento e attenzione. Non dico che il voler rassicurarli non sia giusto, anzi assolutamente. Dobbiamo rassicurarli, ma secondo me è il passo successivo quando la mente è calma, quando gli emisferi cerebrali sono di nuovo collegati tra virgolette, perché è in quel momento che siamo ricettivi, non quando stiamo piangendo o quando il nostro cervello è in modalità coccodrillo, come la chiamo io nel mio corso Educare a lungo termine. Quindi io personalmente credo che sia molto più produttivo e molto più efficace per educare a lungo termine, ma anche più onesto intellettualmente dire Sono qui con te perché uno quella è una frase vera, perché siamo lì con loro e due. Non è solo il messaggio più importante che vogliamo trasmettere ai nostri figli in un momento di difficoltà, ma è anche la mentalità che vogliamo creare in noi stessi. Perché per educare con empatia dobbiamo imparare a dare il beneficio del dubbio a fidarci delle emozioni dei nostri figli quando piangono a credere alle loro lacrime, anche quando non ci sembrano legittime, anche quando ci danno fastidio, anche quando ci sembrano dei capricci tra virgolette, perché più ci fidiamo delle loro emozioni e reazioni, più costruiamo un rapporto reciproco di fiducia e più riusciamo ad avere empatia. E poi quando sono calmi, allora possiamo descrivere per esempio ti senti triste, sei arrabbiato, ti sei fatto male e possiamo dare loro quella speranza che volevamo dargli. All'inizio tipo Va tutto bene, sembra solo un piccolo graffio. Va tutto bene, il coccodrillo è passato. Lo so che sembrano dettagli, ma io credo veramente che l'evoluzione personale avvenga un dettaglio alla volta. Nelle note dell'episodio vi lascio anche un articolo su come esprimere empatia. Ma ora vi saluto e vi do appuntamento al prossimo episodio di educare con calma e spero davvero che vogliate iniziare poco a poco a mettere in pratica questi piccoli dettagli. Questi piccoli cambiamenti nel vostro quotidiano Un abbraccio.
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