Preferiti dei bambini

64. Montessori in 5': il segreto per educare alle emozioni

In questo episodio di Montessori in 5 minuti ti svelo il segreto n.1 per educare alle emozioni che è niente di meno che la chiave di tutta la genitorialità (giuro!). E la cosa più bella è che ti ci vorranno solo 5 questi minuti per capire come metterlo in pratica (ok, e poi una vita per perfezionarlo 😅). Bando ai misteri, ti lascio all'ascolto e se ti piace, per favore, condividilo con i tuoi amici e famigliari! L'educazione la cambiamo solo tutti insieme 🤞

24 settembre 2021·
5 min
·20 commenti
E ora, se ti va, lasciami un commento sulla pagina dell'episodio (se ascolti su Spotify o altre piattaforme, puoi farlo a questo link).
benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma oggi per Montessori in cinque minuti voglio svelarvi il segreto numero uno di tutta la genitorialità e la cosa più bella è che ci vorranno davvero solo cinque minuti per metterlo in pratica. Temo che alcuni di voi rimarranno delusi, ma credo che sia importante dire le cose come stanno e svelare le verità, anche scomode. So che l'obiettivo di ogni mamma e di ogni papà è quello di crescere i figli in modo che quando crescano siano persone oneste, empatiche, che siano gentili, generosi, rispettosi, consapevoli. Tanti genitori mi scrivono dicendomi i loro obiettivi della genitorialità, descrivendo comportamenti e attitudini dei loro figli che li preoccupano, che vorrebbero migliorare o cambiare, chiedendomi come possono aiutarli. E io rispondo quasi sempre la stessa cosa, con ovviamente accezioni diverse, perché ogni caso e ogni bambino e ogni famiglia è diversa. Ma più o meno sempre la stessa cosa. Dobbiamo iniziare dalla loro salute mentale, dobbiamo iniziare dall'educazione emozionale, dobbiamo dare più importanza alle loro emozioni, accoglierle e accettarle e capirle e aiutare i nostri figli a gestirle. Spesso quando un bambino piange vedo che la mamma o il papà si guardano immediatamente intorno, come per capire se il bambino sta disturbando, se le altre persone li stanno guardando e se c'è qualcuno nei paraggi. Um, iniziano a dare giustificazioni a spiegare che non sanno che cosa stia succedendo, che di solito è bravo. Di solito è bravo. Questa è una frase che sento spesso quando i bambini piangono come se un bambino che piange non fosse bravo. Un bambino che piange non è né bravo né cattivo, è un bambino, è un bambino che comunica che usa l'unico strumento che ha a sua disposizione il pianto per comunicare o per esprimere le sue emozioni o un disagio o una volontà che il genitore non capisce o un bisogno che il genitore non sa non sta soddisfacendo. Ma se quando il bambino piange, il genitore pensa agli estranei intorno a sé, sta dando più importanza al giudizio della gente che all'emozione di suo figlio. Questo non è educare alle emozioni. Educare alle emozioni è più o meno così. Mi avvicino a mio figlio, mi abbasso al suo livello perché eco dall'accompagnamento e non dalla superiorità. Lo accarezzo se mi lascia accarezzarlo, gli dico che lo capisco che sono qui con lui gli chiedo se vuole un abbraccio. Quando mi permette di abbracciarlo. Gli chiedo di respirare, gli parlo dolcemente. Concentro tutte le mie attenzioni su di lui. Gli altri spariscono. Sono lontani anni luce. I loro sguardi e i loro giudizi non mi arrivano. Siamo solo io e mio figlio. In quel momento c'è solo la mia capacità di adulto di gestire le mie emozioni e la mia volontà di genitore di modellare con il mio esempio un'educazione emozionale. Questo è difficilissimo, lo so, ma vi assicuro che ci vogliono solo cinque minuti i minuti di questo podcast per capire l'unico segreto per imparare a educare alle emozioni. Immagino che stiate tutti aspettando questo segreto. E so che qualcuno rimarrà deluso perché le verità scomode a volte deludono. Lo so, ma eccolo educate prima voi stessi. L'unico segreto per educare alle emozioni è educare prima noi stessi. Pensaci. Ti è mai stato insegnato da bambino a gestire le tue emozioni o a migliorare la tua autostima o a risolvere un conflitto in maniera pacifica? Ti hanno mai spiegato che cosa succede nel tuo cervello quando sei arrabbiato e hanno mai accolto la tua rabbia invece di condannarla? Ti hanno insegnato che puoi sentire le emozioni che vuoi in ogni momento e che non ci sono emozioni sbagliate. Educare noi stessi significa capire e accettare che l'unico modo per educare alle emozioni è imparare noi stessi a controllarle. L'unico modo per gestire una crisi di nostro figlio è imparare a educare noi stessi, a mantenere la calma. Ricordatevi la nostra calma e la loro calma, l'unico modo per dimenticarsi dei giudizi della gente ed essere presente per i nostri figli quando ne hanno bisogno. È educare noi stessi a dare la priorità alle emozioni dei nostri figli invece che a quelle delle persone che ci guardano, che guardino. Sapete che cosa vedranno? Vedranno un genitore così sicuro di sé, da non curarsi affatto del giudizio degli sguardi e calmare suo figlio con la sua presenza più totale. Perché quando un bambino fa più fatica che ha più bisogno di noi? Eppure è proprio allora che spesso noi lo abbandoniamo. Il segreto è solo questo educare prima noi stessi, che significa anche sapere chi siamo. Essere consapevoli delle nostre emozioni, lavorare per imparare a controllarle noi per primi dare la priorità all'individuo dietro al genitore dietro allo sposo, alla sposa. Prenderci cura della nostra salute mentale, amarci noi per primi, far sì che l'amore che proviamo per noi stessi arrivi prima e conti di più dell'amore che gli altri provano per noi. Solo così solo educando noi stessi possiamo insegnare tutto questo anche ai nostri figli perché, come scrisse Maria Montessori non possiamo dare qualcosa che non sia già dentro di noi. Ed è proprio così che inizia il mio corso online educare a lungo termine perché credo che sia importantissimo capire l'importanza di educare noi stessi per primi. Se questo episodio ti è piaciuto, lasciami un commento sulla pagina del mio blog la tela punto com e se stai ascoltando su Spotify o su Un'altra piattaforma ti lascio il link nelle note dell'episodio. Ovviamente mi trovi anche su Instagram e Facebook come la tela di Carlotta Blog e ci vediamo lì in attesa del prossimo episodio di educare con calma. Buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove sei nel mondo. Ciao ciao
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Ciao Carlotta, ascolto e leggo con piacere e profonda ammirazione tutti i tuoi contenuti, ti ringrazio per tutto quello che fai. spesso tra podcast, corsi e articoli quando parli di emozioni dici “controllare”. Mi chiedevo se ci fosse un motivo specifico, o se venga da una traduzione dal tuo pensare in inglese per cui utilizzi questo verbo o altro. Io non sono esperta in emozioni, solo mamma e insegnante e spesso ho sentito esperti preferire il verbo “gestire”, perciò mi chiedevo se fosse una tua scelta lessicale. Grazie
Ciao Luana! In realtà sai che anche io cerco di fare molta gestione all'uso della parola "controllare" per le emozioni? Anzi, dico spesso nei miei contenuti che le emozioni non si controllano, ma si accolgono e processano e "gestire" è anche il mio verbo preferito, che traduco dall'inglese "handle". Sarà stato un lapsus in questo episodio, o magari appartiene ancora a quei contenuti in cui non avevo ancora riflettuto sull'uso della parola 💜
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Ho pianto...ancora una volta ascoltandoti...ho paura di non riuscire mai ad abbracciare con dolcezza io bambina che crede fermamente che solo se è perfetta sarà amata, solo se non urla sarà amata, solo se va benissimo a scuola sarà amata, solo se non da problemi e rispetta la regole sarà amata, solo se è cortese sarà amata, solo se finisce il piatto sarà amata, solo se è giudiziosa sarà amata....Chiara bambina neanche aveva il tempo di capire chi fosse tanto era piena di questi solo se solo se solo....

l'amore è all'opposto del "solo se", del "ma però"...l'amore è ti vedo, ti accetto e ti accolgo in tutta la tua interezza...in tutta la tua immensità...c'ho messo tanto a capire questo per me prima, poi col mio compagno e poi come mamma per mio figlio.

L'unica cosa positiva che mi ha insegnato questa educazione emotiva è stata l'empatia...tanto non ero ascoltata che ho allenato all'ennesima potenza questa capacità...allora era una necessità...ora è una risorsa

ma quel filo invisibile a volte tira indietro i miei occhi e il mio cuore...a volte non so se ce la farò mai a spezzarlo del tutto...il cammino è lungo ma mi fai sentire meno sola e la speranza di farcela...grazie!
"L'amore è ti vedo, ti accetto e ti accolgo in tutta la tua interezza", bellissima frase e aggiungerei in primis verso noi stessi 💜
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Accoglienza.Accompagnamento. L’essenza
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Di una preziosità unica, sempre grazie Carlotta.
Grazie Silvia!
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Oggi sono regredita, ho dato spazio alla bambina che è in me.. ho pianto davanti a mio figlio di 3 anni, stanca fisicamente, mentalmente e ferita per le parole che mi ha detto arrabbiato. Non avrei dovuto, lo so, chissà che cosa ha pensato. Gli ho detto che mi aveva ferita e che ero molto dispiaciuta delle cose che mi aveva detto, ma senza urlare, solo con le lacrime agli occhi e la voce spezzata. Mi ha guardato triste per un momento, poi è stato compassionevole nei miei confronti. Spero solo di non averlo turbato.. educare prima noi stessi alle emozioni è davvero difficile, ma desidero maturare con tutta me stessa.
Grazie Carlotta, quando sento di avere un problema trovo sempre risposta sul tuo blog!
Esprimere e mostrare le nostre emozioni ai nostri figli è sano. Non l'hai turbato: gli hai offerto un modello sano di gestione delle emozioni. Non sei regredita: hai espresso la tua verità senza urlare. Per me questa è evoluzione! 🙌
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Empatia, chiarezza e dolcezza, ecco gli ingredienti di Carlotta. Semplicemente grazie per accompagnarmi per mano all’interno del tuo magico mondo.
Grazie a te per il tempio che mi hai dedicato 😍
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Grazie
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Ciao Carlotta,
Sappi che a tutte le domande che hai posto in questo episodio, ho sempre risposto "no" ... ed è ora di invertire la rotta, un genitore alla volta!
Grazie.
A passo di bradipo, ma ti do un 🙌
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Illuminante! Grazie mille
🌸 Grazie!
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Grazie Carlotta. Far risuonare le mie emozioni e i miei pensieri e dar loro forma attraverso le tue parole li valida e chiarisce. Ti ascolterei per ore!
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