Preferiti dei bambini

Fratelli di età diverse: come conciliarne i bisogni nella cameretta

Si può trovare una soluzione ideale per tutti?

Valeria Ciancarella Interior designer per la famiglia
16 ottobre 2024·2 commenti
Oggi ti parlerò di uno dei temi più gettonati nel mio lavoro: è possibile conciliare i bisogni e gli interessi di fratelli e sorelle di età diverse in un unico ambiente domestico (generalmente la cameretta), rendendolo allo stesso tempo uno spazio di facile gestione per i genitori?

In effetti, è una cosa che a prima vista può sembrare difficile, ma è anche una delle situazioni in cui più mi piace sperimentare nel mio lavoro, perché riuscire a conciliare esigenze (apparentemente) distanti rappresenta proprio la mia mission.

Per farti capire meglio come ci riesco parto da un esempio concreto, e ti racconto di Martina, una mamma di 3 bambini: Cecilia di 5 anni e mezzo, Cesare di 2 e mezzo e Luca di 8 mesi. 

Quando Martina mi ha contattata, per Cecilia mancavano pochi mesi all’inizio della scuola primaria e la bambina aveva vissuto già tanti cambiamenti (prima un doppio trasloco e poi un intervento nella sua cameretta per via della comparsa di muffa; non da ultimo, le erano nati ben due fratellini in poco più di due anni).

Quindi, il primo step è stato capire i bisogni dei bambini, anche in base al loro livello di autonomia e al loro temperamento. Ho scoperto così che Cecilia ricercava spesso del tempo di gioco autonomo o esclusivo con i suoi genitori, mentre Cesare (sebbene fosse abbastanza indipendente), ricercava l’attenzione e la presenza di Cecilia come compagna di gioco. Infine, Luca stava crescendo velocemente e aveva iniziato a gattonare e chiedere più attenzioni da parte dei fratelli.

Il secondo step è stato la valutazione degli spazi. La cameretta di Cecilia era più grande e a pianta rettangolare, mentre quella di Cesare era più piccina e squadrata. Luca invece dormiva ancora nel lettino in camera con i genitori, ma era il momento di pensare ad una nuova sistemazione.

Se avessi optato per una soluzione puramente «tecnica e razionale», avrei consigliato di destinare la camera più grande ai due fratelli minori, ma una parte fondamentale del mio lavoro è adeguare le soluzioni ambientali alle specifiche esigenze della famiglia, che in questo caso erano due:

  1. Non far vivere ulteriori cambiamenti a Cecilia, lasciandole quindi la  cameretta più grande;
  2. Adeguare la cameretta più piccola ai bisogni dei due fratellini Cesare e Luca.

Una volta definita questa soluzione, ho verificato gli obiettivi che si poneva Martina, per poi proporle delle soluzioni efficaci:

  • Per la cameretta di Cecilia era necessario prevedere uno spazio per lo studio e i compiti (in vista dell'inizio della scuola), e ottenere una migliore distribuzione degli spazi di gioco;
  • Per la cameretta di Cesare e Luca, Martina era alla ricerca di una soluzione che le permettesse di riuscire a far addormentare contemporaneamente i due bambini, e di organizzare gli spazi di gioco prevedendo sia la possibilità di giocare in autonomia, che la condivisione.

Ed ecco quale è stata la soluzione a cui ho pensato per questa famiglia, partendo dalla volontà di soddisfare al meglio le necessità attuali puntando però al lungo termine, e dall'opportunità di riutilizzare il più possibile il mobilio in ottimo stato (mentre per gli arredi che ho proposto di acquistare, ho fatto riferimento soprattutto a mobili ed accessori Ikea, che per loro natura sono adattabili nel tempo e personalizzabili):

  • Nella cameretta di Cecilia ho creato tre zone distinte all’interno della stessa camera (per il sonno, lo studio e il gioco). Ho sostituito il letto (che verrà utilizzato dal fratellino) con uno nuovo con capienti cassettoni contenitori. Ho inserito un'area studio con annessa area creativa (grazie alla pittura a parete per lavagna). Ho cambiato la cassettiera e mantenuto i moduli contenitori già utilizzati per i giochi, ma sovrapponendoli a due a due in modo da recuperare un po’ di spazio.


  • Nella cameretta di Cesare e Luca ho previsto per l’area nanna due letti evolutivi disposti a «L», con la possibilità di inserire in mezzo una poltrona utile per la fase addormentamento. Per l'area gioco ho sviluppato una proposta modulabile: tre mobili affiancati, con sopra una tavola tagliata a misura e fissata con delle staffe al muro a formare un piano d’appoggio a doppio utilizzo: piano gioco oppure tavolo per area creativa. Nella parte superiore, ho previsto una composizione a muro per il cambio stagione e/o archiviazione giochi, e lateralmente due mensole utili per la rotazione dei libri. A completare l’area gioco, un morbido tappeto.


Le soluzioni che ho prospettato a Martina sono a lungo termine, per cui ho ipotizzato un'evoluzione della cameretta dei due fratellini con i letti allungati a 170cm e con scrivania. Basterà cambiare la disposizione degli arredi, mettere dei piedini sotto ai mobili già esistenti per alzare la seduta e tagliare a misura la tavola che fungerà da scrivania. Anche con questa disposizione tutti i componenti d’arredo potranno essere riutilizzati, e… voilà: una nuova soluzione nel rispetto delle esigenze di tutta la famiglia!

Scritto da

Valeria Ciancarella – Interior designer per la famiglia
Ciao! Sono Valeria e mi occupo di creare ambienti domestici che semplificano il «lavoro» dei genitori e che assecondano i bisogni e le necessità di tutti, grandi e piccoli, contribuendo all’equilibrio e all’armonia familiare. Sono anche promotrice del vero «family-friendly»: realizzo per i locali pubblici servizi e ambienti accoglienti e adatti alle famiglie.

Parliamone

Hai modifiche non salvate -
trovo siano scelte ok. 2 maschi e 1 femmina. ognuno con la loro stanza. io ho dovuto ingegnarmi con i miei maschio e femmina. due anni di differenza in una unica stanza. il delirio crescendo. alla fine ho dovuto erigere un muro in cartongesso fino ad avere metà finestra a testa apribile chiaramente. ma ormai erano grandicelli e temo che sia il motivo primo x cui non si sopportano ... il diversi cambiare in bagno... il dover studiare in sala o cucina altrimenti l'altro sente mentre ripeto... la luce che dà fastidio. un problema dietro l'altro. e comunque con quel muro ho dato il colpo di grazia alla non socializzazione dei figli. un gran dispiacere. non so se ci fosse stata questa vostra opportunità 15 anni fa e più cosa mi avete suggerito di fare... un grazie x esserci ora. 
Cara Loredana, ci fossimo conosciute 15 anni fa (e più)  ti avrei detto che questo genere di dinamiche sono molto diffuse tra fratelli e non necessariamente di molti anni di età di differenza... anche nel tuo caso infatti, sono solamente due. Con l'avvicinarsi della preadolescenza e poi dell'adolesenza il tutto si accentua perché hanno bisogno di affermare la propria autenticità. Il condividere spazi e giochi passa sempre dalla massima espressione dei propri interessi e delle proprie preferenze ed anzi, riservare uno spazio, che sia una mensola, un cassetto, uno scomparto di mobile, una porzione di parete (...), in modo esclusivo a ciascun figlio, ci fa scoprire che, al contrario, tutto ciò porta i fratelli a condividere più volentieri il resto dei loro giochi e degli spazi comuni. 
Magari ci saremmo fatte una bella chiacchierata che ti avrebbe dato qualche spunto in più, ma ad oggi ti dico anche di non fartene una colpa di questo loro "snobbarsi"... noi genitori facciamo sempre il meglio che possiamo con quello che abbiamo, per i nostri figli. In alcuni casi, come le corde smettono di tendersi su alcuni tasti, poi si distendono anche gli animi... ed è quello che Vi auguro. Se i tuoi figli sono in adolescenza ti consiglio un contenuto che ho pubblicato sulla mia pagina IG con qualche strategia e se vorrai approfondire qualcosa in dettaglio, io sono qui ... puoi già contattarmi proprio dall'1:1 de LaTela 🙃ti abbraccio forte.
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