Scuola dell'infanzia: domande da fare all'Open Day
Un piccolo vademecum di domande da portare con te agli Oped Day del nido e scuola dell'infanzia.
Spesso i genitori si chiedono quali siano le domande più «importanti» da porre durante questi incontri. Qui ti lascio qualche idea, soffermandomi in particolare su argomenti utili per il nido e la scuola dell'infanzia.
Domande sulla giornata e sulla routine
- Com’è strutturata la giornata?
- I bambini trascorrono tutto il tempo insieme come gruppo classe, oppure ci sono momenti in cui svolgono attività specifiche in piccoli gruppi o singolarmente?
- La scuola dà una merenda a metà mattina? Cosa?
- È previsto un orario anticipato e/o posticipato? (Cioè ingresso possibile prima delle 9 e uscita possibile dopo le 16).
- Avete in programma di coinvolgere figure professionali esterne durante l’anno?
- Vengono proposte attività laboratoriali?
- Che tipo di attività proponete ai bambini?
- Il lavoro al tavolo è costituito di schede/libri da completare?
- Il lavoro svolto è uguale per tutti o varia sulla base degli interessi?
- Se un bambino si rifiuta di fare un lavoro, come gestite la situazione?
- I bambini possono uscire all’aperto anche in inverno?
- Come gestite i litigi tra bambini?
- Come gestite le crisi emotive?
- Utilizzate la sedia del pensiero?
- Avete il supporto di pedagogisti o altri professionisti di riferimento?
- Le vostre classi sono omogenee o eterogenee? Potreste spiegarmi i pro e i contro della vostra scelta?
- Come sono organizzati gli orari delle insegnanti? Ci sono momenti di compresenza?
- Come funziona l'ambientamento? Gli orari previsti sono flessibili?
- C’è una figura ausiliaria a supporto (per esempio quando i bambini devono andare in bagno o hanno bisogni specifici…)?
- Chi cucina i pasti?
- Mio figlio potrebbe avere un menù vegano o vegetariano?
- La scuola organizza un centro estivo?
- Come gestite i pasti dei bimbi in svezzamento? Avete un menù a parte o lasciate sperimentare anche con i cibi solidi?
- Comunicate alle famiglie ciò che avviene durante la giornata? In che modo?
- Come gestite gli ingressi scolastici in ritardo?
- Come gestite le situazioni in cui si ha necessità di far uscire da scuola anticipatamente un bambino?
- Le maestre usano il cellulare durante l’orario lavorativo?
- Come gestirete la situazione se mio figlio non sarà spannolinato entro settembre?
- Mia figlia sta facendo autosvezzamento, è possibile continuare anche qui questo approccio?
- Mio figlio ha un'allergia alla frutta secca, come gestite in questi casi il menù? Posso lasciare qui a scuola il farmaco «salvavita»?
- Accettate i pannolini lavabili?
- Se mio figlio non frequenta per un mese intero devo comunque pagare la retta?
💡 Se la scelta della scuola ti sembra difficile (lo è!), ho preparato un contenuto apposta per te che credo davvero potrà togliere un po' (tanto) dello stress da questa scelta. Eccolo qui:
- "come viene trattata l'educazione sessuale?"
- "quando è stata costruita/ristrutturata la scuola"? La struttura è antisismica? (Troppo spesso non controlliamo se i nostri bimbi stanno in edifici sicuri)
- "come vengono integrati bimbi con esigenze specifiche/disabilità nella classe? "
- " Fornite/richiedete abbigliamento tecnico (come tute) per stare all'aperto"?
Grazie ancora!
Nella scuola dell'infanzia di mio figlio è previsto che i bambini della fascia di età 3 - 4 facciano il pisolino (quindi solo l'ultimo anno di asilo non è previsto). Chi ha perso il pisolino o si adatta (e sta steso sul lettino in silenzio anche se non dorme) oppure massimo per le 13.00 bisogna andarlo a prendere.
Sara
Non credevo fosse una domanda da porre ma visitando le scuole dell’infanzia per mio bimbo mi sono accorta che ormai sembra veramente comune far vedere i cartoni come “defaticamento” per il bambino (riporto le testuali parole di una educatrice).
L'esperienza che portate richiede attenzione quindi, assolutamente sì, poniamo la domanda sull'uso degli schermi all'open day!
Per quante ragioni valide possano esserci (parto dal presupposto di non giudicare la scelta senza conoscere la realtà), credo esistano altrettanto valide alternative ai cartoni in un contesto scolastico. Gli schermi possono essere un supporto all'esperienza didattica, indubbiamente, ma non credo che l'uso quotidiano (che spesso avviene anche a casa) della tv possa incidere positivamente, migliorando o ampliando gli apprendimenti (anzi, gli studi scientifici dimostrano esattamente il contrario!).
Mi capita di utilizzare il pc a scuola con i bambini di 5-6 anni per mostrare alcune immagini dal mondo, accedere a google earth o visionare brevi spezzoni di documentari che approfondiscano un argomento già trattato con materiali cartacei e altro.
Abbraccio un utilizzo della tecnologia critico e in linea con lo sviluppo del bambino...ahimé, a volte, la proposta della tv risponde più a un bisogno degli adulti che dei piccoli!
Consigli su come affrontare il colloquio?
Ps. Butto lì un pensiero a ragnatela come direbbe Carlotta: è davvero faticoso dover accettare il fatto che chi non è nelle condizioni di permettersi di pagare la scuola che vorrebbe è costretto a subire approcci che non sono dettati da scelte didattico-pedagogiche consapevoli.
Grazie dell’ascolto
questa, per me, può essere una domanda importante per capire come vengono affrontate alcune dinamiche relazionali. Quando due bambini litigano, possiamo risolvere in tanti modi e, non sempre, quello che facciamo è realmente una soluzione! Penso alla sedia del pensiero, a dare ragione a uno e torto all'altro, al mettere in castigo, al punire per una parola o azione di troppo...molte scuole utilizzano strategie alternative come la panchina per imparare a litigare o il tavolo della pace e credo sia un grande valore aggiunto al lavoro educativo e didattico😊
ti chiedo scusa per il ritardo, avevo "perso" il tuo messaggio!
eccomi qui, per te!
È vero, la seggiola del pensiero è una strategia molto utilizzata da tanti insegnanti perché, ancora oggi, è vista come una modalità efficace con cui permettere ai bambini di riflettere su quanto accaduto. Credo che, di fondo, sia più una strategia per l'adulto che per il bambino. Denota una fragilità nella comunicazione, una fatica nella gestione di un comportamento che porta con sé disfunzionalità o inadeguatezza verso il contesto. Come adulti, cadiamo in questo tipo di "soluzioni" quando non vediamo altra via d'uscita e, spesso, i bambini possono proprio essere le persone che ci permettono di fare uno "switch". Il nostro approccio educativo, come genitori consapevoli, può andare proprio in questa direzione: se io racconto ai miei figli che queste modalità esistono e non sono intenzionalmente "punitive" ma comunque poco gentili, posso scegliere di trovare con lui o lei una soluzione, o almeno qualcosa che, come dici tu, spieghi che non dobbiamo per forza essere d'accordo su tutto ciò che fanno gli adulti.
Provo a lasciarti un possibile copione:
"Forse l'insegnante voleva aiutarti a riflettere su quello che è successo perché qualcosa è andato storto... tu come ti sei sentito/a? ...e sei riuscito a riflettere mentre eri seduto/a?...bè, è davvero molto difficile capire come risolvere qualcosa senza un adulto accanto, oppure capire le nostre emozioni senza qualcuno che ci aiuti a ripercorrere la situazione. Secondo me, se dovesse succedere ancora, se senti che sederti da solo/a non ti aiuta a stare meglio, puoi dirlo!
Prova così "maestra, io non mi sento bene a stare qui da solo, non mi piace! possiamo parlare insieme?""
Che ne dici? è un approccio che senti tuo?
ti mando un abbraccio!
Sara
Ho chiesto se a lei fosse mai successo ( ovviamente si e più volte), come si fosse sentita Cercando di mostrarle vicinanza, comprensione ed empatia. Ho provato anche a spiegarle che a volte la seggiola non viene usata come una punizione, ma per far calmare il coccodrillo alto. La maestra non può lasciarla da sola in un posto sicuro, perché ha anche gli altri bambini da "sorvegliare" e quindi ti fa sedere un attimo per vedere se riesci a calmarti e capire che cosa non andava. Le ho detto che mi spiace se si sente ferita e che proverò a parlare con la maestra di questo e che se vuole ne può parlare con me sempre.
In più ho cercato di spiegarle che a scuola non è come a casa : la maestra è solo una e con 25 bambini e non può fermarsi e parlare solo con uno o con 2 per tanto tempo, gli altri bambini potrebbero farsi male o magari deve continuare con un'attività e quindi a volte è costretta a usare dei modi poco "simpatici " per cercare che nessuno si faccia male o che tutti i coccodrilli si alzino insieme.
Per ora pare abbia capito, vedremo alla prossima se avrà funzionato .
Non so se ho fatto bene o no , ma ci ho provato !
Grazie mille per il tuo spunto e il tuo sostegno
Ora ha un nome! Grazie😅
Te ne lascio qui alcune: