Preferiti dei bambini

Scuola dell'infanzia: domande da fare all'Open Day

Un piccolo vademecum di domande da portare con te agli Oped Day del nido e scuola dell'infanzia.

Sara Ghirelli Educatrice montessoriana e parent coach
30 agosto 2024·21 commenti
Nel mio Focus «Scuola: scegliere quella (im)perfetta per noi» vi ho parlato dell'importanza degli Open Day come strumento da utilizzare per conoscere la scuola e parlare con gli insegnanti.

Spesso i genitori si chiedono quali siano le domande più «importanti» da porre durante questi incontri. Qui ti lascio qualche idea, soffermandomi in particolare su argomenti utili per il nido e la scuola dell'infanzia.

Domande sulla giornata e sulla routine

  • Com’è strutturata la giornata? 
  • I bambini trascorrono tutto il tempo insieme come gruppo classe, oppure ci sono momenti in cui svolgono attività specifiche in piccoli gruppi o singolarmente?
  • La scuola dà una merenda a metà mattina? Cosa?
  • È previsto un orario anticipato e/o posticipato? (Cioè ingresso possibile prima delle 9 e uscita possibile dopo le 16).

Domande su metodo e approccio

  • Avete in programma di coinvolgere figure professionali esterne durante l’anno?
  • Vengono proposte attività laboratoriali?
  • Che tipo di attività proponete ai bambini?
  • Il lavoro al tavolo è costituito di schede/libri da completare?
  • Il lavoro svolto è uguale per tutti o varia sulla base degli interessi?
  • Se un bambino si rifiuta di fare un lavoro, come gestite la situazione?
  • I bambini possono uscire all’aperto anche in inverno?
  • Come gestite i litigi tra bambini?
  • Come gestite le crisi emotive?
  • Utilizzate la sedia del pensiero?
  • Avete il supporto di pedagogisti o altri professionisti di riferimento?

Domande sull'organizzazione

  • Le vostre classi sono omogenee o eterogenee? Potreste spiegarmi i pro e i contro della vostra scelta?
  • Come sono organizzati gli orari delle insegnanti? Ci sono momenti di compresenza?
  • Come funziona l'ambientamento? Gli orari previsti sono flessibili?
  • C’è una figura ausiliaria a supporto (per esempio quando i bambini devono andare in bagno o hanno bisogni specifici…)?
  • Chi cucina i pasti?
  • Mio figlio potrebbe avere un menù vegano o vegetariano?
  • La scuola organizza un centro estivo?
  • Come gestite i pasti dei bimbi in svezzamento? Avete un menù a parte o lasciate sperimentare anche con i cibi solidi?

Domande sul rapporto con le famiglie

  • Comunicate alle famiglie ciò che avviene durante la giornata? In che modo?
  • Come gestite gli ingressi scolastici in ritardo?
  • Come gestite le situazioni in cui si ha necessità di far uscire da scuola anticipatamente un bambino? 

Altre domande

  • Le maestre usano il cellulare durante l’orario lavorativo?
  • Come gestirete la situazione se mio figlio non sarà spannolinato entro settembre?
  • Mia figlia sta facendo autosvezzamento, è possibile continuare anche qui questo approccio?
  • Mio figlio ha un'allergia alla frutta secca, come gestite in questi casi il menù? Posso lasciare qui a scuola il farmaco «salvavita»?
  • Accettate i pannolini lavabili?
  • Se mio figlio non frequenta per un mese intero devo comunque pagare la retta?

C'è una domanda che non ho incluso e che per te è stata importante? Puoi lasciarmela nei commenti.

💡 Se la scelta della scuola ti sembra difficile (lo è!), ho preparato un contenuto apposta per te che credo davvero potrà togliere un po' (tanto) dello stress da questa scelta. Eccolo qui:

Masterclass
Scuola: scegliere quella (im)perfetta per noi
Di fronte a questa decisione, puoi imparare a «pre-occuparti» (anziché preoccuparti).


Scritto da

Sara Ghirelli – Educatrice montessoriana e parent coach
Sono educatrice montessoriana e parent coach e supporto le mamme e i papà che si sentono inadeguati, perché l'inadeguatezza è un sentimento che conosco bene. Nel 2015, poco prima di laurearmi in scienze dell’educazione, sono diventata mamma di Samuele: imparare a conoscerlo, giorno dopo giorno, mi ha permesso di mettere in pratica tutto quello che avevo studiato con l’occhio della professionista, senza mai dimenticare quello di mamma.

Parliamone

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Grazie per la Masterclass e questa lista. Le mie domande aggiuntive: 
- "come viene trattata l'educazione sessuale?"
- "quando è stata costruita/ristrutturata la scuola"? La struttura è antisismica? (Troppo spesso non controlliamo se i nostri bimbi stanno in edifici sicuri)
- "come vengono integrati bimbi con esigenze specifiche/disabilità nella classe? " 
- " Fornite/richiedete abbigliamento tecnico (come tute) per stare all'aperto"?

Grazie ancora!
Grazie a te Marzia, anche per aver pensato a queste altre possibili domande, molto utili! 💜
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cara
Sara Ghirelli
e telisti, sto affrontando gli open day e sono molto indecisa tra due scuole. Poi , stasera al secondo incontro, ho visto questa porta e ho capito che era quello che cercavo. fanno anche giardinaggio, laboratorio arte, musicale e in quinta educazione affettiva e sessuale. Scelta fatta, speriamo solo rimanga aperta per i prossimi 5 anni. 
💜🤞
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Altra domanda: come gestite i bambini che non fanno il pisolino? avete attività da proporre?
Nella scuola dell'infanzia di mio figlio è previsto che i bambini della fascia di età 3 - 4 facciano il pisolino (quindi solo l'ultimo anno di asilo non è previsto). Chi ha perso il pisolino o si adatta (e sta steso sul lettino in silenzio anche se non dorme) oppure massimo per le 13.00 bisogna andarlo a prendere.
Ecco, è vero, anche questo è un ottimo punto. Grazie mille Ilaria! 💜
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Grazie per i moltissimi spunti, davvero utilissimi per focalizzare l’attenzione su argomenti importanti che però possono sfuggire di mente a un genitore. Una domanda per me fondamentale da fare, soprattutto nella fascia d’età 0-6, è: “Il personale è formato e aggiornato sulle manovre salvavita di primo soccorso e disostruzione pediatrica?” Inoltre, chiederei informazione su come vengono gestiti riposo e momenti nanna, su quali modalità vengono utilizzate per accompagnare i bambini durante l’addormentamento o come si affronta l’eventuale rifiuto a dormire. 
grazie mille Roberta!!! utilissimi i tuoi spunti!!

Sara
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Ciao!! La mia domanda da non trascurare é “fate vedere i cartoni durante la giornata ?”.
Non credevo fosse una domanda da porre ma visitando le scuole dell’infanzia per mio bimbo mi sono accorta che ormai sembra veramente comune far vedere i cartoni come “defaticamento” per il bambino (riporto le testuali parole di una educatrice). 
Ti capisco Federica. Mia figlia ha iniziato il secondo anno di scuola di infanzia (classe 3 anni) e ahimè ho saputo che dopo pranzo fanno guardare un po' di cartoni. Infatti tra i vari motivi per cui non la lascio a pranzo c'è questo (oltre il fatto che la politica scolastica prevede che non dormano più il pomeriggio dai 3 anni, ma mia figlia ne ha 2 e mezzo e vuole dormire eccome dopo pranzo) . È un scuola bilingue, hanno gli schermi in tutte le classi. Sarebbe interessante fare un sondaggio per capire se questa storia dei cartoni animati è diffusa nelle scuole, se si parla di private o pubbliche, a che età e cosa ne pensano i pedagogisti. Grazie 
Federica e Diana, grazie di cuore per la vostra testimonianza!!! 
L'esperienza che portate richiede attenzione quindi, assolutamente sì, poniamo la domanda sull'uso degli schermi all'open day!
Per quante ragioni valide possano esserci (parto dal presupposto di non giudicare la scelta senza conoscere la realtà), credo esistano altrettanto valide alternative ai cartoni in un contesto scolastico. Gli schermi possono essere un supporto all'esperienza didattica, indubbiamente, ma non credo che l'uso quotidiano (che spesso avviene anche a casa) della tv possa incidere positivamente, migliorando o ampliando gli apprendimenti (anzi, gli studi scientifici dimostrano esattamente il contrario!).
Mi capita di utilizzare il pc a scuola con i bambini di 5-6 anni per mostrare alcune immagini dal mondo, accedere a google earth o visionare brevi spezzoni di documentari che approfondiscano un argomento già trattato con materiali cartacei e altro. 
Abbraccio un utilizzo della tecnologia critico e in linea con lo sviluppo del bambino...ahimé, a volte, la proposta della tv risponde più a un bisogno degli adulti che dei piccoli!
Grazie Sara. Io apprezzerei un utilizzo degli schermi come quello che proponi tu ai tuoi studenti. Ma la realtà della scuola di mia figlia è altra, lo scopo non è didattico in questo caso. È dura in alcuni contesti cittadini trovare anche appoggio dagli altri genitori che minimizzano il problema. Io sto facendo uno sforzo immenso a limitare la tv a mia figlia ad alcuni giorni della settimana e temo che la scuola possa rovinare il mio lavoro. Spesso mi sento una mosca bianca per l educazione che ho scelto e tutto il contorno che ne deriva... Ma vado avanti. Grazie a tutte. 
Buonasera. Anche io ho appreso a malincuore che alla scuola dove vanno le mie due figlie da quest’anno vengono proposte canzoncine (senza criterio!) in maniera regolare ogni giorno. A quanto pare ciò si verifica nel primo pomeriggio (addirittura durante la merenda!) e al buio; talvolta anche durante il pranzo. Mercoledì ho un colloquio con le insegnanti, con le quali ho già avuto un confronto durante la settimana. Sono molto scoraggiata dalla scuola, scelta non di cuore ma di necessità. 
Consigli su come affrontare il colloquio?
Ps. Butto lì un pensiero a ragnatela come direbbe Carlotta: è davvero faticoso dover accettare il fatto che chi non è nelle condizioni di permettersi di pagare la scuola che vorrebbe è costretto a subire approcci che non sono dettati da scelte didattico-pedagogiche consapevoli. 
Grazie dell’ascolto
Ciao Mariarosaria, ti lascio qui alcuni contenuti che possono darti qualche spunto per quanto riguarda le modalità con cui avviare il colloquio con le/gli insegnanti:

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Come gestite i conflitti tra i bambini? 
ciao Valentina!!!
questa, per me, può essere una domanda importante per capire come vengono affrontate alcune dinamiche relazionali. Quando due bambini litigano, possiamo risolvere in tanti modi e, non sempre, quello che facciamo è realmente una soluzione! Penso alla sedia del pensiero, a dare ragione a uno e torto all'altro, al mettere in castigo, al punire per una parola o azione di troppo...molte scuole utilizzano strategie alternative come la panchina per imparare a litigare o il tavolo della pace e credo sia un grande valore aggiunto al lavoro educativo e didattico😊
Sara Ghirelli
cosa fare se tutte le nostre opzioni  utilizzano la seggiola del pensiero? Come spiegarla al bimbo  quando tocca a lui?
Ciao Debora!
ti chiedo scusa per il ritardo, avevo "perso" il tuo messaggio!
eccomi qui, per te!

È vero, la seggiola del pensiero è una strategia molto utilizzata da tanti insegnanti perché, ancora oggi, è vista come una modalità efficace con cui permettere ai bambini di riflettere su quanto accaduto. Credo che, di fondo, sia più una strategia per l'adulto che per il bambino. Denota una fragilità nella comunicazione, una fatica nella gestione di un comportamento che porta con sé disfunzionalità o inadeguatezza verso il contesto. Come adulti, cadiamo in questo tipo di "soluzioni" quando non vediamo altra via d'uscita e, spesso, i bambini possono proprio essere le persone che ci permettono di fare uno "switch". Il nostro approccio educativo, come genitori consapevoli, può andare proprio in questa direzione: se io racconto ai miei figli che queste modalità esistono e non sono intenzionalmente "punitive" ma comunque poco gentili, posso scegliere di trovare con lui o lei una soluzione, o almeno qualcosa che, come dici tu, spieghi che non dobbiamo per forza essere d'accordo su tutto ciò che fanno gli adulti.
Provo a lasciarti un possibile copione:
"Forse l'insegnante voleva aiutarti a riflettere su quello che è successo perché qualcosa è andato storto... tu come ti sei sentito/a? ...e sei riuscito a riflettere mentre eri seduto/a?...bè, è davvero molto difficile capire come risolvere qualcosa senza un adulto accanto, oppure capire le nostre emozioni senza qualcuno che ci aiuti a ripercorrere la situazione. Secondo me, se dovesse succedere ancora, se senti che sederti da solo/a non ti aiuta a stare meglio, puoi dirlo!
Prova così "maestra, io non mi sento bene a stare qui da solo, non mi piace! possiamo parlare insieme?""

Che ne dici? è un approccio che senti tuo?

ti mando un abbraccio!
Sara
Ciao Sara, sicuramente è un approccio che sento mio . Infatti nel contempo mi ero mossa su una linea simile.
Ho chiesto se a lei fosse mai successo ( ovviamente si e più volte), come si fosse sentita Cercando di mostrarle vicinanza, comprensione ed empatia. Ho provato anche a spiegarle che a volte la seggiola non viene usata come una punizione, ma per far calmare il coccodrillo alto. La maestra non può lasciarla da sola in un posto sicuro, perché ha anche gli altri bambini  da "sorvegliare" e quindi ti fa sedere un attimo per vedere se riesci a calmarti e capire che cosa non andava. Le ho detto che mi spiace se si sente ferita e che proverò a parlare con la maestra di questo e che se vuole ne può parlare con me sempre.

In più ho cercato di spiegarle che a scuola non è come a casa : la maestra è solo una e  con 25 bambini e non può fermarsi e parlare solo con uno o con 2 per tanto tempo, gli altri bambini potrebbero farsi male o magari deve continuare con un'attività e quindi a volte è costretta a usare dei modi poco "simpatici " per cercare che nessuno si faccia male o che tutti i coccodrilli si alzino insieme.

Per ora pare abbia capito, vedremo alla prossima se avrà funzionato .
Non so se ho fatto bene o no , ma ci ho provato !

Grazie mille per il tuo spunto e il tuo sostegno 
Ciao Sara, che bello!!! Hai dato un nome alla strategia che a volte utilizzo, a volte perché in altri momenti prendo da parte i bambini interessati e li faccio parlare con calma per cercare di capire insieme le intenzioni di tutti, alla fine, durante questo processo, gli animi si calmano e ritornano a giocare amici come prima. Ma il tavolo della pace mi piace proprio tanto. All'inizio lo avevo adottato prendendo il gruppetto in contrasto e ho osservato che mentre discutevano piano piano iniziavano poi a giocare! 
Ora ha un nome! Grazie😅
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