111. 7 lezioni pericolose che insegniamo a scuola
In questo episodio di Educare con Calma vi traduco il post di Gatto in cui racconta perché dopo 30 anni di insegnamento si è licenziato e vi racconto le sette lezioni pericolose di cui parla nel suo libro "Dumbing us down: the Hidden Curriculum of Compulsary Education".
Carlotta: Benvenute e benvenuti a un nuovo episodio di Educare con calma. Questo episodio lo dedico di nuovo alla scuola sapete che secondo me parlare di scuola e parlare di genitorialità al giorno d'oggi dovrebbe quasi essere la stessa conversazione, nel senso che davvero secondo me dovrebbe mirata al rispetto, alla gentilezza, appunto all'esperienza positiva ecco delle relazioni e quindi penso che davvero parlare di scuola e parlare anche alle insegnanti, agli insegnanti e dire loro ehi guardate che potete scegliere un altro metodo di approccio all'educazione senza cambiare troppo di quello che state facendo ma cambiando semplicemente l'approccio al bambino secondo me potrebbe avere davvero un impatto grandissimo quindi spero veramente che possa crescere questo progetto che stiamo portando avanti all'interno della tela con le insegnanti e con gli insegnanti che si chiama la tela teachers se non lo conoscete vi invito ad andare su w w w punto la tela punto com barra insegnanti per capire che cos'è, capire quanti siamo, vedere davvero la portata di questo che è ormai diventato un movimento e capire anche un po' la nostra visione e vi aspetto lì, ma adesso vi racconto che sono capitata qualche mese fa a questo punto perché poi io vado sempre molto a ritroso e molto a rilento sono capitata su un articolo che vi metto anche nel note dell'episodio e che mi dato tantissima ispirazione, parla della scuola americana che ovviamente è un caso diverso da quella italiana ma credo che offra davvero tante riflessioni per qualsiasi sistema scolastico centralizzato e statale pubblico.
Il post che vi lascio nelle note è di John Taylor Gadò che per facilità pronuncerò all'italiana Gatto che è un educatore famoso a New York, fu nominato tre volte di seguito insegnante dell'anno a New York Siri e quindi tutti si sono molto stupiti quando dopo quasi trenta anni nel sistema scolastico lui dal nulla si è licenziato e la ragione? L' scritta sul suo blog in un post che appunto io vi tradurrò oggi e la ragione però è che era stanco di insegnare un curriculum che lui vedeva che danneggiava moltissimi bambini. Vi traduco una parte del post perché credo sia una buona introduzione poi la prendiamo da lì. Ho insegnato nelle scuole pubbliche per ventisei anni ma non ce la faccio proprio più per anni ho chiesto al consiglio scolastico locale e al sovrintendente di permettermi di insegnare un curriculum che non faccia male ai bambini ma loro avevano altri pesci da pigliare, quindi ho deciso di licenziarmi. Sono arrivato lentamente a capire cosa sto insegnando veramente: un curriculum di confusione, gerarchia, giustizia arbitraria, volgarità, maleducazione, mancanza di rispetto per la privacy, indifferenza per la qualità e totale dipendenza.
Insegno ai bambini come adattarsi in un mondo in cui io stesso non voglio vivere. E poi scritto una parte che mi profondamente colpita perché riassume tanto a dire il vero voi probabilmente a voi colpito probabilmente anche questa parte perché era molto dura io sono abituata a questo tipo di letture e soprattutto nella mentalità americana questo tipo di letture stanno veramente spuntando un po' come funghi, crescendo come funghi e spuntando come il prezzemolo, come si dice? Non lo so, Comunque sono sempre di più perché veramente il sistema americano è molto molto danneggiato e però appunto quest'altra parte che adesso vi leggo riassume un po della scuola tradizionale non solo italiana ma proprio il sistema scolastico così come lo conosce la maggior parte di noi così come l'ho vissuto io. Lui usa I nomi David e Rachel ma io li italianizzo di nuovo per praticità Davide e Rachele e vi avviso che è molto forte anche questo quindi brace brace perché lui appunto scrive dalla sua profonda delusione, a volte quando scriviamo dalle ferite aperte siamo più cattivi in un certo senso che quando scriviamo dalle cicatrici anzi una premessa fondamentale se mi stai ascoltando e sei insegnante ti chiedo di non offenderti, ti chiedo davvero di non sentirti giudicato o giudicata e se ti senti chiamato o chiamata in causa ti chiedo di guardarti dentro e metterti in dubbio metterti in discussione te lo chiedo dalla mia esperienza personale perché spesso quando qualcosa che leggo online mi smuove dentro è perché o non sono assolutamente d'accordo e va contro I miei valori completamente o perché c'è un fondo di verità e allora capisco che devo lavorare su di me.
In entrambi I casi però credo che l'evoluzione stia proprio lì in quel momento in cui ci sentiamo provocati ci sentiamo criticati ci sentiamo giudicati e scegliamo invece di offenderci di aprire la mente e quindi lo auguro a te quanto a me di cogliere abbracciare questo momento perché l'evoluzione sta lì. E adesso vi leggo la traduzione dell'articolo: Davide impara a leggere all'età di quattro anni Rachele impara a leggere all'età di nove anni nello sviluppo normale quando entrambi I bambini avranno tredici anni non si potrà dire quale dei due abbia imparato per primo e aggiungo io perché questo articolo è più vecchiotto ma da studi più recente sappiamo che la differenza di lettura già non si vede all'età di undici anni, è undici anni la differenza tra chi impara a leggere prima o dopo è davvero inesistente e poi continua quel vantaggio di cinque anni di Davide non significa nulla, ma a scuola attribuirò a Rachele un'etichetta di disabilità nell'apprendimento e rallenterò un po' il talento di Davide. Per ricevere il mio stipendio insegno a Davide a dipendere da me e aspettare che sia io a dirgli quando andare avanti e quando fermarsi. Lui non riuscirà a superare quella dipendenza.
Metterò Rachele nel gruppo dei bisogni speciali tra virgolette. Dopo pochi mesi sarà lì che lei rimarrà per sempre. In ventisei anni di insegnamento a ragazzi ricchi e poveri non ho quasi mai incontrato un bambino disabile nell'apprendimento tra virgolette, non ne ho quasi mai incontrato nemmeno uno superdotato o di talento sempre tra virgolette non esiste un modo giusto per essere istruiti ci sono tanti modi quante le impronte digitali non abbiamo bisogno di un curriculum nazionale né di test nazionali entrambe queste iniziative nascono dall'ignorare come le persone imparano o dal decidere di esserne indifferenti, di rimanerne indifferenti. Non posso più insegnare in questo modo. Dopo essersi licenziato Gatto scritto un libro che si intitola Dumming us down the Hidden Curriculum of Compulsori Schooling che tradotto a grandi linee potrebbe essere ci stanno rendendo stupidi il curriculum segreto della scuola dell'obbligo in questo libro Gatto affermato che le scuole costringono gli educatori a insegnare ai bambini sette lezioni pericolose ve ne parlo brevemente una ad una perché io le ho trovate veramente interessanti e anche se non magari non rispecchiano esattamente il sistema scolastico italiano secondo me comunque si possono trarre delle lezioni anche per il sistema scolastico italiano ma anche per la genitorialità in generale.
Lezione pericolosa numero uno che insegniamo a scuola è la confusione. Gatto dice che il modo in cui insegniamo non aiuta I bambini a costruire un'immagine coerente del mondo, per esempio in matematica gli studenti imparano a memoria la trigonometria ma non hanno la possibilità di costruirla davvero, perdono l'occasione di vedere come si applica per esempio un'ipotenusa come quando si progetta una casa o di usare le mani per imparare, di rendere la matematica e l'esperienza sensoriale che dovrebbe potrebbe essere. E chi il corso co-schooling sa che questo ovviamente a me è piaciuto molto perché secondo me la matematica proprio deve essere un'esperienza sensoriale capire che cos'è mille come quantità, tenerlo in mano, tenere un cubo del mille in mano, capire appunto il numero e I numeri, la quantità non solo in maniera astratta ma proprio in maniera sensoriale, capire per esempio che cosa significa fare una divisione in termini pratici, visualizzarla, risolverla con le mani più che con operazioni matematiche con regole che l'insegnante ci dice. Gatto dice tutto ciò che insegno mi sembra fuori contesto a dire il vero lui dice tutto ciò che insegno è fuori contesto, non c'è da stupirsi che I bambini siano confusi su come le cose si incastrano tra loro questo si traduce in tantissimi studenti che si diplomano o laureano con un volume di spazzatura accademica che non li prepara affatto per il futuro.
Ho parafrasato però ecco questo era il contesto. Lezione pericolosa numero due che insegniamo a scuola è la gerarchia in classe, Gatto scrive le scuole insegnano che gli studenti devono rimanere nel livello a cui appartengono ognuno un posto adeguato nella piramide e con questo lui intende che I bambini imparano a rimanere fermi imparano a maturare alla stessa velocità di tutti gli altri e ad adattarsi allo stampo dello studente modello la scuola una categoria ordinata per tutti rende chiara la posizione di ogni persona nella gerarchia nella piramide e I bambini sono incoraggiati a ricercare lo status a competere a compiacere di adulti invece che a imparare e collaborare insieme tra di loro. Lezione pericolosa numero tre che insegniamo a scuola: l'indifferenza. Nella scuola che conosco io, dice Gatto, I bambini imparano a non interessarsi troppo a nulla. Per esempio quando una lezione di un'ora è finita ci si aspetta che gli studenti smettano di studiare la materia precedente e inizino a studiare quella successiva.
Non importa quanto la materia che stanno facendo gli piaccia, non importa quanto I bambini vogliano continuare a studiare quella materia, esplorarla, quanto rispecchi il loro interesse, non importa quanto poco interesse abbiano invece nella materia successiva, quando suona la campanella I bambini sono costretti ad accendere o spegnere I loro interessi proprio come se fosse un interruttore della luce, non possono seguire I propri interessi, non possono seguire le proprie ossessioni, le proprie passioni o approfondire pericolosa numero quattro che insegniamo a scuola: la dipendenza emotiva. I bambini imparano a fare affidamento sugli insegnanti e aspettano che siano loro gli adulti a dirgli come dovrebbero sentirsi, Come scrive il gatto utilizzando stelline e segni rossi, faccine felici e tristi, premi e punizioni. Io costringo I bambini a diventare emotivamente dipendenti dalla mia lode, dal mio giudizio. Considera il linguaggio del corpo di un insegnante, è uno dei nostri strumenti più potenti, caldo e accogliente, severo e chiuso. Agli studenti viene insegnato a sentire ciò che I loro insegnanti vogliono che sentano non c'è spazio per sviluppare l'indipendenza emotiva e tra l'altro questo possiamo tranquillamente prendere tutto questo concetto e applicarlo alla genitorialità in casa quindi se sei genitore torna indietro riascoltalo perché questo esattamente è ciò che fa la punizione il castigo il premio non lascia spazio per sviluppare l'indipendenza emotiva Lezione pericolosa numero cinque che insegniamo a scuola è la dipendenza intellettuale.
Togliamo ai bambini l'occasione di pensare per sé, da sé, da soli e di sviluppare le proprie prospettive. I bravi studenti aspettano che un insegnante dica loro che cosa fare così facendo I bambini imparano ad aspettare che altre persone diano il significato alle loro vite e I bambini che fanno le cose a modo loro fanno domande difficili vengono etichettati come bambini problematici hanno poco spazio per sviluppare le proprie idee invece I bambini che difendono gli ideali dei loro insegnanti qualunque essi siano vengono premiati ed elogiati. Anche questo si può tradurre tale e quale nella genitorialità farlo uscire dalle mura scolastiche farlo entrare in quelle della casa Lo so che è un messaggio molto forte però credo che veramente per dei cambiamenti grandi ci vogliano dei messaggi forti quindi spero che possiate accoglierli ecco con mente aperta. Lezione pericolosa numero sei che insegniamo a scuola: autostima provvisoria. Insegniamo ai bambini che il loro valore deriva da ciò che un professionista pensa di loro.
Le pagelle I voti e I test insegnano ai bambini che non dovrebbero fidarsi di se stessi o dei loro genitori ma dovrebbero invece fare affidamento sulla valutazione di funzionari certificati sapete che io ne parlo spesso e le chiamo le autorità quindi il bambino attraverso questi continui sistemi di giudizi che misurano il loro valore tra virgolette di individuo impara a rispettare ciecamente le autorità e a fare affidamento sulla valutazione che queste autorità hanno di lui. In passato I bambini svolgevano la maggior parte del loro apprendimento a casa spiega poi il gatto nel capitolo il che significava che bambini diversi portavano prospettive uniche in classe ma ora I genitori sono scoraggiati addirittura dal lasciarsi coinvolgere troppo, scoraggiati dalla scuola e come conseguenza alcuni bambini e ragazzi si vergognano perfino ad avere idee e opinioni che non sono in linea con I programmi di studio approvati dallo Stato e dalla scuola e dagli insegnanti. Lezione pericolosa numero sette che insegniamo a scuola: non ci si può nascondere. A scuola I bambini sono costantemente sorvegliati e controllati non hanno privacy non hanno spazio personale hanno davvero pochi diritti di conseguenza I bambini non possono sviluppare l'autonomia il che li porta anche a problemi come per esempio l'uso eccessivo degli schermi a casa perché stare davanti a uno schermo non richiede una grande capacità di autonomia come richiederebbe invece per esempio il gioco autonomo.
Le persone scoprono soluzioni creative scrive Gatto quando hanno la libertà di sperimentare di fallire e di riprovare ma quando I bambini sono costantemente valutati e monitorati non possono sviluppare questa abilità e a scuola purtroppo sono sempre sotto l'occhio vigile degli adulti che sono pronti a correggerli. Queste sono le sette lezioni pericolose di cui Gatto parla nel suo libro. Naturalmente il messaggio di Gatto non è che ogni bambino abbia ognuno di questi problemi o che tutti non è che ogni bambino abbia ognuno di questi problemi o che tutti gli insegnanti cadono in queste trappole o insegnino queste lezioni pericolose perché poi spesso e volentieri insomma quando uno si sente provocato alla fine la sua mente va in quella modalità bianco o nero e va agli estremi quindi va in quella modalità bianco o nero e va agli estremi quindi no non è così e come dicevo prima se ti sei sentito sentita chiamata in causa ti invito davvero a rifletterci con mente aperta e metterti in dubbio in discussione è un po' come quando qualcuno mi muove una critica se io mi offendo e attacco a mia volta e critico a mia volta perdo davvero l'opportunità di mettere in pratica ciò che ho imparato con fatica in questi anni dell'evoluzione personale e inoltre perdo anche l'opportunità magari di imparare qualcosa dall'altra persona invece quando ascolto attivamente e mi metto in una posizione di umiltà magari invece rimango poi della mia idea però magari invece imparo qualcosa.
Mi viene un po' in mente quella citazione della mamma di Jane Goodall che diceva che se le persone non sono d'accordo con te la cosa importante è ascoltarle ma se poi le hai ascoltate attentamente e pensi ancora di avere ragione allora semplicemente devi avere il coraggio delle tue convinzioni. Non so se senso e non so perché mi sia venuta in mente in questo momento ma è così che funziona la mia ragnatela di pensieri e a tale proposito parlando proprio di critiche eccetera eccetera vi racconto un po' un dietro le quinte da poco in seguito ad alcuni miei post o storie non mi ricordo sulla scuola su Instagram qualcuno in privato mi scritto che sono presuntuosa, supponente e che sembra che io abbia tutte le risposte. Se io a quella persona, a quella critica, avessi risposto con un attacco avrei perso un'occasione di apprendimento ora ci va anche sicurezza di sé io so a livello intellettuale che non sono presuntuosa né supponente e che soprattutto non ho tutte le risposte anzi quindi perché prendermela a livello emotivo e allora quello che ho fatto è questo le ho fatto alcune domande in privato le ho chiesto di scrivermi le frasi dei miei post o delle mie storie che secondo lei riflettevano presunzione e poi l'ho gentilmente portata a vedere il mio punto di vista e l'obiettività di ciò che avevo scritto, alla fine dopo una lunga conversazione per messaggio mi addirittura scritto che aveva interpretato le mie parole sulla base delle sue insicurezze come insegnante cosa che io ho apprezzato tantissimo perché davvero se non abbiamo noi l'umiltà di ammettere I nostri errori come facciamo di insegnarla a qualcuno e soprattutto so quanto sforzo richieda ecco quindi lo pratico io stessa con I miei figli e quindi credo che sia veramente bello celebrarlo questo aspetto quando lo notiamo in noi stessi.
Però ecco questo per dirvi che così nei miei confronti a volte va così nei confronti degli altri che magari io mi sento di muovere una critica anche se devo ammettere che io ultimamente ma proprio come etica personale non muovo più critiche ma faccio domande proprio per capire perché magari un qualcosa come dicevo prima che io sento di criticare in realtà è perché non l'ho capito, quindi prima preferisco fare domande e magari se poi proprio non sono d'accordo allora dire il mio punto di vista con gentilezza e rispetto e chiedere che cosa ne pensi tu quindi avviare una conversazione costruttiva quindi ripeto il messaggio di gatto non è generale non è rivolto a tutti I bambini e le bambine a tutti gli insegnanti e le insegnanti il messaggio di gatto è che il pericolose in un modo o nell'altro il suo messaggio è che gli insegnanti non sono da biasimare perché molti hanno iniziato per le ragioni giuste, lo scrive anche nel libro, ma gli incentivi e le linee guida della scuola li hanno poi spinti verso la direzione sbagliata e scrive anche una cosa a cui io in realtà non credo che non condivido che non importa quanto duramente gli insegnanti vogliano resistere a questo sistema il sistema prima o poi li fagocita e loro iniziano a sviluppare abitudini controproducenti come educatori, abitudini che magari loro all'inizio non sentivano proprie.
Ecco io a questo voglio non credere con tutte le mie forze non voglio crederci Gatto parla da ferite aperte da profonde delusioni ma io credo nell'essere umano e nella sua forza, nella sua flessibilità mentale e a dirla tutta al fatto che Gatto si sia licenziato dopo trent'anni e abbia cercato soluzioni alternative per insegnare ai bambini in un modo che lo rappresenta e in cui crede un po' contraddice questa sua teoria perché per me è una prova che se lo si sceglie si può non lasciarsi fagocitare dal sistema o comunque come fatto lui uscirne. Io personalmente negli ultimi anni ho parlato tantissimo con insegnanti soprattutto dopo aver creato il progetto La tela Teachers e ho davvero sentito la forza di questo sistema scolastico malsano anche attraverso le loro parole, I loro racconti, ho sentito il senso di impotenza che tanti insegnanti provano, so che tanti provano a cambiare le cose dal basso ma che il sistema resiste al cambiamento perché è un sistema centennale e quindi lo so che è difficile perché la scuola è un istituzione centralizzata la maggior parte delle scuole sono gestite dal governo e spesso anche le scuole private hanno la stessa struttura e per decentralizzare l'educazione si bisogno di nuove aziende dell'educazione che provano tattiche diverse di innovatori e pensatori indipendenti che sperimentano idee nuove di genitori e figli disposti a cambiare le carte in tavola e a scegliere un approccio diverso, ma in questi anni ho anche sentito la forza della passione di insegnanti che dicono nonostante tutto io non mollo io faccio le cose diversamente nella mia classe perché anche se sono nel mio piccolo anche se non in tutto quello che voglio cambiare io posso cambiare qualcosa anche solo di minuscolo e mi dicono appunto io non desisto perché insegnare è la professione che ho scelto e la mia priorità sono I bambini a cui insegno la mia priorità è il loro futuro la mia priorità è la generazione che sto aiutando a crescere e queste persone sono la ragione per cui la tela teacher continua a crescere e prima o poi saremmo così grandi da far arrivare la nostra voce da qualche parte e creare un impatto vero e sostanzioso io ci credo e se fai parte de La tela teacher so che ci credi anche tu e se non ne fai a parte ti invito a registrarti su w w w punto la tela punto com barra insegnanti e se non ce la faremo magari provarci cambierà così tanto ognuno di noi che ci decideremo proprio come fatto Gatto di smettere di cercare di riformare un sistema rotto e invece scegliere di uscire dal sistema e costruire opzioni nuove e magari migliori e poi saremo così tanti che non potranno ignorarci chi lo sa quindi dai anche in questo caso possiamo vedere dalla prospettiva del in un modo o nell'altro vinciamo comunque ok mi fermo mi fermo mi fermo perché poi mi lascio portare da trasportare dalla passione ti ricordo che mi trovi anche su w w w punto la tela punto com ovviamente e su instagram come la teladicarlottablog se vuoi approfondire questo discorso sulla scuola ci sono anche degli episodi molto belli sul libro di Michelle Borba Tryvers ce ne sono tre per ora mi sembra e ci sono anche dei post sul mio blog proprio sulla mia visione dei voti e dei giudizi a scuola che ti invito ad andare a cercare anzi magari è molto semplice cercare sul blog in realtà perché c'è proprio una una barra che dice cerca episodio cerca post però magari se mi ricordo li metto nelle note dell'episodio poi a volte lo dico nell'episodio e poi invece mi ricordo di farlo quindi niente vabbè ok fatto finito grazie per avermi ascoltata fino qua anche quando inizio le mie ragnatele di pensieri e non mi rimane che augurarvi buona giornata buona serata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo ciao ciao
Invece per il corso Co-schooling ti posso dare ottime notizie, non solo è attivo, ma per chi ha l'abbonamento è adesso incluso (tutti i contenuti per l'infanzia creati da La Tela + le masterclass di Carlotta + le favole de La nonna che parla sono incluse in Tutta La Tela, basta andare al contenuto e cliccare su «Aggiungi alla libreria»). 🎉
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È ciò che accade anche nella scuola italiana e tante volte capita anche a me di pensare di lasciare e cercare altro ma la mia passione per l' insegnamento ai bambini mi ha fatto anche pensare tante volte che ho voglia di ricominciare e di continuare a cambiare le cose partendo dal piccolo della mia classe e con la mia influenza sugli altri, solo così si può pensare di cambiare anche dall' alto, partendo appunto dal basso.
Penso che Gatto, come diceva anche Carlotta, si sia potuto e voluto costruire un' alternativa alla scuola e che ad un certo punto, abbia deciso semplicemente di lasciare.
Io invece non voglio lasciare, voglio cambiare restando.
I cambiamenti non arriveranno presto, ci vorrà tempo certo ma se lascio, non posso contribuire al cambiamento.
Un caro saluto 💜
Grazie di cuore Valentina, insegnanti come te che scelgono di restare nonostante le difficoltà sono linfa preziosa. 💜
Un carissimo abbraccio 🫂
Grazie per il tuo lavoro con il podcast,davvero molto istruttivo
Mara
Si, è vero, molti insegnanti si impegnano per cambiare l'approccio della didattica, Carlotta lo dice spesso e infatti il progetto La Tela Teachers è nato proprio perché crediamo che la mentalità a scuola vada cambiata dal basso, partendo dal lavoro di tanti meravigliosi insegnanti che si impegnano ogni giorno in questo senso.
Rosalba
Team La Tela
Ho ascoltato questo episodio solo oggi e l'ho trovato molto potente. Come correttamente dici, molti spunti sono immediatamente trasferibili alla scuola italiana e alla famiglia in generale. Vedo molto distintamente i tentativi - istituzionali o inconsapevoli - di mettere in pratica queste lezioni e l'impatto drammatico e travolgente che possono avere sui nostri bambini, e quindi sugli adulti del futuro e sulla società che verrà. Ma è anche vero che, citandoti, il mondo si cambia un adulto alla volta. Così ecco cosa continuerò a fare: educarmi, fare il possibile per mettere sul percorso delle mie figlie insegnanti che abbraccino questo pensiero, raccontare le nostre esperienze ad altri genitori se non per influenzarli, almeno per incuriosirli. Un adulto alla volta, un bambino alla volta.
Grazie come sempre per il lavoro che fai.
Mae
Ti chiedo qualche suggerimento per iniziare i bambini in classe (primaria) all’autonomia e all’autostima…ho forte nel cuore il desiderio di seminare qualcosa di buono, sperando che durante la crescita riescano a riconoscere i propri talenti 💕 grazie per questo bellissimo progetto che continui a coltivare .
Claudia
Sofia