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185. Pisolino, addormentamento e nanna presto | con Chiara Baiguini

In questo episodio di Educare con calma, rifletto con la nostra Chiara Baiguini sui benefici di mettere i bambini a letto presto, prendendo spunto dal precedente episodio 178.

9 agosto 2024·
36 min
·12 commenti ·
Chiara Baiguini
Chiara ci offre una panoramica su come gestire il sonno dei bambini e i pisolini, sfata il mito che se un bambino fa il pisolino poi va a letto più tardi, e parla dell'importanza della routine serale e della «sintonizzazione emotiva» con i bambini, strumento indispensabile per la riuscita della messa a nanna presto.

Rispondiamo a varie domande dei genitori, parliamo anche delle influenze culturali e lavorative sulla messa a nanna presto e offriamo strategie pratiche per conciliare le uscite serali e le vacanze estive con la qualità del sonno.

:: Nell’episodio menziono
:: Trovate Chiara anche su

00:00 Introduzione e riflessioni sul mettere a letto presto i bambini

02:12 Benvenuto a Chiara Baiguini e domanda su come il pisolino interferisce con la messa a nanna presto

05:58 Aspetti culturali e lavorativi legati al mettere i bambini a nanna presto

12:03 Il concetto della sintonizzazione emotiva

19:52 Mettere a nanna presto significa non uscire più la sera?

24:54 Quando i bambini non vogliono proprio addormentarsi presto

30:31 Flessibilità e adattamenti nelle abitudini del sonno in vacanza

Conosci l'ospite

Chiara Baiguini – Educatrice del sonno gentile
Sono educatrice del sonno gentile, life coach e la creatrice del podcast «E se lo sapessi?!». Mi sono avvicinata al mondo dell'educazione del sonno infantile perché mio figlio di 6 anni aveva difficoltà nel dormire e io mi sentivo disperata. La situazione è diventata ancora più urgente dopo che mio marito ha subito due incidenti, uno particolarmente grave a causa di un colpo di sonno. Questi eventi hanno innescato in me la volontà di apportare un cambiamento.

Carlotta: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. In un episodio passato, esattamente il numero centosettantotto, mi sono seduta davanti al microfono durante il tour del mio libro in Italia, un po' stanca, un po' confusa nel vedere bambini piccoli spesso svegli fino a tardi ma anche molto tardi secondo me fino alle dieci alle undici di sera e ho proprio fatto un flusso di coscienza parlandovi di quelli che secondo me sono I benefici del mettere I bimbi a letto presto. Se non avete ancora ascoltato quell'episodio probabilmente vi consiglio di recuperarlo perché farete molta meno fatica a capire questo ma ve lo riassumo proprio brevemente: nell'episodio ho paragonato il momento della nanna a un treno, un esempio che avevo sentito da pediatra Carla e diceva se lo prendiamo al momento giusto è un freccia rossa che ci porta dritti fino alla mattina con zero o poche fermate. Se invece passa il momento freccia rossa ci ritroviamo su un regionale che si ferma a ogni stazione fino al mattino e questo a me era piaciuto molto e in un certo senso aiuta a arrivare al punto della questione che secondo me è il corpo dei bambini a un orario di sonno e se pastiamo questa finestra sarà poi più difficile non solo addormentarsi ma anche dormire poi un sonno ristoratore.

Ma non solo mettere l'anima ai bimbi presto prima di quanto pensiamo quindi verso già iniziare verso le diciannove trenta venti tanti benefici per la giornata che andiamo a vivere perché quando I bambini riposano bene le giornate sono più facili e ci sono anche molte meno crisi e inoltre, beneficio non ho contato, noi genitori abbiamo del tempo per conversazioni adulte la sera, cioè abbiamo una giornata per noi prima di cadere esausti nel letto. E visto che ho ricevuto tantissime risposte a quell'episodio anche su instagram ho accolto le vostre richieste e ho invitato Chiara byguini che è il mio punto di riferimento per il sonno della famiglia che fa parte anche del servizio uno a uno sulla tela e quindi se avete domande su situazioni puntuali che state vivendo in famiglia e su cui vi sentite bloccati vi invito a chiedere un uno a uno con lei. Chiara ciao grazie per aver accettato il mio invito al volo

Chiara: ciao grazie a te è un piacere essere qua come sempre

Carlotta: Io inizierei parlando di pisolino che ne dici? Sono arrivate veramente tantissime domande per esempio molti genitori mi hanno scritto ma se mio figlio si sveglia alle cinque dal pisolino Poi alle venti alle otto non è ancora pronto per andare a dormire. E tu tra l'altro mi hai fatto anche un video per spiegare questo nelle storie di Instagram quindi adesso ne parliamo ed è arrivato anche un altro messaggio abbastanza simile che ti leggo. Dice anche io ferma sostenitrice di andare a letto presto. Ora la mia bimba quattro anni faceva il riposino fino a qualche tempo fa poi iniziato a chiedere di non farlo.

Abbiamo notato che se faceva il riposino la sera no, che se faceva il riposino la sera era una lotta per dormire perché ci metteva tanto tempo per addormentarsi, anche un'ora a volte. Senza riposino in dieci minuti alle ore venti già dorme. Ecco ok quindi questo per dire abbiamo aperto tante finestre, tante parentesi, però che ne pensi di questa correlazione tra pisolino e addormentamento?

Chiara: Allora, ci sono due condizioni differenti: quella dell'ultimo messaggio che hai letto, cioè della fase in cui il bambino sta perdendo il pisolino, può essere che allunghi il tempo di addormentamento, ma perché non aveva bisogno di dormire prima. E' un segnale del fatto che è ora di togliere il pisolino. Ma se invece il nostro bambino non è ancora pronto per togliere il pisolino, tieni conto che la mamma parla di una bambina di quattro anni e di solito l'ultimo pisolino si perde tra I tre quattro anni, quindi siamo perfettamente nella finestra ed è quindi ci sono tutti I box che sono stati in qualche modo ceccati, vabbè parlo così, ti capisco, ok e quindi la lista è completa ed era ora di togliere il pisolino. Ma in generale se il nostro bambino non è in quella condizione così specifica e particolare, se bisogno di dormire il pomeriggio io sono sempre dell'opinione che un bambino che dorme quando fa il pisolino non vada svegliato, perché se dorme perché bisogno di dormire, questo non significa che posticiperà la nanna serale, anzi quasi sicuramente andrà a letto alla stessa ora. Magari poi ci sarà uno slittamento di venti minuti, mezz'ora, ma non è che se dorme fino alle cinque, allora fino alle dieci non lo posso mettere a letto.

Perché quello, dal mio punto di vista, per l'esperienza che ho io con le famiglie con cui ho lavorato, in realtà è un pregiudizio frutto di tutte quelle informazioni che abbiamo in merito alle tabelle rispetto a quando I bambini devono dormire: le cosiddette finestre di veglia che letteralmente incatenano I genitori a delle tempistiche che sono dette da qualcuno, ma che non hanno poi in realtà un vero e proprio riscontro scientifico perché non ci sono stati degli studi che hanno detto che un bambino deve stare sveglio x tra un pisellino e l'altro. I dati che ci sono, quelle tabelle, sono costruite su, diciamo, una percentuale calcolata sulle informazioni raccolte nel tempo dagli operatori che operano nel settore del sonno e del materno infantile, ma non ci sono dati puntuali scientifici. Quindi l'unica risposta è mettetelo a letto quando è stanco e lasciateli dormire quando sono stanchi perché sonno chiama sonno e non il contrario.

Carlotta: A proposito di pisolino tra l'altro faccio uno spoiler: ci sarà anche una tua lezione nel percorso per educare a lungo termine su tutta la tela proprio riguardo al pisolino. Coming's? Parliamo un attimo di cultura, è arrivato questo bellissimo messaggio di questa mamma ciao Elena se ci stai ascoltando ciao Carlotta anche io ho ascoltato l'episodio Quando mettere I bambini a dormire e sono veramente curiosa come mai in alcuni paesi riescono a mettere I bambini prima a dormire ma in Italia no. Immagino ci sia una differenza nel mondo del lavoro perché se entrambi I genitori lavorano in ufficio come fanno? E poi la regola tra virgolette italiana, è quella che dire praticamente rinunciare alle uscite se mettiamo letto I bimbi così presto.

Sapessi quanto abbiamo litigato con mio marito perché lui vuole uscire di sera tardi, lui è italiano, io invece no. C'è tanto aspetto culturale secondo me. Chiara che ne pensi?

Chiara: Sono abbastanza d'accordo con questa mamma e nella mia esperienza diretta e indiretta con le famiglie con cui lavoro e che ho provato anche io sulla mia pelle, perché io per un lungo periodo lavorato in azienda, c'è proprio questo concetto: innanzitutto le aziende italiane tendenzialmente o almeno quelle che conosco io hanno un orario che va dalle nove alle sei e quindi già uscendo alle sei, se vivi in una città come Milano e anche magari vivi, cioè lavori a tre kilometri, ma ci impieghi venti minuti, mezz'ora, quaranta minuti in orario di punta ad arrivare a casa, sono già le sette meno venti e dici: io devo mettere letto alle sette e mezzo otto, come faccio? Quindi Quindi questo è sicuramente un aspetto che va preso in considerazione. In più, c'è proprio un fattore culturale per cui mi hanno raccontato e io ho vissuto sulla mia pelle che quando uscivo alle sei spaccate o addirittura riuscivo ad entrare alle otto e quindi uscivo alle cinque spaccate, mi facevano una battutina o comunque sentivi che qualcuno ti diceva oggi mezza giornata come a dire hai fatto l'attuatore, ma non ti fermi per fare un pezzo in più, non butti il cuore oltre all'ostacolo, senza, come dire, interessarsi del fatto che io avessi chiuso effettivamente tutti I progetti o che magari, perché mi è capitato anche questo, uscivo timbrando esattamente all'orario dopo le mie autore, ma poi quando tornavo a casa e avevo messo a letto I bambini, mi ritrovavo a rispondere a mail che mi erano magari rimaste indietro o che erano arrivate nel frangente tra le sei e le otto, Tutte cose che avrei potuto fare dopo e invece facevo per un senso del dovere.

Quindi tutto questo è la

Carlotta: cultura della performance. Noi non sappiamo mettere confini personali o non ancora, faticoso faticoso.

Chiara: Sì, infatti quando mi ritrovo a parlare di questo tema con le famiglie, io racconto sempre e spiego l'importanza della messa letto, come abbiamo detto. Nella fascia io ti direi tra le sette e le nove, a seconda dell'età del bambino, ma comprendo la fatica che fanno alcuni genitori, che fanno molte famiglie anche nel riuscire a farlo. E quindi quello che io provo a fare sono dare delle alternative. Tu nella puntata del podcast che citavi prima ne hai date alcune che sono assolutamente valide e che sottoscrivo in pieno, quella che mi sento di aggiungere è che magari per un periodo si può provare a fare un'alternanza mamma e papà, per cui non essere sempre tu mamma o tu papà a casa per verrà della messa a letto, ma magari vi alternate, magari fate una settimana uno, una settimana un altro, magari hai un periodo con dei progetti da consegnare, quindi in quel periodo non ci sarai tu, ci sarà il papà o ci sarà la nonna ed essere un po', come dire, indulgenti anche verso se stessi, gentili verso se stessi nel non cercare la performance anche nel mettere a letto il proprio bambino e cercarsi degli altri spazi.

Quindi questa è la cosa che mi sento di dire rispetto all'aspetto culturale lavorativo. Rispetto invece a quello che si citava nelle uscite con I bambini, qui secondo me la gestione è un po' più semplice e non è semplicemente privarsi di uscire, ma trovare dei compromessi. Alle volte si può uscire con I bambini e quindi cenare prima. Ci sono dei posti che sono family friendly anche in Italia, parlo nella mia zona e ce ne stanno ce ne sono sempre di più. Spero che questa ce ne sia sempre più diffusa anche nel resto d'Italia, e quindi si può uscire a cena prima, oppure possiamo decidere che se vogliamo fare una cena tra adulti, quella sera I nostri bambini non verranno con noi e va bene così, se abbiamo qualcuno a cui lasciarli che ci possono dare una mano, una zia, una nonna, una vicina di casa, la cugina un po' più grande si può fare e magari li mettiamo a letto noi alle sette e mezza otto e poi usciamo a cena, quindi ci siamo ancora per il momento della messa a nanna.

In alternativa, io questo l'ho sperimentato personalmente perché non ho così tanti aiuti, quello che noi facciamo ogni tanto, io ve lo regalo magari un'idea, è che creiamo il nostro appuntamento a casa. Mettiamo a letto I bambini e una volta che loro sono a letto e per quella sera noi non ceniamo con loro, noi normalmente ceniamo intorno alle sei e mezza, quella sera noi non ceniamo con loro, glielo diciamo perché abbiamo un appuntamento. Ordiniamo del take away piuttosto che passiamo in rosticceria, ci cuciniamo qualcosa che ci piace e facciamo una cena tra di noi a casa nostra. Certo non è come essere al ristorante, ma ricreiamo comunque l'intimità che ci serve per avere una cena adulta. E' un periodo, ok?

E tutto sommato io lo trovo, come dire, anche carino. E' una soluzione che abbiamo trovato che in realtà ci avvicina. E' diverso da quello che succede normalmente, non rientra negli schemi ma per come sono fatta io è anche il motivo per cui ci piace di più.

Carlotta: Esatto poi vabbè con me sfondi una porta aperta. Chi letto il mio libro sa che io sono una grande promotrice degli appuntamenti romantici in casa. E ok per contestualizzare un attimino racconto un pochino quello che è stata la nostra esperienza anche perché adesso parliamo possiamo parlare di due età diverse in un certo senso perché I miei figli adesso hanno sette anni e mezzo e nove e ancora oggi vanno a dormire tra le venti e trenta e le ventuno, ma questo è un'ora dopo rispetto. Allora tu dicevi tra le sette e le nove per noi è sempre stato così verso le sette e mezza era quando li mettevamo a dormire appunto mangiando verso le sei e mezza. Questo però e penso che sia molto importante anche ricordarlo alle famiglie a casa questo è stato un processo.

Quando è nata Emily io non avevo ancora capito l'importanza di metterli a letto presto importante sia per loro che per me perché così avevo una giornata da adulto, cioè lì iniziava la mia giornata da adulto, no? La mia giornata di Carlotta e non di mamma Carlotta e quindi Oliver prima che nascesse Emily andava ancora a dormire verso le ventidue, ma ho cambiato anticipando gradualmente. In quel periodo effettivamente ricordo che magari ci mettevamo nel letto ma ci metteva anche un'ora ad addormentarsi finché il corpo in un certo senso non si è abituato e allora abbiamo cambiato orario. Questo mi fa pensare che oltre ai segnali della stanchezza e all'orario tra virgolette giusto per il corpo quindi al treno freccia rossa l'abitudine conti anche molto e su questo abbiamo anche ricevuto un messaggio che mi sembrava abbastanza in linea con quello che ti ho raccontato che dice: ho ascoltato il suo il tuo podcast sul dormire presto, secondo me è una routine e basta. Mia figlia stasera urlava e correva fino a cinque minuti prima, poi siamo andati in bagno, l'ho messa a letto tempo dieci minuti e mi cacciata perché voleva addormentarsi poi ci messo una mezz'ora però da sola quindi non c'entra fare cose soft basta che ci sia un orario più o meno sempre quello e con step più o meno fissi per lei fondamentale il buio completo.

Ecco, quanto pensi che sia una routine o un'abitudine?

Chiara: Allora, io penso che più che essere una questione di routine è un tema di sintonizzazione emotiva. Ho cercato come tradurre questo termine perché l'ho sempre studiato e onestamente mi piace di più il suono che in inglese che è achument, che è il concetto di sintonizzare un po' come quando sintonizzi la radio. Passatemi l'esempio, io sono degli anni ottanta, ok? Quando viaggiavo in macchina con I miei genitori ascoltavamo la radio e succedeva questa cosa terribile per cui entravi in una galleria e la canzone che stavi ascoltando e che ti piaceva tantissimo andava muta. Quando uscivi dalla galleria l'unico suono che sentivi era SHHHH!

Sotto quel prenocing non riuscivi più a beccare la Oggi, quando racconto queste cose, I miei figli mi guardano e mi dicono: cosa stai dicendo? La radio resta radio, c'è l'RDS che non c'era. Io mi ricordo che ero scioccata quando l'hanno creata questa cosa e cercavo solo radio che avessero in sistema. Però il concetto era che quando uscivamo dalla galleria smanettavamo con la radio per cercare di rimetterci e risintonizzarci con la canzone che volevamo. Ecco questa è l'immagine che mi è venuta in mente quando penso al concetto di sintonizzarsi con I nostri bambini, ma sintonizzarsi in termini emotivi.

Quindi, ti volevo in mente appunto, che significa osservarli, ma allo stesso tempo capire che cosa ci stanno dicendo. Quindi non è soltanto una questione di routine, perché se il bambino non è pronto per andare a dormire io posso fare la routine della nanna e il bambino non si addormenterà, e se il bambino invece è già

Carlotta: troppo stanco io posso fare la routine della

Chiara: nanna e quel bambino ci impiegherà comunque molto tempo ad ad addormentarsi. Quindi la routine è importante e io sono una ferma sostenitrice della routine, nel senso che ripetere azioni molto simili aiutano il bambino a prepararsi a quello che verrà e questo lo mette in una posizione di calma e di rilassamento fondamentale per riuscire ad addormentarsi, ma è un tassello degli elementi che compongono, come dire, la facilitazione, il rendere più semplice l'andare a dormire.

Carlotta: Bello questo concetto di sintonizzazione emotiva. Ma come si raggiunge questa sintonizzazione emotiva?

Chiara: La parte la risposta semplice è osservandoli e uno dice sì, va

Carlotta: bene, grazie.

Chiara: Questa conversazione

Carlotta: la faccio

Chiara: almeno tre o quattro Questa conversazione la faccio almeno tre o quattro volte al giorno in ogni consulenza che faccio e faccio sempre la stessa domanda e guarda caso ricevo sempre la stessa risposta e cioè: ho sempre il tuo bambino, cerca di ricordare come si comporta il tuo bambino intorno alle cinque e mezza sei. E' un bambino che diventa più richiesto, quindi richiede di più di stare in braccio, che si annoia presto delle attività che fa, anche se sono attività che di solito gli piacciono, che che richiede molto la tua attenzione, che piange, che ti sembra nervoso e la risposta è: ma sai che se ci penso effettivamente sì. Ecco, quello è un segnale che il tuo bambino sarà pronto ad andare a dormire tra le sette e mezza le ho. Ci provano e poi mi scrivono e dicono: Ma sai che effettivamente si è addormentato in un attimo ieri sera senza che dovessi rincorrner, lo avevo già preparato. E' stato molto piacevole anche il momento di mettersi a tavola eccetera.

Io ascoltavo il tuo episodio trovavo, anzi mi sa che te la prendo questa cosa, la aggiungerò alle cose che dico in consulenza, che effettivamente costringersi a mangiare con un bambino che in realtà è stanco non porta niente a nessuno. Quindi è meglio lasciare andare magari nel desiderio, no? E godersi quel tempo che riusciamo ad avere con I nostri bambini, e qui ritorniamo al tema di prima, che seppur poco è lì quando si dice il tempo di qualità, non nel senso di fare grandi cose, ma che sia un tempo in cui siamo emotivamente connessi e lo possiamo essere solo se capiamo qual è il bisogno della persona che abbiamo davanti.

Carlotta: Esatto e poi comunque devo ammettere che questa osservazione, questa sintonizzazione emotiva secondo me diventa leggermente più difficile man mano che I bambini crescono. Per esempio io noto adesso sette anni e mezzo nove anni riescono a stare svegli molto più a lungo senza chiari segnali però è successo varie volte mi ricordo una recente a Bali in cui andavano a un centro estivo ed effettivamente varie sere eravamo con persone facevamo più tardi e quindi la routine della nanna tra virgolette si era spostata fin quasi verso le dieci. E coloro reggevano benissimo, ci sono serate serate che hanno retto anche fino a mezzanotte che io dicevo mannaggia, magari sto sbagliando io, magari invece sono pronti a stare svegli molto più a lungo e poi invece sempre questa osservazione che mi sono abituata a fare quando loro erano più piccoli mi aiutata tantissimo perché poi notavo effettivamente questi piccoli segnali, questi piccoli momenti in cui non erano veramente loro, non rispondevano come sapevano rispondere, non usavano gli strumenti che sapevano usare e quindi questo si può notare anche nei bambini più grandi anche quando effettivamente notiamo che magari la sera X o la notte Y riescono a stare svegli fino a tardi perché è vero che riescono, riesco anch'io ad andare a ballare sveglia fino alle quattro del mattino però non è detto che questa sia la cosa che devo fare tutte le sere, che sia valido e nutriente per me.

Chiara: Volevo questo raggiungere questo che in realtà è un messaggio rassicurante perché dall'altra parte ho, come dire, parlato e parlo con tanti genitori che mi dicono Sai io non esco più perché ho paura a uscire, perché se non metta a letto mio figlio a quell'ora, quella sera, tutte le sere poi il suo sonno ne risentirà. Ecco, in questo senso io mi sento di rassicurarvi uscite. E' ovvio che noi qui stiamo parlando di estremi, cioè tutte le sere vanno a letto alle dieci, ma se una sera uscite, vi mangiate una pizza, ve ne andate al cinema, fate qualcosa che vi piace, andate a farvi una passeggiata, adesso ci sono le vacanze estive, insomma quando abbiamo dei momenti in cui ci rilassiamo, non è un problema, recupereremo il giorno dopo. Il nostro corpo è una macchina fantastica che riesce a reggere, ok? Poi, varia molto dall'età del bambino, da quanto dorme in generale, quanto si porta dietro al debito di sonno, è chiaro, però in una situazione di, mi sento dire, calma, di tranquillità, dove c'è un buon ritmo e c'è una buona igiene del sonno, ma fatela la serata e godetevi quel momento perché porterà ottimi risultati rispetto al sonno proprio perché il vostro bambino sarà stato con voi in una condizione di serenità e questo lo porterà a dormire ancora più serenamente, senza paura.

Questo ci tenevo a dirlo perché mi spiace dare anche il messaggio opposto che allora non si

Carlotta: può più uscire, non è così. Noi devo anche dire che è anche una questione di uscire un pochino da quella zona di comfort che aiuta tra virgolette a sviluppare l'abitudine di uscire dalla zona di comfort perché è vero che a volte se non sei mai andato fuori a cena e improvvisamente vai fuori a cena e ti aspetti che tuo figlio regga fino alle dieci dieci e mezza magari non succede e magari passi una pessima serata e poi pensi non esco più, no ok preparati prima, no? C'è tutta questa cosa di preparazione, di aspettative prepariamo il bambino, spieghiamo come sarà. Ecco, tutto questo è molto valido ma è temporaneo, come hai detto giustamente tu prima, è tutto temporaneo. Questo succede per un determinato periodo di tempo e di tempo in cui decidiamo di metterli a letto prima non è che la vita si ferma.

Possiamo ancora andare a cena dalla nonna alle venti e trenta? Possiamo ancora fare Capodanno, possiamo fare tutte le cose che pensiamo di non poter fare se li mettiamo a letto prima.

Chiara: Sì, che in quel caso lavoriamo su di noi gestendo le aspettative cioè aspettiamoci che il nostro bambino potrebbe avere dei comportamenti che non sono quelli cui siamo abituati di solito e lì, esattamente come insegni tu, come spieghi tu in tutti I tuoi contenuti, lavoriamo su noi stessi riconoscendo che il bambino sta vivendo un momento di fatica e noi dobbiamo supplire a quella fatica non prendendocela con il bambino perché sembra quasi, come dire, indisciplinato o facendo qualcosa che non deve fare, semplicemente molto stanco. Ho fatto primo Capodanno, quest'anno mio figlio aveva tre anni e mezzo e mi faceva morire dal ridere perché lui a mezzanotte dopo che abbiamo fatto abbiamo aperto la bottiglia si è messo sul divano stanco, ma non riusciva a prendere sonno perché eravamo fuori a cena e poi era come ubriaco, cioè lo vedevi che rideva poi era stanco, poi rideva poi era stanco e a un certo punto ho guardato e ho detto: sono le due, noi andiamo, abbiamo veramente esagerato e lui alle sei era sveglio il giorno dopo. Io lo sapevo, ma gli lasciato la giornata per recuperare, sonnecchiato tutto il giorno, non l'ho portato fuori a un altro pranzo ovviamente.

Carlotta: Certo mi fa ridere questa cosa perché io in questo per esempio ho due bambini completamente diversi. Uno riconosce perfettamente quando è stanco si va a mettere nel letto questa Emily si va a mettere nel divano nel letto ovunque siamo e dorme l'altro invece diventa questa persona ubriaca che completamente non in controllo di nulla e non riconosce di esserlo e quindi è veramente è veramente simpatico e tra l'altro c'è stato un episodio buffo quando ho fatto il TEDx da poco che sono stati svegli più a lungo, sono stati svegli intorno a tutti gli adulti che hanno partecipato al TEDx dell'organizzazione eccetera eccetera e a un certo punto quando ho detto a queste persone questo concetto del I bambini stanchi sono come persone ubriache hanno cominciato a vederli sotto quegli occhi e mi dicevano ma è troppo vero è verissimo e ridevano e ridevano e dicevo anch'io faccio così ma no Va bene comunque questa è l'ubriachezza da sonno mi piace è buffo definirla così. C'è un altro messaggio che ci è arrivato che credo che sia interessante e poi mentre parlavi mi è venuta un'altra domanda con la quale chiuderei, quindi ti faccio ancora queste due domande, ce la facciamo?

Allora questo genitore dice ho provato per tutto il primo anno di vita della mia prima figlia a metterla a letto presto: pianti, mille risvegli, addormentamenti lunghissimi pur di ascoltare questa regola che ritenevo importante. Alla fine mi sono un po' arresa e quello che pareva essere il suo orario di sonno sempre più o meno intorno alle ventidue:zero. Mi sono arresa a quell'orario. Mi sono fatta per molto tempo una colpa di questo fallimento. Adesso lei quasi tre anni, l'orario varia dalle duemila centotrenta alle ventidue e di solito siamo a letto a leggere alle duemila centotrenta.

Con suo fratello invece c'è un'enorme differenza: alle duemila trenta lui è stanco e pronto a dormire così facciamo. Questo per dire che forse anche I cronotipi giocano davvero un ruolo. Sotto questo per dare una carezza alla me e forse ad altre mamme alla me mamma di qualche tempo fa che nonostante osservazione e tanti tentativi non è mai riuscita a stare dentro questo orario che la messa a letto non si trasforma insomma in una performance. Mi è piaciuto questo messaggio credo sia importante rispondere che ne dici?

Chiara: Sì, allora giusto per parlare del concetto di cronotipo, ci sono si definiscono allodole e gufi principalmente. Le allodole sono quei bambini che tendono a svegliarsi molto presto la mattina. I gufi sono quelli che tendono ad andare a letto più tardi la

Carlotta: sera e il concetto di

Chiara: cronico si applica in realtà anche agli adulti, quindi questo per contestualizzare quello di cui stiamo parlando. Quello che mi sento di dire rispetto a questo messaggio è che è un esempio di sincronizzazione emotiva, cioè la mamma osservato la sua bambina e si è resa conto che alle dieci sembrava rispondere meglio al sonno. Ora questo non vuol dire che fosse necessariamente giusto o sbagliato che andasse a letto a quell'ora. La mamma fatto quello che le sembrava la cosa più funzionale in quel momento e quindi non fatto nient'altro che quello che diciamo sempre: serva il tuo bambino e agisci di conseguenza. Quello che però manca in questo messaggio, per cui non possiamo essere sicuri che sia l'orario giusto per la bambina, è capire se poi la bambina durante il giorno è una bambina serena o se dei momenti di stanchezza, delle fatiche, magari fa fatica a mantenere l'attenzione per lungo tempo, sempre in relazione ovviamente all'età della bambina.

E quindi questo è un pezzo che ci serve per poter fare un'analisi

Carlotta: completa della

Chiara: situazione. Quello che consiglio in questi casi, quindi nei casi in cui ci rendiamo conto che il bambino va letto più tardi, ma poi durante il giorno un debito di sonno, è di lavorare come se il bambino fosse su un fuso orario diverso, cioè questa bambina fondamentalmente è settata sul fuso orario dell'Islanda. E' indietro in due ore in qualche modo e quindi, un po' come quando c'è il cambio dell'ora, quello che si può fare è gentilmente riprogrammare il suo orologio interno anticipando di quindici minuti ogni due o tre giorni l'ora della messa a letto. Ci si impiega un pochino di tempo, ma è un modo molto gentile per aiutare questa bambina ad addormentarsi un po' prima. Ma gli basta anche soltanto un'ora, basterebbe che si addormentasse alle nove magari, ok, invece che alle ventidue.

Perché un altro aspetto importante è che tra le venti e mezzanotte il cervello dei bambini fa tutta una serie di attività e le fa solo in quella fascia oraria, che servono a sostenere la crescita dei bambini. Ecco perché è anche così importante che vadano a dormire verso quell'ora, Cioè, appunto, il corpo è una macchina straordinaria, non fa le cose a caso. Ecco perché ci fa venire sonno verso quell'ora. Se mi permetti però vorrei fare solo un appunto perché questo orario delle sette e mezza, otto, nove va bene per I bambini dai cinque-sei mesi in avanti. Prima no.

E questo ci tengo a sbagliarlo perché non più tardi di ieri ho provato con una mamma di quattro mesi che mi dice io combatto per metterla a letto alle sette ma faccio una fatica incredibile. Fa una fatica incredibile perché la sua bambina in questo momento non è ancora arrivato al livello di maturazione tale che le consente di avere la melatonina che l'aiuta ad addormentarsi. Fino ai quattro-cinque mesi dipende la famosa regressione dei quattro mesi, per intenderci, che tutti I genitori conoscono I bambini dormono per perché hanno la sensazione di pancia piena, non siamo simulati dalla melatonina e quindi in realtà nella fascia tra le sette e le undici è il momento in cui I bambini sono più svegli e devono stare svegli perché sono programmati per dormire senza interruzioni per un massimo di quattro-sei ore e lo fanno intorno alle undici. E questo consente in realtà all'adulto che li gestisce di avere un buon sonno nella parte centrale della notte. Ok, Quindi non vi preoccupate se il vostro bambino se si addormenta si addormenta e va benissimo.

Non fate l'errore che ho fatto io con il mio primo che l'avevo svegliato perché lui si è addormentato, lei fatto: non può addormenta svelgliato! Altra follia! Ma non vi preoccupate se si addormentano, ma se non si addormentano non vi preoccupate ugualmente perché in realtà è normale, è fisiologico che non lo facciano. Questo per me è importante sottolinearlo perché sennò si crea sempre questa confusione. Bello,

Carlotta: tra l'altro. Altro spoiler: la famosa regressione dei quattro mesi è un'altra delle lezioni che inseriremo nel percorso nella fascia di età diciotto mesi. Tra l'altro mi è piaciuto molto che tu non la chiami regressione ma questo lo scopriranno almeno la lezione. Ultima domanda: proprio solo perché prima hai detto vacanze estive. Allora io sono una grandissima sostenitrice del mantenere la routine serale e l'orario della nanna abbastanza invariato anche d'estate questo ti parlo quando I miei figli andavano a scuola perché adesso non vanno a scuola quindi per noi comunque l'orario è invariato tutto l'anno Trovo che aiuti tanto proprio anche il ritorno a scuola tu che cosa ne pensi?

Faccio una premessa: invariato considerando anche che è estate anche per loro e che quindi possono godere anche loro di questo momento non è che deve essere per forza rigido però sempre che sia diciamo più un'eccezione nella settimana piuttosto che la regola. Allora sì

Chiara: infatti io lì stavo arrivando nel senso che l'estate è fatta di molti mesi, no?

Carlotta: E non tutti hanno la possibilità di partire il primo giorno di vacanza e rientrare l'ultimo giorno di vacanza.

Chiara: Molti stanno nelle loro condizioni di vacanza. E quindi e rientrare l'ultimo giorno di vacanza. Molti stanno nelle loro città, nelle loro case e poi magari vanno via per una settimana, poi un'altra settimana o fanno due settimane e basta. Quello che diciamo è un po' anche la regola che io applico con I miei bambini: loro in questo momento sono a casa e quindi vanno a letto comunque tra le otto e le otto e mezza, anche se fuori è pieno giorno, anche se c'è il sole e come mi detto il mio bambino, il mio piccolo un giorno mi detto: Ma mi mette a letto che che c'è il sole? Io non posso andare a dormire purtone gli ho detto: Sì, ma tu sei stanco anche se c'è il sole, tiriamo giù la tapparella e tu vedrai che dormi e infatti stia addormentato tranquillamente.

Ma a breve partiremo per il mare e io so che lì avrò una routine più, come dire, morbida perché perché ci saranno gli spettacoli serali, perché vorranno uscire a fare una passeggiata, vorranno mangiarsi il gelato, ma in ogni caso per me io non vado oltre le dieci. Perché poi so che la mattina dopo posso lasciarli dormire un po' di più o comunque recuperano. Magari si fanno un pisolino, mi è capitato anche con il mio più grande che adesso sette anni, che magari si piantasse un pisolino durante il pomeriggio, in spiaggia, sotto l'ombrellone perché la possibilità di farlo, perché riconosce quando è stanco. Ecco, questa flessibilità quando siamo in vacanza, perché siamo tutti in vacanza e quindi anche noi genitori possiamo respirare un po' di più, ma poi quando ritorniamo a casa rientriamo in quegli schemi che ci aiutano a tenere, come dire, la barra dritta in qualche modo. Non so se sei d'accordo.

Carlotta: Sì, io sono assolutamente d'accordo nel senso che quella è proprio la flessibilità di cui parlavo e l'unico invito che appunto vorrei fare ai genitori è non pensare adesso può svegliarsi tutte le mattine tardi, quindi può fare più tardi la sera e allora tutta l'estate finisce in questo in questa routine completamente diversa che poi in realtà, se per esempio è come I miei figli, non importa che vada a dormire alle sette alle otto alle dieci a mezzanotte alle sei sono svegli.

Chiara: In realtà perdono solo ore di sonno e più tardi li mettiamo a letto prima si sveglieranno la mattina. Quindi questo è un altro aspetto. Perché sono chiamando? Sì, e quindi in realtà quell'illusione di ti metto a letto a mezzanotte perché così domani dormi fino alle dieci puntualmente tu vorresti dormire fino alle dieci ma lui alle sei è sveglio

Carlotta: e tu ti devi gestire lui sveglio e sei

Chiara: pure stanco perché sei andato a letto tardi. Quindi, gestire lui sveglio e sei pure stanco perché sei andato a letto tardi, quindi non conviene fondamentalmente a nessuno.

Carlotta: Chiara, grazie! Sei stata preziosa come sempre e non vedo l'ora che le tue lezioni siano live sul nostro percorso so che aiuteranno tante famiglie, tanti genitori e questo episodio davvero ci voleva infatti ti ringrazio di nuovo per esserci saltata dentro proprio al volo come un treno in corsa, un Frecciarossa in corsa! Grazie, è stato veramente molto bello e penso che aiuterà veramente tante famiglie. Che cosa devo dire alla fine del podcast? Vediamo che se no li lascio andare tutti così.

Ricordo che Chiara è anche sul nostro servizio uno:uno se avete un dubbio, un problema, una necessità puntuale e specifica. C'è anche l'altro episodio con Chiara sul podcast di cui non mi ricordo il numero ma lo metto nelle note dell'episodio. C'è un bel post sul blog sempre a cura di Chiara. Su come scegliere una consulente o un consulente del sonno, un tema che a Chiara sta molto a cuore giusto? Sì, poi decisamente.

E tanto che ci donato questo post e credo che questo sia tutto. Per il resto ovviamente ci trovate su latella punto com, da lì potete arrivare anche al mio Instagram e quindi buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao Chiara, grazie! Ciao, grazie a te.

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Ciao Carlotta e Chiara, grazie come sempre per i vostri contenuti arricchenti. 
L’argomento del sonno mi interessa molto perché io vorrei tanto che mia figlia, che adesso ha 5 anni, andasse a letto prima. Ma per ora non ci riesco. Siamo fermi alle 20.45-21 e non riusciamo ad anticipare. E invidio le mie amiche che mi dicono che i loro bimbi vanno a letto alle 19.30..
So che spesso dipende dal fatto che quando io lavoro, rientro alle 20 passate. Ma non lavoro tutti i giorni e quando non lavoro cerco anche di farla cenare presto. Ma comunque poi lei non vuole andare a dormire, trova ogni tipo di scusa per prolungare il momento e io mi innervosisco sempre di più…e la cosa peggiore è che penso che non dorma abbastanza, che avrebbe bisogno almeno di un’ora in più, perché la mattina per svegliarla per andare a scuola è un’impresa epica anche lì. Penso che la mia bimba sia un “gufo” al contrario di me che sono “allodola” e questa cosa del cronotipo io la sento tantissimo. 
Forse prima o poi mi deciderò a chiedere un 1 a 1 con Chiara, penso che mi servirebbe. 
Grazie per tutte queste occasioni di condividere le proprie esperienze e leggerne altre che possono riguardarci!  
Ciao Fabiola,
grazie mille per aver condiviso la tua esperienza e per le tue parole gentili. 🌸
Capisco benissimo come possa essere difficile trovare un equilibrio tra i tuoi impegni e i bisogni di tua figlia, soprattutto quando si tratta di sonno. È un tema che tocca tantissime famiglie, e la tua riflessione sui cronotipi è davvero importante: ogni bambino ha un suo ritmo naturale e spesso la sfida è capire come armonizzarlo con le necessità quotidiane, come la scuola o gli orari di lavoro.
Il fatto che tu stia già cercando di anticipare la cena quando puoi è un ottimo punto di partenza, ma non preoccuparti se il cambiamento richiede tempo. I bambini tendono a opporre resistenza ai cambiamenti legati al sonno perché il momento di andare a dormire significa separarsi da te, soprattutto se avete avuto poco tempo insieme durante la giornata.
Un’idea che potresti provare è introdurre un piccolo rituale serale che aiuti a rendere il momento della nanna più piacevole e prevedibile per lei, come un’attività tranquilla insieme (leggere un libro, fare un puzzle, o semplicemente chiacchierare) che la aiuti a rilassarsi e sentire che quel momento è speciale per voi due. Anche i tuoi sentimenti sono fondamentali: so che è difficile, ma cercare di mantenere la calma può fare una grande differenza.
Se pensi che una consulenza possa esserti utile, sarò felice di aiutarti a personalizzare una strategia che funzioni per la tua famiglia e rispetti i vostri ritmi. Non c’è una soluzione universale, ma insieme possiamo trovare “un altro modo” che sia davvero adatto a voi. 💛
Grazie ancora per aver condiviso la tua esperienza e per il tuo apprezzamento! Ricorda che il sonno non è mai “perfetto”, ma ogni piccolo passo verso un equilibrio più sereno è una grande conquista. 🌟
Un abbraccio, Chiara
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Ciao Chiara, ciao Carlotta, grazie per il lavoro che fate. I vostri podcast, come il sito e i vari canali sono come un abbraccio caldo alle volte. Amo mio figlio di un anno e mezzo, e con lui stiamo attraversando tutte le fasi che questo periodo sta offrendo: asilo nido da un mese, distacco dal seno graduale da ormai 3 mesi con "eliminazione totale" da una settimana. Sembriamo farcela, e anche bene, a parte qualche momento "disregolato" la giornata scorre serena. La sera però, quando è il momento di metterlo a letto si trasforma. Lo porto nel suo letto, mi metto accanto a lui, gli parlo dolcemente, lo abbraccio. Ma lui imbizzarrisce letteralmente, grida, urla, mi chiama disperato come se non fossi li, si dimena fortissimo che devo stare attenta che non si faccia male, mi salta addosso, mi cerca, mi si spiaccica addosso ma guai accarezzarlo...così anche per una mezz'ora abbondante, forse tocchiamo l'ora a volte. Non so cosa fare, non vorrei tornare indietro con il seno, ma vederlo così mi fa stare malissimo. Con la nonna e con il papà non fa così. E soffre ancora di pavor nocturnis.
Mi ripeto che  è solo una fase, ma ho paura di fare dei danni se lo "lascio così ".

Grazie per il vostro lavoro, 
Vi seguo con tanto affetto

Una mamma impaurita e frustrata.
Ciao Annapaola,
grazie di cuore per il tuo messaggio e per la fiducia nel condividere un momento così intenso della tua vita. 🌸
Posso immaginare quanto sia difficile affrontare serate come quelle che descrivi, specialmente dopo un periodo pieno di cambiamenti come l’inserimento al nido e il distacco dal seno. Ci vuole davvero tanta forza e amore per accompagnare un bambino in fasi così delicate, e da ciò che racconti si percepisce tutto il tuo impegno e la tua attenzione nei suoi confronti.
Quello che vivi la sera è qualcosa che capita a molte famiglie. I bambini, soprattutto quando hanno avuto una giornata ricca di emozioni, spesso faticano a lasciarsi andare al sonno e possono esprimere questa difficoltà in modi che ci lasciano spiazzati. È chiaro che il tuo piccolo si affida profondamente a te per elaborare quello che sente, anche se questo lo porta a manifestare comportamenti che possono sembrare difficili da comprendere o gestire.
Capisco il tuo timore di fare dei danni e la frustrazione di non sapere cosa fare. Voglio dirti che solo il fatto di essere lì accanto a lui, anche nei momenti più difficili, è già un gesto di amore e cura immensi. Non si tratta di essere perfetti, ma di esserci, con la tua presenza e il tuo cuore.
Grazie ancora per aver condiviso questa parte del tuo percorso. Siamo qui per supportarti, e non sei sola. Un abbraccio forte a te e al tuo piccolo. 💛
Con tanto affetto,
Chiara
Grazie per questa risposta affettuosa e premurosa ❤️ 
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Una curiosità: quali sono quei processi che avvengono solo fino alla mezzanotte? Grazie per questo episodio.
Ciao Viviana,
Grazie per la tua domanda. Tra le 20 e mezzanotte, il bambino entra spesso nelle fasi di sonno più profondo. Durante il sonno profondo, avvengono processi importantissimi per la sua crescita e il suo sviluppo. Ecco alcuni dei principali:
  1. Crescita e sviluppo fisico: Il corpo rilascia una grande quantità di ormone della crescita, fondamentale per lo sviluppo fisico del bambino.
  2. Recupero fisico: Durante il sonno profondo, il corpo si rigenera e ripara i tessuti, contribuendo alla salute generale e al rafforzamento del sistema immunitario.
  3. Consolidamento della memoria: Anche se il sonno profondo non è la fase principale per il consolidamento delle memorie (questo avviene soprattutto durante la fase REM), è comunque importante per il riposo cerebrale e il processo di memorizzazione di ciò che il bambino ha vissuto durante il giorno.
  4. Stabilità emotiva: Il sonno profondo aiuta il bambino a regolare le emozioni e a gestire lo stress accumulato. È uno degli aspetti che favorisce un miglior equilibrio emotivo durante il giorno.
Durante queste ore, quindi, il bambino compie un lavoro "dietro le quinte" essenziale per la sua salute e crescita a lungo termine. 
Se hai altre domande, sono qui, questi temi mi appassionano tantissimo e per me è sempre bello poterli approfondire.
A presto
Chiara
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Grazie per questo episodio e per aver sottolineato l'importanza della sintonizzazione emotiva. Sono mamma di due bambini completamente diversi nella loro comunicazione e riconoscimento del sonno. Mio figlio grande ha sempre fatto più fatica,a differenza di mio figlio piccolo di circa cinque anni che al momento di dormire, lo comunica e si mette a letto autonomamente. Con mio figlio grande abbiamo, dopo aver notato la sua fatica, dovuto stabilire dei paletti e delle regole da rispettare sull'ora della nanna. Massimo entro le dieci si va a letto, in quanto abbiamo notato che prima non riesce a farlo. L' osservazione è importante ma prima di arrivare a scoprirlo, anche noi abbiamo proceduto un po' a tentoni. Condivido, inoltre sul fatto che è perfettamente riconoscibile il momento in cui i bambini manifestano la necessità di riposare. In quel momento diventano scontrosi e poco collaborativi. Quando lo notiamo è evidente che stanno comunicando a modo loro, di avere necessità di riposo.
Un caro saluto 🥰
Ciao Valentina, sono contenta che l’episodio ti sia piaciuto. 
Prendo spunto dal tuo commento perchè hai detto una cosa importante, secondo me, ovvero che alle volte non basta la routine applicata alla lettera se non entriamo in connessione con i nostri bimbi. 
E cosí rischiamo di provare frustrazione, perchè ci sembra di fat tutto correttamente eppure non funziona e la risposta si trova in realtà mettendosi in ascolto dei segnali. 
Grazie per la tua condivisione perchè è uno spunto, a mio avviso, molto utile e liberatorio 😊
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Grazie per questo podcast! Nel mio caso capita a fagiolo! Le mie bambine, sono tre sotto i 5 anni, sono sempre state abituate ad andare a letto molto presto. Quando lo racconto tutti si stupiscono, ma noi mangiamo appena torna a casa il papà quindi verso le sei e loro vanno a letto massimo alle 7 e mezza/ otto. Purtroppo però ultimamente l'addormentamento è diventato più difficile. Stiamo per traslocare ed è da un po' che ne parliamo con le bambine ( le due più grandi perché la piccola ha 9 mesi e per ora non è interessata 😅) e le coinvolgiamo nel cambiamento che verrà, che avremo la casa col giardino, con l'orto che volevamo e che ci sarà tanto spazio ecc. Ed è da qualche settimana che le più grandi faticano a prendere sonno presto. Ridono, saltano sul letto. Soprattutto la grande che ha 4 anni e mezzo mi dice " non riesco a chiudere gli occhi" . Ho quindi dedotto che questo non poter chiudere gli occhi forse è più un non voler chiudere gli occhi perché tutto questi cambierà tra poco e questa casa non sarà più la nostra. Ci sono sere che si addormentano anche verso le dieci e per noi abituati alla nanna presto è veramente snervante. Proverò sicuramente con la connessione emotiva e spero che una volta fatto il grande cambiamento pian piano le cose si riassesteranno. Ci vuole tanta pazienza e accoglienza. Grazie ancora
Angelica, grazie a te per il tuo messaggio, davvero molto utile. 
Leggendolo ho fatto una riflessione rispetto alla vostra situazione che provo a lasciarti come spunto, se ti va. 

Prova a entrare in connessione con le tue emozioni sia quando parli della casa nuova alle bimbe sia quando arriva il momento di metterle a letto in questa fase che mi sembra di capire che sia di “conto alla rovescia”, possibile?

Quali pensieri fai all’idea di passare le ultime notti in questa casa che ha visto nascere la vostra famiglia? Come ti senti?

Anche questo potrebbe influire sulla fase di addormentamento, non so, sarebbe da esplorare 😊

Se ti va fammi sapere. 

Ti mando un grande in bocca al lupo per la vostra nuova avventura 😊

Chiara
Grazie mille per la risposta!! Si è un conto alla rovescia e le bambine lo hanno capito e mi chiedono chi verrà nella "loro" casa e se potranno portarsi via le scale o la porta d'entrata 😅 spiego sempre che ci porteremo i mobili e i  vestiti e giochi ma che il resto resterà qui. Mi chiedono noi dove andremo ( anche se lo sanno, hanno visto la casa nuova e lo abbiamo detto tante volte ma forse hanno bisogno di sentirselo ripetere). Io sinceramente soffro un po' a lasciare questo appartamento perché è stato appunto il primo nostro nido, però sono molto entusiasta all'idea della nuova casa che sarà finalmente come la abbiamo tanto desiderata( terra attorno, alberi, zona per fare l'orto, tutto indipendente e con le comodità che volevamo) ovvio che è un cambiamento enorme per noi e di conseguenza anche per loro ( la più grande non andrà più all'asilo nel bosco dove andava ma resterà a casa in un anno sabbatico simil homeschooling, quindi anche questo cambiamento che abbiamo concordato con lei credo influisca sul suo sonno) . Vedremo come andrà, soprattutto le prime notti in casa nuova che un po' mi spaventano (sono un po' abitudinaria e mi rendo conto che il cambiamento a volte mi spaventa, tanta stima per chi riesce invece a trasferirsi spesso o a cambiare luoghi viaggiando come Carlotta, io purtroppo non mi adatto facilmente) 
Grazie ancora per la gentile e celere risposta!!! 
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