Preferiti dei bambini

6. Quando i nonni si adattano ai principi Montessori / Con Savina Sciacqua

Questa è la seconda parte dell'intervista con la mia mamma e parliamo di un altro tipo di cambiamento nella vita di una persona: diventare nonni! Mia madre ci ha cresciute in maniera tradizionale e noi cresciamo Oliver ed Emily secondo i principi Montessori: parliamo di come lei ha vissuto il cambiamento e ci racconta anche come sia riuscita a rimanere vicina ai suoi nipoti quando siamo partiti per il nostro viaggio intorno al mondo.

11 settembre 2020·
21 min
·8 commenti ·
Savina Sciacqua
Savina Sciacqua su internet è La nonna che parla, creatrice di audiolibri per bambini. Trovate È la nonna che parla su Instagram (dove ogni tanto legge una delle sue storie per i bimbi che la seguono) e potete scaricare le storie della  "Collezione favole reali" in formato mp3 su Gumroad e in formato audiolibro su iTunes, Scribd, Google Play, Audiobooks e tanti altre piattaforme.

Savina Sciacqua ha anche scritto parecchi libri, tra cui Il lato B dell'amore, Una donna scomoda (prefazione di Massimo Gramellini) e Perché non so fischiare (prefazione di Dacia Maraini), Il ritratto di Dorian GAY e L'Odissea dei Vip. L'ultimo libro lo ha scritto a quattro mani con Maria Teresa Ruta: Il giro del mondo in casseruola.  Trovate tutti i libri di Savina Sciacqua su Apple Books.

Savina Sciacqua è anche la direttrice del magazine online di viaggi Dolce Vita Travel Magazine.

Conosci l'ospite

Savina Sciacqua – La nonna che parla
Da anni ho come influencer le mie figlie. Mi hanno portata nel nuovo che avanza. Ma adesso sono i miei nipoti Oliver e Emily a ispirarmi. I bambini istintivamente sanno ed io per andare avanti ho bisogno di tornare indietro. Spontanea, curiosa, birbante, egoista, fragile? Soprattutto vera! Sarò una bambina nonna.
eccomi di nuovo qui per un altro episodio di educare con calma. Spero che stiate tutti bene e qualsiasi cosa stiate facendo, correndo, camminando, cucinando, cucendo. Spero di farvi un po' di compagnia e oggi lo faccio con un ospite speciale. Questa è la seconda parte dell'intervista alla mia mamma. Nella prima parte abbiamo parlato di cambiamenti, di cambiamenti lavorativi, quindi di reinventarsi a livello lavorativo e poi di divorzio. E ho chiesto anche alla mia mamma che cosa sia per lei oggi l'amore dopo due divorzi. Oggi invece parliamo di un altro tipo di cambiamento. Quindi, senza dilungarmi troppo vi lascio la seconda parte. Dell'intervista buon ascolto. Adesso mi piacerebbe anche parlare di un altro cambiamento ancora, che è quello di diventare nonni, che è un bellissimo cambiamento nella vita di una persona, credo e però purtroppo dico purtroppo perché mi dispiace tanti genitori che fanno il mio corso online sull'educazione rispettosa mi dicono che l'ostacolo più grande sono i nonni, perché i nonni rimangono un po' tra virgolette chiusi nel loro modo di essere. E anche se io mi ritengo veramente fortunata perché sia tu che papà siete sempre stati davvero molto flessibili e vi siete sempre adattati a noi. Tu comunque quel percorso di nonna e di nonna di nipoti che sono cresciuti un po' con un'educazione diversa l'hai vissuto. E quindi mi piacerebbe sapere se avre-. Hai qualcosa da dire al riguardo? Beh, io e papà metto dentro anche lui. Perché ne parliamo spesso e ne parlavamo ancora di più. All'epoca li abbiamo sempre un po'. Guardati con curiosità per gli alieni. Li metto come degli alieni. Sì, perché? Perché in effetti era un un grosso stacco, un grosso cambiamento. Quello che era quello il modo e la modalità in cui noi abbiamo cresciuto voi e il modo in cui voi stava crescendo. Nipoti. Io sono un po' intuitiva. No, cerco di adattarmi tantissimo in fretta e cerco di adattarmi e di di curiosare perché sono molto curiosa in tutto quello che vedo. E quindi continuavo a dire ma gli ho detto sicuramente non possono fare tanti danni. Continuavo a dire I genitori fanno sempre danni. Eh no, però cercavo di trovare il meglio di quello che vedevo e che mi lasciava un pochino disorientata perché io ho cresciuto voi in un altro modo. E anche se dirò onestamente che per certi versi sono stata comunque una madre non convenzionale. Ecco, questo lo devo dire per l'epoca almeno che in cui ho vissuto io, però però però nel frattempo mi sono data tre regole e sono tre azioni. E le suggerisco un po' a tutti i nonni se ci sono dei nonni all'ascolto, perché io le mie tre regole sono state amare, tacere e osservare. Perché io so che che i nonni di oggi hanno visto più cambiamenti negli ultimi dieci quindici anni che durante tutta la loro esistenza quasi e quindi so quanto ci si sente frastornati e so quanto scollamento c'è tra un modo in cui siamo stati cresciuti noi. E un modo in cui state ad esempio voi, crescendo i vostri figli. Però io è questo che ho capito io so che se amano non saranno mai inadeguati come nonni. Se tacciono non potranno mai sbagliare troppo e fare troppi casini o dire cose di cui pentirsi e si osservano. Impareranno anche a stare meglio dentro alla famiglia dei loro figli, che è vero che non è più la loro e che si fa fatica a non pensare. Un po' anche tanto propria. Però, a dispetto di tutto, se non altro per d n a e anche un po' con la nostra famiglia. E quindi ecco, queste sono le tre azioni che io ho scelto per provare a essere una nonna non troppo invadente e non assente. Quindi le due cose no, perché ci sono i nonni che sono invadenti e ci sono i nonni che sono assenti. Ecco, io nella mia vita non ho mai sopportato i guru. No, perché nella mia testa io ascolto sempre tante cose. Sono curiosa, come dicevo prima, per cui ascolto addirittura tutti e tutte le teorie più fantastiche. Poi però io le riallinea, le metto sul piatto, vedo gli estremi e ho scoperto, vivendo che io sto sempre quasi in centro e questo è il mio metodo amare, tacere, osservare. Devo scriverlo nel mio corso come pillola di saggezza di Savina per i nonni. Lo farò, lo farò, sì, ma mi ha incuriosito anche quello che hai detto appunto della differenza di crescere i figli. Perché adesso, da quando sei nonna, da quando ci hai visto un po' noi alieni crescere olive ed Emily in questo modo un po' strano hai conosciuto anche un po', la filosofia Montessori e credo che un po' tu te ne sia anche appassionata tra virgolette c'è qualcosa che se potessi tornare indietro cambieresti nel tipo di educazione che hai dato a me e a Cry, o magari invece anche solo qualcosa che già ti apparteneva e che hai scoperto essere anche un principio montessoriano beh, c'è qualcosa che tornassi indietro farei diversamente osservando voi darei più attenzione alle parole, alle vostre parole di bambine. Io penso di non averlo fatto abbastanza quando eravate bambine. Però devo dire che da qualche anno sto recuperando perché vi ascolto tantissimo. Comunque Montessori no, io ho sempre sentito importante per me e credo sia filo montessoriano la coerenza e avendo una forte identità anche materna, ho sempre capito che essere madre sarebbe stato complicato perché importava e comportava il mio esempio. Quindi cercavo di essere coerente con quello che io pensavo e con quello che erano i miei strumenti e con quello che era, la mia filosofia di vita e insomma ho ho, ho sempre tentato di esserlo. Però anche come madre io, Carlotta, ho avuto il privilegio di sperimentare. Sono stata due diverse tipologie di madre perché con te avevo ventiquattro anni ed eravamo ancora nella coda del boom economico o comunque in pochi avevano colto i segnali di una successiva crisi. In più io e papà eravamo una coppia salda ed innamorata, mentre con Cristiana avevo trentaquattro anni ed eravamo in crisi economica. In Italia ci fu una doppia recessione e in più dopo pochi anni sono entrata anche in crisi nella nostra coppia. E quindi sono stata due madri diverse rispetto a quello che mi ha condizionato e che c'era fuori. Cioè io ho notato che comunque quello che c'è fuori condiziona anche un poco quello che c'è dentro la coppia e la famiglia. E quindi? E quindi insomma, sono stata ho avuto questo privilegio, tutto sommato perché mi sono messa in discussione in modo diverso, Sì, che poi effettivamente tu sei stata mamma due volte, praticamente di bambine piccole, perché una volta con me, una volta, dieci anni dopo, e poi adesso che sei nonna invece qual è la differenza più grande tra passare tempo con i figli e passare tempo con i nipoti? Ma guarda, questo è facile. Questo veramente non ci penso nemmeno, perché è proprio lo se lo sento proprio come una pietra miliare. La differenza e con i miei nipoti sono più leggera, sono alleggerita della responsabilità che comporta l'educazione. Posso permettermi di più perché so che anche se sbaglierò qualcosa non stravolgere nulla nella loro educazione, perché vedo che per Oliver ed Emily siete tu e Alex i loro esempi diretti. Quindi insomma, io io sto bene nel mio ruolo di nonna e e devo ammettere che loro mi divertono tantissimo, tantissimo e e a volte riusciamo anche a essere un po' complici alla faccia tua, ma sicuro. Guarda, non le vuoi fare, lo sai, io io dico sempre quello che fai con con loro, non lo voglio sapere. Voi fate cosa volete, siete siete e il vostro rapporto dovete mi mi c'è voluto un po' per per per per arrivarci perché all'inizio ero forse più cercavo più controllore, cercavo di controllare un po' la situazione, ma poi ho capito che invece no. Dovete avere il vostro rapporto e se vuoi dargli il gelato in più glielo dai. E se vuoi portarli al cinema li porti. Quindi alla fine diciamo che abbiamo trovato, credo anche un po', un equilibrio tra di noi. Ma a proposito di cambiamenti e forse anche un po' di Montessori, perché in un certo senso riguarda anche quello, quando noi siamo partiti per la spa dalla Spagna per girare il mondo. Per te è stato un altro grandissimo cambiamento, come dicevi prima, non proprio in positivo. Forse perché immagino che avresti preferito averci vicino. E anche noi avremmo preferito metterti in valigia e importarti. Ma da questo cambiamento è nato anche un nuovo e bellissimo progetto che ha fatto compagnia ai bimbi, ma anche a noi in viaggio ce lo racconti, eh? È stata una cosa curiosa quella perché tu lo sai, i bimbi erano davvero piccoli e il mio grosso cruccio era vedrai che mi dimenticano perché un conto è vederli. È vero, è vero, ho detto erano troppo piccoli. Non avevo ancora creato, um secondo me un rapporto che potesse restare presente nelle loro testoline. Poi ancora viaggiando, sarebbero stati distratti da tutto. Figurati se si ricordavano la nonna e quello che ci eravamo dati e quindi ho iniziato a pensare, pensare ho detto Ma come posso stare vicino a loro? E questo era veramente Ho passato diversi giorni che ero davvero in crisi perché non riuscivo a trovare il modo perché secondo me la la videochiamata non basta, ma questo è il mio punto di vista, O meglio non basta. A me nella mia testa ho sempre pensato che una videochiamata non fosse un trait d'union tra di noi reale e continuativo. Quindi ho iniziato ad incidere e a inviare ogni settimana una favola. E tra l'altro lo sto facendo ancora adesso. E ogni settimana mi applico a trovare una cosa che possa interessare a loro. Ma poi dopo tu mi hai detto che loro si divertivano ad ascoltare queste favole perché sono reali. Perché io, come giornalista, mi è venuto spontaneo fare favole reali e non non di fantasia. No, perché chiaramente io sono abituata a viaggiare, a vedere e a scrivere di ciò che vedo. E quindi i istintivamente io ho scritto di cose reali e questo ti è piaciuto. E questo mi ha dato la forza di di continuare anche ad ascoltare con attenzione Oliver, edemi di vedere un pochino dove va anche la loro curiosità. E loro sono i miei più grandi pusher di idee. No, perché loro mi parlano di una cosa e io subito dopo la settimana dopo creo la favola su quello che di cui mi hanno parlato. È vero. Infatti ci è appena arrivata l'albatros perché abbiamo visto gli albatros nel nostro viaggio in In Nuova nella nell'isola del sud della Nuova Zelanda. E infatti è arrivata puntuale la storia sugli albatros è vero? Sì, perché alla fine per me è importante seguirli un po'. E siccome non posso seguirli da un punto di vista fisico, perché non posso abbracciarli? Non posso misurare quanto si sono, quanto sono alti, anche se me ne accorgo in videochiamata che sembrano giganti rispetto a quando sono partiti. E però però, insomma è il mio modo di creare una relazione con loro. Infatti quando poi parliamo loro mi fanno vedere i loro giochi. Però poi magari c'è anche la frase o la parola che ritorna alla favola e che mi chiedono mi dicono Insomma il mio il mio trait d'unione il mio modo di essere nonna e questo mi ha mi ha dato questa questa cosa. Poi è chiaro che io ho legato anche la voglia di come posso dire di essere nonna al meglio alla figura del ruolo. No, perché la nonna secondo me può essere un bel contenitore. La nonna, il nonno, è un contenitore di di di sapere, di esperienze fatte, vissute, conosciute. Quindi mi piaceva anche l'idea di diventare quando poi il progetto si è trasformato in audiolibro. Mi piaceva ancora di più l'idea di creare, di fare in modo che questo progetto avvalora la figura dei nonni. Perché i nonni comunque, si sa, sono una sono una bella figura, non solo in Italia. Io penso in tutto il mondo. Sì che poi, a parte quello, poi devo dire che hai comunque trovato un un po' di un buco nel mercato tra virgolette, perché io mi lamentavo sempre che non ci fossero storie reali, mhm proprio legate alla realtà, visto che noi cresciamo Oliver secondo i principi della filosofia Montessori e fino ai sei anni. Comunque ci teniamo ad esporli il più possibile alla realtà e il meno possibile alla fantasia. È veramente difficile trovare delle storie che siano reali e che siano basate sulla realtà, con dati di reali però anche interessanti, insomma anche divertenti. E credo che tu abbia proprio col colpito nel segno. Perché infatti con questa collezione di audiolibri secondo me hanno veramente un grandissimo potenziale. Adesso dobbiamo solo trovare il modo di di farli conoscere. E poi siamo a cavallo. Sì, sì, perché secondo me tanto quanto piacciono a Oliver ed Emily piacerebbero a tutti i bambini che capiscono l'italiano sì e tra l'altro a proposito di questa cosa che hai detto io un po' come tuo nonno Rodolfo, io ragiono sempre in grande, anche lui ragionava no, era sempre in grande, ma non per me megalomania proprio perché c'è una sorta di imprenditorialità nella nostra mente e quindi sto facendo anche tradurre le favole in inglese e prossimamente in spagnolo perché comunque io ovvio, parlo ai bambini italiani e desidero portarlo avanti in italia. Soprattutto però ci tengo anche a internazionalizza e comunque vorrei dire una cosa su questo progetto perché la collezione penso che um mi mi piace perché ha un nome che è un ossimoro. Io io amo gli ossimori, no come ghiaccio bollente, quindi favole reali, collezione, favole reali. E poi anche il titolo è venuto spontaneo perché è la nonna che parla, perché io tutte le favole ai bimbi lo sai, le iniziavo dicendo ciao bimbi belli, è la nonna che parla. È vero, il titolo è nato da sé, comunque poi in ogni caso metterò proprio tutti i riferimenti anche nelle note del podcast con i link così chi la vuole? Chi vuole conoscere questi audio libri può conoscerli per concludere o più o meno concludere mi chiedevo se mi piace sempre chiedere se c'è una domanda che non ti ho fatto, a cui ti sarebbe piaciuto rispondere perché io a me rimane sempre a volte non sempre, ma a volte mi rimane un po' gusto amaro quando finisco le interviste perché penso ah cavolo, però avrebbero potuto chiedermi quella cosa e quindi c'è una domanda che non ti ho fatto, a cui ti sarebbe piaciuto rispondere Sì, e mi ricollego proprio al nome del tuo podcast educare con calma perché volevo dirti che anche io ho usato la calma per educare te cristiana l'ho usata meno quando eravate piccole perché eravate degli zuccherini l'ho usata di più sì l'ho usata di più nella fase adolescenziale, ma comunque so che tante volte sono riuscita a mantenere la calma. Non sempre, ma tantissime volte e e mi piace ricordare quello che scrisse Svevo Italo Svevo che disse Quella calma era la vera scienza della vita e in effetti ci sta quella calma che io ho usato con voi era la mia scienza della nostra vita e quindi mi ha aiutato molto reggere e tenere, tenere botta a quanto siete state sorti con me e io amo la vostra. Il fatto che siate volitive però mi ha fatto fare molta fatica e invece mi sa che mi hai un po' anticipata, perché come ultima domanda ti avrei chiesto un motto, una citazione o una frase di una canzone che pensi che riassuma un po' il tuo approccio alla vita o la tua attitudine verso i cambiamenti? Ma mi hai detto questa frase di Italo svevo che effettivamente è molto bella, ma se ne hai altre, visto che io so che tu sei un piccolo forziere di citazioni, se ne hai altre magari me le puoi lasciare. Sì, ho due frasi, due frasi su tutte che identificano il fatto che io sono proprio una votata al cambiamento. La prima e presto fu tardi. È una frase di margherite dura che è una novelli francese e dice molto presto fu tardi, quindi io ogni tanto ci penso e dico no, no, lo devo fare, lo devo fare, devo avere la forza, devo buttar via le paure, lo devo fare perché presto fu tardi e quindi non si mai abbastanza in tempo a fare quello che ci suggerisce il cuore, il fisico, la mente l'anima tutto e poi c'è la seconda che è di Emerson e che dice ciò che sei parla più forte di ciò che dici. Io credo che lui l'abbia scritta mentre osservava gli altri no per per invitare a non stare in superficie. Io questa frase la uso per me per guardarmi da fuori ed è uno sprone a tenere la barra dritta su sui miei valori, al di là di tutti i cambiamenti che io desidero, che io subisco, che è bellissima e la inserirò anche questa nel mio corso, perché devo dire che calza a pennello anche con il cambiamento, per educare diversamente e cercare appunto di di non educare come siamo stati educati, che è un po' quello che insomma che che che non è semplice. Ecco per chi intraprende un tipo di educazione diversa da quella che ha ricevuto e con questo. Ma credo che ce l'abbiamo fatta. Mi sembra quasi impossibile. La mia prima intervista del podcast Sono felicissima di essere stata io e ti volevo ringraziare perché per me parlare dall'altra parte del microfono è una cosa nuova. Io ho sempre intervistato nella mia vita, per cui non ho magari tenuto i tempi giusti e mi sono scoperta anch'io io in questo nuovo modo di essere anche ero molto intimidita dal fare questa intervista, però mi hai messo a mio agio e quindi ti ringrazio grazie a te, ma mi è stato ed è stato sicuramente bello. Ho scoperto anche tantissime cose, come dicevo prima che non che non sapevo dovremmo farlo più spesso. Probabilmente magari dobbiamo farlo farlo una volta all'anno e così scopro qualche altra cosa con temi diversi volentieri, volentieri perché in fondo ho tante, tantissime frasi da regalarti, visto che sai che sono un forziere, quindi su ogni argomento ne avrei un tot. Sono frasi che porto con me, quindi non sono create ad hoc e questo ci tengo a dirlo, sono frasi che hanno proprio orientato la mia vita. Sì, sì, no, poi lei è proprio fatta così, cioè non ho non avevano alcun dubbio che se le dicevo di dirmi una frase lei mi avrebbe me ne avrebbe tirata fuori una o due perché le tira fuori anche solo a pranzo. Quindi insomma, non sono proprio parte di te queste frasi. Bene, ma allora ti saluto e grazie mille per questa bellissima intervista per aver accettato anche di di venire come ospite nel mio podcast e come primo ospite e a chi ci ascolta da casa. Ricordo che mi trovate anche su www punto la tela di carlotta punto com e su Instagram e Facebook come la tela di Carlotta Blog e con questo io e la mia mamma vi salutiamo e vi do appuntamento alla prossima puntata di educare con calma. Ciao a tutti, un abbraccio.
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No beh ma le favole reali sono meravigliose! Mio fratello ha fatto una cosa analoga con i suoi bambini...la sera mettendoli a letto gli raccontava di Cristoforo Colombo, di Marco Polo, di Cleopatra, della rivoluzione francese etc! Inutile dire che i miei nipotini si sono appassionati così alla storia!!
💜 che bello! Vorremmo proprio che la nonna iniziasse a fare favole anche sulla storia!
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Ciao Carlotta complimenti ti seguo da poco grazie a mia figlia. Devo dire Ke i tuoi podcast sono piacevolissimi da ascoltare e di grande aiuto grazie
Grazie mille! 💜
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Carlotta... sei stata una piacevole scoperta..
Complimenti.
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Ma che tenerezza questa idea della nonna che parla. Anche noi siamo lontani dai nonni e cresciamo la nostra bimba di 1 anno in un ambiente trilingue... non vedo l'ora di ascoltare tutti gli altri podcast! So che queste parole saranno semini che germoglieranno per un cambio di vita...... GRAZIE!
Grazie per le tue parole Federica! 💕
Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma ora sto recuperando.
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